#i miei sette figli
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SETTE FRATELLI - Modena City Ramblers
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La pianura dei sette fratelli
E terra, e acqua, e vento
Non c'era tempo per la paura,
Nati sotto la stella,
Quella più bella della pianura.
Avevano una falce
E mani grandi da contadini,
E prima di dormire
Un padrenostro, come da bambini.
Sette figlioli, sette,
Di pane e miele, a chi li do?
Sette come le note,
Una canzone gli canterò.
E pioggia, e neve e gelo
E vola il fuoco insieme al vino,
E vanno via i pensieri
Insieme al fumo su per il camino.
Avevano un granaio
E il passo a tempo di chi sa ballare,
Di chi per la vita
Prende il suo amore, e lo sa portare.
Sette fratelli, sette,
Di pane e miele, a chi li do?
Non li darò alla guerra,
All'uomo nero non li darò.
Nuvola, lampo e tuono,
Non c'e perdono per quella notte
Che gli squadristi vennero
E via li portarono coi calci e le botte.
Avevano un saluto
E, degli abbracci, quello più forte,
Avevano lo sguardo,
Quello di chi va incontro alla sorte.
Sette figlioli, sette,
Sette fratelli, a chi li do?
Ci disse la pianura:
Questi miei figli mai li scorderò.
Sette uomini, sette,
Sette ferite e sette solchi.
Ci disse la pianura:
I figli di Alcide non sono mai morti.
E in quella pianura
Da Valle Re ai Campi Rossi
Noi ci passammo un giorno
E in mezzo alla nebbia
Ci scoprimmo commossi.
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QUALCOSA STA CAMBIANDO, PICCOLI SEGNALI
Sopra la foto di Hannah Neeleman, 33 anni, proclamata MrsAmerica a LasVegas.
NON E' UNA TRANS. MADRE DI SETTE FIGLI, vive con loro e il marito in una fattoria dello Utah dopo aver vissuto anche fuori Usa (non è una all american tutta wow e patate). Oggi fa la madre, la ranchera e l'imprenditrice: ha fondato "Ballerina Farm" brand che vende i prodotti del suo ranch in tutti gli Usa.
Ex Ballerina professionista a NYC dove si è diplomata con lode, è stata Miss New York City, poi Mrs. Utah in 2021. Ha 6,1 milioni di follower su Instagram, TikTok e YouTube.
"LA PACE NEL MONDO" - Alla domanda, "when you have felt the most empowered" qual è stato il momento in cui ti sei sentita PIU REALIZZATA nella tua vita, lei ballerina di successo e imprenditrice ha risposto:
" Quando ho stretto i miei neonati tra le braccia per la prima volta, il senso di maternità è stata la sensazione più forte che io abbia mai provato. Per sette volte". IMPUNEMENTE !
.... STA CAMBIANDO ...
via https://www.sportskeeda.com/pop-culture/news-who-hannah-neeleman-all-south-dakota-mrs-american-2023-pro-life-response-wins-hearts
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[come ogni anno]
Quando mi dissero della morte dei figli, risposi: dopo un raccolto ne viene un altro. Ma il raccolto non viene da sé, bisogna coltivare e faticare, perché non vada a male. Avevo cresciuto sette figli, adesso bisognava tirar su undici nipoti. Dovevano prendere ognuno il posto dei padri, e bisognava insegnare tutto da capo (...). Erano piccoli ma io gli insegnai lo stesso.
(Alcide Cervi, I miei sette figli)
I fratelli Cervi furono torturati e poi fucilati dai fascisti il 28 dicembre 1943 nel poligono di tiro di Reggio Emilia.
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Cià Kon.
Ho quarant'anni. Durante una ecografia di routine al fegato l'ecografista ha visto tre o quattro macchie che, ha detto, sono probabilmente emangiomi - ma per sicurezza meglio fare una risonanza magnetica (che farò domani). Per motivi vari faccio ecografie al fegato abbastanza di frequente, e nessuno aveva mai visto queste macchie (ma magari gli altri ecografisti le hanno viste e se ne sono fregati? Io che ne so)
Cosa devo aspettarmi? Ho già letto la pagina di wikipedia sul carcinoma epatocellulare e non è esattamente questo il regalo che vorrei mettere sotto l'albero per i miei figli.
Grazie.
Firmato, ScorpioncinoPreoccupato83
Accostare un angioma epatico a un carcinoma epatocellulare è un po' come paragonare un dito pestato a una testata contro un treno in corsa.
Credimi se ti dico che se ognuno di noi ricevesse un buono per una risonanza magnetica ultra total body HD di sette ore, nessuno ne verrebbe fuori simile a quelle belle immagini che vediamo sugli atlanti di anatomia.
Siamo pieni di stenosi, cisti, dilatazioni, dislocazioni, agenesie, schiacciamenti, atrofie, ipertrofie, ipotrofie, distrofie e tutto questo fino ad arrivare alla tomba senza mai accorgercene.
Per cui giusta la risonanza magnetica per dirimere il dubbio ma è molto facile che sia solo una degenerazione del tessuto vascolare che se avessi avuto sulla pelle avresti chiamato 'voglia di fragola'.
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Cinquant'anni di onorata attività, in cui intere generazioni di padovani hanno fatto incetta di vinili introvabili altrove. A spiegare sulle colonne del "Corriere del Veneto" le motivazioni della chiusura è il 75enne titolare Maurizio Boldrin, che sottolinea: «Il motivo principale della chiusura è l’età: la stanchezza di aprire sette giorni su sette si sente. Non c’è un motivo economico, ma è tutto diventato troppo faticoso. È una decisione dolorosa, ma l’unica possibile. I miei figli fanno altro, nessun altro mi ha chiesto di prendere le redini e continuare. Sarà un cambio di vita importante, mi mancherà alzarmi alle 6.30, arrivare in negozio e parlare con la gente e gli amici che ogni giorno mi vengono a trovare: di colpo sarà tutto diverso».
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Alejandro Jodorowsky dice che un albero sano è quello che produce frutti dolci e nutrienti, anche se nel suo aspetto esterno è un albero "storto".
Invece un albero maestoso che produce frutti "tossici" è un albero malato...
Guarire significa non continuare a ripetere gli schemi comportamentali del nostro albero genealogico.
"La guarigione dell'albero consiste nel rimuovere la ripetizione, comprenderla o ripeterla in modo positivo"
Cos'è la famiglia?
La famiglia è la cosa permanente, c'era prima che arrivassimo, le apparteniamo finché vivremo e continuerà ad esistere dopo di noi. È una generazione di vivi, che cammina con almeno due generazioni di morti alle spalle fino al traguardo, dove tocca salire sulle spalle della prossima generazione di vivi.
Io sono la mia famiglia?
Ricordiamoci che dal punto di vista della metagenealogia ognuno di noi è abitato dalle tre generazioni che lo precedono, il che fa almeno 14 persone. Da questa prospettiva, consideriamo che i segreti custoditi in una generazione siano una sorgente insana di traumi e conflitti per coloro che ci arrivano dietro.
C'è un legame tra malattia e segreti di famiglia?
Il rapporto tra malattia e segreti di famiglia è abbastanza evidente nello studio degli alberi genealogici. La famiglia è come una pentola psicologica piena di segreti, tabù, silenzi, vergogna. Ci sono omicidi, follia, furti, infedeltà, prigione, incesto, abusi... Così, la malattia non è la soluzione del problema, ma un invito ad affrontare un conflitto familiare che è rimasto segreto. Come ha scritto Françoise Dolto: "Quello che è silenzioso nella prima generazione, la seconda lo porta nel corpo. ”
Quali cose, a livello psicogenealogico, stiamo caricando sul corpo?
Sul lato destro... c'è l'eredità paterna. Lato sinistro... eredità materna. Il ventre... la madre. Problemi alla schiena... carichi i genitori. Genitori divorziati o separati... punte dei piedi si staccano. Paura della sessualità... bacino spostato all'indietro. Non ti hanno amato... petto indurito e insensibile
Se non uso parole per esprimere il mio dolore, lo esprimerò con il mio corpo?
Anne Ancelin Schützenberger lo ha studiato a fondo: "I duelli non fatti, le lacrime non versate, i segreti di famiglia, le identità inconsce e lealtà familiari invisibili" camminano sui figli e sui discendenti. "Ciò che non si esprime con le parole si esprime con i dolori". O per incidenti, come nel caso di una biznipote che perde la verginità per caso a sette anni (giocando a salto con la pertica) e studiando il suo albero, scopre che la sua bisnonna è stata il frutto di uno stupro, concepito nello stesso giorno in cui è avvenuto l'episodio.
Come si possono osservare i segreti nell'albero genealogico?
Quando l'albero vuole svelarti un segreto, crea una struttura, qualcosa che si ripete, con questo vuole attirare la tua attenzione. Ad esempio una data che si ripete, uno stile di scelta della coppia, incidenti con ingredienti simili. Questi segreti sono custoditi per vergogna, pudore, per proteggere i bambini o autoproteggersi davanti alla società.
Dove sono questi segreti?
Ogni segreto che abbiamo è nello strato che gli spetta (i quattro ego):
Le mie idee folli segrete, possiamo identificarle al livello dei miei bisnonni
Le mie emozioni segrete, sono nei miei nonni
I miei segreti sessuali-creativi sono nei miei genitori
I miei segreti materiali di territorio sono nei miei fratelli
Quando il segreto è portato da un membro della famiglia, questo lo vive come un corpo estraneo e fastidioso, il suo corpo lo vive come un tumore o un bolo alimentare che deve uscire fuori. Non dobbiamo mai dire segreti ai bambini, è un abuso.
Sappiamo anche il potere della comunicazione non verbale, se qualcuno davanti a te tace un'informazione importante, prima o poi si rivela con qualche gesto inconscio. Freud diceva: "Colui le cui labbra tacciono, parla con la punta delle dita. Si tradisce da tutti i pori”.
Claudine Vegh diceva: "Vale più conoscere una verità, anche quando è difficile, vergognosa o tragica, che nasconderla, perché ciò che tace, è subordinato o indovinato dagli altri e questo segreto diventa un trauma più grave a lungo termine".
I segreti devono essere areati se sono del presente, nel modo più appropriato e nel momento più propizio, oppure guariti con la psicomagia se sono del passato. Uno strumento utile è disegnare l'albero guarito: si tratta di fare un'opera in cui rappresentiamo tutti i membri, con disegni o fotografie attaccate come collage. A ognuno daremo il suo scopo compiuto, tutto quello che diamo lo diamo a noi stessi, e lì appariranno tutti i segreti trasformati in benedizioni.
L'albero ha dei segreti, mentre può provare a svelarli. In ogni albero appare in un certo momento un eroe, colui che lo guarisce e si guarisce, colui che osa costruire l'albero genealogico. Non esistono alberi sani perché viviamo in una società malata.
"La guarigione dell'albero consiste nel rimuovere la ripetizione, comprenderla o ripeterla in modo positivo"
Alejandro Jodorowsky
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- Papà io esco, sono arrivati i miei amici a prendermi.
- Va bene Daniele buon div... ma come diavolo sei vestito?
Davanti a me ho la copia bianca e "roscia" di Will Smith nel film Man In Black. Daniele indossa un completo nero con cravatta nera e camicia bianca. Capelli ingellati e pettinati all'indietro e per finire occhiali da sole.
- Andiamo al cinema padreH!
- Ma così vestito, con questo caldo, con l'afa, con... con... confesso che non capisco.
- Andiamo a vedere Barbie il film e abbiamo deciso di andarci vestiti così - mi spiega mentre sorride a sessantaquattro denti.
Vado alla finestra e guardo in strada, sono tre ad aspettarlo e tutti con completo nero e camicia bianca. Capelli impomatati stile anni cinquanta con sorrisi e sghignazzi a profusione.
Così mi ritrovo a guardare sconsolato mio figlio che in auto con i suoi amici parte per la goliardica impresa, guardandoli meglio anziché i Man In Black mi sembrano Le Iene di Quentin Tarantino.
Probabilmente da padre ho sottovalutato la voglia di ridere e scherzare di mio figlio, dei ragazzi d'oggi, dimenticando che anche io da giovane combinavo guai o facevo delle immani cazzate.
Come quella volta che a bordo della FIAT 500 di mia madre, mi riferisco a una FIAT 500 degli anni '60, feci salire sei miei amici. Ci incastrammo l'uno con l'altro utilizzando l'apertura della capote per far uscire qualche testa o gamba, eravamo in sette a bordo di un'auto che poteva ospitare al massimo due passeggeri comodi davanti e due semi comodi e semi sofferenti dietro.
Facemmo circa trecento metri, poi il fondo dell'auto cedette e mi ritrovai con il sedere sull'asfalto.
Mi ricordo ancora oggi il volto di mio padre che scuoteva la testa, tra l'incredulità e la rassegnazione che suo figlio fosse un perfetto idiota, mentre aiutava il carro attrezzi a recuperare l'auto.
Del resto che io avessi aspettative alte dal mio primogenito in fondo dovevo sospettarlo. Come quella volta che ancora neonato e in fase di lallazione, emise dei suoni tipo "Nghe oo bobo ebeo eijo", che io naturalmente interpretai il suo lalluziare come se avesse detto "acido desossiribonucleico". Dio un genio! Forse guardo troppo i programmi di Alberto Angela.
Devo essere più tollerante, comprendere che il diritto alla felicità dovrebbe esistere per tutti, così come il tempo delle sciocchezze.
Di diventare troppo serio in realtà, riflettendoci su ora, non glielo auguro proprio. Del resto io quando sono alla cassa di un fast food esigo il giocattolo in omaggio con il menù, non importa quanti anni ho o se lo voglio per i miei figli. Io lo voglio e basta!
In effetti un mondo di figli premio Nobel sarebbe un mondo triste, servono anche quelli che amano ridere, scherzare e rispettando il prossimo fare anche qualche scemenza. Quelli che si fermano a un chiosco in piena notte per farsi un panino, quelli che hanno il cuore a mille quando provano nuove emozioni, esperienze di vita. Quelli che con una risata ti riempono una casa di calore.
Del resto anche io da ragazzino ero intelligente ma non mi applicavo, magari un giorno comincerò ad applicarmi. Senza fretta, ho più tempo che vita.
#libero de mente#ironia#pensiero#frase divertente#frase#amore#racconto#dialoghi#figlio#vita#divertiti#divertirsi#barbie#man in black#le iene
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Da quando c'e' questo governo al potere, gira un verbo solo: "Non iscrivete i vostri figli al liceo. Una scuola che non forma al lavoro".. Nei miei anni di liceo avevo il mio gruppetto di amicizie strette. Sette, forse otto compagni di classe. Il Grillo e il Citolo sono diventati medici; il Cirmi, un architetto. La Pat e la Luigina, dette 30kg per quanto erano magre, due docenti di medie superiori, una di lettere e storia e l'altra di fisica. Il Gibbone invece si e' comprata una licenza taxi e fa il tassista. Io, un fiscalista. Sono convinto che dando retta a certi politici di "dubbie capacita'" a quest'ora la mia comitiva si sarebbe trovata a zappar la terra. Mi viene da dire una sola cosa 🖕🖕🖕 @ilpianistasultetto
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no aspetta ti stai guardando i film nostrani? non sono per lo più pattume alla de sica? hai qualche rec?
GUARDA pensavo la stessa cosa pure io, solo che poi mi è capitato di guardare un film italiano interessante, poi un altro, e ho finito per pensare che okay, ci sono le cazzate alla De Sica, cinepanettoni e compagnia, però a questo punto se mi sono CAPITATI dei bei film, sarà che sono io che sono prevenuta e non me li sto andando a cercare i film italiani belli?
Se andiamo a vedere anche i film statunitensi variano molto per qualità, semplicemente ne guardiamo talmente tanti che riconosciamo che non necessariamente i film brutti riflettono la qualità dell'intero cinema americano.
Non conosco ovviamente i tuoi gusti, ma ti faccio un elenco di film italiani che ho visto e che mi sono piaciuti, in ordine casuale (molti sono su Netflix):
Moglie e marito (2017)
Storia di un uomo e una donna sposati ma sull'orlo del divorzio che si ritrovano, dopo un esperimento mal riuscito, uno nel corpo dell'altra. L'ho trovato carino e interessante, e merita punti anche solo per Kasia Smutniak vestita da uomo francamente ahah
Perfetti sconosciuti (2016)
Film tratto da un'opera teatrale se non sbaglio, quindi che si svolge quasi interamente in un solo set, mi aspettavo che fosse noiosetto e invece è stato molto coinvolgente, pieno di intrecci, colpi di scena e personaggi interessanti da cercare di inquadrare durante la storia. La premessa è una cena tra amici, durante la quale per gioco vengono messi i telefoni di tutti sul tavolo e letti ad alta voce tutti i messaggi/ascoltate in vivavoce tutte le chiamate.
La dea fortuna (2019)
Forse uno dei miei film preferiti in assoluto, italiani o no. Parla di una coppia gay in crisi, dopo 15 anni passati insieme, che si ritrova a doversi occupare dei figli della migliore amica di uno dei due, che è malata e non vuole che sia la propria madre a prenderli a carico.
Lasciarsi un giorno a Roma (2022)
Una storia di coppie un po' disastrate, il protagonista in particolare si occupa in segreto di gestire una posta del cuore, dove riceve una richiesta di consiglio da parte della sua fidanzata, che vuole lasciarlo. Il protagonista inizia a parlarle, senza rivelare la propria identità, per capire come salvare la relazione. In parallelo, un amico del protagonista ha difficoltà a gestire il rapporto con la moglie, sindaco di Roma. Mi era piaciuto moltissimo il finale.
Il padre d'Italia (2017)
Racconta dell'amicizia tra un uomo gay che si è recentemente lasciato con il fidanzato per via delle loro diverse idee sull'aspetto che avrebbe dovuto avere la loro famiglia in futuro, e una ragazza incinta senza nessuno a cui appoggiarsi. Veramente molto bello, ho sentito molto vicine le difficoltà del protagonista a costruirsi un futuro in quanto appartenente a una categoria per cui non esistono veramente script in questo paese, così come ho molto apprezzato l'insistenza del suo ex fidanzato a non accontentarsi delle briciole che gli vengono concesse solo perché "c'è chi sta peggio". Bello bello bello.
Era ora (2023)
Un uomo con molte difficoltà a gestire il suo tempo, per lo più in termini di bilancio lavoro-famiglia, si ritrova incastrato in una specie di loop temporale in cui ogni volta che si sveglia è passato un intero anno, di cui lui non ha memoria. Cerca, quindi, di sistemare la propria vita nell'unico giorno che ha a disposizione, con poco successo ovviamente.
Le fate ignoranti (2001)
QUEER QUEER QUEER! Bello bello, anche qui ho amato moltissimo il finale. Storia di una vedova che scopre che il marito la tradiva con un uomo da sette anni, e finisce per avvicinarsi a questo gruppo di amici queer.
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Per un ragazzino degli anni Settanta non esistevano genitori-elicottero: affrontavi il mondo piú o meno per conto tuo, un’esplorazione priva del supporto dell’autorità paterna o materna. A posteriori, i miei genitori, al pari di quelli degli amici con cui sono cresciuto, mostravano un’incredibile disinvoltura, molto diversi dai genitori di oggi che documentano ogni mossa dei figli su Facebook e li mettono in posa su Instagram e li esortano a non frequentare posti pericolosi e chiedono solo positività mentre evidentemente cercano di proteggerli da ogni cosa. Se crescevi negli anni Settanta, la tua infanzia non era assolutamente cosí. Il mondo non ruotava ancora attorno ai bambini. Ricordo lunghi periodi, all’epoca, in cui mi capitava di non vedere mai mio padre se non nelle occasionali colazioni durante la settimana oppure a cena la domenica, visto che dal lunedí al venerdí se ne andava al lavoro nella sua società immobiliare a downtown prima che io e le mie sorelle ci svegliassimo, per non tornare a casa a Sherman Oaks se non quando noi avevamo finito di cenare e ce ne stavamo a contemplare i nostri compiti davanti alla tv ciascuno nella sua cameretta. A cinque, sei e sette anni, andavamo a scuola da soli (oggi i genitori vengono arrestati se permettono ai figli una cosa del genere) e facevamo giochi molto fisici incentrati su guerre e mostri e spie nelle strade del quartiere e fin su nei canyon che tagliano in due le colline di Sherman Oaks e Studio City ed Encino. Tornavamo a casa da scuola a piedi da soli, raccattavamo qualcosa da mangiare in una cucina vuota e poi percorrevamo in bicicletta un po’ di strade per raggiungere la casa di un’altra famiglia e anche lí sembrava che vi abitassero solo ragazzini. Se ci succedeva di avvistare o addirittura salutare la madre di qualcuno, la successiva conversazione durava un attimo e non vedevamo l’ora di scollarci, di starcene di nuovo tra noi, di scoprire il mondo per conto nostro, lontano da quei genitori che in pratica non esistevano. Bret Easton Ellis, Bianco, Einaudi
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Tutto partito casualmente. Stavo su Twitter (non mi abituerò mai a chiamarlo "X"), e vedo che tra le tendenze c'era, come al solito, qualcosa inerente a Fedez e Chiara, la questione sul perché i figli non passassero il compleanno del nonno (?) insieme perché erano da un altra parte con Chiara, penso sia giusto nel caso sti cazzi, frega poco del gossip quindi non so se sia tutto giusto, sta di fatto che ero nel mio day free dal lavoro, finito palestra, e mi stavo fumando un joint quindi nella nullafacenza dei miei neuroni ho deciso di curiosare sul profilo di Chiara su IG, scrivo "Ch" e come primo nome mi appare il profilo di lei, quella ragazza con cui due anni fa ormai, due anni esatti ora che ci rifletto bene, è finito tutto da un giorno all'altro, letteralmente.
Omonima, motivo per cui mi è uscito cercando la Ferragni, ma il fatto è che lei da appunto due anni era diventata un fantasma, bloccandomi da ogni parte, da ogni social, app, numero di telefono, dovunque.
Ovviamente ho subito cliccato sul profilo, incuriosito come fosse cambiata, chi fosse diventata nel mentre, se aveva gli stessi progetti di due anni fa o se addirittura li avesse già, come dire, realizzati, in un certo qual senso.
Scorri le foto, non sono tante, saranno si e no 9-10 post e quando ci frequentavamo ne aveva 4-5; a riguardare quelli vecchi che già conoscevo come dire la mia mente, il mio cuore, idk, è ritornata a quel momento, a quel periodo, a quanto fossi "felice", prima ancora che accadesse poi tutta la merda obv.
Mezzo sorriso accennato nel riguardare quei post, poi vado in quelli nuovi (per me); noto che è andata in Grecia, con un gruppo di amiche, non ne conoscevo una, al tempo aveva un altra compagnia, ma non vedo nessun viso familiare; la vedo divertita, felice, spensierata, in vacanza insomma.
Poi altri due post con dei disegni, a lei piace disegnare, ancora tutt'oggi a quanto pare, foto di uno shooting, altra passione sua che voleva farlo diventare il suo lavoro, quindi nel caso ci stesse riuscendo son pure contento per lei, e poi l'ultimo post.
Pubblicato circa un mese fa, dove è con il suo ragazzo, dove si capisce la raccolta di foto all'interno dello stesso post che fossero fatte durante un lungo periodo, di conseguenza una relazione che è iniziata da un po', minimo un anno penso; vedo lui e dico tra me e me, boh, ma nel modo più sincero possibile, senza attacchi di gelosia o ego, penso che onestamente non mi abbia dato nessun tipo di fastidio, il che visto come sono, conoscendomi l'ho ritenuto alquanto strano, ero leggermente dispiaciuto, forse perché pensavo che potevamo essere noi due quelli nelle foto che ha con lui.
Esco dai post, cercando di fare attenzione a non fare partire un like senza volerlo, ma prima di uscire e chiudere come dire "per sempre" quel capitolo, di guardare le stories in evidenza, perché aveva una sola cartella due anni fa, ora ne ha sette, la curiosità mi dice che guardare, per vedere se ci fossero altre foto con lui o con le amiche che io conoscevo, prima cartella sono solo disegni quindi skippo instant, poi partono quelle più recenti, dove c'erano viaggi, per varie città o borghi d'Italia, qualche foto con lui, il suo cane, qualche momento di down, classiche foto insomma che si possono trovare bene o make in ogni profilo; poi arriva una foto che dico aspetta, ma questa me la ricordo, quella dopo anche, e guardando la data vedo che erano di 4 mesi prima che noi ci conoscessimo, che me le ero guardate cosi tante volte al tempo che mi son tornate subito in mente, scorro, fino a metà gennaio dove ricordo avesse pubblicato una storia inerente a noi, ma senza la foto fisica nostra, una cosa riguardante euphoria, ma li vedo che dal 13 gennaio fino al 10 aprile c'è un "buco temporale", un vuoto, nessuna storia, e non dico solo tra noi ma anche delle foto, dei viaggi, di tutto auel periodo a prescindere da me, tutto eliminato, continuo a scorrere e vedo le amiche che ora a quanto pare non ci sono più, quelle che conoscevo, e penso tra me e me cazzo, nonostante sia finita tra loro ha tenuto ogni singola foto, e so che rapporto del cazzo c'era tra loro perché giá al tempo lei veniva da me in lacrime per cio che succedeva tra lei e le sue "amiche"; ma con me zero proprio, tre mesi dove tutto è stato nascosto o cancellato. Non credo alla zuppa riscaldata, quindi non è che stavo o sto qui speranzoso in una seconda occasione, non la voglio nemmeno, anzi ora ho qualcun'altra a cui pensare, ma resta di fatto quella sensazione di vuoto. Nonostante io me li porto dentro nel cuore, perché non credo nel rinnegare ciò che è stato, le cose finiscono, tutte le cose prima o poi finiscono, ma nonostante questo può comunque rimanere un bel ricordo con una persona del passato con cui hai condiviso emozioni, situazioni, e ha fatto parte concretamente della tua vita, anche se per un breve lasso di tempo nella tua vita, io la ragiono così, che siano due settimane, due mesi, due anni; ma vedere almeno dal di fuori, perché poi non sono nella sua testa, che io li do comunque valore, senza alcun tipo di dimostrazione che sia chiaro, solo se ci penso non dico "che merda" ma anzi penso a quanto sono stato bene quel periodo, e vedere poi quello stesso lasso di tempo dall'altra parte, su uno stupido social, che è nulla, non esiste.
Non so se a qualcuno capita quella sensazione che anche se sei andato avanti con la vita, hai chiuso col passato, rimane "quell'amarezza" per come è andata una situazione con una persona specifica, relazione, frequentazione o amicizia che sia, e chiedersi semplicemente, ma perché è finita?
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IL QUINTO ELEMENTO
I miei viaggi letterari sono il mio sesto senso, i miei sette peccati capitali, il mio otto volante in caduta libera, le nove muse figlie della dea della memoria, i dieci comandamenti posti nell’arca dell’alleanza. Viaggio senza ritorno, ignoto numero infinito, io che siedo al tavolo di una pasticceria e godo della vista di seni abbondanti di giovinezza, io che mi scrivo per raccontare quant’è…
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➡️🌼🙏Mercoledì 5 Giugno 2024
👉🌼❤️🌹S. Bonifacio (m); S. Pietro Spanò; S. Franco
9.a del Tempo Ordinario
2Tm 1,1-3.6-12; Sal 122; Mc 12,18-27
A te, Signore, alzo i miei occhi
👉🕍📖❤️VANGELO
Non è Dio dei morti, ma dei viventi!
+ Dal Vangelo secondo Marco 12,18-27
In quel tempo, vennero da Gesù alcuni sadducei – i quali dicono che non c’è risurrezione – e lo interrogavano dicendo: «Maestro, Mosè ci ha lasciato scritto che, se muore il fratello di qualcuno e lascia la moglie senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello. C’erano sette fratelli: il primo prese moglie, morì e non lasciò discendenza. Allora la prese il secondo e morì senza lasciare discendenza; e il terzo egualmente, e nessuno dei sette lasciò discendenza. Alla fine, dopo tutti, morì anche la donna. Alla risurrezione, quando risorgeranno, di quale di loro sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie». Rispose loro Gesù: «Non è forse per questo che siete in errore, perché non conoscete le Scritture né la potenza di Dio? Quando risorgeranno dai morti, infatti, non prenderanno né moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli. Riguardo al fatto che i morti risorgono, non avete letto nel libro di Mosè, nel racconto del roveto, come Dio gli parlò dicendo: “Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe”? Non è Dio dei morti, ma dei viventi! Voi siete in grave errore».
Parola del Signore.❤️🙏
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Marco Maddaloni vero re del Grande Fratello e felice in amore: «nella casa ho conosciuto tanti amici veri ma basta reality: da oggi ci sono solo Romina e i miei figli» Ora che il Grande Fratello dopo sette lunghi mesi si è concluso con la vittoria di Perla Vatiero di stretta misura su Beatrice Luzzi la nuova casa di molti gieffini è senza dubbio quella di Marco Maddaloni, che nella sua casa di Caserta osp... Continua a leggere.. https://www.eva3000.com/marco-maddaloni-vero-re-del-grande-fratello-e-felice-in-amore-nella-casa-ho-conosciuto-tanti-amici-veri-ma-basta-reality-da-oggi-ci-sono-solo-romina-e-i-miei-figli/?feed_id=5622&_unique_id=6619380415870&utm_source=Tumblr&utm_medium=%40Redazione30&utm_campaign=FS%20Poster
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https://notizieoggi2023.blogspot.com/2024/03/martina-stella-si-separa-da-manfredonia.html Martina Stella si separa da Manfredonia, accordo dopo il tradimento. A lei la casa di Roma e l'assegno di mantenimento Da ieri Martina Stella e Andrea Manfredonia non sono più marito e moglie, dopo sette anni di matrimonio e altri tre precedenti di convivenza. Il tribunale civile di Roma ha emesso il decreto di omologazione che rende efficace la separazione consensuale tra l'attrice famosa al grande pubblico per "L'ultimo bacio" e il procuratore sportivo figlio di Lionello Manfredonia, ex calciatore di Lazio e Juventus. L'accordo raggiunto prevede l'affidamento condiviso di Leonardo, il figlio che la coppia ha avuto due anni fa, e che lei resti a vivere nella casa coniugale di Roma insieme al bambino e a Ginevra, frutto della precedente relazione con Gabriele Gregorini, l'hair stylist che si è fatto strada nel mondo del cinema. Andrea Manfredonia, difeso dal professor Romano Vaccarella, dovrà versare un assegno mensile per il mantenimento del figlio a Martina Stella, assistita dall'avvocato Antonio Conte. LA FINE DELLA STORIA La coppia vip è entrata in crisi lo scorso agosto. L'attrice avrebbe scoperto che il marito aveva una relazione extraconiugale e ha deciso subito di chiedere la separazione. In un'intervista al settimanale "Oggi", rilasciata a gennaio, aveva spiegato: «Non scenderò nei dettagli, ma i motivi sono stati insuperabili e mi hanno causato tantissimo dolore. Ora i rapporti tra di noi sono rispettosi. Guardo avanti pensando ai figli, che sono il mio tutto, e al lavoro: mi ha sempre aiutato ad affrontare i momenti difficili». Martina Stella: «Mi sono separata per motivi insuperabili. Lapo Elkann? Siamo molto legati, con Valentino Rossi una storiella» E a proposito di lavoro, Martina ha di recente interpretato il ruolo di Claretta Petacci, l'amante del Duce, nella fiction "La lunga notte" andata in onda su Rai 1 a gennaio e che racconta le tre settimane precedenti la notte tra il 24 e il 25 luglio 1943, quando si svolse l'ultima riunione del Gran Consiglio e finì il fascismo. «Claretta è amica, amante, madre, consigliera del Duce - aveva raccontato a "Oggi" la 39enne, figlia di un casellante della società Autostrade e di una ballerina - Nelle lettere lo dice chiaramente: "Sei il mio mito, sei il mio Dio". Io ho sempre ricercato la parte sana di una relazione, e lo insegno anche a mia figlia. Proteggo la mia indipendenza, i miei spazi. Metto limiti». E un limite al suo matrimonio lo ha messo dopo aver scoperto l'infedeltà dell'uomo, quattro anni più giovane di lei, che aveva sposato e con il quale aveva dato alla luce un bambino. «È un periodo non facile, di ricostruzione. È arduo parlare dei miei momenti dolorosi - aveva confessato nell'intervista al settimanale - e anche sui social cerco sempre di dare un'immagine positiva di me, ironica e solare come sono io». Per poi prendere le distanze dalle scelte fatte da altre due donne del mondo dello spettacolo, Belén Rodriguez e Ilary Blasi, che hanno pubblicamente confessato di essere state tradite: «Le rispetto nelle loro scelte di comunicazione. Sono personaggi televisivi più esposti di me: io faccio l'attrice, posso forse proteggermi in modo maggiore». EX VIP E SFORTUNA IN AMORE Nonostante abbia avuto fidanzati famosi come Valentino Rossi, Lapo Elkann e Primo Reggiani, Martina Stella ritiene di non aver avuto, finora, fortuna in amore nella sua vita: «Ho vissuto le mie relazioni sotto i riflettori e questo non ha aiutato. E poi sono sempre stata una donna indipendente, centrata su me stessa e sul mio mestiere. Indomabile. Questo ha complicato le cose».
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Sessismo o Cretinismo ?
Il Mondo Multidisciplinare: https://facebook.com/pittografica
Blog: www.pittografica.it" SESSIMO oppure CRETINISMO FEMMINISTA ? *Il sessismo è un termine coniato nell’ambito dei movimenti femministi degli anni Sessanta del Novecento per indicare l’atteggiamento di chi (uomo o donna) tende a giustificare, promuovere o difendere l’idea dell’inferiorità del sesso femminile rispetto a quello maschile e la conseguente discriminazione operata nei confronti delle donne. Può manifestarsi in una sorta di essenzialismo secondo cui gli individui possono essere compresi e giudicati semplicisticamente in base ad alcune caratteristiche fisiche o del gruppo di appartenenza, in questo caso il gruppo maschi o femmine*
* Detto questo: ☝👍☝👍 "Ah, le fiabe! Quelle storie che ci hanno cullato nell'infanzia, popolate da principesse belle come il sole e principi coraggiosi pronti a salvare il mondo. Ma aspetta un attimo... non è forse questo un retaggio di un'epoca in cui le donne erano viste solo come belle damigelle in attesa del loro principe azzurro? Ecco che arriva Paola Cortellesi, attrice di talento e spirito critico, a scuotere le acque.La Cortellesi ha recentemente sollevato un polverone, accusando alcune delle nostre amate fiabe di sessismo. Prendiamo ad esempio 'Biancaneve e i sette nani'. Secondo la Cortellesi, Biancaneve non era altro che la colf dei sette nan. E ha un punto, amici miei. Dopo tutto, Biancaneve puliva, cucinava e si prendeva cura dei nani, tutto mentre aspettava che un principe venisse a salvarla. Ma, come osserva sagacemente la Cortellesi, se Biancaneve fosse stata una cozza, il cacciatore l'avrebbe salvata lo stesso?E poi c'è Cenerentola, la povera ragazza costretta a fare le pulizie per la sua crudele matrigna e le sue sorellastre, salvata solo dal riconoscimento di una scarpetta di cristallo. Perché, si chiede la Cortellesi, il principe non poteva semplicemente riconoscerla guardandola in faccia?Le parole della Cortellesi ci fanno riflettere sulle sottili forme di sessismo che permeano la nostra cultura. Ma non temete, amici miei. Non è tutto perduto. Come dice la Cortellesi, possiamo cambiare. Possiamo rifiutare questi stereotipi e costruire una cultura in cui uomini e donne sono valorizzati per ciò che sono, non per il loro aspetto o per il ruolo che la società si aspetta che interpretino.Quindi, la prossima volta che leggerete una fiaba ai vostri figli, ricordate le parole della Cortellesi. E chiedetevi: 'Se Biancaneve fosse stata una cozza, il cacciatore l'avrebbe salvata lo stesso?'"*Poi mi chiederei cosa facessero ad una bella ragazza in un antro di nani assatanati che non vedevano una donna da mesi e da anni ! :-O Mi sembra che anchei principi attuali non siano più così AZZURRI ma alcuni tendano pericolosamente verso il ROSA ! www.pittorafica.it
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