#ho bisogno di una gif set
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dilebe06 · 1 year ago
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One Piece [Live Action]
"L'inizio di una grande avventura"
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Non mentirò:
Alla notizia di un live action di One Piece di produzione occidentale mi era partito un brivido per tutto il corpo. Lampi di Dragon Ball Evolution e del Dio Kira biondo ossigenato mi sono passati davanti agli occhi ed ho alzato lo sguardo al cielo perplessa e spaventata, domandandomi se c'era davvero bisogno di una serie sull'opera del Maestro Oda.
La paura infatti era sempre la stessa: vedere una serie fatta solo per racimolare i soldi di un nome famoso, di successo, senza metterci anima e passione ma per mero interesse economico.
One Piece poi è una pietra miliare. Una mia personale pietra miliare. Piangerò quando finirà. Rappresenta la mia infanzia e adolescenza e tutt'ora mi accompagna come un carissimo amico da più di vent'anni. Seguo la sua storia dai tempi di Alabasta, leggo il manga, mi vedo l'anime e compro action figure a tema One Piece almenouna volta all'anno. Per cui credo che la mia paura fosse giustificabile, viste le premesse disastrose quando si parla di live action di produzione occidentale.
A differenza di molti però, a me il trailer non era dispiaciuto. Avevo letto in giro molti commenti negativi ma dalle prime immagini avevo percepito un tentativo di voler rispettare l'opera, con scene e personaggi che seppur visti brevemente, rispecchiavano lo stile dell'opera di Oda.
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Per questo alla sua uscita ho deciso di vederlo - anche con discreto entusiasmo - e per meglio avere un commento più obbiettivo possibile ho coinvolto pure @veronica-nardi, novizia di One Piece e perciò "cavia perfetta", capace di non farsi influenzare come me da facili sentimentalismi e nostalgie e che ringrazio per avermi fatto compagnia in questa avventura. è proprio il caso di dirlo
Per me, il problema più grosso quando si tratta di One Piece - e il lettore del manga lo sa bene - è immaginarsi il mondo inventato da Oda in versione abbastanza realistica da essere credibile per una serie tv senza perdere la fantasiosità dell'opera originaria. Tra personaggi esteticamente bizzarri, luoghi fuori di testa, costumi improbabili, poteri assurdi e chi più ne ha più ne metta, One Piece è un ode alla fantasia, dove tutto più succedere e quello che pensavi impossibile in realtà non lo è.
Ed è possibile traslare ciò in un live action?
Diciamo che questa serie tv fa il meglio che può . E lo fa bene. Certo, non è esente da difetti - e di quello parlerò - ma nel complesso a me è piaciuta e credo che riesca a centrare diversi punti essenziali della storia portandosi a casa la mia approvazione da fan dell'opera.
pur con delle riserve
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Per una volta iniziamo dalle cose belle:
IL CAST
Credo che l'incentivo più grande al successo del live action sia stata la scelta del cast, sia dei principali che dei comprimari.
Inaki, Emily, Jacob e gli altri mettono passione nella loro recitazione dandomi quell'impressione che per loro, interpretare Zoro, Nami o Luffy sia un enorme onore. Essendo loro stessi fan dell'opera di Oda - Emily faceva il cosplay di Nami ad esempio - riescono a trasmettere convinzione ai loro personaggi con movenze, sguardi o atteggiamenti che tanto ricordano le loro controparti cartacee.
Sicuramente poi, il cast ha un ottima chimica. Sono amici dentro e fuori dal set e ciò si vede quando recitano assieme.
Tanto più che non sono attori famosi abituati a recitare in grandi produzioni e nonostante questo, tutto mi sono sembrati, meno che novellini. La produzione poteva affidarsi ad attori già conosciuti al pubblico, anche per incentivare i non conoscitori della storia alla visione, ma invece questa scelta coraggiosa è stata ben ripagata.
Oppure poteva prendere attori " più adulti" e fargli interpretare dei ragazzi - come fanno spesso nelle serie soprattutto scolastiche - ma invece così facendo, si nota la differenza d'età con i veri attori adulti e sembra davvero " il nuovo che avanza".
PS: Mackenyu è l'unico che conoscevo avendolo visto in altre serie. E già lì era stato bravissimo. Mi da ancora gli incubi dalla serie Fugitive Boys.
Stesso discorso lo vorrei fare per gli attori secondari: la scena della cena di Garp e Zeff è una meraviglia di recitazione. Convincenti, credibili... anche quando sono vestiti in modo assurdo o senza arti.
IL RISPETTO PER I TEMI TRATTATI
Chi segue One Piece sa che la sua storia non gira unicamente attorno all'avventura di Luffy e Company. Oltre alla macro storia - e non farò spoiler qui - Oda inserisce tematiche importanti come il razzismo, la libertà, il raggiungimento di un sogno, la concezione della giustizia...
Mi ha fatto quindi enormemente piacere notare come anche nel live action tali temi siano stati affrontati - la citazione a Jimbe è un tocco di classe - e resi centrali per alcuni personaggi come Koby o Arlong.
Avrebbero potuto solo accennarli o soprassedere su alcuni di loro. Ed invece... si vede insomma, che l'influenza di Oda nella realizzazione della serie è stata sempre presente.
L'AMORE PER I FAN
La produzione sapeva bene di avere tra le mani o un inestimabile tesoro o una bomba devastante. L'opera di Oda è famosissima ed i suoi fan - me compresa - super protettivi. Bastava poco per farci salire a tutti sulle barricate armati di machete urlando al sacrilegio.
Motivo per il quale mi hanno letteralmente comprato, inserendo più riferimenti possibili al manga. Tavole, oggetti di scena, vestiti... persino una Jaya e un Nolan buttato qua e là. E' stato quindi super divertente per me, giocare a "trova le similitudini" e vedere con quanta attenzione cercavano di rispettare l'opera il più possibile inserendo tutte queste cose che magari sono dettagli per altri ma che scaldano il cuoricino dei fan.
Questo è anche uno dei motivi per cui voglio fare i complimenti alla produzione: fare una serie che andasse bene sia per chi non ha mai aperto manco un volume di One Piece e chi ne è un fan sfegatato non è cosa facile. Anche l'uso appunto di questi riferimenti al manga ha sicuramente aiutato a convincere i fan.
I CAMBIAMENTI
Nessuno pretende - men che meno io - di vedere una copia carbone di One Piece. Prima di tutto perché sarebbe impossibile. Ma poi i lettori già conoscono a menadito tutta la storia, battute comprese.
Ecco allora che la serie presenta delle modifiche che - tranne una - ho apprezzato: Koby e Garp ad esempio. Se nel manga incontriamo il nonno di Luffy molto più in là e scopriamo che Koby ne è diventato l'allievo, averli invece inseriti subito e seguire le loro vicende è sicuramente più interessante. Si viene così a creare un percorso parallelo tra Koby e Luffy incentivando ancora di più il legame del rispettivo viaggio tra i due. E si costruisce il rapporto tra Garp, Koby ed Hermeppo.
O ancora Garp e la sua ricerca del nipote perduto. Per tutte le puntate mi sono chiesta perché avessero caratterizzato il vice ammiraglio così cagacazzi e determinato nel fermare il nipote. Nel manga sappiamo bene quanto cazzone sia Garp! Perché questa ossessione?
E poi con l'ultima puntata si ritorna sui giusti binari ed ho quindi apprezzato questa modifica che ha reso più "frizzantella" questa prima stagione.
NOTA: l'unico cambiamento che mi ha fatto storcere il naso è Garp che chiama Occhi di Falco per dare la caccia al nipote. Prima di tutto Garp ci sarebbe andato da solo, sia che facesse per finta sia che fosse sincero. Ma poi che Occhi di Falco obbedisca agli ordini del nonno di Luffy è utopia. Forse è quello dei Sette che se ne sbatterebbe di più. Ma prenderò per buono che abbia obbedito perché incuriosito da Luffy piuttosto che per ordini dall'alto.
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Bellissime anche tutte le scenografie - ho amato il Baratie - o la claustrofobica casa di Kaya, così come ho apprezzato gran parte dei combattimenti anche se su questo per me ci si potrebbe lavorare un po' sopra.
Villain migliore per cattiveria rimane Arlong mentre Baggy ha una presenza di scena che meriterebbe uno spinoff tutto suo. <3
Ed ora, passiamo ai meh, ossia alle cose che mi sono piaciute un po' meno e che alcune di loro spero vengano "aggiustate " nella seconda stagione.
Coerenza narrativa
Con la "scusa" degli otto episodi la serie corre come un treno. Condensare 70 e passa capitoli e 100 episodi di un anime in sole 8 ore è un impresa degna di nota che però certe volte cade nella frettolosità e nella mancanza di coerenza narrativa.
Da Luffy che prende la testa di Baggy dagli uomini pesce non si sa come, ai personaggi che entrano a far parte della ciurma del nostro in quattro secondi netti. Dovrei rileggermi la saga del Baratie ma sono sicura che Luffy ci abbia messo un bel po' a convincere Sanji ad unirsi a lui, insistendo non poco.
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Nella serie invece, per mancanza di tempo presumo, Usopp e lo chef dei nostri cuori, salgono a bordo appena Luffy glielo chiede o insiste due secondi.
C'è Usopp che dice che gli piacerebbe andare per mare ma non può per via di Kaya - in una frase praticamente - e che poi nel finale di puntata sale a bordo con gli altri come se fosse una cosa naturale.
Per arrivare a Zoro che commenta la galanteria di Sanji durante il combattimento contro gli uomini pesce come se lo conoscesse da una vita e non che si sia unito a loro due giorni prima. Tanto più che Zoro, nelle scene con Sanji al Baratie, era pure svenuto. E' giusta la reazione dello spadaccino perché davanti a Sanji non insulti una donna... ma questo Zoro non lo può sapere.
Ora, probabilmente questa fretta era dovuta al non sapere se la serie avrebbe avuto successo meritandosi un sequel e quindi gli autori non abbiano voluto osare perché non sapevano se il gioco valesse la candela. Visto però il successo della serie e la probabile seconda stagione, si spera che si prendano del tempo per "dare tempo" e costruire le varie vicessitudini e relazioni.
La CGI, le parrucche e le inquadrature
Sarò strana io ma difficilmente ho visto così tanti primi piani. Seriamente, primi piani ovunque. E se all'inizio non ci facevo manco caso, intorno al 6 episodio ho incominciato a rendermene conto e a chiedermi perché non allargavano un po' più il campo?
Discorso dubbioso anche per la CGI che non mi ha fatto impazzire onestamente. Certe scene dei combattimenti di Luffy presentavano a parer mio una realizzazione un po' troppo finta, segno che ci si può lavorare ancora sopra.
La cosa peggiore comunque risultavano certe parrucche - come quella della sorella di Nami - così finte che te le avrebbero tirate dietro anche al Lucca Comics. Ok, One Piece presenta gente strana e bizzarra, con capelli di tutte le forme e tutti i colori. Ma sono piuttosto sicura che si potrebbero trovare parrucche colorate meno scrause...no?
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La risata
Nel manga di Oda si ride spesso. Persino nelle battaglie più epiche e dense di tensione c'è sempre il momento gag che ti fa spisciare sotto dalle risate: penso ai combattimenti di Luffy contro Crocodile o Ener ad esempio.
Nel live action invece la risata da farti mancare il fiato non c'è e al limite si sorride divertiti, come nella scena di Sanji che flirta con Nami al Baratie cpn le prese in giro degli altri.
Ora, su questo ci sarebbe da riflettere. Perché se è vero che la risata è un concetto cardine dell'opera di Oda è anche vero che nella serie si è cercato di essere più realistici possibile per rendere credibile la storia, eliminando certe gag che forse avrebbero aggiunto troppo cringe. Ci sono battute e piccole gag ma siamo ben lontani dalla follia ridanciana tipica del manga.
E' una cosa giusta? La serie dovrebbe far più ridere? e se fosse poi troppo cringe appunto?
Su questo punto voglio aspettare la seconda stagione per avere le idee più chiare.
Detto tutto questo, io promuovo la serie.
E' riuscita a piacere a chi One Piece non l'ha mai visto ed a convincere i fan - che più chi meno - rispettando il cuore dell'opera e le volontà del suo autore, grazie anche ad uno splendido cast che ha trasmesso la loro passione ai personaggi, rendondoli convincenti e credibili.
Certo, ci sono a mio parere ancora dei miglioramenti da fare ma come primo step non è andata affatto male.
VOTO: 8.1
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veronica-nardi · 4 years ago
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Word of honor
Commento con spoiler!!!
SONO TORNATI I COMMENTI SCLERI ALLE SERIE!!!!!
Me:
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Non ricordo qual è stato l'ultimo commento che ho scritto, forse Love is sweet, ma ricordo che ho deciso di mollarli perché nell'ultimo periodo li scrivevo controvoglia, erano corti e frettolosi, e quindi scritti male.
E penso di aver capito perché (piccolo esame della mia vita): stare a casa mia mi rende apatica. Perché guarda caso, mentre ero in Austria scrivevo commenti senza problemi, come sono tornata a casa sono andata in letargo, e ora che ho in progetto di partire di nuovo mi è tornata la voglia di buttare giù i miei pensieri e di sfogarmi.
È sempre un po' un rompimento scrivere questi commenti, perché ci vuole tempo e io sono lenta, però ne vale anche la pena per schiarire le idee e dire la propria, e mi piace anche andare a rileggere i miei commenti passati.
Oggi sono qui per commentare il drama cinese Word of honor, serie di cui ho deciso di scrivere il commento già un po' di tempo fa. Perché?
PERCHÉ HO BISOGNO DI SFOGARMI DI PORCONARE.
Infatti più che un commento questo è uno sfogo.
E che sia chiaro: non mi sfogo in senso positivo come facevo con i miei commenti di The Untamed, in cui sentivo il bisogno di metabolizzare le mie emozioni, ma qui con WOH ho la necessità di sfogarmi in senso negativo, nel senso più negativo possibile.
Avviso: questo è un commento ricco di spoiler sia di Word of honor che di The Untamed (serie che io amo), perché fare il paragone tra le due mi è venuto fin dall'inizio inevitabile.
Qui lo dico, lo affermo e non mi vergogno: Word of honor mi ha grandemente delusa, penso che abbia un sacco di problemi e che non meriti assolutamente il voto che detiene su Mydramalist (8.6 al momento).
FATEMI CAUSA.
Non ho intenzione di stare a scrivere la trama del drama perché non ha senso: questo commento è destinato a chi la serie l’ha già vista tutta.
La prima cosa che voglio dire è che dal momento in cui sono venuta a conoscenza di questo drama, in me è nato subito un forte entusiasmo, che andava accrescendosi ogni giorno che passava. Infatti, nell’attesa che Viki lo finisse di subbare, ho passato settimane se non alcuni mesi a deliziarmi qui su Tumblr tra gif e fanart di questa serie (come io sia riuscita a non beccarmi nessuno spoiler importante rimane un miracolo). Ed ero davvero estasiata. Per vari motivi:
1) Questa serie è un fantasy xianxia e wuxia, un genere che a me piace molto.
2) La ship gay tra i due protagonisti.
3) Suddetti protagonisti che sembravano avere una chimica pazzesca dai modi in cui si guardavano.
4) Mi ricordava un sacco The Untamed, per ovvi motivi.
5) Sembrava una serie fatta davvero bene, quasi “epica”. Le scenografie, i costumi, i combattimenti... tutto sembrava promettere bene.
Ora, da un punto di vista estetico e tecnico, non ho granché di cui lamentarmi. La colonna sonora è molto bella (Ask Heaven stupenda), le scenografie sono bellissime e suggestive, gli effetti speciali in confronto a quelli di TU sono oro colato, e la recitazione anche se non è nulla di straordinario è comunque molto buona in alcuni casi. I miei preferiti sono stati Simon Gong come Wen Kexing (sopratutto nei panni del Signore della Valle), e Li Dai Kun come Re degli Scorpioni.
Mi è piaciuta molto la recitazione dei due lead (anche se Zhang Zhe Han l’ho trovato poco coinvolgente), che hanno per davvero una bellissima chimica. Potrei tranquillamente riempire il mio tumblr di gif set su loro due che si guardano, che si sorridono, che scherzano, che combattono insieme... e sembrerebbe una ship meravigliosa (come era sembrata a me nelle settimane precedenti).
Il problema è proprio questo: Word of honor SEMBRA una serie epica, la WenZhuo SEMBRA una bellissima e struggente storia d’amore.
Ma come dice il proverbio: l’apparenza inganna.
Cosa è andato storto?
1) LA MANCANZA DI CONTESTUALIZZAZIONE, SPIEGAZIONI INESISTENTI E CONFUSIONE GENERALE
Molte persone si lamentano dei primi episodi di The Untamed, dicendo che sono lenti e non succede niente. Il che può anche essere vero, ma io quelle prime puntate le ho sempre apprezzate moltissimo perché fungono da introduzione della trama e presentazione dei personaggi. Ad oggi mi rendo davvero conto dell’importanza e della profonda utilità di quegli episodi, in cui ci presentano i vari personaggi e delineano le relazioni tra di essi, ci presentano il mondo in cui è ambientata la serie, e gettano tutte le basi di quello che avviene in seguito, rendendo quindi tutto molto più fruibile e comprensibile.
In Word of honor invece c’è da mettersi le mani nei capelli. Ho perso il conto delle volte in cui mi sono persa nei dialoghi dei personaggi che parlavano di gente a me sconosciuta. Spesso le cose succedono in modo random, senza uno straccio di spiegazione, al che ci si perde i pezzi per strada. Durante la visione ho sentito tanto la mancanza di un “contesto” che mi aiutasse a capire cosa stava succedendo in scena, di chi si stava parlando, cosa aveva portato un determinato personaggio a dire quella cosa ecc...
Per fare un esempio lampante: come in TU, anche in questo mondo ci sono dei clan principali, ma a differenza di TU dove ogni clan era caratterizzato meravigliosamente e in modo singolare, qui le sette non è nemmeno chiaro quali siano, non hanno caratteristiche precise che le rende uniche e facilmente riconoscibili, e non è nemmeno chiaro dove la gente vive, e comunque le residenze sono tutte molto simili.
Mi ha dato inoltre molto fastidio quando le cose succedevano off screen. Alcuni eventi sono stati solo spiegati o anche semplicemente citati, e non mostrati. Come la morte del capo dei mendicanti, per fare un esempio. Io capisco che la serie avrà avuto un badget limitato, ma di certo non poteva essere più limitato di quello di The Untamed (cane brutto spelacchiato sempre nei nostri cuori @dilebe06), e se quest’ultima è riuscita comunque a dare vita ad una storia capace di travolgerti il cuore, allora poteva farlo anche WOH.
Lasciamo poi perdere tutto il discorso dell’armatura vitrea e dei pezzi moltiplicati da quel genio di Wen Kexing: grazie per avermi complicato la vita.
È stato come rivedere la storyline del Metallo Yin, ma avanzata di livello: un incubo.
2) I PERSONAGGI REAGISCONO IN MANIERA ASSURDA
Più volte mi è partito il WTF nel vedere come reagivano, o meglio, non reagivano i personaggi. 
A cominciare da Chengling a cui viene sterminata la famiglia e distrutta la casa nel secondo episodio, e questo ragazzino sembra non rimanerne più di tanto traumatizzato. Non come il massacro al Pontile del Loto e la reazione devastata di Jiang Cheng, Wuxian e Shijie che angoscia levati. In tutta la serie non ho mai percepito il trauma di Chengling o il suo dolore per la perdita della famiglia, è come se la cosa non fosse mai successa.
La figlia del Gran Capo Gao che viene rapita dalla coppia di vecchietti (voglio sapere se qualcuno ha imparato i loro nomi), e nel momento in cui viene liberata si lascia andare ad un assurdo slancio di bontà, di difesa e di perdono.
Durante l’ultima assemblea Wen Kexing afferma di non essere lui il capo dei fantasmi... e tutti gli credono. E quando viene fuori la sua storia e di chi è davvero figlio, gli viene perdonato tutto perché “eh poverino, ha sofferto tanto”. Quindi, giustamente, chiudiamo tutti gli spettri nella Valle Fantasma lasciandoli morire, tranne Wen Kexing e Xiang perché sono il lead e la lead. (Io comunque non ho mai capito cosa facevano di male questi fantasmi, togliendo quelli che hanno appiccato fuoco alla residenza del ragazzino).
E che dire di Zhuo Zishu e di Cao Wei Ning? Loro sono la ciliegina sulla torta. Questi due si innamorano di due spettri, e quando scoprono la loro vera identità non rimangono minimamente sconvolti, arrabbiati o turbati. Wei Ning un pochino si sorprende, ma la cosa finisce lì. E qui mi collego al prossimo punto.
3) UN ANTICLIMAX IMBARAZZANTE
Quando Ye BaiYi riferisce a Zishu la vera identità di Kexing, viene fuori che lui lo aveva già capito e che non gli importa. Quando Wei Ning scopre di Xiang dopo una iniziale sorpresa la cosa si risolve nel giro di un minuto.
Quando Kenxing scopre dei chiodi di Zishu, dopo un primo momento di disperazione (scena della pioggia), continua la sua vita come se nulla fosse. Non è in ansia. Non è angosciato. Non si mette alla disperata ricerca di una cura - come fece Wuxian per Jiang Cheng - per salvare quello che dice essere la sua anima gemella.
E ancora, Wen Kexing ha provocato la morte della famiglia di Chengling (non facciamo i buonisti: può anche non aver dato l’ordine, ma è quello che voleva e ha fatto di tutto per seminare odio e morte di persone innocenti), e quando il ragazzino lo scopre tutta la rabbia, la frustrazione e la delusione che si potevano creare si risolvono in un perdono totale (e comunque manco ne hanno parlato) in virtù di quello che il povero Wen Kexing ha passato.
Ora, perché non siete stati capaci di creare quella che si chiama angst? Perché, dopo aver creato TANTE occasioni che potevano davvero suscitare una buona dose di angoscia nello spettatore, non avete avuto la capacità di svilupparla come si deve e non avete avuto il coraggio di andare fino in fondo, preferendo invece strade più facili, buoniste e superficiali?
Word of honor aveva la possibilità di mettere su un’angst coi fiocchi, ma tutto si è sempre risolto con un NULLA DI FATTO.
4) UNA SUPERFICIALITA’ GENERALE
Lungo il corso della serie, ho sempre avuto la sensazione che ci fosse tanta carne al fuoco, ma che non sia stata cucinata fino in fondo. Word of honor è una bistecca al sangue. È una pasta al dente. Word of honor è la serie delle occasioni perse, dell’angoscia sprecata.
Word of honor si può riassumere perfettamente con il detto “tutto fumo e niente arrosto.”
Le Sette non sono caratterizzate, le evoluzioni dei personaggi sono praticamente inesistenti, fasulle o bipolari, le relazioni potevano essere un pozzo di profondità ma si sono sempre fermati alla superficie.
Un’altra cosa da cui sono rimasta molto delusa sono stati i Fantasmi. All’inizio mi piacevano un sacco, ma anche loro sono stati trascurati e/o dimenticati. A pochi di loro viene concesso il lusso di una storyline, e nessuna di queste ha saputo lasciare il segno. Non parliamo poi degli Scorpioni, che quasi non si sa chi siano.
Word of honor è una serie che pretende, ma che non dimostra di essersi impegnata abbastanza. Quello che ne risulta è una presa in giro.
5) ZHUO ZISHU E WEN KEXING COME I NUOVI “ROMEO E GIULIETTA”
So che rischio il linciaggio, ma io qui voglio davvero stendere un velo pietoso.
Sia se li prendo come personaggi singoli, sia se li prendo come coppia, li devo bocciare in entrambi i casi.
Wen Kexing è un finto villain, che vive nel bipolarismo tra il desiderio di vendetta e la vita idilliaca con Zishu e Chengling, e mentre passa metà del tempo a esprimersi attraverso versi di poesia e frasi filosofiche di cui non ho mai capito il senso, alla fine ottiene entrambe le cose senza aver mai preso una vera posizione.
Zhuo Zishu è un personaggio che di per sé potrei anche salvare, ma di problemi ne ha parecchi dal momento in cui entra in contatto con Kexing. Non si capisce perché accetta la sua presenza o perché da un episodio all’altro comincia a chiamarlo amico e a desiderare di condividere la sua vita con lui. All’inizio non sa nemmeno chi è, però vuole viaggiare il mondo assieme a lui: non è realistico.
La “storia d’amore” comincia in maniera semplicemente assurda, con Wen Kexing che definisce l’altro anima gemella alla bellezza dell’ottavo episodio, quando il livello di costruzione del loro rapporto è ancora minimo. Ma siccome si era intuito che si fossero già conosciuti nel passato, avevo pensato che avessero avuto un incontro precedente importante e degno di nota, per esempio Zishu che gli aveva salvato la vita, qualcosa di serio e profondo.
Circa a metà serie, si sono degnati di spiegarci le avventure passate di Kexing, e viene fuori che i due lead si sono conosciuti quando erano bambini (ho i brividi per l’inventiva), quando i genitori di Kexing hanno trovato rifugio presso il maestro di Zishu.
Ora...
Mi state dicendo che Wen Kexing ha definito Zishu anima gemella perché quando erano bambini hanno giocato insieme qualche giorno con il cane?
Sinceramente mi sento presa in giro.
Un altro grande problema è la loro comunicazione: superficiale e a volte inesistente.
Mi dispiace ma gli sguardi languidi e i giochetti non mi bastano. Ho bisogno di un fuoco che arde, non della fiammella di una candela.
Durante la prima metà della serie, prima di dare un giudizio definitivo, ho voluto essere speranzosa povera illusa. Mi sono detta: “non sono neanche a metà dai, hanno tutto il tempo per costruire un bel rapporto, per migliorare la comunicazione ecc...” E alla fine? Alla fine sviluppano una comunicazione talmente bella che Wen Kexing mette su un piano geniale senza farne parola con Zhuo Zishu, il quale lo crede morto e allora ripiega sul suicidio perché anche se ha Chengling e altri discepoli ritrovati di cui occuparsi e una possibile occasione di guarire, sia mai cercare di vivere una vita più che decente anche se la persona che ami è morta. Ma poi si scopre che quel simpaticone di Wen Kexing è ancora vivo, ma ormai è troppo tardi perché il danno è già stato fatto.
La loro comunicazione è talmente pessima che la cosa ha portato alla morte uno dei due.
Però sono anime gemelle.
Mi dà inoltre tremendamente fastidio il modo in cui la serie vuole passare per romantica con il messaggio: ha senso vivere solo con la tua anima gemella, se lei muore la vita perde di significato (questo vale anche per la coppietta etero finita male).
Questo NON è romantico. NON è bello. NON è sano.
Wen Kexing e Zhuo Zishu vogliono passare per tragicamente romantici: o viviamo tutti e due, o moriamo tutti e due. Ma io le storie d’amore così non le sopporto. Hanno fatto i nuovi Romeo e Giulietta, solo che loro li posso anche comprendere perché erano due tredicenni, mentre questi lead sono due uomini adulti che dovrebbero capire di dover andare avanti con la loro vita anche senza l’altro.
Voglio affrontare un altro discorso riguardante la ship.
Come ho detto prima, uno dei principali motivi per cui ero molto entusiasta nei confronti di questa serie, era per la ship gay.
Io so che è facile partire con l’entusiasmo quando si tratta di una storia BL, e non perché le ship gay siano speciali o più belle di quelle etero, ma perché in un mondo in cui le coppie gay non sono riconosciute come quelle etero e non hanno gli stessi diritti di queste ultime, è molto bello quando le coppie gay vengono rappresentate, quando vengono dati loro uno spazio e una voce.
Per una persona come me, totalmente supportiva della comunità LGBTQI, vedere queste persone rappresentate mi rende molto felice, soprattutto se si tratta di un drama asiatico, soprattutto se si tratta di un drama cinese!
Ma cominciando a vedere la serie, ho iniziato ben presto a scindere il mio entusiasmo personale da quello che stavo effettivamente vedendo. Io posso anche essere contenta che una serie cinese abbia deciso di rappresentare una storia gay, ma questo non significa che la relazione e la serie in sé siano state sviluppate in maniera adeguata, soddisfacente, emozionante ed ammirevole.
Wen Kexing e Zhuo Zishu scherzano, sorridono, si guardano, si prendono per mano, e tutto questo è bellissimo da vedere. Ma il problema è proprio questo: sono belli soltanto da guardare, come se fossero un bel quadretto.
Ma manca la vera angst, manca quella cosa che ti fa stringere il cuore per loro, manca quello struggimento che ti porta a shipparli, a tifare per loro e a desiderare di vederli insieme come se la tua felicità dipendesse da questo.
Non solo manca tutto questo, ma i due a una certa diventano addirittura noiosi, ripetitivi e ridicoli. Tanto che verso il finale non mi importava più nulla di loro, non mi importava se sarebbero riusciti a stare insieme o se Zishu sarebbe morto (tanto lo sapevo che avrebbero trovato una cura per quei chiodi maledetti: Ashes of love intensifritzzz), e addirittura ci sono stati dei momenti in cui ho sperato che morissero.
L’unica cosa buona di questa ship è quel “ai ni” pronunciato sul finale. Ho scoperto grazie a @dilebe06 che questa serie è famosa per aver passato la censura cinese, e ci credo. Oltre vari riferimenti palesemente gay lungo il corso della serie, l’elemento più eclatante è questo ti amo detto da Wen Kexing. Mettendo da parte le mie critiche, io sono felicissima di questo: un uomo che dice ti amo a un altro uomo, e il governo cinese lo ha passato! Cioè, PARLIAMONE.
Ora, voglio un attimo parlare del finale.
Qui lo dico e non lo nego: le serie asiatiche hanno un GROSSO problema con i finali. È qualcosa che ho notato fin dal mio primo amore Meteor Garden. Sono spesso poco chiari, confusionari, frettolosi, aperti, buonisti, paraculi e semplicistici.
Word of honor non fa eccezione: 
1) Dopo aver esultato per le Nozze Rosse versione cinese, mi sono cascate le braccia nel vedere come il maestro di Wei Ning abbia agito per puro interesse dell’Armatura Vitrea, e non perché fosse un uomo di princìpi che voleva punire Wen Kexing per le sue malefatte. Sia mai rendere le cose interessanti e sfaccettate, meglio cadere nella banalità e scontatezza dilaganti che hanno pervaso questo drama fino all’ultimo.
2) L’Armeria bramata da tutti per tutto il drama che doveva contenere armi potenti si rivela essere un magazzino pieno di grano che possa sfamare le genti. E la manna che cade dal cielo, no?
3) Che vadano a cagare quei sette minuti A PAGAMENTO che compongono l’episodio 37, solo per vedere un riassunto della ship e i due lead che diventano immortali sulle montagne innevate.
4) Il rituale dei sei metodi di coltivazione che usano i due lead e che funziona, a quanto ho capito, solo con persone innamorate a livello romantico, è una cagata talmente immonda che mi vergogno io per la sceneggiatura.
5) A mio parere Xie'er è il personaggio migliore della serie. Non mi sarebbe dispiaciuto se gli avessero dato più spazio, e assolutamente MERITAVA DI MEGLIO SUL FINALE. Quella valanga di neve che travolge tutti senza degnarli di una decente scena di morte è qualcosa di imbarazzante.
Siccome una cosa buona questa serie l’ha fatta, ovvero mi fatto venire nostalgia e voglia di rivedere The Untamed, prima di concludere vorrei commentare le due serie.
In cosa Word of honor non è riuscita a mantenere il paragone con The Untamed:
1) LA STORIA D’AMORE
Please... Non so nemmeno da dove cominciare. Che nessuno venga a dirmi che la Wenzhuo è la nuova Wangxian perché potrei tirare fuori il bazooka.
La Wangxian era ricca e stracolma di angst, nel senso che si stava proprio male a guardarli. Il tifo che ho fatto per la Wangxian equivale a quello dei tifosi di calcio alla finale dei mondiali. La Wangxian era costruita bene, e oltre a certi momenti più spensierati e divertenti regalati dal personaggio di Wuxian, la relazione aveva un’evoluzione sapientemente e dolorosamente costruita, dove introspezione e realismo si fondevano in una combinazione che sembrava fatta di magia.
Wen Kexing e Zhuo Zishu, la Wangxian non la vedono nemmeno col binocolo.
E dovrebbero solamente imparare dalla Wangxian: laddove Zishu ha scelto il suicidio di fronte alla morte di Kexing, Lan Zhan ha scelto di continuare a vivere una vita che sicuramente sarebbe stata difficile, solitaria e costellata da sensi di colpa (quei tre anni di punizione non me li scordo, bastardi), ma allo stesso tempo una vita degna di essere vissuta: crescere Sizhui e i discepoli e vederli diventare dei giovani uomini capaci, maturi e responsabili, occuparsi del Clan Lan, stare vicino alla sua famiglia, andare in giro per il mondo non solo per cercare un possibile stralcio dell’anima di Wei Ying, ma anche per cacciare i fantasmi e andare “ovunque vi fosse il caos”.
È andato avanti. Anche senza Wuxian. Anche se travolto dai sensi di colpa. Anche se era difficile. Anche se soffriva. E non ha vissuto una vita vuota o insignificante, ma una vita che mi rende soltanto orgogliosa di lui. E quando Wuxian è tornato e Lan Zhan ha avuto la sua seconda occasione, non l’ha sprecata, ha imparato dagli errori del passato, ha agito in modo diverso tenendosi stretto Wuxian, proteggendolo, mostrandogli che stavolta era dalla sua parte, condividendo con lui gioie e pericoli.
Ecco quella che io chiamo una storia d’amore costruita e sviluppata come Dio comanda.
In confronto, la Wenzhuo è soltanto una pallida e brutta copia.
2) LA PROFONDITA’, L’INTROSPEZIONE E L’EVOLUZIONE
Questo non vale solo per la storia d’amore, ma anche per la trama e i personaggi.
Lan Zhan è il mio personaggio preferito di The Untamed, e la costruzione di questo personaggio si mangia a colazione quella di Zishu. Così come Kexing non può fare a meno di impallidire di fronte a Wuxian.
E anche per quanto riguarda le due serie in sé, Word of honor non mi ha lasciato molto a livello di messaggi importanti e riflessioni interessanti. Se penso a The Untamed mi vengono in mente cose come i prigionieri di guerra Wen e tutta l'ipocrisia dei cultori, la Yunmeng Family che ad oggi rimane una delle storyline più toccanti della serie, o i personaggi legati alla Città di Yi.
The Untamed era una serie che parlava di perdono, di famiglia, di denuncia, di ipocrisia, di lealtà, di giustizia.
Word of honor si perde per strada nelle occasioni di cui il drama stesso ha scritto le basi.
3) L’ANGST
Wangxian: frustrazione, rabbia, dolore, tristezza, amarezza, struggimento, rimpianti, dolore.
Wenzhuo: l’angst che vola come fumo al vento...
E non vale soltanto per le ship.
Vogliamo parlare del massacro al Pontile del Loto E TUTTO QUELLO CHE NE E’ CONSEGUITO? Vogliamo parlare della morte di Jin Zixuan e delle sue conseguenze? Vogliamo parlare della Città di Yi? Vogliamo parlare della questione del Nucleo d’oro? Vogliamo parlare della drammatica relazione tra Wuxian e Jiang Cheng? Vogliamo parlare di quei disgraziati degli Wen? Vogliamo parlare dei Tumuli e della Coltivazione Demoniaca?
Io soffro anche soltanto a ripensarci.
Word of honor invece, l’ho finita ieri e me la sono già dimenticata.
4) I PERSONAGGI SECONDARI
A mio parere, gli unici personaggi degni di nota di WOH sono Xie’er e suo padre/amante. Ho trovato il loro rapporto tra il malato e il morboso, e quindi interessante.
Tutti gli altri sono fuffa. A partire da Xiang a cui hanno dato una caratterizzazione semplicemente insopportabile, per passare dal principe Jin che definisce Zishu anima gemella e che seppellisce definitivamente la poca serietà di questa serie, per finire con quel ragazzino senza sostanza e senza sapore che è stato Chengling.
Di contro, alcuni personaggi secondari di The Untamed come la Signora Yu e Xue Yang, hanno saputo in pochi episodi non solo presentare la loro caratterizzazione, ma anche regalare lacrime ed emozioni indimenticabili.
Per non parlare delle nuove generazioni. In Word of honor abbiamo l’insipido Chengling e la figlia di Gao, interessante quanto una foglia in una pozzanghera. The Untamed? PFFFFFFF. Vogliamo parlare di quanto fossero adorabili i discepoli? Il piccolo tsundere traumatizzato che era Jin Ling, il simpatico romanticone Ouyang Zizhen, il vivace peperino Jingyi (my favorite). Anche il semplice Sizhui era riuscito a conquistare i cuori di tutti con il suo candore e il modo di fare genuino e allo stesso tempo maturo.
Ci sarebbero altre cose da paragonare, come la recitazione o i villain, ma non voglio infierire troppo e mi basta citare i punti importanti.
Io non mi aspettavo che Word of honor fosse il nuovo The Untamed, però, sinceramente, mi aspettavo di più. Molto di più.
Ho finito.
Ora, ultima cosa che va al di là di Word of honor. Sono demotivata e delusa. Questa serie mi ha dato una grande batosta, ma è anche vero che è tanto tempo che accuso non tanto una mancanza di voglia di vedere drama, ma più che altro la mancanza di quel brivido, di quell’eccitazione, di quel “non vedo l’ora di vedere la prossima puntata!”
Mi manca Goong. Mi manca Hotel del Luna. Mi manca The Untamed. Mi manca Memories of the Alhambra. Mi manca Live. Mi manca vedere un drama che mi prenda il cuore e lì rimanga per i mesi successivi. Mi manca una storia d’amore come quella di The Legends, che quando ci penso mi tornano ancora i brividi e le lacrime.
Il 2020 è stato l’anno dei grandi drama per me. E non è che quest’anno stia vedendo drama brutti o che mi fanno schifo. Sono belli, carini, romantici, divertenti, commoventi, ma mi manca l’innamorarmi.
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Alla fine di un’esibizione in live
Il presentatore annuncia con forse troppo entusiasmo il prossimo appuntamento con la rete prima che il collegamento venga interrotto e la trasmissione abilmente rimpiazzata dalla regia con un jingle orecchiabile, di quelli che ti rimangono in testa per tutto il giorno. I ragazzi si sono appena esibiti con il loro nuovo singolo in live e trasudano -anche nel vero senso del termine- stanchezza ed adrenalina da ogni poro.  Ma non Jimin.  Mentre gli altri commentano e ringraziano l’host, lui si piega in un umile ed educato inchino prima di raggiungere il dietro le quinte a testa bassa. Sa che lo stai aspettando, fremente e pronta a dirgli con tutto l’orgoglio del mondo quanto sia stato bravo. Per questo motivo fa di tutto pur di non incontrare il tuo sguardo o quello di chiuque lungo la via. Ti passa dunque davanti senza dire una parola, diretto come una cometa silenziosa verso la sedia nell’area trucco. Cerchi supporto -e spiegazioni- da Taehyung con un rapido contatto visivo ma anche lui, a sua volta, sembra fare lo stesso. Decidi di agire.
Lo trovi a fissare il pavimento con l’espressione di chi non pronuncerebbe una parola neanche sotto tortura. Ti lasci scappare un sospiro, raccogli un asciugamano dal carrello degli hairstylist e senza aggiungere nulla cominci ad asciugargli i capelli.
“Non ne voglio parlare.” taglia corto lui senza però sottrarsi ai tuoi tocchi. “Lo so.” lo rassicuri, un modo come un altro per fargli capire che non sei lì per forzarlo a spiegarsi.
Passa una manciata di minuti prima che si decida a dire qualcosa. E ciò che esce dalla sua bocca, conoscendolo, non ti sorprende. “Ho deluso tutti.” sussurra sommesso. Non sei sicura stia parlando con te; suona più come un rimprovero che la sua mente perfezionista sta riproducendo come un disco rotto nella sua testa. “Ti assicuro che è meno grave di quanto la veda tu, Jimin.” Non lo hai detto in modo offensivo, non volevi insinuare che le sue paranoie non siano importanti per te. Ma dal modo in cui lo vedi reagire alle tue parole, forse capisci che avresti potuto formulare la frase diversamente. “Stai dicendo che le mie sono solo paranoie inutili? Credi stia esagerando per attirare l’attenzione? Perchè tu sai sempre cosa mi passa per la testa, vero? Sei un’esperta di ballo, giusto?” Si volta ed alza una mano per fermarti dall’asciugargli i capelli. Nascondere il tuo stupore è impossibile. Comprendi la sua tensione, sai che sta solo riversando la sua frustrazione su di te perchè, beh, lì in quel momento ci sei solo tu. Ed è per questo che si è allontanato da tutti, perchè si conosce. Voleva evitare questo scenario. Ma non potevi lasciarlo lì in quello stato: l’hai seguito perchè volevi aiutarlo ed è quello che farai. Anche se si comporta da stronzo. “Quindi si tratta della coreografia.” supponi mantenendo la calma. “Hai sbagliato qualcosa?” provi a domandare come se non ti avesse appena aggredita e ferita. “Non era evidente?“ chiede retorico. “Onestamente? No. Credo che nessuno, a parte te, l’abbia notato.” dici prima di aggiungere altro a sostegno della tua tesi. “Appena ti sei fiondato qui ho provato a chiedere spiegazioni a V e nemmeno lui sembrava avere la più pallida idea di cosa ti fosse preso. E lui conosce la coreografia quanto te. Il che significa che non ritiene qualcosa sia andato storto a livello di performance. Quindi ti sto chiedendo quale sia stato il problema là fuori che ti sta impedendo di goderti il momento qui e adesso e festeggiare insieme a tutti gli altri questo vostro traguardo.”  È un rimprovero, velato, ma lo è. Tu lo sai, lui lo sa, tutti su quel set sanno che tra voi due sta avvenendo una conversazione del genere. Si azzittisce in un istante, ripercorrendo con la mente il tuo ragionamento, portandolo inevitabilmente a realizzare il tutto ed a vergognarsi ancora di più della sua reazione e delle sue parole nei tuoi confronti. Tu che stai solo cercando di aiutarlo. Senza alzarsi dal suo posto, avvolge impovvisamente le braccia attorno alla tua vita e nasconde il viso, mormorando qualcosa contro il tuo addome. “Scusami. Scusami tanto.” comincia. ”Non avrei dovuto dirti quelle cose. Noi… ci siamo preparati per questa esibizione per mesi e… volevo fosse perfetta.” Noti il tono della voce addolcirsi nel rimorso, le spalle perdere la loro tensione iniziale e senti il peso delle sue braccia attorno a te, come se stesse condividendo quel fardello con te per rendere il tutto più sostenibile per se stesso. Se è quello di cui ha bisogno, allora sei felice di aiutarlo. “Va tutto bene…” lo rassicuri tornando a strofinargli la testa, questa volta a mani nude e più con l’intento di consolarlo. “E poi lo sai cosa ne penso della perfezione.” “Che non esiste?” Ridacchia e lo avverti sulla pancia come una tenera vibrazione.  “È difficile fare una tale dichiarazione quando si ha a che fare con voi“ alleggerisci la conversazione prima di sobbalzare all’avvertire un morso delicato appena sotto l’ombelico. “Con te. Quando si ha a che fare con te.“ rettifichi immediatamente pronta a tornare seria dopo il suo momento da egocentrico gelosone. “Si può sempre migliorare. Sempre. Dici di aver fatto un errore? Okay. Sono sicura peró che nella prossima esibizione ci metterai il doppio, il triplo dell’impegno e farai meglio. Dimostrerai alle Army che Park Jimin è sempre una continua fonte di sorprese e ne rimarranno ancora più incantate.”
Alza lo sguardo pungolando il mento sul tuo corpo, gli occhi brillanti di una luce diversa. Sei orgogliosa di essere la ragione di quel cambiamento. “Grazie” ti sorride. “Sto molto meglio adesso. Ma non voglio tornare di là.” confessa aggrottando la fronte. “Mi prenderanno tutti in giro per questo.” dice alludendo al vostro piccolo momento privato.  “Oh, indubbiamente!” scoppi a ridere. “Yoongi non vede l’ora!”
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veronica-nardi · 5 years ago
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Metti la testa sulla mia spalla Commento
"Everything about you is in my plan."
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Ho iniziato questa serie qualche tempo fa assieme a mia madre, ma siccome a quest'ultima non piacque molto lo stile, lo abbiamo abbandonato, ma me la sono tenuta in riserva per quando avrei avuto voglia di vedere qualcosa di leggero e poco impegnativo.
Dopo le lacrime di Live e le pippe mentali di The Umbrella Academy, ho davvero sentito il bisogno di vedere una serie più spensierata, quindi sono tornata su questa.
Dopo aver rivisto dei pezzi dei primi episodi per rinfrescarmi la memoria, ho continuato la visione col cervello totalmente staccato (ho visto le puntate la sera dopo le dieci), perché questa serie è senza pretese; mi sono fatta un sacco di risate, ho sorriso molto, e ho guardato con gli occhi a cuore i due protagonisti.
Ora, devo ammettere subito una cosa: HO VISTO QUESTA SERIE SOLO PER IL PROTAGONISTA.
Perché diciamocelo, senza Gu Wei Yi questa serie non sarebbe NIENTE.
Per quanto mi riguarda si è rubato buona parte della scena, infatti nei miei audio a @dilebe06 le ho parlato quasi sempre solo di lui e di tutte le scene semplicemente esilaranti che ci dipingono questo personaggio come un caso umano.
PERÒ GUARDATE COME ABBRACCIA LA PROTAGONISTA IN QUESTA SCENA COME FOSSE UNA CUCCIOLOTTA:
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Adoro.
È quindi ovvio che Gu Wei Yi è l'elemento di questa serie che mi è piaciuto di più. Gu Wei Yi è un ragazzo estremamente intelligente, un asso della fisica e un brillante scienziato - basti pensare che compra un robot aspirapolvere e lo modifica in modo che possa parlare e rispondere ai comandi vocali - ma è un completo imbranato e un vero caso umano quando si tratta di rapporti umani e relazioni.
Costantemente concentrato sulla scienza, non ha mai avuto una ragazza nella sua vita, non sa cosa vuol dire amare e stare in una relazione. Quindi, quando si innamora di Situ Mo, apriti cielo! Questa serie conta 24 episodi, e io per 24 episodi ho riso come una scema. Grazie, Gu Wei Yi.
La storia d'amore è veramente carina, simpatica, adorabile, divertente. Mi è piaciuta molto la chimica tra i due protagonisti, e ho semplicemente adorato il senso di famigliarità e quotidianità che mi hanno dato nell'appartamento che da un giorno all'altro si sono ritrovati a condividere.
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Non è una storia d'amore pesante, la angst è praticamente inesistente a parte qualche battibecco (ma non c'è mai quel dolore che ti fa soffrire dentro), ma li ho seguiti volentieri nel loro innamoramento, nei loro studi, nel loro lavoro, nelle loro serate passate davanti alla tv, nelle loro gelosie, in tutte le uscite da classici fidanzati che hanno fatto e tutti i pasti a base di noodles che hanno condiviso. Tutto questo mi ha dato un senso di famigliarità, una normale quotidianità che ho davvero apprezzato.
Bella poi la parte riguardante il sesso sul finale. Il fatto che lui non se ne esca come il figo di turno nella loro prima volta, è solo da apprezzare. A volte il sesso va male, soprattutto se è la prima volta, si è emozionati e privi di esperienza, e questo è realistico. Bravo Gu Wei Yi che ha fatto tutte le sue ricerche, perché imparare a conoscere il corpo del proprio partner non può fare che bene.
Riguardo Situ Mo, è stata una protagonista davvero carina ma nulla di eccezionale. È una ragazza normale (a parte la sua ossessione per Doraemon), simpatica, allegra, determinata. Ha la pecca di non essere un personaggio di chissà quale spessore e non compie chissà quale evoluzione, però posso dire che di lei mi è piaciuta molto la sua naturalezza. Mi è piaciuta proprio l'attrice, perché per tutti i 24 episodi l'ho trovata molto naturale, genuina e spontanea, come se fosse assolutamente a suo agio, come se quella in cui stava vivendo fosse davvero casa sua.
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(E questa gif che ho trovato per caso dimostra chiaramente come l'attrice fosse proprio a suo agio sul set XD)
Per quanto riguarda il resto dei personaggi, sono semplicemente carini: i genitori dei due protagonisti (un applauso alle classiche madri asiatiche che si mettono a parlare di matrimonio senza nemmeno chiedere ai diretti interessati Lol), le amiche di lei, il compagno di studi e il professore di lui. Tutti personaggi che hanno fatto da piacevole contorno a questa storia. Nota di merito per il second lead della situazione, che dimostra di essere un ragazzo serio e in gamba mettendo la testa a posto e aprendo una sua attività.
Quella che non mi è piaciuta è stata la second lead, la compagna di studi del protagonista: non ha avuto senso di esistere. Ha passato 24 episodi a lanciare sguardi interessati al protagonista, per poi fare la faccetta triste quando lui parlava di Situ Mo, la sua fidanzata. A parte questo, null'altro ha fatto. Non è nemmeno un personaggio con una sua storyline o costruzione personale. Tutto quello a cui serve questa second lead è ingelosire la protagonista in un paio di scene, cosa che sinceramente potevano fare anche senza di lei. La second lead più inutile che abbia mai visto.
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Tirando le somme, Metti la testa sulla mia spalla è una serie estremamente carina e divertente che consiglio molto volentieri. Racconta una storia d'amore normale, come ce ne sono tante. Potrebbe sembrare noiosa, anche perché i due protagonisti si danno al diabete per alcuni episodi dopo che si sono messi insieme, e non ho mai respirato una vera tensione tra di loro, eppure è una serie che funziona, di cui mi sono mangiata gli episodi uno dopo l'altro con grande piacere, che racconta una storia d'amore in tutto il suo percorso: dall'incontro iniziale, alla conoscenza, all'amore, al matrimonio.
Metti la testa sulla mia spalla merita di essere vista anche solo per il personaggio di Gu Wei Yi, a cui dovrebbe essere dedicata un'analisi a parte. Non inizio nemmeno a elencare tutte le scene di lui che mi sono piaciute sennò non finisco più. Dico solo che è uno dei personaggi dell'anno che mi ha fatto ridere di più.
Punteggio: 7.6
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veronica-nardi · 5 years ago
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Haikyuu Commento
Seconda stagione
Questa seconda stagione l'ho divorata, esattamente come la prima. E, esattamente come la prima, mi è piaciuta un sacco. Non saprei dire quale delle due io preferisca, mi hanno entrambe emozionato e commosso, e in entrambe i personaggi mi hanno resa orgogliosa compiendo delle belle evoluzioni.
Una cosa che ci tengo a dire e che mi sono dimenticata di menzionare nel primo commento, è che grazie ad Haikyuu ho imparato come si gioca a pallavolo: il cartone spiega e mostra molto bene le dinamiche relative a questo sport, in certi momenti ci si ferma proprio a spiegare nel dettaglio che cosa i giocatori stanno facendo.
Questi "tecnicismi" non mi sono mai risultati pesanti, ma forse perché ero completamente ignorante riguardo la pallavolo che io stessa bramavo informazioni per capire come funzionano le cose sul campo da gioco.
Ma ammetto che alcune volte devo tornare indietro di dieci secondi per risentire ciò che è stato detto o rivedere quello che è successo, e questo è un discorso generale. A volte il ritmo di Haikyuu è davvero veloce, e non posso permettermi di distrarmi.
Non che comunque io voglia distrarmi: un grande pregio di Haikyuu è l'adrenalina.
Mi sono ritrovata a pensare: "sì però se parla sempre e solo della pallavolo e mostra sempre questi ragazzi che non fanno altro che giocare, diventerà noioso".
Ma la verità è che le parole "Haikyuu" e "noioso" non possono coesistere nella stessa frase.
Perché anche quando cominci l'ennesima partita, non puoi far altro che spingere continuamente play sull'episodio successivo perché ti stai talmente mangiando le mani che DEVI sapere come vanno le cose (pena l'infarto).
Le partite sono estremamente dinamiche, evolutive, divertenti, emozionanti. È impossibile non guardarle se non con un vivo interesse.
E se sono così interessanti è grazie ai personaggi, grande punto di forza e vera perla di questo cartone:
Hinata e Kageyama
Nella prima stagione ho conosciuto un Hinata appassionato e determinato, ma scarso di tecnica e costretto a schiacciare a occhi chiusi le palle passategli da Kageyama, senza il quale non sarebbe mai entrato in squadra.
Ho sempre sperato che Hinata avesse un'evoluzione, che lo portasse da "sono una pippa e devo solo schiacciare le palle che mi passa lui", a "sono una pippa ma posso migliorarmi e decidere come schiacciare le palle."
Sono stata quindi molto contenta e orgogliosa di lui quando l'ho visto ribellarsi al suo essere sostanzialmente un robot, desideroso di diventare un giocatore consapevole, capace di capire come gestire la palla quando è lassù in aria sopra la rete.
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Ho empatizzato davvero molto per lui quando Kageyama e il resto della squadra continuano a ripetergli che non è abbastanza bravo e che deve solo battere le alzate del suo compagno.
Sì ok, ma se non lo fate provare, non migliorerà mai.
Ammetto di essermi anche un po' arrabbiata con gli altri per aver chiuso la porta in faccia a Hinata senza mezzi termini, senza nemmeno provare a dargli una possibilità.
Mi è dispiaciuto quando Hinata e Kageyama arrivano a litigare e a mettersi le mani addosso, ma allo stesso tempo è stata una scena molto bella e potente.
E nonostante Kageyama sulle prime si rifiuti di prendere in considerazione le parole del compagno, è però evidente che Hinata abbia smosso qualcosa in lui, e non posso fare a meno di apprezzarlo quando chiede consiglio a Oikawa (umiliandosi come un ladro), il quale gli risponde in modo sincero e diretto: Hinata ha ragione e dovrebbe ascoltarlo, perché è lui quello che schiaccia la palla, ed è lui che dovrebbe decidere.
Il Kageyama iniziale, quello della prima stagione, non si sarebbe abbassato in questo modo, andando a elemosinare un parere al suo ex maestro, dimostrando quindi di mettersi in discussione. Avrebbe fatto il solito egoista tirannico con Hinata, e tanti saluti.
Ma il bruttissimo ricordo dei suoi compagni che lo abbandonano è sempre molto vivo dentro Kageyama, che non vuole più rivivere una cosa simile. Quindi stavolta agisce in modo diverso.
Dopo un momentaneo periodo di crisi, Hinata e Kageyama tornano a fare coppia sul campo da gioco, più forti, più maturati, più consapevoli.
Continua a farmi molto ridere il loro rapporto super mega competitivo, con loro che si mettono a gareggiare anche per le cose più stupide, come chi va per primo a fare la doccia, o chi raccoglie più palloni a fine allenamento.
Per non parlare del fatto che Kageyama ha un modo di incoraggiare tutto suo XD. Ma lo si ama per questo.
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Sono entrambi due bellissimi personaggi e li amo molto tutti e due, ma se devo dire chi preferisco dico Kageyama. In fondo l'ho sempre amato e l'ho sempre preferito, e poi penso che sia un personaggio scritto bene a livello umano, credibile e con una buona introspezione.
A livello di scrittura non sembra quasi un personaggio di un cartone animato, al contrario invece di Hinata, che con i suoi atteggiamenti caricati ed esuberanti si conferma il degno protagonista di questo anime.
Oikawa e la partita.
Lo so, non è un personaggio della nostra squadra quindi dovrei tenerlo per dopo, ma sento l'insistente bisogno di parlare di lui: l'ho amato. Nella prima stagione ai miei occhi era passato in secondo piano davanti alla bellezza di Kageyama o dell'asso Asahi, a questo giro invece ho avuto modo di apprezzarlo.
Stronzetto come solo lui sa essere, orgoglioso, vanitoso, superficiale (più all'apparenza che nella realtà dei fatti), pieno di sé e allo stesso tempo insicuro, e anche lui, esattamente come i nostri protagonisti, un giocatore ardente, instancabile e desideroso di vittoria.
Per non parlare della sua incredibile bravura come alzatore.
Per me Oikawa e Hinata sono i due Re di questa stagione.
Sarò sincera: durante la partita tra la Karasuno e la Seijo a un certo punto ho tifato entrambe.
Una parte di me sospettava che i nostri avrebbero portato a casa la vittoria, perché 1) ci voleva la rivincita, 2) se avessero di nuovo perso dopo tre set sarebbe stata una ripetizione. Ma questo non mi ha impedito di mangiarmi gli episodi nell'arco di un pomeriggio, in preda all'ansia e alle preghiere rivolte a tutti i santi del calendario.
Ovviamente ho fatto il tifo per Hinata & Company fino alla fine, e sono felicissima che abbiano vinto, ma non nascondo che per un paio di episodi mi sono messa a tifare pure per Oikawa e i suoi compagni, primo su tutti Kyotani.
Questo perché anche loro, esattamente come i nostri, ce la stavano mettendo tutta e anche loro volevano vincere.
Vedendo in campo due squadre così, sapevo che chiunque avrebbe perso, ne avrei sofferto.
A livello di tempo, la partita è stata ILLEGALE.
VOLETE SMETTERLA DI PORTARE AVANTI LE PARTITE PER 6/7 EPISODI FACENDOMI RISCHIARE UN ATTACCO DI TACHICARDIA OGNI VOLTA CHE LA PALLA VIENE LANCIATA IN ARIA???
(Tra parentesi, ma non è che la terza stagione dura dieci episodi, perché dieci episodi è la lunghezza della partita finale? Io muoio)
Comunque, quando questa battaglia all'ultimo sangue ha visto la sua fine, io ho pianto. Per felicità e dispiacere insieme. Perché ero incredibilmente contenta per Hinata e gli altri, e allo stesso tempo dispiaciutissima per Oikawa e la sua squadra.
Poi dai, quando mi mettete davanti questi giocatori che non possono fare a meno di piangere dopo che hanno passato mesi a farsi il culo e a sognare i nazionali, scusate ma mi sciolgo pure io.
Questo è un aspetto di Haikyuu che adoro profondamente: il fatto che ti porta a empatizzare per tutti, e non solo per i protagonisti.
La partita è stata molto adrenalinica, emozionante, ricca di belle mosse e strategie, piena di suspance. È stata davvero bellissima e me la sono goduta dall'inizio alla fine.
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E anche se alla fine ha vinto la Karasuno e quindi possiamo dire in un certo senso che l'allievo ha superato il maestro, per me Oikawa rimane un alzatore molto più bravo di Kageyama: la sua rapida capacità di comprendere come alzare la palla nel modo giusto a schiacciatori anche di squadre diverse, è spettacolare.
Per quanto riguarda Kyotani, è l'unico della Seijo oltre Oikawa che voglio menzionare. Detto "Cane Rabbioso" per il suo carattere ribelle e focoso, il ragazzo entra in campo completamente a ca**o duro e fa un po' come gli pare, per poi iniziare un'evoluzione carina nel corso della partita, in cui si rende conto dell'importanza della squadra e il valore di avere dei compagni su cui poter contare.
Il resto della Karasuno.
Purtroppo in questa stagione Asahi non ha avuto un ruolo principale e non ha compiuto nessuna evoluzione, ma d'altronde 1) aveva già avuto i suoi bei momenti nella stagione scorsa, e 2) il cartone mette in scena TANTI personaggi, ed è giusto approfondirli tutti un po' alla volta e dare spazio a tutti.
Questo non toglie che io abbia sentito molto la mancanza del mio Asso ❤
In questa stagione, grazie a Hinata che vuole migliorarsi e superare i suoi limiti, tutti i membri della squadra si sentono incoraggiati e spinti a sfidare se stessi. Ed ecco che ognuno di loro comincia ad allenarsi duramente per migliorare le proprie tecniche o per provare cose nuove: ad esempio Nishinoya non si accontenta di fare solamente il libero e allora diventa occasionalmente anche un alzatore di tutto rispetto.
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Nella prima stagione questi giocatori si sono conosciuti e avevano cominciato a capire come giocare insieme, qui la squadra diventa giorno dopo giorno più compatta, consapevole, solida, coraggiosa, agguerrita. Sono spaventati dalle sfide che devono affrontare, ma anche incredibilmente carichi. Perché più si allenano, più diventano bravi, e più diventano bravi, più fanno paura alle altre squadre.
Le altre squadre cominciano davvero ad avere timore di loro, perché il loro miglioramento è palese, e questo mi ha resa molto orgogliosa.
"I campioni decaduti", o "i corvi che non riescono a volare" sono ormai soprannomi del passato.
Non posso non parlare di Tsukishima e Yamaguchi. Sono MOLTO contenta che entrambi siano stati approfonditi, sia insieme sia come singoli. È quello che speravo.
Ho finalmente capito perché Tsukishima si mostrava sempre così sfiduciato in partenza, come se allenarsi tanto non avesse alcun senso perché tanto perdiamo, oppure perché "è solo uno sport." La sua sfiducia era legata a suo fratello, i cui sogni sulla pallavolo sono rimasti infranti. Non che ora Tsukishima sia Mister Allegria o colui che motiva tutta la squadra, ma ora ci crede davvero e si impegna seriamente.
Bello il momento in cui Yamaguchi gli fa il "cazziatone", ricordandogli di dover giocare anche solo per il suo orgoglio: le parole dell'amico colpiscono molto Tsukishima.
E Yamaguchi colpisce anche me, perché non mi aspettavo uno scoppio d'ira del genere da parte di questo personaggio sempre in secondo piano e piuttosto insicuro.
E riguardo proprio la sua insicurezza e la sua paura, Yamaguchi impara ad affrontarle e a mettersi in gioco, finendo per diventare un fenomeno della battuta di servizio (4/5 punti di fila contro la Seijo sono WOW).
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Voglio poi menzionare il Capitano della squadra Daichi, e il suo "vice", Ennoshita.
Il Capitano non è personaggio particolarmente interessante o complesso, anzi è un po' cliché nel suo ruolo di capitano (lui è il supporto della squadra, dentro e fuori dal campo), ma ci tengo a dire che mi è dispiaciuto tantissimo quando si fa male ed è costretto ad abbandonare il campo. Il senso di colpa di Tanaka mi ha quasi fatto piangere.
E qui entra in gioco Ennoshita, il favorito come prossimo capitano della squadra, ma il ragazzo si vergogna e non si sente degno di un simile onore, essendo fuggito dalla squadra qualche tempo addietro. Ma la lontananza gli ha permesso di capire quanto la pallavolo è importante per lui, e ora non la lascerà più andare.
Per ultima cito la nuova entrata, Hitoka Yachi, seconda manager della squadra, una ragazza che trova la determinazione necessaria per accettare il ruolo offertole. È davvero carina e simpatica, e tra l'altro dà sempre voce ai miei pensieri quando dice che se lei provasse a fermare quelle palle micidiali le si spezzerebbero tutte le ossa.
Comunque il vero motivo per cui l'ho citata è per dire che sono profondamente invidiosa di lei per essere la manager di una squadra di ragazzi che si spogliano tranquillamente a petto nudo davanti a lei (potessi io essere la manager di quella squadra!!).
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Le altre squadre
Ordunque, da dove cominciare?
Ammetto di avere un pochino (in realtà non mi ricordo nulla) di confusione in testa, questo perché mi sono maratonata la stagione in tre giorni e ricordare tutti i personaggi e le varie squadre cui appartengono è davvero difficile.
Santa donna @dilebe06 che mi ha aiutato al riguardo passandomi le immagini dei personaggi coi rispettivi nomi, nomi che io non sarei riuscita a ricordare MAI nella vita.
Una delle squadre avversarie che più mi sono piaciute è stata la Johzenji, detti anche "i festaioli". Questo perché i ragazzi non giocano in modo serio mettendo in campo delle strategie precise, loro sono delle mine vaganti che giocano un po' come viene, non si fanno carico di alcuna pressione e prendono il tutto con leggerezza e divertimento.
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Solo che questo non è divertirsi davvero. Questo è cazzeggiare. E glielo dice chiaro e tondo la loro manager, che a una certa si arrabbia sul serio vedendoli giocare come se non gli importasse davvero, e parte la lavata di capo.
È ok perdere, ma non è ok perdere perché non si è presa la partita seriamente.
Dopo la sgridata, i ragazzi si fanno sotto e anche se non portano a casa la vittoria dimostrano di saperci fare e di sapere come si combatte sul campo della pallavolo.
Mi sono piaciuti tanto e mi hanno fatto molto ridere.
Tra l'altro la manager mi ha fatto notare che anche lei e le sue colleghe, anche se non sono sul campo a sudare, sono comunque investite emotivamente nella situazione. Sono ragazze sempre presenti per i loro giocatori, li supportano, li aiutano ad allenarsi, li vedono crescere e migliorare, li vedono litigare e abbracciarsi tutti insieme. Queste squadre sono come delle grandi famiglie, e quella scena mi ha ricordato l'importanza delle manager e di come anche loro gioiscono o soffrono a seconda di come finisce la giornata.
Un'altra squadra che cito è la già conosciuta Dateko, che mi ha fatto piacere rivedere. Ho già menzionato Aone la scorsa volta, quindi ora cito solo Koganegawa, il "cazzone" della squadra dal carattere imprevedibile che mi ha fatto molto ridere.
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C'è poi la Nekoma con l'altissimo Lev, un mezzo russo dall'aria imponente e a una prima occhiata minacciosa, ma è solo un ragazzo molto alto e anche molto alla mano che come tutti gli altri vuole solo giocare a pallavolo.
Per ultimi cito quelli che mi sono piaciuti di più: Bokuto e Akaashi della Fukurōdani e Kuroo della Nekoma.
Un trio meraviglioso che ho adorato.
Tre ragazzi che pur appartenendo a squadre diverse fanno comitiva insieme, giocano, si sfidano, si allenano e semplicemente cazzeggiano insieme.
La cosa che più mi è piaciuta di loro è stata la capacità di socializzare e interagire con tutti, avversari compresi. Il loro spirito da "camerata" è stato davvero bello.
Mi hanno fatto molto sorridere quando si sono messi ogni sera a stalkerare il povero Tsukishima, la persona meno socievole del mondo.
Ma il bello del ritiro di Tokyo è stato proprio questo: incontrare e conoscere altre squadre, misurarsi con loro, sfidarsi con incontri veri e propri o con "partitelle" a fine giornata, venire in contatto con nuovi giocatori e nuove strategie, rendersi conto dei propri limiti, imparare gli uni dagli altri.
Il ritiro di Tokyo mi è piaciuto tantissimo, è una delle cose che ho preferito di questa stagione.
E del trio sopracitato, Bokuto è di certo quello che ho amato più di tutti. Matto come un cavallo e completamente fuori di testa, mi ha fatto ridere non poco: prima dispensa consigli strategici a Hinata, e poi si meraviglia genuinamente quando lui li mette in pratica.
Cioè... XD
Per non parlare di come entra letteralmente in uno stato di coma nel bel mezzo della partita contro la Karasuno quando schiaccia la palla... contro la rete.
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Ho riso assai.
La cosa che più mi piace di Haikyuu è il bellissimo e perfetto equilibrio tra sportività e competitività: non ci sono villain da sconfiggere, questi ragazzi sono tutti sulla stessa barca e sognano tutti la stessa cosa. Questo li porta a saper interagire gli uni con gli altri, chi in modo più amichevole e chi meno, senza poi risparmiarsi sul campo da gioco.
Haikyuu sta davvero facendo un bellissimo, e realistico, lavoro nel rappresentare il mondo dello sport: pieno di fatica e sudore, vittorie e sconfitte, ma sempre bello ed entusiasmante.
Ultima cosa, che avevo già notato nella prima stagione: oltre al modo in cui esultano, a me fa impazzire anche il modo in cui i personaggi chiedono scusa quando commettono un errore, e sopratutto come i compagni non lo fanno pesare e incoraggiano a far meglio la prossima volta.
Credo che Haikyuu sia davvero un ottimo esempio per i ragazzi.
Detto questo, domani mi sparo la terza stagione, e io so già che morirò di ansia.
Questo cartone è altamente consigliato e il mio voto continua a rimanere sull'8 se non di più.
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