#giovani vittime della strada
Explore tagged Tumblr posts
conte-olaf · 11 months ago
Text
La rievocazione fascista delle scorse ora a Acca Larentia  è un qualcosa che si ripete ormai da anni, lo stesso giorno, con le solite modalità, saluti romani e i soliti appelli ‘presente’, alla lettura dei nomi. E il giorno dopo la solita indignazione e le prese di distanza, come si trattasse di qualcosa di non prevedibile, di inaspettato e nessuno ne riconosce la matrice. Acca Larentia non è l’unico episodio del genere: negli ultimi anni i simboli fascisti sono ovunque, imbrattano le lapidi dei partigiani che ci hanno dato la libertà, sono nelle piazze, nelle discriminazioni, nell’occupazione dei ruoli di potere, sono nelle dichiarazioni strampalate, ma non casuale, delle maggiori cariche dello Stato che riscrivono la storia. 
Siamo in un periodo in cui in una città, come Massa che ha offerto tanti giovani alla Resistenza e pagato con tante vittime civili l’occupazione nazifascita,  si discute se  intitolare una strada al repubblichino Almirante e in una vicina, Lucca, si nega intitolazione di una strada al partigiano e presidente della Repubblica Sandro Pertini. Ma gli esempi sarebbero tanti. 
Siamo in uno Stato in cui l’Avvocatura fa apposizione nei confronti dei familiari delle vittime delle stragi nazifasciste che  chiedono di accedere al fondo istituito per i risarcimenti come vittime del nazismo e si oppone alle sentenze di risarcimento. 
Un atteggiamento incomprensibile e inaccettabile, che rischia di annichilire la memoria ed ogni sua forma, espressione, traccia, testimonianza che da 80 anni grida giustizia e verità, trasformando e vanificando ciò che per noi rappresenta il cuore del patrimonio identitario nazionale, un valore imprescindibile sul quale poggiano i fondamenti della Carta costituzionale. La linea oppositiva dell’organo che rappresenta lo Stato nelle controversie legali non solo desta forti preoccupazioni nei rappresentanti istituzionali che alcuni giorni fa hanno deciso di convocare un incontro presso la sede della Regione Toscana, fare il punto sulla questione e concertare i passi successivi, ma soprattutto ci fa chiedere se siamo ancora in un Stato democratico e antifascista, se si può considerare democratico uno Stato che chiede alle vittime delle stragi pacchi di certificazioni e di fare causa ad uno Stato, quello tedesco, per avere un risarcimento e permete ad una  sua istituzione di opporsi alla giustizia aspettando che i superstiti, i pochi che rimangono,  muoiano con la sensazione di uno Stato nemico, ostile, come se non fossero stati sufficienti decenni di oblio di Stato. 
Che Stato vogliamo ? Non questo, di certo 
Il Sindaco di Stazzema 
Maurizio Verona 
16 notes · View notes
pettirosso1959 · 1 year ago
Text
La musica trance, anche all'alba, pompa altissima. È uno dei momenti più intensi dello sballo al Rave di Sukkot, o più semplicemente la Festa della Natura, iniziata venerdì verso le ore 23 e durata tutta la notte fino al sabato mattina, vicino al Kibbutz Re'im, poco distante dalla Striscia di Gaza. Sono migliaia i ragazzi israeliani tra i 20 e 40 anni, arrivati da ogni parte del paese, ballavano liberi tra i gazebo del festival organizzato nel deserto nordoccidentale. Nessuno poteva immaginare cosa stesse per accadere da lì a breve. L'assalto di Hamas Tra i presenti qualcuno filma il momento dell'assalto, nel cielo da lontano si vedono delle macchie nere in movimento che si avvicinano, quei punti sono i combattenti di Hamas che usano i parapendii per infiltrarsi in Israele. Quando sono atterrati nella zona della festa scatta il panico generale. La musica non c'è più, lo speaker invita gli ospiti a lasciare l'area lentamente, i primi feriti vengono soccorsi sul posto, poi un nuovo attacco violento di Hamas che lancia i primi razzi, da terra i terroristi sparano colpi di arma da fuoco sulla folla, in migliaia tentano la fuga nel deserto. La fuga sotto i razzi I più fortunati riescono a raggiungere le proprie auto per tentare la fuga, altri invece hanno i mezzi lontani e corrono nel deserto. Una testimone ventenne al Times of Israel ha raccontato le scene di panico di massa mentre i razzi venivano lanciati in alto. La jeep sulla quale è riuscita a fuggire lungo la strada ha recuperato una coppia di giovani bloccata, poi la fuga veloce a sud di Nitzana. Secondo un rapporto del sito di news israeliano Ynet, molti feriti sono stati evacuati proprio negli ospedali del sud. Le amiche salve solo per essersi finte morte Un'altra testimonianza drammatica è quella di una ragazza salvata da un automobilista che l'aveva presa a bordo dopo che 5 uomini armati avevano aperto il fuoco sulla sua auto. Ha raccontato di come il gruppo ha sparato ancora e ucciso anche il conducente. Lei e una sua amica si sono salvate solo perché si sono finte morte. Dopo due ore dall'attacco, le ragazze hanno riconosciuto le voci di alcuni soldati che si muovevano tra i corpi delle vittime del massacro, gli hanno chiesto aiuto e sono state portate in ospedale. Le ragazze prese in ostaggio Durante il brutale attacco alla Festa nella Natura, è stato confermato dagli organi di sicurezza di Israele che decine di partecipanti sono stati catturati e, secondo quanto riferito, alcuni di loro sarebbero stati uccisi. Ci sarebbero anche numerosi dispersi. Come Noa Argamani, catturata mentre era aggrappata alla moto del suo fidanzato. Urla e disperazione, il suo ragazzo Avi Nathan, anche lui prigioniero, non ha potuto fare nulla contro la violenza dei membri di Hamas.
6 notes · View notes
sinapsimagazine · 9 days ago
Text
Vittime della strada, iniziativa per le scuole a Somma Vesuviana
Mettere fine alla tragica escalation di giovani vittime di incidenti stradali educando alla sicurezza stradale. Questo l’obiettivo dell’iniziativa svoltasi oggi a Somma Vesuviana, nella suggestiva cornice del complesso monumentale di Santa Maria del Pozzo, e promossa dall’Associazione “Soma e Psiche” con la collaborazione della Polizia di Stato, che ha visto coinvolti circa 450 allievi…
0 notes
m2024a · 3 months ago
Video
Incidente in moto contro un palo, Carlo e Giorgia muoiono 18 e 19 anni. «Andavano a una festa di compleanno» Tragedia a Chieti. Due giovani di Lanciano sono morti nello schianto della loro moto contro un palo di cemento. L'incidente è avvenuto intorno alle 20,30 di giovedì 22 agosto Fossacesia, nei pressi della zona artigianale Sterpari, sulla strada comunale via Vecchia Scorciosa, arteria parallela alla provinciale Lanciano-Fossacesia nel Chietino. Chi sono le vittime Nel violentissimo impatto sono morti due giovanissimi: Carlo Rizzi, 18 anni, e Giorgia Apollonio, 19. Consumati dal dolore i familiari, giunti sul luogo dell'incidente. La dinamica Ancora sconosciute le cause della tragedia, che ha stroncato la vita a Rizzi e Apollonio. I due giovani erano in sella a una Honda, quando, all'improvviso, si è consumato il dramma. Pare stessero andando a una festa di compleanno. I soccorsi Sul posto i soccorritori del 118, con le ambulanze, ma per le due vittime, non c'era ormai più niente da fare. Erano a terra, la moto distrutta, a pezzi. Per i rilievi, sul posto, sono arrivati i carabinieri della compagnia di Ortona e della stazione di Fossacesia, che hanno avviato indagini e che stanno cercando di capire le cause del dramma.
0 notes
cinquecolonnemagazine · 5 months ago
Text
Al via il percorso di sensibilizzazione di ‘Sport a km 0’
Una panchina rossa, simbolo della lotta contro la violenza sulle donne, è stata realizzata a Ponticelli, nella zona orientale di Napoli, da un gruppo di giovani protagonisti di Sport a km 0, progetto di sport sociale promosso dall'ASD Fly Project, con il sostegno di Sport e Salute, e realizzato da una rete di associazioni e scuole di Napoli Est. ‘Sport a km 0’, l'iniziativa L'iniziativa è parte di un percorso di sensibilizzazione contro la violenza di genere che vede insieme gli adolescenti che, accompagnati da educatori e operatori sportivi, hanno affrontato la tematica anche attraverso la conoscenza di donne che sono state vittime di violenza da parte di ex mariti o compagni ma che sono riuscite a ribellarsi e a proteggersi. La panchina, rimessa a nuovo e dipinta di rosso proprio dai giovani, decora il parco "Zona Est" di Ponticelli, un'area verde adottata dall'associazione Nuova Polisportiva Ponticelli, uno dei partner del progetto avviato a gennaio per offrire corsi sportivi, occasioni di formazione e altre attività completamente gratuiti per persone dai 14 ai 34 anni. Nell’area verde di via Gino Alfani è creato, grazie all'impegno di più realtà, uno spazio dedicato proprio alle donne nel quale, oltre al manufatto appena decorato, sono piantate diverse rose rosse, altro segno di vicinanza alle tante che vivono sulla propria pelle vicende delicate e preoccupanti. Da un lato la memoria per donne uccise, dall'altro l'impegno affinché tale fenomeno possa essere arginato attraverso l'educazione e la cultura. Spazi civici di comunità «La violenza sulle donne non è casuale ma un fenomeno endemico e trasversale, radicato nella struttura delle nostre società e riguarda tutte e tutti. È compito di tutti noi denunciare situazioni che possano costituire un terreno fertile per il radicarsi della violenza di genere», evidenzia Carmen Terracciano, referente progetto/ASD Fly Project, che spiega: «Attraverso queste iniziativa intendiamo sensibilizzare ragazze e ragazzi a essere attenti, a non sottovalutare i segnali e le circostanze di cui bisogna preoccuparsi e che la violenza sulle donne non è un fenomeno che riguarda soltanto queste ultime». Sport a km 0 è uno degli Spazi Civici di Comunità attivato in Italia grazie al sostegno di Sport e Salute, società dello Stato per la promozione dello sport e dei corretti stili di vita. Sono nati sul territorio di Napoli Est diversi Play District, veri e proprio poli dell'attività sportiva gratuita in cui si aggregano adolescenti e giovani-adulti attraverso varie discipline. Il progetto vede capofila l'ASD Fly Project e mette insieme le associazioni Nuova Polisportiva Ponticelli, Terradiconfine, NEA Napoli Europa Africa e Maestri di Strada. Tra i partner anche ASC Campania, le scuole del territorio e la VI Municipalità del Comune di Napoli. Foto di copertina: Fly Project Asd Read the full article
0 notes
lamilanomagazine · 8 months ago
Text
Como, tentano la fuga dopo una violenta lite sul lungolago: la Polizia di Stato denuncia due giovani
Tumblr media
Como, tentano la fuga dopo una violenta lite sul lungolago: la Polizia di Stato denuncia due giovani. La Polizia di Stato, nella notte di ieri, ha denunciato in stato di libertà due canturini residenti a Cucciago di origini nord africane di 22 e 23 anni, entrambi con precedenti di polizia per reati contro la persona e gli stupefacenti, deferiti rispettivamente per violenza a Pubblico Ufficiale, lesioni personali e per l'inosservanza del Foglio di Via Obbligatorio dalla città di Como. Tutto ha avuto inizio verso l'una e mezza della notte quando una chiamata al 112 NUE segnalava una lite in strada nella zona del lungolago di viale Geno e che, due delle persone coinvolte erano poi fuggite lasciando sul posto una coppia di stranieri con qualche contusione, poi medicati. La volante ha successivamente rintracciato le due persone che si erano allontanate dal luogo della lite, i due sono stati portati in Questura anche se con qualche difficoltà e resistenza e, raccolte le dichiarazioni dei vari testimoni e delle vittime, il 23enne, sul quale gravava il Foglio di via Obbligatorio da Como è stato denunciato per aver violato detto divieto, mentre l'amico 22enne è stato denunciato per lesioni personali, violenza e minaccia a Pubblico Ufficiale, reato commesso nei confronti dei poliziotti intervenuti.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
carmenvicinanza · 9 months ago
Text
Zaynab Dosso
Tumblr media
Sono italiana, sono ivoriana, quando vado là dicono “è arrivata l’italiana” e quando sono qui “è arrivata l’ivoriana”.
Zaynab Dosso, velocista, è stata quattro volte campionessa nazionale dei 60 e 100 metri piani.
È nata il 12 settembre 1999 a Man, in Costa d’Avorio. A dieci anni si è trasferita a Rubiera, in provincia di Reggio Emilia, per ricongiungersi con i genitori, arrivati in Italia nel 2002.
Appassionata di basket, ha iniziato a praticare l’atletica leggera a 13 anni. Nel 2016 è diventata cittadina italiana e nel 2021 si è trasferita a Roma.
Dalle sue prime apparizioni in pista ha dimostrato una quasi costante superiorità sulle coetanee. Agli Europei U18 del 2016 ha mancato il podio individuale per un centesimo, ma ha contribuito con una frazione di 200 metri al bronzo della staffetta mista.
Nella stagione indoor 2018 ha sfiorato il record italiano dei 60 juniores con 7.36.
Nella stagione indoor 2022 nei 60 metri ha eguagliato due volte il record italiano di 7.19, fino a migliorarlo con 7.16 ad Ancona e 7.14 ai Mondiali di Belgrado, poi nei 100 è scesa a 11.19, seconda azzurra di sempre.
Bronzo nella 4×100 agli Europei di Monaco dove ha corso in finale sui 100 metri, ha pareggiato nel 2023 il suo record italiano di 7.14 nei 60 indoor mentre ai Mondiali con la 4×100 si è piazzata quarta dopo il record di 42.14 in batteria.
Nel 2024 ha migliorato tre volte il primato italiano dei 60 indoor fino a 7.02 conquistando la medaglia di bronzo ai mondiali indoor di Glasgow.
La sua splendida carriera agonistica non le ha certo risparmiato insulti razzisti e intimidazioni, una volta le hanno addirittura lanciato dei sassi solo per il colore della sua pelle.
In un’Italia sempre più multiculturale, dove ormai siamo alle seconde e anche terze generazioni di giovani di origine straniera, è vergognoso che ancora si debba fare i conti con l’ignoranza e la discriminazione. 
Applaudita in campo e molestata nella vita comune. È questa la triste realtà di una campionessa che vive in un paese che non guarda avanti e ancora si sofferma alla pigmentazione della pelle per esternare la propria bassezza e deriva reazionaria. Quando le cose cambieranno, per lei e per tutte le altre persone ancora vittime di discriminazione, sarà sempre troppo tardi.
Per lei e per tutte le persone che ancora devono guardarsi le spalle quando camminano per strada, non bisogna smettere di indignarsi e educare al rispetto delle differenze.
0 notes
clearlyangrylove · 9 months ago
Text
La guerra uccide anche chi sta dalla parte del più forte
60 anni fa, quando io frequentavo la scuola di servizio sociale, ci formavamo studiando casi forniti dalle AAI, aiuti internazionali, e molti di essi riguardavano dei soldati (USA ovviamente) reduci delle guerre in giro per il mondo, con disturbi di emotività e di comportamernto, incapaci di guardare in faccia i propri figli, o di adattasrsi alla vita normale. Così mentre apprendevamo a relazionarci con persone altamente problematiche, a provare empatia per loro e restare lucide anche di fronte a disastri emotivi , apprendevamo anche i danni che fanno le guerre, a chi le subisce, ma anche a chi sta dalla parte del potere, e comprendevi come tutte le lotte che portarono poi alla fine della guerra in Vietnam fossero nate anche dai reduci distrutti dalla realtà della guerra.
Tutto questo mi è tornato alla mente nel leggere del giovane soldato statunitense che si è dato fuoco davanti all'ambasciata di Israele e che ha lasciato un video in cui spiega che fa parte dell' Air Force, e che non vuole più essere complice del genocidio palestinese...
Ecco vorrei sottolineare come distruggendo gli altri, si distruggono anche i propri figli, quegli uomini, e quelle donne che magari per un momento cadono anche nel gioco perverso dell'essere il più forte, l'oppressore, ma che al risveglio potrebbero trovarsi vittime di una sindrome tanto grave da non poter essere più gestibile. Meglio la morte che essere complici dell'orrore che ben si conosce non sembra accettabile, ma potranno mai trovare una strada per restare umani dopo aver compiuto stragi e agito l'oppressione? So bene che anche tra i soldati israeliani vi è un largo elenco di giovani suicidi, di sindrìme da stress posttraumatico e mancano gli psichiatri che se ne vogliano, e sappiano, occupare... questo è il risvolto tragico: distruggi gli altri, e distruggi anche i tuoi, non certo i capi, i comandanti, ma chi sta dietro le azioni, e ad un certo punto si rende conto...
Penso con molto dolore a questo giovane uomo che si è dato fuoco, e spero che altri non seguano il suo esempio, ma che si trasformino in attivisti. Vorrei che sappiano che sono amati, e che verranno sostenuti nelle loro scelte dalla volontà delle persone umane che intendono restare tali e sono disposte a fare la rivoluzione per uscirne fuori.
Tumblr media
0 notes
pneusnews · 1 year ago
Text
Giornata Mondiale in memoria delle vittime della strada: Bridgestone e la Croce Rossa insieme nelle scuole
Continua l’impegno di Bridgestone e della Croce Rossa Italiana sul fronte della sicurezza stradale nella regione Lazio con il progetto “Sicurezza on the road” dedicato ai giovani. Un tema importante alla luce della crescita significativa del numero di incidenti stradali: nel 2022, infatti, secondo i dati Aci-Istat in Italia gli incidenti con lesioni a persone sono aumentati del +9,2% (165.889)…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
agrpress-blog · 1 year ago
Text
In occasione della Giornata Mondiale del Ricordo delle Vittime dellaStrada, in memoria di Gabriele Sangineto - il ragazzo di ventun anni investito ed ucciso sulla Flaminia di fronte alla stazione di Labaro lo scorso 19 ottobre - e di tutti i giovani vittime della strada, domenica 19 novembre 2023 alle ore 17:30 presso la Biblioteca Comunale di Sacrofano “Al Tempo Ritrovato” si svolgerà l’incontro I tuoi sogni viaggiano con te: proteggili! La proiezione del cortometraggio Morte a Corso Francia: l’ultima notte di Gaia e Camilla - regia: Matteo Lena; scritto da Daniele Autieri e Stefano Pistolini; produzione: Darallouche, per A+E Networks Italia - sarà l’occasione per riflettere sulla responsabilità individuale di ciascuno per garantire la sicurezza stradale, prevenire gli incidenti e sensibilizzare sulla necessità di una guida responsabile. Dopo l’introduzione di Alessandro Domolo e Biagio Celletti e i saluti del Sindaco di Sacrofano, Dott.ssa Patrizia Nicolini, verranno proiettate alcuneclip tratte dal docufilm Morte a Corso Francia: l’ultima notte di Gaia e Camilla. All’incontro, che verrà moderato dalla giornalista Rai Viviana Verbaro, interverranno Gabriella Saracino (Presidente dell’Associazione G.A.I.A. von Freymann Saracino - Giovani Andiamo Incontro all’Amore), Angelo De Maio (Comandante della Stazione dei Carabinieri di Sacrofano), Matteo Ciccaglioni (Istruttore di Guida Sicura ACI SARA di Vallelunga) e Luciana Baron (Vice Questore della Polizia Stradale). Saranno presenti alcuni genitori di ragazzi e ragazze vittime della strada. L’incontro I tuoi sogni viaggiano con te: proteggili! si svolgerà presso la Biblioteca Comunale di Sacrofano “Al Tempo Ritrovato” in occasione della Giornata Mondiale del Ricordo delle Vittime della Strada domenica 19 novembre 2023.
0 notes
parmenida · 1 year ago
Text
Israele: ricordando la lezione di Aron
Come l'11 settembre, il 7 ottobre ci ricorda la lezione di Raymond Aron: l'impatto emotivo del terrorismo è inversamente proporzionale alla sua forza reale. Il radicalismo islamico stava perdendo nel 2001, proprio come sta perdendo nel 2023. Hamas e l'Iran non sono mai stati così isolati e indeboliti. Ciò che Biden deve dire a Israele in questo momento è semplice: non commettere l'errore che abbiamo commesso noi, pensa in modo strategico e non con l'emozione della vendetta, che alimenterà di nuovo il mostro.
L'approccio iniziale al tema del conflitto tra Israele e la serie di attori che strumentalizzano i palestinesi è caratterizzato da una serie di idee sbagliate. Si tratta di un argomento in cui più della metà del tempo viene spesa per correggere errori di fatto, o ignoranza di fatto. Questo vuoto empirico è occupato dall'ideologia.
Per cominciare, dobbiamo renderci conto che i palestinesi sono stati sfruttati per decenni dalle dittature arabe (che continuano a chiudere loro la porta), dalla dittatura persiana, dai gruppi jihadisti e dalla corruzione dell'OLP. La corruzione di Arafat è leggendaria. Non esiste una "Palestina", perché non abbiamo mai sentito la voce democratica dei palestinesi in un contesto di libertà dalla loro stessa leadership. Tutto ciò che proviene da Gaza porta il timbro di Hamas, così come tutto ciò che proviene dalla Russia porta il timbro di Putin.
Allora bisogna capire che il 7 ottobre è una mossa disperata di Hamas di fronte al riavvicinamento di Israele agli Stati arabi, alla Giordania, all'Egitto e persino all'Arabia. Allo stesso modo, si tratta anche della disperazione dell'Iran, pressato internamente da un movimento di rinnovamento. Si noti come l'attacco del 7 ottobre sia avvenuto pochi giorni dopo la presentazione del premio Nobel per la pace di quest'anno, un'attivista iraniana di nome Narges Mohammadi. Invece di parlare di ciò che rappresenta per la riforma della nazione persiana, discutiamo di un sanguinoso attacco sponsorizzato dalla teocrazia sciita, che sta diventando sempre più isolata e sta persino alimentando i radicali sunniti. In altre parole, come l'11 settembre, il 7 ottobre ci ricorda la lezione di Raymond Aron: l'impatto emotivo del terrorismo è inversamente proporzionale alla sua forza reale. Il radicalismo islamico stava perdendo nel 2001, proprio come sta perdendo nel 2023. Hamas e l'Iran non sono mai stati così isolati e indeboliti. Quindi quello che Biden deve dire a Israele in questo momento è semplice: non fare l'errore che abbiamo fatto noi, pensa in modo strategico e non con l'emozione della vendetta, che alimenterà di nuovo il mostro. So che è più facile a dirsi che a farsi, ma è comunque vero. Anche perché gli errori degli Stati Uniti sono stati commessi a migliaia di chilometri di distanza, in Iraq. Gli errori di Israele sono stati commessi dall'altra parte della strada.
Dal mio amico Federico Alexander Garcia
No, non si può descrivere questo conflitto sulla base binaria di Palestina contro Israele o anche di Hamas contro Israele, perché questo significa accettare che Hamas rappresenti legittimamente i palestinesi arabi (ci sono palestinesi ebrei; gli ebrei sono i palestinesi originari), in altre parole, significa accettare che tutti i palestinesi vogliano uccidere tutti gli ebrei, non solo lì ma in tutto il mondo. È un errore colossale e offensivo nei confronti dei palestinesi stessi, che sono le grandi vittime del fascismo islamista di Hamas, che, tra le altre cose, fa quanto segue: sacrifica la vita dei bambini per scavare tunnel, usa ospedali e scuole come depositi di armi, dice ai giovani che l'unico percorso legittimo verso l'età adulta è la morte al servizio della causa.
Tumblr media
1 note · View note
personal-reporter · 1 year ago
Text
A zonzo per la Francia: Hector Malot, padre di Remì
Tumblr media
Lo scrittore che ideò la figura di Remì, il ragazzo trovatello per le strade della Francia di metà Ottocento… Hector-Henri Malot nacque il 20 maggio 1830 a La Bouille, in Francia, da giovane studiò legge e si impiegò in uno studio notarile, ma le sue aspirazioni personali lo spinsero verso la letteratura e anche ad occuparsi di educazione,  scrivendo saggi su riviste specializzate. Malot frequentò un gruppo di intellettuali che si riunivano attorno a Octave Feuillet, che proponeva un romanzo più passionale e ricco di colpi di scena e ciò portò lo scrittore a scrivere opere per i più giovani e a collaborare con uno dei più noti giornali dell’epoca, il Magazine d’éducation et de récréation, che pubblicava racconti di grandi scrittori. Senza famiglia, il capolavoro di Malot,  narra la storia di Rémi, un bambino di 8 anni che ad un tratto scopre di non essere figlio naturale dei Barberin, due coniugi molto indigenti e, a causa di problemi finanziari, viene venduto a un vecchio artista di strada italiano che si fa chiamare Vitali , e che suona per le strade con tre cani, Capi, Zerbino e Dolce,  e una scimmietta, Joli-Coeur perfettamente ammaestrati. Rémi inizia a guadagnarsi da vivere come un artista girovago suonando l’arpa, mentre si affezionerà sempre di più al vecchio signor Vitali e ai suoi animali. Quando Vitali viene arrestato per difendere Capi dai maltrattamenti di un poliziotto, Rémi deve  vivere da solo con la banda, ma in quel momento conosce una ricca signora inglese, Madame Milligan, che viaggia sulla Loira con il battello chiamato Il Cigno. La donna, che ha un figlioletto invalido di nome Arthur, si affeziona moltissimo a Rémi e lo ospità nel battello per alcuni mesi e, quando Vitali esce di prigione, la compagnia si ricongiunge, ma poco tempo dopo Zerbino e Dolce vengono uccisi dai lupi e Joli-Coeur muore di polmonite. Successivamente Vitali e Rémi si separano nuovamente, e il giovane viene affidato a Garofoli, un conoscente del suo mentore che vive a Parigi e ospita diversi ragazzi nella sua casa. Qui il bambino fa amicizia col violinista Mattia, uno dei pensionanti di Garofoli, ma viene anche a sapere che quest’ultimo sfrutta e picchia sistematicamente i ragazzini che vivono con lui e, informato , Vitali porta immediatamente via dalla casa Rémi, morendo però poco dopo sotto una tormenta di neve. Rèmi dopo la tragedia scopre che Vitali era in realtà Carlo Balzani, un famoso ex tenore che aveva abbandonato le scene, mentre viene accolto come un figlio dai coniugi Acquin, dove fa amicizia con la loro figlioletta Lise, muta per una malattia. In seguito, quando gli Acquin non lo potranno più tenere per mancanza di denaro, Rémi si ritroverà ancora una volta con solo il fedele Capi, per poi riuscire a riunirsi a Mattia. Rémi e Mattia riescono a tornare dalla madre adottiva di Rémi, la signora Barberin, da cui scoprono che il padre adottivo è morto e che i suoi veri genitori sono inglesi, i Driscoll, che riescono a rintracciarlo attraverso un avvocato e lo portano in Inghilterra, dove non gli fanno mancare nulla, ma si comportano in maniera strana, come se non provassero alcun tipo di affetto per il figlioletto ritrovato. Alla fine del romanzo, Rémi scopre di essere il primogenito della signora Milligan, che il perfido cognato aveva fatto rapire alla nascita e portare in Francia per essere l’unico a ereditare l’eredità della famiglia, poi aveva convinto i Driscoll a spacciarsi per i genitori di Rémi dopo aver saputo che il bambino era ancora vivo. Malot scrisse anche romanzi per adulti, come Le vittime dell’amore (1859-66), Suzanne (1872), Il dottor Claude (1879) Il romanzo dei miei romanzi (1896), che è un’opera autobiografica. Colpito da paralisi nel 1905, Hector Malot morì due anni dopo nella sua casa di Fontenay-sous-Bois, in Avenue de la Dame Blanche, il 17 luglio 1907. Read the full article
0 notes
benzinazero · 1 year ago
Text
Incidenti stradali: in aumento le vittime fra giovani, bambini e anziani [Istat]
Molti incidenti stradali sono causati da automobilisti che ‘perdono il controllo’. E spesso ‘perdono il controllo’ perché vanno troppo veloci per le loro capacità di guida, per le condizioni della strada e del traffico, o perchp sottovalutano la pericolosità dell’automobile. Alcuni dati dal documento Istat ‘Incidenti Stradali Anno 2022’. Le vittime di incidenti stradali sono state 3.159 nel…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
spazioinformazionelibera · 1 year ago
Video
youtube
Siamo partiti da Poggio alla Croce sulla sommità del Chianti, appena entrati sulla strada principale abbiamo trovato sulla destra l'ingresso al "Sentiero della Memoria". Il sentiero è tutto in salita lungo il quale si possono leggere alcune targhe che raccontano la storia di numerosi partigiani vittime della seconda guerra mondiale. Abbiamo visitato il rudere abbandonato di Pian d'Albero, luogo in cui avvenne il tragico attacco tedesco il 20 giugno 1944. L'attacco colpì sia i giovani reclute della Brigata Sinigaglia che avevano trovato riparo lì per la notte, sia la famiglia contadina dei Cavicchi che li ospitava. Tra di loro c'era anche il giovane pastore, Aronne Cavicchi. Il percorso continua con una discesa e poi una risalita che ci porta fino all'Abbazia di San Cassiano a Montescalari con il campanile distrutto dai bombardamenti. La traccia continua in discesa, nel bosco, fino a chiudere l'anello con il ritorno a Poggio alla Croce. Il percorso è stato di oltre 13 chilometri con un dislivello di 589 metri
1 note · View note
m2024a · 3 months ago
Video
Incidente in moto contro un palo, Carlo e Giorgia muoiono 18 e 19 anni. «Andavano a una festa di compleanno» Tragedia a Chieti. Due giovani di Lanciano sono morti nello schianto della loro moto contro un palo di cemento. L'incidente è avvenuto intorno alle 20,30 di giovedì 22 agosto Fossacesia, nei pressi della zona artigianale Sterpari, sulla strada comunale via Vecchia Scorciosa, arteria parallela alla provinciale Lanciano-Fossacesia nel Chietino. Chi sono le vittime Nel violentissimo impatto sono morti due giovanissimi: Carlo Rizzi, 18 anni, e Giorgia Apollonio, 19. Consumati dal dolore i familiari, giunti sul luogo dell'incidente. La dinamica Ancora sconosciute le cause della tragedia, che ha stroncato la vita a Rizzi e Apollonio. I due giovani erano in sella a una Honda, quando, all'improvviso, si è consumato il dramma. Pare stessero andando a una festa di compleanno. I soccorsi Sul posto i soccorritori del 118, con le ambulanze, ma per le due vittime, non c'era ormai più niente da fare. Erano a terra, la moto distrutta, a pezzi. Per i rilievi, sul posto, sono arrivati i carabinieri della compagnia di Ortona e della stazione di Fossacesia, che hanno avviato indagini e che stanno cercando di capire le cause del dramma.
0 notes
cinquecolonnemagazine · 1 year ago
Text
Europei maschili di pallavolo: l'Italia cade contro la Polonia
Gli europei maschili di pallavolo sono arrivati al loro atto finale: l'Italia, campione europea in carica, cede il titolo contro la Polonia. Alle ore 21, presso il PalaEur di Roma, gli azzurri sono stati battuti per tre set a zero da una Polonia troppo forte. Finisce con la medaglia d'argento, l'avventura europea della nazionale azzurra. Europei maschili di pallavolo: l'Italia "schiacciasassi"? Prima di parlare della finale, parliamo delle due squadre ma soprattutto del loro percorso. Partiamo dai padroni di casa che sono arrivati all'appuntamento europeo forti del titolo conquistato in Polonia nel 2021. Un europeo arrivato dopo la debacle olimpica di Tokyo 2020 con tanti giovani ragazzi integrati nel gruppo azzurro e l'uscita di colonne portanti come Juantorena. Quel successo europeo è stato il trampolino di lancio per l'Italia maschile della pallavolo che sempre in Polonia, l'anno dopo, conquistò anche il titolo di campioni del mondo. Le aspettative, quindi, per il gruppo azzurro erano altissime. L'occasione di giocare davanti al proprio pubblico, poi, ha aggiunto ulteriore pressione ma la nazionale capitanata da Giannelli si è dimostrata sicura, forte mentalmente e fisicamente ma soprattutto determinata a vincere. La dimostrazione della determinazione azzurra è nel suo percorso netto, senza sconfitte, ottenuto fino a questo momento. Il gruppo A con Germania, Serbia, Belgio, Estonia e Svizzera è stato dominato con 5 vittorie su 5 ottenute e soli due set persi (nell'ultima sfida contro i tedeschi, inutile al fine della qualificazione alla fase successiva già ottenuta). La fase ad eliminazione diretta ha visto l'Italia battere agli ottavi la Macedonia del Nord (tra i paesi organizzatori dell'europeo insieme a Italia, Bulgaria e Israele), l'Olanda ai quarti ma soprattutto la Francia (campione olimpico in carica) per 3 set a 0. Delle grandi prove di forza che proiettano l'Italia verso questa attesa finale. La Polonia: tradizione e forza Se c'è una nazionale che ha creato lo stesso percorso fatto di forza e dominanza all'interno di questo campionato europeo di pallavolo maschile è sicuramente la Polonia. I detentori della Nations League di Pallavolo sono una vera e propria corazzata. Il Gruppo C è stato terreno di conquista per i polacchi con cinque vittorie su cinque gare disputate ed un solo set perso. La fase ad eliminazione diretta, poi, è stata una lunga strada nella quale la Polonia ha conquistato "le teste" di vittime illustri: - Battuto il Belgio agli ottavi di finale - Battuta la Serbia ai quarti di finale - Battuta la Slovenia, vice campione europea nel 2021, in semifinale Insomma, la Polonia è un titano pronto a schiantare anche l'Italia. Di fronte, però, avrà una nazionale azzurra altrettanto forte e potente. Italia vs Polonia, un anno dopo il mondiale La sfida del PalaEur si preannuncia essere stellare. Un vero e proprio scontro fra titani. Due nazionale che, attualmente, sono le più forti e dominanti del panorama pallavolistico maschile. L'Italia, inoltre, potrà contare su un'altra arma importante: i tifosi. Il PalaEur della capitale registrerà il tutto esaurito e si preannuncia essere una vera e propria bolgia azzurra pronta ad esaltere le giocate degli atleti italiani. Riusciranno a spingerli verso la vittoria finale? Foto di Tania Van den Berghen da Pixabay Read the full article
0 notes