#essere empatici
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anima-complicata-80 · 28 days ago
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“Essere troppo empatici perché fa cosi male…” 😓😓😓
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susieporta · 7 months ago
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Girano molti post sull'empatia.
Quello che noto è che ricorre spesso il significato negativo, rischioso, che tale skill avrebbe.
L'essere troppo empatici ci farebbe entrare in risonanza con il dolore dell'altro, o con le sue esigenze e sommovimenti emotivi, al punto tale da perdere di vista noi stessi.
Ma questa non è empatia: è contagio emotivo.
Nell'empatia io mi metto nei panni dell'altro, seppur rimanendo me stesso, affinché possa comprendere, attraverso il sentire, che cosa l'altro prova.
Tuttavia questo non pregiudica la mia capacità di discernimento, di radicamento in me stesso, o il fatto di poter dissentire e mettere un confine tra me e la persona che ho di fronte.
L'empatia mi aiuta a entrare in connessione, comprendendo pienamente il suo punto di vista.
Mi fa uscire dal mio ego e dalle sue attivazioni difensive.
Questo può permettermi di accedere a una prospettiva più ampia e veritiera dell'altro.
Posso usare questa comprensione come voglio, in realtà.
Anche per scopi egoistici, paradossalmente.
Se ad esempio empatizzo con qualcuno e grazie a questo sento che egli mi sta manipolando, posso utilizzare tale informazione per andarmene o per dire di no.
Se sento che quello che dice non mi appartiene, e provoca in me un senso di ingiustizia, posso dissentire ed esprimere la mia opinione la quale è contraria alla sua.
Ma questo lo posso fare se sono consapevole della mia tendenza a empatizzare, o della mia capacità di essere empatico.
Nel vero processo empatico io sono cosciente di essere me stesso, seppure per un attimo posso sbilanciarmi e mettere un piede nei panni dell'altro, per poi tornare nei miei vestiti completamente.
Ma, se il sentire l'altro genera una con-fusione tra me e lui, cioè una dissoluzione permanente e completa di confini, rischio di non sapere più né cosa provo io, né quali bisogni ho, né chi sono.
La mia sensibilità si perde nella sua, e io non trovo più la strada per tornare a casa.
Mi perdo nella sua interiorità come quando si cade in un pozzo oscuro.
In questo caso non si può parlare di empatia, ma appunto di contagio emotivo.
Il contagio emotivo è inconscio, meccanico, e si basa su 3 possibili cause.
1) O c'è una dipendenza in atto te me e l'altro, completa o parziale, e già solo questo indica una mancanza interiore, e quindi esteriore, di confini.
2) Una ipersensibilità, e quindi una accentuata reazione alla presenza dell'altro o di qualsiasi altro stimolo, la quale mi fa sconfinare nelle emozioni altrui fino a non riuscire più a tornare indietro.
3) Oppure una mancanza di confini stabili nell'io, il quale è frammentato, sconnesso dal corpo, oppure troppo poroso.
Può esserci anche un mix più o meno variabile di questi tre elementi.
Quello che si può fare in questi casi è lavorare sui confini, sia interni che esterni, sul grounding, ma anche sulla propria sensibilità, o sul rapporto che abbiamo con essa.
Omar Montecchiani
#quandolosentinelcorpodiventareale
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cywo-61 · 6 months ago
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A volte chiedo a Dio a cosa serve essere empatici, sensibili e riuscire a vedere e sentire con tutti i sensi le gioie e sofferenze dell'altro, vicino e lontano. Le percepisco dallo sguardo, voce e persino scritte...e Lui risponde che mi perderei una delle cose più belle del creato... le emozioni... senza quelle non si vive.
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Così accetto il peso del mio sentire e so che alle peggiori tempeste segue sempre il sorgere del sole.
cywo
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r-0xen · 7 months ago
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essere empatici fa veramente schifo
perché ti dispiace pure per gli stronzi.
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ragazzavuotadentro-enigma · 2 years ago
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Il problema di essere empatici è che ti dispiace pure per gli stronzi.
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nessunotrannenoi · 11 months ago
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Essere sensibili ed empatici è una maledetta condanna. Col tempo ho capito che sono troppo. Troppo sensibile ed empatica per trovare qualcuno più forte di me, in grado di sorreggermi nei miei momenti di inquietudine. Sono sempre la mano più forte, quella con più presa, quella che non molla mai. E chiunque trova in me riparo, conforto e rifugio. Mi ritrovo sempre a dover ascoltare le confidenza e i drammi di chiunque, ma mai nessuno in grado di ascoltare me.
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greatmoonballoon · 3 months ago
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Perché per i miei genitori le sofferenze altrui sono legittime mentre le mie sono sottovalutate?
Ho sofferto anche io riguardo alcune cose ma se piango "me ne faccio una malattia, sono esagerata". Eppure quando sentono di qualcuno che vive cose simili sono i primi a fare i super empatici.
Glielo faccio notare e puntualmente finisce che si urla e si litiga perché sono pesante.
Io davvero non lo so. È così da una vita, puntualmente tutte le volte che mi sfogo mi resta la sensazione di essere una ragazza che si fa pensieri dell'altro mondo, difettosa ed esagerata.
Io non ho più cosa dire davvero. A volte penso solo che dovrei andare via, non mi fanno bene mentalmente quando fanno così perché perdo la fiducia in me stessa e l'autostima. E non credo sia una bella cosa da vivere proprio nel luogo in cui ci si dovrebbe sentire più accolti e capiti.
Ma cosa ne voglio capire io, giusto? Tutto quello che dicono loro è vangelo mentre io dico solo eresie. Ovvio!
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maohf44 · 4 months ago
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LEGGIMI, TI PREGO ...
lo so che nessuno "caga" ciò che scrivo ma sfogarsi qui è terapeutico, in realtà non sto male ma ci sono cose che vorrei raccontare solo qui.
Rispondevo stamattina ad un post in un blog qui su Tumblr e ho scritto la parola EMPATIA.
Essere empatici credo sia un dono pazzesco ma che in questo mondo ormai è raro e spesso intrappolato (come l'edera, che quando per anni si arrampica su una casa abbandonata l'avvolge non lasciando scampo a mura e finestre).
Empatia, quella cosa che permette di stabilire legami emotivi profondi con gli altri.
Quando siamo empatici, riusciamo a capire veramente ciò che le persone intorno a noi stanno attraversando, creando un senso di vicinanza e comprensione reciproca. E comprendere i sentimenti e le motivazioni degli altri favorisce una comunicazione più efficace e relazioni più armoniose.
Promuovere la gentilezza è il mio sport preferito, io nasco così e mi adoro per questo, ma siamo in pochi, forse troppo pochi.
ho paura ...
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susieporta · 2 months ago
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"Sono troppo empatico".
Quante volte ho sentito pronunciare questa frase, soprattutto da chi sentiva di essere stato prosciugato dall'altro nel momento in cui ascoltava le sue difficoltà.
In realtà non esiste la troppa empatia: esiste invece il contagio emotivo.
Essere empatici vuol dire infatti ascoltare i problemi altrui fino a sentirli "come se" fossero i propri.
Ma questo non significa cascarci dentro con tutte le scarpe.
Il famoso "come se" di rogersiana memoria, indica infatti la capacità di entrare in contatto con le emozioni degli altri e al tempo stesso di mantenere quella distanza interiore, la quale ci permette di rimanere ancorati al nostro centro.
Questa altalena tra il dentro e il fuori, tra noi e l'altro, è qualcosa che dobbiamo allenare mettendo dei confini.
Sia interni che esterni.
Esterni se l'altro tenta di vampirizzarci con le sue pretese e manipolazioni affettive:
"Se mi ami mi devi ascoltare"; "Se non condivido questo momento con te potrei non farcela"; "Solo tu mi puoi aiutare".
Interni se per difficoltà nostre non riusciamo a non farci trascinare dalle emozioni dell'altro: il famoso contagio emotivo.
Magari siamo ipersensibili, magari lasciamo che la nostra sensibilità diventi contagio emotivo perché così ci sentiamo apprezzati e accettati, o magari non riusciamo a gestire bene le nostre emozioni.
Ce ne facciamo trascinare fino a fonderle con le emozioni altrui.
Ma per difendere un territorio, la prima cosa che devi fare è mettere una recinzione.
Altrimenti entrano tutti.
Oppure sei tu a uscire fuori di te, senza rendertene conto.
Il fatto è che solo tu puoi sapere a quale distanza mettere i paletti di questa recinzione: per quale motivo, con quali criteri, valori, con chi farlo e quando.
Quindi chiarisci i tuoi confini, stabilizzali, e vivrai sereno.
Come dicevano i Greci, Katà Métron: la giusta misura, è la vera scienza dell'anima.
Nel mio ultimo libro ti spiego passo passo, in base alla tua corazza muscolo-caratteriale, come gestire le tue emozioni e come mettere i giusti confini.
©Omar Montecchiani
#quandolosentinelcorpodiventareale
#meccanismididifesa
#armaturainvisibile
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empaticamentesblog · 2 years ago
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Empatia, non stregoneria...
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Per gioco mi hanno sempre chiamata "strega" perché indovinavo sempre. Ma l'empatia non è stregoneria. Davvero è così difficile comprenderla? Ma veramente riesce difficile capire di cosa si tratta?
Allora due sono le cose: o la gente che non comprende è ottusa, o più semplicemente non ci crede.
La mia empatia mi ha sempre messa in guardia da situazioni e persone negative. Infatti ogni volta che è successo qualcosa è accaduto perché, per far contento qualcun altro, andavo contro la mia volontà. L'ultima è accaduta proprio di recente... Infatti ho messo il punto per sempre al dovermi piegare per gli altri. Mi dispiace, ma se gli altri non riescono a vedere oltre il naso, non posso pagarne le conseguenze.
Ciò che non comprendo è che le persone che mi vivono da mezza vita si stupiscono quando il tempo mi dà ragione...
Non sono io ad avere ragione, ma è l'empatia che ho. Essere empatici significa sentire le vibrazioni che ti circondano, negative o positive che siano; significa osservare dettagli che sfuggono alla massa. È come una calamita e le vibrazioni esterne sono rappresentate dal ferro. La calamita sappiamo come reagisce al ferro, così è l'empatia con le vibrazioni esterne. E credetemi: è veramente pesante vivere da calamita, con ferro ovunque, circondata da "gente di plastica"...
Sembra un paragone assurdo, scolastico, ma veramente io non so più come spiegarmi.
Una cosa è certa: da adolescente cadevo nella trappola del dover dimostrare che avevo ragione... e puntualmente avevo ragione, ma a che prezzo? Vivendo ciò che potevo tranquillamente evitare. Poi cresci e capisci che avere ragione non è importante, l'importante è evitare ciò che tu vedi e gli altri no. Vorrà dire che ti daranno ragione dopo esserci caduti da soli...
Non ti danno ragione perché rosicano? Pazienza, l'importante è ascoltarsi sempre.
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cywo-61 · 1 year ago
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A volte chiedo a Dio a cosa serve essere empatici, sensibili e riuscire a vedere e sentire con tutti i sensi le gioie e sofferenze dell'altro, vicino e lontano. Le percepisco dallo sguardo, voce e persino scritte...
e Lui risponde che mi perderei una delle cose più belle del creato... le emozioni... senza quelle non si vive.
Così accetto il peso del mio sentire e so che Lui alle peggiori tempeste fa seguire sempre il sorgere del sole.
cywo
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procrastinazione · 1 year ago
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Assisto a della roba agghiacciante su twitter che mi ricorda molte cose
1. Il motivo per cui non sto su twitter
2. Che le celebrità sono perlopiù sceme e davvero capiscono poco di politica, perché non é il loro lavoro e francamente le loro opinioni in merito non dovrebbero avere il peso che hanno
3. Che la gente si permette di usare certi toni su internet e non si rente conto del cancro che sta perpetuando. Gli stessi che urlano agli altri di essere empatici, tra l'altro. Come se le loro urla potessero fare alcunché
4. Che se non distinguo arte da autore finirò per non consumare più arte americana (una cosa positiva si potrebbe argomentare, ma alas)
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andreazeta880 · 11 months ago
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Ho capito tante cose in quest'ultimo periodo. IO NON SONO DEBOLE. Essere buoni, comprensivi, accoglienti, empatici, sorridenti, propositivi, dolci, sensibili NON È SINONIMO DI DEBOLEZZA MA DI FORZA, perché la gente come me non ha bisogno di essere scorretta, di accusare l'altro per sentirsi di valore. Non ha bisogno di nascondersi dietro le cose, di essere egoista per percepire l'importanza del proprio se. La gente come me AMA E BASTA! IO AMO INCONDIZIONATAMENTE LA VITA. E chi crede che la gente come noi PUÒ ESSERE CALPESTATA perché tanto è buona, BHE QUELLA GENTE SI SBAGLIA DI GROSSO. Mi faccio una promessa... IO MI AMO COSÌ COME SONO... e chi non apprezza il mio essere o il mio operato, chi calpesta il mio valore NON MERITA NEPPURE UNA DELLE MIE LACRIME, del mio pensiero. Grato alla vita per avermi insegnato e ricordato CHI SONO ED IL MIO VALORE.
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qualcosalungolastrada · 2 years ago
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era il 5 aprile 1994.
kurt cobain muore con un colpo di fucile alla testa. queste le parole che lasciò in una lettera:
“Vi parlo dal punto di vista di un sempliciotto un po' vissuto che preferirebbe essere uno snervante bimbo lamentoso. Questa lettera dovrebbe essere abbastanza semplice da capire. Tutti gli avvertimenti della scuola base del punk-rock che mi sono stati dati nel corso degli anni, dai miei esordi, intendo dire, l'etica dell'indipendenza e di abbracciare la vostra comunità si sono rivelati esatti. Io non provo più emozioni nell'ascoltare musica e nemmeno nel crearla e nel leggere e nello scrivere da troppi anni ormai. Questo mi fa sentire terribilmente colpevole. Per esempio, quando siamo nel backstage e le luci si spengono e sento il maniacale urlo della folla cominciare, non ha nessun effetto su di me, non è come era per Freddie Mercury, a lui la folla lo inebriava, ne ritraeva energia e io l'ho sempre invidiato per questo, ma per me non è così. Il fatto è che io non posso imbrogliarvi, nessuno di voi. Semplicemente non sarebbe giusto nei vostri confronti né nei miei. Il peggior crimine che mi possa venire in mente è quello di fingere e far credere che io mi stia divertendo al 100%. A volte mi sento come se dovessi timbrare il cartellino ogni volta che salgo sul palco. Ho provato tutto quello che è in mio potere per apprezzare questo (e l'apprezzo, Dio mi sia testimone che l'apprezzo, ma non è abbastanza). Ho apprezzato il fatto che io e gli altri abbiamo colpito e intrattenuto tutta questa gente. Ma devo essere uno di quei narcisisti che apprezzano le cose solo quando non ci sono più. Io sono troppo sensibile. Ho bisogno di essere un po' stordito per ritrovare l'entusiasmo che avevo da bambino. Durante gli ultimi tre nostri tour sono riuscito ad apprezzare molto di più le persone che conoscevo personalmente e i fan della nostra musica, ma ancora non riesco a superare la frustrazione, il senso di colpa e l'empatia che ho per tutti. C'è del buono in ognuno di noi e penso che io amo troppo la gente, così tanto che mi sento troppo fottutamente triste. Il piccolo triste, sensibile, ingrato, Pesci, dell'uomo Gesù! Perché non ti diverti e basta? Non lo so. Ho una moglie divina che trasuda ambizione ed empatia e una figlia che mi ricorda troppo di quando ero come lei, pieno di amore e gioia. Bacia tutte le persone che incontra perché tutti sono buoni e nessuno può farle del male. E questo mi terrorizza a tal punto che perdo le mie funzioni vitali. Non posso sopportare l'idea che Frances diventi una miserabile, autodistruttiva rocker come me. Mi è andata bene, molto bene durante questi anni, e ne sono grato, ma è dall'età di sette anni che sono avverso al genere umano. Solo perché a tutti sembra così facile tirare avanti ed essere empatici. Penso sia solo perché io amo troppo e mi rammarico troppo per la gente. Grazie a tutti voi dal fondo del mio bruciante, nauseato stomaco per le vostre lettere e il supporto che mi avete dato negli anni passati. Io sono troppo un bambino incostante, lunatico! E non ho più nessuna emozione, e ricordate, è meglio bruciare in fretta che spegnersi lentamente.
Pace, amore, empatia. Kurt Cobain.
Frances e Courtney, io sarò al vostro altare.
Ti prego Courtney continua così, per Frances.
Perché la sua vita sarà molto più felice senza di me.
VI AMO. VI AMO”
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lunamagicablu · 2 years ago
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La teoria dei bambini indaco, oggi adulti indaco, è una delle più popolari e dibattute. Secondo i suoi sostenitori, essi sarebbero gli adulti dell’imminente era dell’Acquario e parte attiva del progresso spirituale in atto, una “razza”, se così possiamo definirla, nuova e più evoluta. Ecco 7 segni che caratterizzano gli Adulti Indaco:
1. Hanno sempre bisogno di sapere il perché delle cose. Gli adulti indaco accettano raramente le cose senza chiedersene il perché. Hanno un forte bisogno di capire perché le cose accadono in un certo modo, si interrogano su tutto, cercando sempre di capire il significato nascosto dietro i vari avvenimenti. Gli indaco detestano disuguaglianza, sofferenza, odio e guerra.
2. Non amano l’autorità. Una delle cose che gli indaco spesso mettono in dubbio è proprio l’autorità. Questo perché non credono che l’accettazione di ciò che ci viene imposto dall’alto sia sempre corretta. Gli indaco possono aver avuto periodi difficili a scuola perché litigavano con gli altri per il modo di fare le cose.
Possono spesso essere visti come polemici e provocatori, tuttavia, non necessariamente vogliono causare problemi, semplicemente non possono tacere quando vedono l’ingiustizia e l’ineguaglianza. Per questo motivo, gli Indaco spesso diventano apatici nei confronti dei sistemi politici e sociali convenzionali.
3. Non possono sopportare di vedere la sofferenza. Gli adulti indaco trovano molto difficile sopportare la sofferenza degli altri, a causa della loro natura profondamente empatica. Per questo motivo, gli Indaco possono arrivare a evitare di guardare cosa succede nel mondo, non perché a loro non importi… al contrario… ma perché sono troppo empatici e sensibili.
Per un indaco, guardare persone innocenti soffrire per carestia, guerre o disastri naturali è traumatico e le sensazioni sono aggravate quando la causa del dolore sarebbe evitabile, come in caso di guerre, sfruttamento o di uso improprio di risorse da parte di grandi corporazioni.
4. Hanno una stretta affinità con gli animali. Se sono in grado di farlo, possono darsi da fare per salvare animali o sostenere associazioni di beneficenza. Gli Indaco amano passare il tempo in natura e si divertono a prendersi cura di giardini e piante d’appartamento. Amano anche guardare documentari sul comportamento degli animali e la bellezza del pianeta. Gli Indaco non credono che gli animali siano meno importanti degli umani in questo mondo, perché capiscono che tutto è connesso e che siamo tutti uguali e interdipendenti.
5. Hanno sentimenti di disperazione esistenziale. Molti adulti indaco hanno provato depressione, impotenza e disperazione nelle loro vite. Questi sentimenti potrebbero aver avuto inizio negli anni dell’adolescenza e sono spesso causati dal fatto che essi semplicemente non riescono a comprendere il perché gli uomini si facciano del male l’un l’altro.
Gli indaco spesso non riescono ad adattarsi ad una società che a volte sembra fredda e indifferente. Possono trovare difficoltà nelle relazioni e nel rapportarsi agli altri e temono che le persone pensino che sono “strani”. A loro non piace giudicare gli altri e non sono interessati ai pettegolezzi. Non sono interessati nemmeno alle cose materiali o alla cultura popolare.
6. Hanno avuto alcune esperienze spirituali insolite. Gli adulti indaco spesso sviluppano un interesse per i fenomeni psichici o spirituali sin dalla tenera età, con grande sorpresa della loro famiglia e dei loro amici. Non è raro che i bambini indaco condividano il desiderio di visitare edifici religiosi o di pregare, meditare, nonostante siano cresciuti in famiglie non religiose. Questo interesse continua a svilupparsi mentre raggiungono l’età adulta. Gli adulti indaco hanno una mentalità aperta riguardo alla spiritualità e alla religione.
7. Sentono un forte bisogno di trovare il loro scopo di vita. Gli adulti indaco spesso sentono il desiderio ardente di trovare e raggiungere il loro scopo di vita. Tuttavia, non è sempre facile per loro trovare questo scopo all’interno della società in cui viviamo. In una società che apprezza il duro lavoro, il successo finanziario e sociale, il potere politico e il consumismo, gli Indaco possono spesso sentirsi dei falliti. Questo può portare a profonda frustrazione.
Imparare ad ascoltare la propria intuizione potrebbe essere il primo passo che un adulto indaco deve intraprendere per raggiungere il proprio scopo di vita. La loro intuizione li condurrà quindi verso persone con valori simili che li sosterranno nel loro percorso.
Gli adulti indaco possono fare la differenza nel mondo, grazie ai loro doni speciali. Se pensi di essere un Indaco, allora vale la pena esplorare questa dimensione della tua spiritualità per permetterti di portare i tuoi doni unici di luce e amore nel mondo.
Rivisto da www.fisicaquantistica.it Fonte: https://emozionifeed.it/le-7-particolarita-degli-adulti... art by MelekatosheeOleak
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The theory of indigo children, now indigo adults, is one of the most popular and debated. According to its supporters, they would be the adults of the imminent age of Aquarius and an active part of the ongoing spiritual progress, a "race", if we can define it as such, new and more evolved. Here are 7 signs that characterize Indigo Adults:
1. They always need to know the why of things. Indigo adults rarely accept things without asking why. They have a strong need to understand why things happen in a certain way, they wonder about everything, always trying to understand the hidden meaning behind the various events. Indigos abhor inequality, suffering, hatred and war.
2. They dislike authority. One of the things that Indigos often question is authority. This is because they do not believe that accepting what is imposed on us from above is always correct. Indigos may have had a hard time at school because they fought with others about the way they did things.
They can often be seen as argumentative and provocative, however, they don't necessarily want to cause trouble, they just can't shut up when they see injustice and inequality. Because of this, Indigos often become apathetic towards conventional political and social systems.
3. They cannot bear to see suffering. Indigo adults find it very difficult to tolerate the suffering of others due to their deeply empathetic nature. Because of this, Indigos may come to avoid looking at what is happening in the world, not because they don't care… on the contrary… but because they are too empathetic and sensitive.
For an indigo, watching innocent people suffer from famine, war or natural disaster is traumatic and the feelings are aggravated when the cause of the pain is avoidable, such as war, exploitation or the misuse of resources by large corporations.
4. They have a close affinity with animals. If they are able to do this, they can get involved in saving animals or supporting charities. Indigos love spending time in nature and enjoy tending to gardens and houseplants. They also love watching documentaries about animal behavior and the beauty of the planet. Indigos do not believe that animals are less important than humans in this world, because they understand that everything is connected and that we are all equal and interdependent.
5. They have feelings of existential hopelessness. Many indigo adults have experienced depression, helplessness, and hopelessness in their lives. These feelings may have started in the teen years and are often caused by the fact that they simply cannot understand why men hurt each other.
Indigos often cannot adjust to a society that sometimes seems cold and indifferent. They may find it difficult to relate and relate to others and fear that people will think they are "strange". They don't like to judge others and are not interested in gossip. They are not even interested in material things or popular culture.
6. They have had some unusual spiritual experiences. Indigo adults often develop an interest in psychic or spiritual phenomena from an early age, much to the surprise of their family and friends. It is not uncommon for Indigo children to share a desire to visit religious buildings or to pray or meditate, despite being raised in non-religious families. This interest continues to develop as they reach adulthood. Indigo adults are open-minded about spirituality and religion.
7. They feel a strong need to find their life purpose. Indigo adults often feel a burning desire to find and achieve their life purpose. However, it is not always easy for them to find this purpose within the society in which we live. In a society that values hard work, financial and social success, political power and consumerism, Indigos can often feel like failures. This can lead to deep frustration.
Learning to listen to your intuition may be the first step an Indigo adult must take to achieve their purpose of life. Their intuition will then lead them to like-minded people who will support them on their journey.
Indigo adults can make a difference in the world through their special gifts. If you think you are an Indigo, then this dimension of your spirituality is worth exploring to enable you to bring your unique gifts of light and love into the world.
Reviewed by www.fisicaquantistica.it Source: https://emozionifeed.it/le-7-particolarita-degli-adulti... art by MelekatosheeOleak 
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astra-zioni · 2 years ago
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Secondo me gli psichiatri dei pronto soccorso svolgono dei test specifici per essere gli individui meno empatici e più teste di cazzo di questa terra. È molto più probabile che in un reparto psichiatrico riceviate ascolto, comprensione ed empatia dallo schizofrenico psicolabile della stanza accanto. Roba che persino Dahmer in persona viene in stanza a chiedervi se è tutto ok mentre lo psichiatra si gratta le palle alla macchinetta del caffè.
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