#ecco l'ho scritto qui
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(Io che parlo di cazzate su Facebook)
– Non mi piace il tuo comportamento su Facebook.
– Cosa intendi?
– Ci sono guerre, tragedie, il pianeta sembra incamminato verso lo sfacelo, e tu ogni tanto scrivi post a proposito di cazzate. Perché?
– Perché sono un essere umano. Le cazzate sono una parte essenziale della mia vita.
– Non è una buona scusa. Mentre tu parli di cazzate, sai cosa succede? La gente muore.
– Lo so.
– Mentre tu fai la recensione di un film trash, ci sono corpi di bambini che vengono mutilati.
– Ne sono amaramente consapevole.
– Qualche giorno fa hai scritto un post sul tuo profilo personale. Te lo ricordi?
– No. Forse l'ho rimosso dall'archivio della mia memoria.
– Te lo ricordo io. Parlava di sacchetti della spesa. Ti lamentavi del fatto che non ricevi ovazioni ogni volta che ne apri uno al primo colpo. Proprio mentre immense tragedie fanno precipitare l'umanità nel baratro, tu hai il coraggio di essere triste per una stronzata del genere.
– A volte sono triste anche per cose più stupide. A volte sono triste senza un motivo umanamente comprensibile. A volte vedo una giacca verde e mi sento triste.
– E quando ti lamenti perché non fanno la seconda stagione di una serie che ti è piaciuta? Vogliamo parlarne?
– Non infierire. Mi piaceva quella serie. Mi rendeva le serate più piacevoli.
– Ti sei lamentato per il caldo. Lo hai fatto per mesi. Ci sono catastrofi che distruggono la vita delle persone e tu cosa fai? Ti lamenti per il caldo. Non provi vergogna?
– Non ho scuse.
– Certo che non ne hai.
– E sai cosa fai ogni tanto? Questa è forse la cosa che mi innervosisce maggiormente. Condividi stupidi meme. E magari ci ridi su. Mentre tu ridi, la gente muore.
– Cosa dovrei fare?
– Semplice. Fai come me. Renditi utile. Informa le persone a proposto dei grandi problemi che mettono in pericolo la sopravvivenza dell'umanità.
– Ne parlo ogni tanto. Nel mio piccolo, sono un attivista libertario.
– Devi parlarne sempre.
– Non posso farlo.
– Perché?
– Perché sono un essere umano. Mi aggrappo alle cazzate per sopravvivere. E poi non voglio mentire. Non voglio dare un'immagine eroica di me stesso. Sono come tante altre persone. Forse peggio. Sono un pantofolaio asociale. Non c'è nulla di più inutile di un pantofolaio asociale. Ho un sacco di passioni stupide e disimpegnate, che servono solo a farmi passare le ore. E servono anche per non farmi pensare all'incessante scorrere del tempo.
– Ecco che ricominci. Ora ti lamenti dello scorrere del tempo. C'è gente che muore prima dei vent'anni e tu stai qui a piagnucolare per il tempo che passa, invece di ringraziare la buona sorte per essere ancora vivo.
– Faccio schifo. Contento? Se fossi una persona che sta per essere uccisa, sai cosa rimpiangerei?
– Sentiamo.
– Le cazzate. Avrei una struggente nostalgia delle cazzate. Si, sono fatto così.
– E ne vai fiero, immagino.
– Per niente.
– Non sperare di ottenere una sorta di redenzione con questa tua ammissione.
– Per fortuna ci sei tu che cambi il mondo con i tuoi post su Facebook.
FINE
[L'Ideota]
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[✎ ITA 📻] Apple Music : SUGA | Agust D Radio Ep.3 - Agust D | 02.05.23⠸
🍎 Apple Music 🎵
SUGA | Agust D Radio
Episodio 3 : Agust D (con EL CAPITXN)
🔊 Audio © verritaee | 🎶 Playlist
Ciao, Apple Music! Sono tornato per il 3° episodio di "SUGA | Agust D Radio", qui su Apple Music, sono il vostro DJ Suga dei BTS.
Ciao a tuttə, rieccomi per il terzo episodio. Ho come l'impressione di aver ripetuto piuttosto spesso "terzo", ultimamente, anche perché 'D-DAY' è il terzo capitolo nella trilogia di album di Agust D.
Immagino non ci sia ormai più nessuno che ancora non abbia ascoltato il mio album, 'D-DAY', vero? In caso, andate ad ascoltarlo e poi tornate qui. Abbiamo già trattato dei miei sogni d'infanzia e dei viaggi, quindi oggi parleremo di Agust D e del mio album. C'è molto che potete aspettarvi, oggi. Moltə di voi, probabilmente, si chiederanno perché ho deciso di creare una trilogia, e la risposta è che, ciò che volevo esprimere attraverso queste mixtape ed album [Agust D / D-2 / D-DAY]... In breve, mentre preparavo (la mixtape) 'Agust D', avevo tanta rabbia. Immagino, per alcunə, non sia stato facile ascoltare quelle canzoni, viste le emozioni che vi esprimevo. Con 'D-2', mi sono dato un po' una calmata e, in 'D-DAY', parlo dei miei traumi. Già quando lavoravo ad 'Agust D', in realtà, ero preoccupato perché non sapevo se sarei davvero riuscito a rilasciarlo, ma alla fine, fortunatamente, ho potuto completare l'intera trilogia. Questa è la fine della trilogia che avevo in mente, ma non è la fine di Agust D. Ad ogni modo, è così che è andata. Questa è la conclusione della serie delle "D".
Per spiegare brevemente anche il singolo, "Haegeum", subito dopo aver completato "Daechwita", ho iniziato a lavorare al beat per "Haegeum". Molto tempo dopo, quando dovevo rilasciare un nuovo singolo, l'ho riascoltata e ho pensato "Oh, questo non è male, andiamo con questo!" L'ho già detto in un paio di interviste, ma dato che siamo in un'epoca in cui la musica viene creata anche per essere vista, ovviamente non si può non includere un video musicale. Una volta conclusa "Daechwita", tre anni fa, abbiamo iniziato a creare la sceneggiatura e a definire i dettagli principali per il video. Ecco perché, alla fine, abbiamo scelto "Haegeum" come title track. Ad esser sincero, c'erano un paio di altre canzoni su quello stile, ma abbiamo deciso di proseguire con "Haegeum". Ora ascoltiamo il singolo principale di 'D-DAY', "Haegeum" e poi torniamo qui.
Andiamo!
♪ Haegeum – Agust D
Questa è "SUGA | Agust D Radio", su Apple Music, e quello era il nuovo singolo di Agust D, "Haegeum". Questo brano è stato l'inizio del 3° episodio [della mia trilogia di album] e, come preannunciato prima, il tema di oggi è Agust D. Parleremo insieme della musica che volevo creare e dei messaggi che speravo di trasmettere attraverso l'alter ego Agust D.
Oh, Agust D. In "Cypher Pt.3 : Killer", senza neanche pensarci troppo, avevo scritto "SUGA a.k.a. Agust D", ed è così che è nato il mio secondo nome. In realtà, la pronuncia esatta sarebbe "A-gust D", ma io lo dico sempre come "Au-gust D". Però, come per le differenze tra "Steph-en Curry" e "Ste-phen Curry", se la pronuncia più usata è "Steph-en Curry", allora dovrà essere detto così, no? "Steph-en Curry", "Au-gust D". È così che va pronunciato. Ricordate semplicemente che c'è una "u" invisibile.
Tratteremo ampiamente di musica in relazione ad Agust D, ma per approfondire un po' il discorso riguardo la trilogia, l'ho creata perché speravo di liberarmi di buona parte del veleno che avevo in corpo, attraverso questi album. Avevo anche deciso che se il primo episodio fosse andato bene, allora avrei continuato con un secondo album, e se il secondo avesse avuto successo, avrei lavorato anche ad un terzo capitolo. Un po' come la serie de "Il Cavaliere Oscuro" [*Batman]. La trilogia è carica di tutto quel veleno che avevo in me, ma ora che me ne sono liberato, dovrò creare musica più positiva. Ne sarò in grado? Lasciò questi pensieri al me stesso del futuro. Concentriamoci sul presente. Lasciamo perdere le preoccupazioni che non ci riguardano. Non appena attaccate "D-DAY", potete mettere da parte ciò che vi angoscia ed il pensiero dell'altra gente. Quando ascoltate "D-DAY", potete amare voi stessə.
Diamo inizio alla trilogia ascoltando "Daechwita"!
♪ Daechwita – Agust D
Questa era "Daechwita" e ora siamo tornatə a "SUGA | Agust D Radio", su Apple Music. Parliamo un po' dei video musicali. Vi sono piaciute le 3 nuove videoclip?
Visto che "People Pt.2" era una traccia pre-release, l'abbiamo asciugata un po' per darle un'atmosfera più rilassata. "Haegeum", sul serio.. Come vi ho detto prima, visto che l'avevo già scritta tre anni fa ed avevamo già iniziato a pianificarne lo scenario ecc., in pratica, l'intero processo di stesura più le riprese è durato 3 anni. I personaggi e l'ambientazione di "Daechwita" erano completamente diversi, quindi trovo i video musicali di "Haegeum", "Amygdala" e "Daechwita" siano stati un'ottima rappresentazione di ciò che volevo esprimere e delle figure che volevo presentare nella mia trilogia. Specialmente dopo "Daechwita", che ha fatto molto parlare di sé, ho pensato "Dovrei proprio farne una serie". In alcune scene, ho una cicatrice, in altre no. L'ideale sarebbe guardare i video prestando attenzione a questo e ad altri dettagli.
Con "Amygdala", volevo andare ancor più in profondità. Probabilmente qualcunə lo troverà piuttosto scioccante, ma sono tutte cose che ho ormai superato. In – e grazie a – 'D-DAY' sono un uomo nuovo. È un nuovo inizio, quindi anche io sono una persona nuova. Vi è venuta voglia di riguardare i video musicali, vero? Prego, sentitevi liberə di farlo. Se terrete a mente tutto ciò che vi ho detto, credo sarà un'esperienza ancor più piacevole ed interessante. La prossima canzone che ascolteremo è "Amygdala", di Agust D.
♪ Amygdala – Agust D
State ascoltando "SUGA | Agust D Radio", su Apple Music, con me. Vi sono piaciute queste prime tre canzoni? Bene! Sono belle.
Ma se parliamo di Agust D, c'è una persona che non possiamo dimenticare. Vorrei ora presentarvi questo ospite e parlare un po' più approfonditamente di musica insieme a lui, l'ho invitato apposta. Sto parlando del produttore che opera sotto il nome di EL CAPITXN, Jang Yi-jeong, benvenuto! Prego, presentati.
EL CAPITXN: Sì, buongiorno, sono il produttore EL CAPITXN, Jang Yi-jeong.
SUGA: Ah, Yi-jeong-shi, eri anche tu un cantante, non è vero? Quindi avrai già partecipato a tante trasmissioni radio. Com'è trovarti nuovamente alla radio?
EL CAPITXN: Mmh.. In realtà è passato talmente tanto, che non ricordo neppure più quando sia stata l'ultima volta [come ospite ad una trasmissione radiofonica]. E tornarci ora, non in qualità di Jang Yi-jeong, ma come il produttore EL CAPITXN, dopo tanto... Sì, ero piuttosto preoccupato. Inoltre è la prima volta che faccio questo tipo di programma con SUGA, quindi, sì, ieri ero decisamente teso.
SUGA: Perché sei così agitato? Non è sicuramente la prima volta che partecipi a questo tipo di trasmissione! Quando hai debuttato?
EL CAPITXN: Lo stesso anno dei BTS, nel 2013.
SUGA: Quand'è già la prima volta che io ho incontrato Jang Yi-jeong-shi? Era nel 2016? 2015?
EL CAPITXN: Sì, credo in quel periodo.
SUGA: Yi-jeong non era più un artista ed io l'ho conosciuto attraverso un amico comune. In quell'occasione, Yi-jeong mi ha passato alcune canzoni demo. Io le ho ascoltate ma, allora, ricordo d'aver pensato "Ah, non sono... niente di che" (*ridono*) Ma le ho comunque date all'agenzia, lasciando che decidessero loro. Qual è la prima impressione che ti sei fatto di me, di Min Yoongi?
EL CAPITXN: Se ben ricordo... Abbiamo mangiato insieme in un ristorante di naengmyeon di Pyongyang [*noodle di grano saraceno con carne e verdure in brodo freddo, n.d.t.].
SUGA: Ah, sì, è vero, in quel periodo ne andavo matto
EL CAPITXN: Era la prima volta che li provavo. Durante quella riunione, mi sono sentito un po' smarrito, mi sembrava tutto così nuovo. Ci eravamo già incrociati e salutati presso gli studi televisivi [*per le trasmissioni musicali], ma era la prima volta che ci incontravamo in privato. Ed è stato... Ad esser sincero, il nostro primo incontro non è stato un granché.
SUGA: Va sempre così. So ed ammetto che non faccio mai una buona prima impressione. Ma dopo avermi incontrato un po' di volte e conosciuto meglio, generalmente la gente dice che sono una persona autentica. Era il 2016, sicuramente lo saprete, ma i BTS uscivano da un periodo infernale. Le nostre personalità di allora e l'impressione che davamo di noi erano completamente diverse da quelle attuali. Ve l'ho detto, è solo con 'D-DAY' che mi sono liberato di tutto il veleno che avevo in me.
EL CAPITXN: Sì, vero.
SUGA: Ho chiesto ad Yi-jeong di provare a scrivere una delle nostre canzoni. Gli ho chiesto di buttare giù qualcosa che avesse questo beat specifico, dicendo che poi io avrei ri-arrangiato il tutto. Quel brano era "Ddaeng". "Ddaeng" era proprio un capolavoro. Ricordo d'aver pensato, "Oh, è davvero bravo!". Ho capito che con un po' di supporto da parte mia ed indicazioni su ciò che volevo, lui sarebbe stato pienamente in grado di fare un buon lavoro. Quella è l'impressione che mi ero fatta di lui. Ma chi e come è il musicista Min Yoongi per Jang Yi-jeong-shi?
EL CAPITXN: Min Yoongi... beh, per prima cosa, Min Yoongi è un amico. Per quanto riguarda SUGA, è uno stacanovista, e non smette mai di lavorare. Ti conosco ormai da anni, e spesso ti ho sentito lamentarti dicendo tipo "È troppo difficile, questa canzone non funziona, non riesco a scrivere niente", ma, alla fine, riesci sempre a portare ogni tua creazione a compimento.
SUGA: Dopo tutto il tempo che abbiamo lavorato insieme, posso dire che uno dei punti forte di Jang Yi-jeong sia il suo essere meticoloso ed attento, la sua concentrazione. Mi piace quel tipo di musicisti. Ad ogni modo, le persone come te e me sentono sempre il bisogno di produrre tanta musica. Se ci sono musicistə all'ascolto... beh, non so quantə musicistə possano esserci all'ascolto, ma magari qualche ARMY è musicista... dovete scrivere tanta musica. Vi tornerà utile e salverà in futuro. Prima che il me stesso del futuro si ritrovi a dover pensare "Ah, perché non hai scritto più canzoni?!", è decisamente meglio partire per tempo e creare tanta musica, ve lo consiglio caldamente. Ma proseguiamo.. Con tutte le canzoni che abbiamo scritto insieme, ora non saprei neppure quale consigliarvi. Yi-jeong, c'è forse un qualche brano di Agust D cui hai partecipato che vorresti suggerire? Magari una canzone che ti è particolarmente cara?
EL CAPITXN: Personalmente, direi "Daechwita".
SUGA: Ah, già, "Daechwita". Grazie a "Daechwita" sei diventato un produttore presente sulle classifiche Billboard. Un produttore che è entrato nella Hot 100.
EL CAPITXN: Lavorando a "Daechwita", mixare elementi appartenenti alla cultura e tradizione del nostro paese è stato davvero un'esperienza nuova. Non facevano parte di alcun genere in particolare, quindi è stato un po' stressante e complesso.
SUGA: Praticamente abbiamo vissuto insieme per una settimana, mentre ci lavoravamo, vero?
EL CAPITXN: Sì.
SUGA: Sì, è a casa mia che l'abbiamo creata. Io buttavo giù degli abbozzi e poi tu li sviluppavi. Una volta scritti il testo ed il ritornello, te li passavo dicendo "La voglio così e così.."
"Daechwita" è anche arrivata prima tra le parole/argomenti più cercate/i su Naver. Il video musicale è nato senza grandi pianificazioni, è stata più una cosa tipo "Non sarebbe divertente filmarlo così?" Puoi dirci qualcosa in più riguardo "Daechwita"?
EL CAPITXN: Chi? Io?
SUGA: Vedi qualcun altro in questa stanza? (*ridono*)
EL CAPITXN: Il fatto è che hai già praticamente detto tutto tu, all'inizio, ma se proprio devo aggiungere qualcosa... Praticamente, Suga è venuto da me con una prima versione di "Daechwita" e mi ha detto "Lavoriamoci su". Abbiamo riflettuto molto su come fare e, alla fine, ci siamo resi conto che era troppo impegnativo fare avanti e indietro e lavorarci separatamente, quindi abbiamo deciso di incontrarci. A casa di Suga c'è questa piccola stanza...
SUGA: No, è piuttosto grande!
EL CAPITXN: Ah, d'accordo, d'accordo, è grande! (*ridono*) In quella stanza ho allestito tutte le mie apparecchiature ed io lavoravo lì, mentre Yoongi era in un'altra stanza. Abbiamo lavorato alla canzone così, scambiandoci impressioni da una stanza all'altra.
SUGA: Un altro dettaglio riguardo la creazione di "Daechwita" è che abbiamo usato delle risorse audio molto specifiche, composte da tracce e mix in stile tradizionale. Eravamo tutti esaltati, del tipo "Dobbiamo aggiungere questo qui e anche quest'altro!" e ricordo di essermi divertito molto. Ed eravamo sempre così precisini, quando lavoravamo insieme a dei brani. Forse dovremmo tornare a quello stile... Forse è troppo che lavoriamo insieme (*ridono*)
♪ D-Day – Agust D
SUGA: State ascoltando "SUGA | Agust D Radio" e oggi sono in compagnia del produttore EL CAPITXN. Abbiamo il produttore Jang Yi-jeong qui con noi in studio, quindi parliamo un po' delle canzoni cui abbiamo lavorato insieme. Ti viene in mente qualche aneddoto riguardo la produzione di 'D-DAY'? Abbiamo lavorato insieme a 9 canzoni, per quest'album, giusto?
EL CAPITXN: Otto canzoni
SUGA: Otto? Perché otto? Ah, tu non hai partecipato a "D-Day" e "Haegeum", dico bene?
EL CAPITXN: Esatto.
SUGA: Com'è stato lavorare con Agust D a questi 8 brani?
EL CAPITXN: Agust D... Mmh... Lo si vede anche nel documentario, ma siamo andati insieme ad un ritiro musicale e, a parte quando dormivamo, non abbiamo fatto che lavorare sulla musica. Suga pensava sarebbe stato divertente, quindi ci siamo portati la nostra apparecchiatura e per due notti e tre giorni la nostra routine quotidiana è sempre e solo stata creare musica, più pasti, sonno e bevute varie. Ricordo tra me e me d'aver pensato "Anche fossi allo stesso livello di Suga, credo sarebbe difficile lavorare con altrettanta passione". In quell'occasione, il mio rispetto per lui è cresciuto ulteriormente.
SUGA: Yi-jeong ed io siamo amici, quindi abbiamo anche già videogiocato insieme e simili, ma siamo entrambi piuttosto scarsi a quel tipo di giochi. Mentre lavoravamo a "Daechwita", abbiamo provato a distrarci così, ma continuavamo a perdere. E poi per me non c'è niente di più divertente che scrivere musica. Per quanto riguarda il primo album, non ho potuto seguire e curare tutto personalmente, dall'inizio alla fine, quindi non appena avevo una bozza di canzone, la passavo a Yi-jeong ed era lui che la trasformava in un brano vero e proprio. Poi me la ripassava e io la revisionavo, testando e mixando varie risorse sonore. È così che siamo diventati una squadra. Lavorando con Yi-jeong, e vedendo quanta costanza e dedizione ha, mi sento a mio agio e sicuro dei buoni risultati. È rilassante. Senza contare che, praticamente, quando lui dorme, io lavoro e quando sono io a dormire, lui mi dà il cambio. È più o meno così che vanno le nostre vite, ed è così che abbiamo lavorato a tanta musica insieme.
Puoi presentarci un'altra canzone che abbiamo creato insieme? Un brano che vorresti consigliare, magari?
EL CAPITXN: Ognuno dei brani cui abbiamo lavorato insieme è prezioso, ma quando sento "Dear My Friend", ha tutto un altro impatto.
SUGA: Per parlare un po' dei retroscena di questo brano, sono andato da lui e gli faccio, "Lavoriamoci insieme". In quel periodo abbiamo prodotto insieme due tracce, una era "We don't talk together" di Heize e l'altra era "Dear my friend". È già passato un sacco di tempo. Era tipo sei o sette anni fa. Abbiamo curato entrambi parti diverse e poi ce le siamo scambiate. Durava qualcosa tipo cinque o sei minuti. "So far away", "Snooze" e "Dear my friend" sono tutte e tre più o meno sullo stesso stile. Siamo bravi con quel tipo di canzoni.
Ascoltiamo insieme "Dear my friend".
♪ Dear my friend – Agust D
SUGA: Bentornati a "SUGA | Agust D Radio"! Io sono Suga dei BTS e sono in compagnia di EL CAPITXN. Ah, "Dear my friend", sono con la persona che conosce meglio le "D" [*gioco di parole/rif. alla serie di album 'Agust D', 'D-2' e 'D-DAY', n.d.t.]. Ora abbiamo 'D-DAY', ma per dilungarci ancora un po' sugli altri due album, tu non hai lavorato al primo, vero?
EL CAPITXN: Esatto, al primo no.
SUGA: A quali canzoni del secondo hai contribuito, a parte "Daechwita"? Non ce n'erano parecchie?
EL CAPITXN: Sì, credo ci sia un po' di me in parecchie canzoni di quell'album.
SUGA: Ho lavorato con molti produttori ma, sul serio, credo Jang Yi-jeong sia quello con cui mi trovo più a mio agio. Ad esempio, gli dico "Fai così" e lui, "Non credo funzioni, così" ed io, "Non è difficile" e la risolviamo insieme. Mi piace quel nostro scambio di opinioni e compiti.
Ma parliamo ancora un po' di 'D-DAY'. Che tipo di album è?
EL CAPITXN: Che tipo di album è per te, Suga?
SUGA: Per me è un po' un sunto ed una conclusione. È stato un modo per mettere ordine. Il 'D-day' può essere un approdo ma anche un nuovo inizio. Lavorandoci, ho riflettuto molto e mi ha suscitato tanti pensieri, molti più rispetto a qualsiasi altro progetto cui io abbia mai lavorato. Lavorare agli altri due album mentre ero in piene promozioni con i BTS è stato difficile, mentre ciò che mi ha dato filo da torcere per quest'album è stato trovare quali messaggi e tematiche sviluppare. "Snooze" l'ho scritta mentre ero in ospedale. Ero molto stressato, ne risentivo anche fisicamente e la cosa andava peggiorando, quindi ho deciso di farmi ricoverare. Mentre guardavo il documentario del maestro Ryuichi Sakamoto, ho pensato "Dovrei scrivere anche io un brano così". Non avevo uno spunto preciso per questa traccia, ma a Yi-jeong ho detto "Che sia qualcosa con questo ritmo, con quest'atmosfera e beat. Lavoraci su e poi mandamela, che vedo come editarla". In quel periodo avevo tre canzoni in lista d'attesa. Quando ho ricevuto il beat, l'ho subito scritta tutta ad eccezione della melodia. È stato un progetto improvviso. Lavoriamo meglio quando il processo creativo è così spontaneo. A molte delle canzoni di 'D-DAY' avevamo già lavorato parecchio tempo fa.
EL CAPITXN: Sì, esatto.
SUGA: "Snooze", invece, era nuova, mentre "Amygdala" risale a 3 anni fa, subito dopo 'D-2', per esempio. L'avevo praticamente già scritta tutta, ma mancava la seconda strofa. Gli ho detto, "Yi-jeong, che ne dici di un brano su questo stile?". Per voi è una canzone nuova, ma noi sono tre anni che la sentiamo, quindi mi sembra piuttosto vecchia. Stessa cosa per "People Pt.2", anche quella risale a 3 anni fa. Anche "SDL" è di tre anni fa. Per alcuni brani abbiamo addirittura cambiato le fonti audio. Idem per "Haegeum". Per quanto riguarda "Life Goes On", invece, mi piaceva un sacco la mia versione, quindi ho chiesto a Yi-jeong di darle una rinfrescata. È stato divertente lavorarci. Ma, diciamo la verità, è bello nel ricordo, ma mentre ci lavoravamo è stato un inferno.
EL CAPITXN: Sì, un po'.
SUGA: Non so se te ne ricordi, ma l'album sarebbe dovuto già uscire a novembre dell'anno scorso. Però, mi sono reso conto che non ce l'avrei fatta. Non è fattibile. Posticipiamolo. È così che è andata con 'D-DAY'. Puoi parlarci un po' dell'album?
EL CAPITXN: Quest'album, 'D-DAY', ha un po' l'atmosfera da "ultima parte" per Agust D. Mentre la mixtape 'Agust D' è carica di veleno, 'D-2' e 'D-DAY' sono già più rilassati e trattano di amore e persone. Come da desiderio di Suga, ho cercato di rispecchiare il più possibile i messaggi che voleva trasmettere e spero siano arrivati bene alle/i fan.
SUGA: È stata dura anche per te, lavorando insieme a me. Non posso più seguire l'intera produzione dei beat per motivi di tempo ed impegni. Non è che non ne sia in grado. Ma Yi-jeong si occupa dell'altra metà del lavoro, mi complementa ed insieme concludiamo il tutto. Credo non potrei desiderare di meglio. Uno dei punti forte di entrambi è che possiamo lavorare praticamente ad ogni genere musicale. Però... Nessuno di noi è un vero e proprio maestro (*ridono*). Per esserlo, dobbiamo unire le forze. Siamo entrambi consapevoli delle nostre lacune, e lavoriamo partendo da questi presupposti. Però non ci incontriamo più spesso per lavorare insieme.
EL CAPITXN: Già, a meno che non sia proprio un progetto speciale.
SUGA: Ci limitiamo a scriverci cose tipo "C'è qualcosa in particolare che vorresti fare?", "Buttiamo giù un paio di idee" ed è così che, solitamente, iniziamo a lavorare.
Tornando a 'D-DAY', le prime tre canzoni ci vanno giù piuttosto toste in quanto a rap, ma dopodiché è tutto piuttosto rilassato. Riascoltandolo ora, a progetto finito – in confronto anche agli altri due album – non ci sono brani con parti rap altrettanto veloci, quindi si distingue un po' rispetto ai precedenti. Invece, c'è molto canto.
EL CAPITXN: Canti bene! Com'è possibile che canti così bene?
SUGA: Perché non dovrei cantare bene?! (*ridono*) Ho seguito diverse lezioni, ma non credo prendere lezioni di canto faccia per me. Ho provato vari stili e, ovviamente, c'è differenza tra il mio rap ed il mio cantato. Nel rap, solitamente, sono veloce e piuttosto incisivo. Ma il canto ha più estensione ed io non ci sono molto abituato. Sono riuscito ad includere diverse cose del canto, ma altre non ho potuto. Molte persone sono rimaste sorprese delle mie abilità canore in "Life goes on". Però, ovviamente, ascoltarla live è tutta un'altra cosa. Ad eccezione della seconda strofa, questa canzone è stata registrata nel periodo della "Life goes on" inclusa in 'BE' dei BTS. Il cantato, quindi, non è del tutto lineare. Abbiamo discusso molto riguardo la necessità o meno di ri-registrarla, ma poi avevamo paura suonasse strana e tanto volevamo fosse chiaro risalisse a quel periodo e non fosse registrata in tempi più recenti.
Comunque, sì, anche in "People Pt.2" e "SDL" ci sono delle parti cantate e Jang Yi-jeong mi ha aiutato molto, in generale, in quel periodo.
Abbiamo menzionato tante canzoni, ma "Amygdala" è stata davvero il diavolo, per noi.
EL CAPITXN: A dire il vero, non ricordo molto bene perché è passato tanto tempo, ma di "Amygdala" ho decisamente un ricordo un po' angosciante (*ride*)
SUGA: In realtà, doveva essere una canzone di gruppo, quindi c'era sia la parte rap che una melodica, ma la tonalità era decisamente troppo alta.
EL CAPITXN: Già, perché era così alta?
SUGA: Perché doveva essere un brano dei BTS! E, praticamente, non c'è neanche un istante per prendere fiato. Abbassarla di mezzo tono è stato già un grandissimo aiuto.
EL CAPITXN: Credi continuerai a cantare?
SUGA: Ormai sono qualcosa come 17 o 18 anni che rappo, ma credo ci sia qualcosa di unico nel mio canto. Le mie diverse sfumature vocali sono interessanti, quindi, sì, credo continuerò a cantare anche in futuro. Quando sono insieme ai membri, probabilmente sarà meno fattibile perché ci sono già un sacco di cantanti fantastici, ma quando lavorerò di nuovo a miei progetti personali, credo mi lancerò senza esitazioni [nel canto]. Magari, prima o poi, rilascerò una traccia cantata dall'inizio alla fine, ma non so ancora quando... potrebbe anche essere tra dieci anni, quindi non createvi troppe aspettative per l'immediato futuro.
♪ Life Goes On – Agust D
SUGA: Rieccoci! State ascoltando "SUGA | Agust D Radio", qui su Apple Music.
Quando parliamo di quest'album, non possiamo non menzionare le collaborazioni. Le featuring che sono j-hope, IU, Ryuichi Sakamoto... Come ho menzionato prima, "So far away", "Snooze" e "Dear my friend"... in che genere potrei inserirle? "D Style". Mi piacciono molto le voci cariche più che quelle pulite. Solitamente, alle/i mie/i artistə partecipanti non chiedo altro se non occuparsi della loro parte, così che non consumino la propria voce. Quindi non come, ad esempio, Jungkook che, in passato, mi aiutava registrando il ritornello di ogni singola canzone. Allora non potevo fare diversamente perché non avevo nessun altro che andasse bene per quel ruolo. Ora, di tutto il resto si occupa Yi-jeong. Com'è stato creare quelle parti?
EL CAPITXN: Trovo che le canzoni in "Stile D", come le hai chiamate tu, siano davvero fantastiche.
SUGA: È un genere che ci ha sempre accompagnati nel corso della nostra infanzia e adolescenza. Ascoltiamo "Snooze".
♪ Snooze – Agust D (feat. Ryuichi Sakamoto & Woosung)
SUGA: Per quanto riguarda gli/le altrə artistə, IU è nostra amica, abbiamo tuttə e tre la stessa età, siamo natə nel 1993. Sia per "Eight" che per "People Pt.2" abbiamo lavorato insieme ad Yi-jeong. Com'è stato?
EL CAPITXN: People Pt.2?
SUGA: Sì.
EL CAPITXN: Onestamente, non credevo neppure IU avrebbe partecipato
SUGA: Neanche io, non me l'ero neppure sognato. Ma le ho chiesto questo favore, e lei, molto gentilmente, ha accettato, fortunatamente. Non ti ricordi molto del processo creativo che sta dietro "People Pt.2", vero? Perché tu hai creato il beat e fine (*ridono*). Scommetto che non ti ricordi neppure quando hai scritto il beat.
EL CAPITXN: Sul serio, ne creo talmente tanti, che non ho idea di quando io abbia scritto quello.
SUGA: Dunque avevamo il beat e, una volta che non avevo nulla da fare – per via del COVID – e stavo bevendo del vino con Jungkook, gli faccio, "Ah, Jungkook-ah, che possiamo fare? Vieni con me.." Siamo andati nel mio studio di registrazione, io ho composto la melodia e lui ha registrato la versione guida. Tutto questo dopo aver bevuto. Quando si fa musica è sempre meglio essere rilassati. Se fossi stato ancora lo stesso Agust D del primo album, difficilmente 'D-DAY' avrebbe visto la luce. Quindi, sì, ho chiesto a Jungkook di registrare una demo, e lui la trovava troppo alta, ma io continuavo a dirgli "Dai, puoi farcela! Vedi che ce la fai?". Poi, tutti e tre, ce ne siamo semplicemente scordati finché, lavorando a quest'album, l'ho ripresa ed è la prima traccia che ho completato. Ascoltiamo insieme "People Pt.2"
♪ People Pt.2 – Agust D (feat. IU)
♪ Polar Night – Agust D
SUGA: Ah, c'è una cosa di cui dobbiamo parlare. Come abbiamo creato “Polar Night”?
EL CAPITXN: Per quella canzone, Suga mi ha detto che il tema era avere 30 anni.
SUGA: Era il periodo in cui mi trovavo a Las Vegas e gli ho passato un sample.
EL CAPITXN: Non starai svelando un po' troppi retroscena e segreti?
SUGA: Beh, se sono in grado di cavarci qualcosa, che ci provino pure, ma non è così semplice. Sono tutti procedimenti molto specifici e ci vuole una certa dimestichezza.
EL CAPITXN: Sì, hai ragione
SUGA: È un po' come con le trasmissioni di cucina, in cui vengono spiegate le ricette e gli ingredienti, ma non è possibile replicare alla perfezione la pietanza presentata.
EL CAPITXN: Ah, sì, è vero.
SUGA: Vedetela così. Io sono piuttosto sicuro e tranquillo, in tal senso. I sample, l'editing, i tagli, copiare e spostare le tracce audio è ciò che so far meglio. Oserei dire che ormai sono talmente esperto nell'uso di campionature che è praticamente impossibile capire con precisione che sample ho usato. Anche per “Polar Night” abbiamo seguito quel procedimento e, una volta concluso il mixaggio, l'ho inviata a Yi-jeong che ci ha aggiunto alcuni dettagli. Mi ero messo in testa di doverla concludere ad ogni costo durante il ritiro musicale. In realtà, alla fine sono riuscito a portarla a compimento solo perché non vedevo l'ora di tornare a casa. Era già il secondo giorno e continuavo a pensare “No, così non va, ma devo riuscirci prima di poter rientrare”. Il primo giorno di ritiro è stato divertente, abbiamo fatto una grigliata e simili. Dopodiché, non abbiamo fatto altro che scrivere canzoni, ma quando sono tornato a Seoul e le abbiamo rimaneggiate e registrate, non ero soddisfatto. Per “Haegeum” ed “Amygdala” continuavo a ripetere “No, no, così non va!” ed ero lì lì per darmi per vinto. Due mesi più tardi, mentre lavoravo a “Snooze”, ho telefonato a Yi-jeong e gli ho detto “Oh, ho trovato una registrazione..” L'ho ascoltata, ed era meglio di quel che pensassi. Se dovessimo usare una metafora sportiva, è come quando un giocatore di basketball, un cestista, improvvisamente non riesce più a fare canestro. Cose simili succedono anche ai musicisti. Finisci una data canzone e tuttə quantə ti dicono, "Ah, che bella", ma tra te e te pensi, "No, non va bene!". Per esempio, di "Haegeum" c'erano diverse versioni e parte di una di queste è finita nel ritornello di "D-Day", ricordi?
EL CAPITXN: Ricordo che, in quell'occasione, abbiamo spulciato ed utilizzato tutti i dati e le fonti a nostra disposizione.
SUGA: E, alla fine, tutto quel lavoro è diventato il ritornello di "D-Day". Ad ogni modo, sì, questi sono tutti retroscena di come abbiamo creato 'D-DAY'. Spero lo ascolterete molto.
Per quanto riguarda la collaborazione con j-hope, "HUH?!", non ti ricordi com'è nata, vero?
EL CAPITXN: No, perché io ho scritto solo il beat.
SUGA: Esatto. L'ho registrata una prima volta e poi ti ho detto che volevo provare il genere drill, menzionandoti anche Pop Smoke. È filato tutto piuttosto liscio, mentre ci lavoravo – compreso il ritornello. Non ho avuto problemi con la mia strofa. Per "Strange", la mia precedente collaborazione con Namjoon, il beat era anche tuo, vero?
EL CAPITXN: Sì, esatto.
SUGA: Trovo allora ti venisse più naturale creare beat (*ridono*). Dai, Yi-jeong, non vuoi far soldi?
EL CAPITXN: Già, in passato mi venivano con più facilità, senza doverci pensare troppo su.
SUGA: Questa volta volevo fosse j-hope a partecipare. Ho anche valutato altri rapper, ma - non so cosa ne pensi la gente - per me la nostra rap line è davvero fantastica, ognuno nel proprio stile. Avevamo anche qualche rapper internazionale in mente, ma nessuno è al pari di j-hope. Siamo sempre stati tanto criticati, ma non si può dire che non sappiamo rappare. Ad ogni modo, sapevo che j-hope se la sarebbe cavata e gliel'ho assegnata, ma non è stato semplice per lui. Continuava a dirmi, "Perché è così difficile? È la prima volta che provo il drill, non credo di esserne in grado" e io gli ho detto che ne avevo bisogno a fine giornata per mixarla. Non appena ho sentito la sua prima registrazione, non ho potuto che applaudirlo e l'abbiamo conclusa al primo colpo. È stato davvero bravo. Non avevo idea avrebbe tirato fuori quel tipo di rap. Fino a quel momento, avevo sempre solo riascoltato le mie parti, ma quando ho sentito la sua, ho subito capito che andava bene così e che avevamo finito, quindi gli ho detto, "Sapevo che saresti stato fantastico".
♪ HUH?! – Agust D (feat. j-hope)
SUGA: State ascoltando "SUGA | Agust D Radio". Già che ci siamo, mi piacerebbe parlare di tutto l'album, quindi proseguiamo ancora un po'. Ti ricordi come abbiamo creato "SDL"?
EL CAPITXN: Solitamente, faccio musica senza pensarci troppo...
SUGA: Mi piace un sacco quando non hai da pensarci troppo, quindi è una cosa positiva, sei davvero figo.
EL CAPITXN: Oh, grazie (*ride*)
SUGA: Anche "SDL" risale a 3 anni fa. L'ho scritta e poi lasciata da parte. Dopodiché, quando stavamo cercando ispirazione, l'abbiamo ripresa in mano. Quando ho fatto ascoltare l'album ad alcune persone ed amici, in molti hanno detto che questo brano era bello. "People Pt.2" e "SDL" ricordano un po' le canzoni di una volta, ed era proprio l'atmosfera che volevamo creare. Ascoltiamo "SDL" e poi torniamo qui.
♪ SDL – Agust D
SUGA: Parliamo un po' di "Interlude : Dawn". Questo brano è molto nel mio stile, un po' come "Snooze". Anche questa traccia è stata tagliata e ricomposta prima di inviartela.
EL CAPITXN: Quando Yoongi me l'ha inviata, non avevo un'idea precisa su quale direzione musicale seguire, ma dopo averla revisionata, l'atmosfera generale è risultata essere quella da brano orchestrale.
SUGA: In confronto, "Snooze" è molto minimal, ma sapevo che "Interlude : Dawn" doveva essere più ricca. Abbiamo provato anche altre soluzioni e stili, per "Snooze" - tipo, aggiungere certi dettagli e rimuoverne altri, ma se volevo ottenere un vibe un po' più datato, simile ai brani del terzo o quarto album degli Epik High, non poteva che essere minimal.
"Interlude : Dawn" è nata come ponte ed introduzione a "Snooze" e mi piace molto come le due sono collegate. Dunque, ho finito l'interludio e poi sono scappato, dicendo "Yi-jeong, per favore, occupati del mixaggio".
EL CAPITXN: Se l'è letteralmente data a gambe.
SUGA: "Yi-jeong-ah, ho fatto tutto il possibile, per favore, pensa tu al mixaggio, io lo ricontrollerò a lavoro finito. Sai ciò che mi piace, quindi fai tu". Dopodiché abbiamo ascoltato la versione masterizzata ed andava bene, fine. A metà processo creativo, ci siamo incontrati ed abbiamo revisionato insieme ciò che avevamo. Yi-jeong è bravo con il mixaggio. Molti produttori internazionali mixano i brani in fase di creazione. Non mi ricordo più chi, ma in un'occasione ho pensato "Oh, perché questo/'artista lascia il mixaggio ad un tecnico? Siamo noi artisti a conoscere meglio di chiunque altro il sound dei nostri brani". È allora che ho detto a Yi-jeong di andare all'estero a studiare il mixaggio, ma lui mi ha detto che non sa l'inglese e non voleva andare (*ridono*). Ora sei bravo, ma a volte mi chiedo come sarebbe se l'avessi studiato più nel dettaglio. Allora ascoltiamo insieme "Interlude : Dawn" e poi ci ritroviamo qui.
♪ Interlude : Dawn – Agust D
SUGA: Grazie a tuttə per un'altra fantastica puntata di "SUGA | Agust D Radio". È già ora di concludere questo terzo episodio. Ciò che avete sentito è come chiacchieriamo tra noi normalmente. Scherziamo e ci punzecchiamo a vicenda. Solitamente, quello che ne fa maggiormente le spese è Yi-jeong.
EL CAPITXN: Sì, solitamente io sono quello che ascolta
SUGA: Fa parte della nostra routine: "Ya, Yi-jeong-ah, fa' così e così" [, gli dico].
EL CAPITXN: È un po' come un insegnante
SUGA: Lui è lì stravaccato e risponde "Ok, ci provo". Ma non fraintendete, siamo abituati a questo tipo di scambi (*ridono*). Com'è stato l'episodio di oggi?
EL CAPITXN: Tutte queste sono cose di cui parlo con Suga, ma spiegarle per altre persone è stata un'esperienza nuova e divertente.
SUGA: Prego, promuovi un po' i tuoi prossimi progetti. Stai lavorando anche ad altre cose, non con me, tipo per BE'O.
EL CAPITXN: Ah, sì. È un brano intitolato "Lights out", di SUNMI e BE'O
SUGA: Già, in quanto produttore stai lavorando anche per altrə artistə, ma scommetto che moltə fan aspettano l'artista Jang Yi-jeong. Che cosa puoi dire loro?
EL CAPITXN: In quanto produttore, lavoro sempre con piacere con Suga e la Hybe, sono pronto a fare del mio meglio. Se dovessero arrivare altre opportunità, come il progetto con SUNMI e BE'O, ben volentieri.
SUGA: Hai intenzione di rilasciare un album?
EL CAPITXN: Ci ho pensato, ma non ho ancora alcun progetto concreto.
SUGA: Costa un sacco, amico (*ridono*).
Ad ogni modo, ci sono tante persone che aspettano con entusiasmo tuoi nuovi progetti. Probabilmente, arriverà anche un giorno in cui non lavoreremo più insieme, è inevitabile, ma sicuramente non sarà perché non andiamo più d'accordo, quanto, piuttosto, perché abbiamo aspirazioni diverse. Gli dico sempre che sarà lui ad istruire la prossima generazione di produttori, così da poterli seguire e, magari, anche lavorare all'estero con artistə e produttori internazionali. Yi-jeong, ora, ha anche un suo team, vero?
EL CAPITXN: Sì, un team di produttori. Lavoriamo sodo e facciamo musica insieme.
SUGA: È stato molto divertente parlare dell'album con voi e con Yi-jeong. Ci sarebbe ancora molto da dire, ma richiederebbe troppo tempo, tra le due e le tre ore, e ci sono altri contesti in cui vorrei condividere queste informazioni più nel dettaglio. Spero abbiate scoperto tante cose interessanti riguardo a 'D-DAY' e Agust D, grazie a questo terzo episodio di "SUGA | Agust D Radio". Magari uscirà altro di Agust D, magari no. Quando ho iniziato, pensavo che separare l'alter ego Agust D dalle mie altre identità fosse fondamentale, ma ora tra Min Yoongi, Agust D e SUGA non c'è differenza. Sono sicuro coloro che apprezzano la mia musica continueranno ad apprezzarla [indipendentemente dal nome usato]. Ho ancora molto a cuore Agust D, quindi, sebbene questa trilogia sia ora conclusa, continuate a tenere gli occhi aperti per eventuali altri contenuti firmati Agust D. Avrei dovuto promuovere così anche come SUGA. E già che ci siete, ascoltate molto 'D-DAY', ripensando a tutto ciò che vi ho detto riguardo la trilogia. Grazie ad Yi-jeong per essere stato qui con noi, oggi.
Vi salutiamo con questa canzone, "Agust D" di Agust D
♪ Agust D – Agust D
⠸ eng: © MINSUGAHQ | ita : © Seoul_ItalyBTS⠸ Twitter
#Seoul_ItalyBTS#TradITA#ITA#Traduzione#BTS#방탄소년단#SUGA#슈가#AgustD#AppleMusic#SUGA_AgustD_Radio#Ep3#D-DAY#ElCapitxn#JangYiJeong#장이정#020523
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Ossigeno - 15
15. Fraintendimenti
Sveva scese dal taxi ancora frastornata e assonnata. Aveva dormito durante tutto il viaggio e aveva ancora bisogno di riposo, ma la sua amica Rosa l'aspettava per cena. Le era sembrato che Zlatan ci fosse rimasto male quando gli aveva detto di avere dei programmi per la serata, ma di sicuro aveva interpretato male la sua espressione. Perché mai sarebbe dovuto rimanerci male? A meno che... Zlatan non volesse invitarla ad uscire. E questa si che era una stupidaggine. Però, a pensarci bene, non le sarebbe dispiaciuto per niente uscire con lui. L'idea di loro due insieme, da soli, le piaceva parecchio. Più di quanto volesse ammettere. Entrando in casa, si accorse che sotto la porta c'era una busta bianca. La raccolse e la rigirò tra le mani. Non c'era scritto nulla. Dentro vi trovò una lettera. Di Logan. Si sedette sul divano e la lesse.
Sveva, amore mio Dopo la nostra ultima telefonata ho deciso di venire a Milano perché volevo che capissi quanto ti amo e che per te farei qualsiasi cosa. Mi è stato detto che eri partita con tuo fratello, so che non vuoi più parlare con me e quindi non mi resta che lasciarti queste poche righe. Ho fatto la cazzata più grande della mia vita e ne pagherò le conseguenze per sempre. Ti ho persa, lo so, ed è solo colpa mia. Non ti chiederò di perdonarmi e di cercare di recuperare il nostro rapporto, ci ho pensato a lungo e tu hai ragione, meriti di essere felice. È dura per me dirti queste cose e lasciarti andare ma voglio solo che tu stia bene e che non soffra più per un pezzo di merda come me. Vorrei però che tu sapessi che ti amo e ti amerò per sempre. Nel mio cuore ci sarai sempre e solo tu, mia dolce e piccola Sveva.
E così era ritornato a Milano... Sveva chiuse la lettera e la ripose in un cassetto del mobile basso in sala, fece un bel respiro e andò a prepararsi per la cena. Faceva ancora troppo male, ma Logan ormai era un capitolo chiuso della sua vita.
Zlatan aveva trascorso l'intera nottata a pensare a Sveva. Non capiva perché fosse così attratto da lei ma non poteva fare a meno di ricordare la sensazione che aveva provato quando era stato sul punto di baciarla. Una sensazione mai provata prima, sapeva solo che quello che stava per fare era la cosa più giusta che potesse fare. Se solo Mark non li avesse interrotti... Ma ora era inutile pensare ai se, ora voleva solo che lei gli concedesse un appuntamento. Solo una sera, una cena, per capire cosa veramente voleva da lei e per accertarsi di essere ricambiato almeno in minima parte. Un bacio, voleva poggiare le labbra sulle sue e assaggiarla. Moriva dalla voglia di baciarla. Si vestì e uscì, diretto a casa di Sveva. Lei però non c'era. Si rese conto di non avere nemmeno il suo numero di cellulare e fu costretto a chiamare Ignazio. «Ehi Zlatan.» «Ciao Igna. Senti... mi puoi dare il numero di tua sorella? L'ho cercata a casa ma non la trovo.» «Certo. Stamattina è in clinica. Cosa le devi dire?» «Ehm... ecco, volevo portare la mia maglia ad un bambino che ho conosciuto quando sono stato lì.» «Okay, la trovi lì comunque. Ti mando un sms con il numero.» «Grazie. Ci sentiamo più tardi.» «Ciao Zlatan, a dopo.» Un minuto dopo Zlatan stava attendendo che Sveva rispondesse al telefono e si accorse di essere agitato e ansioso di sentire la sua voce. Quando rispose, non sapeva più cosa dire. «Ciao Sveva, sono Zlatan.» «Ciao Zlatan! A cosa devo questa telefonata? Devi dirmi qualcosa?» «No... volevo solo chiederti se ti andava di prendere un caffè con me.» «Molto volentieri. Però sono in clinica, ti va di prenderlo qui da me?» «Certo. Arrivo subito.» «Okay, a tra poco.» Impaziente di raggiungerla, Zlatan sfrecciò a tutta velocità per le strade di Milano e un quarto d'ora dopo era nel parcheggio della clinica. Le aveva preso anche un mazzetto di roselline rosse e emozionato come un teen ager al suo primo appuntamento si infilò in ascensore e salì al reparto di neurologia. La prima persona che incrociò era un'infermiera. Gli chiese chi stesse cercando e lui stava per dirle che aveva un appuntamento con la dottoressa Abate, quando la vide. Era nella ludoteca e stava giocando con alcuni bambini. Zlatan si avvicinò alla vetrata e bussò piano. Sveva alzò lo sguardo verso di lui e gli sorrise. La vide alzarsi e salutare i bambini, uno ad uno. «Ciao Zlatan» lo salutò uscendo dalla ludoteca. «Ciao Sveva. Non volevo disturbarti...» «Che disturbo» gli sorrise «ti stavo aspettando.» Rimasero occhi negli occhi per parecchi secondi, poi Zlatan abbassò lo sguardo sulle sue mani e si ricordò di averle portato dei fiori. Glieli porse, un po' impacciato. «Queste sono per te.» «Cosa... oh Zlatan, non dovevi.» Le prese e Zlatan la osservò mentre socchiudeva gli occhi e ne respirava il profumo. Dalla sua espressione seppe di aver fatto la scelta giusta. «Grazie.» «Non c'è di che. Allora...» stava per chiederle come stava ma fu interrotto. «Dottoressa.» Sveva si girò verso l'infermiera che l'aveva chiamata. «Sì?» «Questi sono i risultati delle sue analisi e di là c'è il dottor Marcocci che vorrebbe parlarle un attimo.» «Grazie mille, ora arrivo.» Guardò Zlatan. «Scusami un attimo Zlatan, puoi aspettarmi nel mio ufficio? Faccio subito.» «Non ti preoccupare, posso aspettare.» «Conosci la strada, vero? Ah, già che ci sei, puoi poggiarmi questi sulla scrivania?» Gli diede i fogli che le aveva appena portato l'infermiera e si avviò con lei. Zlatan percorse il corridoio opposto e si fermò davanti all'ufficio di Sveva. Prima di aprire la porta diede uno sguardo alle carte che aveva in mano. Non voleva fare l'impiccione ma l'occhio gli cadde su un foglio in particolare. Sopra c'era scritto: Test di Gravidanza. Questi sono i risultati delle sue analisi. Test di gravidanza. Sveva aveva fatto un test di gravidanza? Entrò in ufficio con il cuore a mille e senza pensarci due volte aprì il foglio ripiegato per leggere il risultato. Positivo. Sveva era incinta. E di chi era? Di Mark? No, era impossibile. Allora doveva essere dell'ex fidanzato di Sveva. Magari proprio quello che aveva visto con lei in quello stesso ufficio. Sconvolto dalla scoperta che aveva fatto, si lasciò cadere sulla sedia e fissò il vuoto davanti a sé fino a quando non si aprì la porta. «Eccomi. Scusami per il piccolo imprevisto...» Zlatan scattò in piedi. «Devo andare.» «Di già? E il nostro caffè?» «Magari un'altra volta. Scusami» corse fuori.
Sveva rimase a guardare Zlatan che si allontanava nel corridoio, imbambolata. Non riusciva a capire cosa avesse potuto sconvolgerlo tanto. Era stata così felice di vederlo, così felice che l'avesse chiamata... E ora era praticamente scappato. Si sedette alla scrivania e guardò il mazzo di rose poggiato in un angolo. Cosa diavolo gli era preso? Perché era andato via così? Sospirò e si allungò per prendere le analisi che quella mattina aveva fatto Valentina, la compagna di Ignazio. Aprì il primo foglio e sorrise. Per sicurezza controllò anche le analisi del sangue. Prese il telefono e chiamò subito Valentina. Quella sera avrebbero festeggiato l'arrivo di un altro bebè, suo fratello stava per diventare di nuovo padre.
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Ma il video dei due sulla barca l'hai preso da Insta. Io lei la conosco. :(
No il video sulla barca , l'ho preso su pinterest come il 99percento delle cose che posto. Se fosse stato un mio video avrei scritto "me". Ps non escludo sia stato preso da insta perché pinterest ha immagini e video da vari fonte ma rimane che è un video non privato ecco. Puntualizzo. E non era comunque un video fatto passare per mio. Che qui dentro siete peggio delle vipere .
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La Zantedeschia: Un Fiore Elegante che Arricchisce il Mio Giardino
Ciao a tutti! Sono Andrea, e voglio condividere con voi la mia passione per uno dei fiori più eleganti e raffinati che adornano il mio giardino: la Zantedeschia, conosciuta anche come calla o gigaro di Etiopia. Sin dal primo momento in cui l'ho vista, sono rimasto incantato dalla sua bellezza. La Zantedeschia vanta una storia antica e un'eleganza senza tempo. Originaria del Sudafrica, questa pianta perenne si distingue per le sue splendide infiorescenze a forma di tromba, avvolte da una spata simile a una foglia, che assume diverse tonalità, dal bianco puro al nero intenso, passando per il rosa, il giallo e il rosso. Nel mio giardino, le Zantedeschia hanno un posto speciale. Le ho piantate in bordure, creando una cornice di colore e raffinatezza che valorizza le altre piante. Alcune le ho posizionate ai piedi di alberi e arbusti, creando un contrasto armonioso tra le loro forme delicate e il fogliame rigoglioso. Altre ancora, invece, le ho messe in vasi per decorare la terrazza e il balcone, donando un tocco di classe agli spazi esterni della mia casa. Oltre alla loro bellezza estetica, le Zantedeschia mi affascinano anche per i loro profondi significati simbolici. Nella cultura occidentale, rappresentano la bellezza, la purezza e l'innocenza. Per questo motivo, le ho scelte come fiori da sposa per il mio matrimonio, simboleggiando l'inizio di un nuovo capitolo pieno d'amore e felicità. In alcune culture, la Zantedeschia è anche associata alla resurrezione e alla vita eterna, un messaggio di speranza che mi accompagna sempre. Curare le mie Zantedeschia è un vero piacere. Non sono piante particolarmente esigenti e, con un po' di attenzione, mi regalano fioriture spettacolari per tutta la stagione. Le annaffio regolarmente, soprattutto durante il periodo di fioritura, facendo attenzione a non far ristagnare l'acqua nel terreno per evitare marciume radicale. Le concime periodicamente con un fertilizzante liquido diluito, per favorire una crescita sana e vigorosa. Rimuovo regolarmente le infiorescenze appassite, per stimolare la produzione di nuovi fiori e mantenere il giardino sempre in ordine. Infine, durante l'inverno le proteggo dal gelo, dato che vivo in una zona con climi freddi. Le mie Zantedeschia sono più che semplici fiori: sono un simbolo di bellezza, eleganza e amore. La loro presenza nel mio giardino mi riempie di gioia e mi regala momenti di vera felicità. Se anche voi siete amanti dei fiori e desiderate aggiungere un tocco di raffinatezza al vostro giardino, vi consiglio di piantare le Zantedeschia. Sono sicuro che non ve ne pentirete! Oltre a quanto scritto sopra, ecco alcuni consigli aggiuntivi che ho imparato coltivando le mie Zantedeschia: - Scegliere la varietà giusta: Esistono diverse varietà di Zantedeschia, ognuna con caratteristiche uniche. Per il mio giardino, ho scelto la Zantedeschia aethiopica classica, con grandi fiori bianchi candidi e uno spadice giallo al centro. Ma se amate i colori vivaci, potreste optare per varietà come la Zantedeschia elliottiana con fiori di colore giallo brillante o uno dei numerosi ibridi con petali viola, rossi, rosa o arancioni. - Creare composizioni floreali: Le Zantedeschia sono fiori recisi molto apprezzati per la loro bellezza e durata. Potete utilizzarle per creare composizioni floreali eleganti e raffinate, perfette per qualsiasi occasione. - Godersi la loro bellezza: La cosa più importante è godersi la bellezza delle Zantedeschia! Prendetevi del tempo per ammirarle nel vostro giardino e lasciatevi incantare dai loro colori e dalle loro forme delicate. Spero che questo articolo vi abbia ispirato a scoprire di più su questo fiore meraviglioso. Se avete domande o consigli, non esitate a condividerli nei commenti qui sotto! Andrea Read the full article
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Giuro, sto cercando di non farmi paranoie. Nel senso, normalmente me le farei, ma il mio cervello è entrato in full preservation mode e quindi non vedrebbe un'esplosione nucleare neanche se gli scoppiasse la bomba davanti (sì, ho visto Oppenheimer).
E poi è un bel po' che non aggiorni la "nostra" playlist, quindi finché non vedo quello niente, vivo di simbolismi.
Comunque, la macchina del tuo fidanzato mi fa schifo al cazzo. Nel senso, l'avrei presa a picconate anche se fosse stata una macchina qualunque. Dico davvero, se me la regalassero la venderei, anche se fosse una macchina senza simbolismi dietro.
In tutta onestà preferisco la mia di macchina, bizzosa, spartana ma con un sound così sexy che quasi dispiace non sia una persona in carne ed ossa.
A proposito, fra 3 settimane esatte mi aspettano 1100 km di guida, devo fare il tagliando e cambiare le gomme. Sistemare il parabrezza e darle una bella pulita.
Non so se sono pronto ad andare a vivere in Germania, anyway lo farò, quando entro in modalità full preservation sono virtualmente invincibile.
Comunque, tornando a discorsi più emotivi, mi dispiace e non mi dispiace che tu sia frustrata con il tuo attuale ragazzo.
Non posso fare a meno di chiedermi se effettivamente non sia tu ad avere aspettative irrealistiche e a frustrarti per un nonnulla, ci sta non apprezzare le stesse cose finché non si scade nella denigrazione. Cioè avrei dovuto sentire il tono e il linguaggio non verbale per avere un'idea chiara.
Altra cosa che mi chiedo è: quante volte ti sei sentita così frustrata con me? Sì sono molto egocentrico. Immagino parecchie visto come è finita, ovviamente è una domanda scomoda, ma quante di queste volte erano "colpa" mia e quante "colpa" della tua sensibilità diversa dalla mia?
Mi ha fatto molto pensare l'ultimo scambio di messaggi.
Mi sono fustigato per anni, ma forse non avevo così tante cose da rinfacciarmi.
E POI CHE CAZZO VUOL DIRE CHE "NO MI FA PAURA LA MOTO E LO SAPEVI MA TU VOLEVI COINVOLGERMI A TUTTI I COSTI?"
soz caps, cioè volevo comprarmi una moto e usarla. Certo avrei adorato portati in giro, ma non era mica una costrizione. Il mio ex capo l'ha presa e si è comunque spostato sua moglie che non ne voleva sapere.
Sai, alle volte credo siano tutte scuse, ti sei stufata ma pareva brutto dirlo così e allora ti sei autoconvinta che ci fossero motivi dietro.
Sì, sucks, ma almeno avrei avuto la mia chiusura alla nostra storia e avrei tankato il colpo. Te l'ho sempre detto, ho la pelle dura e ancora un paio di vite da giocarmi. Sì, forse gli ultimi due paragrafi sono le uniche cose sensate che abbia mai scritto qui sopra.
E' partita "Wicked Game" direi che sono ottime note su cui chiudere questo vomito di post.
L'ho ascoltata parecchio negli ultimi anni anche se avrei potuto risparmiarmelo.
Ora risponderò al tuo messaggio con la foto, prendo sempre una mezz'oretta per risponderti nella maniera più sobria e composta possibile. Sei sempre bellissima, ecco lo scrivo qui.
Non so se voglio ancora morire, cioè, premerei di sicuro il pulsante, ma accopparmi solo in maniera "accidentale" 230 in tangenziale o giù di lì. Sai che alla fine questo stato di ibernazione mentale/emotiva non è male? Forse è questo che ti ha allontanata, ma avevo una paura fottuta di perderti. Quindi è controproducente. Però non è così male, funziona.
Cya.
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Grazie mille per i consigli! Se non ti pesa mi piacerebbe conoscere anche quelli in inglese. Hai ragione, una tristezza totale :((
Eccomi qua, finalmente con il tempo necessario per mettere insieme la lista!
Letti e piaciuti
Domme by Default – Tymber Dalton Contemporary, erotico. Marito sub chiede alla moglie di fargli da Domme. È una novella, i protagonisti non hanno nomi, c'è dom drop, c'è un munch! È stata la prima storia con Femdom che ho letto e mi ha dato davvero qualcosa (e l'autrice è nella Scena).
The Devil's Submission – Nicola Davidson Historical Romance. Matrimonio in crisi perché lui non dice alla moglie cosa vuole davvero (ossia: sottomissioneH). I nomi dei pg del club mi fanno un po' ridere, ma non è stato affatto male. At His Lady's Command – Nicola Davidson Historical Romance. Lui è un ex soldato ora guardia del corpo di lei ;D Mi è piaciuto decisamente di più dell'altra di Davidson! Tied Score – Elia Winters Contemporary romance. Lei Domme in erba, lui sub esperto. C'è orgasm control, ci sono s3x toys, c'è p3gging, c'è un po' più del solito che si trova nel romance (dopotutto l'autrice è nella Scena :D).
Sated – Rebekah Weatherspoon Contemporary romance. Qua più che Femdom puro, sono entrambi switch. Inoltre è presente la comunità kinky, lui fa parte di una famiglia all'inizio, mi ha dato warm e fuzzy feelings dal punto di vista "sociale", ecco XD
Bottle Rocket – Erin McLellan Contemporary romance, novella. Domme in erba, lui più esperto e illustratore erotico. Sono molto carini, c'è anche una scena di org1a a un certo punto? È stato carino!
Bonus: Princess Shanyin (Obsession Saga) – Liliana Lee Historical, erotico. Messo come bonus perché non è ufficialmente Femdom, ma di fatto lo è molto: la protagonista è una principessa e se lo ricorda (per quanto con qualche difficoltà, causa trauma) anche attraverso le varie situazioni in cui si trova dopo la prima parte.
Non letti ma in wishlist/reading list
King Sized – Jessa Kane: sento odore di Femdom, ma è da verificare Edit 19/01/24: questo lo avevo letto poco dopo aver fatto questo post, mentre ero influenzata, e mi ha delusa parecchio per via di questo size kink sfrenato in cui lei piccola e carina sembra quasi una bambolina preziosa che potrebbe spezzarsi, e poi altra roba che boh?
The Harpy and the Dragon – Marie Lipscomb: mi pare ci siano sia Femdom sia p3gging
First and Forever – Eve Dangerfield
The Only One – Daisy Jane: soft Femdom!
How Not to Date a Demon – Lana Kole
Wild Pitch – Cat Giraldo: anche qua mi pare soft Femdom (con age gap)
Sink or Swim – Tessa Bailey
American Sweethearts – Adriana Herrera
Kneel, Mr. President – Lauren Gallagher: moglie del presidente Domme, dinamica FMM Edit 19/01/24: letto e trovato davvero adorabile, nonostante la parte politica sia stata un po' semplicistica, ma credo siano cose che infastidiscono solo me XD
Preferential Treatment – Heather Guerre Edit 19/01/24: l'ho letto nelle vacanze di natale e l'ho ADORATO alla follia, è proprio Femdom fatto bene. Ho scritto una recensione qui.
Mercy – Sara Cate
Open Hearts – Eve Dangerfield: c'è Femdom, mi frena sono che lei voglia rimanere incinta? È una cosa che non amo
Something Borrowed – Eve Dangerfield: mi hanno detto che le scene erotiche sono 👌 mentre è al di fuori il problema
Lyon on a Leash – Erosa Knowles
The Vampire Queen's Servant – Joey W. Hill: ho qualche dubbio su questo perché l'autrice sembra avere la fissa per gli "alpha sub", ossia quelli che non sono i soliti (leggasi: patetici) sub, ma sono maschi alfa che si sottomettono alle loro Regine restando sempre alfa. Credo si possa intuire come la penso a riguardo...
Would I Lie to the Duke – Eva Leigh: non amo niente di più di un duca sottomesso :P Visto che Scarlett Peckham (The Duke I Tempted, che ti ho citato tra quelli in italiano) ha dato soddisfazione, spero di trovarne anche con quest'altra autrice!
Letti e non amati, ma che meritano una menzione
Edge Play – Annabel Allan Erotico con suspense? La protagonista è una pro-Domme, ci sono per questo un po' di scene erotiche ma un po' poco coinvolgenti (molto a lista). C'erano un po' di daddy issues dietro le sue motivazioni.
The One Worth Finding – Teresa Silberstern Contemporary, erotico. Tutto gira intorno al f1sting (an4le), c'è però amore (?) a prima scena insieme e personaggi un po' poco sfumati. È stata comunque una lettura particolare.
The Deep End – Kristen Ashley Contemporary romance. Quando sopra mi lamentavo degli alpha sub, ecco, l'autrice deve molto a Hill per quella visione e non ho finito di leggere 'sto libro perché non sopportavo lui e lei era un po' (troppo) fredda? E perfetta, con forse delle vaghe insicurezze messe lì tanto perché è un romance e bisogna superare le insicurezze. Può essere una questione di gusti, però.
E con questo, direi che è tutto! Ho cercato di censurare parole che potrebbero triggerare qualche algoritmo, perché non credo che come anon si possano vedere i post nsfw. Spero che trovi qualcosa di interessante tra tutti 'sti titoli ahahah
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POESIE, RIFLESSIONI, E ALTRO ANCORA -di Raffaella-
E benvenuta Raffaella! Ormai "bergamorisvegliata" ha perso il conto delle tante anime femminili che hanno accettato di prestare le loro riflessioni, le loro considerazioni, o comunque i loro piccoli ma significativi "poemi" che colpiscono al centro del cuore.
L'ho scritto qualche tempo fa, l'energia femminile sarà quella che salverà l'umanità (link qui sotto:
Nel caso di Raffaella, molte brevi frasi ben "centrate" verranno condensate in una sorta di frasario che si aggiunge a quello della nostra amica Maria.
Ma ecco il suo primo contributo:
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Non aver fretta, e non aver paura.
Scegli quello che ti sembra giusto, ma, ogni tanto, quando puoi, anche quello che ti fa felice.
Se non ti vengono le parole, lascia che siano i tuoi occhi a parlare. E impara a leggere gli occhi degli altri, impara a capire quel che non ti dicono.
Ascolta il silenzio, fagli tutte le domande più scomode che ti vengono in mente. Non lasciarti fermare dalla paura per fare le cose che devono essere fatte.
Scappa quando devi, fermati quando puoi: c'è un momento per seminare e un momento per raccogliere - impara a distinguerli, impara ad assaporare entrambi.
Ascolta il tuo corpo e rispettalo: riposati quando te lo chiede, mangia quando hai fame e ogni tanto ubriacati - di vino, di amore o di qualche sogno. Cammina da sola su una spiaggia o in mezzo ad un bosco, piangi se ne hai voglia - ma cerca sempre di ridere di più.
Lascia correre ma non dimenticare: pretendi rispetto ma domandati se anche tu lo porti. Impara ciò che ogni botta ha da insegnarti ma non accettare le ingiustizie.
E ricorda sempre che ciò che ti rende strana o diversa non è necessariamente una debolezza.
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PARAFRASANDO
Aiuta alcune persone nel migliorati la vita, allontanandole.
Esercizio Zen: scrivere il nome di una persona che non volete nella lettiera del gatto.
Credete sempre nel fastidio a prima vista.
Va bene essere liberi dagli schemi, ma è meglio esserlo dagli scemi.
Nulla può durare per sempre, stupidità a parte.
Non fare troppi piani per la tua vita, altrimenti nascevi ascensore.
Le persone perfette all’inizio, generalmente chiudono in un crescendo di stronzaggini.
Tutto torna di moda, tranne i neuroni.
Concedetevi qualche stop nella vita, non prendetela come una resa. Ma come una rottura di caz*o.
Fidatevi di chi vi preferisce alla Nutella.
Non importa a che altezza uno vola, sia l’ape che la mosca volano ma è dove atterrano che fa la differenza.
Invece di giudicare con facilità il tuo prossimo “caso umano”, prova a chiederti “perché”.
Niente vendette, sono scontate e superate. Siate superiori, l’indifferenza non v’immaginate quanto faccia male.
Attenzione a voler incontrare chi nei social mette foto filtrate, da una bella dea a una brutta idea il passo è breve.
Il mio Papa ideale sarà colui che beatificherà Santa Ipocrisia, per poter fare gli auguri di buon onomastico a molte persone.
Non fate la guerra, perderete sempre qualcosa.
Temo le persone che quando s’incazzano fanno uscire il dialetto che c’è in loro.
Mai contraddire la presunzione di una persona, non è bello rovinare i sogni di un bamboccio immaturo.
Non solo i medicinali hanno effetti collaterali, anche l’amore ne ha.
Sfortunato nel gioco, fortunato in amore. Salvo scoprire che l’amore per molti è un gioco.
Non sempre ogni lasciat* è pers*, credetemi a volte è un colpo di fortuna che non potete sapere.
Lasciateli pure esultare quelli che pensano di aver vinto contro di voi, mentre in realtà voi non stavate neanche gareggiando.
Prestate un po’ di personalità a chi non ce l’ha.
Notate tutto, non prendetevela per niente.
Perché si commettono errori? Semplice, perché tentiamo di essere felici.
I pareri degli altri fateli appoggiare lì, fuori dall’uscio della vostra vita.
Molti pensano di averti rotto il cuore, pochi capiscono di averti rotto qualcosa d’altro.
In tanti sono speciali, grazie al cielo poi passa.
Avete notato come molte persone sono proprio ciò che criticano? Incredibile.
Se una persona crede di essere furba, siate più furbi di essa e lasciateglielo credere.
Se la vita è un film, perché non potrebbe essere un bel porno?
Quando qualcuno se ne va lascia più spazio per noi.
Dire “sei mia” a una donna solo se non è femminista, altrimenti dire “sono tuo”.
Quanti “grazie al cazzo” riuscite a dire in un giorno? Sempre pochi.
La bellezza oggi è ansia e sapone.
Avere paura di perdere persone che non sono vostre, ma davvero ci fate?
Chi prendeva le distanze aveva capito tutto.
Spesso le persone inarrivabili sono inutili da raggiungere.
A chi non si fa i cazzi propri, dategli una planimetria delle vostre zone di cui non si devono interessare.
Si dice che si torna sempre dove si è stati felici, vedo un sacco di gente girovagare senza meta.
Pensa a una cosa che desideri, fatto? Bene adesso urla: “No, brutta, è cacca quella cosa”.
Life is a collection of mannaggialaputtana.
Fino a quando nelle foto profilo non si capiranno i disturbi mentali, evitate.
Ciò che è destinato a te, troverà il modo di raggiungerti… e colpirti. Forte, sulla fronte.
Il dubbio atavico su quale faccia sputare agli ipocriti, nel dubbio doppio sputo.
Una volta non si sopportavano i lunedì, oggi tutta la settimana.
Reggete meglio l’alcol o le persone? Forse è meglio andare in un centro per alcolisti.
Possono chiudersi molte porte, l’importane è non quella del frigorifero.
Tra innamorarsi perdutamente e fidanzarsi disperatamente, quali differenze non vi sono ancora chiare?
Attenzione a fare salti di gioia, spesso la vita da soffitti bassi. Siate contenuti.
Se si chiede scusa si ha palle, se si cerca scuse si cercano palle.
Mi fanno sorridere quelli che ruggiscono miagolando.
Mi dissero che era meglio dire sempre la verità a costo di risultare antipatico, non è facile però vedendo quanto risultano simpatici quelli che ingannano.
Ho smesso di essere amico con chi non lo è mai stato, seguitemi per altri consigli di vita.
[continua...]
#Libero De Mente#vademecum#lista#ironia#frasi#divertenti#sarcasmo#elenco#vita#gente#amore#mi sono rotto il cazzo#ecco l'ho scritto qui#negli hasthag
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visto che non sono capace di dormire ho scritto questa cosa a caso perché io una scena con Manuel e Simone dopo l'incidente me la meritavo
manuel era seduto sulle sedie di plastica dell'ospedale da...bho...non lo sapeva nemmeno lui.
da quando aveva visto simone steso sull'asfalto con la faccia coperta di sangue aveva perso la capacità di ragionare.
c'era solo il terrore.
fortunatamente sua madre era con lui altrimenti non sapeva cosa avrebbe fatto.
nel frattempo era arrivato anche dante
l'uomo era pallidissimo e sembrava che stesse rivivendo un incubo.
"l'intervento è andato bene, gli abbiamo fatto una lavanda gastrica e il trauma cranico è sotto controllo"
dante si mise a parlare con il medico mentre Manuel era sempre più preoccupato
"lavanda gastrica?trauma cranico? simone che cazzo hai fatto?"
"voglio vederlo"
"solo i familiari possono accedere alla sua stanza"
"non me ne frega un cazzo! io devo vedere se sta bene"
"Manuel non urlare"
"entro prima io" annunciò dante
"ho bisogno di parlargli"
Manuel vide uscire dante dalla stanza e vide che l'uomo aveva pianto.
era così tragica la situazione? improvvisamente gli mancò il fiato
"ora puoi entrare"
alla fine erano riusciti a strappare un permesso al medico, a patto di non stressare troppo il paziente
manuel si avvicinò al letto
simone era intubato e aveva delle bende attorno alla testa
Manuel non sapeva se voleva scappare o piangere.
"pure tu qui?" gli disse Simone con voce debole
"che cazzo t'è saltato in mente simò? potevi morire"
"è quello che volevo"
a sentire quella frase a manuel si gelò il sangue nelle vene
si sedette nella sedia vicino al letto perché sentiva che stava per svenire
"è a causa mia vero? è perché sono un deficente"
"no, io non so perché l'ho fatto, è che dopo aver saputo di Jacopo....era troppo da sopportare"
"e non hai pensato a tuo padre? a tua madre? a me?"
"scusa ma non pensavo di contare qualcosa per te"
manuel poteva avvertire il dolore nelle parole
di Simone e avrebbe voluto sparire.
"mica voglio che muori!"
"senti io non lo so perché t'ho baciato, non lo so perché ho voluto fare quelle cose co te. nun ce sto a capì un cazzo. però nun te voglio perdere"
"io ho bisogno di te Simone"
" stai piangendo?"
Manuel affondò il viso nelle coperte
"sapessi la paura che ho provato a vederti là sull'asfalto"
Simone si mise a giocherellare con i riccioli di Manuel
Dio, da quanto sognava di farlo.
"il dottore ha detto che l'intervento è andato bene, magari quando uscirò da qui potremo ricominciare"
"mi sembra una buona idea"
"ti prego simò, non far più cazzate"
"e tu non comportarti più da stronzo"
"te lo prometto"
"il tempo è scaduto, deve uscire" annunciò il medico
"si ora esco"
manuel stava per varcare la porta quando si voltò verso Simone
"per quanto riguarda quella sera, al tuo compleanno...si ecco è piaciuto anche a me"
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Alle persone più importanti della mia vita, io ho associato una canzone. Non sempre gliel’ho detto, non sempre gliel’ho dedicata davvero. Alle volte è solo un ritornello che avevo in testa in un momento condiviso. Il mio migliore amico, ad esempio, per me è Those nights degli Skillet; mio fratello True love di P!nk. Beh ecco, tu non lo sai, ma per te io ho fatto una playlist intera. Ho ritrovato te, noi in troppe canzoni. Non me ne sono neppure accorta, l’ho fatta inconsciamente; senza cercarle, senza sforzarmi. Dapprima erano solamente due (Superclassico e Ferma a guardare), che ho ascoltato a ripetizione per settimane; poi se ne sono aggiunte altre, nuove, che volevo sentire subito dopo quelle. Così, in un battito di ciglia, si è creata una vera e propria raccolta. E sai, non sono canzoni inglesi, nonostante io ami i testi stranieri, ne cerchi il significato quando mi sfugge e poi le impari a memoria per saperle cantare correttamente. Sono tutte canzoni italiane; di nuovo, è stato probabilmente il mio subconscio ad agire per me, pensando che avresti colto la bellezza e i riferimenti di quei testi solo se li avessi compresi. E visto che tanto non avrò mai modo di dedicartele, ascoltarle con te sottolineando una frase particolare o cantarle assieme, ho deciso che raccoglierò qui le strofe più belle. Ma anche quelle che sono un pugno nello stomaco ogni volta.
Superclassico, Ernia “Ora che fai? Mi hai fregato, così non si era mai sentito. Io dentro la mia testa non ti ho mai invitata. Vorrei scappare che sei bella incasinata... Ma poi ti metti sopra me e mi metti giù di forza, Sembra che balli ad occhi chiusi, sì, sotto alla pioggia. Poi stai zitta improvvisamente... Ti chiedo, «Che ti prende?» Tu mi rispondi, «Niente» Dio, che fastidio.”
Ferma a guardare, Ernia ft. Pinguini Tattici Nucleari “Poi lo facevamo forte, in piedi sulle porte Dici: «Non ti fermare» Però io guardo le altre E so che d'altra parte Non lo puoi perdonare. Sotto il tuo portone tu m'hai chiesto se ci sto A salire ed era solo il primo appuntamento. Nello stesso punto dopo mesi io ti do Dispiaceri e tu mi stai mandando via dicendo «Non mi fare mai più del male. Ora non voglio più parlare Perché non so restare Ferma a guardare Te che scendi giù dalle scale e te ne vai»”
Pastello bianco, Pinguini Tattici Nucleari “Ti chiedo come stai e non me lo dirai, Io con la Coca-Cola, tu con la tisana thai Perché un addio suona troppo serio E allora ti dirò bye bye. Seduti dentro un bar poi si litigherà Per ogni cosa, pure per il conto da pagare. Lo sai mi mancherà, na-na-na-na.”
Ridere, Pinguini Tattici Nucleari “E non ho voglia di cambiarmi, Uscire a socializzare... Questa stasera voglio essere una nave in fondo al mare. Sei stata come Tiger: Non mi mancava niente E poi dentro m'hai distrutto Perché mi sono accorto che mi mancava tutto. Però tu fammi una promessa Che un giorno quando sarai persa Ripenserai ogni tanto a cosa siamo stati noi.”
Nonono, Pinguini Tattici Nucleari “E spettinata resti qua Perché la più grande libertà È quella che ti tiene in catene. I pugni in faccia che mi dai Li conservo nell'anima Accanto a tutti i "ti voglio bene". Ieri mi sono svegliato (no, no, no) Erano circa le tre. Quando il telefono non ha squillato, Io l'ho capito che eri te. Hai detto: «Impara a vivere da solo» (No, no, no) Ma solo ci sapevo stare. La mia solitudine era un mondo magico Che io ti volevo mostrare.”
L’odore del sesso, Ligabue “Si fa presto a cantare che il tempo sistema le cose, Si fa un po' meno presto a convincersi che sia così. Io non so se è proprio amore Faccio ancora confusione. So che sei la più brava a non andarsene via. Forse ti ricordi... ero roba tua. Non va più via L'odore del sesso, che hai addosso. Si attacca qui All'amore che posso, che io posso... E ci siamo mischiati la pelle, le anime e le ossa Ed appena finito ognuno ha ripreso le sue. Tu che dentro sei perfetta Mentre io mi vado stretto. Tu che sei la più brava a rimanere, Maria, Forse ti ricordi, sono roba tua.”
Andrà tutto bene, 883 “Io e te chi l'avrebbe mai detto. Io che avevo giurato che non avrei fatto Mai più il mio errore di prendere e via Buttarmi subito a capofitto In un'altra storia impazzire per la gloria, Io no. Mi spiace ho già dato E l'ho pagato. Però sta di fatto che adesso son seduto con te In un'auto a dirti all'orecchio che Andrà tutto bene non può succedere Niente di male mai a due come noi.”
Ad occhi chiusi, Marco Mengoni “Da quando ci sei tu Non sento neanche i piccoli dolori. Ed oggi non penso più A quanto ho camminato per trovarti. Resto solo adesso, mentre sorridi e te ne vai Quanta forza che mi hai dato non lo sai e spiegarlo non è facile. Anche se non puoi tu sorridimi; Sono pochi, sai, i miracoli Riconoscerei le tue mani in un istante. Ti vedo ad occhi chiusi e sai perché Fra miliardi di persone ad occhi chiusi hai scelto me.” Sai che, Marco Mengoni “Eravamo davvero felici con poco, Non aveva importanza né come né il luogo. Senza fare i giganti E giurarsi per sempre... Ma in un modo o in un altro Sperarlo nel mentre.” Sembro matto, Max Pezzali “Il tempo si ferma quando siamo assieme Perché è con te che io mi sento bene. Voglio quei pomeriggi sul divano In cui mi stringevi e respiravi piano. Ho perso te e la mia armatura di vibranio. Sembro strano... Sembro matto, matto. Come un tornado hai scompigliato tutto, Mentre dormivo lì tranquillo a letto Hai fatto il botto, dopo l'impatto.” La paura che, Tiziano Ferro “La lacerante distanza Tra fiducia e illudersi È una porta aperta E una che non sa chiudersi. E sbaglierà le parole Ma ti dirà ciò che vuole. C'è differenza tra amare Ed ogni sua dipendenza. "Ti chiamo se posso" O "Non riesco a stare senza". Soffrendo di un amore raro Che più lo vivo e meno imparo. Ricorderò la paura che Che bagnava i miei occhi Ma dimenticarti non era possibile e Ricorderai la paura che Ho sperato provassi, provandola io Che tutto veloce nasca e veloce finisca.”
Vivendo adesso, Francesco Renga “A te che cerchi di capire E che provi a respirare aria nuova. E non sai bene dove sei. E non ti importa anche se in fondo lo sai che ti manca qualcosa. Amami ora come mai, Tanto non lo dirai. È un segreto tra di noi. Tu ed io in questa stanza d'albergo A dirci che stiamo solo vivendo adesso.”
Duemila volte, Marco Mengoni “Vorrei provare a disegnare la tua faccia Ma è come togliere una spada da una roccia. Vorrei provare ad abitare nei tuoi occhi Per poi sognare finchè siamo stanchi. Vorrei trovare l'alba dentro questo letto, Quando torniamo alle sei, mi guardi e mi dici che Vuoi un'altra sigaretta, una vita perfetta Che vuoi la mia maglietta. Che vuoi la mia maglietta. Ho bisogno di perderti, per venirti a cercare Altre duemila volte, Anche se ora sei distante. Ho bisogno di perdonarti, per poterti toccare Anche una sola notte.”
Ma stasera, Marco Mengoni “Senza di te nei locali la notte io non mi diverto. A casa c'è sempre un sacco di gente ma sembra un deserto. Tu ci hai provato a cercarmi persino negli occhi di un altro, Ma resti qui con me.”
Dove si vola, Marco Mengoni “Cosa mi aspetto da te? Cosa ti aspetti da me? Cosa sarà ora di noi? Cosa faremo domani? Potremmo andarcene via, dimenticarci Oppure giocarci il cuore, rischiare. Fammi respirare ancora, Portami dove si vola, Dove non si cade mai. Lasciami lo spazio e il tempo E cerca di capirmi dentro. Dimmi ogni momento che ci sei. Che ci sei, che ci sei.”
Venere e Marte, Marco Mengoni “Certe storie brilleranno sempre ed altre le dimenticherai. Ci sono cose che una volta che le hai perse poi non tornano mai. E se già ti dico porta le tue cose da me Non dirmi è troppo presto perché Io ti prometto che staremo insieme, senza cadere, E ogni mio giorno ti appartiene. Ti prometto che inganneremo anche gli anni Come polvere di stelle filanti. E sarà scritto in ogni testo Che niente può cambiare tutto questo. Incancellabile... ogni volta che mi guardi. Posso farti mille promesse o ingoiarle come compresse E mandare giù queste parole senza neanche sentirne il sapore. Questo mondo da soli non è un granché; sì ma neanche in due. Però con te è un po' meno buio anche quando il cielo è coperto di nuvole. E aspettavi smettesse di piovere, ma sei rimasta tutto il giorno, Io speravo piovesse più forte perché è bello riaverti qui intorno. Certe storie diventano polvere, non ti resta nemmeno un ricordo. Altre invece nonostante il tempo ti restano addosso.”
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Andiamo a rubare con Papero - Lezione 6 (parte 5) - Come conquistare il mondo
Con questa ultima parte si conclude il mio spiegone su come attaccare le porte dei nostri dispositivi. Farò una side lesson su firewall e NAT, perché sono una spina nel fianco nella nostra attività di ciulamento computer, e l'ultima, come è accaduto con il WiFi, chiusa col separatore, sarà dedicata a coloro che attivamente vogliono mettersi a fare i criminali su questo aspetto.
Abbiamo visto come è fatto un indirizzo IP, come è fatta una porta, come sono distribuiti gli indirizzi IP nel mondo, non ci resta altro che scegliere una rete a nostro piacimento ed attaccare.
Come anticipato, oggi parliamo di port scan. Come il nome inglese suggerisce, si tratta di controllare le porte di un qualsiasi aggeggio connesso ad una rete, una ad una, e capire quali di queste sono aperte e che tipo di servizio offrono. Vedremo nel dettaglio il software più usato per fare questo tipo di attività.
Ci accingiamo a rubare e quindi è d'uopo fare prima una capatina dall'avvocato, per capire cosa rischiamo.
Avvocato, ci dica: è legale il port scan?
Eh, l'avvocato ha purtroppo ragione.
Tiriamo fuori un'altra bella metafora.
Immaginate di poter accedere a tutte le porte di una casa, senza mettere piede nella proprietà, come se la maniglia della porta cadesse sulla strada pubblica. Voi la abbassate, sentite il "clack", esclamate "toh, è aperta", ma non la aprite per entrare dentro, bensì lasciate la presa sulla maniglia e la porta rimane chiusa.
E' reato? Vediamo, provo a spiegarla meglio.
Nel discorso del port scan, rispetto alla metafora, la cosa è ancora più sottile. Quando realizzate una connessione da un computer A su una porta di B, quello che avviene è più o meno una cosa del genere (handshake di connessione):
A: oh, B, vorrei connettermi (pacchetto SYN)
B: ho capito che vuoi connetterti e per me va bene (pacchetto SYN/ACK)
A: ho capito che ti va bene che hai capito che voglio connettermi (pacchetto ACK)
Solo al terzo pacchetto la connessione si può dire realizzata e può iniziare quindi un dialogo tra A e B (cosa si diranno, poi, l'abbiamo capito due lezioni fa, dipende dal servizio che gira su quella porta).
Facendo la metafora con la maniglia, è come se il "clack" (quando la porta fa cenno di muoversi perché aperta) corrispondesse al terzo pacchetto.
Il punto è che, per il nostro fine, ovvero capire se una porta è disponibile o meno alla connessione, non serve attendere la terza fase, basta ricevere il pacchetto di SYN/ACK. Detto in altri termini, non facciamo alcun tentativo reale di entrata nella proprietà altrui, è solo una misura che non muta lo stato del dispositivo che stiamo esaminando.
Infatti quello che accadrà, nel caso specifico del port scan, è una roba del genere, ovvero il classico dialogo che abbiamo qui su Tumblr tra noi disagiati:
A: oh, B, vorrei connettermi (pacchetto SYN)
B: ho capito che vuoi connetterti e per me va bene (pacchetto SYN/ACK)
A: ma vaffanculo, adesso non voglio connettermi più, testa di cazzo (pacchetto RST)
Quindi, TECNICAMENTE NON E' UN REATO, al netto della maleducazione, e su questo non sono ammesse discussioni: non c'è furto di informazioni, né manomissione di hardware altrui. Se una persona espone una porta su Internet, me ne fotto che ne è inconsapevole, ha fatto una scelta e un tentativo di connessione è una conseguenza di questa scelta (badate bene, ho scritto connessione, non intrusione, sono due cose diverse, e poi capiremo la differenza).
Ahinoi, però, come ben sappiamo, le regole nella vita non le fanno le persone preparate, col risultato che il vostro provider potrebbe accusarvi di aver abusato delle condizioni di utilizzo della rete per rompere le palle ad altre persone, che sono andate a lagnarsi col vostro provider dicendo "oh, ma che cazzo di animali hai tra i tuoi utenti?". Ad oggi, i casi più emblematici sono stati:
un cittadino in Georgia, USA, fu portato a processo per una attività di port scan e assolto dopo una battaglia legale durata anni (oggi fornisce assistenza legale per le persone ingiustamente accusate di dolo per port scan)
un ragazzo di 17 anni in Finlandia fu condannato ad una pena pecuniaria di 5000$ per aver fatto port scan su una banca
in Israele una persona fu assolta per aver fatto port scan verso i sistemi dei servizi segreti del Mossad, e il giudice motivò l'assoluzione così
Utenti Internet che controllano le vulnerabilità del Web agiscono nel bene comune. Se le loro intenzioni non sono criminali e non causano alcun danno, dovrebbero addirittura essere premiati.
Come vedete, opinioni diverse, confusione massima. Ancora una volta, fate port scan dietro una VPN sicura o con la rete di un'altra persona (se avete con successo catturato una WiFi) e vivrete tranquilli. Tor, per quanto possibile, non ve lo consiglio, trasforma questa operazione già molto lunga di suo in proibitiva (a meno che non stiate attaccando singole macchine).
Non vi dico poi qui in Germania, l'ipocrisia più becera. Hanno dichiarato illegale, nel 2007, anche persino possedere qualsiasi tool di analisi, senza nemmeno usarlo. Della serie, siccome non possiamo sapere se una persona con un coltello ci taglierà il pane o la gola di qualcuno, allora chiudiamo tutti i negozi di casalinghi. A voi i commenti sulla coglioneria di questi politici col würstel, poi ci lamentiamo degli italiani.
Ma torniamo alle cose serie.
Poichè a me la doccia piace farla a casa mia, per evitare qualsiasi equivoco farò una scansione sulla mia rete privata, facendo finta che sia, per fare un esempio, la rete di Telecom Italia, e ogni dispositivo che vedrete è tipo il PC di un utente.
Il tool che andremo ad usare è uno dei più famosi al mondo, lo potete usare con qualsiasi PC, gira su Windows, Mac, ha anche una bella interfaccia grafica piena di bottoni colorati, gira pure sul Commodore 64 (ironia), ed è il famosissimo nmap:
La parte più cospicua della mia rete di casa ha un indirizzo CIDR 192.168.100.0/24, quindi un range che va da 192.168.100.1 a 192.168.100.254 (ho tolto il primo e l'ultimo indirizzo, come ben sappiamo).
Lancio la scansione con questo comando:
In pratica, nmap esaminerà tutta la mia rete, bussando a tutte le porte (1-65535), riportando solo quelle aperte, e salverà il risultato in un file testo (scan.txt), così da poterlo esaminare con calma.
Nel mio caso nmap rileva 15 sistemi attivi, per brevità ne mostro solo due, giusto per rendere l'idea.
Il primo sistema che viene rilevato è il cuore della mia rete, una delle 9 macchine Linux che fa praticamente tutto. Per i nerd curiosoni, è una Slackware 15, una distro che uso da tutta una vita, sin dagli anni '90:
Dalle porte che vedo, c'è un servizio di tipo terminale (22), uno di tipo DNS (53), condivisione Windows di cartelle e stampanti (139 e 445), il server web che ho concesso a @kon-igi e all'altra banda di lazzaroni per fare i test del tool Konvid-19 (9092, cazzo l’ho dimenticata aperta), e tante altre. Quello che a me preme farvi capire è che io qui conosco porta per porta quello che accade, il perché sono aperte e che tipo di protezione ho su ognuna di queste, perché l'ho fatto io, con coscienza e consapevolezza. Quindi possiamo dire che io ho misurato i rischi.
Guardiamo il secondo dispositivo. E' una delle mie due Smart TV della Samsung:
Ci sono la bellezza di 14 porte aperte, e io non ho la più pallida idea di cosa cazzo siano! 🤬
Certo, adesso potrei indagare, se avessi tempo e voglia, però vedremo, nella side lesson dedicata ai firewall e al NAT, che se la mia TV fosse direttamente esposta su Internet, io potrei essere vittima di vulnerabilità dovute ad un software bacato della Samsung e non ne saprei assolutamente nulla!
Idem con patate relativamente alla mia Alexa, 4 porte aperte, di cui non so assolutamente nulla, stesso dicasi per la mia centralina di controllo della caldaia e del mio decalcificatore d'acqua (1 porta aperta per entrambi).
nmap è il tool che ci permette di avere una fotografia completa della rete che stiamo attaccando. Dal risultato di questa analisi possiamo concentrarci poi sul singolo dispositivo e attaccare quella singola porta, commettendo lì il reato vero e proprio, ovvero una intrusione.
Questa parte sarà illustrata nella parte speciale dedicata ai soli smanettoni o curiosi.
Staccate la vostra TV, la vostra Alexa, la vostra lavatrice e la vostra lampadina del soggiorno che si spegne ed accende a pernacchie, sbarrate la porta a chiave ed ingoiatela, perché saranno cazzi vostri (ecco perché @spaam ci aveva visto giusto riguardo alle sue paure quando va al cesso).
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LA MIA SECONDA PRIMA VOLTA
Sono agitato? Forse.
Sì, credo di sì.
È passato così tanto tempo che non ricordo nemmeno più come ci si agita. Credo di esserlo un po', ma forse non abbastanza.
Non manca tanto allo spettacolo. Non so. Due ore, Forse tre. Credo quattro.
Le prove sono andate così così, nel senso che sono andate bene credo, ma anche quelle non mi ricordo più com'è che andavano una volta. Ricordo che non gli davo nemmeno peso "tanto lo so come si fa, figurati se mi servono le prove". Oggi non mi ricordo nemmeno più come si fanno le prove. Dovrei stare attento ai volumi? Mi sento troppo? Mi sento troppo poco? Ci sono le spie, ma io non canto più con le spie non so da quanto. Usavo gli in-ear. Gli in-ear mi hanno rammollito. Sono un viziatelo da in-ear. Sta a guardare. No, ora dimostro a me stesso che sono ancora quello tosto di una volta, che cantava nei rave sotto cassa, nelle serate d'n'b gonfio di droga o nelle dancehall in spiaggia ubriaco e fumato. Sono sempre io. Ce la facevo una volta, ce la faccio ancora. Spero.
"Pier mi puoi alzare solo un po' la voce in spia?"
"Purtroppo no, perché dalle spie esce quello che esce anche fuori e se alzo la voce a te la alzo anche al pubblico."
"Ah."
Sono fottuto.
Sono fottuto.
Sono in un mare di merda.
Già non so se mi ricordo i testi. Quanto tempo è passato dall'ultima volta? Credo fosse l'estate del 2018. Cristo è dal 2018 che non tengo un microfono in mano?! Ma com'è possibile?! Ma che sono stato criogenizzato per tutto questo tempo?!
E poi io la maggior parte delle canzoni che canterò stasera non le ho mai cantate proprio se non quando le ho registrare, due anni fa. Sono fottuto, lo sento.
Sono due settimane che le canto tutti i giorni e tutti i giorni sbaglio qualcosa. Le ho cantante anche un paio d'ore fa, in camera. Stavolta mi sono anche mosso un po' per vedere se mi reggeva anche il fiato mentre mi muovevo. Risultato? Sono in un mare di merda. Avrei dovuto farmela qualche corsetta. Non sono più il ghepardo di una volta. Fottuto divano. Fottuto lockdown. Fottuto io più che altro.
E poi sono un po' preoccupato per i testi. Perché questo non è il mio pubblico. A proposito:
"Ste ma che tipo di pubblico c'è stasera?"
"Vario."
"Ah."
Che cazzo vuol dire vario? Sicuro che al primo "troia" che dico mi arriva una shitstorm di proporzioni bibliche. Però con Gio abbiamo rivisto la scaletta. Credo che così qualche speranza di salvarmi ce l'ho. Iniziare con Ballo era decisamente troppo hardcore. La mia idea era entrare a gamba tesa, ma non sapevo che prima di me ci sarebbe stato uno spettacolo di burlesque. Entrare in scena dopo due ore di burlesque con un "Tra te e la tua amica non so chi è più troia. Girate in due tu succhi lei ingoia." a un non so che di terroristico. Io non faccio musica per questo. Meglio entrare con Il mago. Così mi scambiano per un bravo ragazzo.
Quanto manca?
Un'ora.
Diciamo un'ora.
Bello il burlesque, non l'avevo mai visto.
Sono agitato? Non capisco se sono agitato o meno. Sta a guardare che cinque minuti prima di salire sul palco mi viene il cagotto. Sicuro. Matematico.
Però ho voglia di salire sul palco. Sì, mi sa che ho voglia. Vorrei salire ora. Però ora sul palco c'è Gonzalo completamente nudo con palle e pisello in un sacchetto tempestato di paillettes. Forse aspetto a salire.
Ma non manca molto.
Sento che da un momento all'altro inizio ad agitarmi. Che tra l'altro avrei anche ragione a farlo. Mi agitavo prima quando ero in tour da tre anni, provavo in continuazione le mie canzoni, cantavo con gli in-ear, avevo un...microfono radio! Cazzo non hanno il microfono radio! Glielo avevo anche chiesto! È l'unica cosa che avevo chiesto. Non canto con il microfono a filo dal 2013. Sicuro che con quel filo mi lego per le caviglie come un agnellino. Sicuro. Una volta l'ho strappato con i piedi mentre saltavo sul palco. Che giovane. Che energia. Ok devo ricordarmi di muovermi poco per due motivi: il fiato e il cavo. Ok. Ma se non mi muovo che cazzo faccio? Magari canto.
"Mudimbi!"
Che è?! Ah devo salire. Cazzo, mi sono scordato di agitarmi. Merda. Partiamo male.
Ecco il microfono col cavo. Che bello, mi ci posso impiccare. Ora dico qualcosa di simpatico.
Fatto.
Vabbè cantiamo.
Il mago la so abbastanza dai. Sarà che l'ho cantata sul peggiore, nel senso di ansia, dei palchi. Direi che su questa sono a prova di bomba. Dai sto andando bene, anche il fiato regge. Si alla fine ho fatto bene a cambiare la scaletta. Ballo è complicata anche a livello di fiato, oltre al fatto che non l'ho mai cantata prima in pubblico. Il mago è il migliore dei rodaggi. Ah ok, questo è il buco strumentale dopo il secondo ritornello. Faccio il balletto. Mi sento un coglione. Madonna mi sembro un ciocco di legno. Che schifo. Mi dispiace che sta gente abbia pagato per vedere sta roba. Vabbè. Devo cantare lo special adesso. Comunque dai, è quasi finita. Intendo questa canzone. Alla fine la prima ce la siamo quasi tolta.
"...il mago, c'est moi!"
Finita.
Mo che cazzo dico?
Improvviso.
Meglio se improvviso che quando mi preparo le cose sembro ancora più legnoso di quanto già non mi senta.
Comunque gli devo far capire che le cose che dico non vanno prese alla lettera. Per forza, glielo devo far capire, che sennò entro domani finisco a testa in giù su una croce. Simpatia. La butto sulla simpatia e sul non prendermi troppo sul serio che io sto qua a cantare canzoni mica a fare un comizio.
Simpatia...simpatia...
Chissà se gli sto rimanendo simpatico? Secondo me invece gli sto andando più sul cazzo che altro. Fammi cantare va.
"Muoviti muoviti come se nessuno qui guardasse te."
Cazzo questa è tosta. Parte in extra-beat. E io non so manco se mi basta la saliva che c'ho in bocca. Alla fine de Il mago mi si stava attaccando il labbro superiore alla gengiva tanto mi si era seccata la bocca dall'agitazione. Devo ricordarmi di bere.
Oh ce l'ho fatta. Ho fatto l'extra-beat. E non è stato manco na merda dopotutto. Dai che un po' ho capito come regolarmi con queste spie. Però mi sento sempre un ciocco di legno. Ma com'è che facevo prima? Mi ricordo che ero così agile, così sciolto. Bò.
È già finita?
Cazzo.
Quindi adesso Ballo.
Faccio una premessa? Non la faccio? La faccio breve che le premesse mi stanno sempre sul cazzo, sembra che ti stai a giustificà quando nessuno t'ha ancora detto niente. E che c'hai la coda di paglia?
Ok vado. La canto.
"..........................troia..........................."
Nessuna m'ha tirato una scarpa.
Forse non l'hanno sentito.
Effettivamente l'ho detto veloce.
Vabbè mejo così.
"......ma non è colpa mia se sei una vacca quella non è una vulva è una baracca..."
Aridaje.
Ma che c'avevo quando ho scritto sta canzone? Perché io lo so il significato che sta dietro alle parole che uso, ma davanti a un pubblico che non conosco, dopo quasi tre anni, un po' di ansia che all'improvviso parta un plotone della morte per asfaltarmi mi viene.
".......mi avvicino alla vecchia puttana..."
Ho finito!
Basta. Ce la siamo tolta dal cazzo.
Madonna.
Però sono vivo. Senza segni di percosse. E la gente? La gente era presa bene. Non li vedo tutti perché c'ho i fari puntati al centro delle pupille che anche se mi muovo mi seguono, ma ho percepito della presa a bene.
Dai.
Dove sono quei due ragazzi che mi sono venuti a salutare prima? Mi sa che mi avevano detto dove si sarebbero seduti ma forse l'ho dimenticato. Vabbè, meglio quello che i testi delle canzoni. Comunque mi ha fatto troppo piacere vedere che almeno due stronzi si ricordano di me e si sono fatti la sbatta di venirmi a vedere stasera. Chissà se l'hanno capito che ero veramente felice e anche un po' imbarazzato? Magari avranno pensato che recitassi, il finto cordiale. Sono contento che almeno loro due siano venuti per me stasera.
"Supercalifrigida!"
Questa me la canto davvero da Dio. Bé la canto da quando avevo diciott'anni, se non canto bene questa non canto bene niente. Il fiato c'è. Non mi devo nemmeno muovere troppo, perché questa mi piace cantarla stando abbastanza sul posto. Granitico. La canto da paura. Quanto gli voglio bene a questa canzone. È stata la mia croce e la mia fortuna. Al mio funerale suonate questa per favore. Ma poi, posso dirlo? La canto molto meglio adesso che quando l'ho registrata. Senti che voce che ho adesso. Riesco a tenere un timbro molto più basso, senti come vibra. Quando l'ho registrata c'avevo na voce di uno a cui non sono ancora scese le palle. Forse la devo ri-registrare va.
"...ma siccome tutte le cose belle finisco, siamo già arrivati all'ultima canzone."
Ammazza, già è l'ultima.
Qua mi devo impegnare. El Matador è complicata. Devo fa un sacco di voci diverse. Non so se me le ricorde tutte. Vabbè mo qualcosa m'invento. Oh, comunque alla fine sbaglio sbaglio, mica ho sbagliato così tanto. Sì giusto 2 parole mangiate, ma tanto la gente mica sta a sentì a me, figurati.
Ok vado.
"Sono il più amato dai poveri. Apro ricoveri. Regalo vestiti Coveri."
Dinamicità fratello, dinamicità. Qua ti devi muovere. Ma non mi ricordo come si fa cazzo. Quando torno a casa mi guardo due tutorial di danza.
Aspetta, qui mi ero preparato un passo.
Eccolo.
No.
Non lo sto facendo come me l'ero preparato.
Vaffanculo Michel.
Ok, tra un po' c'è un altro momento identico. Ci posso riprovare.
Eccolo.
Vai.
Lo sto a fa uguale a prima porca di una troia puttana.
Vabbè a casa me lo provo.
Tanto loro non lo sanno che volevo fare un'altra cosa, quindi tranquillo.
Finito.
Non ci sto a capì un cazzo.
Ma com'è andata?
Già che non ho sentito un vaffanculo per me è stato un successo.
"Bis!"
Che ha detto?
"Bis!"
Ma sai che ti dico? Ma chi cazzo se ne frega, stasera vale tutto. So arrivato vivo fino a qua. Famo il primo bis della mia vita.
Supercalifrigida.
Che bellezza. Non avevo mai fatto un bis. È una bella sensazione. È bello vedere che la gente non vuole farti scendere dal palco. Forse non ho fatto così schifo come penso. Che poi non penso di aver fatto schifo. Sicuramente sono stato sottotono per i miei standard. Ma è pure passato del tempo. E c'ho pure n'età.
"Grazie!"
E adesso che succede?
Devo scendere dal palco, ok. Ma dopo?
Mi spaventa questa parte.
Scendere dal palco è sempre un momento decisivo. Più che salirci. Parlo per me almeno.
Scendo pieno d'adrenalina. Pieno di entusiasmo. Pieno di speranza.
Speranza in cosa? In qualcuno che mi dica "Cazzo sei stato bravissimo! Hai spaccato!". Perché io sono il primo a dire che dei complimenti non me ne frega niente, ma solo finché me li fanno.
Comunque ora vedremo.
Spero che vado bene.
Spero davvero che vada bene.
Sono agitato? Forse.
Sì, credo di sì.
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La trovo affascinante perché in lei rivedo la me stessa che, da grande, aspiro a diventare - ecco, sì, dev'essere tutto qui.
Lei che ha scritto articoli, tenuto congressi, che la sera al bar ti illumina con teorie d'avanguardia, osservazioni brillanti che ti svoltano la settimana, ma quando fa la docente universitaria dietro ad una cattedra, perde ogni suo potere e casca nella banalità di frasi fatte
Ne sono attratta, l'ho cercata per mesi, come la più stupida delle studentesse che ricerca la più impegnata delle professoresse, l'ho cercata fra i corridoi, fra le aule della mia facoltà,
e l'ho trovata per caso, un giorno in cui ciò che cercavo non era lei.
La chiamo ammirazione, quando mi capita di parlarne in giro, (si chiama così, oggi, quando ti incanti sulle vene che ha nelle mani, per due ore intere di lezione?)
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"Perché tu non parli? "
«Kla quello è sempre lo stesso soffitto che guardi tutte le sere, sono le medicine, non è il soffitto che parla...»
"No Niky non intendo il soffitto. Non sto parlando al soffitto. Lo so che i soffitti non parlano, non sono così andata ancora (?) È che... Pensavo".
«Che strano che tu stia pensando... A cosa pensi?»
"Sto pensando al... Oh, lo sai che c'è una persona che mi piace un sacco che mi fa sempre quella domanda?"
«Ti piace perché ti chiede a cosa pensi?»
{"Sì, ma non solo per questo, anche perché quando lo fa le importa sempre della mia risposta e mi ascolta. Resta ad ascoltarmi anche quando ormai si sono fatte le tre di notte e io sono mezza collassata sul suo letto. È a lei che sto pensando adesso, sai? Il perché tu non parli era riferito a lei. Quindi probabilmente nella mia testa sto parlando con la sua immagine riflessa sai? Solo che non mi risponde. Le ho chiesto se quando ci rivedremo le andrebbe di mettersi sul pavimento insieme a me perché avrei un sacco di cose da dirle e poi perché credo sia l'unica persona che voglio vicino quando vicino non voglio nemmeno me stessa.
Le sto continuando a chiedere "perché tu non parli?" Perché lei rimane sempre in silenzio e ti ascolta e a volte non sa cosa dire o a volte diventa tipo rossissima però rimane sempre molto carina. E io vorrei sapere perché lei non parla. Non come se fosse un imperativo categorico o un'imposizione, solo una curiosità che mi è nata in questo momento arrivando alla fine di questo trip di pensieri. Sai a cosa penso adesso? Che il mal di testa sia sottovalutato. Perché il dolore che provi lo senti solo tu e nessuno può vederlo, non è tangibile, non è come una gamba rotta o una spalla lussata. Ecco vedi ci sono tante persone che, come me, provano questo dolore che non dà sintomi visibili, non dà una chiara dimostrazione della sua presenza. Lui è lì, insito dentro di te e tu gli dai forma a seconda di cosa lo causa e lo provi, lo avverti, lo attraversi fino a farlo tuo. Fino a sprofondarci dentro.
E sai una volta le ho scritto una cosa del tipo che i nostri dolori sono simili anche se si esplicitano in modo diverso e lei mi aveva detto che non era così. Probabilmente aveva ragione perché sinceramente io non me lo ricordo nemmeno quando è stata l'ultima volta che sono stata lucida abbastanza per fare un discorso serio però io continuo a pensare che siano simili.
E continuo a credere che questo dolore ci renda fragili e continuo anche a credere che essere fragili sia un'arte e che questa arte sia sinonimo di delicatezza. Tu hai mai trovato qualcuno che si prendesse cura della tua fragilità senza usarla per ucciderti molto più di quanto non ci uccidiamo da soli?
Eppure lei non parla, resta in silenzio e io non lo so il perché perché ancora devo chiederglielo, però dentro la mia testa ho provato ad immaginarlo e non vedo l'ora di sapere se ho immaginato giusto o se la botta di valium è già salita e io stia solo dicendo l'ennesima cazzata del giorno mentre lascio che questo inconveniente chiamato vita mi massacri.
Mi dice che non mi devo preoccupare e io sarò anche un'apatica, stronza ed egoista, però io a lei voglio bene, molto più di quanto sappia dimostrarlo e non voglio imparare a non preoccuparmi. A volte sento che sta male e resto qui ed empatizzare con questa cosa perché fino a quando lei non mi lascia entrare io non posso sfondare la porta.
Quindi rimango qui con le sigarette ad aspettare, come quella volta che ci siamo ritrovate sul pavimento della sua cucina alle due di notte. Mi ricordo tutto di quella sera. Ogni parola, ogni discorso, ogni fazzolettino usato per asciugarle le goccioline che le scendevano dagli occhi prima che le rigassero le guance diventando vere e proprie lacrime. Poi le carezze, gli abbracci che avrebbero dovuto ricomporla, i messaggi dolci, i suoi capelli che profumavano di buono e i baci rubati alla fronte.
Quella sera sono entrata e senza fare rumore mi sono messa di fianco a lei e non l'ho lasciata più andare. Cioè no, poi ho fatto delle cazzate dopo ma, insomma dai lo sai che io combino sempre delle cazzate. Però quella sera sono rimasta lì. Come se d'improvviso avessi davvero realizzato che quel "mi ritrovi dove sai" non è un luogo ben preciso, è un qualsiasi posto in cui comunque c'è lei e non importa che sia fisico o semplicemente idealizzato come "un posto recondito dentro noi stessi", a me comunque piace stare lì e mi piace tantissimo stare lì con lei ad ascoltarla.
Una delle ultime cose che le ho detto quella sera prima di alzarla è stata che lei è una persona meravigliosa, ma proprio di quelle belle, di quelle rare, di quelle che si incontrano tipo massimo, stando abbondanti, due volte nella vita mentre io continuo ad essere un essere umano fallimentare che ci prova ma non ci riesce. Si è arrabbiata e quel cerchietto che mi stava disegnando sulla mano è rimasto a metà. Non le piace quando parlo così di me stessa e io le ho detto che nemmeno a me piace quando lei parla in un determinato modo di lei e non mi ha più risposto. Ha guardato lontano, poi per terra, poi me, poi di nuovo per terra e ha ricominciato a piangere ma ragazza fazzolettino cioè io, era già pronta. Mi ha abbracciata e ha finito quel cerchietto che aveva cominciato.
Ho pensato un sacco a quel cerchietto.
Guarda me lo aveva fatto qui!
Ho pensato un sacco a lei in questi trentaquattro giorni anzi, non c'è giorno in cui non lo abbia fatto.
E mi arrabbio con me stessa per averla messa dentro questa teca di cristallo per fare in modo di proteggerla dalla mia cattiveria e dalle mie reazioni alterate e da queste emozioni chimiche che sono il frutto di reazioni a catena che succedono nel mio cervello. Dalla mia apatia e dalla mia rassegnazione.
Sono stata e sono tutt'ora un'egoista perché se nella canzone dice "tu libera e felice vai" io non l' ho lasciata così. Io ho avuto la presunzione di possederla e probabilmente di non volerla perdere negandole un diritto inalienabile e mi dispiace tanto e quindi sì, capisco perché non parli.
Be' kla, lei con te parla, il problema è che se anche lei adesso stesse urlando tu comunque non riusciresti a sentirla perché continui a tenerla chiusa sotto una campana di vetro per proteggerla dalla tua fragilità che non solo già conosce, ma che ha già avuto il dispiacere di provare sulla sua pelle.
La verità è che tu non la stai proteggendo da te, ma da quello che hai paura di dirle perché nemmeno tu parli. Solo che è più facile dare la colpa al mal di testa..."}
"Sì, perché lei capisce sempre quando sto pensando tanto. Lei lo avverte dal mio modo di respirare che cambia..."
«Credo di aver capito di chi parli sai?»
"Sì ma tu non dirglielo che te l'ho detto"
«Non lo farò, adesso dai che ti aiuto ad alzarti che il letto è più comodo del pavimento»
#vasto immenso incredibile insieme di emozioni e mal di testa discordanti#giornata da cancellare ma momenti che mi ricordano di essere ancora viva non solo per il semplice fatto che respiro
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Le immagini si sa, sono più potenti del testo , "arrivano prima".
Ecco...inizio scrivendo che questa non è la mia tomba, ma è quella di mio figlio.
Mesi fa, condividevo con sdegno un post sullo scandalo delle proposte, in giro per l'Italia, in merito a cimiteri di feti e prodotti del concepimento senza il consenso delle donne.
L'ho fatto perché ero all' oscuro di cosa accade nella realtà nel comune di Roma.
Ecco siccome non si deve mai generalizzare racconto cosa è successo a me.
Nel momento in cui firmai tutti i fogli relativi alla mia interruzione terapeutica di gravidanza, mi chiesero:
"Vuole procedere lei con esequie e sepoltura? Se sì, questi sono i moduli da compilare. "
Risposi che non volevo procedere, per motivi miei, personali che non ero e non sono tenuta a precisare a nessuno.
Avevo la mente confusa, non ho avuto la lucidità sufficiente per chiedere cosa succedesse al feto.
Dopo circa 7 mesi ritirai il referto istologico, e pensando ai vari articoli sulle assurdità su sepolture di prodotti del concepimento, ebbi un dubbio.
Decisi di chiamare la struttura nella quale avevo abortito, e dopo aver ricevuto risposte vaghe, decido di contattare la camera mortuaria.
"Signora quale è il suo nome?"
"Loi Marta"
"Signora il fetino sta qui da noi."
" Ma come da voi?"
"Signora noi li teniamo perché a volte i genitori ci ripensano. Stia tranquilla anche se lei non ha firmato per sepoltura, il feto verrà comunque seppellito per beneficenza. Non si preoccupi avrà un suo posto con una sua croce e lo troverà con il suo nome".
"Scusi ma quale nome? Non l'ho registrato. È nato morto."
"Il suo signora. Stia tranquilla la chiameremo noi quando sarà spostato al cimitero"
"Ok grazie mille."
........
Bene, scopro che sul sito di Ama cimiteri capitolini esiste una sezione dedicata a descrivere lo scenario nel quale si inseriva quel progetto di "giardino degli angeli" del 2012.
"In assenza di un Regolamento regionale, questo tipo di sepoltura è disciplinata dai commi 2, 3 e 4 dell'art. 7 del D.P.R. 285/90 (Regolamento Nazionale di Polizia Mortuaria) che, in sintesi prevede che:
............
i “prodotti del concepimento” dalla 20^ alla 28^ settimana oppure i “feti” oltre la 28^ settimana, vengono sepolti su richiesta dei familiari o, comunque, su disposizione della ASL.
.........
Sempre presso il Flaminio, esiste un altro campo a cui sono destinati i “prodotti del concepimento” o i “feti” che non hanno avuto onoranze funebri perché sepolti
su semplice richiesta dell’ASL.
Gli stessi giacciono in fosse singole, contraddistinte da un segno funerario apposto da AMA-Cimiteri Capitolini, costituito da CROCE DI LEGNO ed una targa su cui é riportato comunemente il NOME DELLA MADRE.....".
A questo punto mi sembrano ovvie le riflessioni su quanto sia tutto scandalosamente assurdo, su quanto la mia privacy sia stata violata, su quanto affermare che "ci pensa il comune per beneficenza" abbia in qualche modo voluto comunicare "l'hai abbandonato e ci pensiamo noi".... Ecco ... Potrei dilungarmi sulla rabbia e l'angoscia che mi ha provocato vedere che senza il mio consenso, altri abbiano seppellito mio figlio con una croce, simbolo cristiano, che non mi appartiene e con scritto il mio nome. No. Non lo faccio perché il disagio emotivo che mi ha travolto riguarda me e solo me.
Il campo in questione del cimitero Flaminio è pieno di croci con nomi e cognomi femminili.
Questo é accaduto a Roma.
Questo é accaduto a me.
Ci tengo a dire che, nonostante tutto,non dimenticherò mai l'umanità e la gentilezza del personale della camera mortuaria che ha seguito la mia vicenda per mesi.
Marta Loi, fb
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