#dolce tipico maceratese
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sunusaix · 5 years ago
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Ciambellone del tempo della mietitura
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Adè rriàta ll’ora de lo mète, lète lu collarì signor abbate!
È tempo di mietitura, levati il collare signor abbate che si apprestava a gustare ogni ben di Dio che veniva preparato per gli operai “ll’òpre” e i numerosi membri della famiglia di campagna.
Lu voccó de mezza jórnata o merigghio e ll’ora de lo mète!
Il boccone di metà mattina o del pomeriggio e il tempo della mietitura.
La povertà…
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pleaseanotherbook · 6 years ago
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Il tempo delle api: recensione semiseria
Un'arnia non è un insieme di singole api e della regina.
L'intera arnia è la coscienza di un gruppo collettivo.
Non ti troverai mai a lavorare con una sola ape.
Sono cresciuta in cima ad una collina, nel cuore del maceratese, ad un passo dal mare, che vedevo brillare alla fine della strada sterrata che conduceva a quella che considererò sempre un po’ casa mia. Quella collina conserva i ricordi di una infanzia passata a scorrazzare in bicicletta, l’abbaiare dei miei cani, i gatti che arrivavano previsti e non previsti, e i filari delle vigne dell’azienda per cui lavora mio padre. Su quella collina che affaccia sul mare, ci ho passato pomeriggi interi tra la delusione di non poter raggiungere facilmente il centro della cittadina dove andavo a scuola e vivevano i miei amici e il senso di sicurezza che mi arrivava dai cipressi e le querce che vi crescevano. L’ambivalenza ha sempre caratterizzato la mia vita. Nonostante la mia infanzia circondata dal verde delle campagne, non sono sempre stata fissata con le api, anzi scappavo terrorizzata appena sentivo uno strano ronzio avvicinarsi. Se volano e fanno rumore generalmente possono causare qualche problema a umani incauti che si avvicinano. In realtà come ho scoperto poi, se le lasci in pace le api vivono nel loro mondo, alla ricerca del polline da riportare all’alveare.
Quando ho abbandonato la casa della mia infanzia per trasferirmi nel centro storico di un Borgo medievale, le cose sono un po’ cambiate. Le mie attività di volontariato infatti mi hanno portato a collaborare per l’organizzazione di una manifestazione legata al miele e alla conoscenza di un apicoltore molto speciale, F. Scoprire da vicino il mondo dell’apicoltura mi ha permesso di scoprire da vicino questi affascinanti insetti. Avvicinarmi per la prima volta alle arnie è stato qualcosa di surreale, con gli apicoltori fasciati dalla tuta protettiva e il ronzio incessante che ti pervade le orecchie. Ogni movimento deve essere controllato, puntuale e non deve creare scompiglio in un ambiente solo apparentemente disordinato. L’attenzione e la cura di chi apre con calma un’arnia, tira fuori i telai, scoperchia la cera, e raggiunge il miele, è un esempio di pazienza e di premio per il lavoro di mesi. Tutti quei mesi a chiamare apicoltori, a intrattenermi con gente che opera nel settore, mi hanno insegnato tantissimo e mi hanno dato modo di scoprire un equilibrio meraviglioso, che si nutre di piccole cose, di micro-equilibri che possiamo solo immaginarci presi dalla vita caotica delle città.
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Il mio esordio letterario con i libri a tema è stato con The Bees di Laline Paull (che è stato tradotto in italiano come Bees, La fortezza delle api per Salani) una distopia in cui le protagoniste sono proprio le api. Ma mai come Il tempo delle api di Mark L. Winston edito da Il Saggiatore mi ha insegnato tantissimo su quello che ormai considero il mio spirito guida. Mark L. Winston è un professore che ha lavorato per tanti anni all’università di Vancouver facendo ricerca su questi insetti impollinatori e ha raccolto conversazioni e esperienze raccolte durante gli anni da ricercatore in questo volume parlando di quello che definisce appunto “il tempo delle api” un momento da prendere per approfondire quanto questi insetti possono darci in termini di esperienza, di esempio, di consigli. Il linguaggio utilizzato è alla portata anche di chi non è esperto di apicoltura e il ritmo serrato lo rendono un ottimo saggio divulgativo. Ogni capitolo esamina un aspetto particolare legato dalle api. Si parla sia di aspetti legati alla vita negli alveari sia di aspetti più frivoli, come il rapporto delle api con arte e letteratura. I primi capitoli sono più tecnici, si analizzano infatti le cause della cosiddetta “Sindrome da spopolamento degli alveari��. Questa sindrome ha decimato tantissime colonie di api, spopolando letteralmente le arnie da un momento ad un altro. Probabilmente non c’è una causa specifica che si può addurre per la morte degli impollinatori, ma probabilmente è l’effetto combinato di pesticidi, veleni e parassiti che colpiscono le colonie, decimandole in pochissimo tempo. La cosa interessante che emerge dalle pagine è che anche noi esseri umani potremmo essere colpiti dall’effetto combinato e potenziato di sostanze nocive. Sono quasi inesistenti gli studi che analizzano gli effetti di due sostanze illegali che agiscono contemporaneamente. Anche se prese singolarmente non hanno effetti, insieme possono anche essere letali. E pensate con quante sostanze veniamo a contatto ogni giorno. Anche la riduzione dei fiori prediletti dalle api, di ambienti in cui la flora selvatica si può diffondere in libertà, rispetto alla predilezione delle monoculture estensive, campi e campi in cui si scorgono solo granturco o grano o girasoli. Winston cerca di approfondire anche le truffe legate alla vendita di miele, prodotto industrialmente in cui vengono introdotte quantità di agenti chimici. Ma soprattutto la quantità di informazioni che riesce a trasmettere Winston è impressionante, non solo su quello che riguarda le api, ma anche a tantissimi temi correlati, di biologia, arte, agricoltura, e anche sociologia. Quello che affascina di questi insetti che si sono evoluti dalle vespe 125 milioni di anni fa è che mostrano un carattere forte anche se la loro vita non supera in totale più di un mese. Le api svolgono una infinità di compiti nell’arco della loro vita prima di diventare bottinatrici (raccoglitrici di polline) e soprattutto vivono in una società sì gerarchica ma che dipende dalle scelte indipendenti di ognuna. La regina, emette i propri feromoni e permette alla colonia di vivere e andare avanti (se dovesse morire l’alveare si attiva subito per sostituirla) ma di fatto non prende le decisioni per mandare avanti tutto il gruppo. Sono le singole api che reagendo agli stimoli esterni che captano a decretare in che direzione andare e cosa fare per sopravvivere: per esempio se le larve sono affamate, le bottinatrici si attivano per andare a cercare il polline. Super affascinante è anche il linguaggio che utilizzano per comunicare, i ronzii hanno una loro decodifica particolare e anche il loro tipico volo a forma di otto che a seconda dell’inclinazione e della grandezza indica quanto è distante e in che direzione si trova il polline migliore e più abbondante. Winston affascina e incanta ad ogni pagina, ma soprattutto fa immergere il lettore in aspetti a cui solitamente non si pensa, cercando di sfatare anche una serie di luoghi comuni.
E ora vado ad afferrare il prossimo libro sulle api, giusto per non smentirmi.
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Il tempo delle api di Mark L. Winston
Entrare in un apiario è un'avventura impareggiabile, una sfida per la conoscenza, un'esperienza in cui tutti i sensi sono ridestati e coinvolti. L'udito è investito dal fremito di decine di migliaia di api operaie che si spostano puntuali fuori e dentro le arnie, il tatto è solleticato dagli uncini delle loro piccole zampe, l'olfatto dal profumo dolce della cera e del miele. Tra le algide geometrie dei favi, un turbinio frenetico cattura la vista: alcune api hanno il capo infilato nelle celle per nutrire le larve, altre muovono le ali come ventagli per far evaporare l'acqua contenuta nel miele, altre ancora danzano per indicare alle compagne dove trovare lavanda, tulipani e salvia nell'ambiente circostante. Mark L. Winston ci guida all'interno dell'affascinante mondo delle api, un mondo unico in natura per efficienza e complessità, da sempre legato a doppio filo al nostro. Troveremo questi piccoli insetti al centro di miti e teorie politiche, terapie e pratiche spirituali, opere d'arte e ricerche sperimentali. Li seguiremo nella produzione del miele, alimento insostituibile e dalle virtù benefiche che nelle sue sfumature aromatiche conserva la memoria di un territorio, testimoniando la perfetta simbiosi tra alveare e paesaggio così indispensabile agli ecosistemi. "Il tempo delle api" è l'opera di divulgazione di uno scienziato rigoroso, capace di comunicare la propria meraviglia per la varietà dei fenomeni naturali, di trarre preziosi insegnamenti dalla raffinata struttura sociale degli alveari, in cui il singolo individuo è sempre al servizio del benessere collettivo e il dialogo è lo strumento principe per la risoluzione dei problemi. Winston mostra come l'equilibrio dell'agricoltura e dell'ambiente dipendano ancora dal benessere di un insetto fragile e incredibilmente complesso, minacciato dall'essere umano dopo aver vissuto in perfetta simbiosi con lui per millenni.
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