#dimissioni ricercatore
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Attenzione che a forza di scherzare con il fuoco 🔥 alla fine "sooner or later" va a finire che ci si brucia.
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3 GEN 2020 15:21
“NEL GIRO DI SEI MESI SISTEMO TUTTO, TI BANDISCO UN ALTRO POSTO, SONO D’ACCORDO CON IL RETTORE” – CHIUSE LE INDAGINI VERSO DIECI DOCENTI DELL’UNIVERSITÀ DI CATANIA PER I CONCORSI TRUCCATI: TRA LORO C’È L’EX RETTORE BASILE, CHE SECONDO I PM SAREBBE STATO “IL CAPO DELL’ASSOCIAZIONE” - LA CHIAMATA DEL FIGLIO E IL CONCORSO FANTASMA: COME FUNZIONAVANO LE PROCEDURE TRUCCATE…
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Giovanna Trinchella per www.ilfattoquotidiano.it
“… Quello che ti chiedo è che la cosa vada avanti in questi termini … vorrei che tu facessi un passo indietro e non ti presentassi a questo concorso… io nel giro di sei mesi sistemo tutto… ti bandisco un altro posto… sono d’accordo con il Rettore”. Funzionavano così le procedure per i concorsi, alcuni a cattedra altri per ricerca, all’Università di Catania, sconvolta la scorsa estate dall’inchiesta che svelato un vero e proprio gruppo di potere di professori che decideva chi poteva partecipare a un concorso e chi lo avrebbe vinto.
Una sorta di cupola dei concorsi truccati. Nei giorni scorsi gli inquirenti hanno chiuso le indagini nei confronti di dieci docenti – tra cui due ex rettori e un ex prorettore – mentre per gli altri professori di altri atenei si procede separatamente. Verso il processo per associazione a delinquere e, a vario titolo altri reati, ci sono l’ex rettore Francesco Basile, il suo precedessore Francesco Pignataro, i docenti Giuseppe Barone, Michela Maria Bernadetta Cavallaro, Filippo Drago, Giovanni Gallo, Giovanni Monaco, Roberto Pennisi, Giuseppe Sessa e l’ex prorettore Giancarlo Magnano di San Lio. Dopo le dimissioni dai ruoli di vertice e di dirigenza dei dipartimenti il giudice per le indagini preliminari ha revocato la misura interdittiva emessa a giugno.
La procura: “Il rettore Basile capo dell’associazione a delinquere” – Nelle 34 pagine firmate dai pm Marco Bisogni, Raffaella Vinciguerra, Santo Distefano e vistate dall’aggiunto Agata Santonocito, si legge che gli indagati “orientavano il reclutamento del personale docente e (non) da parte dell’Università degli Studi di Catania”. Ad alcuni sono contestati anche “abuso d’ufficio, induzione indebita a dare e promettere utilità, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, falso ideologico e materiali”.
I reati, scrivono i pm, sarebbero stati “finalizzati a garantire la nomina come docenti, ricercatore, dottorandi e personale amministrativo di soggetti preventivamente individuati dagli stessi associati”. Anche in assenza di requisiti. Per la procura Francesco Basile, nella qualità di rettore dal febbraio 2017 “avrebbe ricoperto il ruolo di capo dell’associazione coordinando l’attività degli altri associati. Determinava, inoltre, la composizione degli organi collegiali dell’Ateneo in modo da poterne influenzare gli orientamenti, interveniva nella programmazione e nello svolgimento dei concorsi – anche attraverso la commissione di molteplici reati – curava il mantenimento dei rapporti tra i diversi direttori dei dipartimenti appartenenti all’associazione”.
Giacomo Pignataro, rettore fino al novembre 2017, invece “avrebbe avuto il ruolo di promotore dell’associazione”. Il professore “avrebbe individuato il suo successore (Basile, ndr) pianificando la composizione degli organi collegiali in modo da poter contribuire a determinare gli orientamenti, e dopo la sua decadenza da rettore, sarebbe intervenuto nello svolgimento dei concorsi assicurandosene il controllo”. Avrebbe avuto il ruolo di “partecipe” l’ex prorettore Magnano Di San Lio. Quest’ultimo secondo i pm avrebbe “comunicato agli altri associati le determinazioni del Rettore (al fine di influenzare la composizione degli organi collegiali”. E inoltre avrebbe “curato i rapporti tra Basile e Pignataro”.
I candidati estromessi e quelli compiacenti – Drago (Scienze Biomediche e Biotecnologie), Cavallaro (Economia), Gallo (Matematica e Informatica), Monaco (Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali) Barone (Scienze politiche e sociali) e Pennisi (Giurisprudenza), direttori di dipartimento, sono considerati partecipi dell’associazione a delinquere. E avrebbero consentito “all’associazione di controllare i principali organi collegiali”, mantenere “il controllo dei bandi” di fatto consolidando “il potere” del ‘cartello’ di Basile e Pignataro arrivando anche a “sanzionare” gli estranei e quindi coloro che “tentavano di entrare all’interno dell’Ateneo attraverso la libera partecipazione ai concorsi”.
Sì perché almeno in un caso avrebbero detto a una concorrente di revocare la domanda. “Scusami Lucia (Malaguarnera) insomma questo è il concorso di Massimo (Libra, ndr) non è che hai speranza” le parole di Basile riferendosi al concorso a professore di prima fascia per la cattedra di Patologia generale. E così sono stati inquinati altri concorsi per Chirurgia generale, Diritto amministrativo, Scienza e tecnologia dei materiali, Analisi, Filosofia del diritto e altre materie. E così capitava che venissero estromessi candidati maggiormente titolati.
C’è stato anche il caso di una impugnazione di un bando indetto dal Dipartimento di Scienze del Farmaco, a chi si era rivolto al Tar era stata poi offerta, in cambio della rinuncia, l’indizione di un altro concorso. Oppure il caso in cui un concorrente era stato informato dei nominativi degli altri partecipanti in modo da fargli verificare i curricula. Non manca la chiamata per il figlio di un professore: Pignataro voleva inserire Antonio Barone, figlio di Giuseppe, e quindi dopo aver diramato un finto interpello aveva contattato i direttori dei dipartimenti interessati “imponendo loro di non avanzare alcuna richiesta“. Infine c’è l’episodio di un convegno fantasma “I volontari italiani in Russia durante la grande guerra” ideato per poter rimborsare le spese a un commissario di concorso: 460 euro il volo Napoli-Catania e 300 euro per il vitto.
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25 gen 2019 18:08
POSTA! - PER IL NEO SEGRETARIO CGIL MAURIZIO LANDINI "ABBIAMO DUE VICEPREMIER CHE SI OCCUPANO DI POVERTÀ E DI LAVORO SENZA MAI ESSERE STATI POVERI E SENZA MAI AVER LAVORATO". MENTRE LA SINISTRA HA AVUTO CAMPIONI DI POVERTÀ QUALI GIULIANO PISAPIA, LAVORATORI DEL CALIBRO DI MATTEO RENZI, "STRACCIONI" ALLA FAUSTO BERTINOTTI E GENTE CHE SI È SUDATA LA PENSIONE COME NICHI VENDOLA…
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Riceviamo e pubblichiamo:
Lettera 1
Caro Dago, Sea Watch, Minniti: "Un grande Paese accoglie 47 profughi". Sulla base di questo ragionamento, quando governavano loro, è andata a finire che hanno dovuto accoglierne 700 mila.
Lucio Breve
Lettera 2
Caro Dago, scrive il Messaggero che le prime cinque case popolari della Capitale sono state assegnate ai rom. Qualcuno spieghi alla Raggi che non è un abbreviativo di 'romani'.
Giorgio Colomba
Lettera 3
Caro Dago, a Roma bus in fiamme mentre rientrava senza passeggeri in deposito. Un "fenomeno" verificatosi spesso nell'ultimo anno. Sarà mica colpa del riscaldamento globale?
Gregorio Massini
Lettera 4
Caro Dago, il ministro dell'Ambiente minaccia le dimissioni per le trivelle. Ovvio, sono opeazioni Fuori Costa.
BarbaPeru
Lettera 5
Caro Dago, allucinante. Ho deciso di trasferire il conto corrente che avevo in una banca vicino al posto dove lavoravo, in una filiale della stessa banca vicino casa. Ebbene, ho dovuto sottopormi ad un iter del tutto simile a quello cui si va incontro per l'apertura di un nuovo conto. Alla fine mi è stato consegnato un "volume" di ben 70 pagine! Ora mi chiedo come faranno a realizzare il reddito di cittadinanza, in un sistema organizzativo vigente in Italia talmente burocraticizzato dove non c'è dialogo nemmeno tra le stesse strutture del settore privato.
PIERBRAC
Lettera 6
Caro Dago, la Sea Watch è entrata in acque italiane ed è ancorata a un miglio da Siracusa. Adesso speriamo che Francia e Germania riescano a siglare un "accordo" anche per spartirsi i 47 migranti presenti a bordo.
Camillo Geronimus
Lettera 7
Eh! I bei tempi di Santi Licheri! Ora a Forum abbiamo un giudice, sospeso, che parla di riciclaggio ed un altro (altra) che parla di stupro come se fosse bere un bicchiere d'acqua (e che vuoi che sia? Una botta e via!).
Tempi moderni!
Gaetano Il Siciliano
Lettera 8
Caro Dago, «Chi c’è ad accogliere Salvini e tutti gli altri al Quirinale per il Giorno della memoria contro il razzismo? C’è un corazziere di pelle nera.». Il fatto che Mario Ajello lo racconti su "Il Messaggero", dimostra che la cosa, tra i giornalisti, non è considerata "normale", ma è un evento da sottolineare. Per Salvini, invece, corazziere nero o bianco fa lo stesso. Non ha sentito la necessità di postare un tweet per informare i followers della "stranezza" che gli era capitata mentre si recava al Quirinale.
Luisito Coletti
Lettera 9
Caro Dago, il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli ha chiesto "scusa a nome dello Stato" per la tragedia ferroviaria di Pioltello. Perché non aiuta la sindaca Raggi a fare altrettanto con i romani?
Sasha
Lettera 10
Caro Dago, penso che commetta un grossolano errore chi ritenga che la magistratura si muova contro Salvini. L'aver chiesto al Senato l'autorizzazione a sottoporlo a processo per aver impedito lo sbarco di extracomunitari nei nostri porti costituisce un aiuto insperato ed inatteso fornito al ministero degli interni da parte della magistratura che gli consentirà sicuramente di vincere le prossime elezioni europee cin grande margine di vantaggio sugli avversari. Salvini dovrebbe ringraziare chi ha chiesto l'autorizzazione per processarlo.
Pietro Volpi
Lettera 11
Caro Dago, il Consiglio d'Europa bacchetta i politici italiani: "Incitano a odio, razzismo e xenofobia". Ma se siamo peggio della Libia perché vogliono che tutti i migranti sbarchino da noi?
Ugo Pinzani
Lettera 12
Caro Dago, conversazione rubata tra Conte e la Merkel: "Il Movimento 5 Stelle è in sofferenza. Sono molto preoccupati perché Matteo Salvini è al 35-36% mentre loro scendono a 26-27% quindi si chiedono quali sono i temi che ci possono aiutare in campagna elettorale". Noi pensavamo che tra leader europei si discutesse di sicurezza, di come fare per rilanciare l'economia o di migranti. E invece questi hanno il chiodo fisso delle poltrone.
Diego Santini
Lettera 13
Caro Dago, l'autoproclamato presidente venezuelano Guaidò è stato riconosciuto da Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada, Argentina, Brasile e Paraguay. Con Maduro, invece, Cina Russia, Siria e Turchia. Ora che sono stati definiti gli schieramenti, si possono cominciare ad ammassare armi e truppe al confine?
Bobby Canz
Lettera 14
Caro Dago, Expo, La Corte d'Appello di Milano ha confermato il proscioglimento del sindaco Giuseppe Sala. Han fatto bene, così ora potranno magari concentrarsi su qualche nuova indagine su Berlusconi o Salvini.
A Reale
Lettera 15
Dago darling, finalmente! Pare che domani scenderanno in piazza i gilet azzurri di Farsa Italia. Per quanto riguarda Milano, dato che San Babila é intralciata dai lavori della costruenda MM4 e comunque troppo piccola per contenere "folle oceaniche", si suppone che detti gilet si sposteranno nelle vicine chicchissime vie del Quadrilatero della moda. I più coraggiosi magari raggiungeranno anche Via Salvini che da Corso Venezia porta a Piazza Duse. Chissà che spesa per l'"arabo fenice" di Arcore! Faq: come saranno pagati i partecipanti, con voucher (se esistono ancora) o con buoni acquisto di libri Mondazzoli? O partecipazioni a qualche programma ipertrash di Mediaset? Ossequi
Natalie Paav
Lettera 16
Caro Dago, emergenza processi per la concessione dell'asilo ai migranti. Il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, David Ermini, segnala un carico "crescente di procedimenti in materia di protezione internazionale e di immigrazione". Quindi ha fatto bene Salvini a chiudere i porti. Non arrivando più nessuno avranno il tempo per smaltire le domande.
Max A.
Lettera 17
Caro Dago, quanto successo a Giulio Regeni in Egitto è vergognoso. Come sono vergognosi tutti i depistaggi che ne sono seguiti e il fatto che ancora non sia stata fatta giustizia. Ma - a onor del vero e per evitare futuri fenomeni imitativi - va ricordato che anche il povero ricercatore friulano ha fatto un errore madornale. Non si va ad immischiarsi degli affari interni di un paese musulmano, perché riguardo al diritto di dissentire da parte di chi non è d'accordo con chi governa, sono fermi ancora al medioevo.
Ulisse Greco
Lettera 18
Caro Dago, il neo segretario Cgil Maurizio Landini: "Abbiamo due vicepremier che si occupano di povertà e di lavoro senza mai essere stati poveri e senza mai aver lavorato". Mentre la sinistra ha avuto campioni di povertà quali Giuliano Pisapia, lavoratori del calibro di Matteo Renzi, "straccioni" alla Fausto Bertinotti e gente che si è sudata la pensione come Nichi Vendola. Per citarne solo alcuni.
Vesna
Lettera 19
Com'è 'sta storia? Se un sindaco eletto democraticamente (vedi Orlando da Palermo) dice di fregarsene della "legge Salvini" per quanto riguarda i richiedenti asilo, anteponendo la Costituzione che vuole tutti uguali senza discriminazioni, è un eversore, in quanto le leggi si osservano, salvo rivolgersi alla Corte Costituzionale per farne dichiarare l'incostituzionalità.
Se invece un ministro eletto democraticamente (vedi Salvini) dice di fregarsene della legge sul sequestro di persona, fa una scelta politica e va tutto bene. Come al solito, come sempre, in questo disgraziato paese la legge è come la pelle dei coglioni, elastica, la si può tirare da una parte o dall'altra a proprio piacimento. Vedremo mai la luce?
Gaetano Il Siciliano
Lettera 20
Caro Dagos, non mancano certo, fra i tuoi lettori che portano il loro contributo alla rubrica delle lettere a te dirette, tanti che non sopportano di non trovare anche qui l'unanimismo pressoché totale che domina sui media: e provvedono come possono a riportare gli interventi sui binari consueti del mainstream: cioè, ripetendo le cose che si dicono e si leggono in quegli almanacchi a un solo registro, su cui i cattivi raramente trovano spazio e in ogni caso, non certo (non sia mai!) in proporzione allo spazio che i cattivi e cafoni occupano nel mondo reale, - finché c'è, finché dura, finché gli è permesso farsi schifare, visto che non piace a chi ama rispecchiarsi in pagine a stampa, monitor e display.
Infatti, qualcuno, ritenendo mortificante, limitato o inutile l'ufficio di portavoce dell'omologazione multiculturale, se la prende direttamente con l'impresentabile Paese reale: e con i giornali, cartacei o online, come Dagospia, che contribuiscono a fare da sponda all'infimo livello del sapere che circola nel Paese.
E una persona che non per niente le cose le sa trova opportuno, al riguardo, ricordare l'aurea massima di Henry Louis Mencken: "Un giornale è un mezzo per rendere più ignoranti gli ignoranti e più folli i folli." Naturalmente, chi opina così finemente non si riferisce ai giornali che legge ogni persona tanto colta, intelligente, sensibile e gentile che ha un Mencken dalla sua. Per dire, ma come ogni persona altrettanto colta, intelligente, sensibile e gentile sa perfettamente senza bisogno di dirlo, che, non potendo fare chiudere tutti i giornali che leggono gl'incolti, dissennati, folli e ignoranti, farebbe chiudere almeno Dagospia.
Raider
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