#decantazione
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olitaly · 9 months ago
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bartime2000 · 1 year ago
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Vodka Imperia 1 L
Descrizione Prodotta con un metodo di distillazione unico al mondo, viene filtrata attraverso uno strato di cristalli di quarzo estratti dai monti Urali che ne altera la struttura molecolare; viene poi lasciata riposare per circa 72 ore in apposite vasche di decantazione prima dell’imbottigliamento. Cristallina e purissima, al naso ci accoglie con eleganti sentori di erbe aromatiche e cereali. Al…
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Pichetto: "Alluvioni e inondazioni perche' non abbiamo vasche di decantazione"
Il ministro dell’Ambiente: “Raccogliamo solo l’11% delle acque piovane”source
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pholeterion · 2 years ago
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Faticose rivelazioni
La rivelazione stupisce; quindi richiede un tempo di decantazione durante il quale essa invade e impegna l’intera attenzione, senza tuttavia gratificarla: resta chiara nella visione, oscura alla comprensione. Una rivelazione è simile a un sogno di cui, avendo presente con nettezza ogni dettaglio, si cerca il significato recondito per la coscienza. Ma non racchiude simboli, è esplicita quanto…
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giancarlonicoli · 2 years ago
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10 lug 2023 17:10
DAGOREPORT - GIORGIA MELONI TEME LA “TEMPESTA PERFETTA” DI INCHIESTE SUI MEMBRI DEL GOVERNO - PUR AVENDO SEMPRE RIVENDICATO DI NON ESSERE RICATTABILE, NON AVENDO SCHELETRI NELL’ARMADIO, LA PREMIER SI STA RENDENDO CONTO CHE NON PUÒ METTERE LA MANO SUL FUOCO SULLA CORRETTEZZA PERSONALE DI CHI LE STA PIÙ VICINO - LA MANO TESA DI MANTOVANO AI MAGISTRATI AL DEEP STATE DOPO LE INCHIESTA SU SANTANCHE E LA RUSSA: “SI DEVONO FARE PASSI AVANTI E SUPERARE LE CONTRAPPOSIZIONI” -
DAGOREPORT
Giorgia Meloni ha i nervi a fior di pelle. Il fuoco di fila dei magistrati scaricato sul suo governo l’ha messa all’angolo: l’imputazione coatta del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro per il caso Cospito, l’inchiesta sulle società di Daniela Santanché e ora le accuse di stupro al figlio di Ignazio La Russa. Senza contare lo scontro con la Corte dei Conti a cui è stato sfilato il “controllo concomitante” sul Pnrr.
La Ducetta inizia a temere la “tempesta perfetta” di inchieste sui membri del governo, con un potenziale effetto valanga. Pur avendo sempre rivendicato di non essere ricattabile, non avendo scheletri nell’armadio, Giorgia Meloni si sta rendendo conto più chiaramente che non sono molti intorno a lei a poter rivendicare una coscienza altrettanto immacolata. La premier può mettere la mano sul fuoco sulla correttezza personale di chi le sta più vicino? Collaboratori, ministri, parlamentari del governo sono al riparo dalla lente di ingrandimento di qualche procura? Lo scopriremo.
Di certo, la sora Meloni non ha digerito la vicenda che ha coinvolto Leonardo Apache La Russa. A destare preoccupazione non è solo la già grave accusa di stupro ma anche il vai e vieni di personaggi e tipini fini dall’appartamento del presidente del Senato. Chi frequentava casa La Russa, attraverso il giovane Leonardo?
Questi e altri pensieri devono aver angustiato Giorgia Meloni nel volo verso Riga per incontrare il primo ministro lettone Arturs Krisjanis Karins. La visita è la prima di un capo di governo italiano dal 1998. Domani e dopodomani inizierà invece il summit Nato a Vilnius, in Lituania.
Tre giorni di decantazione dai problemi interni che non sembra possano scemare a breve. Se dopo 9 mesi dall’insediamento del governo, quando ancora si dovrebbe volare sulle ali dell’entusiasmo, siamo già alla guerriglia con la magistratura, chissà cosa potrà accadere più avanti.
Anche per stemperare un clima di conflittualità che ostacola l’azione dell’esecutivo, il sottosegretario di Palazzo Chigi Alfredo Mantovano ha provato a gettare acqua sul fuoco.
Il suo intervento al convegno 'L'Italia nel Mediterraneo', a Bari, era denso di messaggi per le toghe che però si sono aggrappate solo al passaggio scivoloso “interferenze di alcune iniziative giudiziarie”.
In realtà il discorso di Mantovano provava ad allargare il tema del conflitto politica vs magistratura per diluirne la tossicità: “Bisogna rendersi conto che il problema delle interferenze di alcune iniziative giudiziarie sull'attività della politica riguarda tutti, centrodestra e centrosinistra, e in 30 anni ha colpito tutti i governi, qualunque fosse l'orientamento”. Della serie: inutile sentirci vittime delle toghe rosse, un certo livello di attrito è sempre esistito.
Secondo passaggio chiave: “Con tutto l'equilibrio possibile, questo problema dovremo porcelo tutti, qualunque sia il ruolo, e provare a superarlo senza contrapposizioni che non fanno bene a nessuno. Dei passi in avanti si devono e si possono fare”. Si devono fare “passi avanti”, “superare le contrapposizioni”.
Insomma, una mano tesa ai magistrati da parte dell’uomo più vicino al Deep state dell’entourage di Giorgia Meloni. Infatti sul caso Santanché Mantovano non ha alimentato polemiche contro la procura né ha chiesto la testa della ministra: si è mostrato equidistante e super partes.
Ps: A proposito di ripercussioni politiche dovute alle inchieste: cosa accadrà nelle stanze del potere della Lombardia, regione più ricca e importante d’Italia per il Pil, dopo gli scossoni che hanno colpito Daniela Santanché e Ignazio La Russa?
Il risultato trionfale di Fdi alle elezioni regionali in Lombardia aveva spinto la Pitonessa a prendere di petto la Lega (“Caro Fontana, abituati a noi…”) mostrando la baldanzosità del nuovo potere meloniano in terra lombarda. Ora che il tandem Santanché-La Russa ha delicate inchieste da fronteggiare, a Giorgia Meloni resta solo una persona di fiducia operativa in Lombardia: Carlo Fidanza. Uno che ha appena patteggiato un anno e 4 mesi, con pena sospesa e senza interdizione dai pubblici uffici, per un caso di corruzione (‘nnamo bene…).
MANTOVANO, INTERFERENZE GIUDIZIARIE UN PROBLEMA PER TUTTI
 (ANSA) - ROMA, 07 LUG - "Bisogna rendersi conto che il problema delle interferenze di alcune iniziative giudiziarie sull'attività della politica riguarda tutti, centrodestra e centrosinistra, e in 30 anni ha colpito tutti i governi, qualunque fosse l'orientamento". Lo ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, dal palco del convegno 'L'Italia nel Mediterraneo', a Bari.
"Con tutto l'equilibrio possibile, questo problema dovremo porcelo tutti, qualunque sia il ruolo, e provare a superarlo senza contrapposizioni che non fanno bene a nessuno. Perché c'è anche la tentazione di usare vicende giudiziarie di cui non si sa nulla.
Dei passi in avanti si devono e si possono fare - ha aggiunto -. La nostra riforma della giustizia contiene delle disposizioni che puntano a rendere la vita meno complicata agli amministratori locali, ad avere un sistema di garanzie più serio, e una serie di norme conseguenti, a cominciare da un incremento dell'organico dei magistrati. Le contrapposizioni devono essere superate guardando alla concretezza e all'oggettività dei problemi del sistema giustizia, e alle ipotesi di soluzioni, su cui si può convenire in tutto, in parte o per nulla, ma senza essere condizionati da iniziative giudiziarie".
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belle-et-inspirante · 2 years ago
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Cabernet
Cabernet
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Il Cabernet è un vino rosso pregiato prodotto principalmente utilizzando l’uva Cabernet Sauvignon. Questa varietà di uva è originaria della regione di Bordeaux, in Francia, ma è oggi coltivata in molte parti del mondo, tra cui l’Italia, gli Stati Uniti, il Cile e l’Australia.
Il vino Cabernet è conosciuto per il suo sapore corposo e intenso, con note di frutta nera matura, spezie e note di legno dovute all’affinamento in botti di rovere. Inoltre, ha un tannino ben presente che si bilancia perfettamente con l’acidità, garantendo una lunga persistenza gustativa.
Il Cabernet Sauvignon è spesso utilizzato per produrre vini in purezza, ma può anche essere miscelato con altre varietà di uva, come il Merlot o il Cabernet Franc, per creare vini complessi e bilanciati. In ogni caso, il Cabernet è un vino ideale per accompagnare piatti di carne rossa, come l’arrosto, il brasato, la grigliata o il filetto di manzo, ma può anche essere servito con formaggi stagionati o piatti della cucina internazionale, come il cous cous o il chili con carne.
Il Cabernet è un vino che si presta all’invecchiamento, soprattutto quando viene prodotto con uve di alta qualità e viene affinato in botti di rovere. Grazie alla sua struttura e complessità, può essere conservato per molti anni, maturando e sviluppando nuove sfumature aromatiche e gustative. Inoltre, il Cabernet è spesso considerato uno dei vini più iconici al mondo, con una storia e una tradizione che si estendono per secoli.
In sintesi, il Cabernet è un vino rosso pregiato, corposo e intenso, prodotto principalmente utilizzando l’uva Cabernet Sauvignon. Grazie alla sua versatilità, si sposa perfettamente con molti piatti, ma è particolarmente adatto per accompagnare piatti di carne rossa. Inoltre, grazie alla sua capacità di invecchiare, il Cabernet è una scelta ideale per coloro che desiderano esplorare i vini di alta qualità e il loro potenziale di maturazione.
E’ riconosciuto con denominazione di origine controllata (DOC).
Uve di produzione
E’ prodotto mediante taglio di uve dei vitigni Cabernet frane, e Cabernet Sauvignon. Non indico le percentuali di taglio poichè esse possono variare a seconda dei criteri di vinificazione adottati dai singoli produttori.
Il colore
da giovane, è rosso rubino splendente; assume luminosi riflessi aranciati dopo qualche anno di invecchiamento.
L’odore
caratteristico e gradevole, ricorda vagamente quello dell’erba appena tagliata.
Il sapore
è asciutto e pieno. All’assaggio, propone una leggera presenza tannica.
Gradazione alcolica
La gradazione alcolica si aggira intorno agli 11,5°; in annate buone, può raggiungere i 12,5-13°.
Invecchiamento
Considerato un grandissimo vino, sopporta agevolmente (traendone, anzi, beneficio) un lungo invecchiamento. Questo, il trattamento di cantina: trascorsi 2 anni (in qualche caso, anche 3) in botti di rovere della Slavonia e in cantina molto buia, lontana dai rumori e a temperatura costante (13-15 C), viene imbottigliato in bordolesi di color marrone scurissimo nelle quali è tenute in posizione orizzontale è inizia l’invecchiamento vero e proprio che può durare 7-8 ed anche 10 anni.
Degustazione
La degustazione richiede qualche attenzione; specie se si tratta di vino di 5-6 anni: si trasferisca la bottiglia dalla cantina a temperatura ambiente (18-20 C) e la si lasci, tappata e in posizione orizzontale (si usi, per la bisogna, l’apposito cesto porta-bottiglia), per almeno 4 ore; quindi, la si stappi e la si tenga aperta per altre 2 ore prima di procedere alla mescita. Se il Cabernet è di eta notevolmente superiore, stappata la bottiglia se ne versi il contenuto in una caraffa per la decantazione, lasciandola scoperta per almeno 2 ore.
Abbinamento cibo vino
Si sposa deliziosamente con carni di vitello e di maiale arrosto, con capretto, agnello e montone arrosto e allo spiedo, con coniglio arrosto, con selvaggina di penna (coturnici, starne, fagiani, quaglie).
Centri di produzione
I centri di produzione sono situati nei territori dei comuni di Nalles, Termeno, Caldaro (provincia di Bolzano).
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mantruffles · 2 years ago
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Cabernet
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Il Cabernet è un vino rosso pregiato prodotto principalmente utilizzando l’uva Cabernet Sauvignon. Questa varietà di uva è originaria della regione di Bordeaux, in Francia, ma è oggi coltivata in molte parti del mondo, tra cui l’Italia, gli Stati Uniti, il Cile e l’Australia.
Il vino Cabernet è conosciuto per il suo sapore corposo e intenso, con note di frutta nera matura, spezie e note di legno dovute all’affinamento in botti di rovere. Inoltre, ha un tannino ben presente che si bilancia perfettamente con l’acidità, garantendo una lunga persistenza gustativa.
Il Cabernet Sauvignon è spesso utilizzato per produrre vini in purezza, ma può anche essere miscelato con altre varietà di uva, come il Merlot o il Cabernet Franc, per creare vini complessi e bilanciati. In ogni caso, il Cabernet è un vino ideale per accompagnare piatti di carne rossa, come l’arrosto, il brasato, la grigliata o il filetto di manzo, ma può anche essere servito con formaggi stagionati o piatti della cucina internazionale, come il cous cous o il chili con carne.
Il Cabernet è un vino che si presta all’invecchiamento, soprattutto quando viene prodotto con uve di alta qualità e viene affinato in botti di rovere. Grazie alla sua struttura e complessità, può essere conservato per molti anni, maturando e sviluppando nuove sfumature aromatiche e gustative. Inoltre, il Cabernet è spesso considerato uno dei vini più iconici al mondo, con una storia e una tradizione che si estendono per secoli.
In sintesi, il Cabernet è un vino rosso pregiato, corposo e intenso, prodotto principalmente utilizzando l’uva Cabernet Sauvignon. Grazie alla sua versatilità, si sposa perfettamente con molti piatti, ma è particolarmente adatto per accompagnare piatti di carne rossa. Inoltre, grazie alla sua capacità di invecchiare, il Cabernet è una scelta ideale per coloro che desiderano esplorare i vini di alta qualità e il loro potenziale di maturazione.
E’ riconosciuto con denominazione di origine controllata (DOC).
Uve di produzione
E’ prodotto mediante taglio di uve dei vitigni Cabernet frane, e Cabernet Sauvignon. Non indico le percentuali di taglio poichè esse possono variare a seconda dei criteri di vinificazione adottati dai singoli produttori.
Il colore
da giovane, è rosso rubino splendente; assume luminosi riflessi aranciati dopo qualche anno di invecchiamento.
L’odore
caratteristico e gradevole, ricorda vagamente quello dell’erba appena tagliata.
Il sapore
è asciutto e pieno. All’assaggio, propone una leggera presenza tannica.
Gradazione alcolica
La gradazione alcolica si aggira intorno agli 11,5°; in annate buone, può raggiungere i 12,5-13°.
Invecchiamento
Considerato un grandissimo vino, sopporta agevolmente (traendone, anzi, beneficio) un lungo invecchiamento. Questo, il trattamento di cantina: trascorsi 2 anni (in qualche caso, anche 3) in botti di rovere della Slavonia e in cantina molto buia, lontana dai rumori e a temperatura costante (13-15 C), viene imbottigliato in bordolesi di color marrone scurissimo nelle quali è tenute in posizione orizzontale è inizia l’invecchiamento vero e proprio che può durare 7-8 ed anche 10 anni.
Degustazione
La degustazione richiede qualche attenzione; specie se si tratta di vino di 5-6 anni: si trasferisca la bottiglia dalla cantina a temperatura ambiente (18-20 C) e la si lasci, tappata e in posizione orizzontale (si usi, per la bisogna, l’apposito cesto porta-bottiglia), per almeno 4 ore; quindi, la si stappi e la si tenga aperta per altre 2 ore prima di procedere alla mescita. Se il Cabernet è di eta notevolmente superiore, stappata la bottiglia se ne versi il contenuto in una caraffa per la decantazione, lasciandola scoperta per almeno 2 ore.
Abbinamento cibo vino
Si sposa deliziosamente con carni di vitello e di maiale arrosto, con capretto, agnello e montone arrosto e allo spiedo, con coniglio arrosto, con selvaggina di penna (coturnici, starne, fagiani, quaglie).
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I centri di produzione sono situati nei territori dei comuni di Nalles, Termeno, Caldaro (provincia di Bolzano).
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blissful-moontrip · 2 years ago
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Cabernet
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Il Cabernet è un vino rosso pregiato prodotto principalmente utilizzando l’uva Cabernet Sauvignon. Questa varietà di uva è originaria della regione di Bordeaux, in Francia, ma è oggi coltivata in molte parti del mondo, tra cui l’Italia, gli Stati Uniti, il Cile e l’Australia.
Il vino Cabernet è conosciuto per il suo sapore corposo e intenso, con note di frutta nera matura, spezie e note di legno dovute all’affinamento in botti di rovere. Inoltre, ha un tannino ben presente che si bilancia perfettamente con l’acidità, garantendo una lunga persistenza gustativa.
Il Cabernet Sauvignon è spesso utilizzato per produrre vini in purezza, ma può anche essere miscelato con altre varietà di uva, come il Merlot o il Cabernet Franc, per creare vini complessi e bilanciati. In ogni caso, il Cabernet è un vino ideale per accompagnare piatti di carne rossa, come l’arrosto, il brasato, la grigliata o il filetto di manzo, ma può anche essere servito con formaggi stagionati o piatti della cucina internazionale, come il cous cous o il chili con carne.
Il Cabernet è un vino che si presta all’invecchiamento, soprattutto quando viene prodotto con uve di alta qualità e viene affinato in botti di rovere. Grazie alla sua struttura e complessità, può essere conservato per molti anni, maturando e sviluppando nuove sfumature aromatiche e gustative. Inoltre, il Cabernet è spesso considerato uno dei vini più iconici al mondo, con una storia e una tradizione che si estendono per secoli.
In sintesi, il Cabernet è un vino rosso pregiato, corposo e intenso, prodotto principalmente utilizzando l’uva Cabernet Sauvignon. Grazie alla sua versatilità, si sposa perfettamente con molti piatti, ma è particolarmente adatto per accompagnare piatti di carne rossa. Inoltre, grazie alla sua capacità di invecchiare, il Cabernet è una scelta ideale per coloro che desiderano esplorare i vini di alta qualità e il loro potenziale di maturazione.
E’ riconosciuto con denominazione di origine controllata (DOC).
Uve di produzione
E’ prodotto mediante taglio di uve dei vitigni Cabernet frane, e Cabernet Sauvignon. Non indico le percentuali di taglio poichè esse possono variare a seconda dei criteri di vinificazione adottati dai singoli produttori.
Il colore
da giovane, è rosso rubino splendente; assume luminosi riflessi aranciati dopo qualche anno di invecchiamento.
L’odore
caratteristico e gradevole, ricorda vagamente quello dell’erba appena tagliata.
Il sapore
è asciutto e pieno. All’assaggio, propone una leggera presenza tannica.
Gradazione alcolica
La gradazione alcolica si aggira intorno agli 11,5°; in annate buone, può raggiungere i 12,5-13°.
Invecchiamento
Considerato un grandissimo vino, sopporta agevolmente (traendone, anzi, beneficio) un lungo invecchiamento. Questo, il trattamento di cantina: trascorsi 2 anni (in qualche caso, anche 3) in botti di rovere della Slavonia e in cantina molto buia, lontana dai rumori e a temperatura costante (13-15 C), viene imbottigliato in bordolesi di color marrone scurissimo nelle quali è tenute in posizione orizzontale è inizia l’invecchiamento vero e proprio che può durare 7-8 ed anche 10 anni.
Degustazione
La degustazione richiede qualche attenzione; specie se si tratta di vino di 5-6 anni: si trasferisca la bottiglia dalla cantina a temperatura ambiente (18-20 C) e la si lasci, tappata e in posizione orizzontale (si usi, per la bisogna, l’apposito cesto porta-bottiglia), per almeno 4 ore; quindi, la si stappi e la si tenga aperta per altre 2 ore prima di procedere alla mescita. Se il Cabernet è di eta notevolmente superiore, stappata la bottiglia se ne versi il contenuto in una caraffa per la decantazione, lasciandola scoperta per almeno 2 ore.
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Si sposa deliziosamente con carni di vitello e di maiale arrosto, con capretto, agnello e montone arrosto e allo spiedo, con coniglio arrosto, con selvaggina di penna (coturnici, starne, fagiani, quaglie).
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captainvegas · 2 years ago
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Il Cabernet è un vino rosso pregiato prodotto principalmente utilizzando l’uva Cabernet Sauvignon. Questa varietà di uva è originaria della regione di Bordeaux, in Francia, ma è oggi coltivata in molte parti del mondo, tra cui l’Italia, gli Stati Uniti, il Cile e l’Australia.
Il vino Cabernet è conosciuto per il suo sapore corposo e intenso, con note di frutta nera matura, spezie e note di legno dovute all’affinamento in botti di rovere. Inoltre, ha un tannino ben presente che si bilancia perfettamente con l’acidità, garantendo una lunga persistenza gustativa.
Il Cabernet Sauvignon è spesso utilizzato per produrre vini in purezza, ma può anche essere miscelato con altre varietà di uva, come il Merlot o il Cabernet Franc, per creare vini complessi e bilanciati. In ogni caso, il Cabernet è un vino ideale per accompagnare piatti di carne rossa, come l’arrosto, il brasato, la grigliata o il filetto di manzo, ma può anche essere servito con formaggi stagionati o piatti della cucina internazionale, come il cous cous o il chili con carne.
Il Cabernet è un vino che si presta all’invecchiamento, soprattutto quando viene prodotto con uve di alta qualità e viene affinato in botti di rovere. Grazie alla sua struttura e complessità, può essere conservato per molti anni, maturando e sviluppando nuove sfumature aromatiche e gustative. Inoltre, il Cabernet è spesso considerato uno dei vini più iconici al mondo, con una storia e una tradizione che si estendono per secoli.
In sintesi, il Cabernet è un vino rosso pregiato, corposo e intenso, prodotto principalmente utilizzando l’uva Cabernet Sauvignon. Grazie alla sua versatilità, si sposa perfettamente con molti piatti, ma è particolarmente adatto per accompagnare piatti di carne rossa. Inoltre, grazie alla sua capacità di invecchiare, il Cabernet è una scelta ideale per coloro che desiderano esplorare i vini di alta qualità e il loro potenziale di maturazione.
E’ riconosciuto con denominazione di origine controllata (DOC).
Uve di produzione
E’ prodotto mediante taglio di uve dei vitigni Cabernet frane, e Cabernet Sauvignon. Non indico le percentuali di taglio poichè esse possono variare a seconda dei criteri di vinificazione adottati dai singoli produttori.
Il colore
da giovane, è rosso rubino splendente; assume luminosi riflessi aranciati dopo qualche anno di invecchiamento.
L’odore
caratteristico e gradevole, ricorda vagamente quello dell’erba appena tagliata.
Il sapore
è asciutto e pieno. All’assaggio, propone una leggera presenza tannica.
Gradazione alcolica
La gradazione alcolica si aggira intorno agli 11,5°; in annate buone, può raggiungere i 12,5-13°.
Invecchiamento
Considerato un grandissimo vino, sopporta agevolmente (traendone, anzi, beneficio) un lungo invecchiamento. Questo, il trattamento di cantina: trascorsi 2 anni (in qualche caso, anche 3) in botti di rovere della Slavonia e in cantina molto buia, lontana dai rumori e a temperatura costante (13-15 C), viene imbottigliato in bordolesi di color marrone scurissimo nelle quali è tenute in posizione orizzontale è inizia l’invecchiamento vero e proprio che può durare 7-8 ed anche 10 anni.
Degustazione
La degustazione richiede qualche attenzione; specie se si tratta di vino di 5-6 anni: si trasferisca la bottiglia dalla cantina a temperatura ambiente (18-20 C) e la si lasci, tappata e in posizione orizzontale (si usi, per la bisogna, l’apposito cesto porta-bottiglia), per almeno 4 ore; quindi, la si stappi e la si tenga aperta per altre 2 ore prima di procedere alla mescita. Se il Cabernet è di eta notevolmente superiore, stappata la bottiglia se ne versi il contenuto in una caraffa per la decantazione, lasciandola scoperta per almeno 2 ore.
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Si sposa deliziosamente con carni di vitello e di maiale arrosto, con capretto, agnello e montone arrosto e allo spiedo, con coniglio arrosto, con selvaggina di penna (coturnici, starne, fagiani, quaglie).
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Il Cabernet è un vino rosso pregiato prodotto principalmente utilizzando l’uva Cabernet Sauvignon. Questa varietà di uva è originaria della regione di Bordeaux, in Francia, ma è oggi coltivata in molte parti del mondo, tra cui l’Italia, gli Stati Uniti, il Cile e l’Australia.
Il vino Cabernet è conosciuto per il suo sapore corposo e intenso, con note di frutta nera matura, spezie e note di legno dovute all’affinamento in botti di rovere. Inoltre, ha un tannino ben presente che si bilancia perfettamente con l’acidità, garantendo una lunga persistenza gustativa.
Il Cabernet Sauvignon è spesso utilizzato per produrre vini in purezza, ma può anche essere miscelato con altre varietà di uva, come il Merlot o il Cabernet Franc, per creare vini complessi e bilanciati. In ogni caso, il Cabernet è un vino ideale per accompagnare piatti di carne rossa, come l’arrosto, il brasato, la grigliata o il filetto di manzo, ma può anche essere servito con formaggi stagionati o piatti della cucina internazionale, come il cous cous o il chili con carne.
Il Cabernet è un vino che si presta all’invecchiamento, soprattutto quando viene prodotto con uve di alta qualità e viene affinato in botti di rovere. Grazie alla sua struttura e complessità, può essere conservato per molti anni, maturando e sviluppando nuove sfumature aromatiche e gustative. Inoltre, il Cabernet è spesso considerato uno dei vini più iconici al mondo, con una storia e una tradizione che si estendono per secoli.
In sintesi, il Cabernet è un vino rosso pregiato, corposo e intenso, prodotto principalmente utilizzando l’uva Cabernet Sauvignon. Grazie alla sua versatilità, si sposa perfettamente con molti piatti, ma è particolarmente adatto per accompagnare piatti di carne rossa. Inoltre, grazie alla sua capacità di invecchiare, il Cabernet è una scelta ideale per coloro che desiderano esplorare i vini di alta qualità e il loro potenziale di maturazione.
E’ riconosciuto con denominazione di origine controllata (DOC).
Uve di produzione
E’ prodotto mediante taglio di uve dei vitigni Cabernet frane, e Cabernet Sauvignon. Non indico le percentuali di taglio poichè esse possono variare a seconda dei criteri di vinificazione adottati dai singoli produttori.
Il colore
da giovane, è rosso rubino splendente; assume luminosi riflessi aranciati dopo qualche anno di invecchiamento.
L’odore
caratteristico e gradevole, ricorda vagamente quello dell’erba appena tagliata.
Il sapore
è asciutto e pieno. All’assaggio, propone una leggera presenza tannica.
Gradazione alcolica
La gradazione alcolica si aggira intorno agli 11,5°; in annate buone, può raggiungere i 12,5-13°.
Invecchiamento
Considerato un grandissimo vino, sopporta agevolmente (traendone, anzi, beneficio) un lungo invecchiamento. Questo, il trattamento di cantina: trascorsi 2 anni (in qualche caso, anche 3) in botti di rovere della Slavonia e in cantina molto buia, lontana dai rumori e a temperatura costante (13-15 C), viene imbottigliato in bordolesi di color marrone scurissimo nelle quali è tenute in posizione orizzontale è inizia l’invecchiamento vero e proprio che può durare 7-8 ed anche 10 anni.
Degustazione
La degustazione richiede qualche attenzione; specie se si tratta di vino di 5-6 anni: si trasferisca la bottiglia dalla cantina a temperatura ambiente (18-20 C) e la si lasci, tappata e in posizione orizzontale (si usi, per la bisogna, l’apposito cesto porta-bottiglia), per almeno 4 ore; quindi, la si stappi e la si tenga aperta per altre 2 ore prima di procedere alla mescita. Se il Cabernet è di eta notevolmente superiore, stappata la bottiglia se ne versi il contenuto in una caraffa per la decantazione, lasciandola scoperta per almeno 2 ore.
Abbinamento cibo vino
Si sposa deliziosamente con carni di vitello e di maiale arrosto, con capretto, agnello e montone arrosto e allo spiedo, con coniglio arrosto, con selvaggina di penna (coturnici, starne, fagiani, quaglie).
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joaomurakami · 2 years ago
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Il Cabernet è un vino rosso pregiato prodotto principalmente utilizzando l’uva Cabernet Sauvignon. Questa varietà di uva è originaria della regione di Bordeaux, in Francia, ma è oggi coltivata in molte parti del mondo, tra cui l’Italia, gli Stati Uniti, il Cile e l’Australia.
Il vino Cabernet è conosciuto per il suo sapore corposo e intenso, con note di frutta nera matura, spezie e note di legno dovute all’affinamento in botti di rovere. Inoltre, ha un tannino ben presente che si bilancia perfettamente con l’acidità, garantendo una lunga persistenza gustativa.
Il Cabernet Sauvignon è spesso utilizzato per produrre vini in purezza, ma può anche essere miscelato con altre varietà di uva, come il Merlot o il Cabernet Franc, per creare vini complessi e bilanciati. In ogni caso, il Cabernet è un vino ideale per accompagnare piatti di carne rossa, come l’arrosto, il brasato, la grigliata o il filetto di manzo, ma può anche essere servito con formaggi stagionati o piatti della cucina internazionale, come il cous cous o il chili con carne.
Il Cabernet è un vino che si presta all’invecchiamento, soprattutto quando viene prodotto con uve di alta qualità e viene affinato in botti di rovere. Grazie alla sua struttura e complessità, può essere conservato per molti anni, maturando e sviluppando nuove sfumature aromatiche e gustative. Inoltre, il Cabernet è spesso considerato uno dei vini più iconici al mondo, con una storia e una tradizione che si estendono per secoli.
In sintesi, il Cabernet è un vino rosso pregiato, corposo e intenso, prodotto principalmente utilizzando l’uva Cabernet Sauvignon. Grazie alla sua versatilità, si sposa perfettamente con molti piatti, ma è particolarmente adatto per accompagnare piatti di carne rossa. Inoltre, grazie alla sua capacità di invecchiare, il Cabernet è una scelta ideale per coloro che desiderano esplorare i vini di alta qualità e il loro potenziale di maturazione.
E’ riconosciuto con denominazione di origine controllata (DOC).
Uve di produzione
E’ prodotto mediante taglio di uve dei vitigni Cabernet frane, e Cabernet Sauvignon. Non indico le percentuali di taglio poichè esse possono variare a seconda dei criteri di vinificazione adottati dai singoli produttori.
Il colore
da giovane, è rosso rubino splendente; assume luminosi riflessi aranciati dopo qualche anno di invecchiamento.
L’odore
caratteristico e gradevole, ricorda vagamente quello dell’erba appena tagliata.
Il sapore
è asciutto e pieno. All’assaggio, propone una leggera presenza tannica.
Gradazione alcolica
La gradazione alcolica si aggira intorno agli 11,5°; in annate buone, può raggiungere i 12,5-13°.
Invecchiamento
Considerato un grandissimo vino, sopporta agevolmente (traendone, anzi, beneficio) un lungo invecchiamento. Questo, il trattamento di cantina: trascorsi 2 anni (in qualche caso, anche 3) in botti di rovere della Slavonia e in cantina molto buia, lontana dai rumori e a temperatura costante (13-15 C), viene imbottigliato in bordolesi di color marrone scurissimo nelle quali è tenute in posizione orizzontale è inizia l’invecchiamento vero e proprio che può durare 7-8 ed anche 10 anni.
Degustazione
La degustazione richiede qualche attenzione; specie se si tratta di vino di 5-6 anni: si trasferisca la bottiglia dalla cantina a temperatura ambiente (18-20 C) e la si lasci, tappata e in posizione orizzontale (si usi, per la bisogna, l’apposito cesto porta-bottiglia), per almeno 4 ore; quindi, la si stappi e la si tenga aperta per altre 2 ore prima di procedere alla mescita. Se il Cabernet è di eta notevolmente superiore, stappata la bottiglia se ne versi il contenuto in una caraffa per la decantazione, lasciandola scoperta per almeno 2 ore.
Abbinamento cibo vino
Si sposa deliziosamente con carni di vitello e di maiale arrosto, con capretto, agnello e montone arrosto e allo spiedo, con coniglio arrosto, con selvaggina di penna (coturnici, starne, fagiani, quaglie).
Centri di produzione
I centri di produzione sono situati nei territori dei comuni di Nalles, Termeno, Caldaro (provincia di Bolzano).
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danni-phantom · 2 years ago
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Fermentazione alcolica
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La fermentazione è un processo biochimico in cui i lieviti presenti nel mosto trasformano gli zuccheri presenti nell’uva in alcol etilico e anidride carbonica. La fermentazione è un passaggio chiave nella produzione del vino, poiché è responsabile della conversione del mosto in vino. La fermentazione avviene in genere in ambiente anaerobico, ovvero in assenza di ossigeno. La temperatura, l’ossigeno e il tipo di lievito utilizzato possono influenzare la velocità e l’efficienza della fermentazione. Durante il processo di fermentazione, il lievito converte gli zuccheri in alcol etilico e anidride carbonica, producendo anche altri composti che influenzano il sapore e l’aroma del vino. La fermentazione può durare da alcuni giorni a diverse settimane, a seconda del tipo di vino che si sta producendo. Al termine della fermentazione, il vino viene trasferito in contenitori di stoccaggio per il processo di affinamento. La fermentazione è un processo cruciale nella produzione del vino, poiché influisce sulle caratteristiche organolettiche del vino, come il gusto, l’aroma, la texture e la struttura. Glicosi e fermentazione La glicolisi è il processo di trasformazione degli zuccheri (glucosio e fruttosio) sia in via aerobica che anaerobica, che avviene all’interno delle cellule dei lieviti. Durante questo processo, gli zuccheri vengono convertiti in molecole di ATP ad alto contenuto energetico, utilizzate dalle cellule come fonte di energia. Tra i sottoprodotti della glicolisi, troviamo l’acido piruvico, che a sua volta viene utilizzato come molecola di partenza per reazioni successive e intermedi di biosintesi, come la produzione di glicerolo. In condizioni anaerobiche, i lieviti convertono l’acido piruvico in anidride carbonica e alcol etilico, portando alla fermentazione alcolica. I prodotti della fermentazione alcolica Durante la fermentazione alcolica, i lieviti convertono gli zuccheri presenti nel mosto in alcol etilico e anidride carbonica. I lieviti, microorganismi unicellulari, utilizzano gli zuccheri per crescere e moltiplicarsi. Inizialmente, i lieviti svolgono una respirazione aerobiotica, utilizzando l’ossigeno presente nel mosto per trasformare gli zuccheri in acqua e anidride carbonica. Quando l’ossigeno si esaurisce, inizia la fermentazione anaerobica, durante la quale i lieviti ossidano gli zuccheri e li trasformano. A seconda del lievito utilizzato, circa il 50% dello zucchero si trasforma in alcol, il 45% in anidride carbonica, il 3% in glicerolo e il 2% in altre sostanze di diversa natura che contribuiscono alle caratteristiche aromatiche e gustative del vino. Tra i sottoprodotti più importanti si possono citare l’acetaldeide, l’acido acetico (responsabile dell’acidità volatile), l’acetato d’etile, il glicerolo e altri alcoli polivalenti che contribuiscono alla morbidezza del gusto del vino. La qualità e la quantità dei prodotti della fermentazione dipendono dalla corretta gestione del processo. È importante che il mosto non abbia subito fenomeni ossidativi prima della partenza della fermentazione, per cui è bene farla partire il prima possibile dopo le operazioni di stabilizzazione, decantazione e chiarificazione del mosto. Il mosto è altamente zuccherino e sensibile agli attacchi di batteri e alterazioni microbiche e ossidative. La fase di fermentazione dovrebbe essere breve e il mosto può essere ulteriormente protetto aggiungendo anidride solforosa, che consente le operazioni di decantazione e chiarificazione senza rischiare l’alterazione … Leggi tutto
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laughing-at-nothing · 2 years ago
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Fermentazione alcolica
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La fermentazione è un processo biochimico in cui i lieviti presenti nel mosto trasformano gli zuccheri presenti nell’uva in alcol etilico e anidride carbonica. La fermentazione è un passaggio chiave nella produzione del vino, poiché è responsabile della conversione del mosto in vino. La fermentazione avviene in genere in ambiente anaerobico, ovvero in assenza di ossigeno. La temperatura, l’ossigeno e il tipo di lievito utilizzato possono influenzare la velocità e l’efficienza della fermentazione. Durante il processo di fermentazione, il lievito converte gli zuccheri in alcol etilico e anidride carbonica, producendo anche altri composti che influenzano il sapore e l’aroma del vino. La fermentazione può durare da alcuni giorni a diverse settimane, a seconda del tipo di vino che si sta producendo. Al termine della fermentazione, il vino viene trasferito in contenitori di stoccaggio per il processo di affinamento. La fermentazione è un processo cruciale nella produzione del vino, poiché influisce sulle caratteristiche organolettiche del vino, come il gusto, l’aroma, la texture e la struttura. Glicosi e fermentazione La glicolisi è il processo di trasformazione degli zuccheri (glucosio e fruttosio) sia in via aerobica che anaerobica, che avviene all’interno delle cellule dei lieviti. Durante questo processo, gli zuccheri vengono convertiti in molecole di ATP ad alto contenuto energetico, utilizzate dalle cellule come fonte di energia. Tra i sottoprodotti della glicolisi, troviamo l’acido piruvico, che a sua volta viene utilizzato come molecola di partenza per reazioni successive e intermedi di biosintesi, come la produzione di glicerolo. In condizioni anaerobiche, i lieviti convertono l’acido piruvico in anidride carbonica e alcol etilico, portando alla fermentazione alcolica. I prodotti della fermentazione alcolica Durante la fermentazione alcolica, i lieviti convertono gli zuccheri presenti nel mosto in alcol etilico e anidride carbonica. I lieviti, microorganismi unicellulari, utilizzano gli zuccheri per crescere e moltiplicarsi. Inizialmente, i lieviti svolgono una respirazione aerobiotica, utilizzando l’ossigeno presente nel mosto per trasformare gli zuccheri in acqua e anidride carbonica. Quando l’ossigeno si esaurisce, inizia la fermentazione anaerobica, durante la quale i lieviti ossidano gli zuccheri e li trasformano. A seconda del lievito utilizzato, circa il 50% dello zucchero si trasforma in alcol, il 45% in anidride carbonica, il 3% in glicerolo e il 2% in altre sostanze di diversa natura che contribuiscono alle caratteristiche aromatiche e gustative del vino. Tra i sottoprodotti più importanti si possono citare l’acetaldeide, l’acido acetico (responsabile dell’acidità volatile), l’acetato d’etile, il glicerolo e altri alcoli polivalenti che contribuiscono alla morbidezza del gusto del vino. La qualità e la quantità dei prodotti della fermentazione dipendono dalla corretta gestione del processo. È importante che il mosto non abbia subito fenomeni ossidativi prima della partenza della fermentazione, per cui è bene farla partire il prima possibile dopo le operazioni di stabilizzazione, decantazione e chiarificazione del mosto. Il mosto è altamente zuccherino e sensibile agli attacchi di batteri e alterazioni microbiche e ossidative. La fase di fermentazione dovrebbe essere breve e il mosto può essere ulteriormente protetto aggiungendo anidride solforosa, che consente le operazioni di decantazione e chiarificazione senza rischiare l’alterazione … Leggi tutto
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mimwashere · 2 years ago
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Fermentazione alcolica
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La fermentazione è un processo biochimico in cui i lieviti presenti nel mosto trasformano gli zuccheri presenti nell’uva in alcol etilico e anidride carbonica. La fermentazione è un passaggio chiave nella produzione del vino, poiché è responsabile della conversione del mosto in vino. La fermentazione avviene in genere in ambiente anaerobico, ovvero in assenza di ossigeno. La temperatura, l’ossigeno e il tipo di lievito utilizzato possono influenzare la velocità e l’efficienza della fermentazione. Durante il processo di fermentazione, il lievito converte gli zuccheri in alcol etilico e anidride carbonica, producendo anche altri composti che influenzano il sapore e l’aroma del vino. La fermentazione può durare da alcuni giorni a diverse settimane, a seconda del tipo di vino che si sta producendo. Al termine della fermentazione, il vino viene trasferito in contenitori di stoccaggio per il processo di affinamento. La fermentazione è un processo cruciale nella produzione del vino, poiché influisce sulle caratteristiche organolettiche del vino, come il gusto, l’aroma, la texture e la struttura. Glicosi e fermentazione La glicolisi è il processo di trasformazione degli zuccheri (glucosio e fruttosio) sia in via aerobica che anaerobica, che avviene all’interno delle cellule dei lieviti. Durante questo processo, gli zuccheri vengono convertiti in molecole di ATP ad alto contenuto energetico, utilizzate dalle cellule come fonte di energia. Tra i sottoprodotti della glicolisi, troviamo l’acido piruvico, che a sua volta viene utilizzato come molecola di partenza per reazioni successive e intermedi di biosintesi, come la produzione di glicerolo. In condizioni anaerobiche, i lieviti convertono l’acido piruvico in anidride carbonica e alcol etilico, portando alla fermentazione alcolica. I prodotti della fermentazione alcolica Durante la fermentazione alcolica, i lieviti convertono gli zuccheri presenti nel mosto in alcol etilico e anidride carbonica. I lieviti, microorganismi unicellulari, utilizzano gli zuccheri per crescere e moltiplicarsi. Inizialmente, i lieviti svolgono una respirazione aerobiotica, utilizzando l’ossigeno presente nel mosto per trasformare gli zuccheri in acqua e anidride carbonica. Quando l’ossigeno si esaurisce, inizia la fermentazione anaerobica, durante la quale i lieviti ossidano gli zuccheri e li trasformano. A seconda del lievito utilizzato, circa il 50% dello zucchero si trasforma in alcol, il 45% in anidride carbonica, il 3% in glicerolo e il 2% in altre sostanze di diversa natura che contribuiscono alle caratteristiche aromatiche e gustative del vino. Tra i sottoprodotti più importanti si possono citare l’acetaldeide, l’acido acetico (responsabile dell’acidità volatile), l’acetato d’etile, il glicerolo e altri alcoli polivalenti che contribuiscono alla morbidezza del gusto del vino. La qualità e la quantità dei prodotti della fermentazione dipendono dalla corretta gestione del processo. È importante che il mosto non abbia subito fenomeni ossidativi prima della partenza della fermentazione, per cui è bene farla partire il prima possibile dopo le operazioni di stabilizzazione, decantazione e chiarificazione del mosto. Il mosto è altamente zuccherino e sensibile agli attacchi di batteri e alterazioni microbiche e ossidative. La fase di fermentazione dovrebbe essere breve e il mosto può essere ulteriormente protetto aggiungendo anidride solforosa, che consente le operazioni di decantazione e chiarificazione senza rischiare l’alterazione … Leggi tutto
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degustameet · 2 years ago
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Skerk 🇮🇹 Italia, Friuli Venezia Giulia Sandi Skerk fondò la sua azienda a Duino Aurisina nel Prepotto sull’Altopiano del Carso, al confine con la Slovenia. Il nonno possedeva alcuni vigneti nei primi del ‘900 con produzione convenzionale ma Sandi decise di rifondare questa realtà ai primi anni 2000 dopo aver intrapreso il percorso vitivinicolo nel 1987. Possiede 7,5 ettari di proprietà, tra cui una vigna di Glera situata tra Prosecco e Santa Croce (vicino al Castello di Miramare). Le vigne si trovano su terreni rossi e sassosi, ricchi di ferro e calcare e sono allevate ad alberello, con tre speroni a due gemme, tipico al tempo sui costoni (le parti più ripide dei vigneti). Il clima è mite e ventilato, necessario alla pulizia delle uve per avere buone macerazioni. La cantina è una grotta scavata nella roccia carsica che ospita la sala delle macerazioni e quella di affinamento. La sua è una filosofia naturale, biologica e biodinamica, che si concentra soprattutto su vitigni autoctoni come Vitovska, Malvasia e Terrano (Refosco) e internazionali ormai divenuti locali come Sauvignon Blanc e Pinot Grigio; famoso per i suoi Orange wines. In totale produce dalle 25 alle 30 mila bottiglie annue. Tutti i vini eseguono una settimana di macerazione in tini aperti di legno con fermentazione spontanea, due anni in botte grande (con 3-4 travasi). Prima dell’imbottigliamento viene effettuata una decantazione di circa un mese in acciaio e nessuna filtrazione. Vini Prodotti (6): Ograde (Vitovska 25%, Malvazia 25%, Sauvignon 25% e Pinot Grigio 25%); Malvaziia; Vitovska; Teran; Teran Riserva; Glera 18/10 (spumantizzato con metodo familiare, passa un anno in legno). #skerk #sandiskerk #friuli #degustameet #produttoridivino #winelovers #visitaincantina #topwine #friuli #vinifriulani #friuliwines #carsofriulano #vinimacerati #veneziagiulia (presso Azienda Agricola Skerk) https://www.instagram.com/p/CpYKDaALyH7/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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belle-et-inspirante · 2 years ago
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Fermentazione alcolica
Fermentazione alcolica
La fermentazione è un processo biochimico in cui i lieviti presenti nel mosto trasformano gli zuccheri presenti nell’uva in alcol etilico e anidride carbonica. La fermentazione è un passaggio chiave nella produzione del vino, poiché è responsabile della conversione del mosto in vino.
La fermentazione avviene in genere in ambiente anaerobico, ovvero in assenza di ossigeno. La temperatura, l’ossigeno e il tipo di lievito utilizzato possono influenzare la velocità e l’efficienza della fermentazione. Durante il processo di fermentazione, il lievito converte gli zuccheri in alcol etilico e anidride carbonica, producendo anche altri composti che influenzano il sapore e l’aroma del vino.
La fermentazione può durare da alcuni giorni a diverse settimane, a seconda del tipo di vino che si sta producendo. Al termine della fermentazione, il vino viene trasferito in contenitori di stoccaggio per il processo di affinamento. La fermentazione è un processo cruciale nella produzione del vino, poiché influisce sulle caratteristiche organolettiche del vino, come il gusto, l’aroma, la texture e la struttura.
Glicosi e fermentazione
La glicolisi è il processo di trasformazione degli zuccheri (glucosio e fruttosio) sia in via aerobica che anaerobica, che avviene all’interno delle cellule dei lieviti. Durante questo processo, gli zuccheri vengono convertiti in molecole di ATP ad alto contenuto energetico, utilizzate dalle cellule come fonte di energia. Tra i sottoprodotti della glicolisi, troviamo l’acido piruvico, che a sua volta viene utilizzato come molecola di partenza per reazioni successive e intermedi di biosintesi, come la produzione di glicerolo. In condizioni anaerobiche, i lieviti convertono l’acido piruvico in anidride carbonica e alcol etilico, portando alla fermentazione alcolica.
I prodotti della fermentazione alcolica
Durante la fermentazione alcolica, i lieviti convertono gli zuccheri presenti nel mosto in alcol etilico e anidride carbonica. I lieviti, microorganismi unicellulari, utilizzano gli zuccheri per crescere e moltiplicarsi. Inizialmente, i lieviti svolgono una respirazione aerobiotica, utilizzando l’ossigeno presente nel mosto per trasformare gli zuccheri in acqua e anidride carbonica.
Quando l’ossigeno si esaurisce, inizia la fermentazione anaerobica, durante la quale i lieviti ossidano gli zuccheri e li trasformano. A seconda del lievito utilizzato, circa il 50% dello zucchero si trasforma in alcol, il 45% in anidride carbonica, il 3% in glicerolo e il 2% in altre sostanze di diversa natura che contribuiscono alle caratteristiche aromatiche e gustative del vino. Tra i sottoprodotti più importanti si possono citare l’acetaldeide, l’acido acetico (responsabile dell’acidità volatile), l’acetato d’etile, il glicerolo e altri alcoli polivalenti che contribuiscono alla morbidezza del gusto del vino.
La qualità e la quantità dei prodotti della fermentazione dipendono dalla corretta gestione del processo. È importante che il mosto non abbia subito fenomeni ossidativi prima della partenza della fermentazione, per cui è bene farla partire il prima possibile dopo le operazioni di stabilizzazione, decantazione e chiarificazione del mosto. Il mosto è altamente zuccherino e sensibile agli attacchi di batteri e alterazioni microbiche e ossidative.
La fase di fermentazione dovrebbe essere breve e il mosto può essere ulteriormente protetto aggiungendo anidride solforosa, che consente le operazioni di decantazione e chiarificazione senza rischiare l’alterazione del mosto. I lieviti selezionati vanno aggiunti al mosto prima dell’inizio della fermentazione.
Durata della fermentazione alcolica
La durata della fermentazione alcolica dipende dal tipo di mosto e dal suo trattamento, e può variare da 5 a 15 giorni. La velocità di fermentazione deve essere controllata, poiché una formazione troppo rapida di anidride carbonica potrebbe disperdere le sostanze aromatiche.
Tuttavia, una fermentazione troppo lenta potrebbe generare sostanze indesiderate, come un’eccessiva acidità volatile. Inoltre, la temperatura deve essere mantenuta all’interno dell’intervallo ottimale.
Se la temperatura è troppo bassa (<15°C), la fermentazione potrebbe non avviarsi. Tuttavia, poiché la fermentazione è un processo esotermico, genera calore, che accelera la velocità delle reazioni. Se la temperatura diventa troppo elevata, la fermentazione può sfuggire al controllo, portando alla morte dei lieviti e all’arresto del processo.
La fermentazione alcolica nella produzione dei Vini bianchi
La produzione dei vini bianchi prevede l’uso di un mosto privo delle bucce (sgrondatura) subito dopo la pigiatura delle uve. Il mosto viene preparato attraverso una fase di decantazione e chiarificazione per rimuovere le parti solide residue. L’obiettivo principale della vinificazione in bianco è la conservazione della complessità aromatica del vino prodotto, e per raggiungere questo obiettivo è necessario controllare accuratamente la temperatura, mantenendola al di sotto dei 20°C.
Le vasche di fermentazione in acciaio inox sono dotate di una camicia esterna attraverso la quale scorre acqua di raffreddamento, oppure si può far scorrere acqua fredda lungo le pareti della vasca. Una tecnica alternativa consiste nella fermentazione del mosto in piccole botti di legno (barriques) seguita dalla maturazione del vino “sur lies” per un periodo variabile. Periodicamente, viene effettuata l’operazione di “bâtonnage”, ovvero l’agitazione del vino utilizzando un bastone per rimettere in sospensione la feccia del vino precedentemente depositata sul fondo del recipiente.
Durante questa operazione, i lieviti subiscono una parziale decomposizione (autolisi), cedendo al vino delle sostanze colloidali in grado di legare i composti fenolici, in particolare i tannini più reattivi. Ciò porta ad un aumento della sensazione di corpo e rotondità del vino.
Fermentazione alcolica nella produzione dei vini rossi
Nella produzione dei vini rossi, la fermentazione alcolica avviene attraverso la macerazione delle bucce nel mosto per estrarre il colore e le sostanze polifenoliche. L’obiettivo principale di questa fermentazione è proprio l’estrazione di queste sostanze.
La temperatura durante la fermentazione gioca un ruolo importante nell’estrazione di queste sostanze, ed è generalmente vero che temperature più elevate producono vini con maggior corpo e struttura. Tuttavia, la temperatura non dovrebbe mai superare i 30°C per evitare di danneggiare la qualità del vino.
Se la temperatura scende sotto i 25°C, l’estrazione delle sostanze dalle bucce risulta difficile, soprattutto quella dei tannini, e il vino risulterebbe troppo leggero e privo di carattere. I vini rossi leggeri e destinati al consumo immediato possono essere prodotti con una fermentazione a temperature relativamente basse, mentre i vini più strutturati e destinati all’affinamento richiederanno temperature più elevate, ma non eccessive, per evitare profumi troppo erbacei. In alcuni casi, come per il Pinot Nero, temperature elevate possono essere necessarie per compensare l’assenza di sostanze coloranti naturali.
Conclusione della fermentazione Alcollica
Dopo la conclusione della fermentazione alcolica, l’obiettivo diventa quello di separare il vino dai residui dei lieviti e da altre sostanze solide che si sono depositate sul fondo durante il processo fermentativo.
Questo processo è noto come svinatura e si effettua quando la densità del mosto scende sotto il valore unitario e la fermentazione è praticamente conclusa. Per controllare la densità del mosto si utilizza un comune densimetro, noto anche come mostimetro.
È importante svinare il vino in questo momento perché la degradazione dei residui può compromettere la stabilità e la qualità del prodotto finale.
La svinatura viene effettuata in modo da consentire una decisa ossigenazione del vino, che permette all’ossidazione di composti riduttivi dall’odore sgradevole, come l’idrogeno solforato, di dissiparsi.
Inoltre, la riattivazione dei lieviti rimasti consente la fermentazione lenta degli zuccheri residui nei giorni successivi alla svinatura. È importante notare che la svinatura comporta anche la diminuzione della concentrazione di anidride solforosa aggiunta in via precauzionale dopo la pigiatura, per cui potrebbe essere necessario reintegrarla parzialmente prima dei successivi travasi per evitare il rischio di degradazione e di ossidazione.
La svinatura
La scelta del momento ideale per la svinatura dipende dal tipo di vino che si vuole produrre. I vini rossi giovani sono solitamente lasciati a macerare con le bucce per circa quattro o cinque giorni, dopodiché si procede alla svinatura prima del termine della fermentazione. I vini rossi di qualità e quelli prodotti con uve surmature, invece, vengono svinati al termine della fermentazione alcolica. Per i vini robusti e strutturati, o destinati a lungo affinamento, la svinatura avviene alcuni giorni dopo, permettendo ai vini rossi di macerare ulteriormente con le bucce e ai vini bianchi di rimanere in contatto con le fecce per conferire maggiore struttura.
Durante la svinatura, è importante esporre il vino all’aria per favorire l’ossigenazione, che ha due effetti significativi: innanzitutto, porta all’ossidazione di composti riduttivi dall’odore sgradevole, come l’idrogeno solforato, che può dare un odore di uova marce. In secondo luogo, provoca la riattivazione dei lieviti rimasti per la cosiddetta fermentazione lenta degli zuccheri residui nei giorni successivi alla svinatura.
Durante la svinatura, l’anidride solforosa aggiunta in via precauzionale dopo la pigiatura viene allontanata e la sua concentrazione diminuisce. Pertanto, prima dei successivi travasi, è consigliabile reintegrare parzialmente l’anidride solforosa per evitare il rischio di degradazione e ossidazione del vino.
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