#copia e incolla
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Intanto oggi scegli la felicità, cosi domani non dovrai fare altro che clikkare sul copia e incolla.
Se aspetti quell'emozione o la grande storia per essere felice rimarrai sempre deluso/a. Decidilo oggi di essere felice, adesso e non permettere a niente e a nessuno di inficiartela e vedrai presto nascere i suoi frutti. Storia e miriadi di emozioni.
Ricordi? La felicità non è un'emozione che provi ma una decisione che prendi. Decidilo e vedrai!!
lan ✍️
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seriamente hanno fatto una linea di profumi ispirati ai disturbi mentali? come cazzo ti viene in mente di chiamare un profumo "borderline" e "binge eating"?
in quanto persona affetta proprio dai due disturbi nominati li trovo di un incredibile cattivo gusto. alla fine è gente che vuole fare soldi sulle sofferenze altrui, glamourizzandole. non basta fare il libricino-gadget che descrive la patologia (prob hanno fatto copia e incolla da wiki) per lavarsi la coscienza. se proprio dovresti devolvere buona parte del ricavato alle associazioni che combattono contro questi disturbi. e poi sarebbe comunque un lucrarci su
non ero disgustata così dai tempi di amabile
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La rarità è essere originali in questo mondo di copia e incolla.
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❓️A CHI GIOVA IL PROCESSO DI MOSTRIFICAZIONE DEL MASCHILE ? IL PATRIARCATO E' UNA FORMA DI CONTROLLO DI TUTTI, NON SOLO DELLE DONNE
Nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne proponiamo di uscire dalla narrativa che degli uomini sembra saper solo restituire un'immagine mostruosa e pericolosa.
Come siamo arrivati a vedere degli uomini solo sotto questo aspetto? Perchè le uniche parole che si spendono per descrivere la psicologia maschile sono più o meno sempre le stesse?
Assistiamo quotidianamente a profezie che si avverano, laddove gli uomini sembrano non avere strumenti alternativi alla violenza per manifestare la propria fragilità. Ed in effetti è così. A fronte di un sistema nervoso che alla nascita è più immaturo e sensibile nei maschi rispetto alle femmine, tale per cui i bambini maschi avrebbero bisogno di maggior accudimento e vicinanza perchè oggettivamente più bisognosi e meno autonomi, abbiamo sviluppato una cultura educativa che li spinge precocemente ad essere indipendenti, a negare i propri bisogni di vicinanza ed evolutivi in genere.
A questo scopo i modelli maschili a tutti i livelli insegnano che per produrre l'illusione del maschio adeguato alle aspettative culturali occorra imparare a sopprimere e a non ascoltare le proprie emozioni, in particolare quelle della paura e della tristezza, antidoti naturali alla rabbia e all'ira che sono alla base degli agiti sia auto ( i suicidari sono in larga maggioranza di sesso maschile) che eterolesionisti ( non solo violenza sulle donne, ma condotte pericolose come la guida ad alta velocità).
In pratica è come se per avere l'illusione di saper guidare una macchina altamente sofisticata si dicesse ai conduttori di disattivare delle spie e regolarsi unicamente su un paio: la rabbia e il disgusto.
In questo video provo a dimostrare come tutta questa ignoranza sul funzionamento psicologico degli uomini sia delle donne che degli uomini stessi favorisca una dimensione immatura delle relazioni che porta necessariamente a poter controllare più facilmente gli uni e gli altri attraverso l'influenza esterna come i modelli culturali che gli uomini forti e sicuri sarebbero più attraenti.
A pensarci bene l'indicazione che viene data ai maschi fin dalla tenera età è "Non essere te stesso. Fa di te una copia del modello dominante".
Ed è proprio questa distanza sempre più siderale tra l'immaturità interiore e l'immagine esteriore, di negazione del bisogno dell'altro, che porta gli uomini a rifugiarsi nelle dipendenze in generale, non solo dalle donne, ma anche da sostanze o da lavoro: gli uomini anestetizzati sono burattini, soldatini, schiavi che non possono che muoversi in copioni copia e incolla, fortemente influenzabili e controllabili che non reggono all'impatto di una realtà, come quella intima, che chiede loro di esistere, di esserci.
La deriva di tutto questo si manifesta nella solitudine profonda in cui vive la maggior parte degli uomini: privati della capacità di condividere la propria interiorità, resi totalmente muti, privi di parole per dire cosa stanno vivendo e incapaci di chiedere aiuto, perchè non legittimati a farlo per non sprofondare in una vergogna che annichilisce, non resta loro che obbedire al mondo esterno e reagire ad esso come sistemi ipersemplificati stimolo-reazione, incapaci di portare una mediazione personale che verrebbe dal mondo interiore.
Anche questo è un lato del patriarcato di cui non si parla.
La lotta alla violenza passa anche dal creare una #cultura che aiuti e supporti i maschi a fare una ormai sempre più necessaria rivoluzione.
Servono nuovi Ulissi, pronti a scoprire le terre del mondo interiore maschile e donne in grado di affrontare il maschile immaturo e a tenervi testa, proprio come fece Penelope con i proci.
Il nostro contributo alla creazione di questa cultura proviamo a darlo, come abbiamo già fatto in passato in altre occasioni pubbliche, organizzando insieme al Comune di Mozzo la presentazione del libro di Alberto Penna "Uomini che piangono poco" (Ed. Garzanti) mercoledi 4 dicembre ore 20.30 presso la Sala Civica della Biblioteca di Mozzo.
L'evento è gratuito e a prenotazione obbligatoria. Il contrasto alla cultura della Violenza parte dalla creazione di premesse culturali diverse.
Contaminiamoci con nuove idee. Allarghiamo gli orizzonti di senso.
🤗ecco il link per iscrivervi all'evento:
https://www.eventbrite.it/e/maschi-che-piangono-poco-tickets-1082914248669?aff=oddtdtcreator
Centro Divenire Bergamo
#uominisidiventa
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(copia-incolla link per vedere il filmato)
https://twitter.com/HadiNasrallah/status/1715835494238449981?t=6pF805Vh_AtQCMWFOk3SjA&s=19
(traduzione)
La situazione continua a peggiorare.
Gli influencer israeliani stanno raggiungendo un nuovo livello negativo prendendosi gioco dei palestinesi massacrati sotto le bombe israeliane.
È spaventoso pensare che deridere le vittime del genocidio sia oggi la tendenza in Israele.
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Qualcuno commenta: "Absolutely vile behavior, worst racists of the 21st century."
Forse ha ragione, forse no, io non pretendo di giudicare ma di fatto, trovo questo filmato, oltre che disgusto, controproducente per la causa ebraica.
Però è giusto fare dei distinguo.
Israele non potrà mai essere lo Stato degli ebrei .
Opporsi al sionismo non ti rende antisemita.
Il sionismo non è il giudaismo.
Il giudaismo non accetta mai il sionismo.
Israele e il sionismo sono nemici degli ebrei .
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Corpi photoshop,
cervelli copia e incolla
e personalità da cartella vuota.
- Giacomo Pederbelli
Amen...
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"Penso che ogni persona abbia un proprio profumo.
Qualcuno profuma d'anima e per questo annusarlo è piacevole,
una sensazione intensa...
Altri invece odorano solo di copia/incolla e quelli beh...
al primo soffio di vento disperdono qualsiasi profumo abbiano indossato."
(Isabel De Santis)
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Difficilmente rispondo in privato ,figurati poi a quei messaggi banali che mandate ad ogni blog se va bene con il copia e incolla pure
Non sono interessata a conoscenze di nessun tipo. In caso non fosse chiaro .
Saluti Monologhidiunamarea.
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Ragazzi vi rinnovo gli auguri di buone feste a tutti. Un augurio che viene dal cuore, non come quelle schifezze di copia e incolla che girano. Non cambiate mai,rimanete sempre così! Siete il miglior gruppo di pallavolo che abbia mai avuto il piacere di frequentare. Buon anno.
Con affetto, Marianna.
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Orgogliosa di essere una donna originale in un mondo di copia e incolla...
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Sii diversa. È cosi saturo il mondo di comuni copia e incolla, persone povere, che vogliono amalgamarsi a tutti i costi con il resto della folla.
Dio ci crea tutti diversi. Non esistono copie noi siamo tutti unici. E proprio in questa diversità, consiste la bellezza e il fascino della creazione.
Anche la tua bellezza, anche il tuo fascino e la tua diversità sono prova della tua unicità e tua capacità di trarre il meglio da un mondo quasi tutto uguale. Sii l'originale e non la copia. Sii il meglio di te stessa, non la brutta copia di altre.
lan ✍️
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Mi sono anche rotta il cazzo di ripeterlo: volete prendere le citazioni? Fate pure, non sono mie e fino a quando non le spacciate per vostre non fate nulla di male, ma cosa vi costa cambiare l'immagine che IO ho scelto per quelle parole? Siete a corto di fantasia? Se la vostra mente non è in grado di trovare un'immagine adeguata non è un buon motivo per far passare per proprie le idee di qualcun altro. Anche stavolta l'immagine parla da sé, ma con amore visto che è Pasqua!
P. S. Di questo non farai copia e incolla, vero?
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Stamani non mi ero accorta che il datore stesse dietro di me a controllare il mio operato. Avevo aperto la gestione richiami , un salvagente come lo immagino io ,e il capo ad un certo punto mi fa “Perché hai tutti’sti cristiani in lista ? Inizia a contattarli che bisogna sfoltire , non vedi quanti ne sono ? Girali a me se non ce la fai!” I cristiani in questione sono tutti poveri cristi in situazioni disagiate o in difficoltà economica a cui ho staccato volontariamente la chiamata nel tentativo di salvarli dalle truffe telefoniche-me compresa- e dai colleghi, persone che si sono fidate di quel che ho spiegato loro in cuffia /sono state sul punto di stipulare il contratto ma che non riescono ad arrivare a fine mese, svolgono doppio lavoro per mandare avanti una famiglia, e a cui non posso far arrivare 2/300€ di bolletta rischiando che gli venga un infarto o che si rovinino l’intero anno. Non appena M si è allontanata ,quindi ,ho fatto il copia incolla di un’altra lista : quella di tutti coloro che mi hanno urlato contro prendendomi a parolacce e gliel’ho inviata. Non so cosa accadrà , adesso. Spero tanto che le buone intenzioni -per una volta-trionfino.
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Quattro di Spade.
"Il Nucleo del Dolore: oltre il "sacrum-facere"
L'Emotività è molto forte in questi attimi di profondo rilascio. Il sonno è disturbato, il caos potrebbe annebbiare anche le più piccole scelte.
Ma per molti rappresenta il necessario "passaggio al Nucleo Centrale". Cadute le maschere una ad una, oramai si frappone fra noi e la nostra Verità, solo una traballante difesa da abbattere.
Il Nucleo Centrale è la sorgente del Dolore Umano, il nostro Trauma Originale, la nostra più potente "centrale nucleare di sofferenza". Tutti i "progetti fotocopia" si originano da quella Fonte. Per molti sconosciuta, per altri già incontrata in più riprese nel corso della propria Vita.
Ogni "piano di dolore" si origina e si dispiega dalla Nascita.
Dall'Amore mancato. Dalla "presenza assente". Dalla disabilità emozionale dei nostri Genitori umani. Dal Papà e dalla Mamma.
Nel passaggio al Primo Varco abbiamo incontrato il nostro Padre e la nostra Madre. Abbiamo incontrato il Destino spirituale dell'Incarnazione. Abbiamo onorato la Vita che essi ci hanno donato, a prescindere dalla loro condizione umana e dalla loro capacità di esprimere l'amore e l'affettività genitoriale.
Ma riconoscere lo Spirito non guarisce la parte emozionale. Ci aiuta a riconoscere la presenza di un Destino più grande, di una "Necessità" dell'Universo di esprimersi attraverso l'Incarnazione.
Ma poco ci racconta del nostro Trauma emozionale. Esso è Umano. E appartiene all'esperienza sensoriale del Corpo.
Nessuno è guarito solo attraversando il Primo Varco. E difficilmente qualcuno è riuscito a "sconfiggere" gli effetti fotocopia nel proprio "atto generativo".
Abbiamo tutt'al più accettato e onorato con sincera gratitudine la nostra discesa sulla Terra, per l'opportunità maestosa e straordinaria di fare esperienza di questo Piano di Coscienza.
Ma non siamo riusciti a scalfire fino in fondo la processione degli eventi legati alla "ciclicità di esito". Non si è spezzata completamente la catena del "causa-effetto", dei ruoli di interpretazione, delle situazioni di "copia-incolla".
Perché è ancora vivo il Nucleo Centrale del Dolore.
Perché Mamma e Papà sono ancora lì. E ci mancano.
Ci manca l'Amore che non abbiamo mai vissuto.
E che abbiamo tentato disperatamente di recuperare altrove. Motivo per cui abbiamo "accettato l'inaccettabile" nelle nostre relazioni, nel nostro lavoro, nelle nostre manifestazioni di povertà.
Abbiamo lavorato su di esso quando ancora ci tenevamo strette strette le maschere di disfunzione. Abbiamo ad una ad una scollato da noi stessi giustificazioni, mistificazioni, illusioni e altari di argilla.
Ed ora siamo qui. Faccia a faccia con l'Origine. Da dove tutto si crea, da dove tutto prende forma, da dove la Realtà che percepiamo si dispiega energeticamente.
E lo sentiamo nel profondo quel Dolore. E' vivo. E' attivo. E' potente.
Vediamo Mamma e Papà davanti a noi. E riusciamo a osservarli senza distogliere lo sguardo, senza scappare, senza ergere muri di difesa o distorsioni sull'immagine che stiamo vivendo, nonostante la sofferenza che ci provoca tornare lì.
Non possiamo perdonarli. Non è Umano il perdono. E' divino. E nel Primo Varco già è stato compiuto questo passaggio.
Qui si tratta per il momento di stare fermi ad ascoltare. Senza giudicare e giudicarci. Senza per forza muovere un passo in qualche direzione. Solo ascoltare cosa si muove dentro.
L'Umano non ha mai potuto affrontare la Verità così da vicino.
Dicembre ci regala questa straordinaria opportunità. Non semplice. Non scontata.
Resteremo in piedi davanti a Papà e Mamma fino all'apertura del Secondo Varco. Che è tutto Umano. Che ci libera dall'Essenza del Dolore. Che ci aiuta a recuperare ciò che è stato perduto. Che ci renderà finalmente umani tra gli umani. Che stravolgerà tutta la nostra Realtà. Che romperà catene della prigionia di ruolo. Che scioglierà dentro di noi il vetusto e superato simbolo antico del "sacrificio", del "sacrum-facere", dell'immolarsi per l'Altro.
L'Umano "concorderà" con lo Spirito un sistema diverso di Evoluzione, una modalità in cui "nessuno si immola per nessuno", nel nome di nessun Dio o Religione. Un sistema di Amore non più incondizionato, ma condizionato al Rispetto di ogni Vita Umana, di ogni Battito di Cuore Umano.
Nessuno è meno di nessuno su questo piano.
Nessuno salva nessuno.
Nessuno muore per nessuno.
E' questa la Rivoluzione: Spirito e Materia insieme, Femminile e Maschile di nuovo ri-uniti. Nell'Amore stavolta. Non più nel Dolore compensativo.
Restate. Non scappate.
Rimanete lì. E lasciate che il Cuore faccia la sua parte. Con il tempo. Magari non subito. Ma qualcosa di magico accadrà nei prossimi mesi. E quando succederà, sarà "immenso".
Mirtilla Esmeralda
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"Jannacci "accademico" (Oh yeh)
Quelli che si incazzano se non li inviti
Quelli che invitano solo gli amici
Quelli che se inviti Tizio o Caio, loro non vengono
Quelli che non ti invitano perché sei uno stronzo
Quelli che si autoinvitano
Quelli che appena diventati ricercatori iniziano a rompere i coglioni per diventare associati, e appena diventati associati iniziano a rompere i coglioni per diventare ordinari
Quelli che sino a quando non sei ordinario non conti un cazzo
Quelli che non vogliono diventare ricercatore o professore per poter studiare, ma studiano per poter diventare ricercatore o professore
Quelli che appena diventano ricercatori o professori smettono di studiare
Quelli che non hanno niente da dire, eppure scrivono lo stesso
Quelli che scrivono libri pur non avendo ancora risolto tutti i loro problemi con l'italiano
Quelli che invece di scrivere un libro perché hanno qualcosa da dire, cercano qualcosa da dire per poter pubblicare un libro
Quelli che non leggono il tedesco perché è difficile
Quelli che non citano i morti, perché non possono entrare nelle commissioni di concorso
Quelli che citano una volta sola una sola riga del tuo libro, scelta a caso, solo per poter mettere il titolo in bibliografia e il nome nell'indice
Quelli che riempiono le note di "Su questo problema cfr. x, y, z,…n", e pensano in questo modo di "aver tenuto conto della letteratura critica di riferimento"
Quelli che non ti citano perché sei uno stronzo
Quelli che si incazzano se non li citi
Quelli che scrivono solo in inglese
Quelli che leggono solo letteratura in inglese
Quelli che citano solo letteratura in inglese
Quelli che scoprono l'acqua calda perché hanno letto solo letteratura in inglese
Quelli che conoscono solo l'inglese, mentre tu leggi in italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese e catalano; e però l'ignorante sei tu, perch�� non conosci l'inglese così bene come loro.
Quelli che lavorano, in Italia, nel Department of Philosophy (hai visto mai che se scrivi "Dipartimento di filosofia" c'è qualche collega straniero che ha bisogno della traduzione?)
Quelli che chi non scrive solo in inglese è un coglione
Quelli che, pur essendo italiani, dicono che in Italia facciamo tutti schifo
Quelli che impaginano largo per ingrassare il libro
Quelli che stanno a casa
Quelli che si dimenticano di venire
Quelli che mandano altri a far lezione al posto loro
Quelli che vedono per la prima volta le tesi dei loro studenti il giorno della laurea
Quelli che all'esame non bocciano nessuno, perché se no poi tornano
Quelli che hanno solo mezza giornata per ottanta esami
Quelli che all’esame fanno solo l’appello, e rimandano le interrogazioni a due settimane dopo
Quelli che l'esame dura non più due minuti: tanto se do trenta a tutti nessuno protesta
Quelli che chi se ne frega tanto nessuno controlla
Quelli che tolte le citazioni il loro libro fa venti pagine
Quelli che "spacchettano" i loro libri per moltiplicare i titoli e allungare il curriculum
Quelli che copiano
Quelli che "copia e incolla"
Quelli che copiano, ma “da sé stessi”
Quelli che copiano, ma si può fare, perché il libro è divulgativo
Quelli che lo stesso libro o lo stesso saggio in italiano e in inglese diventano (miracolo!) due libri e due saggi
Quelli che scelgono di studiare un argomento di cui, giustamente, non è mai fregato un cazzo a nessuno, nemmeno a loro; così si risparmiano la fatica di leggere la bibliografia (che non c'è) e diventano con poca spesa i "massimi esperti mondiali nel loro settore"
Quelli che l'Università non sarebbe poi così male, se solo non ci fossero gli studenti
Quelli che continuano a ripetere, da duemila anni a oggi, che gli studenti sono sempre più cretini e sempre più ignoranti.
Quelli che hanno il diritto di valutare gli altri, ma nessuno ha il diritto di valutare loro.
Quelli che hanno concepito un'idea da piccoli e non fanno che ripeterla per tutta la vita
Quelli che credono di aver diritto a un posto in università perché io non sarò un granché, ma non sono il peggiore
Quelli che non pubblicano niente da anni, e se ne vantano
Quelli che in America basta un articolo importante, ma loro non ne hanno nemmeno uno
Quelli che non sanno che cosa studiare, e non si chiedono perché non lo sanno
Quelli che hanno l'ansia della pagina bianca
Quelli che chi scrive tanto scrive solo cazzate
Quelli che promuovono allievi incapaci e poi si lamentano se tu non li aiuti.
Quelli che se critichi le loro tesi "ce l'hai con loro"
Quelli che non gliene importa un fico secco di quello che studiano
Quelli che i "prodotti della ricerca" sono solo una dolorosa necessità per avere un posto
Quelli che hai recensito il mio libro per stroncarmi la carriera
Quelli che ma non puoi farti i cazzi tuoi?
Quelli che vivi e lascia vivere
Quelli che chi ti manda?
Quelli che ma chi c'è dietro?
Quelli che in pubblico parlano bene di tutti e poi in privato, peste e corna
Quelli che non leggono più niente
Quelli che non scrivono più niente (tanto lo stipendio arriva lo stesso)
Quelli che non hanno mai tempo, ma nessuno (nemmeno loro) ha mai capito che cavolo fanno tutto il giorno
Quelli che sono diventati professori presentando il "preprint" di un libro mai pubblicato
Quelli che sono diventati professori senza mai avere scritto un libro
Quelli che si lamentano perché, "con tutto il lavoro che fanno", guadagnano poco
Quelli che fare il docente universitario non è un granché, ma è pur sempre meglio che lavorare
Quelli che i concorsi sono tutti corrotti… ma loro non potrebbero vincere mai neppure quelli regolari.
Quelli che pretendono che i loro nemici siano anche i tuoi nemici
Quelli che l'Università fa schifo, ma farebbero carte false per poter essere assunti
Quelli che non vedono l'ora di andare in pensione, ma poi resistono impavidi sino all'ultimo giorno legale, e spesso continuano a rompere i coglioni anche dopo
Quelli che magnificano la correttezza delle università anglosassoni, ma se si trovano in Italia si comportano come i peggiori baroni vecchia maniera
Quelli che se non hai passato un po' di tempo all'estero, non sei nessuno; e magari, quanto a loro, la città più esotica che hanno visto è Lugano
Quelli e quelle che protestano indignati contro le discriminazioni di genere, e poi sono i primi e le prime a dire che questa o quella ha fatto carriera solo perché moglie o amante di qualcuno
Quelli che hanno riportato in Italia dei "cervelli" che stavano benissimo dov'erano
Quelli che a trent'anni non vedono l'ora di fuggire dall'Italia, perché qui è tutto uno schifo, e poi a quaranta o cinquanta non vedono l'ora di ritornare, nonostante che a sentir loro l'Italia continui a fare schifo come e più di prima
Quelli…quelli che…quelli che ma tu sei proprio uno stronzo!"
Franco Trabattoni (tra l'altro uno dei più grandi specialisti in Italia di Platone)
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