#cioccolata con panna
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QUESTO CORPO La Rappresentante di Lista: Live with Orchestra
#la canzone italiana più bella degli ultimi vent'anni con in più un arrangiamento potentissimo#tipo la panna sulla cioccolata#lrdl#Youtube
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Ridatemi i 5 gradi i maglioni e la cioccolata calda con la panna
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Sono strana lo so, quasi un ossimoro vivente tant'è che spesso di come io sia non ci si capisce proprio niente.
Ho come due sfumature preponderanti in mezzo ad una tavolozza di mille altre tonalità.
Sono sensibile, ma posso essere acida.
Sono forte, ma fragile come il cristallo.
Sono leggera come una piuma e pesante come un masso.
Parlo piano, ma come una macchinetta per paura di dimenticare di dire qualcosa di importante.
So quanto valgo, ma a volte ho bisogno di rassicurazioni.
Sono calma come il fiume che scorre, ma distruttiva come il vulcano che erutta.
Sbatto, inciampo e cado, ma ho sviluppato abbastanza resilienza da rialzarmi ogni volta.
So stare sola, ma so chiedere aiuto.
Amo la mia solitudine, ma amo ancora di più chi mi apporta la sua compagnia.
Amo l'amore quello romantico, ma ci vuole anche la dose passionale.
Sogno ad occhi aperti, ma so essere concreta.
Preferisco dire la verità, ma posso risultare dura.
Da fuori sembro fredda e distaccata, ma dentro sono come la cioccolata calda con la panna.
Aiuto sempre e odio le ingiustizie, ma sono la prima ad andarmene se mi fai del male.
Sono empatica e sensibile, ma anche permalosa.
Somatizzo gioia e malessere.
Parlo poco, ma so ascoltare.
Se vedo qualcuno felice mi sento felice e se sento qualcuno soffrire e star male mi spengo.
Sento sempre tutto amplificato, non c'è un volume più basso a volte.
Non so esprimermi bene a parole, ma so scrivere.
Sono ansiosa, ma so gestire le situazioni difficili.
Mi piace il rosa, ma vesto di nero.
Ascolto la musica rock insieme alla classica.
Mi piace essere e non apparire.
Sono una ottantenne in un corpo da ventenne.
Ho le mani fredde, ma il cuore caldo.
So parlare in silenzio.
Essere così caotica a volte è difficile, a volte essere strana e diversa, altre una condanna.
Starmi vicino a volte è complicato, potrei aver voglia di spiegarti come sto, ma non riuscire a farlo.
La mia vita è come stare sulle montagne russe, ma questi alti e bassi la rendono ricca e pregna di significato.
-umi-no-onnanoko (@umi-no-onnanoko )
#life#vita#umi-no-onnanoko#writing#write#writer#this is me#scrivere#scrittura#scrittrice#09.01.24#myself#me#io
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Stupida, stupida e stupida. Tra una cosa e l'altra ho fatto passare la settimana di ciclo e pioggia con tutto l'occorrente in casa per fare una bella cioccolata calda con panna. Adesso non ho più il ciclo e c'è pure il sole.
(ノ•̀ o •́ )ノ ~ ┻━┻
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Molto contento di essere riuscito a organizzare e soprattutto fare una merenda di Natale in centro a base di cioccolata calda con la panna perché in caso contrario sarei stato costretto a: togliermi la vita.
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Stamattina colazione con cioccolata calda, panna e cannella, muffin al cioccolato con granella di nocciole, perché ho le mestruazioni +l'influenza perciò ho bisogno di una dose extra di dolcezza e coccole 🥺
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Oggi fa un pò freddino.... cioccolata con panna.
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Un'abitudine che ho preso abbastanza recentemente è di cenare la domenica sera con cioccolata calda e cornetto. Questo è stato un esperimento. Abbastanza delusa dal sapore insignificante della ciobar bianca, che a me più che cioccolata bianca sembrava un semplice budino alla vaniglia ho avuto l'illuminazione: ma se usassi il preparato per il budino alla vaniglia e ne facessi una cioccolata? Così è stato. Avevo la bevanda vegetale al cocco, il budino alla vaniglia: una bustina era per mazzo litro di latte, io ho usato poco più di trecento grammi di bevanda vegetale al cocco. Mi è venuta bella densa, molto più della cioccolata che ogni volta viene abbastanza liquida, bella saporita e più economica della ciobar. Io ho messo sopra la panna e al centro un cioccolatino al cioccolato fondente e caramello.
#arriverà il giorno in cui scatterò delle foto decenti#food#chocolate#white chocolate#hot white chocolate pudding#pudding#heavy cream#food lover
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Novembre è un mese terribilmente triste.
Non ci sono le zucche di Halloween, né campanellini e decorazioni natalizie...
Rimane sospeso, grigio e piovoso, spesso già foriero di tempeste invernali.
Unico piacere: la cioccolata calda con panna.
Golosa e profumata di scorza di arancia e cannella.
Magari con una fetta di torta.
#delizie
#autunno
#Paris
#novembre2023
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L’orgasmo silenzioso..........
È come la cioccolata senza la panna
È come in discesa con il freno a mano tirato
È come in autostrada a 50 all’ora con la Ferrari...💜
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che voglia di cioccolata calda con la panna
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Io che dal primo dicembre non penso ad altro che a una cioccolata calda con panna e marshmallow
Il mio intestino: 🫠🫠🫠🫠🫠
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Cioccolata con panna!!!#pasticceriasydney2000 #bulgarograsso #cioccolata #panna #cioccolataconpanna #freddo #novembre #love #instagood #foodporn
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Sta notte ho sognato D. che mi offriva un pezzo di cioccolata al latte con dentro la panna, ma che bello, era buonissimooo
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Perché a Firenze si dice Bongo?
A chi non è venuta la curiosità di sapere perché in tutta Italia chiamano profitterol quello che invece da noi si chiama Bongo! La frase è volutamente provocatoria, sarebbe stato logico scrivere perché a Firenze si chiama Bongo quello che in tutto il resto d'Italia chiamano profitterol, ma se siamo noi il cuore della lingua italiana allora è il resto d'Italia che sbaglia e chiama il dolce in oggetto con un nome franzoso. La domanda è però difficile e si è scomodata anche l'Accademia della Crusca per trovare il bandolo che ci riconducesse al perché. Mi sono letto il bellissimo articolo di Neri Binazzi "Un dolce mal d’Africa: storia di bongo" che vi consiglio di leggere e da questo articolo cerco di estrapolare un messaggio più "volgare" per raccontarlo. Prima di tutto chiariamo che non è un dolce nostro, lo faccio perché normalmente sono campanilista culinario e cerco sempre la radice fiorentina e toscana nelle ricette, ma in questo caso questo dolce non ha origine nostrane. Come scrive Neri Binazzi: " ...i fiorentini tendono a collegare il nome – immediatamente percepito come un africanismo – al colore marrone scuro prodotto dalla coltre di cioccolata che avvolge interamente la composizione di bigné. Bongo, insomma, viene subito sentito come nomignolo antonomastico degli abitanti del "continente nero", che verrebbe opportunamente assunto per indicare quello che a Firenze è, altrettanto per antonomasia, il "dolce nero"." Corretto, un africanismo, ma perché? La Ricerca di Neri Binazzi non è stata facile e proverò a scriverne la sintesi e conclusione. Puntualizziamo che il termine Bongo è comparso in forma scritta per la prima volta sul ricettario dei ricettari, dopo quello dell'Artusi, quello di Paolo Pedroni. Nel testo "Il libro della vera cucina fiorentina" del 1974 a pagina 68 conclude la sua ricetta dei bignè con "... Una volta cotti si potranno glassare e, con la siringa, riempire di crema, cioccolato o panna; potranno essere utilizzati anche per preparare un ottimo "Bongo". Il termine però non nasce da questa vergata letterale ma era nel lessico della strada ben da prima. Il Neri Binazzi ipotizza che il tutto si generi da un rischio di sovrapposizione di termini.
In pratica a Firenze e provincia, come d'altronde a Galatina in Puglia, esistono dei dolci chiamati "Africano" che consistono in uovo sbattuto con lo zucchero e cotto in forno sino ad ottenere una colorazione nocciola. Da questo colore assunto si generava il nome di questi dolcetti, un colore finale assimilabile al colore nocciola della pelle di alcuni africani. Allo stesso tempo era uso diffuso in tutta Italia indicare con "Affricana" (con due effe alla fiorentina maniera) una ricetta che consisteva in una sorta di "pasta collo zabaione dentro, e ricoperta di cioccolata". Una sorta di anti-bignè. Era addirittura diffuso l'uso della parola "affricano" per indicare un qualsiasi dolce, torta o pasticcini, cosparsi di cioccolato. Probabile quindi che a Firenze si generasse una sorta di corto circuito tra "affricana", "affricano" e ancora "africano" che portava ad una confusione identificativa del dolce a cui ci si riferiva. E' quindi ipotizzabile che, alla fiorentina maniera, un mastro pasticciere ovviamente non identificato, abbia deciso di introdurre un termine non confondibile con altri dolci per il profitterol. Perché Bongo? Forse perché manteneva contemporaneamente l'associazione mentale con "affricana" e non dimentichiamo che nel 1947 andava di gran moda la canzone di Nilla Pizzi "Bongo Bongo Bongo".
Jacopo Cioni Read the full article
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