#chioccia
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Mamma chioccia
Per vedere quando aveva appena deposto il suo uovo clicca il link qui sotto:
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Piedi scalzi, tasche vuote e cuori in festa
Piedi scalzi, tasche vuote e cuori in festa, il nuovo libro di Silvio Cappelli scritto insieme a Giorgio Chioccia non dovrebbe mancare in nessuna biblioteca. Silvio Cappelli ha la capacità di rendere la storia semplice e accessibile a tutti, e nel volume Piedi scalzi, tasche vuote e cuori in festa racconta con semplicità ma anche con molta accuratezza tutta la storia del Cammino di S. Rosa e la…
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Stella stellina la notte si avvicina
La fiamma traballa la mucca è nella stalla
La mucca il vitello la pecora e l'agnello
La chioccia il pulcino
ognuno il suo bambino
Ognuno la sua mamma
e tutti fan la nanna
sul cuore della mamma
✨✨✨
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Ho finito il mese e mezzo come animatore in un campo estivo, coi bimbi di seconda elementare. In ordine sparso, ho imparato che:
la posizione di aprifila, così come i posti a tavola a pranzo, sono decisioni politiche. Quale che sia la tua scelta, sarà sbagliata. Scelte sbagliate portano a disastri, scelte giuste portano comunque a disastri ma un po' più piccoli.
sei l'arbitro di ogni disputa, da "chi è più forte tra Messi e Ronaldo" a "gli alieni esistono?". Niente, e dico niente, fa incazzare gli ottenni quanto le posizioni moderate o democristiane.
i bimbi ti chiederanno sempre perché sei così alto/basso/magro/grasso/biondo/moro, spesso tutte e sei le cose nella stessa frase. Se hai una bassa autostima non penso sia facile sopravvivere.
i bimbi hanno un sacco bisogno di contatto fisico, ma solo se ci sono 45° all'ombra, hai appena mangiato, e possono esprimerlo tirandoti testate sulla pancia.
se un bimbo vuole parlare con te, improvvisamente tutti i bimbi vorranno farlo, possibilmente allo stesso tempo e cercando di distrarre il più possibile il bimbo iniziale, idealmente cercando di infilzarlo con le matite. Ho sentito l'inizio di 3 milioni di storie e la conclusione di tipo sedici.
quando devi recarti dal punto A al punto B e la tua classe insiste per venire con te, sei come mamma chioccia con un codazzo di gnomi urlanti. E puoi essere cinico quanto vuoi ma è una sensazione davvero soddisfacente.
ultimo pensiero, che è più un consiglio, quando ti dicono "tieni!" e ti danno qualcosa in mano, non prenderlo M-A-I. Se va bene è un fazzoletto usato, se va male è un ragno morto, se va davvero male è un ragno vivo.
La verità è che i bimbi sono contemporaneamente la peggior rottura di cazzo al mondo e delle creaturine meravigliose, e fare questa esperienza è stato davvero tosto ma anche tanto soddisfacente.
Alla prossima estate, piccole pustole.
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I lavori.
L'ombrellaio.
Édouard John Menta: Il venditore di ombrelli. Olio su tela del 1893 cm 180 x 111, collezione privata.
L'anziano ombrellaio cuce del tessuto su un telaio all'interno della sua bottega e attorno, in una serena atmosfera, alcuni dei suoi animali: appesa alla vetrata c'è una gabbietta con dentro un canarino, sul davanzale una grande boccia di vetro con i pesci rossi, e sui gradini o sul marcapiede una chioccia con i suoi pulcini.
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Bisognerebbe essere giusti con le madri e riconoscere loro la funzione essenziale ed insostituibile nell’adozione simbolica della vita. Bisognerebbe sottrarre la maternità ad ogni sua rappresentazione naturalistica: madre non è il nome della genitrice, ma, al di là della Natura, al di là del sesso e della stirpe, è il nome di quell’Altro che offre le proprie mani alla vita che viene al mondo, che risponde alla sua invocazione, che la sostiene con il proprio desiderio. Bisognerebbe non ridurre la madre a un appetito di morte, a una spinta a divorare il proprio frutto, a diventare proprietaria esclusiva e incestuosa della vita che ha messo al mondo. Bisognerebbe non dimenticare che il bestiario che accompagna immancabilmente la sua figura (la piovra, il coccodrillo, la chioccia, il vampiro) fornisce solo il suo lato in ombra, patologico, abnorme, che non fa giustizia della sua forza positiva che oltrepassa di gran lunga quel bestiario. Bisognerebbe non identificare la madre con il virus di ogni malattia psichica. Bisognerebbe non dimenticare la donazione che precede ogni eventuale divorazione e che custodisce la memoria più profonda del materno [...] Il legame arcaico con la madre non è solo una palude mortifera da cui bisogna liberarsi, ma è in primis una donazione che rende possibile la trasmissione non solo e non anzitutto della vita in quanto tale, ma del sentimento della vita, del desiderio di vivere [...] Bisognerebbe non pensare solo alla sua onnipotenza oscura, ma anche alla sua mancanza. Bisognerebbe provare a essere giusti con la madre e riconoscere nelle sue mani un’ospitalità senza proprietà di cui la vita umana necessita. Bisognerebbe rintracciare nel suo dono del respiro la possibilità che la vita abbia un inizio e che possa ogni volta ricominciare.
Massimo Recalcati -"Le mani della madre. Desiderio, fantasmi ed eredità del materno",
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"Filastrocca della Mamma imperfetta"
C’era una mamma, una madre madrona,
la mano a saetta, la voce che tuona.
Più che un bambino voleva un soldato
Ma poi crebbe un hippie tutto arruffato.
C’era una mamma, un po’ mamma e un po’ chioccia,
di libertà ne lasciava una goccia,
le nacque una bimba paracadutista
adesso è una stuntman professionista.
C’era una mamma vegana e pittrice,
viveva di tofu col figlio, felice.
“Quanti bei posti dipingerai?”
Ma invece il suo Adolfo guidò il Terzo Reich.
Filastrocca del figlio perfetto
Scolpito, pensato come un angioletto
Tu lo volevi un po’ simile a te
e invece “sorpresa!” decide da sé.
C’era una mamma, femminista di razza,
mutande bruciate e tette giù in piazza,
ma ebbe una figlia, un clone di Barbie
che va da Intimissimi e spende i miliardi.
C’era una mamma ingessata e ingegnera
sinapsi a quadretti, compita ed austera,
ma il figlio non legge ogni giorno i listini
compila gli oroscopi, descrive destini.
C’era una mamma Bocca di Rosa,
si dice puttana, io dico sciantosa,
il figlio giurò per la castità,
un frate trappista, in povertà.
C’era una mamma, una santa, una suora,
conosce l’amore, ma il piacere lo ignora,
crebbe un bambino, un chierichetto,
fa il pornoattore, un artista del letto.
Filastrocca del figlio perfetto
Scolpito, pensato come un angioletto
Tu lo volevi un po’ simile a te
e invece “sorpresa!” decide da sé.
Filastrocca della mamma imperfetta.
La mamma perfetta un figlio lo accetta.
Enrica Tesio
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È ora di dimostrare ai suoi amici chi sono davvero: la mamma chioccia del gruppo, che dimostra il proprio affetto preparando cibo. Come lo farò? Con questi due litri e mezzo di impasto per le crepes 😼
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Voglio vedere il mondo bruciare. Ma non quello che guardo con i miei occhi - la ragazza del bar con la voce chioccia, che mi fa pensare "ah, quant'è bella la fica"; il signore indiano con la figlia piccoletta che si arrabbia perché mi sono levato di culo dal sedile di pietra della stazione per via della mia sporca sigaretta, e che vuole che mi sieda comunque; la vecchina che beve brandy alla otto del mattino dentro al bar di mamma e figlia eritree, senza che gli importi un beato cazzo di nulla; la ragazza madre napoletana che vive a Rozzano, "in un posto peggiore di Scampia", che mi fa gli occhi dolci e poi mi parla di quanto è difficile restare sereni con due figli adolescenti in quel posto di merda; il professore solitario e zimbello del dipartimento, i cui tanti anni sul groppone, gli hanno fatto capire che non si può basare per sempre tutta la propria personalità sull'essere bellocci, ed oggi ripiega su una gentilezza arteffatta e posticcia, ma che lotta perché diventi reale -un mondo libero, in cui ognuno crede di essere e vuole essere ciò che vuole. Al di là delle restrizioni e delle leggi dei potenti.
Voglio vedere bruciare il mondo che sognano i Salvini, i Trump, i Putin e, perché no, anche le Schlein di questo pianeta. Ordinato, feroce, competitivo, meritocratico, gerarchicamente e moralmente definito e burocratizzato fino al malessere.
Voglio vedere quel mondo bruciare prima che io muoia.
E oggi voglio urlare una cosa stupida e retorica, perché voglio - posso - essere stupido e retorico: in alto le vostre fiche e in altro i vostri cazzi, sono rivolti alle stelle. E i fasci di ogni tipo, in basso, appesi, sputati e vilipesi. Sempre.
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fa almeno le uova o chioccia soltanto? (cit)
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🌹Mamma chioccia Clockwork🌹
#danny phantom#clockwork#cw#dp clockwork#Danny Phantom x Monster Musume#danny phantom x monster musume#oc#Nocturn#nocturne#nocturn
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What was your favorite lullaby as a child?
Stella Stellina. It is about all the Mamma and baby animals falling asleep, and the singer encourages their baby to do the same.
Stella stellina
La notte s’avvicina
La fiamma traballa
La mucca è nella stalla
La mucca e il vitello
La pecora e l’agnello
La chioccia e il pulcino
Ognuno ha il suo bambino
Ognuno ha la sua mamma
E tutti fan la nanna...
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Le Pleiadi, dette anche Gallinelle, sono un gruppo di sei stelle che si trovano nel segno zodiacale del Toro. Il secondo nome deriva dal fatto che, la loro apparizione annuale all'inizio della primavera, era il segnale idoneo per intraprendere la navigazione. Queste stelle sono collegate con il Suolo e con la Natura, hanno un significato profondamente occulto nella filosofia esoterica indù. Le chiamavano "la chioccia ed i pulcini" e di esse si servivano per regolare la loro misura del tempo in anni e mesi. Il mese in cui apparivano era chiamato Krittika e con questo nome chiamavano talvolta la costellazione. Krittika è la nutrice di Karttikeya, il Dio della guerra (equivalente a Marte), il Comandante delle Legioni Celesti. Il nome che gli Indù danno alle sette stelle è: Amba, Dula, Nitatui, Abrayanti, Maghayanti, Varshayanti, Ciupunika; ma vengono usate anche altre serie di nomi. Nel Kimah ebraico, Giobbe accenna ad una influenza atmosferica loro dovuta che chiama "i dodici influssi". Le Pleiadi sono considerate il punto centrale attorno al quale ruota il nostro universo delle stelle fisse, il punto focale dal quale, e nel quale, il Soffio Divino, il Movimento Divino, opera incessantemente durante il Manvantara. Nelle scienze occulte, le Pleiadi sono in rapporto con i destini delle nazioni. Sorelle delle Pleiadi sono le Iadi. Esotericamente, le Pleiadi simbolizzano le sette Sottorazze. Per gli Indiani del Nord America, le Pleiadi erano le figlie del Sole e della Luna, sette graziose fanciulle che di nascosto scendevano sulla terra, dentro una grande cesta, e si mettevano a cantare ed a danzare nei boschi. Un giorno un giovane indiano, che stava pescando nelle vicinanze, le vide e rimase così incantato dalla loro grazia e dalla loro bellezza che, non sapendo resistere al richiamo, si unì al canto ed alla danza delle fanciulle. Queste, impaurite, salirono nella cesta e sparirono nel cielo. Il giovane, però, non riusciva a dimenticare la scena e tornava sempre sul posto con la speranza di reincontrarle. Una sera, finalmente, la fortuna gli fu benigna e, nascosto dietro un albero, sorprese le sorelle a cantare e ballare. Avvicinatosi furtivamente, agguantò la sua amata e le chiese di sposarlo. La ragazza ne rimase entusiasta, ma temeva l'opposizione del padre. Il giovane pregò il Sole di accontentarlo; questi annuì, ma per punizione proibì alle altre sei di ritornare sulla terra. Questa leggenda è importante perchè lega il credo indiano a quello indù. Questi ultimi, infatti, sostengono che le Pleiadi note sono sei: la settima è occulta. SPIRITUAL crescita personale pleiades-Tom-Wildoner-
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Filastrocca - Il Pulcino
Sotto sotto al calduccio me ne sto. Mamma chioccia mi scalda sai! Tra pochi giorni io e i miei fratelli dal guscio usciremo e con il becco un varco ci faremo. Semi nudi saremo, ma le penne presto faremo e pulcini diventeremo.
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Auguri a mia mamma che non ho più! È la prima festa senza di lei.
L'ultima cosa che gli dissi fu, grazie per avermi dato la vita, il giorno dopo che era il mio compleanno se ne è andata!
Le ho dato veramente tanto durante la sua malattia. L'ho tenuta protetta a casa, mai fatto un tampone , mai indossato la mascherina e mai fatto il vaccino.
La multa comunque gliel'hanno mandata, quando si trovava in ospedale per controlli al cuore, non l'ho mai pagata, ovvio!
Non ha mai subito nulla a causa del covid, paure e cavoli vari.Non le ho mai fatto mancare la mia presenza durante il lookdown, non ha mai saputo cosa fosse. Le ho risparmiato tutta la sceneggiata.
Ho sempre fatto tutto io per lei, curata a casa e gestita da me, 120 km al giorno mi sono fatta!
Quando si da tanto non si sentono vuoti.
Vorrei solo dire di non abbandonare i genitori, quando non sono più autonomi, anche se aveva la demenza senile, percepiva a livello spirituale e di anima l'amore che provavo e la gratitudine, come una bambina appena nata si approcciava a me!
Vorrei davvero dirle grazie, per non avermi resa una bambocciona, non era certo una mamma chioccia, era tostina di carattere, molto imperfetta, era ciò di cui avevo bisogno, per sviluppare una forte me!
Grazie infinite per avermi fatto fare la più importante rivoluzione umana!
Giovanna Del Vecchio
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