Tumgik
#bel modo per passare l'estate mi dicono
schrodiekat · 7 years
Text
Traduzione di Night Vale - Ep. 1
Un'amichevole comunità nel deserto dove il sole è caldo, la luna è meravigliosa, e misteriose luci ci passano sopra la testa mentre tutti noi facciamo finta di dormire. Benvenuti a Night Vale.
Salve, ascoltatori. Per prima cosa mi è stato chiesto di leggere questo piccolo avviso: il concilio cittadino annuncia l'apertura di un nuovo parco per cani all'angolo tra la Earl e la Sommerset, vicino al Ralph. Vorrebbero ricordare a tutti che i cani non sono ammessi nel parco per cani. Le persone non sono ammesse nel parco per cani. È possibile che notiate delle figure incappucciate nel parco per cani. Non avvicinatele. Non avvicinatevi al parco per cani. La recinzione è elettrificata e altamente pericolosa. Cercate di non guardare il parco per cani, e, inoltre, non guardate nemmeno per un secondo le figure incappucciate. Il parco per cani non vi farà del male.
E ora le notizie.
L'anziana signora Josie, vicino al parcheggio dice che gli angeli le si sono rivelati: ha detto che erano alti tre metri, brillavano, e uno di loro era nero; ha detto che l'hanno aiutata con parecchie faccende domestiche. Uno di loro ha cambiato una lampadina per lei, quella della luce del portico. Ha deciso di vendere la vecchia lampada che è stata toccata da uno degli angeli. Era l'angelo nero, se questo alza la posta per qualcuno. Se siete interessati, contattate l'anziana signora Josie. È fuori, vicino al parcheggio.
Un nuovo individuo è arrivato in città oggi. Chi è? Cosa vuole da noi? Perchè ha dei capelli perfetti e bellissimi? Perchè ha un camice perfetto e bellissimo? Dice di essere uno scienziato. Beh... tutti noi siamo stati scienziati in un momento o in un altro, nella nostra vita. Ma perchè ora? Perchè qui? E soprattutto, cosa ha intenzione di fare con tutti quegli interruttori e aggeggi rumorosi in quel laboratorio che ha preso in affitto - quello accanto alla pizzeria di Big Rico? Nessuno fa le fette come Big Rico. NESSUNO.
Un promemoria a tutti i genitori lì fuori: parliamo un po' di sicurezza quando portate i vostri figli a giocare fuori, nelle zone boschive e nelle Valli Sabbiose. Dovete fornirgli una bella riserva di acqua, siate certi che in zona ci sia un albero che faccia un po' di ombra, e fate attenzione ai colori degli elicotteri. Quelli che stanno sorvolando la zona sono degli elicotteri neri e senza segni di riconoscimento? Probabilmente si tratta di elicotteri del Governo Mondiale. Non proprio una bella area per giocare quel giorno. Sono blu? È la Polizia Segreta dello Sceriffo. Terranno d'occhio i vostri bambini, e quasi sicuramente non ne porteranno via nemmeno uno. Sono pieni di graffiti complessi che illustrano dei rapaci intenti a cacciare? Nessuno sa a chi appartengano questi elicotteri, o cosa vogliano. Non giocate nella zona. Chiudetevi in casa finchè un Poliziotto Segreto dello Sceriffo non lascia un garofano al vostro portico per indicare che il pericolo è passato. Tappatevi le orecchie per coprire le urla. E ricordate: il Gatorade è pieno di zuccheri e grassi, quindi quando vanno a giocare date ai vostri bambini della cara, vecchia acqua e qualche fetta d'arancia.
Un aereo che volava nello spazio aereo locale è scomparso oggi, per poi ricomparire nella palestra della Night Vale Elementary durante gli allenamenti di basket, rompendo in malomodo la concentrazione. Il veicolo ha rombato all'interno della palestra solo per una frazione di secondo, e prima che potesse colpire qualche giocatore o edificio, è scomparso di nuovo, questa volta per sempre. Non si sa ancora se o come questo influenzerà il programma di gioco dei Leoni di Montagna di Night Vale, e, forse, questo potrebbe essere colpa dei Cactus di Desert Bluffs. I Desert Bluffs cercano sempre di umiliarci con uniformi più belle, migliori merende prima delle partite, e, forse, trasportando un aereo dentro la nostra palestra, ritardando gli allenamenti di qualche minuto, come minimo. Vergogna, Desert Bluffs. Vergogna.
Adesso sappiamo che il nuovo scienziato si chiama Carlos, e ha convocato una riunione cittadina. Ha una mascella squadrata e denti che sembrano un cimitero militare. I suoi capelli sono perfetti, e noi tutti odiamo, invidiamo e allo stesso tempo amiamo quei capelli perfetti. La vecchia signora Josie ha portato dei muffin di mais, mangiabili, ma privi di sale. Ha detto che gli angeli hanno preso il suo sale per una missione divina, e lei non aveva avuto tempo di comprarne altro. Carlos ci ha detto che noi siamo la comunità americana più interessante dal punto di vista scientifico, fino ad ora, e che è venuto qui solo per studiare cosa sta succedendo. Ha sorriso, e tutto di lui era perfetto, e me ne sono immediatamente innamorato. Agenti governativi di una vaga ma importante agenzia assistevano alla scena in disparte. Ho paura per Carlos. Ho paura per night Vale. Ho paura per chiunque finisca tra ciò che loro sanno e quello che loro non sanno ancora di non sapere.
Abbiamo ricevuto un comunicato stampa questa mattina. L'Associazione Affaristica di Night Vale è fiera di annunciare l'apertura del nuovo Porto di Night Vale e dell'Area Ricreativa del Lungomare. Io stesso mi sono recato in queste strutture, recentemente, in seguito a un invito, e posso dirvi che sono davvero fantastiche. Imponenti zone d'attracco fatte di materiale ecologico e riciclato, un marciapiede per i pedoni e una vasta moltitudine di stand pronti per far sì che i fruttivendoli della zona li trasformino in un nuovo, vivace mercato. Allora, in effetti un briciolo di preoccupazione c'è, considerato che siamo nel bel mezzo del deserto e che non c'è vera acqua sul lungomare. Uno spiacevole inconveniente, devo dire. Tanto per iniziare, il marciapiede è, ora come ora, ricoperto di cespugli di salvia e rocce. L'Associazione Affaristica non ha preovveduto con nessun rimedio specifico per questo problema, ma ciononostante mi hanno assicurato che il nuovo porto contribuirà in gran misura a migliorare Night Vale. Magari aspettate la prossima inondazione per visitarlo e vivere una perfetta esperienza sul lungomare.
Il dipartimento locale dell'NRA sta vendendo degli adesivi promozionali come parte della loro settimana di beneficienza. Hanno mandato la stazione uno per farsi un po' di pubblicità, e noi siamo qui per servire la comunità, quindi sono onorato di poterlo fare sapere a tutti voi. Gli adesivi sono fatti di vinile, e recitano: Le pistole non uccidono la gente. È impossibile essere uccisi da una pistola. Siamo tutti invulnerabili ai proiettili, ed è un miracolo. Mettetevi di fronte all'ingresso di casa vostra e urlate "NRA!" per ordinarne uno.
Carlos e il suo team di scienziati ci informano che una delle case nel nuovo stabilimento di Night Vale, quello dietro alla scuola elementare, in realtà non esiste. "Sembra che esista," ci ha spiegato Carlos con i suoi capelli perfetti. "È come se ci fosse solo quando la guardi. Ed è tra altre due case identiche a quella, quindi avrebbe più senso se ci fosse, piuttosto che il contrario." Dice però che dopo aver fatto molti esperimenti adesso sono sicuri che la casa non ci sia. Al momento, gli scienziati si sono radunati al marciapiede di fronte alla casa inesistente, sfidandosi l'uno con l'altro a bussare alla porta. Ieri si è sentito un ululato acuto nei pressi dell'Ufficio Stampa di Night Vale. Gli impiegati hanno affermato di non saperne nulla, anche se i passanti hanno dichiarato che il suono era simile a un'anima umana distrutta per mezzo di magia nera. Il Segugio Indiano- non so se avete mai visto questo tizio in giro. È quello che sembra avere di origine slava, ma che indossa comunque un copricapo indiano che sembra uscito da un cartone razzista e afferma di saper riconoscere le tracce sull'asfalto. Si è presentato sulla scena, e ha giurato che avrebbe scoperto la verità. Nessuno ha protestato perchè è complicato prenderlo sul serio con quel suo buffo copricapo.
Luci. Avvistate nel cielo sopra l'Arby's. Non era il cartello luminoso dell'Arby's. Noi li sappiamo distinguere. Noi abbiamo capito il loro gioco. Noi capiamo il gioco delle "luci sopra l'Arby's". Invasori da un altro mondo. Signore e signori, il futuro è qui, ed è circa 30 metri sopra l'Arby's.
Carlos e i suoi scienziati alla stazione di controllo vicino alla Route 800 dicono che i loro monitoraggi sismici hanno indicato dei violenti sbalzi sismici- o, in parole povere, che il terreno starebbe andando su e giù. Non so come sia il terreno lì da voi, ma qui è stato più stabile che mai. Carlos ha detto che hanno ricontrollato i monitoraggi e che funzionano perfettamente. Per farla breve, sembra che qui a Night Vale si stiano verificando dei terremoti catastrofici e che nessuno li possa sentire. Oh beh, io farei comunque un controllo alla mia assicurazione. Giusto per vedere, no?
E ora, ascoltatori, il traffico. La polizia ci avvisa riguardo a delle macchine fantasma in autostrada; macchine visibili solo da lontano che possono raggiungere velocità inimmaginabili partendo da luoghi sconosciuti per destinazioni ancor più sconosciute. Vorrebbero ricordarvi che non dovreste alterare la vostra velocità per queste apparizioni, e che se lo farete non sarete giustificati per "aver seguito il traffico". Comunque, dicono che molto probabilmente è sicuro andare alla stessa velocità delle luci nel cielo, visto che le entità o organizzazioni responsabili sembrano essere dei guidatori attenti e ragionevoli.
E ora il meteo.
Bentornati, ascoltatori. Oggi il sole non è tramontato all'ora giusta, ci hanno riferito Carlos e il suo team. Ne sono piuttosto certi. Hanno esaminato diversi orologi e il sole è tramontato sicuramente dieci minuti dopo del previsto. Ho chiesto loro se avessero una spiegazione, ma non hanno fornito nulla di concreto. Per la maggior parte del tempo sono stati seduti, in cerchio, attorno a un orologio da tavolo, fissandolo, mormorandolo e sospirando. Nonostante ciò, dovremmo essere grati di avere ancora il sole. È facile dimenticarsene in questo caldo, caldo, caldo clima del deserto, ma le cose per noi senza sole sarebbero giusto un po' più difficili. La prossima volta che il sole sorgerà, in qualunque momento possa succedere, prendetevi un momento per dire grazie per tutto il tepore, la luce, e sì, l'estremo caldo di cui la nostra comunità del deserto è fornitissima.
Il Concilio Cittadino vorrebbe farvi ricordare una cosa riguardante i Paradisi Stratificati e la gerarchia degli angeli. La cosa da ricordare è che voi non dovreste sapere nulla di tutto questo. La struttura del Paradiso e la sua cartella organizzativa sono informazioni privilegiate, di cui sono a conoscenza solo i membri del Concilio che necessitano di saperle per un motivo o per l'altro. Vi prego di non parlare o interagire con nessuno degli angeli che potreste incontrare mentre fate spese al Ralph's o alla Pista da Bowling Fiori del Deserto e alla Sala Giochi Fun Complex. Dicono solo bugie e non esistono. Riferite tutti gli avvistamenti di angeli al Concilio Cittadini per fargli prendere provvedimenti.
E ora un breve annuncio per il pubbico. Alligatori: possono uccidere i tuoi figli? Sì. E con questo, se posso dire la mia, credo che il miglior modo per morire sarebbe essere inghiottiti da un serpente gigante. Entrare prima coi piedi e poi per intero in un liquido appiccicoso darebbe alla vostra vita una perfetta simmetria.
Tornando alla Pista da Bowling Fiori del Deserto e alla Sala Giochi Fun Complex, il proprietario, Teddy Williams, ha riferito di aver trovato l'ingresso per un'immensa città sottoterra nella zona vicino alla Lane 5. Dice che non si è ancora avventurato lì sotto; non ha fatto altro che sbirciare dall'alto il suo ingresso e le sue piazzette. Ha anche raccontato di voci di una folla distante nelle profondità della metropoli sotterranea. A quanto pare l'ingresso è stato scoperto quando una palla da bowling ci è accidentalmente caduta dentro, scivolando nella città emettendo suoni che hanno rimbombato per miglia e miglia nella gigantesca caverna. Quindi sì, insomma, qualunque popolazione sia lì sotto, ora sanno di noi, e potremmo sentire altro da loro molto presto.
Carlos, così bello e perfetto, è arrivato nel nostro studio durante la pausa, prima, ma ha rifiutato di rimanere per un'intervista. Aveva in mano un qualche strano aggeggio coperto di cavi e tubi. Ha detto che stava setacciando "materiali" in zona. Non so di quali materiali stesse parlando, ma quella scatola ha fischiato per un bel po'. Quando l'ha messa vicino al microfono sembrava, beh, uno stormo di uccellini appena nati che si sono svegliati dalla nanna. Un vero casino. Carlos pareva nervoso. Non ho mai visto quell'espressione su una persona con un mento tanto scolpito. Se n'è andato in fretta. Ci ha detto di evaquare l'edificio. Ma poi chi sarebbe mai stato qui a parlare dolcemente a tutti voi, là fuori?
Pronto per un'altra notte serena e a una bella serata qui a Night Vale. Spero che tutti voi abbiate qualcuno con cui dormire, o, almeno, che abbiate dei bei ricordi di quando lo avevate.
Buonanotte, ascoltatori. Buonanotte.
PROVERBIO DI OGGI: Guarda il nord. Continua a guardare. Non arriverà nulla dal sud.
1 note · View note
storyofatwilightboy · 7 years
Text
Scherzi telefonici, vuoti storici ed età di vita pt. 3: Tu eri chiara e trasparente come me...
Ero in bagno, era notte, e avevo appena finito di lavarmi le mani. Il santo iPhone 4S era poggiato su uno sgabellino in legno e vimini accanto alla tazza del cesso, quando ricevetti la notifica di Facebook:
Alice (Kim) ti ha inviato una richiesta di amicizia
/mepensa: E chi è questa? [vedo la foto del profilo] Ah è rossa. E carina.
Accettai la richiesta di amicizia, e siccome non avevo nulla da perdere perché non avevo idea di chi fosse, decisi di rompere il ghiaccio con un messaggio.
“Ci conosciamo o hai la Burgos?”
La prof. Burgos è stata la mia professoressa di matematica alle superiori. Nonostante io investissi impegno nullo nella sua materia la mia predisposizione mi faceva essere il primo della classe, e quindi ero noto tra le sue restanti classi come uno dei suoi alunni preferiti. Dicono perché lei stessa facesse propaganda. Alice però non aveva la Burgos, mi aveva semplicemente intravisto a scuola, ad oggi non so chi le abbia dato nome e cognome.
Se vi sembra l'inizio perfetto di un piccolo grande amore vi ricontestualizzo un attimo il momento storico. Questo post viene pubblicato tre giorni dopo, la notte del mio compleanno, a posteriori dell'ultima cosa che potessi mai aspettarmi di vederci accadere. Non credo di essere stato eccezionalmente furbo nel nascondere l'ennesima frustrazione in un post evidentemente truccato, ma per chi non si fosse soffermato, leggete le maiuscole.
Alice aveva tre anni meno di me, i capelli di un rosso intenso e la pelle bianca come la carta, tanti interessi grazie ai quali ci siamo potuti scrivere senza esaurire i pretesti, e una timidezza sconfinata, quasi pari alla mia. Ci passavamo accanto nei corridoi scambiandoci un'occhiata sperando al contempo che l'altro se ne accorgesse e il contrario di ciò; quando una volta trovai la scusa di prestarle un fumetto (grazie, Zerocalcare), ci passammo accanto come le altre volte, la fermai, le porsi l'albo, ci scambiammo un saluto imbarazzato e ci defilammo. Solo uno stupido con l'autostima sotto i piedi (e qui mi appare una freccia lampeggiante sulla testa) non si sarebbe accorto subito che le interessavo almeno tanto quanto lei interessava a me.
Alice aveva un'amica nella sua immagine del profilo, Junia, sua compagna di classe, e in quel momento anche sua migliore amica. Quando me la vidi partecipare al progetto del Concerto di Fine Anno ebbi la sensazione che mi si stesse parando davanti un'opportunità, o meglio, più opportunità, tutte passanti per la strategia iniziale dell’amico affettuoso. Di cosa si tratta? Parte delle dinamiche amicali sulla normalità delle quali non sindaco, accennate nel post precedente, consisteva in ragazzi del gruppo che si comportavano in modo estremamente affettuoso (gli inglesi direbbero touchy-feely) con le ragazze del gruppo, con una confidenza per me disarmante; tali atteggiamenti in un modo o nell'altro erano sistematicamente bene accetti, anche fuori dalla prospettiva di un eventuale coinvolgimento sentimentale. Io mi ero bruciato questa carta con il gruppo semplicemente non facendolo con naturalezza, ma Junia era un contesto totalmente nuovo, non aveva idee pregresse su di me.
Essere l'amico affettuoso con lei, oltre alla immensa autogratificazione, avrebbe potuto portare o all'ottenere il suo interesse sentimentale, oppure, seguendo uno stratagemma estremamente classico di giochi amorosi adolescenziali, all'ottenere la gelosia e di conseguenza l'interesse di Alice. Win/win. Junia per mia immensa fortuna rispose in pochi giorni ricambiando la mia prima cauta, poi decisa confidenza, e finii per diventare suo amico mentre con Alice mi scambiavo a malapena il saluto: abbracci, bacetti e selfie specchiandoci nello smalto nero del pianoforte a coda del conservatorio suscitavano in chiunque ci vedesse la reazione “Oh please, get a room!”. Io dal canto mio ero abituato a questi scambi di effusioni tra amici, e anzi ero stato messo in guardia dall'esperienza contro il leggerci qualcosa, e forse anche forte di questa normalizzazione continuavo in tutta convinzione a fomentare un'amicizia che si faceva sempre più fisica, davanti agli occhi di Alice che nel frattempo aveva iniziato a stare con noi in quanto amica di Junia. Quindi io lasciavo intendere ad Alice che mi piacesse Junia, mentre avevo detto chiaro e tondo a Junia che mi piaceva Alice. Cosa mai poteva andare storto?
Tra una ricreazione, un'uscita da scuola e un rientro per il Concerto, Gennaio si fece Giugno (sì lo so, sono tanti mesi per cucinarsi una ragazzina, ma era la cosa più bella del mondo). Le prime volte al mare erano scandalose con Junia, ma la tensione con Alice iniziava a crescere, finché un bel giorno in mezzo al mese, tornando dalla spiaggia, lei mi prese la mano.
La più grande, bella, fragrante, sincera emozione che io abbia mai tuttora provato. Il primo bacio inesperto, imbarazzato, genuino e timido del 14 Giugno quasi sfigura al confronto. Andai al mare solo con Junia il giorno dopo. Stemmo lunghi minuti stesi sul molo, lei sopra di me, a guardare le nuvole in silenzio, e io anche allora non ci lessi niente. Nulla era andato storto.
Passammo l'estate per capire cosa fossimo, a incontrarci clandestinamente (perché i suoi non mi avrebbero accettato, e soprattutto non così grande), a esplorare lunghi silenzi tesi prima di baciarci, a percorrere e forzare i confini dei nostri vestiti. Dopo quel primo bacio venne a casa mia una volta, con un trucco, stavamo per spogliarci a vicenda e comprimere chissà quante piccole prime volte in quella singola mezz'ora; avevo troppa paura di forzare la sua volontà, però, e non riuscii a sollevare quel maglioncino oltre l'ombelico, il che paradossalmente la inibì, dilazionando quel processo lungo mesi, fatti appunto di tante piccole prime volte. Gran parte di me è contenta che sia andata così. Tre mesi di corpi timidi e di menti ancora più timide che conoscevano l'altro e piano piano si affidavano ogni intimità, fisica e mentale. Tre mesi passati al telefono ogni notte per ore, a raccontarci tutto l'uno dell'altra e a dirci carinerie vacue, le più importanti (chiamavo il suo cellulare dal fisso di casa, fingendo di ignorare che stavo caricando una tariffa enorme: a settembre arrivò una bolletta con surplus di €200). Rifarei tutto per quei tre mesi? Probabilmente sì.
Poi venne l'autunno, e con l'autunno la scuola. I nostri incontri clandestini si prolungarono negli ingressi, nelle ricreazioni ad esplorare gli anfratti del liceo. Ma incombeva su di me un'ombra che quella meravigliosa estate era riuscita a farmi dimenticare, ma che nulla avrebbe potuto con tanta facilità spazzare via. Ogni giorno tornava a sedersi, a pochi banchi dal mio, Ginevra (Frail, Victoria, avete presente). Dimenticarmi letteralmente della sua esistenza mi aveva regalato un'estate fantastica, ma il tempo delle mele era finito lì.
Il dolore che avevo provato per lei mi aveva portato a volerla fuori dalla mia vita, ma Ginevra, nella sua volontà (non azzardo bisogno) di essere amata da tutti, non avrebbe mai potuto accettare di essere rimossa, né tantomeno di vedermi scomparire. Solo ora posso capire questo suo rifiuto. Ricominciammo a scriverci ogni tanto, a incontrarci, e nel tempo che passavo con Alice mi facevo piano piano più opaco. Una volta, abitando loro vicine, mi fermai a pranzo da Ginevra per poi passare il pomeriggio con Alice; tornato a cena da Ginevra questa mi convinse a restare a dormire da lei. Era un simbolo di riconquistata amicizia per lei, mai sarebbe potuto essere altro: spesso e volentieri avevamo dormito in gruppo a casa sua, quindi io al solito non ci ho letto niente. Commisi l'errore di non dirlo subito ad Alice, fino alla mattina successiva, creando dei giusti sospetti.
Non riesco ormai a ricostruire la consequenzialità dei fatti, e questo mi mortifica. Ad un certo punto dissi ad Alice che la amavo, un primo “ti amo” insicuro e poco convinto, lo sentivo come necessario. Lei mi amava già, io ero già distratto, una maledetta distrazione di cui nemmeno mi accorgevo, che ingrigiva le emozioni e toglieva i pensieri e le cose belle. Un giorno, senza sapere o capire perché, commisi l’harakiri relazionale definitivo: confidai all'amica più stretta di Alice che provavo ancora dei sentimenti per Ginevra.
Il suo volto in lacrime quel pomeriggio all'Open Day fu la cosa più dolorosa. Avevo preso la sua beatitudine e l'avevo infranta contro i miei complessi, solo per un tentativo inconscio di disfarmi di lei. L'ingenuità sentimentale, l'innocenza e la fiducia per cui forse senza saperlo l'avevo amata prima non avrebbero mai più fatto ritorno nei suoi occhi. Una parte di me perde tempo a pensare che lì, in quel momento avrei dovuto lasciare che finisse, e limitare i danni. Ma ancora una volta ero troppo insicuro per vedermi senza di lei, le volevo troppo bene per pensarla lontana da me, senza un'occasione per riparare. Lei aveva trovato non so quante cose in me in quei mesi, e sebbene in quel momento le avesse perse tutte, si aggrappava a me nella speranza di ritrovarle. Dipendevamo già l'uno dall'altra, eravamo giovani, deboli e ci sentivamo soli. La nostra relazione morì quel giorno, ma noi ce la saremmo portata dietro per anni.
4 notes · View notes