#Teatro del terror
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ballata · 4 months ago
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Nulla è più semplice che essere Propal sul social. Fare il #poser in kefiah da riottoso è divenuta moda trend tra la delinquenza italiana di seconda generazione. Qui puoi dire e fare quel che vuoi. Essere quel che vuoi. Puoi sputare sulla Croce, bruciare perfino la tua (nuova) Bandiera, farti le canne nelle sedie universitarie fingendoti studente e non disadattato, insomma prendere per il culo chiunque, puoi comprare i libri o vestirti come ti pare, anche da coglione, con il reggiseno sopra il tanga anche se sei uomo....puoi guidare una macchina, assistere ad una partita di calcio ( dove è permesso) andare a teatro (dove è permesso) e tutto questo anche se sei una donna...senza ripercussioni alcuna, senza essere lapidata i stuprata da un tribunale o da chi ne fa "moralmente le veci"...E tutta questa Libertà che ti fa manifestare a favore di Stati dove vige il Terrore come Istituzioe è possibile proprio perché abiti in Europa Coglione!
In Gaza e in Iran come in Siria o Yemen tra gli Houti è tutta un altra storia invece, Li saresti impiccato con la tua stessa sciarpa arcobaleno e il tuo credo politico-religioso te lo ficherebbero nel culo visto la loro Teocrazia del terrore...chiamata Sharia.
P.S. Continuate a farli entrare e sostenerli nei "salotti de noantr' , scriveteci articoli lodando le.loro barbare tradizioni e le Vostre figlie ( la mia la sto crescendo moralmente savia) saranno intabarrate da 10 anni in su...#sinistra di #merda
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sparviero44 · 7 months ago
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Donald Sutherland
Addio a Donald Sutherland, l'amato attore Oscar onorario che ha recitato in decine di film da Quella sporca dozzina a MASH alla saga Hunger Games è morto a Miami. Aveva 88 anni. Lo annuncia il figlio Kiefer sui social.
"Con il cuore pesante, vi dico che mio padre, Donald Sutherland,è morto. Personalmente lo ritengo uno degli attori più importanti della storia del cinema. Mai scoraggiato da un ruolo, buono, cattivo o brutto. Amava ciò che faceva e faceva ciò che amava, e non si può mai chiedere di più. Una vita ben vissuta".
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Nato nel 1935 da una famiglia di origini scozzesi a Saint John, una cittadina canadese nella provincia del Nuovo Brunswick, ma cresciuto ad Halifax, Donald Sutherland nella sua lunga carriera di attore ha preso parte a più di 180 film e ha vinto l'Oscar nel 2017.Il debutto nel cinema è avvenuto in un film italiano, Il castello dei morti vivi, del 1964 e diretto da Luciano Ricci e Lorenzo Sabatini.Nel 1968 appare nella nota pellicola 'Quella sporca dozzina' di Robert Aldrich ma il successo vero e proprio avviene nel 1970 con il film M.A.S.H. di Robert Altman dove interpreta il Capitano Benjamin Franklin ambientata in un ospedale da campo Usa durante la guerra in Corea.Indimenticabile la sua partecipazione, nel 1976, all'opera di Bernardo Bertolucci, Novecento accanto a Robert De Niro e Gerard Depardieu. Federico Fellini, nello stesso anno, lo vuole per interpretare Giacomo Casanova ne Il Casanova, girato completamente nel teatro 5 di Cinecittà.
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Tra le altre interpretazioni si ricordano i film Animal House del 1978 di John Landis, Terrore dallo spazio profondo di Philip Kaufman, La Cruna dell'ago del 1981 di Richard Marquand. E ancora Fuoco assassino del 1991 diretto da Ron Howard e, dello stesso anno, JFK di Oliver Stone.Altre interpretazioni per Virus letale (Outbreak) di Wolfgang Petersen, Virus di John Bruno.Con Anthony Hopkins interpreta Instinct- istinti primordiale. Diretto da Clint Eastwood in Space cowboys. In The Italian job del 2003 per il remake di Un colpo all'italiana del '69. Poi ancora ritorno a Cold Mountain, Lord of war, orgoglio e pregiudizio, An American haunting. Nel 2007 e' stato il protagonista della serie tv Dirty sexy money. Infine nel 2017 il film drammatico Elia & John, the leisure seeker di Paolo Virzi'.Si e' sposato tre volte e due dei suoi figli, Rossif e Kiefer, avuti con Shirley Douglas, hanno intrapreso la carriera di attore.
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Goodbye to Donald Sutherland, the beloved Oscar honorary actor who starred in dozens of films from The Dirty Dozen to MASH to the Hunger Games saga has died in Miami. He was 88 years old. His son Kiefer announced it on social media.
"With a heavy heart, I tell you that my father, Donald Sutherland, has passed away. I personally consider him one of the most important actors in the history of cinema. Never discouraged by a role, good, bad or ugly. He loved what he did and did what that he loved, and you could never ask for more.
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Born in 1935 to a family of Scottish origins in Saint John, a Canadian town in the province of New Brunswick, but raised in Halifax, Donald Sutherland in his long acting career took part in more than 180 films and won the Oscar in 2017. His debut in cinema took place in an Italian film, The Castle of the Living Dead, from 1964 and directed by Luciano Ricci and Lorenzo Sabatini. In 1968 he appeared in the well-known film 'That Dirty Dozen' by Robert Aldrich but the real success takes place in 1970 with the film M.A.S.H. by Robert Altman where he plays Captain Benjamin Franklin set in a US field hospital during the war in Korea. His participation, in 1976, in Bernardo Bertolucci's work, Novecento alongside Robert De Niro and Gerard Depardieu, was unforgettable. In the same year, Federico Fellini wanted him to play Giacomo Casanova in Il Casanova, shot entirely in theater 5 of Cinecittà.
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Other performances include the 1978 films Animal House by John Landis, Terror from Outer Space by Philip Kaufman, and The Eye of the Needle by Richard Marquand in 1981. And again Killer Fire from 1991 directed by Ron Howard and, from the same year, JFK by Oliver Stone. Other interpretations for Lethal Virus (Outbreak) by Wolfgang Petersen, Virus by John Bruno. With Anthony Hopkins he plays Instinct - primordial instincts. Directed by Clint Eastwood in Space cowboys. In The Italian job of 2003 for the remake of Un coup all'italiana of '69. Then again I return to Cold Mountain, Lord of war, pride and prejudice, An American haunting. In 2007 he was the protagonist of the TV series Dirty sexy money. Finally in 2017 the drama film Elia & John, the leisure seeker by Paolo Virzi '. He has married three times and two of his children, Rossif and Kiefer, with Shirley Douglas, have undertaken an acting career.
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spada1926 · 18 days ago
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Dodici cucchiai di riso
(Primo Capitolo di Vita da Emmet)
Era una creatura straordinariamente complessa che aveva il terrore di un passato morto e sepolto ma non faceva altro che ricordarlo nei suoi sogni. Il suo primo psichiatra era un gay dichiarato che aveva uno studio nella verdità ubiqua della 12^ Ovest a Minnewalka. Era un appartamento studio sulla Gianni e Pinotto Tower, studio molto elegante in vari toni di marrone, arredato con una serie di sculture di cazzi di varia grandezza e colore. Lui si innamorò di lei e glielo esplicitò facendosi trovare nudo sulla poltrona color creme caramel, alla loro quinta seduta. Lei lo rifiutò subito chiarendo che aveva paura dei superdotati, quale lui poi era. Lui la cacciò via in malo modo forever e tornò a battere i bar sotterranei della Stuyvesant in cerca di immigrati africani compiacenti per cifre abbordabili. Quindi Barbara passò ad uno psichiatra anziano, Paulo De Assunçao De Mira Lanza y Obregon. Un tipo mite che odorava di cuoio e che aveva lo Studio in una casa su un baobab al Bugs Bunny Park, dove le acque azzurre dello Swanee River si gettano nel ventre verde scuro del Lago Minnewalka. I clienti di Paulo aspettavano il loro turno alla base del baobab conversando seduti in sdrai di bamboo. Li Barbara conobbe un attore scoperto tempo prima da un famoso regista che avrebbe dichiarato in seguito a Cluedo, un anziano giornalista televisivo coperto di nei e con un abbronzatura francamente ridicola, "Si lo ho scoperto io ma ho subito capito che avrei dovuto ricoprirlo ma non lo feci sperando che avrebbe irrimediabilmente rovinato i films dei mie idioti colleghi cineasti". Detto questo Barbare e l'attore si sposarono dodici giorni che si erano conosciuti in una notte fluida e calda nel ridotto del Teatro Tropical, quello con i muri leopardati sul lato nord di Congo Square. Funo dei 12 ViceSindaci di Minnewalka, il piu' sbronzo, che li dichiarò civilmente marito e moglie.
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solosepensi · 1 month ago
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«Ti guardo mentre dormi. Sono accanto a te, sono al tuo letto di morte. Ti dico addio, il più lungo di tutti gli addii, bambolina mia. Così ti ho sempre chiamata: bambolina.
Penso anche che è la prima volta in vita mia che ti vedo quieta e serena. Si potrebbe dire che una mano delicata abbia lavato via dal tuo viso paure e dissidi.
Ti guardo mentre dormi. Mi dicono che tu sia morta. In che modo ne sono colpevole io? ...Ci si pone sempre questa domanda davanti a qualcuno che si è amato e si ama ancora. Questa emozione ci sommerge, poi torna indietro e alla fine ci si convince che tutto sommato non si è colpevoli. Non colpevoli, ma comunque responsabili.
Ecco. Lo sono anch'io. È a causa mia che la notte scorsa il tuo cuore ha cessato di battere. A causa mia, perché 25 anni fa fui scelto per essere il tuo partner in "Christine".
Tu arrivavi da Vienna e io ti aspettavo a Parigi con un mazzo di fiori in mano che non sapevo come tenere. Ma i produttori mi avevano detto: "Appena scende dalla passerella, vada da lei e le porga i fiori". Io aspettai con i fiori in mano come un imbecille, in mezzo a un'orda di fotografi.
Tu scendesti dall'aeroplano, io mi avvicinai. Dicesti a tua madre: "Deve essere Alain Delon, il mio partner!" Nient'altro, nessun colpo di fulmine a ciel sereno. Così andai a Vienna, dove si girava il film, ed è stato là che mi sono innamorato follemente di te. E tu ti sei innamorata di me.
Spesso ci siamo posti a vicenda la tipica domanda degli innamorati: "chi è stato di noi due ad innamorarsi prima, tu o io?".....contavamo: "uno...due...tre..." e rispondevamo "nè tu ne io.......entrambi..." Mio dio come eravamo giovani e felici!
Alla fine del film ti dissi: " vieni con me, andiamo a vivere insieme in Francia" e tu rispondesti subito:"si, voglio vivere con te, in Francia"....[..] Io un francese, che non parlava una parola di tedesco. E tu, bambolina, che non parlavi una parola di francese.
All'inizio ci amavamo senza scambiarci una parola. Ci guardavamo e ridevamo. Bambolina.... e io ero "Pepè". Dopo qualche mese io ancora non parlavo tedesco, ma tu parlavi francese così bene che potemmo recitare in teatro. Quella volta il regista fu Visconti. Ci diceva che ci assomigliavamo, che avevamo fra le sopracciglia la stessa "V" che si increspava per la collera, per la paura di vivere, per il terrore. Adesso non hai più paura. Non stai più in agguato, non sei più preda di cacciatori. La caccia è finita e tu finalmente riposi.
Come si può spiegare chi eri tu e chi siamo noi, i cosiddetti "attori", come si può far capire che noi, recitando, interpretando, essendo qualcun altro da quello che realmente siamo, impazziamo e ci perdiamo? Come si può far capire la difficoltà, il bisogno di possedere un carattere forte ed equilibrato per riuscire a rimanere in qualche modo in piedi? Ma come possiamo noi, trovare questo equilibrio in questo mondo... noi, i giocolieri, i clown, i trapezisti da circo ai quali i riflettori indicano la strada dorata?
Dicesti una volta "Non so cosa io debba fare nella mia vita, ma in un film sono in grado di fare tutto".
No, gli altri non possono capire. Non possono comprendere che più un attore è grande e più diventa inadatto alla vita.
Non possono capirci loro, gli "altri". Gli attori si, gli altri no.
E' inspiegabile. E quando si è una donna come te, non possono comprendere che di questo ci si può anche morire. Loro dicono che tu fossi un mito.... si certo, ma il mito non è che una maschera, un riflesso, un apparenza, ma quando viene la sera il mito si dissolve e rimane solo Romy, ancora Romy, soltanto una donna incompresa, maltrattata, maldescritta sulla stampa, indebolita, braccata.
E' nella solitudine che svanisce il mito, succede per paura.
Questo cuore è stato maltrattato, sballottato, questo cuore che apparteneva ad una donna che la sera si metteva a sedere davanti ad un bicchiere...
Alla fine ci fu il film "La piscina", ci siamo ritrovati con il fine di lavorare insieme. Venni a prenderti in Germania, conobbi David, tuo figlio. Da quel film in poi tu sei mia sorella, io tuo fratello.Fra di noi tutto era chiaro, schietto. Nessun'altra passione. La nostra amicizia risiedeva nel sangue, nella somiglianza e nelle parole.
Fino alla morte di David c'era il lavoro a tenerti la testa fuori dall'acqua, poi David se ne è andato e il lavoro non ti è stato più sufficiente.
Non mi ha stupito affatto la triste notizia che anche tu ci avevi lasciato. Di cosa avrei dovuto stupirmi? Del tuo non-suicidio, forse. Ma non del tuo cuore distrutto. Mi sono detto: "Eccola, la fine del tunnel!"
Ti guardo mentre dormi. Sono di nuovo solo. Mi dico: tu mi hai amato. io ti ho amata. Io ho fatto di te una francese, una star francese. Si, è per questo che mi sento responsabile. E questa terra che tu hai amato per causa mia, è diventata anche la tua patria. La Francia. Wolfie ha deciso, e anche Laurent ne ha espresso il desiderio, che tu rimanga qui per sempre in suolo francese. A Boissy.
Là, dove fra un paio di giorni verrai raggiunta da tuo figlio David. In un piccolo luogo dove hai appena ricevuto le chiavi per la tua casa. Là dormirai per sempre. In Francia. Vicino a noi, vicino a me.
Ma non sarò presente né in chiesa né alla tomba. Perdonami. Verrò il giorno successivo e staremo da soli.
Riposa in pace. Io ci sono.
Da te ho imparato un po' di tedesco.
Le parole:" ich liebe dich".
Ti amo, ti amo, bambolina mia.
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loominggaia · 4 months ago
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Explicando el origen de las criaturas de gaia.
Hoy: vampiros (esto será un poco largo)
Describir a un vampiro es más difícil de lo que suena, pero empecemos despacio. Los vampiros surgieron alrededor del siglo 17, pero sus historias se vuelven más importantes alrededor del siglo 18. Su imagen se desarrollaría en Europa del este, pero el mayor contribuidor sería Inglaterra y la lengua inglesa en general.
En sus orígenes, el vampiro era solo una palabra para referirse a seres sobrenaturales como fantasmas. Pero recordemos, época moderna, habrá algo interesante.
Los relatos de vampiros del este de Europa, llegaron al oeste de Europa con historias "reales" de estos vampiros, que eran muy diferentes a los actuales. Primero, no solían ser de clase alta, si no de clase baja. Su piel era rojiza, y casi no chupaban la sangre, y cuando lo hacían era por el pecho, no por el cuello.
Ahora, eran muertos vivientes, por lo que los católicos y protestantes negaban su existencia. Los dos creían que los muertos podrían volver, en forma de fantasmas. Para el público más general, los vampiros eran un objeto de estudio (en esta época hubo un creciente interés por la ciencia) ya que desafiaban todo lo que se creía. Volvían de la muerte, no eran cadáveres, y no cumplían con la regla básica de todo:la muerte.
Avanzando en el tiempo, ya en el siglo 18 la imagen del vampiro se volvió más cercana a la actual. Esto por Drácula (pero no entraremos en eso hoy). Pero yendo al siglo 19, ahí habría un bum: a comienzos del siglo el volcán de la isla de tambora haría erupción, que cambio el clima de los próximos años. Esto arruinó los planes de un grupo que pasaba unas vacaciones en Holanda, pero el clima nublado dio una idea:contar historias de terror. Entre estas personas estaban lord biron, y una joven llamada Mary Shelly.
El vampiro que surgió aqui fue lord Russel (que pudo ser una parodia de lord biron) un vampiro que enamora a sus jóvenes víctimas. Ya por esta época, la imagen del vampiro había tomado otra imagen: una representación política, de gobiernos corruptos y cosas por el estilo.
Algo curioso de los vampiros de esta época, es que la mayoría solían ser mujeres. La más conocida siendo carmila. Que me da paso para decir, que las historias de vampiros de esta época solían tener toque de homo erotisismo, tanto entre hombre como entre mujeres, y esto no era necesariamente algo malo. En términos de impacto, eran más importantes las obras de teatro que se hacían de los libros, que eran más accesibles que los libros.
Tiempo después, los vampiros darían otro boom por un invento llamado: el cine. Los maquillajes oscuros hacían contraste con sus pieles pálidas, lo que hizo volver a las vampiresas, aún más seductoras y atractivas de lo que ya habían sido.
Esto es un resumen, recomiendo ver el vídeo del canal "archivo mitológico" para más informacion
(Translated with Google Translator) Explaining the origin of Gaia's creatures. Today: vampires (this will be a bit long) Describing a vampire is harder than it sounds, but let's start slowly. Vampires emerged around the 17th century, but their stories become more important around the 18th century. Their image would develop in Eastern Europe, but the biggest contributor would be England and the English language in general. In its origins, vampire was just a word to refer to supernatural beings such as ghosts. But let's remember, modern times, there will be something interesting. The stories of vampires from Eastern Europe reached Western Europe with "real" stories of these vampires, which were very different from today's vampires. First, they were not usually upper class, but lower class. Their skin was reddish, and they hardly sucked blood, and when they did it was from the chest, not the neck. Now, they were living dead, so Catholics and Protestants denied their existence. They both believed that the dead could return, in the form of ghosts. For the general public, vampires were an object of study (at this time there was a growing interest in science) since they challenged everything that was believed. They came back from the dead, they were not corpses, and they did not comply with the basic rule of everything: death. Moving forward in time, already in the 18th century the image of the vampire became closer to the current one. So much for Dracula (but we won't get into that today). But going to the 19th century, there would be a boom: at the beginning of the century the volcano on the island of Tambora would erupt, which changed the climate for the next few years. This ruined the plans of a group vacationing in Holland, but the cloudy weather gave an idea: tell horror stories. Among these people were Lord Biron, and a young woman named Mary Shelly. The vampire that emerged here was Lord Russel (who could have been a parody of Lord Biron), a vampire who makes his young victims fall in love with him. By this time, the image of the vampire had taken on another image: a political representation, of corrupt governments and things like that. Something curious about vampires of this time is that the majority used to be women. The best known being carmila. Which gives me the opportunity to say that the vampire stories of this time used to have a touch of homo eroticism, both between men and women, and this was not necessarily a bad thing. In terms of impact, plays made from books, which were more accessible than books, were more important. Some time later, vampires would give another boom for an invention called: cinema. The dark makeup contrasted with their pale skin, which made the vampiresses return, even more seductive and attractive than they had already been. This is a summary, I recommend watching the video of the "mythological archive" channel for more information
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Thanks for the history lesson! It's interesting to compare the classic versions of creatures with their Looming Gaia counterparts. I will lift a lot of existing lore for some species, and other species are only identical in name. It just depends on what I think will fit best in the World of Looming Gaia's established lore. I would say its vampires are not too far off from their "real-world" counterparts.
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curiositasmundi · 1 year ago
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[...]
E così anche Vizzardelli ha avuto il suo quarto d’ora di celebrità. Come in un romanzo di Kafka, ma in versione Lidl, lo raggiungono gli agenti della Divisione Investigazioni Generali e Operazioni Speciali, la Digos. Già il nome dovrebbe suscitare terrore e, per l’appunto, lo identificano. Gli chiedono i documenti e, quel che è peggio, lui li consegna. Anzi, li fotografa col suo telefonino (quello della polizia non funziona) e li invia, chinando di buon grado il capo alla propria normalizzazione. Intanto il culturame grida allo scandalo, al clima pesante del Paese, al fascismo che ritorna strisciante. A Vizzardelli è dedicata qualche apparizione nel santuario televisivo, un paio di editoriali benpensanti. I martiri da salotto esibiscono a favore di telecamera i loro documenti: si autoidentificano per un po’ di pelosa e veloce solidarietà all’urlatore loggionista. Ancora per qualche giorno seguiranno un altro po’ di strumentalizzazioni bigotte e poi, c’è da giurarci, ci si dimenticherà di questo perché qualcuno fermerà un altro treno in corsa, o perché qualcuno ha messo una stella rossa a sormontare l’albero di Natale della Capitale o perché qualcun altro ha messo liquido verde nei navigli. Invece quella richiesta di “identificazione” è grave. Gravissima. Perché denuncia un clima, è vero. Ma non un clima recente. Un clima che ha oramai troppi anni e al quale sembriamo assuefatti.
Quello in cui è obbligatorio avere con sé i documenti, anche se si passeggia per strada, anche se si mangia una pizza, anche se si dice un’ovvietà retorica in un teatro impomatato. Un mondo in cui dobbiamo continuamente essere visionati dalle telecamere, seguiti, verificati, controllati, tarati, giudicati. Normalizzati. Un modello sociale in cui chi si ribella al prototipo binario “bene/male” offerto dallo Stato, vivrà infelice. Ma è lo Stato stesso che si offre di correggere i sovversivi. Il più forte dispone, il più debole obbedisce. Chi grida in un teatro frasi un po’ banali ma vagamente allusive, va identificato, anche se bonariamente. Gentilmente sorvegliato. Messo sotto controllo perché potrebbe essere un deviante dal sistema. Ma non è una novità di questo governo di centro-destra, o di destra, o di destra destra. È il mantra polveroso di una società di diseguali al quale si conformano da troppo tempo tutti. O quasi.
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lalacrimafacile · 6 months ago
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Midnight Mass: Un Venerdì Santo da Paura in Sette Puntate
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Midnight Mass: Benvenuti nell'Altare del Terrore Televisivo
Cosa ottieni se mescoli il sacro con il profano, l'horror con il dramma, e aggiungi un pizzico di mistero soprannaturale? Ottieni "Midnight Mass", una miniserie che ridefinisce il concetto di genere televisivo. Diretto da Mike Flanagan, noto per i suoi lavori nel campo dell'horror psicologico, "Midnight Mass" si distingue per la sua capacità di fondere elementi di horror classico con riflessioni esistenziali e morali. Chi avrebbe mai pensato che una serie ambientata su un'isola sperduta, con un prete carismatico e una congregazione di fedeli, potesse diventare un cult del piccolo schermo?
Non è la prima volta che l'horror viene imbastito all'interno di un contesto religioso. Sono moltissimi gli esempi di film dove preti e suore vengono posseduti da entità maligne. Tuttavia nel mondo della serialità, "Midnight Mass" diventa un esempio di miniserie paurosa ma anche elegante e profonda.
Flanagan e la Scalata Tensiva: Prendete i Popcorn, ma Non Abbiate Fretta
Mike Flanagan, il maestro dell'horror contemporaneo, dimostra ancora una volta di sapere come costruire una narrazione intensa e coinvolgente. La tensione in "Midnight Mass" cresce come un’onda di marea, lenta ma inesorabile. Ogni episodio aggiunge un pezzo al puzzle, portando lo spettatore sempre più vicino all'inevitabile climax. Questo non è uno show da binge-watching distratto; richiede attenzione e pazienza, ma la ricompensa è una storia che ti tiene incollato allo schermo.
La Recitazione: Un'Ensemble di Talenti Celestiali
La recitazione in "Midnight Mass" è semplicemente stellare. Zach Gilford, Kate Siegel, Hamish Linklater e il resto del cast offrono performance che sono tanto intense quanto credibili. Linklater, in particolare, brilla nel ruolo di Padre Paul, il misterioso sacerdote che porta con sé un'aria di inquietudine e segreti oscuri. I personaggi sono ben sviluppati, e gli attori riescono a trasmettere una gamma di emozioni che vanno dalla devozione cieca alla disperazione più profonda.
Infatti, è proprio l'eterogeneità del cast che rende questo racconto speciale e intenso, secondo me. Dagli adulti ai pochi giovani presenti sull'isola, l'umanità viene incarnata in questa piccola ma speciale comunità.
Monologhi Lunghi e Dialoghi Teatrali: Shakespeare, Prendi Appunti
Una delle caratteristiche più distintive di "Midnight Mass" è l'uso di riprese lunghe e dialoghi che sembrano monologhi teatrali. Ogni parola è pesata e ogni silenzio carico di significato. Questi momenti possono sembrare lenti, ma sono essenziali per costruire l'atmosfera e sviluppare i temi della serie.
È come se Flanagan avesse deciso di portare il teatro in televisione, regalando agli spettatori scene di pura intensità emotiva che rimangono impresse nella memoria.
Il Messaggio: Non Solo Vampiri e Messa di Mezzanotte
"Midnight Mass" non è solo una storia di terrore; è una riflessione profonda sulla fede, il fanatismo religioso, il senso di colpa e la redenzione. Attraverso i suoi personaggi, la serie esplora le motivazioni che spingono le persone a credere e a sacrificarsi per ciò in cui credono. Il risultato è un messaggio potente che invita a riflettere su ciò che significa veramente avere fede e su quanto possa essere pericoloso quando diventa cieca e incontrollata.
Musica da Brividi: Un Coro di Note Angoscianti
La colonna sonora di "Midnight Mass" è un altro elemento chiave che contribuisce all'atmosfera inquietante della serie. Composta da The Newton Brothers, la musica utilizza cori angelici e melodie spettrali per amplificare la tensione e l'angoscia.
Ogni nota sembra avvolgere lo spettatore, immergendolo ancora di più nel mondo oscuro e misterioso dell'isola di Crockett. La musica non è mai invadente, ma sempre presente, come un sussurro inquietante all'orecchio.
Drammaticità e Impatto Emotivo: Preparati a Lacrime e Riflessioni
Il finale di "Midnight Mass" è un vero e proprio pugno nello stomaco emotivo. La drammaticità delle ultime scene, accompagnata dai dialoghi profondi e toccanti. Vengono toccati infatti temi universali come la fede e la morte.
I personaggi, giunti al loro momento di resa dei conti, offrono riflessioni che non solo danno senso alle loro azioni, ma costringono anche il pubblico a interrogarsi su ciò in cui crede. Il finale porta lo spettatore a pensare non solo alla fede ma anche sul significato della vita e della morte.
È un finale che lascia un segno profondo, sia per la sua potenza narrativa che per l'intensità emotiva, rendendo "Midnight Mass" una visione che resta nel cuore e nella mente ben oltre l'ultimo episodio.
Un'Esperienza Divina (ma Spaventosa) da Non Perdere
"Midnight Mass" è una miniserie che si distingue per la sua capacità di combinare elementi di horror e dramma con una narrazione profonda e riflessiva. Mike Flanagan ha creato un'opera che è tanto affascinante quanto inquietante.
Una serie che richiede attenzione ma ripaga con momenti di pura tensione e riflessione. Con una recitazione straordinaria, dialoghi che sembrano monologhi teatrali e una colonna sonora perfettamente calibrata, "Midnight Mass" è un must per chiunque ami le storie che fanno pensare e, al contempo, tremare di paura.
Non perdetevela, ma ricordate: guardatela a luci spente e con il cuore pronto a un bel batticuore.
Se vi è piaciuta come serie, commentate qui sotto. Non perdetevi i prossimi articoli e gli aggiornamenti sul mio profilo TikTok.
La vostra Easy Tears.
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tododeseonaceenlaausencia · 6 months ago
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«Como su teatro y su prosa narrativa, la poesía de Bertolt Brecht es una denuncia y una batalla verbal contra la explotación, la miseria y el hambre del mundo capitalista.
Brecht poeta es también militante, luchador. Su poesía es la guerra al fascismo y al terror de su época -y de todas la épocas. Hay en ella el objetivismo y la combatividad, unidos a su gran humanismo, que lo hace un autor vigente, trascendental.»
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jedivoodoochile · 1 year ago
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Tokusatsu, ("filmación especial") es un término japonés que se aplica a cualquier película o serie de televisión de acción real en la que se haga un uso intensivo de efectos especiales.
Las producciones de tokusatsu suelen englobar mayoritariamente los géneros de ciencia ficción, fantasía o terror, pero otros géneros también tienen cabida. Los tipos más populares incluyen el kaijū, películas de monstruos como las franquicias fílmicas Godzilla o Gamera, series de televisión de superhéroes como Kamen Rider y Metal Hero, y series de mecha como Giant Robot.
Algunas producciones combinan varios de estos subgéneros, por ejemplo Ultraman y Super Sentai Series.
El tokusatsu es uno de los modos de entretenimiento más populares en Japón y, salvo algunas excepciones notables, sus producciones no son ampliamente conocidas fuera del mercado asiático.
El tokusatsu tiene sus orígenes en el antiguo teatro japonés, específicamente en el kabuki con sus escenas de acción y lucha, y en el bunraku que utilizaba algunas de las primeras formas de efectos especiales en las marionetas. El tokusatsu moderno, sin embargo, no comenzó a tomar forma hasta principios de los años 1950, con el nacimiento de Godzilla, uno de los monstruos kaijū más famosos de todos los tiempos.
El artista de efectos especiales Eiji Tsuburaya y el director Ishirō Honda se convirtieron en los responsables de Godzilla. Tsuburaya se inspiró en la película estadounidense King Kong para formular muchas de las técnicas que se convertirían en señas de identidad del género, como la llamada suitmation, que es el uso de un actor con un disfraz para interpretar a un monstruo gigante combinado con el uso de ciudades en miniatura. Godzilla cambió para siempre el paisaje de la ciencia ficción, la fantasía y el cine japonés, creando una visión japonesa única en un género normalmente dominado por el mercado estadounidense.
En 1954, Godzilla inició el género kaijū en Japón, que mantuvo una gran popularidad durante varias décadas, liderando el mercado personajes como el mencionado Godzilla, Gamera y King Ghidorah.
Sin embargo, en 1957, Shintoho produjo la primera serie en la que apareció el superhéroe Super Giant, haciendo que la popularidad se dirigiera a los héroes enmascarados. Junto con el anime Astro Boy, las series de Super Giant tuvieron un profundo efecto en el mundo del tokusatsu. Al año siguiente, se estrenó Moonlight Mask, la primera de numerosas series de televisión de superhéroes que conformarían uno de los subgéneros tokusatsu más importantes.
Tras estas producciones, llegaron las primeras series tokusatsu en color, Ambassador Magma y Ultraman, que auparon el género kyodai hero, en el que un protagonista de tamaño normal crecía a tamaños gigantes para luchar contra monstruos también gigantes.
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gonzalo-obes · 1 year ago
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IMAGENES Y DATOS INTERESANTES DEL DIA 19 DE NOVIEMBRE DE 2023
Día Internacional del Hombre, Día Mundial del Saneamiento o Retrete, Día Mundial en Recuerdo de las Víctimas de Accidentes de Tráfico, Día Internacional de la Mujer Emprendedora, Semana Europea para la Reducción de Residuos, Semana Mundial de Concienciación sobre la Resistencia a los Antimicrobianos (RAM), Semana de Concienciación sobre el Azúcar, Semana Mundial del Emprendimiento, Año Internacional del Mijo y Año Internacional del Diálogo como Garantía de Paz.
San Barlaán, San Crispín y San Abdías.
Tal día como hoy en el año 1990
Algunos historiadores señalan el final de la Guerra Fría cuando hoy ser reunen en París (Francia) Estados Unidos, la Unión Soviética y otros 30 Estados en la Conferencia para la Seguridad y la Cooperación en Europa, que concluirá el día 21 con la firma de la Carta de París para una nueva Europa. (Hace 33 años)
1969
En el Océano de las Tormentas aluniza el Apolo XII, segunda misión tripulada a la Luna, formada por Charles Conrad, Richard Gordon y Alan Bean. El 24 de noviembre regresarán a la Tierra. (Hace 54 años)
1882
En Argentina, el gobernador de Buenos Aires, Dardo Rocha, pone la primera piedra de la ciudad de La Plata, con la idea de que se convierta en capital marítima de la nación. (Hace 141 años)
1850
En Madrid (España), se inaugura oficialmente el Teatro Real, de estilo neoclásico, que estará dedicado a la ópera. (Hace 173 años)
1819
En Madrid (España) se abre al público el Museo Real de Pintura y Escultura, más tarde conocido como Museo del Prado, una de las mejores pinacotecas del mundo, bajo la dirección del marqués de Santa Cruz y del pintor Vicente López. En el día de su inauguración se exponen, para ser admiradas, algo más de 300 obras. (Hace 204 años)
1803
En la isla de Saint Domingue (actual Haití), tras la derrota sufrida ayer por el ejército francés en la batalla de Vertieres, las tropas indígenas del general Dessalines entran triunfantes en Cap Francais (actual Cabo Haitiano), por lo que Donatien Marie Joseph de Vimeur, Conde de Rochambeau, capitula y ordena la evacuación de la isla poniendo fin al dominio francés. Poco después de la salida de los franceses, Dessalines iniciará el terror y linchamiento de la población blanca, exeptuando a curas, médicos, técnicos y algunos partidarios de los haitianos. Devolverá a Saint Domingue su nombre indio de Haití y proclamará la República el próximo 1 de enero de 1804. (Hace 220 años)
1708
En el marco de la Guerra de Sucesión española, una escuadra angloholandesa toma la isla de Menorca (Baleares) con mínima resistencia dadas las escasas fuerzas españolas que defienden la isla. (Hace 315 años)
1564
Dos navíos grandes, dos pataches y un bergantín, zarpan del puerto de Navidad, en México, al mando del español Miguel López de Legazpi con 380 hombres y con la misión de conquistar y colonizar el archipiélago filipino, a donde arribarán el 13 de febrero de 1565. Una vez allí, no encontrarán prácticamente oposición de los nativos, posesionándose de los territorios casi sin verter sangre. El 15 de mayo de 1571 conquistarán Manila, en la isla de Luzón, y la erigirán como capital de ese bastión del imperio español. (Hace 459 años)
1493
Cristóbal Colón en su segundo viaje descubre la isla de Borinquen, a la que llama San Juan Bautista, hoy San Juan de Puerto Rico. (Hace 530 años)
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marcnadal · 2 years ago
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🕸"ANTE LA ARAÑA" no te pierdas el resto del #cortometraje en el enlace 👇🏼. Protagonizado por Montserrat Ocaña y @RosaNicolasGracia.
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olympusgloryrpg · 1 year ago
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«¿Había que lamentar un accidente? ¿Una compañera había gastado una broma a una de las señoritas del cuerpo de baile? ¿Una cajita de polvos faciales se había perdido? ¡Todo era culpa del fantasma, del fantasma de la ópera!» – Gaston Leroux, Le fantôme de l'Opera. Aquellos que carecen de fe consideran esto meramente un delirio colectivo, una suerte de chivo expiatorio al que pueden señalar cuando buscan un responsable. "¡Es culpa del fantasma de la ópera!", exclaman con convicción cada vez que se topan con desgracias en su camino. Los nuevos dueños del teatro encuentran esto profundamente risible, pues les parece inverosímil que personas adultas puedan creer en la existencia de semejante ser. Por su parte, el público contempla esto como una mera y frágil excusa para no reconocer sus propias fallas en varias de las actuaciones. No obstante, el elenco, formado por aquellos que moran perpetuamente en el teatro, jura por la autenticidad de este enigmático ser. Entre ellos, fluyen historias de terror acerca de un hombre envuelto en una oscura capa y con un sombrero de copa, que habita en el palco número cinco del majestuoso Palacio Garnier. Sienten sus miradas inmóviles, que parecen desprovistas de toda vida, observándolos mientras interpretan sus papeles en el escenario, conscientes de que la insatisfacción del espectro solo les traerá infortunios y calamidades. La sabiduría común dicta que es imperativo evitar adentrarse en el palco número cinco, así como perturbar o buscar al espectro de ninguna manera. Todos están plenamente conscientes de que el acatamiento de estas reglas es lo que les garantiza la oportunidad de coexistir en paz. No obstante, esta paz es efímera y, tarde o temprano, llegará a su fin, dando paso a una serie de tragedias inminentes. La primera tragedia sacude hasta los cimientos mismos del Palacio Garnier, dejando al elenco cuestionándose— ¿Se trata realmente de un ente, o es alguien buscando hacer el mal utilizando tal producto del imaginario colectivo meramente como excusa?
NUEVA TRAMA DE SQUAD EN CASTING. [Hasta el 14 de Noviembre] -
FORO | Le fantôme de l'Opera.
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agrpress-blog · 1 year ago
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I bambini e le loro paure quotidiane. Come affrontarle senza timori e con il sorriso? A Zoomarine Halloween formato famiglia con “Smaschera la tua paura - il ritorno” con la partecipazione dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Roma e dell’Ordine degli Psicologi del Lazio.  Mostri, fantasmi, zombie. Non sono certo solo queste le paure quotidiane dei bambini. Alcune sono tipiche dell’età evolutiva, altre dipendono dalla storia individuale di ogni soggetto e per questo, a volte, potenzialmente possono essere infinite. Nel “mese da brivido” per eccellenza, che ormai da tempo è associato all’arrivo della Notte di Halloween, il parco Zoomarine rilancia la seconda edizione di una campagna educativa che lo scorso anno ha avuto un grande successo: «Smaschera la tua paura - il ritorno», con la partecipazione dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Roma e dell’Ordine degli Psicologi del Lazio. Lo scopo è proprio quello di fornire alle famiglie una serie di consigli per aiutare i genitori ad affrontare i timori quotidiani dei propri figli, come il buio, gli insetti, la visita dal dottore e la puntura, il dentista, i mostri, i rumori assordanti, la separazione dei genitori e tante altre, grazie all’intervento di alcuni professionisti pronti a dispensare suggerimenti pratici ed utili a vincere i disagi. Il parco alle porte di Roma, diretto da Alex Mata, si prepara così a lanciare i suoi appuntamenti di (non) paura per fare in modo che i bambini possano divertirsi e giocare con i personaggi fantastici presenti nel parco e le cinque aree tematizzate in cui è diviso, senza dover avere terrore di vivere i vari week end di una festa formato famiglia. Dal regno di Harry (con tanto di bacchetta magica donata nella cena a tema di martedì 31 ottobre con tanti cosplayer) agli spettacoli di magia, con travolgenti laboratori speciali per apprendere i segreti nascosti dietro le performance dei bravissimi maghi del Club Magico Italiano sezione Roma. Uno show nello show nel quale bambini e ragazzi potranno imparare giochi di prestigio con lezioni gratuite, divertenti e colorate. Nel parco vestito a festa, popolato di zucche, scheletri, streghette, ci sarà anche il Teatro della (non) Paura con un palco sul quale si esibiranno attori e performer che potranno essere raggiunti anche dagli stessi che riceveranno un simpatico attestato che dimostrerà come hanno sconfitto la paura. Sarà, inoltre, possibile divertirsi con le varie attrazioni sempre aperte e visitare i percorsi educazionali con gli animali. Grande attesa poi per il 31 ottobre con sedici spettacoli, ventun attrazioni, fantastiche cene con cinque dimostrazioni e tanti artisti. Per i teenagers e gli adulti tre nuovi i percorsi: l’Orfanotrofio: Nel sottoscala, nel buio sussurrano i bambini persi, le Creature del bosco: dove è preferibile non entrare da soli, non urlare, e non fare il minimo rumore, il Galeone Maledetto con un labirinto all’interno della nave pirata, dove le anime dei caduti sono imprigionate. Tante altre sorprese, come l’attesissimo arrivo di Luli Pampin domenica 29 ottobre e il laboratorio delle zucche, dove i bambini potranno intagliare o pitturare la propria zucca insieme a tutta la famiglia per un Halloween davvero indimenticabile.
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zizijeanmaire · 1 year ago
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Luis Jouvet, Medellin, ore 3 del mattino, aprile 1943.
Il sipario è calato. Lo spettacolo è finito. Nessuno è venuto a trovarmi. Sono salito nel mio camerino, solo. Che strana sensazione, sempre, quella di essere ancora truccati e restare così “a metà” sospesi tra il teatro e la vita laica. Scrivo, come è mia abitudine, le osservazioni della recita. Questa sera, ho notato che l’attenzione del pubblico al terzo atto era più alta, più intensa del solito. Mi sono sentito commosso e turbato da una specie di perdita d’identità che mi ha fatto paura. La platea era un cratere che fiammeggiava in silenzio, un riverbero quasi insostenibile. Io dicevo il mio testo come sull’orlo di un abisso con il terrore di urtare su una parola e precipitare giù. Forse mi sono mancati questa sera, il controllo ed il sangue freddo. Forse ho ascoltato troppo, la sala. È un mio difetto. E forse mi sono spinto troppo in là e troppo a lungo. Ma come “fare il teatro” senza pensarlo, senza porsi delle domande? Come stare in mezzo alla gente e non guardarla e non chiedersi, non interrogarsi sul teatro e sul mestiere dell’attore ? Su quello che “il teatro” è? Perché è? Perché lo si fa? Dopo trent’anni di pratica, il teatro mi appare ancora in tutti i suoi aspetti soltanto come un mistero. Provoca in me dei turbamenti profondi, dei disordini interiori difficili da spiegare. So soltanto che ci sono due modi per fare o considerare il teatro: alla superficie o in profondità, o meglio in altezza, voglio dire proiettato nella verticale dell’infinito. Per me, il teatro è questo: una cosa dello spirito, un culto dello spirito. O degli spiriti. Divisa, lacerata continuamente tra sentimenti contrari, la mia vita è passata nel teatro, in una servitù volontaria, dove il disgusto e la vergogna si sono mescolati sempre con il fervore e la fiducia e lo scoraggiamento con l’entusiasmo. Come tutti quelli che operano ed agiscono ho tentato d’imparare e di capire questo gioco, che gioco non è, del recitare e le ragioni di coloro che al gioco partecipano. Non l’ho capito. Ma nonostante tutte le delusioni che ho provato, in questa vita d’illusioni, tutto mi appare ancora oggi meraviglioso, anche se incomprensibile. Chi sono coloro che vengono a sedersi, una sera, in una sala di teatro? Chi sono coloro che parlano e si muovono sulla scena? E chi è colui che ha scritto un’opera drammatica? Tutto ciò che ho cercato di fare nel teatro, tutto ciò che ho cercato di conoscere mi lascia insoddisfatto. Se mi guardo a fondo non ho fatto altro che cercare di sapere e di tutte le calde emozioni che alcuni momenti drammatici mi hanno dato, soprattutto quando parevano indicarmi una scoperta vicina, solo questa curiosità mi resta. La scoperta non l’ho fatta. Continua la ricerca.
Può chiamarsi questa “la ricerca di un dogma?” È l’effimero del teatro che mi fa presentire in lui qualcosa di più grande, dietro? Sono le sue bassezza e le sue miserie che mi fanno cercare delle compensazioni? O è il desiderio di durare, di sopravvivere che mi fa vedere nel teatro qualcosa di spirituale, una specie di rinascita dalla morte, ogni sera? So che c’è in me una tendenza dogmatica e una tendenza mistica. Ma io sono e resto un attore che guida una compagnia di attori, non una specie di santo chiuso nel suo ritiro. Eppure io sento che in questa vita del teatro c’è una specie di corruzione, che nel teatro ci sono sempre degli elementi di corruzione. Essi vengono molto spesso fuori, da coloro che vogliono entrare nel teatro senza averne il diritto. Molto spesso dall’ignoranza di coloro che lo praticano oppure dall’impossibilità di essere sempre all’altezza di quello che io chiamo “stato drammatico” (e che cos’è poi questo teatro?). Intrusi, profani, dilettanti, povera umanità che cerca in qualche modo di raggiungere il sublime. Il teatro: creazione degli uomini per arrivare più in là, più in su? Esorcismo per combattere, ognuno di noi, i fantasmi che ci abitano? Gioco puerile che non va né più in là, né più in su di un gioco di bambini? Nessuno è ancora riuscito a trovare delle spiegazioni vere che riempiano il vuoto immenso di queste domande: cos’è il teatro? E perché si va a teatro? Perché si fa il teatro? E i rischi? È un mestiere quello del teatro in cui si rischia continuamente il disprezzo e la perdita di se stessi. E io ? Per quale anomalia, per quale sregolatezza dei miei sentimenti, proprio come dicono i Padri della Chiesa, mi sono ridotto a questa condizione di volere “far finta” per tutta una vita, di imitare, di … Ma perché “quelli” che mi guardano attoniti e commossi, in silenzio? Forse perché il teatro è fatto per insegnare agli altri altre cose che avvengono intorno a loro, perché essi credono o capiscono che coloro che recitano, sono là per “rivelarli” a loro stessi. Forse il teatro serve per fare sentire loro he hanno un’anima e un’anima immortale. Se è così, allora io sono l’intermediario di un’operazione altissima! Comunque sia, il mio mestiere è l’arte di fare credere qualcosa che non è, l’arte dell’apparenza. Far questo come una “maniera d’essere” e in questo esercizio trovare un equilibrio interiore per potere vivere. Trovare un equilibrio nel suo disequilibrio. Vivere nello sdoppiarsi. Perdersi nel teatro per ritrovarsi. Il segreto dell’attore, forse il segreto di tutto il teatro è qui… e i miei, sono propositi inutili. Ma possono fissare per l’anno 2000 (soltanto qualche decennio da oggi) lo stato d’animo di un attore qualsiasi, in un anno dell’epoca travagliata che stiamo vivendo. Un attore che reinventa, ogni sera, resuscita ogni sera il teatro con tutta la tenerezza che ha per amarlo meglio. È tardi. Non sono andato avanti di un passo. Tutto resta confuso, come sempre. Ho scritto. Sono stanco e non ho nemmeno il coraggio di rileggermi. Mi strucco
Luis Jouvet
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artemartinpietro · 2 years ago
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El arte grotesco: Descubriendo la estética bizarra y magnífica
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El término ‘grotesco’ es un concepto fascinante que ha intrigado y desafiado a los espectadores, artistas y críticos por siglos. Comúnmente asociado con lo bizarro, lo magnífico y lo desagradable, este término trasciende las fronteras de diversas disciplinas creativas, incluyendo el arte, la performance y la literatura.
Orígenes del Grotesco
Originario del italiano ‘grotto’ (que significa cueva), el término ‘grotesco’ fue utilizado por primera vez para describir un estilo de arte decorativo encontrado en las ruinas romanas descubiertas en el siglo XV en Italia. Este estilo, caracterizado por la fusión de formas humanas y animales con motivos vegetales, representó una estética única que rompió las convenciones de la época, proporcionando una visión perturbadora, pero fascinante, de la intersección de la naturaleza y la humanidad.
El Grotesco en el Arte
Siglos XV-XVIII
Desde los albores del Renacimiento hasta el período Barroco, el arte grotesco comenzó a ganar prominencia como una categoría estética que desafiaba y exploraba los límites de la realidad y la imaginación. Este estilo de arte se caracteriza por su audacia en la exploración de las realidades ocultas y oscuras de la existencia, proporcionando una representación visual de lo insondable y lo desconocido.
Hieronymus Bosch es un ejemplo destacado de un artista que empleó elementos grotescos en su obra. Conocido por sus representaciones complejas y detalladas de la vida y la moralidad humanas, Bosch desafió las convenciones de su tiempo a través de sus pinturas, como “El Jardín de las Delicias”, que utilizó elementos grotescos para simbolizar mensajes morales y religiosos.
Siglos XIX-XXI
Este tipo de arte continuó evolucionando a lo largo de los siglos XIX y XX, encontrando formas de expresión en el trabajo de artistas como Francisco Goya y Salvador Dalí. Las representaciones de Goya sobre los horrores de la guerra, así como la obra surrealista de Dalí, que a menudo combinaba figuras y escenarios grotescos, demostraron una forma única de atraer y desconcertar a los espectadores.
El Grotesco en la Performance
El grotesco no se limita a las formas de arte estáticas y ha encontrado un lugar de resonancia en el ámbito de la performance. Esto es particularmente evidente en el Teatro del Absurdo, un movimiento teatral de la posguerra que a menudo empleaba elementos grotescos para representar la desilusión y la alienación existenciales.
Samuel Beckett, un dramaturgo prominente en este movimiento, a menudo retrataba a personajes atrapados en situaciones absurdas y llenas de desesperación, destacando la futilidad y el absurdo de la existencia humana. Otro dramaturgo importante del Teatro del Absurdo, Eugene Ionesco, también empleó elementos grotescos en su obra, proporcionando una crítica a la complacencia y a las normas sociales a través de escenas absurdas y ridículas.
El Grotesco en la Literatura
El grotesco ha sido una herramienta crítica en la literatura, desde las novelas góticas hasta la ficción de horror y especulativa moderna. Ha sido utilizado por autores como Franz Kafka y Flannery O’Connor para proporcionar comentarios sociales agudos, crear sátiras y explorar las profundidades de la psicología humana.
Lo Magnífico en este tipo de arte
A pesar de su asociación con lo desagradable, el grotesco también puede simbolizar lo magnífico y lo grandioso, sugiriendo una estética que es tan fascinante como perturbadora. Al combinar lo sublime y lo horrendo, este tipo de arte nos confronta con la majestuosidad y el terror de la vida y la existencia, proporcionando una visión cautivadora de la belleza en lo bizarro y lo anormal.
Universalidad y Diversidad
El arte grotesco abarca una amplia gama de estilos y técnicas, fusionando elementos dispares para crear obras únicas y provocativas. Esta síntesis de lo raro y lo maravilloso trasciende las fronteras culturales, lo que demuestra su universalidad y su capacidad para fusionar influencias de una variedad de tradiciones artísticas y culturales.
Conclusión
El grotesco sirve como una herramienta influyente para la autoexpresión, el comentario social y la crítica cultural. Distorsionando y transformando lo familiar en lo desconocido, este estilo obliga a las audiencias a enfrentarse a lo desconocido y cuestionar las normas aceptadas de belleza y realidad. Al celebrar lo irregular y lo extravagante, el grotesco desafía las convenciones estéticas tradicionales y nos invita a apreciar la belleza en lo bizarro y lo inusual.
Originally published at https://artemartinprieto.com/on June 29, 2023.
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noticiasdecine · 2 years ago
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🕸"ANTE LA ARAÑA" no te pierdas el resto del #cortometraje en el enlace 👇🏼. Protagonizado por Montserrat Ocaña y @RosaNicolasGracia.
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