#Strano eh?
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Things I’ve read in 2022: Così per sempre by Chiara Valerio
Odiava i morti, Dracula odiava i morti che, fuori dal suo dominio, si prendevano gioco di lui.
#è stato strano eh#una specie di sequel di dracula ma in italia#non male#così per sempre#chiara valerio#books#things i've read
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ma perché devono usare quei soprannomi da fidanzati
#mi fa strano usarli in ita (sto traducendo la cena in un posto meno economico)#bello#eh. sopravvivrò#alla fine è questione di abitudine#tay parla
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Guardare il tag di nuovo olimpo su Tumblr non è per niente stressante
#no raga me l'aspettavo eh#per�� fa comunque strano perché sono i miei bambini capito#sì anche 4lvise#e stanno lì a farsi scrivere le didascalie p0rno sotto le gif#prima del 2019 ci sarebbero state altre gif lo sappiamo sì
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saw a daughter and her mum have an open, honest, personal conversation, as my mum was sitting next to me, and it was like so strange. like i genuinely had forgotten parents and children do that
#and in front of other people too#honestly not the first time lately that i've realized me and my mum haven't openly honestly Really talked about important personal stuff#like feelings you know? a good conversation about things that matter#i mean. i don't know if we've ever for real had that. but eh i can't remember past conversations too well#if we did do that.. it has been years#but oh there's nothing like seeing other families in certain contexts to make you realize your family doesn't. talk. to e/o. ever#sono andato con mia madre ad un incontro per le famiglie delle persone disabili che frequentano il cad che frequenta mio fratello#e mi sento molto strano ed emotivo e strano e strano e strano. avrei forse bisogno di parlarne sigh#boh. a volte mi rendo conto di quanto sia fucked up la mia vita e il mio tutto vbb#delete later
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ieri sera ero a questo compleanno e verso le quattro quasi di mattina ce ne siamo andati io e due mie amiche (con cui un anno fa a gallipoli, insieme ad un altro ragazzo, eravamo il club del pettegolezzo in quel gruppo che ormai non esiste praticamente più), fatto sta che in macchina parlavamo di amore, destino ecc. e di cosa uno cerca in una relazione, io ho detto la mia (che è molto diversa rispetto a quello che ho sempre detto fino a un anno fa) e mi hanno detto che sono diventato molto più maturo e profondo
la mia unica spiegazione: eh sto invecchiando 😀
che poi essenzialmente è vero, io mi sento molto diverso rispetto a chi ero, i pensieri che faccio, la sincerità che cerco, mi metto molto più in gioco, man mano sto cercando di diventare l’uomo che vorrei essere ed è “strano” quando qualcuno se ne accorge che non sei più il bamboccio che sei sempre stato ma che stai crescendo perché magari nella tua testa è una cosa impercettibile, alla fine sono sempre emanuele, scherzo sempre, dico cazzate, però qualcosa di diverso c’è e lo sento
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LA LEGGENDA DELL'ANANAS NEL CARRELLO
Sabato pigro, sabato fresco in questa metà di settembre, con le temperature velocemente precipitate. Ma è anche sabato di spesa questo.
Entro al supermercato con il carrello, il primo reparto che trovo è quello della frutta. Distrattamente prendo un ananas, attratto da quel colore giallo e verde acceso, che mi ricordano i colori della bandiera brasiliana.
Non appena l'ananas è nel carrello, mi sento osservato. Mi giro, incrocio lo sguardo di una donna dall'aria vivace con un carrello colmo di prodotti biologici.
<Forse>, penso tra me e me, <approva la mia scelta di aver preso un ananas fresco e non di quelli inscatolati e già affettati.>
Mi fermo a osservare una piantina di basilico, lei mi si avvicina: "Hai il pollice verde?"
"Scusa?", le chiedo stranito, incredulo che mi rivolga la parola.
"Chiedevo se hai il pollice verde, vedendoti interessato al basilico", mi risponde.
"Mah, ci stavo pensando ma poi ho valutato che vivrebbe di più senza di me ed è meglio lasciarla qui al supermercato", le ho risposto con aria rassegnata.
Così dovrebbe bastarle. Dovrebbe capire che se faccio morire le piante di basilico figuriamoci i frutti dell'amore. Appassirebbero subito.
"Piacere, mi chiamo Monica", decisa con la mano allungata verso di me.
"Eh... piacere, Ri-Rino", le rispondo preso in contropiede.
"Ririno? Che nome strano."
"Mi hanno chiamato così perché non capivo mai niente, dovevano ripetermi le cose due volte da piccolo."
Lei ride. Ha capito la mia battuta, che non era una battuta, ma una vergognosa menzogna per mascherare il fatto di aver balbettato, davanti a lei, il mio nome.
Sorrido e riparto con il carrello, mi sento in imbarazzo, percepisco dal rumore che resta nei miei paraggi con il suo carrello.
Prendo una busta d'insalata e la butto distrattamente nel mio carrello.
"Quindi cerchi una relazione veloce e leggera", mi chiede incuriosita.
"Scusami ma non ti ho compreso."
"Allora", con un sorriso che stenderebbe chiunque, "se vicino all ananas metti l'insalata vuol dire che cerchi una relazione basata sul solo sess0, nulla di più."
"Ah... e se ci fosse della cioccolata?"
"Vuol dire che si cerca un'esperienza dolce e romantica."
"E se ci mettessi della conserva di frutta?", le chiedo incuriosito.
"In questo caso sei alla ricerca di una relazione dolce e duratura."
"Caramelle?"
"Passionale e sempre dolce."
A questo punto dal mio cervello sbuca un ricordo, quello della leggenda dell'ananas nel carrello. Nei supermercati era il modo di segnalare la propria disponibilità a conoscerci. Prima dei vari Tinder, Badoo e Meetic c'erano ananas e altri frutti.
Cazz0. Non me l'ero ricordato, a saperlo ci avrei messo subito dei limoni nel mio carrello, per segnalare una vita aspra. O dei kiwi, per indicare quanto ne avessi pieni gli 'zebedei'.
Deciso do una spinta al carrello, ora non so cosa metterci dentro. Ho paura a guardare la lista. Metti che ci fossero scritte 'zucchine', come interpreterebbe la cosa?
Entro nel reparto delle celle frigorifere, quelle aperte, dove in piena estate trovi quel refrigerio che ti riporta alle fresche serate d'ottobre.
Sento il suo carrello dietro al mio, dal fiato sul collo al carrello al culo è un attimo. Mi giro, lei sorride. Faccio la mossa di indossare la felpa in cotone che avevo appoggiato sull'impugnatura del carrello.
"Sai com'è", le dico mentre la indosso, "ho una certa età:"
Questo dovrebbe essere un chiaro segno della mia anzianità latente.
Velocemente mi fiondo nel reparto dolci, rimango in quella corsia fissando gli scaffali. Credo di aver avuto un'espressione abbastanza preoccupata.
"Tutto bene?", sento di nuovo lei prontamente a chiedermelo.
"Ehm, diciamo di si."
"Stai guardando gli ovetti al cioccolato, ti piacciono?"
"Si, il problema è quando arriverò alla cassa, mi creano più ansia gli ovetti al cioccolato che dei preservativi."
Ride, "Ma dai e perché?"
"Ti sembro uno che ha l'età per comprarsi degli ovetti al cioccolato? Mia cara... cara... scusami, già non mi ricordo il nome."
A quel punto mi mostra il cartellino di riconoscimento, appeso al suo collo, che le era andato sotto la sua felpa, "Ce l'ho scritto qui: Monica. Se vuoi tra poco vado in cassa, appena ho finito di rimuovere alcuni prodotti in scadenza dagli scaffali, così con me non dovrai andare in ansia."
"Ah, ma tu lavori qui!", ma dai ma che scoperta, ma cosa mi credevo? Illuso.
"Si, sei un nuovo cliente da noi?"
"Come fai a saperlo? Generalmente vado da un'altra parte."
"Si impara velocemente a riconoscere la gente che frequenta il supermercato dove si lavora. Chi sono, la frequenza e le assenze."
"Cosa intendi?"
"Intendo dire che lavorando in questo tipo di attività impari a capire il passare del tempo, della vita. Le persone anziane, per esempio, le noti perché ti fanno tante domande. Credo che a volte lo facciano perché sole, per parlare con qualcuno. Quando non le vedi per un po’ di tempo cominci a preoccuparti. Se non le vedi più capisci che potrebbero essere finite in un ospizio. O peggio morte. I bambini invece li noti perché corrono tra le corsie, li trovi spesso in quelle dei dolci o dove ci sono i giocattoli. Quando non li vedi più correre per le corsie vuol dire che sono diventati adolescenti, hanno la loro vita con gli amici. Non vengono più con i genitori a fare la spesa."
Rimango allibito e le chiedo, "E chi sta nel mezzo?"
"Quelli stanno nel mezzo, della vita, vanno e vengono come le offerte promozionali, spesso anche loro sono scontati", gli occhi di Monica sono lucidi, sembrano contenere il firmamento intero.
"Comunque", le rispondo per cercare di farla sorridere, "Non si è mai troppo vecchi e né troppo giovani, per lanciare prodotti a caso nel carrello di sconosciuti al supermercato mentre non guardano. Quando sarai in cassa e vedrai gente rinnegare quello che hanno nel carrello, ecco in quel momento pensa a me. Anche se non sono in offerta."
Non ho fallito, quel sorriso me lo porterò con me fino a che non mi addormenterò. Questa notte.
Oggi un ananas mi ha dato modo d'imparare, di conoscere. La frutta fa davvero bene. Anche se i nostri problemi sono iniziati da una cacchio di mela.
P.s. per questo racconto nessuna addetta alle vendite/cassiera è stata maltrattata
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Come buttare una mattinata intera
Oggi colazione al bar con vecchissimo amico, che mollo lì in fretta, perchè magari mi suona il telefono (che non suona). Poi di corsa a recuperare dei soldi. Strano, oh, la tipa c'è sempre, ma adesso che mi deve pagare non la trovo più. Bizzarro, nevvero? Comunque non ho tempo per aspettarla, perchè magari mi suona il telefono (che non suona). Torno a casa a prendere una powerbank per il telefono, metti che caso che... NO. Torno dalla tipa, che non c'è. Passo in Comune: "eh no, ma adesso non si può, deve tornare dopo le 15.00."
Ma sai che c'è? Ecco.
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Quando escono sui social notizie "leggere", vedo commenti così: "Ci sono guerre e parlate dei Måneskin? Vergogna!".
Osservazioni di tal genere mi lasciano perplesso.
Parlo spesso di politica, il gossip non mi interessa, ma non sono sempre sintonizzato sui problemi del mondo. E sapete perché? Perché il cervello funziona così. Anche quello delle persone più eccezionali. Anche chi ha messo l'attivismo al centro della sua vita si svaga con cose futili. E magari guarda un film con Bud Spencer e Terence Hill. È qualcosa che aiuta a sopravvivere.
Tempo fa ho pubblicato post "leggero" e un tizio mi ha scritto che potevo evitare, perché il giorno prima era morta della gente per un crollo (chiaramente per colpa mia).
All'inizio volevo fargli notare che da qualche parte nel mondo, in qualsiasi momento, succede qualcosa di orribile. Persino ora sta accadendo.
Ma invece di rispondere sono andato sul suo profilo. E ci ho trovato solo meme kitsch, post tesi a dimostrare che i giovani degli anni 80 erano migliori di quelli odierni, buongiornissimi caffè e cospirazionismo fascista. Nessun saggio su geopolitica e guerre. Strano eh?
[L'Ideota]
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— Ciao vicina, tuo figlio è gay...
— Sì, vicina, mio figlio è gay
— Immagino che faccia le sue "cosette" lontano da casa e lontano da te
— No, vicina, mio figlio non è un fenomeno o un animale strano per vivere nascosto. Devi sapere che mio figlio e il suo ragazzo possono mostrare il loro affetto dove vogliono e ovviamente possono farlo davanti a me. E sai perché?
— No eh...
— Perché l'amore non si nasconde e non deve essere motivo di vergogna, l'amore si mostra.
— Ah, vicina, ma essere gay è peccato
— Il peccato è essere una cattiva madre, un cattivo padre, un cattivo fratello, un peccato è essere una vecchia pettegola che vive in sospeso della vita degli altri.
Leonardo Macchia
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Credo che in questo fandom ci siano persone che seguono le vicende di S e C dall’inizio. Potrebbero collaborare a fare un album fotografico di tutte le ragazze che sono state affibbiate a Sam e vedere come il metodo si ripeta continuamente. La linea che chiamerei “ direttiva “ è ogni volta corredata da vari avvenimenti collaterali. Siamo partiti con una attrice passando per intrattenitrici , figlie di personaggi importanti modelle e ora sportive . Mi convinco sempre più che l’ideatore o gli ideatori di questi amori massmediali siano gli stessi del 2016.Nessuno degli Antis si preoccupa della vita di Caitriona: lei ha diritto alla sua privacy mentre Sam decisamente no.Sam cosa faresti per amore? gli è stato chiesto, tutto farei tutto., ha risposto E sta facendo proprio di tutto per proteggere chi ama.D’altronde se così non fosse queste donne sarebbero apparse al suo fianco in molte occasioni pubbliche essendo lui single alla ricerca del vero amore . Questa noiosa ripetitività come non può colpire anche quelli del lato opposto? E se posso fare un’osservazione S in questi ruoli non recita affatto bene .Una cotta, una passione o anche solamente un’attrazione fisica ti rende felice. Qui non vedo niente di scoppiettante , solo una coppia che sembra clandestina quando l���obiettivo è quello di essere pubblica. Se sei felice non lo puoi nascondere! Scusa la lunghezza di questo intervento ma sono cose talmente assurde e così poco interessanti!!!
Dear @findanserwers,
Sempre un piacere leggerti. Sai, a volte tutta questa farsa mi fa pensare a uno dei nostri programmi di giochi preferiti, su Rai Uno - Affari Tuoi (lo so, lo so, eh? 🤣). Non si sa mai cosa porterà con sé il prossimo pacco - forse un blu, un rosso, forse il Dottore chiamerà 👽... Ma puoi sempre scommettere che l'avidità di denaro e d'attenzione dei 'pacchisti' li terranno lì finché non avranno esaurito tutte le loro possibilità. Boh, anche se sappiamo che gli schemi continuano ad andare avanti, c'è sempre questo strano, quasi perverso senso di anticipazione.
Scrivi:
'I think we have, in this fandom, people who follow S&C's adventures since the very beginning. They could all collaborate and make photo album with all the girls who have been associated with Sam and see the pattern repeating itself over and over again. The line I would call 'directive' is every single time accompanied by all sorts of side events. We started with an actress, passing through entertainers, daughters of important people, models and now athletes. I am increasingly convinced that the creator or creators of these media love stories are the same as in 2016. None of the Antis care about Caitriona's life: she has the right to her privacy, while Sam definitely doesn't. Sam, what would you do for love? he was asked. I would do everything, he answered. And he is doing everything to protect the people he loves. On the other hand, if this were not the case, these women would have appeared at his side on many public occasions as he is officially single and in search of true love. How can this boring repetitiveness not also affect those on the opposite side? And, if I may make an observation, S doesn't act well at all, in these 'roles'. A crush, a passion or even just physical attraction makes you happy. I don't see anything flashy here, just a couple that looks clandestine, when the obvious goal would be to show off freely in public. If you are happy you can't hide it! Sorry for the length of this post but these things are so absurd and so uninteresting!!!'
Isn't it strange that, even if we know it so well, by now, we keep on following all this #shitshow every single time, as if somehow, something might turn out different?
Except it doesn't really, does it? TMcG will always look like he is about to have dental surgery (plus now wearing more make up than Berlusconi or Tutankhamun ever did) and S will always look nervous (who, in their right mind, would think biting his finger was sexy?!), out of place and even sometimes borderline rude. Organic, my foot: I am ready to accept one of their stories might look bizarre and manufactured as fuck, but BOTH? At the SAME TIME?
Yeah. And pigs fly.
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2 mesi.
Oggi compio due mesi che vivo qua, sono un bebè 😂, e magari smetterò di contare i giorni e i mesi, il tempo è una costante che mi ha sempre condizionato, sarà per via del fatto che sono un musicista?
Per farla breve, questo mese è stato decisamente migliore del precedente e sto piano piano riprendendo la strada dritta, anche se stando al cugino (psicologo) ancora ho un bel pò da camminare, ma sono positivo e so bene che andrà sempre meglio, soprattutto quando andrò via da qua. Ma oggi pranzo col mio ragazzo, che fra un paio di settimane compie 20 anni e si sta affacciando al mondo del lavoro. Per il resto suono, lavoro, vado al bar anche se non bevo, fa strano vedere tutti ubriachi da sobrio e pensare che 5 anni fa ero anche io in quello stato, però se ti fai una canna sei drogato eh!
Cambiando discorso e siccome è già da qualche ora sui social, anche qua, quindi ha vinto Trump? Mi ricordo quando gli yankee ci prendevano per i fondelli grazie a quel nano mafioso e la sua ignoranza spalmata ovunque come un marchio made in italy contraffato, adesso tocca a noi per la seconda volta 😂, cazzi loro.
Purtroppo in sto periodo non sto seguendo molto le vicende mondiali, guerre comprese, ho altre gatte da pelare, no, non è egoismo è sopravvivenza. L'unica cosa che manca a condire questo periodo su quest'altalena è una compagnia, eh beh oramai sono single, ma ci sto lavorando.
Ultima novità, ho installato il Tumblr sul telefono, non amo i social lo sapete, ma in questi giorni a lavoro è stato un mortorio e magari farsi un giretto qua non sarebbe male, anche perché tutte le colleghe non fanno altro, sembra di stare in un posto dove tutti si odiano e preferiscono guardare lo schermo più tosto che parlare con i colleghi, boh.
youtube
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Trappola e raccomandazioni
Gira uno spetegulessssssss riguardante il film Trap. I maligni dicono che Shyamalan lo abbia scritto e girato per lanciare la figlia cantante. (Alla quale, vedi caso, è stata affidata proprio la colonna sonora del film). Detto ciò, io posso affermare che i lavori di questo regista mi piacciono. Nonostante non siano all'altezza del suo esordio (Il sesto senso, per chi non lo sapesse). Perché lui parte sempre bene, eh. Poi finisce che si sbrodola e si banalizza. Nonostante l'indubbio mestiere. Nonostante quei colpi bassi che piazza qua e là, specie nei finali. La storia è assai semplice. Un uomo accompagna la giovanissima figlia al concerto che lei aspettava da tempo. (La cantante, sia detto in tutta franchezza, è proprio la pargola di Shyamalan). E fin qui, nulla di strano. Solo che il genitore è un crudelissimo serial killer, conosciuto come il Macellaio. E l'FBI ha trasformato la sede del concerto in una gigantesca trappola (da cui il titolo) al solo fine di catturarlo. La vicenda è ben raccontata: c'è molta tensione e i colpi di scena sono azzeccati. Il regista, poi, ha sempre quelle sue invenzioni visive che centrano il bersaglio. Non manca la Rivelazione finale, che mi ha sorpreso (ma forse perché nei gialli io non capisco mai una sega). Peccato che la conclusione sia effettivamente banale. Non risponde infatti a tutte le aspettative generate durante la narrazione. Hartnett è uno psicopatico abbastanza credibile, sebbene mantenga forse troppa calma. E la figlia del regista non sembra male, come attrice. Ma io me ne intendo fino lì. E posso anche sbagliarmi.
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Sono uscito con una, giorni fa.
Come è andata?
Molto bene.
La rivedrai?
Non lo so. Non l'ho chiamata.
Sei un dilettante.
So quello che faccio.
Ah, sì?
Sì. Non si preoccupi per me, so quello che faccio. Questa ragazza, insomma, è bellissima, intelligente, divertente. È diversa dalle altre con cui sono stato.
E allora chiamala, Romeo.
Così mi rendo conto che non è poi tanto intelligente? Che mi rompe i coglioni? Questa ragazza è perfetta ora; non voglio rovinare questo.
Forse tu sei perfetto ora. Forse è questo che non vuoi rovinare. Questa la chiamerei una "super filosofia", Will, così puoi in effetti passare tutta la vita senza dover conoscere veramente qualcuno… Mia moglie scoreggiava quando era nervosa. Aveva una serie di meravigliose debolezze. Aveva l'abitudine di scoreggiare nel sonno! [ridono] Scusa se ti racconto questa cosa. Una volta fu talmente forte che svegliò il cane! [ridono] Si svegliò anche lei e mi disse: "sei stato tu?"; e io: "sì"… Non ho avuto il coraggio.
Si è svegliata da sola?
Eh, sì! Oh, È morta da 2 anni e questo è quanto mi ricordo. [Will smette di ridere] Momenti stupendi, sai, piccole cose così. Per�� sono queste le cose che più mi mancano. Le piccole debolezze che conoscevo soltanto io. Questo la rendeva mia moglie. Anche lei ne sapeva delle belle sul mio conto, conosceva tutti i miei peccatucci! Queste cose la gente le chiama imperfezioni, ma non lo sono. Sono la parte essenziale. Poi dobbiamo scegliere chi fare entrare nel nostro piccolo strano mondo. Tu non sei perfetto, campione. E ti tolgo dall'incertezza: la ragazza che hai conosciuto, non è perfetta neanche lei. Ma la domanda è se siete o no perfetti l'uno per l'altra. È questo che conta. È questo che significa intimità. Puoi sapere tutte le cose del mondo, ma il solo modo di scoprire questa qui è darle una possibilità. Certo, non lo imparerai da un rincoglionito come me. E anche se lo sapessi non lo direi a un piscione come te.
(Film Genio ribelle)
Fb
Ossimoro
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Ieri pomeriggio è venuto papà in negozio, a sorpresa. Così. Non che ci sia nulla di strano, ma un po' mi fa sorridere questa cosa. Io e mio padre non abitiamo vicinissimi, lui abita in centro a Roma, io fuori in un paese. È venuto e abbiamo passato il pomeriggio insieme a chiacchierare mentre lavoravo. L'altro ieri mi ha chiamata per chiedermi un consiglio su alcune delicate dinamiche familiari, questa estate siamo stati molto l'uno di supporto all'altro per queste dinamiche micidiali (non si capisce per quale motivo si dice parenti serpenti e non parenti pezzi di merda). Insomma, nell'ultimo periodo sento che i miei consigli sono per lui importanti e di supporto, sento che ha bisogno di sentire la mia campana e questa cosa mi stupisce piacevolmente ancora un po'.
Negli ultimi anni papà si è smussato. Non voglio dire cambiato perché non sarebbe il vocabolo giusto. Si è calmato? Forse. Si è rasserenato? Eh, dai, forse sì. Sì è rassegnato? In alcuni casi sì. Ma sono tutte accezione positive del termine e io sono una vera sega a parlare quindi meglio di così non riesco a spiegarlo. Penso spesso a quando è cominciata questa sua variazione da "orso" a "orsetto" e non so bene a cosa attribuirla. Un misto di pensione/nonnitudine/vecchiaia e di certo la malattia di nonna. Veder passare una donna da totalmente indipendente, dinamica, con una vita così piena e attiva che se solo ci penso io oggi mi viene il fiatone, ad una nonnina con la testa che fugge e si stacca, che ha bisogno di un aiuto pratico per quasi tutto, nel giro di pochi mesi, è stato devastante. Lacerante. Sono convinta che questo lo abbia molto scosso. Come scuote e percuote me, anche solo a scriverlo, con le lacrime agli occhi. Perché mia nonna è il mastodontico perno di questa grande famiglia chiassosa, stronza e dispersa nel mondo, che nonostante tutto amo. Comunque...
Io e mio padre siamo sempre stati connessi. Culo e Camicia. Quando ci chiamavano così io immaginavo un culetto pallido con dei bottoncini attaccati alla pelle (che ero io) e una camicia azzurro chiara che si abbottonava perfettamente su quei bottoncini (che era papà). Eravamo uguali. Fumantini. Forti. Spigolosi. Tuonavamo. Ma anche molto divertenti e buffi. Poi lui se n'è andato di casa e mi ha lacerato il cuore. "La persona che odio e amo di più al mondo", solo così riuscivo a pensare a lui nella mia mente in quel periodo, in quei merdosissimi anni che la mia mente vuole ricordare solo a sprazzi. In quel periodo ho eruttato come un vulcano violento, contro il mondo, ma soprattutto contro di lui. Poi col tempo, ci siamo ritrovati, ritrovati veramente, dentro, perché fuori non ci siamo mai persi. So che il mio giudizio su di lui in quel periodo ha pesato come un macigno, ma è giusto che sia così. Oggi siamo sempre molto simili, ma siamo entrambi cambiati. Io, come lui, mi sono smussata.
Mi piace questa nuova fase della nostra vita dove oltre a figlia che può essere portata in braccio fuori dai rovi come un cerbiatto delicato, sono anche la figlia che hai bisogno di sentire per un parere, quella che parlando, in un continuo brainstorming incasinato e mal parlato, ti fa riflettere e ti apre finestrelle nella mente che tenevi chiuse senza volerlo.
Se penso a questa nuova nostra fase la prima immagine che mi viene in mente è il giorno di ferragosto di quest'anno. Dopo il classico pranzo sotto le montagne, con le tante famiglie della nostra gigante famiglia, tante risate e tanto buon cibo abbiamo portato nonna a riposare e io ho cominciato a pensare ai miei zii, a cosa si stanno perdendo vedendola poco o niente, a come sono lontani, come cerchiamo di includerli e ci scanzano, la scanzano. Ho raggiunto papà, su una panca vista ghiacciaio, e ho cominciato a parlarne con lui, piangendo. Non per me, sticazzi di me, ma per nonna. Ho rotto i miei argini. Ho pianto per tanto tempo, vomitando bile su questa situazione che ci fa stare una merda, urlando e singhiozzando, quando senti la pelle bollente dalla rabbia e gli occhi rossi, con mio padre che mi ascoltava, mi parlava, mi consolava, mi stringeva la mano, guardava le montagne e piangeva. Un triste e rassegnato consolarsi a vicenda.
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Ore 17.17
Devo andare in farmacia? Vado in farmacia.
Tu che devi fa'? Andare in Comune? Ti accompagno in Comune.
Te? La spesa? Andiamo a far la spesa.
In Posta non ci deve andare nessuno? Strano. Ah, tu ci devi andare, eccerto. E allora sali in macchina.
Altri? Altro? Ah, sto lavoro che non vuole nessuno lo proponi a me? E come no... tanto non c'ho un cazzo da fare, certo.
Questo è terrorismo psicologico verso il mio povero, piccolo ormone. Nemmeno il tempo di svegliarsi che già deve affrontare attentati. Lo rimetto in cassaforte eh!
Fateme respira"... 😤😡
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Oggi sono a casa, ma insomma che giornatina!
Stamattina con la Gabry accompagnamo mia sorella a fare un esame un po così, che ha creato in mia sorella e di riflesso a me, ansia.
Strano eh. Ma non succederà nulla.
Oggi pomeriggio il funerale della mamma della mia collega.
So quello che ha passato.
Quindi quando torno, spero di avere voglia di mangiarmi un gelato grandissimo.
Anche se in realtà dovrei fare un digiuno purificante, che ho tutto l'apparato digerente contro! 😝
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