#Scapole
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yourangle-yuordevil · 10 months ago
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“Ti amo” pensò di dirgli, ma il suo cuore era ancora un codardo “Ti amo, ti prego resta… anche se sono l'opposto di ciò che tu sei." Le parole continuavano a ribollirgli nel petto come lava, senza mai emergere in superficie. Avrebbe di nuovo fatto un disastro, confessandosi? Il rifiuto dell'ultima volta ancora lo terrorizzava. … ma Aziraphale conosceva tutte le lingue del mondo. Il francese… non proprio. Tuttavia aveva imparato ad interpretare i silenzi di Crowley, i suoi gesti attenti, il suo linguaggio segreto. Le sue dita si insinuarono sotto il colletto della camicia di Crowley lasciando una traccia bollente sulla sua pelle. Scese piano, carezzandogli la schiena… ticchettando sulle scapole. "Ti andrebbe di liberare le ali?" chiese all'improvviso. [Aziraphale x Crowley | Rating arancio | Post Stagione 2]
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smokingago · 2 months ago
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L'autosabotaggio è un omuncolo dal corpo roseo e tremante. È talmente assuefatto alla vita di sempre da avvertire un mancamento al solo pensiero di cambiare qualcosa. Perciò conosce bene il nascondiglio in cui si annida il Desiderio guizzante: lo tiene d'occhio e si accerta che non possa fecondare la terra; se ciò accadesse, nuove piante e nuovi frutti ne sconvolgerebbero l'aspetto, rendendola irriconoscibile. Determinato a conservare un eterno presente, l'omuncolo si nasconde nell'ombra e si prepara a intralciare il cammino dell'Intraprendenza, a tirare le briglie del Talento, a schiacciare la crisalide del Cambiamento. Non è malvagio, ma ha la pessima abitudine di rendere infelici tutti coloro che gravitano intorno a lui.
Tuttavia, se viene preso per mano con un gesto sicuro e gentile, il suo tremore scema, i suoi propositi franano, le molte Paure che gli si aggrappavano alla schiena disserrano le chele e precipitano a terra. In un batter d'occhio i suoi lineamenti cambiano, si fanno più distesi, e dalle scapole ossute spuntano due piccole ali.
L'Autosabotaggio vola via, e già non è più la creatura che era, già il suo corpo rimpicciolisce, sulla pelle glabra spuntano delle piume: si sta trasformando in Coraggio.
Pagina Facebook, Bestiario delle emozioni
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ambrenoir · 1 month ago
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“Ma tu cancelli le persone dalla tua vita così, senza dare una spiegazione?”
Si.
La risposta è un semplicissimo e freddissimo “Si”.
Perché se le cancello vuol dire che loro, prima, hanno cancellato me.
Con la cattiveria, con la falsità, con l’ipocrisia, con il falso perbenismo, con le lame conficcate tra le scapole della fiducia.
Perché ho un carattere strano, è vero, ma non riserva sorprese: se amo, lo dimostro, se disprezzo anche.
Può piacere o meno, ma è pulito.
Con me non ci si sporca.
Non tradisco. Non lo so fare, non voglio imparare a farlo.
E non perché sono santa tra i peccatori.
Non tradisco perché mi rispetto: dopo aver tradito qualcuno, che sia un amore o un amico o una semplice conoscenza, smetti di essere un essere umano e il solo pensiero mi fa venire la nausea.
Non perdono chi mi tradisce.
Non lo odio.
Ma lo sposto nell’oblìo della mia vita: non esiste, non fa male, diventa suppellettile inutile destinato alla discarica del passato.
Per e con le persone che amo io combatto, mi arrabbio, cerco confronti, assillo, annullo l’orgoglio, stringo la presa...a volte anche troppo...rispetto, ma non mollo.
Non ho mai imposto la mia presenza, ma ho preteso coerenza da chi voleva condividere il mio viaggio.
Io cancello senza spiegazioni, è vero: lo faccio nella vita quando l’indifferenza lascia spazio al disgusto.
E lo faccio sui social che per me sono solo un mezzo e non l’essenziale.
La critica se è costruttiva diventa acqua tra le dune arse della superficialità.
La critica diventa fumo tra le parole vuote di chi non guarda mai in faccia nessuno, nemmeno se stesso.
Ho imparato che il tempo è più caro dei diamanti, ed anche il silenzio ha un potere che prima non conoscevo: mi concedo il lusso di viverli, non di buttarli via con chi attribuisce un prezzo a tutto, ma non da valore a niente.
Sono considerazioni di un giorno di pioggia, quando tutto sembra surreale e ti accorgi di essere ormai dipendente solo dall’essenziale...
...come il cuore, come il mare.
Natascja Di Berardino
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lunamarish · 1 year ago
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Benché si legga con la mente, la sede del piacere artistico è tra le scapole; è quel piccolo brivido che sentiamo là dietro.
Vladimir Nabokov, Lezioni di letteratura
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jingchu-time · 2 years ago
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TW: Discussion of Child Abuse and Suicide.
Just me theorizing about Arturo's past for a little bit. Normally I'd make this a proper post but Nico analysis work has drained me so y'all are getting bullets instead.
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- So I'm like 85% sure that Arturo probably came from an abusive background.
- Arturo secret puts importance on the idea that him leaving his former situation is what caused his sister's suicide. He brings up how he shouldn't have to be blamed for wanting to live his own life.
- (This is clearly being done to push him and J as foils to each other. Shocked how nobody has noticed that, but that idea is for a different post.)
- Clearly Arturo's home wasn't a good place to live. My guess is that Arturo's parents were some form of abusive and it negatively affected both Arturo and his sister.
- When it comes to abusive households, many little siblings end up being left behind by older siblings the moment the older siblings find a chance to escape the household. Sometimes bringing the younger sibling along is too big of a risk.
- This was likey what Arturo ended up having to do. Sadly, doing so led to the worse outcome, her deciding to kill herself.
- For Arturo, who likey didn't have much of a choice in leaving her there, this has to be traumatizing in itself. The idea that it's all your fault that younger sister would kill herself because you were selfish enough to leave her there all alone. Guilt like that eats at you.
- Then (probably) years later, now that you've pushed that part of your past away, you're forced to have all that shit resurface in a killing game of all places.
- There is no escaping the guilt no matter how hard you deny the idea. It's especially difficult if everyone immediately agrees that you're the scum of the earth, no matter what you say.
- (I feel that the whole "Attacking Eden with a Scapole" thing was was likey because Arturo was triggered by having to hear about his secret. Him becoming angry and physically aggressive is one thing, but the instant sweating and the way he goes to try to gain control over the situation says a lot (not feeling in control is a sign of being triggered).
- (The way he acted seemed less like he was actually going to kill Eden and more that he was trying to scare her into keeping quiet. Less about actually hurting her for bringing it up his secret at all and more about keeping control over her so that she wouldn't dare try to reveal his secret to the others.)
- (That's just my thoughts tho. I could be wrong, who knows.)
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Also, I'm not trying to defend his actions or anything, just thought I'd give my thoughts and theories about him.
(Sorry this post is messy, might tidy it up later, might not.)
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perpassareiltempo · 2 years ago
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La sede del piacere è tra le scapole. Quel piccolo brivido che sentiamo là dietro è certamente la forma più alta di emozione.
Vladimir Nabokov
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wutternach · 1 year ago
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amour de l'après-midi
Oggi mi occupo di te. Quante volte lo ho voluto fare senza potertelo dire, quante volte ho sentito il desiderio di farti ascoltare la mia voce nel silenzio delle pareti nascoste dalle librerie di legno chiaro. Ascoltare, questo devi fare, sentire entrare nella testa le parole. Chiudere gli occhi e lasciare che io solo possa vedere la luce del sole del tardo pomeriggio entrare dalle tapparelle a metà. La polvere che si muove lenta, le mani che si occupano della tua pelle calda.
Oggi mi occupo dei tuoi pensieri, li prendo tra le dita e li muovo lenti, confondendoli, accarezzandoli, trasformandoli da sacri a profani, da disillusi a speranzosi. Oggi le mie mani ti prendono la carne, te la rendono morbida, te la rendono cambiata. Con il tempo che ci vuole a vivere il piacere, a farlo entrare dalla schiena, a farlo passare nelle scapole, sentirlo sfiorare il collo. Il tuo collo da scoprire, il tuo collo da annusare, da sfiorare con le dita e accompagnare con le mani aperte.
Senti il calore sui palmi, senti il calore negli occhi. Oggi lascia fare, lasciati fare, lasciati amare, lasciati toccare, lasciati baciare, lasciati accarezzare, lasciati prendere, lasciati andare. Oggi lascia le mie mani sui tuoi fianchi sinuosi, sui tuoi spigoli scoperti, lascia la tua pelle davanti ai miei occhi, preda del mio desiderio, oggetto delle mie dita. Lascia che il mio piacere di dare diventi il mio piacere di dire, che il tuo godere del desiderio diventi piacere delle parole ascoltate. Con cura, con delicatezza, con sfrontatezza. Oggi ti parlo dei segreti che ho custodito nella mia mente, ti confesso pensieri irrealizzati e sempre più forti, mentre ti scopro la pelle ambrata. Oggi ti dico tutti i miei veri desideri su di te, sulla tua bocca, sul tuo seno che ogni giorno è più bello, sui tuoi capezzoli che diventano ogni ora più invitanti. Oggi ti parlo della mia voglia con le mani ferme sul tuo culo nudo, così senti nelle orecchie e senti nella pelle. Oggi ti lecco la schiena e ti parlo di noi, dei giorni passati e di quelli futuri, delle idee più segrete, delle volte che mi hai fatto godere, delle volte in cui ti ho fatta godere, delle mille volte in cui ti farò godere solo entrandoti nei pensieri, nei momenti più improbabili. Senti la mia bocca come si occupa della tua tranquillità? Senti la mia lingua che ti lecca i brividi, che ti succhia le scapole? Pensa tutti i momenti in cui avresti voluto essere nuda davanti a me, esibire il tuo corpo erotico al mio sguardo estatico. Ricorda tutte le volte in cui hai voluto osare, in cui hai voluto superare il limite per vivere l’orgasmo che ti prende la testa, prima che il corpo. Ripensa ai giochi proibiti, voluti, preparati, dimenticati e poi vissuti, alle mani che hai desiderato addosso, tra le gambe, sulla fica, nella bocca aperta, con gli occhi fissi nei tuoi. Mani di un altro, mani di un’altra. Vivi le mie carezze che diventano strette, le mie mani dolci che diventano forti. Senti il piacere del sentirsi toccata, esplorata, avvinghiata. Girati, esponiti, apri il tuo desiderio segreto alle mie labbra. Fatti leccare la pelle, il calore, l’odore, fatti annusare il sapore, fammi succhiare il bisogno di sentirti amata, presa, desiderata, voluta come se fossi l’unica cosa al mondo, come se fossi la più attraente, desiderabile, invitante, eccitante, arrapante persona che c’è. Fammi prendere quello che sei per me, oggi, fattelo sentire addosso, piena di un desiderio senza confini, senza paure, senza freni. Riempi le mie mani, la mia bocca, le mie labbra, regalami tutta la tua passione.  E io ti farò sentire l’amore sotto la pelle.
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astra-zioni · 6 months ago
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Da qualche tempo ritorna il tema del rapporto con gli altri, e perché questo si deteriori sempre, continuamente, come una condanna.
Ho smesso di considerarla una condanna derivante da mie mancanze o da mancanze altrui ma più come una naturale conseguenza delle cose.
Quando una persona ha ricevuto amore nella sua vita, lo vedi: lo vedi da come cammina, come si muove nello spazio, lo vedi con la sicurezza che queste persone possiedono nel parlare con gli altri, nel raggiungere i propri obiettivi, nell’avere una solida autostima. E questo avviene perché è come se dietro di loro avessero una corazza di amore solido apposta tra le scapole.
Le persone che non sono state viste, non sono state amate, le riconosco: da come parlano, da come si muovono - è come se girassero scorticate a nudo.
Ormai posso dirlo con certezza, i miei genitori non mi hanno mai voluto autenticamente bene, perché a loro volta erano persone che non sono state amate e protette da chi era chiamato a farlo, e quando non ti viene insegnato e trasmesso l’amore non riesci neanche a provarlo, e se lo provi lo provi a condizioni, lo provi a fasi alterne, lo provi a intermittenza; generando, conseguentemente, una prole confusa, una prole che non capisce quando è amata se lo è davvero e in base a cosa.
Io penso che mio padre abbia cominciato a volermi autenticamente bene e dunque a stimarmi come essere umano quattro anni prima della sua morte. A quel punto ero ormai grande, si chiacchierava dei più svariati temi, riconosceva che avevo dell’intelletto, e forse anche dei valori, ci trovavamo sempre io e lui a parlare o in silenzio. Per questo, dopo il suo suicidio, la cosa straziante è stata dover accettare che lui avesse deciso di andarsene proprio quando avevamo appena cominciato a volerci bene davvero.
Le mie storie sentimentali si infrangono sempre nello stesso punto: questo vuoto desertico che nessuno sente ma comprende solo per vie cognitive. Avendo avuto ormai la mia buona dose di esperienza nei rapporti umani posso dire con certezza che l’unica persona che nella mia vita ho autenticamente amato è stata mia sorella, perché il suo vuoto combacia col mio, abbiamo attraversato lo stesso inferno. È simile a quando due soldati che hanno passato la trincea assieme poi diventano inseparabili. Il motivo è semplice: solo loro due possono realmente capirsi. Ed è anche il motivo per cui i tossicodipendenti finiscono con i tossicodipendenti, i punk con i punk, i letterati con i letterati, non è semplice etichettismo egoico di appartenenza, il filo comune è sempre lo stesso: l’esigenza di sentirsi capiti e di capire veramente qualcuno.
Talvolta questo porta a dinamiche disastrose (vedi i tossicodipendenti), e infatti non ho alcuna intenzione di morire in due di overdose, (per ora), il punto è capire quanto questo vuoto interiore che mi porto dietro dalla nascita possa incastrarsi con quello di un’altra persona. Non è facile, non è impossibile, ma richiede una consapevole solitudine autoindotta. Il problema principale, credo, sia capire cosa sia l’amore per noi e cosa vogliamo ricavarne da questo sentimento sempre più astratto e confuso, ed io voglio ricavarne la comprensione autentica, sentita, sincera. Per farci che poi? Niente, tutto? Il punto è che non mi interessa il fine utilitaristico di questo processo, sono certa che potrebbe non portarmi necessariamente ad avere dei figli, una famiglia e una casa felice e accomodante; il punto essenziale è che se il discrimine è sentirsi capiti e capire l’altro anche solo nello spazio di un’ora, per alcune persone, vale più di cento case, cento bambini e cento cene; vale più di qualsiasi miraggio di felicità.
Non so dove mi porterà questa ostinata ricerca, probabilmente da nessuna parte, ma per la prima volta nella mia vita non ho più intenzione di cedere pezzi di me a favore di qualcuno, affinché sia più “adattabile” a non so quale schema sano e funzionale di coppia.
“La gente ti toglierebbe volentieri pezzi di te, se potesse; ma questo è Frankestein, non è amore”.
Ed io stavolta voglio tenermi tutta intera.
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susieporta · 9 months ago
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Coco Chanel è rimasta orfana molto presto nella vita. Se pensiamo alla certezza dell’amore materno prima e paterno dopo come a delle ali che ci permettono il volo, potremmo dire che Coco è certamente il simbolo di un miracolo. Coco prima di essere Chanel, come dice il titolo di un film sulla sua vita, è stata una donna di servizio, una soubrette, e poi una sarta. Cosa quindi le ha permesso di volare e diventare chi desiderava essere? Potremmo fare molte ipotesi e nessuna ci potrebbe convincere fino in fondo. Quello che è certo è che Coco, come disse lei stessa, ha avuto la forza d’animo di accettare la sua realtà, la realtà di essere nata senza qualcosa, e proprio in virtù di questa accettazione ha saputo sfruttare ogni occasione che la vita le dava per costruire le ali di cui aveva bisogno. E questo è possibile proprio quando accettiamo di non essere stati amati senza scadere nel vittimismo, senza farlo diventare un alibi. Le ali germogliano dalle nostre scapole, quando iniziamo a credere fortemente che le nostre origini, né il nostro passato siano motivi validi per continuare a vivere nel disamore. Coco ha potuto diventare Chanel perché ha saputo amarsi fidandosi dell’unico timone che aveva per orientarsi. Il bene per sé stessa.
Gloria Volpato
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estaticheparole · 11 months ago
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“Non mi manchi tu: mi manca un bacio. Il gesto di una mano intenta a dire le cose, le sue dita intirizzite, dritte. Una voce sonora, che riempie la stanza dov’è e quella accanto. Una mano fresca sulla pancia, qualcuno che mi afferri il grembo e me lo tenga stretto. Due labbra sulla tempia, un fiato caldo sulla palpebra, un ragno che corre per la schiena, tra le scapole e lungo la spina dorsale.”
(P. Loreto)
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canesenzafissadimora · 22 days ago
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“Ma tu cancelli le persone dalla tua vita così, senza dare una spiegazione?”
Si.
La risposta è un semplicissimo e freddissimo “Si”.
Perché se le cancello vuol dire che loro, prima, hanno cancellato me.
Con la cattiveria, con la falsità, con l’ipocrisia, con il falso perbenismo, con le lame conficcate tra le scapole della fiducia.
Perché ho un carattere strano, è vero, ma non riserva sorprese: se amo, lo dimostro, se disprezzo anche.
Può piacere o meno, ma è pulito.
Con me non ci si sporca.
Non tradisco. Non lo so fare, non voglio imparare a farlo.
E non perché sono santa tra i peccatori.
Non tradisco perché mi rispetto: dopo aver tradito qualcuno, che sia un amore o un amico o una semplice conoscenza, smetti di essere un essere umano e il solo pensiero mi fa venire la nausea.
Non perdono chi mi tradisce.
Non lo odio.
Ma lo sposto nell’oblìo della mia vita: non esiste, non fa male, diventa suppellettile inutile destinato alla discarica del passato.
Per e con le persone che amo io combatto, mi arrabbio, cerco confronti, assillo, annullo l’orgoglio, stringo la presa...a volte anche troppo...rispetto, ma non mollo.
Non ho mai imposto la mia presenza, ma ho preteso coerenza da chi voleva condividere il mio viaggio.
Io cancello senza spiegazioni, è vero: lo faccio nella vita quando l’indifferenza lascia spazio al disgusto.
E lo faccio sui social che per me sono solo un mezzo e non l’essenziale.
La critica se è costruttiva diventa acqua tra le dune arse della superficialità.
La critica diventa fumo tra le parole vuote di chi non guarda mai in faccia nessuno, nemmeno se stesso.
Ho imparato che il tempo è più caro dei diamanti, ed anche il silenzio ha un potere che prima non conoscevo: mi concedo il lusso di viverli, non di buttarli via con chi attribuisce un prezzo a tutto, ma non da valore a niente.
Sono considerazioni di un giorno di pioggia, quando tutto sembra surreale e ti accorgi di essere ormai dipendente solo dall’essenziale...
...come il cuore, come il mare.
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Natascja Di Berardino
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harrowscore · 2 months ago
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è da ieri sera che ho un certo dolorino tra le scapole, e stanotte è arrivato al petto. in generale mi sento i muscoli indolenziti, poi bisogna dire che ho una tosse debole ma cronica che compare soprattutto mentre dormo. non vorrei che si trattasse di qualcosa di più grave...
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marquise-justine-de-sade · 2 months ago
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“Ma tu cancelli le persone dalla tua vita così, senza dare una spiegazione?”
Si.
La risposta è un semplicissimo e freddissimo “Si”.
Perché se le cancello vuol dire che loro, prima, hanno cancellato me.
Con la cattiveria, con la falsità, con l’ipocrisia, con il falso perbenismo, con le lame conficcate tra le scapole della fiducia.
Perché ho un carattere strano, è vero, ma non riserva sorprese: se amo, lo dimostro, se disprezzo anche.
Può piacere o meno, ma è pulito.
Con me non ci si sporca.
Non tradisco. Non lo so fare, non voglio imparare a farlo.
E non perché sono santa tra i peccatori.
Non tradisco perché mi rispetto: dopo aver tradito qualcuno, che sia un amore o un amico o una semplice conoscenza, smetti di essere un essere umano e il solo pensiero mi fa venire la nausea.
Non perdono chi mi tradisce.
Non lo odio.
Ma lo sposto nell’oblìo della mia vita: non esiste, non fa male, diventa suppellettile inutile destinato alla discarica del passato.
Per e con le persone che amo io combatto, mi arrabbio, cerco confronti, assillo, annullo l’orgoglio, stringo la presa...a volte anche troppo...rispetto, ma non mollo.
Non ho mai imposto la mia presenza, ma ho preteso coerenza da chi voleva condividere il mio viaggio.
Io cancello senza spiegazioni, è vero: lo faccio nella vita quando l’indifferenza lascia spazio al disgusto.
E lo faccio sui social che per me sono solo un mezzo e non l’essenziale.
La critica se è costruttiva diventa acqua tra le dune arse della superficialità.
La critica diventa fumo tra le parole vuote di chi non guarda mai in faccia nessuno, nemmeno se stesso.
Ho imparato che il tempo è più caro dei diamanti, ed anche il silenzio ha un potere che prima non conoscevo: mi concedo il lusso di viverli, non di buttarli via con chi attribuisce un prezzo a tutto, ma non da valore a niente.
Sono considerazioni di un giorno di pioggia, quando tutto sembra surreale e ti accorgi di essere ormai dipendente solo dall’essenziale...
...come il cuore, come il mare.
Natascja Di Berardino
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ambrenoir · 2 months ago
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I CAPELLI CI COLLEGANO CON IL CAMPO INFORMAZIONALE. LE PROPRIETA’ MAGICHE DEI CAPELLI
E’ ormai noto che i capelli ci collegano con il campo informazionale planetario; se cadono, questo potrebbe significare che hanno smesso di ricevere i segnali dal mondo esterno. L’alopecia e la caduta dei capelli sono collegati con le conoscenze che una persona può e deve ricevere. La possibilità di farlo si perde man mano che noi perdiamo la percezione del mondo dei bambini. Possiamo pulire la strada verso la conoscenza, lavorando su se stessi e sulle proprie qualità disarmoniche.
Ricordate la parabola sul Sansone e filistei? Sansone è stato privato di forza quando rivelò il segreto: i suoi capelli erano la fonte della sua forza. La riacquistò quando i capelli sono ricresciuti.
Anche gli indiani d’America lo sapevano.
I capelli sono accumulatori dell’energia, e più sono lunghi più energia possono raccogliere.
I capelli conservano la nostra energia individuale. Secondo la bioenergetica, sono in grado di conservare l’informazione legata allo stress. Perciò, cambiando la pettinatura, ci liberiamo dall’energia negativa. Anche gli psicologi oggi consigliano di cambiare la pettinatura e il colore dei capelli, quando attraversiamo una fase negativa. Lo sapevano i nostri antenati, solo che dopo il taglio i capelli si raccoglievano e si bruciavano, affinché nessun mago cattivo possa adoperarli (sono i nostri “testimoni”) contro le persone
Pettinare i capelli: è una procedura molto utile, specialmente se pensiamo a qualcosa che vogliamo ottenere nella vita (è una programmazione). Se lo fa il/la parrucchiera, anche lui/lei potrebbe caricarvi un suo programma. Perciò, dalla parrucchiera parlate solo degli argomenti neutri (tempo, natura). Se lavate i capelli alla fine di una giornata pesante, cercate prima di rilassarvi, e non affrettatevi di asciugarli subito, meglio coprirli prima con un morbido asciugamano.
I CAPELLI VISTI DA “DONNA VEDICA”
Nell’antichità questo era risaputo: più sono lunghi i capelli di una donna, più lei influenza il mondo. Dovrebbero arrivare, come minimo, alle scapole, al loro centro (Anahata, il chakra del Cuore): in tal caso i capelli aiutano ad armonizzare le energie terrestre e divine.
Se state crescendo i capelli, legateli all’indietro con un nastro, di modo che questo arrivi al centro dell’Amore.
La treccia è una delle migliori pettinature. I capelli intrecciati crescono più in fretta e fanno da anello magico... I capelli divisi al centro della testa fanno equilibrare le energie maschili e femminili. Se vi sentite agitate, pettinate i capelli, divideteli al centro e legateli all’indietro: vi sentirete subito meglio e l’energia passerà nel vostro corpo senza intoppi.
I capelli divisi sul lato destro e spostate a sinistra = maggiore femminilità (e viceversa).
I capelli raccolti aumentano la concentrazione, mentre i capelli sciolti la disperdono.
I capelli sciolti aumentano di certo il fascino femminile, ma in tutti gli altri casi è meglio accumulare l’energia.
Raccogliete i vostri capelli prima di fare una conoscenza importante, o intrecciateli. Ma andando alll’appuntamento, scioglieteli; l’energia del vostro fascina aumenterà notevolmente.
I capelli grigi, incanutiti, sono assolutamente da evitare.
Il vostro colore naturale è quello più armonico e potente; ma se volete tingerli evitate i colori rosso acceso, oro acceso, nero ( sono colori che aumentano le energie maschili).
I fiori intrecciati nei capelli fanno molto bene.
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turuin · 3 months ago
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Day 43
Giorno 43 - ieri
Totale caffè bevuti, 2.
A pranzo, grazie alla splendida cortesia di una collega barese, f'cazz baresana che mi è bastata ed avanzata fino a sera.
Uscito dal lavoro mi sono dovuto infilare nel supermarket per la spesa grossa, dato che pareva a casa non avessimo niente; sono arrivato a casa alle 20:00 circa.
Cena: Tortillas SG con pollo e verdure, e una cotoletta.
Post cena ero uno straccio da buttare via, sono riuscito appena a fare un disegno e andarmene a letto. Rimando anche il disegno di oggi a stasera, perché non ho voglia di correre contro il tempo per arrivare in orario in ufficio.
In realtà, avrei voglia di starmene a casa e rilassare questo punto che si trova alla base del collo e tra le scapole che è sempre sovraccarico di tensione; ma invece I'll go to work, and diminish, and will remain Galadriel.
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mynameis-gloria · 1 year ago
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Che a me far l'amore fa impazzire, sento scorrere quest'energia per tutto il corpo, su ogni centimetro di pelle, lungo le spalle e le scapole, solletica i seni, scende sui fianchi, quel fremito tra le cosce e quell'intenso calore, fino alle punta dei piedi.
Mi fa sentire bene, viva, persino bella e sensuale.
È un momento così intimo e speciale che la mia testa non vuole e non può condividerlo con chiunque.
Ed il mio cuore freme, scalpita e si agita
Per pensieri, gesti e carezze
Baci passionali e segni
Com'è che di questo amore non posso farne a meno,
Che il desiderio sia cosi profondo ed intenso?
...E la notte vorrei braccia nude che mi stringano
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