#Oltre L'orientamento
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Il Vizietto
Giorno 17 Maggio si ricorda la Giornata Internazionale contro Omofobia, Transfobia e Bifobia. In occasione di questa iniziativa la maggioranza dei paesi membri dell'Unione Europea firma una dichiarazione per la promozione delle politiche europee a favore della comunità LGBTQ+. Tra i paesi non firmatari spunta, non sorprendentemente, il nostro paese. Eppure quella stessa mattina le alte cariche dello Stato hanno dichiarato che ci sarebbe stato un impegno dalla loro parte per garantire il rispetto dei diritti di queste minoranze. Quindi, cosa è cambiato?
Semplicemente quello che definirei un disturbo da stress post-traumatico dovuto alle similitudini nel testo della dichiarazione e la proposta di legge Zan, che il nostro parlamento ha bocciato festeggiando come se la nazionale di calcio avesse segnato un goal decisivo nella finale di Coppa del Mondo.
Questa non velata dimostrazione di ipocrisia da parte nostra, oltre ad essere una mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini facenti parte di questa comunità, ci porta a venire isolati dall'Unione Europea stessa. Un fatto grave, considerando che l'Italia è uno dei paesi fondatori. Il rispetto dei diritti umani e civili è un qualcosa che va oltre il colore politico, oltre i programmi elettorali, e un fatto del genere ci fa apparire come un paese retrogrado e ancora legato a delle dinamiche politiche e sociali che il mondo ormai da tempo si è lasciato alle spalle.
Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la dichiarazione rilasciata dal Ministro delle Pari Opportunità e della Famiglia Eugenia Maria Roccella, e cito testualmente: "La sinistra usa l'omofobia per nascondere il suo vero obbiettivo, il gender". Tralasciando il fatto che dichiarazioni del genere non le digerirei neanche in un comizio elettorale per le elezioni politiche di un paesino dimenticato da Dio, è evidente come vi sia ancora una forte ignoranza sulla questione dell'orientamento sessuale e dell'identità di genere, che vengono ancora viste come l'una la conseguenza dell'altro.
Premessa importante: sesso e genere sono due termini distinti e separati. Il sesso è una componente biologica, stabilita sin dalla nascita, inalterabile. Il genere, invece, è il modo in cui tu come individuo ti definisci e vuoi essere definito dall'altro. L'orientamento sessuale non ha nulla a che vedere con l'identità di genere, visto che definisce il genere verso cui sei attratto romanticamente e sessualmente. Stabilendo ciò è evidente come le parole della Ministra non hanno né capo né coda, visto che entrambe, identità di genere e orientamento sessuale per l'appunto, sono definizioni insite nell'individuo (ci nasci e non ci diventi insomma) e di conseguenza niente e nessuno può portarti a pensarti in una maniera differente da come ti vedi e ti senti.
In conclusione: in questo nostro paese sei riconosciuto e difeso, ma solo a parole, e le parole fine a sé stesse non sono abbastanza. Il nostro Governo deve agire in modo da poter garantire delle vere pari opportunità, una vera tutela, in modo che tu come cittadino abbia la libertà di essere ed essere visto come desideri, senza aver paura della tua incolumità e del giudizio altrui.
#blog#italian#personal rant#rant post#italia#politica#giornata internazionale contro omofobia transfobia e bifobia#lgbtq#lgbtq community#lgbt rights#eugenia maria roccella
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Le storie di persone lgbt+ che non fanno ritorno a casa per Natale: le feste sono circostanze che provocano stress e minacciano la salute mentale. "Devo fingere di essere chi non sono?" si chiede G. mentre Alessandro si pente di essersi allontanato dalla famiglia.
Il Natale per le persone lgbt+: il 42% delle violenze è in famiglia
Fare coming out potrebbe voler dire confessare alla famiglia ciò che si vive alla luce del sole altrove ma che in casa si tiene nascosto.
E non deve necessariamente essere l'orientamento sessuale.
Tuttavia, il tema è invece il ritorno a casa, fosse pure per qualche ora, delle persone lgbt+ a coming out avvenuto oppure no che devono fare i conti con uno stress maggiore.
Le settimane delle feste (quest'anno poco più di una, in realtà) causano alle persone lgbt+ stress, ansia e depressione secondo la Lgbt Foundation di Manchester e i dati tutti italiani della Gay Help Line (800.713.713) e Speakly.org, rispettivamente numero verde e chat contro l’omotransfobia con gli oltre 20mila contatti l’anno, ci dicono che il 42% delle violenze avviene in famiglia.
Ci sono moltissime persone lgbt+ che non hanno fatto coming out in famiglia o che l'hanno fatto ma sono state rifiutate, aggredite, derise e minacciate ma hanno comunque l'obbligo, morale, di vedere la famiglia per Natale.
Ci sono poi quelle persone che sono state allontanate dalla casa dei genitori proprio perché omofobi, lesbofobi o transfobici e che quindi per Natale saranno forzatamente sole.
Dunque, senza nulla togliere ai segreti degli altri, le persone lgbt+, sul piano emotivo, per Natale stanno peggio.
Molte, moltissime infatti scelgono di non raggiungere la famiglia per Natale, Anche a costo di pentirsene, magari dopo anni, come è accaduto ad Alessandro che adesso di anni ne ha 57.
"Avevo fatto coming out con mamma, fu doloroso ma dopo tempo accettò. Però era la piccola di diverse sorelle che non ero sicuro sapessero di me. Così, quando è venuta a mancare ho smesso di sentirle e di vederle, quindi anche in occasione del Natale si erano spezzati i legami". Perché non parlargliene? "Fingermi etero sarebbe stata una mancanza di rispetto nei miei stessi confronti, d'altro canto non sapevo come avrebbero reagito loro, che erano anziane, a un mio eventuale coming out, magari forzato dalla domanda di rito non hai una fidanzata? così ho taciuto e mi sono allontanato. Oggi, dopo quasi trent'anni, loro non ci sono più e mi chiedo se forse non ho fatto una sciocchezza a privarmi di quei momenti".
A patto che si viva una condizione assolutamente priva di rischi per la propria incolumità, Alessandro consiglierebbe di tentare di sanare i rapporti, "fosse anche per poche ore, quelle di un pranzo".
La tradizione di riunirsi con la famiglia può essere causa di apprensione per chiunque non si senta pienamente libero o libera di essere pienamente sé stesso o sé stessa e inoltre, per molte persone non binarie o lgbt+ significa avere a che fare con persone che non fanno segreto della loro omofobia, che siano genitori, zii o amici di famiglia.
Alice è una donna bisessuale che legge, da sempre, "qualsiasi ricorrenza passata in famiglia e coi parenti come un incubo" per via del trattamento che le riservano.
Delle festività Natalizie, in particolare, "dove ci si rimpinza e ci si scambia oggetti come se il resto dell'anno non ci riempissimo già di queste cose, dovendo interpretare un'armonia familiare e un affetto inesistenti, ne ho la nausea a questo punto. Sentirmi chiedere Quando ti sposi?, Quando fai i figli? e veder considerare le mie ex come se fossero unicamente delle amiche e vedere le loro di famiglie fare altrettanto con me è diventato sempre più intollerabile". Ormai "non sono più una ragazzina e cerco di vivere la mia vita come meglio credo per me. Infatti ho rotto tutti i ponti e quando sento la parola famiglia mi paralizzo. Per me significa solo umiliazioni, disprezzo, violenza, esclusione perché non hai saputo conformarti alla famiglia col bambino nella mangiatoia della donna angelica, casta, totalmente votata e sottomessa alla famiglia".
E Alice da qualche anno preferisce passare il Natale alle mense delle persone povere insieme a chi "come me, ha bisogno di essere ascoltatə, per cui un regalo e un pasto caldo circondata da un calore sia ambientale che emotivo che non vuole essere né pietismo né giudizio, possono davvero fare la differenza".
Di recente G. ha dovuto interrompere ogni comunicazione con la madre e con il fratello e la sorella maggiori, con i quali era molto legato fino a quando la relazione che viveva con un ragazzo non è diventata seria.
"Siamo andati a vivere insieme e stiamo pensando all'unione civile ma la mia famiglia non ha preso bene nemmeno la notizia della convivenza", racconta il ragazzo."Mia madre mi ha detto che non ha dato alla luce un bambino gay e che non avrebbe mai partecipato a un matrimonio gay, mentre mia sorella (in precedenza la mia più stretta alleata) si è rifiutata di incontrare il mio ragazzo trovando scuse ridicole".
La relazione e la scelta di viverla pienamente sono state paragonate, dalla famiglia di G. alla "vendita di droga", ricorda, ed è stato accusato di mettere la sua felicità prima del benessere della famiglia. Opinioni, direbbe qualcuno, ma sono gesti violentri che hanno messo G. nell'unica posizione possibile: scegliere di allontanarsi.
"Trascorrere del tempo con una famiglia che crede che la queerness sia una devianza o contro natura crea un disagio che solo chi lo vive può comprendere: è umiliante, doloroso, alienante, Io ho scelto di andarmene e non tornare".
"L'alternativa", continua, "è controllarsi continuamente e nascondere parti di sé perché potrebbero scioccare la zia o l'amico di papà, non poter parlare della persona che ami o con cui si convive né tantomeno invitarla. Devi fingere di essere chi non sei durante un periodo che dovrebbe essere ricco di affetto, di autenticità e gioia e che invece è una minaccia per la salute mentale".
Quest'anno G. trascorrerà il Natale con amici e amiche che non lasceranno la città d'elezione, una città a nord nella quale G. divide casa con il suo ragazzo ormai da oltre un anno: "Abbiamo una chat di gruppo di persone queer e alleate che vivono qui", spiega, "ci siamo confrontati su chi scende giù per le vacanze e chi invece resta: saremo circa una decina a festeggiare il Natale. Lo faremo insieme, siamo una famiglia".
Sarai sol*? Va bene e ricorda: sono solo 24 ore
Le associazioni ci tengono a specificare che va bene avere paura della prospettiva di trascorrere il Natale da solo o da sola, soprattutto se è la prima volta: basta tenere a mente che è solo un giorno e che possiamo farcela. Comunque ci si senta in questo momento, non è una sensazione che durerà per sempre.
In ogni caso ecco qualche numero utile:
La Gay Help Line italiana risponde al numero
800 713 713 di Gay Center
o anche via chat grazie a speakly.org
Si può avviare una chat anche con Arcigay o ancora contattare il Telefono Azzurro per la Linea di Ascolto 1.96.96, per bambini, adolescenti e adulti: è un servizio gratuito e accoglie le richieste di aiuto provenienti dal territorio nazionale h24, 7 giorni su 7.
C'è infine il non stop natalizio del Telefono Amico Italia: un servizio telefonico completamente gratuito al 02 2327 2327
o anche via whatsapp
al 324 011 72 52.
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Beveva acqua piovana e parlava con una volpe: così l'88enne è sopravvissuta quattro giorni nei boschi Stava cercando funghi nel passo della Forcora, sulle montagne dell'Alto Varesotto, quando è purtroppo scivolata e ha finito col perdersi nella fitta vegetazione: la storia di Giuseppina Bardelli, 88enne di Malnate (Varese), è cominciata così, e ha fortunatamente avuto un lieto fine, perché la donna è stata tratta in salvo e affidata alle cure dei suoi familiari. Prima dell'arrivo dei soccorsi, tuttavia, sono passati ben quattro giorni. L'incidente La signora Giuseppina è scomparsa nella giornata dello scorso mercoledì 21 agosto. La donna si trovava in cerca di funghi insieme a suo figlio quando, a un tratto, i due si sono separati per ampliare il raggio di ricerca. Arrivato al punto di incontro, ossia il parcheggio dov'era stata lasciata la loro auto, l'uomo non ha però visto arrivare la madre. Ed è stato così che ha deciso di contattare i soccorsi. Nella serata di mercoledì un ingente gruppo di ricerca ha cominciato a setacciare i boschi nella speranza di trovare la donna sana e salva, ma non sono stati ottenuti risultati. Soltanto dopo quattro giorni di ricognizioni Giuseppina Bardelli è stata rintracciata, e in buone condizioni. Nella mattinata di domenica 25 agosto, infatti, una squadra dei vigili del fuoco che controllava il territorio insieme ai volontari della Protezione civile ha sentito le grida d'aiuto della donna, rinvenuta nella zona della cresta del monte Sirti. L'88enne, seppur provata e disidrata, era lucida e in buone condizioni di salute. La sua vicenda l'ha resa famosa, perché la signora ha a tutti gli effetti compiuto un'autentica impresa, riuscendo a sopravvivere per ben quattro giorni da sola. Il racconto "Ho fatto un disaster", sarebbero state le prime parole della signora ai suoi familiari, come riportato dal Corriere. I figli, sollevati, sono naturalmente orgogliosi di lei. A quanto pare la donna è sopravvissuta bevendo l'acqua piovana che si accumulava nelle pozze del terreno. Per coprirsi, durante la notte, usava degli arbusti tagliati dalla vegetazione. Era consapevole del fatto che la stessero cercando, perché di giorno udiva le voci dei soccorritori e il rumore dei droni e degli elicotteri. Purtroppo solo domenica è riuscita a farsi sentire. "Il grazie più grande va ai tantissimi, anche abitanti della comunità, che ci sono stati vicini e ci hanno aiutato. Ora sta abbastanza bene", ha dichiarato uno dei suoi figli, spiegando che la signora Giuseppina è adesso ricoverata in ospedale per degli accertamenti. A quanto pare ha riportato la frattura di una costola e una lieve perforazione di un polmone. La mattina del 21 agosto la donna si è persa nella vegetazione a seguito di un incidente. Dopo aver avuto un capogiro, "si è rialzata poco dopo, ma forse ha perso per un attimo l'orientamento ed è uscita dalla strada che percorreva da oltre 40 anni. A quel punto deve essersi spostata sul ciglio del sentiero, ma poi è arrivato un altro capogiro ed è scivolata tra le felci alte anche un metro e mezzo". Per fortuna, la signora Giuseppina è una donna dotata di una incredibile tempra. "Mia mamma è così. Non la tieni. Ha passato tanti anni della sua vita, soprattutto da giovane, in montagna. Ha una certa struttura fisica. Faceva anche le cordate, in Trentino o sul Monte Rosa era di casa", ha aggiunto il figlio. In quelle notti di solitudine, in attesa di essere trovata, l'88enne si è affidata alla preghiera, e una volpe le ha fatto compagnia: "Più volte le è venuta vicino una volpe. Erano diventati quasi amici. Mia mamma le parlava: 'Non farmi niente, io sono brava, serena'".
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Riconoscere le vette con un clic: la guida completa alle app per smartphone
Come riconoscere le vette con lo smartphone? Quante volte ti sei trovato in montagna, ammirando una maestosa vetta all'orizzonte, e ti sei chiesto "Quale montagna sarà mai quella?". L'esplorazione della natura è sempre stata una delle gioie più grandi per gli appassionati di outdoor, ma identificare le vette può essere spesso un'impresa impegnativa, soprattutto per i meno esperti. Fortunatamente, in un'era in cui la tecnologia è al nostro servizio, abbiamo a disposizione una serie di straordinarie app per smartphone che possono semplificarci notevolmente questa attività.
Vuoi trasformare il tuo cellulare in una guida alpina tascabile? Le app per riconoscere le vette con lo smartphone sono la risposta
In questo articolo, esploreremo le migliori applicazioni per riconoscere vette con lo smartphone e scopriremo come queste possano aiutarci a identificare le montagne che ci circondano, migliorando così la nostra esperienza in montagna e trekking. Che tu sia un principiante o un esperto escursionista, questa guida ti fornirà tutti gli strumenti necessari per diventare un vero esperto nel riconoscere le vette con un semplice tocco sullo schermo del tuo dispositivo.
Cos'è il riconoscimento delle vette?
Il riconoscimento delle vette è l'abilità di identificare le montagne che ci circondano durante le nostre escursioni in Outdoor oppure durante le nostre vacanze in montagna.. Questa pratica, spesso associata all'alpinismo e all'escursionismo, ci permette di comprendere meglio il paesaggio circostante, di orientarci con maggiore facilità e di arricchire la nostra esperienza.. Tradizionalmente, il riconoscimento delle Vette richiedeva una vasta conoscenza geografica, l'utilizzo di mappe dettagliate e l'abilità di interpretare il panorama. Tuttavia, grazie ai progressi tecnologici, oggi possiamo sfruttare le app per smartphone per identificare le montagne con estrema facilità e precisione.
Le migliori app per riconoscere le vette con lo smartphone
Ecco una selezione delle migliori applicazioni per riconoscere vette smartphone che ti aiuteranno a identificare le vette che ti circondano durante le tue escursioni in montagna: PeakVisor: navigazione e informazioni dettagliate
PeakVisor è un’app incredibile che utilizza la realtà aumentata per identificare le montagne circostanti. Basta puntare la fotocamera del tuo smartphone verso una vetta e l’app ti mostrerà il nome, l’altezza e altre informazioni utili. È come avere una guida esperta sempre con te! Questa app è disponibile sia per smartphone Android sia per cellulari con sistema iOS. Outdooractive: per gli amanti del trekking
Outdooractive è un’app di navigazione per escursionisti e appassionati di outdoor. Oltre a fornire mappe dettagliate e percorsi, ti permette di identificare le montagne che ti circondano. Puoi anche scaricare mappe offline per l’uso in zone senza copertura di rete. Questa app è disponibile sia per smartphone Android sia per cellulari con sistema iOS. PeakFinder: la Precisione nelle tue mani
Una delle app più popolari per riconoscere vette è senza dubbio PeakFinder. Questa app utilizza la realtà aumentata per identificare oltre 850'000 vette in tutto il mondo. Basta puntare lo smartphone verso una montagna per vedere il nome della vetta apparire sullo schermo. PeakFinder funziona anche offline, rendendola ideale per le zone remote senza copertura di rete. Questa app è disponibile sia per smartphone Android sia per cellulari con sistema iOS. Spyglass: bussola e riconoscimento vette
Spyglass non è solo un'app per riconoscere vette, ma anche una potente bussola GPS. Utilizza la realtà aumentata per mostrare informazioni sulle vette, rendendo l'orientamento in montagna semplice e intuitivo. È particolarmente utile per chi ama esplorare nuove aree senza perdere l'orientamento. Questa app è disponibile sia per smartphone Android sia per cellulari con sistema iOS. Altimetro+
Altimetro+ è un’app semplice ma efficace. Ti fornisce l’altitudine esatta e ti aiuta a identificare le vette grazie a una vasta base di dati geografici. È perfetta per chi vuole tenere traccia delle proprie escursioni. Questa app è disponibile per smartphone Android. Locus Map
Locus Map è una soluzione completa per la **navigazione in montagna con il tuo smartphone. Oltre alle funzionalità di sapere quale montagna vedi, questa app ti offre mappe offline, tracciamento del percorso e altre utili funzioni per le tue escursioni. Questa app è disponibile per smartphone Android. Gaia GPS
Gaia GPS è un'app versatile che combina il riconoscimento delle vette con una vasta gamma di strumenti per la pianificazione e la navigazione di itinerari in montagna e outdoor. Grazie alle sue mappe dettagliate e ai suoi database di sentieri, questa applicazione è ideale per gli escursionisti più esperti. Questa app è disponibile sia per smartphone Android sia per cellulari con sistema iOS.
Come funziona il riconoscimento delle montagne
Le app che consentono il riconoscere vette con il cellulare sfruttano una combinazione di tecnologie avanzate per identificare le montagne che ci circondano. Ecco come funzionano: Utilizzo del GPS Molte di queste applicazioni utilizzano il GPS del tuo smartphone per determinare la tua posizione esatta. Questa informazione viene quindi incrociata con i dati geografici e di altitudine memorizzati nell'app per individuare le montagne visibili dalla tua posizione. Riconoscimento visivo Alcune app, che ti ho appena presentato utilizzano il riconoscimento visivo per identificare le montagne. Inquadrando la fotocamera del tuo dispositivo verso una vetta, l'app è in grado di riconoscerla e fornire informazioni dettagliate. Database di montagne Le app per riconoscere le vette con il tuo smartphone dispongono di estesi database che contengono informazioni su migliaia di montagne in tutto il mondo, inclusi nomi, altezze e coordinate. Questo permette loro di identificare rapidamente le vette che ti circondano. Bussola e accelerometro Oltre al GPS, alcune app sfruttano anche la bussola e l'accelerometro del tuo smartphone per determinare l'orientamento e l'inclinazione del dispositivo, migliorando così l'accuratezza.
Vantaggi del riconoscere le vette
Utilizzare le app per Riconoscere vette smartphone offre numerosi vantaggi per gli amanti della montagna e dell'outdoor: 1. Maggiore conoscenza del paesaggio Grazie al riconoscimento della montagna sarai in grado di comprendere meglio il paesaggio circostante, imparando il nome e le caratteristiche delle montagne che ti circondano. 2. Miglior orientamento Conoscere le vette ti aiuterà a orientarti con più facilità durante le tue escursioni, evitando di smarrire il percorso. 3. Arricchimento dell'esperienza Identificare le montagne renderà la tua esperienza in esterna ancora più appagante e ti permetterà di apprezzare appieno la bellezza del paesaggio. 4. Condivisione delle informazioni Molte app che riconoscono i monti ti consentono di condividere le informazioni sulle montagne che hai scoperto con la tua community di escursionisti. 5. Accessibilità Grazie alle app per smartphone, il riconoscimento delle vette è diventato molto più accessibile, anche per i principianti o per coloro che non hanno una conoscenza approfondita della geografia locale.
Consigli per un uso ottimale delle app
Ecco alcuni consigli per trarre il massimo beneficio dalle app: 1. Familiarizza con l'app Prima di partire per un'escursione, prendi del tempo per esplorare a fondo le funzionalità della tua app preferita.. Familiarizzare con l'interfaccia e le opzioni ti aiuterà a utilizzarla in modo più efficiente durante le tue avventure in montagna. 2. Aggiorna i dati Assicurati che i dati geografici e di altitudine utilizzati dall'app siano aggiornati. Molte app offrono opzioni per scaricare mappe e database offline, in modo da poterli utilizzare anche in aree prive di connessione. 3. Sfrutta le funzionalità aggiuntive Oltre al riconoscimento delle vette, molte app per smartphone offrono ulteriori strumenti utili per gli amanti dell'Outdoor, come la navigazione, la pianificazione di itinerari e l'accesso a informazioni meteo. 4. Condividi le tue scoperte Molte permettono di condividere le informazioni sulle montagne che hai identificato con la tua community di escursionisti. Fai uso di questa funzionalità per contribuire alla conoscenza collettiva.
Conclusione
Che siate escursionisti esperti o principianti, queste app vi aiuteranno a navigare, imparare e godere appieno delle vostre avventure outdoor. Non dimenticate di esplorare le varie opzioni disponibili e trovare quella più adatta alle vostre esigenze. Speriamo che questa guida vi sia stata utile e vi invitiamo a lasciare un commento qui sotto con le vostre esperienze e suggerimenti sulle app per riconoscere le vette. Buon trekking!
Note finali
E siamo arrivati alle note finali di questa guida. Come scaricare video Reddit: Facile su PC e dispositivi mobili (2024). Ma prima di salutare volevo informarti che mi trovi anche sui Social Network, Per entrarci clicca sulle icone appropriate che trovi nella Home di questo blog, inoltre se la guida ti è piaciuta condividila pure attraverso i pulsanti social di Facebook, Twitter, Pinterest, Tumblr e Instagram per far conoscere il blog anche ai tuoi amici, ecco con questo è tutto Wiz ti saluta. Read the full article
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Livorno. Proclamati i vincitori della seconda edizione del Contest Giovani Innovatori.
Livorno. Proclamati i vincitori della seconda edizione del Contest Giovani Innovatori. Entusiasmo, grinta e tanta voglia di mettersi in gioco nella giornata conclusiva della seconda edizione del Contest Giovani Innovatori, il concorso organizzato dal Polo per l'Innovazione Urbana Livornine2030 in collaborazione col Comune di Livorno e finalizzato a supportare i giovani nell'elaborazione di idee imprenditoriali innovative con potenziali ricadute dirette sul territorio. Durante il Pitching day, svoltosi lo scorso venerdì 12 aprile presso l'Auditorium Pamela Ognissanti, i ragazzi sono stati chiamati a presentare i loro piani di sviluppo davanti ad una giuria qualificata che, insieme ai giudizi precedentemente indicati da una commissione tecnica, li ha valutati in base alla capacità e alla chiarezza di esposizione. Dalla somma delle due valutazioni è stata definita una graduatoria di merito, attraverso la quale sono state individuate le tre migliori idee: "Oltre il vento" di Marta Faleni; "Phrones" di Francesco Carrieri e Tommaso Piroli e "Liberty Love" di Martina Burroni. Presenti alla giornata conclusiva del contest il Sindaco di Livorno, l'Assessore al Lavoro e alla Formazione del Comune di Livorno e i rappresentanti delle quattro aziende che fanno parte del progetto Livornine2030: Moreno Toigo di Simurg Ricerche, Marco Celi di Innolabs, Darya Majidi di Daxolab e Benedetta Pandolfi di Promo PA Fondazione. Tutti i progetti in gara sono stati positivamente accolti dalla giuria, che ne ha riscontrato una significativa rilevanza sia dal punto di vista imprenditoriale che dell'originalità: "Andiamo a scuola" di Niccolò Ferrini e Roheinny Nicolle Vasquez Rubio; "Chicche" di Leonardo Gangemi; "Generation aid" di Aurora Virgili e Diego Bettinelli; "Vacanze Livornesi" di Marco Pieroni, Giulio Pucciani e Giorgio Nota; "Vivi Livorno" di Filippo Cantini e Joseph Zucchelli. Scopo del contest, riservato a giovani, singoli o gruppi informali di età compresa tra i 16 e i 35 anni, è stato quello di incentivare l'imprenditoria giovanile e l'innovazione sociale e tecnologica in settori di rilevanza per il territorio di Livorno, come Economia del Mare, Economia Verde e Industria Creativa. L'iniziativa è stata anche un'opportunità per i ragazzi delle scuole superiori, che hanno avuto la possibilità di attivare percorsi personalizzati PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l'Orientamento), grazie alla collaborazione dell'Ufficio Scolastico Regionale e di quello della Provincia di Livorno. "Siamo contenti e soddisfatti per come la cittadinanza, ma soprattutto i giovani, abbiano risposto attivamente e in maniera del tutto propositiva alla 'chiamata' al contest" - afferma Marco Celi. "Quest'anno è stata registrata una significativa partecipazione di giovanissimi under 18, che si sono cimentati con impegno e determinazione nell'elaborazione delle loro idee progettuali legate alle innovazioni tecnologiche e sociali ispirate ai valori di accoglienza, multiculturalismo, imprenditorialità, competitività e cooperazione. Hanno partecipato con interesse ai percorsi formativi e agli incontri di tutoring e coaching finalizzati alla stesura del piano di sviluppo imprenditoriale: a tutti loro i miei complimenti e il mio sincero in bocca al lupo per l'avvio della propria idea imprenditoriale".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Buone Vacanze annuncia il suo rebranding
Buone Vacanze annuncia il suo rebranding con un nuovo logo e un nuovo naming “ BV Hotels & Resorts “ che riflette la sua crescita, l’impegno per l'eccellenza e la sua visione per il futuro dell'ospitalità. Buone Vacanze, il gruppo che da oltre 25 anni lavora nel turismo, grazie alla presenza sul territorio italiano dei suoi villaggi e hotels, ha sempre messo il cliente al centro, per offrirgli unicamente i migliori servizi e professionisti pronti a rispondere alle più disparate esigenze in materia di vacanze o viaggi di lavoro. L’azienda che ad oggi presenta 6 strutture, 3 Hotel cittadini a Roma, Assisi e Cosenza e 3 Resort in splendide località marittime della Calabria, ha deciso di rinnovare la propria immagine per evolverla e mantenerla al passo con i tempi e con le sue nuove esigenze comunicative. Il rebranding, a cura di avcommunication, riflette l'evoluzione della visione aziendale di BV Hotels & Resorts e l'orientamento verso un'esperienza ancora più sofisticata e personalizzata per i suoi ospiti, che non si limita più unicamente ai villaggi e al turismo leisure, ma si allarga inglobando il concetto di turismo cittadino e turismo business. Nel nuovo logo forma e movimento si uniscono in un vortice, simbolo di crescita e condivisione: “il valore si propaga” è il nuovo claim e la nuova filosofia del brand che si evolve, diventando qualcosa di nuovo. Anche il colore cambia, lasciando lo spazio al blu, simbolo di lusso ed eleganza, perfetto per incarnare le due anime di BV: business e leisure. L’evoluzione del logo ha portato in maniera fisiologica anche a quella del naming: l’azienda ha deciso di evolvere Buone Vacanze, mantenendo però uno stretto legame con il passato e con i suoi valori. Per questo il Gruppo ha scelto di conservare le iniziali e tramutarle in qualcosa di nuovo, in “BV Hotels & Resorts”. "Questo rebranding rappresenta una nuova fase per la nostra azienda", afferma il Presidente Franco Falcone. "Siamo entusiasti di introdurre BV Hotels & Resorts come il nostro nuovo volto anche se la nostra missione, quella di fornire un’esperienza indimenticabile ai nostri ospiti, rimane sempre invariata. Continueremo a concentrarci sull'eccellenza, sulla creatività e sull'innovazione per garantire che ogni soggiorno con noi sia un'esperienza di valore." In linea con questo rebranding verrà pubblicato il nuovo sito del gruppo, navigabile all’indirizzo www.bvhotels.it, ricco di dettagli su tutte le strutture e di indicazioni e consigli utili per rendere ogni tipo di viaggio davvero indimenticabile. L’introduzione del nuovo logo e del nuovo nome è già in corso all’interno delle strutture del gruppo e proseguirà gradualmente nei prossimi mesi, arrivando a sostituire totalmente quelli precedenti, entro il 2025. Read the full article
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In data 12.05.23 il Tribunale di Venezia - Sez. Lavoro - con sentenza n. 328/2023 ha annullato una intimazione di pagamento di oltre 311.000,00 Euro relativa a crediti previdenziali in quanto prescritti.
L'ADER aveva addirittura iniziato una azione esecutiva pignorando il terzo datore di lavoro del ricorrente nonostante il provvedimento di sospensione che il Giudice del lavoro del Tribunale di Venezia aveva concesso in prima udienza e fino alla decisione.
Per tale comportamento, su istanza ex art. 96 c.p.c., del ricorrente, l'Agenzia Entrate Riscossione è stata condannata ad Euro 3.000,00 per responsabilità aggravata.
La pronuncia è importante in quanto conferma l'orientamento maggioritario della Cassazione a Sezioni Unite n. 23397/16 (ribadito con Cassazione ord. 1826/20 e ord. 11335/19), ovvero che in relazione ai crediti previdenziali la prescrizione è quinquennale non decennale come invece asseriva l'ADER nelle proprie difese.
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Link: http://alessandro-filippi.blogspot.com/?m=1
#agenziaentrate #agenziaentrateriscossione #sentenze #prescrizione #legal #avvocati #avvocatofilippi #lexhub #aflegal #cartelle #intimazionidipagamento
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Quanto è difficile inserire domande su Orientamento Sessuale e Identità di Genere in un colloquio sanitario?
E se il paziente LGBTI fa spontaneamente Coming Out in ogni caso dove lo posso segnalare in cartella?
Questo lavoro qualitativo USA è basato sulla narrazione sanitaria ed esplora le problematiche relative al Sex & Gender Orienteering:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7676221/
In particolare sono rilevate tre specifiche aree relative alle persone Transgender, che per l'uso di Ormoni e Chirurgia hanno sicuramente bisogni sanitari specifici che non devono essere ignorati dai medici:
(1) pratica e livello di comfort con la domanda di routine ai pazienti sulla loro identità di genere
(2) eventi critici o aspettative al Coming Out della Identità di Genere da parte del paziente
(3) sfide con la documentazione in cartelle e fascicoli sanitari ettronici
Abbiamo un problema anche più grande in Italia perché usiamo ICD-9 CM al posto di ICD-11.
Le richieste di AMIGAY aps nel merito alle istituzioni sanitarie sono:
1) Permettere fin dalla nascita in Anagrafica di inserire la voce Intersex oltre M ed F come sesso alla nascira, anche per rispettare la realtà
2) Indicare fin dall'infanzia l'identità di genere o come Anagrafica l'identità di genere
3) Indicare l'Alias per le persone Transgender fin dall'infanzia insieme al nome anagrafico sui documenti
4) Indicare l'orientamento sessuale sempre in Anagrafica
I fascicoli e le cartelle elettroniche sono soggette a privacy per il fatto di essere documenti sanitari ma occorre rispettare le difficoltà relative al Coming Out con genitori e familiari soprattutto di persone Bisessuali.
#Sex #gender #orienteering #LGBTI #cartella #FSE #fascicolosanitarioelettronico #amigay
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-Appartengo alla stirpe dei Draghi d'oriente, la mia famiglia un tempo era una delle più potenti. Ma oltre a noi, esistevano quelli occidentali; un tempo i due popoli seppur simili in alcune caratteristiche, in altre invece divergevano parecchio, ma ci si tollerava. Periodicamente ad ogni eclissi solare e lunare ci si riuniva tutti quanti, per discutere le problematiche che da tempo affliggevano i continenti. Io nacqui durante la guerra, il mio popolo fu sterminato senza pietà, solo in pochi riuscirono a salvarsi. Costretti a vivere per lungo tempo nel sottosuolo costruimmo delle vere mastodontiche fortezze. Mai persimo l'orientamento della luce che in noi ardeva come fuoco perenne.
A tarda sera, mio padre mi mise a letto e prima che andasse, domandai - qual è la nostra origine papà? - abbassò leggermente lo sguardo e poi disse - noi siamo il riflesso di ciò che è in alto, l'uomo non esisteva ancora all'epoca siamo sempre vissuti qui in un certo senso, ma abbiamo il dono della luce. Noi siamo ancora più antichi degli angeli stessi, eppure proprio perché siamo creature prime, viviamo distanti dalla sorgente. Non sempre ciò che si classifica come ultima cosa, significa che venne creata alla fine. - non compresi sinceramente subito il discorso, ma ero certo che aveva un nesso con la cattedrale e con i posti a sedere. A questo pensiero mi addormentai.
La Stirpe del Drago 10 marzo 2023
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Milano era Venezia. c'era l'acqua che saliva, un signore nascosto nel cestino dei rifiuti; cercavo il tram 4 per tornare a casa ma non riconoscevo le strade e facevo fatica a camminare. una parte della mia famiglia era su una zattera apparentemente di fortuna in visita, avevano ancora un posto per me ma non riuscivo a salire e poi volevo farcela da sola, volevo ritrovare l'orientamento. dov'era la mia coinquilina? l'acqua saliva oltre le ginocchia il ventre quasi alla gola...
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Potresti provare a spiegarli, e se noi sappiamo il nome, potremmo aiutarti
Grazie 🌻 con l'identità di genere è molto più difficile che con l'orientamento sessuale. Infatti non ho ben chiara la differenza fra transessuale e genere non binario e se possono coesistere. Oltre che la definizione di agender, genderfluid e genere non binario e anche in questo caso se possono coesistere.
Da quello che ho capito all'interno del genere non binario rientrano genderfluid, agender ecc quindi sarebbe una parola meno specifica per indicare tutto questo. E penso lo preferirei proprio per questo motivo.
#lgbtq#adoro che questi hashtag siano colorati#genere non binario#chissà se anche questo comparirà colorato?
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A quello sotto sull'uomo eterosessuale che vuole dire la sua. Oltre al fatto che ci sia libertà di pensiero e di parola ma volevo dirti che esistono anche uomini eterosessuali più aperti e informati di alcuni omosessuali o transessuali...
Ahimè l'orientamento sessuale non significa aprmertura mentale e informazione
Grazie
Se una domanda è rivolta esplicitamente a una categoria, e qualcuno non fa parte in alcun modo di quel gruppo, non ha diritto di dire la sua sull'argomento. A maggior ragione se la domanda è stata fatta per lasciare spazio a chi solitamente è ignorato.
Se in una conversazione venisse fatta una domanda rivolta alle persone di colore, non mi sognerei mai di prendere parola. Non significa che la mia opinione sia meno importante, significa che non si parla di me e quindi non posso togliere l'attenzione da una minoranza per portarla su di me.
Questo a mio avviso vale sempre e comunque, poi per chiarire riguardo quel post in particolare ti posso dire che la domanda era "quanto ci avete messo ad accettare di essere queer", quindi un cishet proprio non poteva metterci becco. Ma il punto è che non era lui il diretto interessato, ed è stato scorretto da parte sua mettere in ombra gli altri.
Poi sono d'accordo con te, l'apertura mentale non è una prerogativa del genere o dell'identità sessuale, ma non era il punto del mio post :) se ti va di approfondire l'argomento in chat mi farebbe piacere confrontarmi ✨🌱
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MANI PICCOLE FOGLIE
Dovevi vederla. Frequento il suo bar perché gli italiani lo detestano. Ci sono solo reietti , rifugiati , miserabili , stranieri , senza terra e io. Solitamente lascio una moneta sul tavolo per il caffè. Ieri non so a che pensavo e me ne sono scordato. Lei ha allungato la sua mano cinese. Dovevi vederla. Una piccola mano cinese. Mi ha fatto pensare alla lingua di un cane, a una foglia , a un pesciolino.
Giuda di foglie si è inebriato fino allo stordimento seduto sul ramo che lo impiccherà e ogni più tenera foglia era l'orecchio del suo mistico amante su cui ha posato un bacio. Una nuvola di baci lo avvolge come un mantello per sigillare in un abbraccio la tragica ironia del suo Traditore che ha scelto lui per tradire se stesso e fuggire oltre la morte.
Eppure devono essere così le mani che cerchi nel buio in balia delle onde del tuo letto in tempesta quando implori la vita di tacere .
Vorresti sentirle addosso e lo sapeva il samurai ,prima della battaglia da cui non sarebbe tornato , immerso in una tinozza di acqua bollente, come ogni sera, perché la morte ha da trovarlo pulito e splendente come la sua spada ,ovvero la sua anima, che sono piccole le mani che massaggiano la schiena di un uomo che cammina con la morte negli occhi. Poco importa che siano di madre , sorella o moglie. Conta solo che siano forti ,avverse a tremare quando vestiranno il suo cadavere con il più prezioso kimono, un fiore di cilegio accudito in una piega.
Tu , che delle mie fughe ignori ancora la chiave, adesso che sono sfondate le porte aperte su ogni territorio immaginario o temuto , sappi questo : è il Desiderio che si ribella ad essere desiderato che è impossibile da non inseguire.
Tra poco non più la polvere dei treni o i fiori viola dei tuoi occhi tra le macerie di facce di cemento , la folla , non è dunque partenza la pietra dove la sventura perde l'orientamento o è attraverso campi di grano sotto la luna che da finestre di camere in affitto crediamo di aver visto la coda della balena sfidare il rancore delle ore immobili.
E tutto mi pare bello ma che a metterlo insieme , e non v’ è , bada, nobiltà in questo , è poca cosa , è cenere sull'acqua , è l'ombra di un sogno leggero troppo piccolo anche per una mano piccola.
Canta una canzone per me, come facevi da bambina per non farmi andare via . Di quelle che non si capiscono le parole.
Quelle che ti fanno credere che non finiranno più.
Kerelle
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A Cortina D'Ampezzo il convegno "Sport è scuola". Verso i giochi olimpici e paralimpici invernali di Milano Cortina 2026
A Cortina D'Ampezzo il convegno "Sport è scuola". Verso i giochi olimpici e paralimpici invernali di Milano Cortina 2026. "I Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026 rappresentano un'occasione per far conoscere al mondo intero le bellezze del Veneto, ma soprattutto per creare nuove opportunità di lavoro e di crescita per i nostri giovani. Lo sport è educazione, occasione di sviluppo e attrattività del territorio in termini di professionalità, opportunità per generare nuovi modelli organizzativi. Abbiamo sottoscritto con Fondazione Cortina e con l'Ufficio scolastico regionale veneto (USRV) un Protocollo d'Intesa, sostenuto con un contributo di 200mila euro, che si pone l'obiettivo di preparare i nostri ragazzi ad affrontare le sfide e le opportunità che i Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali porteranno con sé oltre all'eredità che lasceranno sul territorio. Le iniziative che verranno promosse punteranno ad educare le nuove generazioni ai valori del rispetto, dell'amicizia e del fair play per diffondere la cultura dell'inclusione e delle pari opportunità abbattendo le barriere; per promuovere la partecipazione di tutti; per ispirare i giovani ad avvicinarsi allo sport e ad adottare uno stile di vita sano e attivo". Lo ha annunciato a Cortina d'Ampezzo l'assessore all'Istruzione e alla Formazione Elena Donazzan nel corso del convegno "Sport è scuola" promosso dall'Assessorato all'Istruzione della Regione del Veneto nell'ambito di "Veneto in Action. Opportunità per la provincia di Belluno in vista dei Giochi Olimpici e Paralimpici del 2026". Un appuntamento a cui sono intervenuti, tra gli altri, Gianluca Lorenzi, sindaco di Cortina, Stefano Campoccia, Vice presidente di Fondazione Cortina, un migliaio di giovani degli istituti scolastici della Regione, professionisti del mondo sportivo e rappresentanti degli istituti scolastici regionali che coniugano l'attività sportiva, anche a livello agonistico, con il percorso di studio. "Grazie a questo Protocollo d'Intesa - ha aggiunto l'assessore, dopo i video messaggi del ministro per lo Sport e i giovani Andrea Abodi, e all'Istruzione e al merito Giuseppe Valditara - Fondazione Cortina entrerà nelle scuole, primarie e secondarie di primo e secondo grado del territorio, per incontrare i ragazzi, trasmettere i valori dell'olimpismo e della solidarietà, grazie alla collaborazione con la Federazione degli sport paralimpici. Gli studenti avranno la possibilità di assistere ai principali eventi sportivi internazionali organizzati a Cortina, vivendo da protagonisti una giornata in montagna all'insegna dello sport e dell'amicizia. Infine, Fondazione Cortina allenerà le competenze personali degli studenti prevedendo, nell'ambito del Protocollo, percorsi di partecipazione diretta nel mondo del lavoro, con particolare attenzione alla gestione e organizzazione di attività ed eventi sportivi. In particolare verranno attivati sia percorsi di volontariato all'interno delle varie manifestazioni del territorio, sia Percorsi per le Competenze Trasversali e l'Orientamento e tirocini curricolari all'interno di Associazioni sportive ed Enti organizzatori di eventi sportivi. Un insieme di opportunità che guarda a un orizzonte di sviluppo economico e sociale". "Dare fiducia e opportunità ai giovani - commenta Stefano Campoccia, Vicepresidente di Fondazione Cortina - significa investire nel futuro di una comunità. Crediamo fermamente che attraverso l'educazione e la trasmissione dei profondi valori che lo sport veicola si possano forgiare non solo atleti di successo, ma anche, e soprattutto, persone eticamente e socialmente responsabili. Nel 2026 l'Italia ospiterà i XXV Giochi olimpici invernali, che non saranno solamente un evento di portata epocale, ma anche uno straordinario veicolo capace di ispirare e coinvolgere i più giovani, educandoli sulla grandezza dello sport e sui valori olimpici e stimolandoli per cogliere le molteplici opportunità che l'Olimpiade offrirà al nostro Territorio ed all'Italia tutta".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Bambini siriani: come possiamo aiutarli?
I bambini siriani sono le prime vittime della guerra che da 12 anni sconvolge il loro Paese. Alcuni di loro non hanno mai conosciuto un contesto di pace ma solo bombardamenti e combattimenti. Come se non bastasse, lo scorso febbraio la Siria è stata scossa da uno dei terremoti più violenti degli ultimi tempi. L'evento calamitoso ha aggiunto disagio ad altro disagio, orrore ad altro orrore. I bambini, insieme alle persone anziane, sono la fascia più debole della popolazione, come possiamo aiutarli? Come aiutare i bambini siriani? La prima soluzione che viene in mente è l'adozione internazionale. Uno strumento che permetterebbe loro di allontanarsi dal teatro di guerra e condurre un'infanzia degna di tale nome, tra scuola e giochi. Eppure tale strumento, soprattutto in caso di calamità naturali, non è utilizzabile. Gli operatori del settore spiegano i motivi: - i bambini hanno bisogno di stare in condizioni di sicurezza sì, ma in un ambiente a loro familiare - in linea generale l'adozione di un bambino viene autorizzata o in caso di rinuncia da parte dei genitori o in assenza dei genitori o di parenti prossimi. In caso di calamità come quella del terremoto, è difficile stabilire il sussistere di queste circostanze. L'orientamento, dunque, è quello di individuare famiglie anche allargate o comunità sul luogo che possano prenderli in affido. Pertanto il modo migliore per aiutare questi bambini è sostenere le comunità locali attraverso associazioni di volontariato che operano sul territorio. Prima di effettuare una donazione, però, è consigliabile verificare la serietà di tale associazione. La primavera araba La guerra in Siria, dicevamo, dura da 12 anni. È scoppiata nel 2011 nell'ambito delle ribellioni note come "Primavera araba". La popolazione ha cercato, infatti, di rovesciare il governo di Bashar al Assad ma le forze governative sono riuscite a riprendere il potere su gran parte del territorio. I numeri dei primi dieci anni di guerra sono spaventosi: - 350mila morti (1 su 13 un bambino) - 5,5 milioni di rifugiati (3,5 milioni sono in Turchia) - 6,5 milioni sfollati interni che hanno lasciato il Paese - il 97% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà - 2 milioni di bambini senza istruzione (il 40% sono bambine) Il forte terremoto che nella notte tra il 5 e il 6 febbraio ha colpito sia la Siria che la Turchia sembra aver dato un colpo di grazia. Gli schieramenti in guerra Gli attori di questa guerra non sono solo il popolo siriano e il governo di Assad ma, con il passare degli anni, le due compagini si sono allargate. Al fianco di Assad troviamo: - Russia: sostiene il governo siriano sia a livello militare che diplomatico. Putin ha infatti fornito assistenza militare, equipaggiamenti e ha mediato per Assad presso le Nazioni Unite - Iran: ha fornito assistenza militare, inviando milizie sciite, e finanziaria - Hezbollah: l'organizzazione libanese Hezbollah, sostenuta dall'Iran, ha inviato combattenti per appoggiare il governo siriano nella guerra Al fianco dei ribelli troviamo invece: - Stati Uniti: hanno sostenuto diversi gruppi dell'opposizione siriana con assistenza militare e finanziaria, principalmente attraverso il programma di addestramento e supporto delle forze ribelli. - Turchia: oltre a sostenere diversi gruppi ribelli dell'opposizione, ha fornito loro rifugio, assistenza e ha svolto un ruolo chiave nell'ospitalità dei rifugiati siriani. - Arabia Saudita e altri Paesi del Golfo: hanno sostenuto finanziariamente e armato gruppi ribelli siriani. - Stati membri dell'Unione europea: alcuni di essi hanno sostenuto l'opposizione siriana fornendo assistenza umanitaria, finanziaria e diplomatica. - Organizzazioni internazionali: L'ONU e altre organizzazioni internazionali hanno giocato un ruolo nel cercare di mediare una soluzione politica al conflitto e nel fornire assistenza umanitaria alla popolazione colpita. In copertina foto di Hands off my tags! Michael Gaida da Pixabay Read the full article
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