#Monelli
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"Don't talk about our szechuan sauce, Martha."
"It's Saiko."
"Pfft. Yeah you are."
"This is why we broke up. That and because I'm gay."
Monoma x Saiko headcanon
They have a date night at the 1b dorms, lighting candles and setting out tea and snacks. Monoma even breaks out a wine bottle from the safe under his bed. It is filled with McDonald’s Szechuan sauce.
The two marathon Rick and Morty and drink tea. Monoma brushes up against Saiko a few times to copy her quirk, but the following exchange occurs.
The rest of class b set it up as a quarantine zone because of how disgustingly insufferable the two are. Several even go to 1a’s dorm to escape.
#bnha#my hero academia#my writing#saiko intelli#neito monoma#saikoto#monelli#yes that was a Who's Afraid of Virginia Woolf reference
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raccontami dettagliatamente il tuo sogno erotico più perverso
Oddio, qui andiamo indietro di parecchi anni (non sto più avendo dei grandi sogni erotici ultimamente 🥲). Parto dal presupposto che era un po' BDSM quindi siete avvisatɜ.
Ricordo che ero legata a una specie di ruota (tipo quelle dei mulini ad acqua ma più piccola) sul lato, non davanti come le assistenti di un trucco di magia. Sotto di me c'era una specie di sex machine con un dildo abbastanza grande (size queen anche nei sogni 🙈) collegato ai movimenti della ruota. Davanti al mio viso, avevo una specie di alzata in legno dove c'era un mio amico dell'epoca (prima e ultima volta che l'ho sognato 🙈). L'altezza decisa faceva in modo che avessi il suo inguine davanti al volto. Quando ha iniziato a far oscillare la ruota avanti e indietro, il dildo ha iniziato a penetrarmi fino a farlo eccitare visibilmente. A quel punto si è slacciato i pantaloni e mi ha bloccata in una doppia penetrazione senza via d'uscita, scandita solo dai movimenti della ruota. 🙈
Mi sono svegliata moooolto su di giri 🙈🙈🙈
#ask box#ask me#oops ✨#sogni monelli e dove trovarli#ora vado a rinchiudermi nell'angolo piu buio della stanza perché sono un sacco timida#🙈🔥✨
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Le cose proibite hanno un fascino segreto... ♡ ᭄ ♡
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Domani saremo sotto di nuovo, e la vita è un dono che ci sarà ritolto (Paolo Monelli, Le scarpe al sole).
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Spoke some Italian yesterday!
A friend and I went to Hastings yesterday and we came across this cute little Italian restaurant called Monellis.
I said I can speak a little Italian and he said "do you want to order in italian?" So I said yes and ordered.
The couple who owned it were lovely and we talk a bit about Gino D'acampo a little and how their sourdough was 100 years old.
It's nice to see that I can order and even say " I like learning and I want to go to Italy" in broken italian and kinda half English but the faces of the locals make it so worth it!
#language#language learning#italian#learning italian#monellis#italian conversation#italian food#hastings#uk#kent
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-watched 2/6/2023- 3 stars- on Netflixdvd
Sophia Loren / production still from Vittorio de Sica’s Ieri, oggi, domani [English title: Yesterday, Today, and Tomorrow] (1963) / photo by Pierluigi Praturlon.
#my have seen list#Yesterday Today and Tomorrow#1963#film#vittorio de sica#comedy/romance#sophia loren#marcello mastroianni#armando trovajoli#lino mattera#aldo giuffre#gianni ridolfi#agostino salvietti#tecla scarano#tina pica#carlo croccolo#silvia monelli#pasquale cennamo#Netflixdvd
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DUBLINBIKES DOCKING STATION 43 IS YOUR BEST OPTION
I have never visited I Monelli and I am almost certain that they have moved here from another location, possibly in Terenure.
IF YOU PLAN TO VISIT THE I MONELLI RESTAURANT I have never visited I Monelli and I am almost certain that they have moved here from another location, possibly in Terenure. “Chefs Gianni De Santis and Ivano Addabbo share a passion for food that was cultivated in their childhoods and developed whilst working at some of the top restaurants in the world. Together, at I Monelli, they strive to…
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#Bicycle Rental#Bike Hire#Canon 5DIII#Docking Station 43#DublinBikes#Fotonique#I Monelli#Infomatique#Italian Restaurant#Portobello Harbour#Portobello Road#Public Transport#Restaurant#Sigma Lens#South Of The River Liffey#Street Photography#William Murphy
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Il coltello di ghiaccio 1972
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Sei il mio sogno erotico
Addirittura? 🙈🙈
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Sulle rocce color di miele delle cime più alte indugia il tramonto, frettolosamente oscuro sulla valle cupa (Paolo Monelli, Le scarpe al sole).
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͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏͏ ͏ ͏ellie / em ͏ ͏ ͏͏ ͏ ͏ ͏ users ͏ ͏ ͏ ͏͏ ͏ ͏ ͏ 𖹭
emdorie ͏ ͏ ͏͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏͏ ͏ ͏ ͏ rchivems ͏ ͏ ͏͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏͏ ͏ ͏ ͏ monellies
elliietas ͏ ͏ ͏ ͏͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏͏ ͏ ͏ ͏ dollemx ͏ ͏ ͏ ͏ ͏͏ ͏ ͏ ͏͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏͏ elliwebs
elliamore ͏ ͏ ͏͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏͏ ͏ ͏ ͏snoopemi ͏ ͏ ͏͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏͏ ͏ ͏ ͏doellies
#ㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤ#tumblr users#username suggestions#username change#cute usernames#usernames#username ideas#random usernames#kik usernames#bts users#users kpop#users random#users ideas#random bios#messy bios#kpop bios#short bios#bios#biography#emoji combos#emoji combinations#custom emoji#messy symbols#symbols#short locs#kpop locs#messy locs#locs#aesthetic#kpop
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Vorrei dedicare questo premio a tutti voi monelli che avete sempre creduto in me 😅💋
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Blue Pimpernel - Morrião-grande (Anagallis monelli)
Cascais/Portugal (5/04/2024)
[Nikon D850; ∑150mm F2.8 EX DG OS HSM APO Macro with Circular Flash Nissin MF 18; 1/250s; F22; 400 ISO]
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L'inizio
“A poco a poco devi creare intorno a te una nebbia; devi cancellare tutto ciò che ti circonda, finché non si possa dare più nulla per scontato, finché più nulla è certo o reale…”
Questa frase, giunta chissà da dove, gli trapanò la testa in un nanosecondo e invase il suo cervello a ranghi compatti, come una falange dell’antica Roma.
Fortunatamente il foro prodotto permise anche alla musica, che proveniva dal potente impianto stereo poggiato sulla libreria, di entrare e ricamarsi il suo spazio, con un subitaneo effetto benefico.
“C’è un tempo per andare dritti giù all’inferno, c’è un tempo per tornare a saldare il conto…”
La musica e le parole che gli fecero drizzare i peli delle braccia e allargare il cuore, erano quelle della Gang, uno dei suoi gruppi preferiti. Il migliore nella vasta costellazione delle band italiane. Li aveva sempre amati, fin dal loro esordio, oramai molti anni prima. Li aveva ascoltati crescere, passo dopo passo, aveva approvato e condiviso senza riserve la scelta di passare dall’inglese all’italiano per la scrittura dei testi, anche se, lo sapeva con certezza, non sarebbero comunque mai arrivati a tutti con la dovuta forza. Peccato. E peccato anche non averli mai incontrati di persona. Chissà, forse le cose sarebbero potute andare diversamente. Chissà!
“Quando un uomo decide di fare una determinata cosa, deve andare fino in fondo, ma deve prendersi la responsabilità di quello che fa. Qualunque cosa faccia, deve prima sapere perché lo fa e poi deve andare avanti con le sue azioni senza dubbi o rimorsi…”
Queste invece erano le parole del Libro. Dischi e libri insieme. Mescolati tra loro, impastati col suo stesso sangue, a formare un unico corpo con la consistenza del cemento armato e l’elasticità di una tela di ragno.
A ciò stava pensando l’uomo intento a radersi, ben piantato di fronte allo specchio del bagno. E radersi, per lui, non era una semplice operazione quotidiana di pulizia, che so, come lavarsi i denti o farsi la doccia,ma un vero e proprio momento catartico, una pulizia, vero, ma quasi più interiore che esteriore. Del resto anche la stanza da bagno somigliava più ad un luogo di meditazione e purificazione, piuttosto che al luogo che tutti conosciamo e vogliamo che rimanga. Era amplissima e luminosa, bianca, completamente bianca, muri, maioliche, sanitari, cornice dello specchio e la lunga mensola che correva su tre lati delle pareti: tutto rigorosamente bianco. Le uniche concessioni al colore e che davano carattere al luogo erano: la sedia a dondolo in bambù ed una stampa raffigurante l’Urlo di Munch; poste una di fronte all’altra.
“Bruciami l’anima, fammi ridere il sangue nel cuore, bruciami l’anima…”
Questo era il disco.
“C’è di male che una volta che ti conoscono, tu sei una cosa data per scontata e, da quel momento in avanti, non sarai più capace di rompere i legami dei loro pensieri. Io personalmente amo la libertà ultima di essere sconosciuto…”
Questo invece era il libro.
“E passala sta cazzo de palla, Salvato'! E’ vero che l’hai portata tu, ma ci dobbiamo giocare tutti! Cazzo!”
Questa era una voce nuova! E non proveniva né dal libro, né dal disco.
L’uomo terminò di radersi, si risciacquò il viso con abbondante acqua fresca e si affacciò sul vicolo sottostante. Un gruppo di una decina di ragazzini stava giocando al calcio in strada. Era una partita vera, cinque contro cinque, chi arriva prima ai dieci goal segnati, e i maglioni gettati in terra erano le porte regolamentari. La scena lo commosse e lo riportò indietro nel tempo, in un’altra galassia. Anche lui, secoli prima, era stato uno di quei monelli e si era battuto come un leone con i suoi coetanei, nei vicoli del suo paese, così simili a quelle vie della vecchia Roma che, in senso lato, erano diventate la sua nuova dimora.
Ma non aveva tempo per affogare nel miele dei ricordi. Con uno schiocco della lingua li ricacciò indietro e tornò alle sue faccende. Ammirò per l’ultima volta allo specchio il suo lavoro, approvò con un accenno di sorriso il disegno perfetto del pizzetto e si passò ripetutamente il palmo della mano sui corti capelli neri a spazzola. Gli sarebbe piaciuto rasarli a zero, lo aveva anche fatto tempo prima, molto tempo prima, ma si era accorto che dava troppo nell’occhio. Troppe persone lo notavano e non poteva permetterselo; così aveva optato per quel taglio anonimo.
Era vero che, negli ultimi due o tre anni, i pelati erano tornati di moda ed erano cresciuti in maniera esponenziale. E anche se le teste rasate erano ancora ben lungi dal raggiungere il numero delle teste di cazzo, si poteva tranquillamente affermare che la forbice si era ristretta.
Andò in camera ed iniziò a vestirsi. Erano le otto di sera di un bel sabato di fine settembre. L’aria era fresca e pulita e lui aveva un appuntamento cui non poteva mancare. Indossò il suo impeccabile vestito nero, comode ed eleganti scarpe di pelle, anch’esse nere, infilò la pattada sarda nella tasca interna della giacca e fece poi scivolare la sua trentotto special nella fondina ascellare perfettamente nascosta dal taglio dei suoi abiti. Infine spense la luce ed uscì in strada. Il lupo era sceso dalla montagna. La caccia era iniziata.
“Il mondo è un luogo misterioso. Specialmente al tramonto.”
Era di nuovo il libro a far udire la propria voce.
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Magari mi sbaglio, ma quando gridavamo " tutti giù per terra "
alla fine del girotondo il mondo era un bel posto.
Buongiorno a tutti i monelli eella notte... 😉🐈⬛
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