#Mirko Mussetti
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claudiodangelo59 · 2 years ago
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L’INIZIATIVA BELLICA DELL’UCRAINA [di Mirko Mussetti]
Il ministero della Difesa della Federazione Russa ha dichiarato di aver respinto un
poderoso contrattacco delle Forze armate dell’Ucraina lungo un fronte di 95 chilometri
nel Donbas. In particolare attorno all’ormai devastata città di Bakhmut (oblast’ di
Donec’k), teatro da mesi della battaglia più sanguinosa dell’intero conflitto. Nei pressi
della vicina cittadina di Soledar caduta in mano russa a gennaio, l’esercito di Kiev
avrebbe condotto ben ventisei attacchi, impiegando fino a quaranta carri armati e mille
soldati. I combattenti del paese invaso hanno inoltre tenuto impegnate le forze occupanti
regolari o affiliate a Mosca (milizie separatiste, Gruppo Wagner, kadyrovcy ceceni) anche
ad Avdiïvka e nel fu centro abitato di Mar’ïnka a ridosso di Donec’k, capitale
dell’omonima Repubblica Popolare separatista annessa formalmente alla Federazione
Russa il 22 febbraio 2022. Secondo il dicastero della Difesa di Mosca, la situazione
nell’area della “operazione militare speciale” è generalmente sotto controllo.
Eppure lo stesso capo della compagnia militare privata Wagner, lo “chef di Putin” Evgenij
Prigožin, ha ammesso che l’affondo ucraino nel quartiere di Bohadarivka a Bakhmut è
più vasto di quanto si voglia far credere, avendo costretto i mercenari assedianti a un
consistente arretramento. Una cosa appare chiara: con il graduale consolidamento
primaverile del terreno (il fango asciuga) e l’arrivo di nuovi mezzi militari occidentali, le
Forze armate di Kiev potrebbero riprendere l’iniziativa bellica mettendo sotto pressione
gli occupanti su più punti della lunghissima linea di contatto, che dal basso Dnepr si
spinge fino al Donbas settentrionale. Gli attacchi ucraini sarebbero volti a testare le
difese russe alla ricerca di punti deboli su cui forzare la rottura del fronte necessaria per
la riconquista dei territori perduti. Il fatto che negli ultimi giorni i contrattacchi si siano
concentrati attorno alla contesa Bakhmut risponde a una motivazione ben precisa: è
l’unica area in cui le forze di invasione non hanno potuto costruire durante l’inverno le
fortificazioni (trincee e denti di drago) necessarie a reggere l’urto di una grande (e
annunciata) controffensiva ucraina. Di qui la collera di Prigožin, che teme di vedere i
propri esausti uomini impegnati a respingere in solitudine l’assalto di reparti ucraini
freschi nei pressi di una città mai completamente conquistata, nonostante l’elevatissimo
tributo di sangue pagato negli ultimi sette mesi.
A preoccupare gli alti funzionari della Russia vi è inoltre l’annunciata consegna all’Ucraina
di missili da crociera aria-superficie Scalp del Regno Unito. I proiettili “Storm Shadow” –
come vengono chiamati a Londra – del consorzio europeo Mbda vantano una gittata
stimata di 560 chilometri (la portata reale è classificata), ma con profilo di volo a bassa
quota di “soli” 250 chilometri per la versione destinata all’export. Un raggio d’azione più
che sufficiente ai jet ucraini per colpire basi, depositi e infrastrutture fino in Crimea,
regione annessa dalla Russia nel 2014. Se lanciati dallo spazio aereo a ridosso della
linea di contatto, i missili Storm Shadow potrebbero persino colpire il ponte di Kerč’, che
collega la penisola eusina al territorio della Russia internazionalmente riconosciuto.
Magari bersagliando astutamente lo strategico viadotto nel segmento a ovest della linea
mediana dello Stretto – de iure acque ucraine – nel pieno rispetto del caveat britannico di
non impiego dei missili contro il territorio della Federazione Russa.
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atomicgiveranchor-blog · 2 years ago
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Il generale inverno soccorre la Russia - Mirko Mussetti
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stilouniverse · 3 years ago
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Mirko Mussetti "La rosa geopolitica. Economia, strategia e cultura nelle relazioni internazionali"Paesi Edizioni
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