#Lorenzo Dalla Porta
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First released images of Paolo Sorrentino’s upcoming untitled film.
The cast includes Gary Oldman, Celeste Dalla Porta, Silvia Degrandi, Isabella Ferrari, Lorenzo Gleijeses and more.
#paolo sorrentino#gary oldman#Celeste dalla porta#Silvia degrandi#isabella ferreira#Lorenzo gleijeses
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Quando negli anni ‘90 e i primi 2000 le prostitute africane o dell’est, incinte e disperate, bussavano alla porta della Comunità di San Benedetto al porto, all’unica persona che le avrebbe ascoltate, don Andrea Gallo, che era un prete, non si è mai messo a parlare di “omicidio”, meno che mai di “sicari”. Non ha mai fatto prediche o sermoni.
Le mandava in ospedale ad abortire in modo legale e, soprattutto, sicuro.
Perché sapeva che, una volta uscite di lì, lo avrebbero fatto comunque, magari clandestinamente in qualche scantinato, rischiando la vita in condizioni igieniche miserabili o trascinate con la forza dai loro magnaccia per ributtarle in strada la sera stessa.
Era un uomo di chiesa, il Gallo. Ma, prima di tutto, era un cristiano. Uno che sapeva distinguere i principi assoluti dalla realtà. Uno che conosceva il mondo, perché nel mondo, quello vero, c’è sempre stato dentro.
Lorenzo Tosa
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A partire dal 2004, su suggerimento di un’amica, Lorenzo Castore inizia a frequentare Catania e in particolare il quartiere di San Berillo che è da sempre stata la zona delle prostitute, soprattutto dei travestiti, un territorio a parte nel cuore della città.
“Glitter Blues” è un racconto di vite marginali in un percorso di ricerca del proprio posto nel mondo attraverso una coraggiosa tensione alla libertà dell‘affermazione della propria identità, che spesso rivela una natura più complessa e contraddittoria di quello che è considerato “normale” dalla società borghese e dal suo giudizio retrogrado su cosa è bene o male, giusto o sbagliato.
Sulla Soglia.
Fotografie di Lorenzo Castore
Testo di Francesco/Franchina Grasso
Ormai ho perduto il conto degli anni passati su questa soglia, tanto che mi è difficile immaginare persino il numero degli uomini che l’hanno attraversata. Sembra ieri che il mio incerto destino e la mia bellezza di giovane donna mi hanno portato in questa casa appartata a cercare il futuro. Strana idea quella di cercare la propria vita tra le pieghe di quella degli altri, eppure è nella coesistenza con gli altri che ha preso forma e si è concretizzata l’unica vita che per me era possibile.
Così, lungo tutto questo tempo, su questo gradino consumato e nella penombra di una squallida stanzetta, ho visto maturare tra un amplesso e l’altro tutta la mia vita e sfumare tutte le mie aspirazioni.
Tra una sigaretta fumata a metà ed un caffè trangugiato in fretta, una gran parte di mondo è sfilato davanti ai miei occhi e tra le mie gambe.
Ad ogni incontro ho dato tutto il calore che mi è stato richiesto, forse per un senso di fratellanza e di condivisione nascosti nel profondo del mio cuore. Sono stata amante, moglie, sorella e madre.
Ho vestito i panni squallidi della prostituta dalle calze a rete lacere e gli abiti della gran signora. Ho gridato parole sguaiate e taciuto nei silenzi pieni di vergogna del sesso.
Ho cercato amore senza mai trovarlo, nella dolorosa disillusione di scoprire di esser fatta solo per dare e non anche per ricevere.
Quante offese mi hanno gettato addosso per tenermi a distanza dalla vita degli altri, quella cosiddetta “normale”. E quanta violenza ho subito in questo quartiere squallido e angusto, e tuttavia raro luogo di testimonianza di vera umanità.
In tutti questi anni ho visto vizi, bassi istinti, desideri segreti svelarsi per poi assopirsi, per poi risorgere ed appagarsi ancora, in un ciclo continuo che è nato con l’uomo e che solo con esso morirà.
Ma adesso, adesso che la mia bellezza volge al termine, che ogni speranza d’una vita diversa è sepolta nelle pieghe del passato, non ho che te, sconosciuto uomo, che rallenti il tuo passo davanti alla mia porta socchiusa. Con disperata speranza, mi rivolgo a te, a te uomo che hai bisogno d’un po’ di calore nelle sere piovose, a te che cerchi un abbraccio, una carezza ed una parvenza d’amore, a te che fuggi ogni effimera illusione. E’ di te che ho bisogno adesso, del tuo flebile calore, dei tuoi mezzi abbracci e del tuo amore a tempo, per curare le profonde ferite che solcano il mio cuore. Quando tu lo vorrai, allora, se è di me che avrai bisogno ancora, mi troverai qui anche domani, qui, ancora, ad aspettarti malinconica, sul gradino consumato di questa soglia.
Glitter Blues © Lorenzo Castore 2004-2021, (p) Blow Up Press 2021. "Sulla soglia" by & © Franchina Grasso.
#lorenzo castore#glitter blues#photography#photobook#photo exhibition#catania#san berillo#franchina#blow up press#2004-2021
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La band The Amnesia lancia “Stake and Heart”: singolo estratto dal concept album “A Tale of Bloody Moonlight” pubblicato da Too Loud Records
Il brano dal 24 gennaio in promozione radiofonica nazionale e internazionale
La band bolognese The Amnesia, formata da cinque giovani musicisti uniti dalla passione per la musica emozionale e dalle atmosfere dark, annuncia il lancio di “Stake and Heart”, primo singolo estratto che dal 24 gennaio sarà nelle radio in promozione nazionale e internazionale. Questo brano rappresenta un tassello importante nel concept album “A Tale of Bloody Moonlight”, pubblicato a novembre 2024 sotto l'etichetta indipendente Too Loud Records.
Ascolta il brano
“Stake and Heart” è stato concepito come ponte narrativo tra l'intermezzo e la conclusione dell'intero disco, che racconta una storia avvincente e gotica basata sulle vicende di un vampiro. Il singolo esplora temi di tradimento sentimentale e morale con sonorità che mescolano malinconia e potenza emotiva, riflettendo il confronto tra il protagonista e Lady V, l'antagonista. The Amnesia porta con sé un originale mix di influenze musicali che spaziano dal punk contemporaneo al rock classico. Il sound, che richiama artisti come My Chemical Romance, Ghost, Paramore, Santana, Led Zeppelin, Sistem Of A Down, si distingue per le melodie oscure, i testi profondi e arrangiamenti che uniscono energia e introspezione. Ogni membro della band contribuisce in maniera impeccabile con il proprio talento al risultato finale: Luca Bevilacqua alla voce solista, Mattia Crivellini alla chitarra ritmica, Simone Stanzani alla chitarra solista, Lorenzo Magnani al basso e Valentino Biagini alla batteria.
Fondato a Bologna nel 2023, il gruppo ha immediatamente attirato l'attenzione con il suo stile autentico, firmando in pochi mesi un contratto con Too Loud Records per la produzione di “A Tale of Bloody Moonlight”. Questo album è un viaggio sonoro coinvolgente e coeso che trasporta gli ascoltatori in un mondo oscuro ed emozionale e “Stake and Heart” emerge come un pezzo chiave di questa esperienza musicale.
Facebook: https://www.facebook.com/profile.php?id=61556175185367
Instagram: https://www.instagram.com/theamnesia.band?igsh=YmowOGFpb3BpcXpy
YouTube: https://youtube.com/@theamnesiaband?si=EoVmNQWh9WEb6st9
TikTok: https://www.tiktok.com/@theamnesia.band?_t=ZN-8svZqDzu4Sw&_r=1
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Ape Tour della legalità
Durata 1 ora circa Prezzo 40€ a persona ad ora
Minimo 3 persone.
Il nostro tour della legalità in Ape calessino ci permette di andare il quartiere natale dei magistrati, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, chiamato quartiere “La Kalsa“, là dove ancora oggi quella che un tempo era la farmacia dei Borsellino, adesso chiamata la “Casa di PAOLO”, dove alcuni familiari del giudice Borsellino accolgono molti ragazzi difficili del quartiere, insegnando loro un mestiere, come a programmare i computer facendo loro prendere il patentino europeo, corsi di falegnameria, ed a occuparsi di sociale senza mai arrendersi, insegnando questi piccoli ragazzi quale è la via del giusto!
Passando per le vie della vucciria a bordo dei nostri ape tour continuando il nostro tour della legalità, vi si affaccia una magnifica piazza che si chiama San Domenico, che oltre ad aver celebrato i funerali di Stato , dal 23 maggio 2015 si trova la tomba del giudice Giovanni Falcone.
Luoghi di interesse:
Chiesa dello Spasimo, La Kalsa, Casa Borsellino, Albero Falcone, Via d’Amelio, Buca della salvezza, Palazzo Chiaramonte Steri (Palazzo dell’inquisizione), Albero secolare(Ficus), Santa Maria delle catene, Quartieri Arabi, Quartieri spagnoli, Porta dei Greci, Porta Felice, Porta Nuova, Palazzo dei Normanni, Cappella Palatina, Parlamento Siciliano, San Giovanni degli Eremiti, San giuseppe dei teatini, Piazza Pretoria (Piazza della Vergogna), Santa Caterina, San Cataldo ,Martorana, Cattedrale di Palermo, Museo dei Carrettini Siciliani, Opera dei Pupi Palermitana, Palazzo Butera, Orto Botanico, Villa GiuliaStazione Centrale,Chiesa della Magione,Casa Don Pino Puglisi, Il Cassaro, Terrazze Feltrinelli, Palazzo delle Aquile,Palazzo Comitini,Palazzo Alliata, Palazzo Natoli,Palazzo Sanbuca, Palazzo Riso,Stand Florio,Porto di Palermo,Palazzo Moncada, Castello al Mare,Palazzo Mazzarino, Oratorio Santa Cita,Chiesa di San Domenico,Mercato della Vucciria, Mercato Ballarò, Mercato del Capo,Mercato delle Pulci di Palermo,Mercato del Borgo Vecchio, PalermChiesa del Gesù (Casa Professa),Villa Igiea, PalermoForo Italico, Porticciolo della Cala,Teatro Massimo di Palermo, Teatro Politeama di Palermo, Piazza Bellini Palermo, Palazzo Gangi, Teatro Santa Cecilia, Piazza della Rivoluzione, Chiese Barocche Siciliane a Palermo, Street Food Palermo, Via Isidoro Carini (Gen. Dalla Chiesa), San Lorenzo (Caravaggio), Chiesa san Francesco, Focacceria San Francesco, Quattro Canti, La Zisa, vista dall’alto Piazza San Domenico, Palazzo Branciforte, Chiesa della Gancia, Giardino Inglese, Palazzo Sant’Elia, Museo di Arte Contemporanea, Chiesa dell’Olivella, Champagneria, Piazza Bologni, Abitazione di Garibaldi, Via dei Lattarini, Chiesa Sant’Anna, Palazzo Mirto, Le Catacombe, La Cuba, Palazzo Abatelis, Giardini Garibaldi, Discesa dei Giudici, Santa Chiara, Chiesa del Santissimo Salvatore, Chiesa Santa Teresa, Chiesa della Pietà, Teatrino di Tirammu, Teatro delle Marionette (via Pasqualino), Le Mura delle Cattive, Ponte dell’Ammiraglio, Chiesa San Giovanni dei Lebrosi, Castello di Mare Dolce
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QUANTI MOCCOLI IN PARADISO: Recensione
Il libro di Lorenzo Andreaggi "Quanti moccoli in Paradiso" è stato presentato venerdì scorso alla biblioteca del Bandino, presentatore eccellente Luciano Artusi, che ne ha anche scritto prefazione. Il libro è edito dalla Udom e costa di ben 467 pagine. Non può essere definito un libretto, ma è una vera e propri ricerca dettagliata sul contado del Bandino. Come ha fatto notare Artusi le ricerche di Lorenzo non si sono limitate alle biblioteche pubbliche o raccolte private, Lorenzo è andato a bussare alla porta delle vecchie famiglie del contado per ottenere informazioni, foto e ricordi. Un lavoro certosino che si caratterizza, non solo per lo scritto, ma per la presenza di innumerevoli foto e mappe che difficilmente si ritrovano in una raccolta tanto pregiata.
Noi della rivista non avevamo dubbi, Lorenzo è poliedrico, si occupa di regia, è un attore, un cantante, ed eravamo certi che fosse anche un solido ricercatore e un fantastico scrittore. La sala della biblioteca del Bandino era cosi gremita che non solo erano finiti i posti a sedere, ma anche quelli in piedi e molti astanti hanno dovuto sostare nella saletta per attendere la possibilità di acquistare il libro. Personalmente ero li, appoggiato allo stipite della porta d'ingresso. Il libro non solo riporta notizie storiche, ma anche racconti e aneddoti che solo la scrittura può tramandare e tenere vivi. In questo Lorenzo è stato abilissimo, mescolare il sacro e il profano di un'area fiorentina di cui tanti non sanno molto. Mi auguro che la penna di Lorenzo non riposi per molto e che possa affrontare presto un altro tema, un altro luogo di Firenze, un'altra fetta di storia che potrebbe andare persa nel tempo e che solo ricercatori come lui possono salvare dall'oblio. Un fraterno abbraccio.
Jacopo Cioni Read the full article
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LA FELICITÀ DELLE PICCOLE COSE
Ricordo con nostalgia le mie domeniche a vicolo Savelli. Ci si svegliava con le campane a festa di san Lorenzo, si faceva colazione tutti insieme e non si litigava per il bagno.
Il primo ad uscire era mio papà: aveva l'appuntamento fisso con porta Portese, sempre alla ricerca di grandi affari mentre la mamma era convinta che prendesse delle solenni fregature. Abbiamo avuto il periodo degli orologi, delle macchine fotografiche e in ultimo
- quello più terribile - dei soprammobili. La nostra casa si riempì di cose orrende. Un vero incubo era un'aquila argentata con le ali aperte sopra un cippo di legno che troneggiava sulla credenza in sala e sembrava che ti seguisse con lo sguardo.
Mio padre cercava di vendere questi oggetti a parenti ed amici che, un po'per amicizia, un po' perchè era molto persuasivo, compravano qualcosa, ma dopo un po' sparivano all'orizzonte.
La mamma preparava iĺ pollo al forno con le patate. Io lo portavo a cuocere nella panetteria di via del
Governo Vecchio (in casa non avevamo il forno).
Verso mezzogiorno andavo a ritirarlo e mi facevo tutta la stradà fino a casa con questo odorino inebriante che quasi mi faceva svenire. Non so perchè quel pollo fosse così buono , non ho mai più ritrovato quel gusto così appagante , forse perchè la carne si mangiava solo la domenica.....forse che i polli fossero ruspanti e non allevati in batteria.....
Il pomeriggio si andava a fare una passeggiata. La nostra meta preferita era via Giulia e siccome via Giulia era considerata la via dei signori, ci si vestiva con l'abito "buono" della domenica. Non è che fosse migliore degli altri che si mettevano durante la settimana, era solo diverso. Il mio era scozzese, non so da quale cugina lo avessi ereditato (ne avevo tantissime) ed era "pizzicoso".
Così, tutti in "chicchere e piattini", nei sonnolenti pomeriggi domenicali, percorrevamo via del Pellegrino, Campo dei fiori, piazza Farnese, via del Mascherone ed eravamo all'inizio di via Giulia, la prima e più lunha strada di Roma, molto diversa dal groviglio di vicoli e vicoletti che di solito frequentavo: una strada adatta a far correre cavalli e carrozze,con ai lati lussuosi palazzi.
Si raccontava che, in occasione delle feste della famiglia Farnese, dalla fontana del Mascherone uscisse vino anzichè acqua.
Ritornavamo a casa facendo un tratto del lungotevere dei Fiorentini e poi si imboccava corso Vittorio.Alla chiesa Nuova ci si fermava a prendere "fusaie" e brustolini.
Con il cartoccio in mano si riprendeva ĺa strada di casa, ma piano piano, non c'era fretta di arrivare: le ombre si allungavano e la dolce aria della sera rallentava i nostri passi.......
Gigliola Gangi
Via Giulia ho lasciato i
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"Serena", il nuovo singolo della band bresciana Polo Territoriale
Dal 25 ottobre 2024 è disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica "Serena", il nuovo singolo della band bresciana Polo Territoriale con il sostegno del MiC e di SIAE, nell'ambito del programma "Per Chi Crea".
"Serena", il secondo singolo dei Polo Territoriale, è una ballad pop rock dal tono spensierato, che descrive l'illusione dei sentimenti delle relazioni giovanili. Il brano è cosparso di descrizioni di situazioni intime e dichiarazioni d'amore che contrastano con un sotto-testo malinconico, che trova sua espressione verso la fine della canzone.
Il tema principale è l'idealizzazione del partner, dovuta dall'inesperienza e dalla giovane età, che porta all'inevitabile discrepanza fra le dinamiche reali della relazione e quelle vissute nella mente del protagonista.
All'interno del brano questa si presenta nei panni dell'assoluta assuefazione nei confronti di "Serena", che porta ad immaginarla come ideale e perfetta. Un amore come quello di Serena però ha vita breve: il protagonista presto si rende conto della realtà dei fatti e il futuro ideale da lui immaginato non può fare a meno di crollare su sé stesso.
Commenta la band a proposito del brano:"Serena nasce inizialmente come classica ballata con accordi strimpellati sulla chitarra. Pur funzionando bene in ambito live, in studio ci fu l'esigenza di costruire attorno al brano un arrangiamento più accattivante e funzionale al disco, in linea con gli standard che si sono elevati dall'inizio dell'esperienza con Roberto Vernetti. Mettendoci a improvvisare tutti insieme sui giri della canzone, questa prese la direzione e le sonorità che si possono apprezzare."
Il videoclip di "Serena" è stato interamente girato a Pontoglio (Bs) dal videomaker Luca Rapuzzi.
Talea (cantante e chitarrista) trascorre il suo tempo in compagnia di una ragazza, Pablo (bassista) parte per un viaggio, Bech (batterista) si prepara per uscire e Manza (chitarrista) organizza una festa nel suo garage.
Tali spaccati trovano nell'esito delle azioni una certa analogia con la storia di Serena: il tema della disillusione.
Talea nel tentativo di baciare la ragazza la vede trasformarsi in un manichino, Pablo annulla il viaggio perché nessuno è disposto a dargli un passaggio, Bech non riesce a sistemarsi a modo e decide di rasarsi a zero, e Manza, dopo che gli amici gli danno buca, si ritrova solo nel suo garage. Come in un amore sbocciato dall'illusione, i membri della band, delusi, realizzano che le proprie aspettative non sarebbero mai state soddisfatte.
Guarda il videoclip su YouTube:
Line up:
Filippo Farolfi (Talea) – cantante e chitarrista
Pablo Lorenzo Almansi (Pablo) – basso
Luca Manzella (Manza) – chitarra solista
Lorenzo Apollonio (Lore) – batteria
Biografia
Il gruppo Polo Territoriale nasce all'inizio del 2019 a Brescia, per un contatto casuale fra aspiranti musicisti. Sin da subito la band ha trovato grande sintonia e il proprio stile, iniziando così un percorso di composizione musicale e scrittura di testi. Le influenze della scena indie punk underground italiana ed internazionale si sono presto fuse con il sound del Polo Territoriale, caratterizzato da una voce graffiata, linee di basso portanti, batteria aggressiva e chitarre distorte. I testi, in italiano, descrivono personaggi e situazioni suburbane concentrandosi soprattutto sulle dinamiche sociali e introspettive. A Maggio 2024 i Polo escono con il loro primo singolo ufficiale "Pamela" (uno dei primi pezzi scritti dalla formazione Bresciana) e intraprendono un mini tour di presentazione del brano che servirà ad introdurre anche qualcosa di molto più grande. "Serena" è il secondo singolo ufficiale dei Polo Territoriale disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale e in rotazione radiofonica dal 25 ottobre 2024 con il sostegno del MiC e di SIAE, nell'ambito del programma "Per Chi Crea". Il brano sarà accompagnato da una mini-serie che documenterà tutto il processo di creazione dell'album e del videoclip.
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"Serena", il nuovo singolo della band bresciana Polo Territoriale
Dal 25 ottobre 2024 è disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica "Serena", il nuovo singolo della band bresciana Polo Territoriale con il sostegno del MiC e di SIAE, nell'ambito del programma "Per Chi Crea".
"Serena", il secondo singolo dei Polo Territoriale, è una ballad pop rock dal tono spensierato, che descrive l'illusione dei sentimenti delle relazioni giovanili. Il brano è cosparso di descrizioni di situazioni intime e dichiarazioni d'amore che contrastano con un sotto-testo malinconico, che trova sua espressione verso la fine della canzone.
Il tema principale è l'idealizzazione del partner, dovuta dall'inesperienza e dalla giovane età, che porta all'inevitabile discrepanza fra le dinamiche reali della relazione e quelle vissute nella mente del protagonista.
All'interno del brano questa si presenta nei panni dell'assoluta assuefazione nei confronti di "Serena", che porta ad immaginarla come ideale e perfetta. Un amore come quello di Serena però ha vita breve: il protagonista presto si rende conto della realtà dei fatti e il futuro ideale da lui immaginato non può fare a meno di crollare su sé stesso.
Commenta la band a proposito del brano:"Serena nasce inizialmente come classica ballata con accordi strimpellati sulla chitarra. Pur funzionando bene in ambito live, in studio ci fu l'esigenza di costruire attorno al brano un arrangiamento più accattivante e funzionale al disco, in linea con gli standard che si sono elevati dall'inizio dell'esperienza con Roberto Vernetti. Mettendoci a improvvisare tutti insieme sui giri della canzone, questa prese la direzione e le sonorità che si possono apprezzare."
Il videoclip di "Serena" è stato interamente girato a Pontoglio (Bs) dal videomaker Luca Rapuzzi.
Talea (cantante e chitarrista) trascorre il suo tempo in compagnia di una ragazza, Pablo (bassista) parte per un viaggio, Bech (batterista) si prepara per uscire e Manza (chitarrista) organizza una festa nel suo garage.
Tali spaccati trovano nell'esito delle azioni una certa analogia con la storia di Serena: il tema della disillusione.
Talea nel tentativo di baciare la ragazza la vede trasformarsi in un manichino, Pablo annulla il viaggio perché nessuno è disposto a dargli un passaggio, Bech non riesce a sistemarsi a modo e decide di rasarsi a zero, e Manza, dopo che gli amici gli danno buca, si ritrova solo nel suo garage. Come in un amore sbocciato dall'illusione, i membri della band, delusi, realizzano che le proprie aspettative non sarebbero mai state soddisfatte.
Guarda il videoclip su YouTube:
Line up:
Filippo Farolfi (Talea) – cantante e chitarrista
Pablo Lorenzo Almansi (Pablo) – basso
Luca Manzella (Manza) – chitarra solista
Lorenzo Apollonio (Lore) – batteria
Biografia
Il gruppo Polo Territoriale nasce all'inizio del 2019 a Brescia, per un contatto casuale fra aspiranti musicisti. Sin da subito la band ha trovato grande sintonia e il proprio stile, iniziando così un percorso di composizione musicale e scrittura di testi. Le influenze della scena indie punk underground italiana ed internazionale si sono presto fuse con il sound del Polo Territoriale, caratterizzato da una voce graffiata, linee di basso portanti, batteria aggressiva e chitarre distorte. I testi, in italiano, descrivono personaggi e situazioni suburbane concentrandosi soprattutto sulle dinamiche sociali e introspettive. A Maggio 2024 i Polo escono con il loro primo singolo ufficiale "Pamela" (uno dei primi pezzi scritti dalla formazione Bresciana) e intraprendono un mini tour di presentazione del brano che servirà ad introdurre anche qualcosa di molto più grande. "Serena" è il secondo singolo ufficiale dei Polo Territoriale disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale e in rotazione radiofonica dal 25 ottobre 2024 con il sostegno del MiC e di SIAE, nell'ambito del programma "Per Chi Crea". Il brano sarà accompagnato da una mini-serie che documenterà tutto il processo di creazione dell'album e del videoclip.
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ANTOLOGIA MACABRA
Il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, evoca la teoria complottista e razzista della sostituzione etnica (19 aprile). Ma poi, stupito delle reazioni inorridite, ci rassicura: tranquilli, la mia è solo ignoranza (20 aprile).
Il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, dopo approfondite ricerche sulla storia del pensiero politico, scopre che il fondatore della destra in Italia è Dante Alighieri (14 gennaio), mescolando con signorile nonchalance il grande intellettuale medievale con concetti del moderno pensiero politologico e, perché no, un po’ di capre e un po’ di cavoli.
Il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, individua la vera causa che porta milioni di persone a scappare dalla loro terra: il problema non va cercato nel periodo coloniale che ha sconvolto le società che l’hanno subito, e neanche nelle guerre spesso fomentate dal mondo ricco, né, tanto meno, nel cambiamento climatico; il problema è l’opinione pubblica italiana (25 marzo) che, evidentemente, deve essere raddrizzata, in un modo o nell’altro. Lo stesso Ministro ci informa anche che i veri colpevoli della morte di tanti bambini nei viaggi della disperazione sono i loro genitori (27 febbraio) che non li fanno viaggiare su comode e sicure imbarcazioni. Negare i problemi e trovare un colpevole, uno qualunque.
Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ci rende partecipi della sua personalissima teoria pedagogica: per i bambini che non si conformano allo standard, lo strumento educativo migliore è l’umiliazione (21 novembre). Signor Ministro, alcuni miei amici e io consideriamo questa affermazione aberrante e ritengono che un’educazione fondata sull’umiliazione formi tanti piccoli nazisti, non menti libere e aperte, sia cioè la negazione dell’educazione stessa. Ma, come dice lei Ministro, forse il nostro pensiero è roba vecchia, figlio del periodo dell’”egemonia culturale della sinistra gramsciana che è destinata a cessare” (28 dicembre) (non voglio sapere, per il momento, come pensa di farla cessare). Adesso siamo nell’anno primo dell’era … (già, di quale era?) e tutto è cambiato.
Intanto, il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, riscrive la storia dell’attentato di via Rasella e, con un colpo di bacchetta magica, trasforma i nazisti invasori stragisti in una innocua banda musicale di pensionati (31 marzo) e i partigiani in assassini di quegli allegri musicanti.
Il Presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana, persona gentile e equilibrata, storpiandone il cognome in Bàkelet, ci fa intendere di non aver mai sentito parlare dell’omicidio di Vittorio Bachelet sulle scale della Sapienza, degli anni di piombo e del più ampio problema della strategia della tensione che ha segnato, forse fino ai giorni nostri, la storia italiana (20 aprile).
Sembra un’antologia di umorismo macabro, ma sono dichiarazioni dei più alti rappresentanti delle istituzioni. La verità è menzogna e la menzogna è verità. Forse ha ragione il Ministro Lollobrigida, è solo questione di ignoranza (20 aprile). L’ignoranza, di per sé, non è una colpa. Ma l’ignoranza, che spesso fa rima con arroganza, unita al potere, è un’arma di distruzione di massa, innanzitutto di massa cerebrale.
Ma il problema ancor più serio è che – mi pare – ci stiamo assuefacendo ad ascoltare queste parole prive di senso, o dotate di un senso macabro, restando indifferenti. Questa assuefazione, questa indifferenza è ciò che fa paura. E’ importante, oggi più che mai, ricordarci l’un l’altro e insegnare ai giovani che le menzogne non sono opinioni, che i crimini sono crimini, che il bene comune è superiore al bene individuale, che i confini sono punti di contatto, che i bambini sono sacri e non possono essere piegati attraverso umiliazioni senza distruggerli. E che il conflitto fra valori di vita e disvalori di morte non ha niente a che fare con la normale dialettica democratica.
@Riccardo Cuppini
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Anticipazioni Uominiedonne 22/10/23 Michele Longobardi porta in esterna Amal precedentemente eliminata dal tronista Alessio
Anticipazioni #uominiedonne Michele Longobardi decide di tenere Amal eliminata dal tronista Alessio
.Direttamente dalla pagina Instagram di Lorenzo Pugnaloni le nuove anticipazioni di UominiedonneMarcello e Giada escono insieme dal programma! (Ogni anno lui fa così poi interrompe le storie x ritornare in trasmissione).Gemma esce con Fabio in esterna, fanno il Karaoke e Gemma fa riferimento alle parole di una canzone ma per lui non significa nulla, diciamo non dà lo stesso valore che invece…
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Mercoledì 27 dicembre 2023
Ieri sera L ha discusso con il padre per avere una macchina con cui andare a Roma. Tanto non si fidava che lo ha sottoposto a un giro di prova per il paese, per controllare che si ricordasse ancora le regole della guida. Non aveva considerato che le automobili sono ingranaggi studiatissimi, fatti a posta per essere usati con estrema facilità da qualsiasi idiota, in senso clinico. Tanto Lorenzo non avrebbe corso e non ha corso. A mala pena ha il coraggio di superare in autostrada, così infatti per un mezzo è stato dietro a una macchina che andava a 80. In ogni caso, che grave mancanza di fiducia! Meglio non pensarci.
Simone come tra i buoni propositi per il nuovo anno ha messo l'astemia totale, l'astensione dalla masturbazione e chi si ricorda che altro. In un'epoca passata avrebbe fatto il monaco o il beghino, perché è quella la condotta di vita che sta imboccando, una via certo laica, ma con le stesse privazioni e gli stessi doveri. Queste le sue castità. Invece delle veglie, degli angelus, dei vespri, è ligio alla liturgia del lavoro salariato da impiegato. D'altronde se quello è richiesto, la totale sottomissione invece che al papa, al datore di lavoro, se la sua Regula è questa, e ci crede, fa solo bene a seguirla. Questa la sua obbedienza. Vorrebbe poi arrivare a una stabilità lavorativa, che gli dia la possibilità di accumulare risparmi su risparmi, per mettere su casa, e forse famiglia. Questa la sua povertà?
E allora Simone ha preso alla sprovvista L, chiedendogli i suoi buoni propositi. Proprio non si sentiva in grado di dirne uno. Se non si sente un motivo, se non si riesce proprio a immaginarsi, immaginare se stesso, a capire cosa si voglia fare, per pudore, cosa si vuol diventare, non vengono le parole, neanche recitate. Niente. Qualcosa pian piano però è risalito, dei piccoli malumori. L sulla carta conduce già una settimana, con orari giorni impegni, ben strutturata, equilibrata tra lavoro, attività fisica, tempo per sè, tempo per la cura della casa, per gli amici. Eppure perché tanta stanchezza arrivato alle ultime settimane di dicembre; una stanchezza di lunga durata, in realtà, dagli ultimi giorni di novembre; una nausea a magiare il suo cibo già cotto la domenica, una nausea nel viaggio verso la piscina, e poi ora si ricordava della nausea che casa sua gli dava, che finora non è riuscito a capire se fosse per l'odore di chiuso che normalmente ha, o per le sostanze tossiche che pareti e parquet hanno assorbito tutti questi anni con la zaccagnosa precedente, che riescono alla superficie e lo avvelenano, gli tolgono energie, volontà e motivazione; l'animo infiacchito dall'ansia che non vuole pensare ad altro, basta la ricerca che non esiste, basta con gli altri obblighi.
Qualcosa è risalito di insoddisfazione, di atteggiamenti che danno dipendenza, sollievo al momento, ma grande disperazione dopo, perché ci si accorge del tempo che si è perso sullo schermo, perché si è coscienti della distanza da quello che vorrebbe essere, una persona colta, uno scrittore. Si perché L vorrebbe scrivere, scrivere non la qualunque ma opere di letteratura, dei pezzi da canone e da museo, vorrebbe scrivere della grande malattia dei suoi anni, la Solitudine, nella convinzione che tutti si sentono alla fine soli. e si sentono soli e producono i più disparati atteggiamenti per fuggirvi; vorrebbe scrivere la commedia umana degli anni venti, dove protagonista non è più l'egoismo e l'individualismo borghese, ma questa seconda anima, il destino dell'umanità, la solitudine; L non vuole negare l'importanza dell'amicizia e della socialità, anzi importantissime perché la solitudine fisica prolungata porta alla pazzia o all'idiozia; la solitudine è una disperazione nel tempo, cioè l'inciapacità di essere se stessi alla prova del tempo reso materiale, cioè l'esperienza. Di questo L vorrebbe narrare le vicende umane, di questo Mane imponente.
I buoni propositi si è poi detto, una volta solo, potrebbero essere viaggiare di più, mettere massa, perché non riesce a piacere il proprio corpo, con questo alto ventre sempre proteso, la pancina all'ombelico, due gambe secche che non riesce a ingrandire e le braccia sottilissime. 66 chili di non si capisce cosa. Come fa ad avere un corpo prestante chi ha il corpo lento, chi ha il corpo che non sopporta il dolore della fatica? È come se fosse un blocco, ha già pensato altre volte L, non gli impedisce di avere certe velocità. E pensa a questa estate sul monte bianco con Eleonora, quando non riusciva starle dietro. Come è possibile, si domandava, forse le scarpe, forse lo zaino più pesante? pensa.
Quindi viaggiare di più. Dove? bisogna che scegliere delle mete e dei periodi precisi, ha pensato. Beh c'è Berlino, ci sono i castelli intorno a Parigi, ci sono i percorsi della prima guerra mondiale tra Veneto e Trentino, e poi c'è Rita a Bruxelles, Simone a Leida. Già qualcosa. La Sicilia quando?
Mettere massa. Quanto? arrivare a 70 chili di muscoli veri. E quindi continuare con nuoto? oppure andare in palestra? oppure tutte e due? E chi è, un nababbo che si può permettere entrambi? Deve vedere anche come sarà sistemato a Parigi. Se continua con nuoto allora vuole arrivare a nuotare due chilometri fissi.
Non aprire mai più youtube shorts, il suo incubo. Forse ridurre anche la masturbazione?
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WorldPlan - Il nuovo brano “Vertebrato”
Il singolo della band parla della nuova generazione messa all’angolo dalla società moderna
Il nuovo brano della band WorldPlan “Vertebrato” è disponibile dal 19 luglio sugli stores digitali e nelle radio in promozione nazionale. Il singolo ha come obiettivo quello di entrare dritto nel cuore della nuova generazione, sempre più pressata dalla violenza del mondo, che è costantemente mostrata attraverso i mass media. La voce sembra quasi un grido inascoltato, un elemento fuori campo, che rimane in disparte e guarda il futuro scivolare via. “Vertebrato” è una traccia che non può essere descritta per vie di mezzo: è potente, estremamente cruda e realistica.
Ascolta il brano
Storia della band
I WorldPlan nascono nel 2018 fra le colline toscane, grazie all’estrema sintonia fra i membri della band. Lorenzo Masi, Alessandro Iacobelli, Leonardo Dei, Gabrio Cintura e Francesco Bracci hanno deciso di incidere nei loro brani degli elementi che rispecchiassero la loro vera natura: così, nel 2019, esce il loro primo lavoro “Easyli Rhetieving”, un EP di 6 tracce veloce, potente e sporco, dotato di una forte carica emotiva e di denuncia. Durante il lockdown, continuano a scrivere e produrre brani, facendo emergere ancora di più il loro forte carattere. Nel 2022, esce il primo album “Jukai”, un viaggio mistico fra la vita e morte, costituito da 12 tracce: i temi trattati sono l’incomunicabilità fra l’individuo e la società moderna e i conseguenti istinti di autodistruzione. Questo album porta i WorldPlan a condividere il palco con esponenti importanti del panorama musicale, come Nanowar of Steel, David Ellefson, Jeff Scott Soto, Chris Slade e altri. Al momento, l’ambizione dei membri del gruppo ha permesso di continuare a scrivere e pubblicare nuovi singoli, stavolta in lingua italiana.
Instagram: https://www.instagram.com/worldplanofficial
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26 giu 2024 10:30
CALA-FIORI ALL'OCCHIELLO - LE PRESTAZIONI A EURO2024 DEL DIFENSORE 22ENNE DEL BOLOGNA DIMOSTRANO CHE IN ITALIA I GIOVANI BUONI CI SONO, BASTA AVERE IL CORAGGIO DI FARLI GIOCARE - L'OPERAZIONE AI LEGAMENTI A 18 ANNI, LA SUA CESSIONE IMPUTATA A MOURINHO MA IN REALTA' FIGLIA DELLA SCELTA DI PINTO E DEL PARERE NEGATIVO DEI MEDICI DELLA ROMA, L'INTUIZIONE DI THIAGO MOTTA E DEL DS DEL BOLOGNA SARTORI, CHE SONO ANDATI A PRENDERLO DAL BASILEA (LA ROMA L'AVEVA SVENDUTO PER 1,5 MILIONI) - "IL FATTO QUOTIDIANO": "IN ITALIA CI SONO ALTRI CALAFIORI, MA LA MAFIA DEI PROCURATORI PREFERISCE PUNTARE ALTROVE…" -
Leonardo Coen per il Fatto Quotidiano - Estratti
Riccardo Calafiori, il migliore di questa sgangherata e pessima nazionale italiana di calcio: sua l’ultima disperata percussione a centro campo, a pochi secondi dalla fine dell’incontro con la Croazia, […] Passaggio perfetto, scatto di Zaccagni che tira e segna il gol della vita.
L’ispirata azione di Calafiori, il suo provvidenziale assist, sono la cosa più bella scaturita da una squadra velleitaria e sbagliata, anche per motivi diciamo così ideologici, poiché il nostro cittì (dalla fronte inutilmente stempiata, avrebbe scritto l’indimenticato Fortebraccio) ha preferito opzioni conservative, anche oltre ogni logica, dopo le prime due brutte partite di questo girone dominato dalla Spagna. […]
L’impresa di Calafiori, il più bravo ed il più lucido degli azzurri, un momento che non nasce per caso.
E’ un anno che Riccardo gioca su questi livelli, ben guidato al Bologna dal bravo e pragmatico Thiago Motta. Qui in nazionale ha trovato posto subito in prima squadra perché qualcuno si è fatto male prima di partire. Altrimenti… Già, altrimenti.
Il gesto tecnico ed atletico di Calafiori dimostra che ai giovani – lui ha appena compiuto 22 anni – deve essere data più fiducia e stima, e non deve essere soltanto un caso, dettato da circostanze fortuite; in Italia ci sono giocatori molto giovani e già eccellenti […]che debbono essere valorizzati e fatti giocare con le squadre migliori, e non lasciati a bagnomaria […]
in Italia ce ne sono altri di Calafiori, ma la mafia dei procuratori preferisce puntare altrove, indirizzare le società “amiche” verso le più convenienti (per i loro interessi) aree del Sudamerica, dell’Africa (il nuovo Bengodi) e persino dell’Asia e dell’Australia, senza dimenticare gli Stati Uniti o il Canada; tutto, ovviamente, finalizzato a importare per quattro soldi giocatori che poi sono piazzati a caro prezzo presso le stesse società che potrebbero farne a meno ma che invece sono neghittose coi ragazzi delle loro giovanili: il concetto – ecco l’ideologia, chiamiamola così, di fondo che governa questo universo meschinello – è che il calcio globalizzato frutta subito, mentre i nostri giovani “devono maturare”.
[…] La realtà è che vi sono complicità, familismi (nessuno ha mai condotto una seria indagine sul mondo di procuratori), cointeressenze, giri che spesso nascondono trucchi contabili (lo ha dimostrato una recente inchiesta giudiziaria): il risultato è che si porta ad un campionato europeo uno “bollito” come Di Lorenzo, che ha giocato un campionato molto sottotono, o uno come Jorginho che nell’Arsenal fa la riserva, a causa del suo pessimo stato di forma (e lo si è visto), quando alternative altrettanto valide, ma coraggiose, poteva essere fatte.
Quel che infatti hanno osato Spagna, Germania, Svizzera, Francia, Inghilterra dove, da tempo, si è adottato una politica ben diversa e proficua, perché un giovane valorizzato è destinato a creare movimenti di denaro interessanti e prolungati nel tempo[…]
Un tempo, la serie A sapeva mettere in vetrina giovani e giovanissimi, alcuni dei quali destinati a carriere fantastiche, altri, comunque, ad onorevoli carriere. Non c’è miglior palestra che addestrare in campo, e non sulla panchina, una giovane promessa, rischiando sulle sue qualità. Da noi prevale il pregiudizio che i nostri giovani calciatori siano immaturi e che debbano “andare a fare esperienza” in serie minori, col rischio che ci resterai per sempre.
La nostra serie A è diventata sempre più un parcheggio per calciatori stranieri, ormai rappresentano il 70 per cento degli organici, […] Così foraggiamo le “cantere” spagnole, francesi, nord europee. Gestioni miope, dettate da chissà quali tornaconto.
Il risultato è che oggi metà delle società di serie A sono in mano agli americani (che hanno anche un sacco di società in serie B e persino in C, come la Triestina). Quasi sempre sono “padroni” che non hanno né esperienza né memoria né cultura di calcio, ma di business. Sono venuti per cementificare e costruire nuovi stadi con la scusa di modernizzarli, in verità per includere nel “pacchetto”, alberghi, centri commerciali, centri sportivi per benestanti e valorizzare le aree extraurbane coinvolte nelle operazioni.
Speculatori che usano il calcio come leva per altri affari, approfittando delle cattive conduzioni societarie e finanziarie di proprietari che non hanno saputo accumulare solo debiti, e conduzioni societarie fallimentari. Dimostrando loro sì un’immaturità che scaricavano sulle spalle dei giovani.
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