#Essere prolisso ce l'ho nell'anima
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Sermo vulgaris
Es. del 79 circa d.C (Ho aggiunto le virgole per aiutare la suddivizione)
Quisquis ama valia, peria qui nosci amare, bis tanti peria quisquis amare vota
Quando in latino "corretto" sarebbe invece stato:
Quisquis amat valeat, pereat qui nescit amare, bis tanto pereat quisquis amare vetat
In italiano, senza adattare in testo -dolore al petto-, è:
Chiunque ama viva, perisca chi non sa amare, due volte perisca chiunque l'amare impedisca
(In realtà il verbo Vetare esiste, ma mi pareva di scadere in un italiano troppo antiquato)
Come si può notare, pur essendo ancora chiaramente latino, già ci sono suoni che ritornano anche nella nostra lingua
Man mano che ci si avvia verso la caduta dell'impero la lingua pare ancor più familiare!
Nel quarto secolo per esempio, non si diceva più viridis ma virdis, che è all' origine della parola "verde"
Vinea -> Vinia -> Vigna
Calida -> Calda
Aqua (Acua) -> Acqua
e così via...
Molte espressioni latine oggi rimangono sia in Italiano che sopratutto nei dialetti.
Purtoppo non penso che Nonno e nipoti si capirebbero propriamente al volo, se non facendo uno sforzo da una parte e dall'altra.
Per parlare userebbero il sermo plebeius (Lingua di uso comune nei periodi di stabilità dell'Impero) o il sermo familiaris (Conversazione colta)
Non mi stupirei però se Romano e Veneziano con lui utilizzassero addirittura il sermo Doctus (Il latino letterario/scritto per intenderci) perchè è quello che effettivamente non hanno mai smesso di praticare e utilizzare prima della stabilizzazione dell'Italiano (Fiorentino trecentesco coff coff)
Ma nonno Roma ,,parlerebbe in italiano,, o latino?
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