#è la cosa più dolce che c'è
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animapunkocchidipeterpan · 2 months ago
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Ghali e Rich sul palco del red valley festival a Olbia 🤍
che carini 🥰🥰🥰 buonanotte anche a te, Rich 🌙
dalle storie IG di Rich_ciolino
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tqngled · 11 months ago
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Domande.
Come ti chiami
Percentuale batteria del telefono?
Ti piace leggere?
Ti piace scrivere?
Cosa che tutti amano fare ma a te non piace?
Cosa tutti odiano fare ma tu ami?
Hai amicizie a distanza?
Hai tanti amici?
Hai mai letto libri in inglese?
Guardi mai film in inglese?
Pratichi qualche sport?
Se no, che sport ti piacerebbe?
A casa hai il calendario dell'avvento?
Ami fare le foto?
Ami farti le foto?
Hai tanti amici, o sei più una persona solitaria?
Ti piace cucinare?
Sei ordinat* o meno?
Che cellulare hai?
Hai mai scritto una lettera?
Pregi e difetti del posto in cui vivi?
Vivi lì da tutta la vita?
Che lavoro fai?
Ti piace il tuo lavoro?
Se non ti piace, quale vorresti fare?
Frequenti l'università?
Se studi all'università cosa studi?
Hai conoscenti all'estero?
Hai mai pensato di lasciare il tuo paese/città?
Cosa ne pensi della frase "gli amici sono una seconda famiglia?"
Che rapporto hai con la tua famiglia?
Guardi mai film in streaming?
Ti reputi una persona tecnologica?
Preferisci thè o caffè
Preferisci dolce o salato?
Preferisci fare allenamenti a casa o in palestra?
Stagione preferita?
Cosa diresti a te stess* di 10 anni fa?
Vai spesso in discoteca?
Ti hanno mai ricoverato in ospedale?
Descrivi il tuo stile d'abbigliamento abituale.
Colore preferito?
Di che colore è la tua camera da letto?
Descrivi la tua camera da letto
Parli ancora con le stesse persone che hai conosciuto 5 anni fa?
Perché hai deciso di aprire un blog di Tumblr?
Da quanto tempo hai Tumblr?
Come sei venut* a conoscenza di questo social?
Ti reputi una persona molto social?
Sei fidanzat*
Se non sei fidanzat* quali caratteristiche la tua persona del cuore dovrebbe assolutamente avere?
Film Disney preferito?
Preferisci comprare online o in negozio?
Quale regalo di Natale vorresti ricevere?
Sei molto unit* alla tua famiglia?
Vivi nella regione in cui sei nat*
Cosa ami di più delle festività natalizie?
Cosa odi di più delle festività natalizie?
Cibo che tutti amano, ma tu odi?
Cibo che tutti odiano ma tu ami?
Vorresti dei figli?
Se si, che nomi daresti a loro?
Hai animali?
Se si, come si chiamano?
Se non possiedi animali, li vorresti?
Numero fortunato?
Hai qualche brutto vizio?
Cosa ami di te stess*
Cosa odi di te stess*
Programma preferito?
Serie TV preferita?
Hai un paese/nazione nel cuore?
Intraprenderesti mai un viaggio da sol*?
Un gioco che hai sempre voluto da piccol* e che poi è finalmente arrivato?
C'è una lingua straniera che vorresti assolutamente imparare?
Ascolti molto i consigli degli altri?
Ti piacciono i giochi da tavolo?
Come trascorri la giornata di natale?
Vivi da sol*
Sito che visiti più spesso durante la giornata.
Che effetto ha su di te il giudizio altrui?
Hai degli hobby?
Esci tutti i sabati sera?
Ultimo posto in cui sei andat* in vacanza?
Ultima volta che sei andat* al cinema? Che film hai visto?
Pesce o carne?
Segui una dieta particolare?
Senti di avere difetti particolari?
Fai amicizia subito con le persone?
Ti piacciono le leggende?
Paese che hai sempre voluto vedere?
Hai i buchi alle orecchie?
Hai tatuaggi?
Se si, hai in programma di farne altri?
Canzone preferita?
Consiglia 4 canzoni
Consiglia 4 film
Consiglia 4 serie TV
Dove pensi incontrerai l'amore della tua vita?
Sei sposat*
Sei mai stat* in campeggio?
Film che tutti amano ma tu non capisci perché?
Film che tutti odiano e ma tu non capisci perché?
Hai mai fatto un falò?
Festeggerai Capodanno?
Hai dei buoni propositi per il nuovo anno?
Hai mai inviato un SMS alla persona sbagliata?
Sei brav* a dare consigli?
Sai dipingere?
Qualcosa che hai sempre voluto fare, ma che non hai mai fatto per paura?
La tua più grande paura?
La tua più grande passione?
Porti gli occhiali o le lenti a contatto?
Porti l'apparecchio ai denti?
Descrivi la tua casa dei sogni
Hai mai pensato di aprire un canale YouTube?
Oggetto che ti ricorda la tua infanzia?
Cibo che ti ricorda la tua infanzia?
Ultimo messaggio inviato?
Ultimo messaggio ricevuto?
Cosa stai facendo adesso?
Cosa stai aspettando adesso?
Ti piace il sushi?
Un piatto tipico della tua regione?
Che ore sono adesso?
Vivi in una regione dove c'è il mare?
La tua colazione tipo?
Ti piace stare in pigiama a casa?
Usi pantofole o calzini a casa?
Hai un animo infantile?
Ti senti soddisfatt* di ciò che hai ottenuto dalla vita fino a ora?
Che cosa cambieresti della tua vita ora?
Che cosa diresti al te adolescente?
@tqngled (Mar 12.12.23 h 01:00)
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pensieri-inlacrime · 3 months ago
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1. Nome e cognome?
2. Quanti anni hai?
3. Dove vivi?
4. Single?
5. Com'è la tua famiglia?
6. La stanza preferita di casa tua?
7. Ti senti sicuro a casa tua?
8. Vivi nella stessa casa in cui hai passato l'infanzia?
9. Quali nomi daresti ai tuoi figli?
10. Ti piacciono i bambini?
11. Ti piacciono gli animali?
12. Top 3 animali che preferisci?
13. Quale animale ti rappresenta meglio?
14. Quale animale ti spaventa di più?
15. Quali sono le tue paure più grandi?
16. Hai mai superato una tua paura nella vita?
17. Qual è la cosa più folle che hai fatto per amore?
18. Ti vorresti sposare?
19. Meglio lasciare o essere lasciati?
20. Meglio amare o essere amati?
21. Nel sesso, meglio dare o ricevere?
22. Qual è l'ingrediente segrete per del buon sesso secondo te?
23. Il posto ideale per fare l'amore?
24. Mai provato attrazione per qualcuno del tuo stesso sesso?
25. Mai provato attrazione per qualcuno del sesso opposto al tuo?
26. Lingerie o nudità?
27. Pagheresti mai per fare sesso?
28. Legalizzeresti droghe e prostituzione?
29. Ti trasferiresti in un'altra nazione se ne avessi la possibilità?
30. Se ti costringessero a lasciare l'Italia, in quale Paese andresti?
31. Cosa ne pensi della politica?
32. Qual è l'ingiustizia più grande del mondo secondo te?
33. Le guerre sono sempre sbagliate secondo te?
34. Quale sarebbe la tua reazione se una persona ti dicesse che è vittima di violenza in famiglia?
35. Cosa pensi dei bulli?
36. Ricordi con piacere i tuoi anni scolastici?
37. Qual era la tua materia preferita a scuola?
38. Avevi un buon rapporto con i professori?
39. Quali tecniche usavi per saltare le interrogazioni?
40. Come si chiamavano i tuoi compagni di banco?
41. Maglio scuola o lavoro?
42. Che lavoro fai?
43. Che lavoro vorresti fare?
44. Sei un procrastinatore seriale?
45. Lavori meglio da solo o in team?
46. Come hai vissuto il periodo della pandemia?
47. Come te la cavi in cucina?
48. Dolce o salato?
49. Quale tipo di pasta preferisci?
50. Frutta o verdura?
51. Quale panino ordini più spesso al McDonald's?
52. Sei vegetariano o vegano?
53. Sei astemio?
54. Il tuo drink preferito?
55. Meglio vino o birra?
56. L'ultima cosa che hai mangiato?
57. Ti va di descriverti fisicamente?
58. Ti va di descriverti caratterialmente?
59. Vai in terapia?
60. Credi che la terapia di coppia sia utile?
61. Ti fidi dei medici?
62. Hai mai messo i punti per qualche ferita?
63. Cosa credi che succeda dopo la morte?
64. C'è qualche caro morto che vorresti riabbracciare?
65. Con quale personaggio storico vorresti passare 24h per conoscerlo meglio?
66. Consigliami tre film
67. Consigliami tre serie TV
68. Consigliami tre videogiochi
69. Consigliamo tre giochi in scatola
70. Il tuo personaggio preferito del signore degli anelli?
71. Il tuo personaggio preferito della Marvel?
72. Il tuo personaggio preferito Harry Potter?
73. Hai mai fatto teatro/cinema?
74. Hai qualche talento nascosto?
75. Meglio lodare o essere lodati?
76. Che modello di telefono hai?
77. A quanto sta la tua batteria?
78. Quale invenzione già esistente avresti voluto inventare tu?
79. Collezioni qualcosa?
80. Hai una morning routine?
81. Sei una persona disordinata od ordinata?
82. Quale lingua vorresti saper parlare?
83. Quale laurea vorresti avere?
84. Di quale sport vorresti essere campione del mondo?
85. Ti piacciono le persone muscolose?
86. Ti piacciono le persone alte?
87. Ti piacciono le persone in carne?
88. Il tuo orientamento religioso?
89. Che ruolo ha Dio nella tua vita?
90. Qual è un difetto che non sopporti negli altri?
91. Qual è un pregio che apprezzi sempre negli altri?
92. Meglio parlare od ascoltare?
93. Quale social usi di più?
94. C'è qualcuno che ti manca?
95. C'è qualcuno che vorresti ti lasciasse in pace per sempre?
96. Cosa diresti al te di dieci anni fa?
97. Quale stagione preferisci?
98. Qual è il tuo colore preferito?
99. Qual è un cartone della tua infanzia?
100. Dimmi a quale domanda vorresti rispondere così te la faccio
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persa-tra-i-miei-pensieri · 9 months ago
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Mi sei venuto in sogno
Facevamo ancora una volta la pace
E con molta cautela ricominciavamo a scriverci
A parlare di noi
Del più e del meno
Le nostre conversazioni
Apparivano magicamente attorno ai miei appunti del romanzo
Quel raccoglitore era diventato magico
Ancora più speciale di quello che già è
Parlavamo un sacco ma lentamente, godendoci ogni istante come il dono più prezioso
Eravamo entrambi consapevoli fosse solo un sogno
Temevamo il momento in cui ci saremmo svegliati
Mi hai anche detto stavolta non dirlo a nessuno di noi
Ma da qualche parte devo lasciare traccia
Di questa notte magica
Che mi ha donato calma nell'anima
Un'anima che tu sai bene quanto spesso è in tempesta
Siamo consapevoli non si può tornare indietro
Dopo due mesi di addio
Di ti auguro tutto il meglio che c'è
Di buona vita a te
È stato un po' come dire io comunque ci sarò per te nel mio silenzio e nella mia assenza
Quando tutto crolla
Quando senti di aver perso l'entusiasmo
Quando tutto si spegne e resta solo il buio
Io ci sarò
Quella promessa è eterna
Ti terrò per sempre la mano per non lasciarti cadere
Anche se non dovessimo mai più vederci neanche nella realtà
Io ci sarò, nel tuo cuore ci sarò finché vorrai
E ti proteggerò come ho fatto dal primo istante
Prendendomi cura del tuo dolce respiro
Il patto era chiaro fin dall'inizio
La chat sarebbe durata finché ci avrebbe fatto del bene, finché ci rendeva felici
Perché l'unica cosa che conta fin dal principio è desiderare il bene proprio e dell'altro
Va bene così
È stato un sogno e deve restare tale
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singinthegardns · 9 months ago
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"Però, sai? Forse ti sto dimenticando. Non piango più dopo averti parlato, né dopo averti visto parlare con un'altra, e nemmeno dopo che i nostri occhi si sono incontrati. Certo, il tuo nome mi smuove ancora qualcosa dentro, certo, quando penso a cosa eravamo, e non siamo più, ho ancora il vuoto allo stomaco, certo, quando passo davanti la tua classe spero ancora di vederti sulla soglia, certo, fa male vederti trattare le altre come trattavi me, certo, a volte mi tornano alla mente tutti quei ricordi, certo, ogni tanto li rileggo i tuoi messaggi, e continuo a sorridere, certo, lo controllo ancora il tuo ultimo accesso, certo, quando qualcuno dice una frase che avevi detto tu, mi viene un po' di malinconia, certo, non riesco ancora a guardare nessun ragazzo senza pensarti, certo, continuo a sognarti ogni notte, certo, qualche volta mi capita di sentire ancora la tua notifica, e ci rimango un po' male quando apro il telefono e non c'è un tuo messaggio, e mi sento stupida ad averci sperato, certo, continuo a scambiare qualche passante per te, certo, se mi dicono "amore" continuo a pensare ai tuoi occhi, certo, ogni tanto ho quei momenti in cui mi butto sul letto, ti penso, e mi prende la nostalgia, certo, cammino ancora per i corridoi di scuola con quella strana ansia d'incontrarti, certo, nessun ragazzo regge mai il confronto che faccio con te, certo, ti penso ancora appena mi sveglio, prima di dormire, e anche per tutto il resto della giornata, certo, ho ancora una nostra foto come sfondo, certo, ho ancora la tua chat fissata in alto, certo, mi manchi ancora un po', forse, un po' di più di un po', certo, ogni tanto mi viene da piangere, ma ho imparato a ricacciare le lacrime indietro. Però, sai? Forse non ti sto dimenticando, per niente, però ci provo, me lo impongo, me lo sono imposta più volte, "basta lui mi ha dimenticata, devo farlo anch'io", poi però torni tu, torna il tuo ricordo, torna quell'assurda speranza nel tuo ritorno, e non ci riesco, o forse non voglio, non voglio dimenticare cosa sei stato, né cosa saresti potuto essere,no, non voglio proprio dimenticarti, anche se fa male, fa malissimo, ma il problema è che dimenticarti, mi fa più male di continuare ad amarti. Quindi aspetterò, e forse ti dimenticherò, un giorno, forse mai,ma infondo mi va bene così, forse è così che deve andare, no? Tu che sorridi a un'altra, e io che cerco di trattenere le lacrime. E forse un giorno ti dimenticherò, dimenticherò la ragione dei miei sorrisi, dei miei pianti, delle mie ansie, delle mie paure, e di tutte quelle cose, che solo tu sei in grado di provocare, e mi chiederò che ci vedevo di speciale in te. Poi forse, sarà un giorno di sole, o magari di pioggia, forse di nebbia, grandine, forse sarà autunno, o forse primavera, forse sarà al mare, magari in montagna, o, perché no? In città, sotto la luce del sole, o sotto uno spicchio di luna, forse mentre sarò presa dai miei pensieri, forse dopo una lunga giornata, forse di prima mattina, forse quando sarò in vacanza, ma insomma, poco importa, del perché, del quando, e del dove, ma succederà, che la vita, dolce amara per com'è, mi ricorderà di te, dei tuoi occhi, dei tuoi lineamenti, mi ricorderà di chi sei, probabilmente non ricorderò più il tuo nome, non è quello l'importante, o forse sì, anzi, sicuramente lo ricorderò, e mi ricorderò di te, dei sorrisi, e dei pianti, delle insicurezze e le paure, dei "vaffanculo", dei baci, dei "ti odio", della voglia che avevo di dirti "ti amo", degli abbracci, di quel posto in cui mi hai portata quella sera, delle cazzate, delle giornate no, della tua presenza a migliorarle, dei sabati sera trascorsi insieme, e di quelli passati a sentire la tua mancanza, dei messaggi, delle chiamate, dei "va via", che tradivano voglia soltanto di abbracciarti, mi ricorderò di tutto ciò che abbiamo passato, e che ho passato, dell'inizio e della fine, e mi ricorderò che ci vedevo in te, e mi riinnamorerò di te, anche se tu non mi vorrai, per poi scoprire, di non aver mai smesso di amarti."
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3nding · 22 days ago
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Big in Japan, not so much in Korea.
E così a otto anni esatti dall'ultima avventura in Asia del sottoscritto, venne il momento di portare moglie e figlio in questo pezzo di mondo. Lasciamo l'Italia proprio mentre nuove alluvioni colpiscono da nord a sud la penisola e facciamo base a Varsavia per il volo che ci porterà a Seul. Economy Plus della compagnia di bandiera polacca promossa. Quantomeno bilancia gli imprevisti e malanni affrontati e ancora presenti la settimana prima della partenza (i.e. Stiamo invecchiando entrambi male. Dolori vari, medicine e bestemmie varie) Ma dopotutto perché lasciarsi indietro gli imprevisti quando si possono trovarne di sempre nuovi? Tipo intossicazione alimentare prima di salire a bordo o arrivare e scoprire che non funziona nessuna delle nostre carte di credito? Stare due ore a chiamare numeri di mezzo mondo che promettono una assistenza H24 che non c'è? Regalare 20€ a uno che ti chiama un uber perché restiamo senza credito? Quindi fin'ora è un tuffo nel passato con mappa e traduttore offline. Le prime impressioni così in ordine sparso: Cose in comune col Giappone:- il cesso ipertecnologico con scalda tavoletta, bidet ed altre opzioni non testate. - l'uso di plastica sotto forma di packaging per qualsiasi cosa, anche per ciò che potrebbe farne tranquillamente a meno - Le mascotte e i jingles - l'inglese poco diffuso Stop. Per il resto mi ricorda molto Hong Kong (prima e unica volta nel '94) con un misto di moderno e datato. Molte cose sono vecchie o rovinate - il termine esatto sarebbe sgarrupate. Ci sono rifiuti e mozziconi di sigaretta in giro, si fuma abbastanza. Se in Vietnam si mangia sempre sopratutto in strada e in Giappone si mangia sempre nelle bancarelle e locali, qui oltre al gran numero di bakeries i locali (alcuni dei "buchi" di meno di 10m²) hanno orari tali per cui molti sono chiusi alla medesima ora. In uno sono entrato e c'era uno che dormiva a terra tra i tavoli, un altro aveva l'adesivo BUG FREE, su molti avrei scommesso su una rinnovata intossicazione. I cittadini in giro sono molto seri, spesso sorseggiano bubble tea o bevanda in contenitore similare, vestono casual o comunque con molta meno standardizzazione che in giappone. Alcuni vicoli non danno l'impressione di essere sicuri. Un paio di bancarelle vendevano quel dolce a forma di pesce fatto al momento, ho visto anziani trasportare carichi pesanti - letteralmente! - legati sul retro di moto di chissà quale anno e marca. In media gli abitanti di Seul ad eccezione degli anziani sembrano essere alti e ben piazzati. Anche qui come già visto nel sud est asiatico l'ideale di bellezza pubblicizzato ha la pelle bianchissima e gli occhi grandi e "occidentali". I "kombini" visitati fin'ora sono molto più piccoli e tristi della loro controparte giapponese. Per qualcosa sta città è un po' terrona. E non è una cosa negativa.
Bonus: I piccoli angoli verdi pubblici molto zen tra palazzoni, strade e grattacieli.
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kavalyera · 7 months ago
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𝒔𝒆𝒊 𝒎𝒊𝒐 𝒇𝒓𝒂𝒕𝒆𝒍𝒍𝒐 ( 𝒂𝒏𝒄𝒉𝒆 𝒔𝒆 𝒎𝒊 𝒊𝒓𝒓𝒊𝒕𝒂𝒏𝒕𝒆 )
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paura di uscire, anche se non accade | trans mtf!gianna d’antonio
⟢ a/n: la mia prima volta a scrivere in italiano scusate se ci sono errore :[
version on ao3 for quick translation | wc: 1090 | divider by @/benkeibear
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Il buio gelido della mezzanotte che albeggia sulla casa della Famiglia D'Antonio, l'odore della polvere depositata su ciottoli e marmi, la puzza di un qualcosa di dolce, l'odore del mare che circonda l'Italia. Un mare freddo di notte. C'è un sentimento, quello disgustosamente opprimente dell'empatia. Non essere spietati per qualcuno, nientemeno che per Gianni stesso. Gianni D’Antonio. Il figlio d’oro. Il favorito della famiglia.
Santino è avido, è sempre stato un uomo avido, avido. Tutto quello che voleva, e anche di più, lo pretende da tutti gli altri. Lui è così.
Vuole tutto e ancora di più. Lui, è avido. Ma mantiene una facciata di elequonza.
"Gia", chiama Santino bussando alla stanza del fratello. La risposta? Silenzio. Santino bussa ancora, prima di decidere di aprire la porta a se stesso. “Gianni?” La stanza è buia, fredda. Molto freddo. L'odore del profumo—
Aspetta.
Profumo? Santino si guarda intorno nella stanza del fratello. Profuma di ciliegie e di odori dolci e femminili. Qualcosa che Santino si aspetterebbe dalle sue ragazze— e non dalla stanza di Gianni. Oro e ornamenti finemente lavorati sono sparsi ordinatamente per la stanza. Alle pareti sono appesi quadri, la collezione d'arte privata di Gia.
Santino invidia Gianni, da cose semplici a una comprensione molto più complessa. Il suo aspetto, la sua sicurezza, il suo carisma, il modo in cui si comporta; Santino vuole sentire che, la falcata sicura di Gia.
Un’altra cosa: è differente. Più morbida. Le coperte che drappeggiano il letto sono morbide, foderate di pizzo insieme ai cuscini. Fiori in vaso: sul comodino, nell'angolo, accanto all'armadio.
Ora che è qui, forse può rubare l'auto di Gianni per un'ora o due. Santino apre uno dei cassetti di Gia sulla scrivania per le chiavi dell'auto. Lo trova quasi subito, ma sotto c'è un piccolo quaderno. Suscita il suo interesse, così lo raccoglie rapidamente e si siede sul bordo del letto di Gia."Non gli dispiacerà se ho dato un'occhiata ai suoi pensieri,” Santino pensa che mentre sfoglia le pagine. Le parole non lo interessano, poiché si tratta soprattutto di come Gia racconta la sua giornata e le cose che ha fatto. A Santino non importa nulla della sua vita.
Ma c'è qualcosa che cattura lo sguardo di Santino.
‘Non mi piace essere un uomo. Vorrei essere una donna. Prima a Roma ho comprato degli oggetti che mi aiutano a sentirmi meglio.’
“Santino!” Santino ha appena il tempo di accorgersi che Gianni è tornato nella sua stanza. Rapidamente, Gia strappa il taccuino a Santino. “Cosa hai letto?”
“Niente!” Santino promette, mentre prende le chiavi della macchina e le infila in tasca. “Posso avere la tua auto?”
“Non dirlo è papà, per favore, Santino.” Gia sa che Santino sa. “Qualunque cosa leggiate qui, non diteglielo.”
Santino è silenzio, la sua lingua diventa secca. Gia espira pesantemente.
“Perché?” Santino chiede. Santino ridacchia a mezza voce. “E’ uno scherzo, vero?” Gia è silenzio stavolta. “No..?” La voce di Santino si disperde mentre guarda Gianni, osservando l'espressione del volto del fratello.
“No, Santino.” Gianni dice. “No. Vorrei che fosse uno scherzo. Vorrei. Così posso ridere con mia madre quando chiedo di andare in altri posti. Ma non. Fa male desidare qualcosa che non si avvererà.”
Santino guarda Gianni con attenzione, in attesa di qualcosa. Non si sa bene cosa stia aspettando, ma tra i due fratelli c'è silenzio. Sorella? Forse.
Schiocca la lingua prima di passare silenziosamente davanti a Gianni per andarsene. Santino non aveva intenzione di fare nulla. Ma ora lo fa. Gli costerà molto, ma non gliene importerà nulla.
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Sono passate quattro o cinque ore da quando Santino è tornato alla villa e ora è di nuovo qui!
“Quello stronzo ha preso la mia macchina.” Gia sussurrò sottovoce mentre vede Santino scendere dalla sua auto. “Cazzo,”
Quel coglione sta tornando a casa dal garage con le borse in mano. Probabilmente un regalo per la sua nuova ragazza. Esibizioniste.
Gia ha un sapore amaro in bocca mentre guarda Santino che torna verso la porta d'ingresso della villa. Il palmo della mano sotto il mento, guardando con i suoi occhi verdi. Gia sospira, la mano gli accarezza la testa mentre lui sbuffa per lo stress. È in difficoltà. Il suo cuore batte forte e i suoi pensieri corrono più veloci dei cavalli in fuga. E se Santino lo avesse detto al padre? E se lo avesse detto a tutti? No, no, no. Cazzo. Non avrebbe dovuto scriverlo, non avrebbe dovuto—
“Gianni!” La voce di Santino è forte dall'altra parte della porta bianca. Bussa, con forza.
“Vattene.” Gia grida dall’altra parte. “Vattene, Santi, Vattene.”
“Le chiavi…?” Santino dice di entrare. Si lascia convincere e Gia ci casca. “Le chiavi dell'auto, le ho prese io. Se non apri questa porta, la tua macchina è mia!”
“Questo fastidioso parassita…” Gia borbotta sottovoce. “Mio dio,” Gia apre la porta, ma Santino entra a forza con un sorriso fastidioso. “sei irritante, Santino.”
“Sì, lo so, cara sorella.” Gia deve ammettere che quelle parole di essere chiamata sorella le hanno dato un po' di felicità.
Santino ha in mano delle borse. Gia è un po' preoccupata per l'interno delle borse. "Santino, che cazzo hai in quelle borse?" Gia chiede, indicandole.
"Sei molto eccitata, Gia." Un'osservazione sarcastica e sciocca di Santino, che si siede sul letto di Gia come se fosse suo. Santino apre la borsa che ha, prima di richiuderla e lanciarla a Gia perché la prenda. “Ho graffiato la tua auto. Non voglio pagare i danni.”
“Certo che hai danneggiato la mia macchina, insolente, disordinato, irritante stronzetto....” Quando gli occhi di Gia guardano la borsa, le sue parole svaniscono mentre elabora ciò che sta vedendo e che suo fratello le ha appena comprato (sacrificando la nuova verniciatura della sua auto). “Cosa?”
L'incredulità colpisce Gia.
“Cos’è questo, Santi?” Gia chiede a Santino che sta scegliendo delle scarpe di Gia che molto probabilmente vuole portare con sé.
“Ha?”
“La borsa, Santino.”
“Sì, è?”
“Gli abiti di seta sono per le donne.”
Gia dice, mentre Santino raccoglie le scarpe— "Non toccarle.” Lei dice severamente.
“Non ti ho ancora comprato un vestito o dei tacchi. Dato che potresti dover iniziare dal primo livello. Bisogna entrarci lentamente.” Santino fa spallucce.
"Non so cosa dire" Dice Gia mentre si siede e guarda l'accappatoio.
“Grazie mille?”
“Benvenuti,” Gia dice che è un modo per colpire Santino.
“Dovrebbe essere il contrario, Gia.” Santino dice.
“Hmmm….. no.” Dice Gianna prima di lanciare un paio di scarpe a Santino. "Ora vattene"
“Hey!” Santino osserva le scarpe. “Puttana.” Sussurra prima di andarsene, posando le chiavi sul letto di Gia.
( wickblr pride anon if you see this i love you )
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animapunkocchidipeterpan · 5 months ago
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Ghali e Rich Ciolino ballano testa a testa nel video di Casa Mia 🩵🫂
la tenerezza di entrambi 🫠🩷🛸
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donaruz · 1 year ago
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Ti ho pensato proprio ieri, quando ho scritto il mio post sull'Acca Laurentia e il possibile collegamento con la nostra Sacra Accabadora.
Ho pensato a quanti inorridiscono a sentirne parlare, come se fosse un'assassina legalizzata da una comunità di incivili, come spesso, ancora ci definiscono.
Pensavo a quanta Bellezza nelle tue parole, per raccontarla, e a quanto le parole hanno potere.
Parole che non si vogliono sentire.
Perché certe verità sono scomode, e la donna deve restare sempre un passo indietro.
Hai deciso di andare via e ritornare alle stelle, da cui sei arrivata, proprio nella notte di San Lorenzo.
Forse la tua 'Accabadora interiore, ti stava chiamando.
Perché ogni vera Donna Sarda, lo è.
Colei che capisce i Misteri della Vita e della Morte, perché è "bogadora" e "accabadora".
"Come sopra, sotto"
L'equilibrio è stato ristabilito
A me, mancherai. Tanto.
Grazie per tutta l'abbondanza e la dignità.
Buon ritorno, Michela💖🌟
"Parlare è un potere e dare potere alle donne è sempre stata una cosa problematica nei monoteismi. «L’unico femminismo che ci piace è quello silenzioso della Madonna, – scriveva nell’editoriale prenatalizio del 2020 il giornalista di un quotidiano sovranista improvvisatosi teologo, per poi proseguire – è una madre giovane, semplice, dolce, il cui pianto non diventa mai piagnisteo e che ci insegna l’importanza della riflessione interiore». Il silenzio è una virtú, ma solo se sono le donne a praticarlo. Agli uomini nessuno chiede di tacere le loro riflessioni interiori, anzi sono cosí sollecitati a condividerle che è lecito sospettare che prima di parlare parecchi di loro non abbiano riflettuto a sufficienza. Invece al sesso femminile è consigliato di fermarsi alla fase del pensiero afono, proprio come la Maria di Nazareth che, secondo una certa ermeneutica strumentale tradizionalista, ci venne raccontata come creatura talmente annichilita dalle conseguenze dell’unica volta che ha aperto bocca da non voler aggiungere piú una parola per tutta la vita, dalla mangiatoia di Betlemme alla croce del Golgota".
Tratto da "Stai zitta" di Michela Murgia
Sei nata tu forse da sola, Maria? Sei uscita con le tue forze dal ventre di tua madre? O non sei nata con l'aiuto di qualcuno, come tutti i vivi?
- Io ho sempre... - Maria accennò a replicare, ma Bonaria la fermò con un gesto imperioso della mano.
- Zitta, non sai cosa dici. Ti sei tagliata da sola il cordone? Non ti hanno forse lavata e allattata? Non sei nata e cresciuta due volte per grazia di altri, o sei così brava che hai fatto tutto da sola?
Richiamata alla sua dipendenza con quello che le parve un colpo basso assestato con cattiveria, Maria rinunciò a replicare, mentre la voce di Bonaria si abbassava fino a diventare una litania priva di qualunque enfasi.
- Altri hanno deciso per te allora, e altri decideranno quando servirà di farlo. Non c'è nessun vivo che arrivi al suo giorno senza aver avuto padri e madri a ogni angolo di strada, Maria, e tu dovresti saperlo più di tutti.
L'anziana sarta parlava con la sincerità con cui si fanno le confidenze agli sconosciuti sul treno, sapendo che non si dovrà sopportare mai più il peso dei loro occhi.
- Non mi si è mai aperto il ventre, - proseguì, - e Dio sa se lo avrei voluto, ma ho imparato da sola che ai figli bisogna dare lo schiaffo e la carezza, e il seno, e il vino della festa, e tutto quello che serve, quando gli serve. Anche io avevo la mia parte da fare, e l'ho fatta.
- E quale parte era?
- L'ultima. Io sono stata l'ultima madre che alcuni hanno visto.
Tratto da "Accabadora" di Michela Murgia
Maldalchimia.blogspot.com
Tiziana Fenu ©®
Figlie della Madre
*Un grande libro che non si dimentica *
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be-appy-71 · 7 months ago
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Ora le scrivo
anzi no che poi la disturbo
anzi sì che c'è di male
le dico solo che la penso,
ehi ciao passavo per il tuo numero
e niente mi sei venuta in mente per sempre
no no, macchè per sempre oh
cancella subito
cancella tutto
le scrivo solo ti penso
ciao, ti penso,
no no, non funziona così
troppo vago
e poi che è ti penso? cioè che vuol dire?
ti penso come? la pensi bella? la pensi bene?
Oppure la pensi a fare la spesa mentre impreca perché è finita la carta forno
e lei stasera magari
voleva fare i peperoni gratinati?
No niente, cancella
così è troppo dolce e poco poetico
ciao scusa ti penso tolgo il disturbo ciao,
non va bene, ma che è?
cioè idee zero, ma come ragiono
patetico
sono uno stupido
ho trovato
le scrivo che la penso più del dovuto,
eh vabbeh mica posso scriverle già ste cose,
però mi manca,
le scrivo: mi manchi cento
ok, ma su che scala?
e se lei è una che parte a conteggiare
dal cento al mille?
cioè sarebbe come se le dicessi che non la penso quasi mai
meglio non rischiare
magari le scrivo
una cosa simpatica,
e ma la conosco poco
che ne so io che cosa è simpatico per lei
cioè il mio umorismo potrebbe essere diverso dal suo
magari il balck humor la offende
e magari ride a crepapelle con zelig
meglio non rischiare
ecco, le linko una canzone
e le dico, ciao è passata in radio e mi sei venuta in mente tu
però poi magari dice ma dai anche io stavo ascoltando la radio, che radio è che la metto?
o magari i suoi gusti musicali son diversi
ecco potrei dirle questo
ciao sei più verso i violini o verso i bassi?
più chitarra classica o più tuz tuz e cose nel bicchiere?
no, macché cose nel bicchiere ma che dico
idiota sono un idiota
dai non le scrivo niente
anzi le scrivo una cosa a caso tipo
"le sirene sono esistite davvero"
e poi le dico che ho sbagliato numero
scusa se ti ho disturbato
ho un amico che si chiama come te in rubrica
mi sono confuso, perdonami, come stai?
ti va di sposarci una di queste ore?
ma che dico ma smettila ma che è?
imbecille
ecco, sono queste
tutte le parole che ho cancellato
prima di scriverti semplicemente
ti ho pensato... ♠️🔥
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G.Evan
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testatralenuvoles · 1 year ago
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piccolo sfogo personale:
se c'è una cosa che sto imparando è quella di essere sempre più forte e di lasciare andare le persone che non provano le stesse cose che provo io.
io so quello che potrei dare, so di essere una persona fantastica quando si tratta di dare amore e affetto ma se non viene ricambiato non farò la parte della persona dolce quale sono.
un'altra cosa che ho imparato è che un'amicizia o comunque qualsiasi rapporto non può essere portato avanti da una sola persona e quella persona sono sempre io, perché io per una persona non do 100 ma 1000 e io non voglio dare 1000 a una persona che mi da 10 o peggio 5.
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3nding · 9 months ago
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Questi giorni piovosi di convalescenza post operatoria operatoria e ridotta mobilità data dal peggior mal di schiena ever, mi stanno dando modo di leggere e pensare più del solito. Solitamente questa sarebbe una buona cosa ma non nel frangente in questione. Ho infatti sconfinato in un territorio che potremmo definire fatalista. I dati registrati negli ultimi decenni sono chiari: la mia generazione e sopratutto quelle successive dovranno convivere (il termine corretto sarebbe sopravvivere) con un pianeta completamente diverso. Il cambiamento climatico non è arrestabile né mitigabile, il computo energetico è già sballato (si vedano le centinaia di record giornalieri delle temperature minime e massime alle varie latitudini) e l'energia in eccesso accumulata dal sistema-pianeta impiegherà secoli se non millenni a tornare forse a livelli pre rivoluzione industriale. Non esistono soluzioni concrete, fantomatici pareggi energetici o netzero, invenzioni fantascientifiche che catturino la CO2 o oscurino il sole con dimensioni e tempi fattibili. Cosa succederà? Ecco alcune ipotesi. Anche senza il collasso della corrente del Golfo il clima è già cambiato portando a fenomeni estremi con sempre più frequenza. Sono già cambiate le stagioni. Questo impatterà ancora di più sugli ecosistemi con l'estinzione di massa a catena di moltissime specie. Desertificazione, deforestazione e acidificazione degli Oceani. Quest'ultima cosa in particolare sfugge alla nostra abilità di immaginare le conseguenze nel medio periodo. L'acqua dolce scaricata in mare dalla fusione delle calotte polari aumenterà l'acidificazione ma non saranno solo i coralli a soffrirne come già è possibile vedere nelle barriere coralline di tutto il mondo. L'impossibilità per gli organismi marini di utilizzare il carbonato di calcio si traduce nella scomparsa di tutte quelle specie che sviluppano un guscio (qui tutti pensano ai crostacei) tra le quali ovviamente va incluso il plankton. Capiamoci, se collassa l'ecosistema marino non c'è ritorno sul breve o medio periodo, il nostro pianeta si chiama Terra ma è per la maggior parte coperto da oceani dai quali dipende buona parte della produzione di ossigeno. Ripeto: abbiamo in pochissimo tempo accelerato e sconvolto processi che si sono verificati e stabilizzati in milioni di anni. Una volta che un equilibrio si rompe non si torna indietro, ne sono la prova le specie che abbiamo visto estinguersi nella nostra vita, i ghiacciai che sono scomparsi sotto i nostri occhi nell'ultimo secolo, la riduzione della quantità e biodiversità del pescato a livello globale. Se togliamo da un sistema circolare un elemento (rapporto preda/predatore) quel sistema non è più circolare ma si sballa fino a stravolgersi completamente. Lo sanno bene tutti coloro coinvolti col granchio blu dal delta del Po e lungo le coste adriatiche. Nel frattempo i miliardari di diversi Paesi si affannato ad identificare delle goldilocks zones lungo il pianeta, aree con più risorse e meno problematiche che impiegheranno più anni a rovinarsi rispetto al resto del mondo, dove andare a costruire i loro bunker. Ci aspettano un pianeta e una popolazione completamente diversi per i quali in pochi (rispetto ai numeri attuali) si dovranno adattare per sopravvivere in condizioni a noi sconosciute. Se pensiamo che guardiamo allo spazio cercando luoghi che siano ospitali alla vita umana mentre rendiamo invivibile l'unico a nostra disposizione, questo credo dia la tara sulla follia e le colpe della nostra specie.
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unatipafuorinorma · 15 days ago
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Filo
Il mio regalo per te è arrivato oggi. Il tuo messaggio per me è arrivato oggi. E io che dubitavo. Dubitavo di quel filo che ci lega, ma che invece c'è. Che non è come voglio, della natura che vorrei. Ma c'è.
Sai smentire i miei dubbi (o certezze?) e smantellare le mie paure in un attimo. Gioia di un secondo...ma gioia. Destinata a finire, ma che comunque è stata.
È ora di lasciarti scivolare via dal cuore, dalla testa, dalla pancia. Sicura che quello che c'è (e che non è tutto quello che vorrei, ma c'è) nessuno me lo porterà via, nemmeno lei.
Il filo invisibile, oggi l'ho riconosciuto ancora. Sottile. Resistente. Chissà se è stata lei a suggerirti di esserci anche tu nella foto che mi hai inviato. Chissà se è stata lei a suggerirti di non includerla nelle immagini testimoni della vostra felicità. Probabile, ma spero che non sia così.
Possibile ma, anche se fosse, non mi sentirei in dovere di esserle grata. Troppo facile essere empatica quando si è stata scelta. Il suo stare in disparte non richiesto, anche se desiderato. Un rimanere dietro le quinte un po' ipocrita, quando invece, nella realtà, si domina il palcoscenico.
Ma era l'unica alternativa accettabile. Restare nascosta, visto che da me non era stata inclusa. Visto che nella storia che ho scelto per voi (per te e tua figlia), per te, lei non c'è e non è un caso. C'è già abbastanza nella realtà...
Che poi non è vero che non c'è! L'occhio attento e indagatore c'ha messo un po', complice il desiderio di farla evaporare nell'oblio, ma alla fine ha trovato tracce della sua presenza. Non poteva non esserci e stupida chi nell'illusione di questa possibilità s'è cullata.
Un lembo di pigiama, un dito...una presenza che vorrei cancellare ma che rimane indelebile. Una presenza che, anche volendo, non sarò io a cancellare. E che se anche venisse cancellata probabilmente non porterebbe i riflettori ad accendersi su di me.
Una presenza che non posso cancellare, né dimenticare ma che forse, spero, col tempo perderà peso specifico e quando la vedrò non sentirò più lo squarcio. Al petto, nella pancia. Non sentirò più trapanarmi le domande nella testa, domande che rimarranno senza risposta. Non sentirò più il dolore.
Lui è un balsamo che lenisce le mie ferite e gli sono grata. Forse bisogna aprirsi a ciò che è differente da quello che abbiamo sempre pensato essere "su misura" per noi.
Ma appena compari tutto il resto impallidisce, si affievolisce e perde spessore. Si assottiglia fino quasi a scomparire. Ma lui è tutto quello che ho ora. Cioè, tutto quello che ho e che somiglia a quello che vorrei.
No, non è "tutto quello che ho". È una persona, è un incontro. Un incontro nel momento giusto. Del desiderio. Di essere consolata, ascoltata, coccolata, bramata.
Lui sembra esserci, in quest'incontro. Forse più di me, o forse è un'illusione. Forse senza "forse", è un incontro che va liberato dai fantasmi del passato.
Aprire le porte, darsi possibilità, anche non cercate, anche fuori dagli schemi dei miei desiderata. Paura che l'entusiasmo che si sprigiona dalla sensazione di essere cercata svanisca, lasciando il vuoto di sempre a regnare sovrano.
Paura di non essere più capace di essere il miele che attira l'ape e di finire dimenticata in qualche punto dell'etere.
Perché le parole accendono qualcuno e su altri scivolano via come olio sull'acqua? Una parola, differenti pesi specifici.
Sentire un legame a volte è violenza, se non porta a ciò che vuoi. Una dolce violenza dal sapore di malinconia.
Sentire un legame e non poterlo vivere come vuoi è dolcezza violenta, una convivenza di fiaba e incubo contemporaneamente coesistenti.
Aprire le porte...riempire vuoti o svuotare pieni, che in fondo è la stessa cosa.
Un'amica mi ha detto che basta a se stessa. Riuscirò anch'io nell'intento? Placherò la mia fame?
Anoressia sentimentale, anzi inedia. Difficile, da qui, provare sazietà.
Eppure mi hai ringraziato subito e, leggendo il mio regalo per te, hai rischiato pure di commuoverti, hai scritto.
Per me il rischio è diventato realtà. Per te anche, credo. Corrispondenza emotiva. Pericolosa come una droga, che ti fa volare ma quando finisce è impalpabile come l'aria e crea un vuoto solido e pesante come un masso (o una montagna). Corrispondenza...chissà fino a che punto...
È il punto che delimita la mia sofferenza ed è per questo che è ora di lasciarti andare.
Accettare la solitudine, raggiungere la sazietà emotiva nutrendosi d'altro. O abituarsi alla fame, per non sentirla più.
Dimenticarmi di ciò che eravamo, perché in effetti poi non lo siamo mai diventati. Come un seme che non ha mai germinato.
Non parlarti per non sentire più il piacere di quello che già siamo e di ciò che saremmo potuti diventare, ma non saremo mai.
Eppure nonostante tutto, nonostante faccia anche male, mentre fa del bene (e mentre scorre il bene), quel filo c'è.
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wwweirdworld · 1 month ago
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fuorisede
Ormai da circa un anno posso definirmi "fuorisede", e credo di non essere mai cresciuta così tanto in così poco tempo. Ho imparato un sacco di cose: a fare la spesa, a tenere la casa in condizioni umane, a buttare la spazzatura e in generale a sopravvivere. Ho imparato a vivere senza madre e padre, perciò adesso devo sgridarmi e darmi le pacche sulle spalle da sola. Per fortuna i miei genitori sono ancora un punto di riferimento, e la cornetta del telefono è uno punto abbastanza lontano da lasciarmi crescere in pace pur tenendomi d'occhio.
Stando fuori dalla mia solita sede, ho capito che "casa" è un concetto molto astratto. Lo sapevo già prima nel teorico, ma nel pratico lo sto vivendo solo ora. Ho visto la mia casa da fuorisede quando aveva ancora il cantiere davanti al cancello, l'ho vista senza le persiane, l'ho vista con la muffa in bagno e l'ho anche vista tirata a lucido in occasione dell'arrivo degli ospiti. Questa casa ha vissuto tutte le mie crisi di pianto per paura della solitudine, ha visto tante tisane messe a bollire dopo le 23 e ha osservato due coinquiline chiacchierare di qualsiasi cosa, una sdraiata sul divano e una sulla poltrona del soggiorno.
Ho compreso che fondamentale non so un cazzo della vita: appena iniziata la vita da fuorisede non sapevo come lavare il bagno, non ero in grado di organizzare la spesa e mi impanicavo alla minima difficoltà. Ora ci rido su. Ammetto di essere ancora una ragazzina inesperta, ma passo dopo passo cerco di apprendere tutto ciò che la vita da studentessa universitaria mi insegna. Questa vita mi ha reso palese che il disordine e il caos fanno parte di me: il lato destro del mio letto matrimoniale sembra sempre il mercato rionale. E se non è il letto, allora la poltrona verrà invasa da vestiti e borse di tela che cercavo da giorni: questa io la chiamo entropia.
Ogni volta che lavo i piatti poi, spargo acqua ovunque come fossi figlia del dio Poseidone. Il lavandino somiglia sempre a una di quelle battaglie navali che gli antichi Romani facevano nel Colosseo, ma va bene così. Mi piace lavare i piatti la sera, sentendo il casino del pub sotto casa che non fa mai dormire nessuno. Mi piace godermi la casa, sentire che è uno spazio tutto mio e che essa mi conosce in ogni intimo aspetto. Lei conosce me ma io non conosco lei, dato che ho scoperto dopo 7 mesi che c'era un altro interruttore della luce in cucina (meglio tardi che mai, no?).
Mi piace un sacco il calendario che c'è all'ingresso, che non viene mai girato ed è quasi sempre fisso su sabato (anche se è lunedì). Mi piace tantissimo il frigo, decorato da me con mille cartoline, calamite, scontrini e foto significative. Adoro il mobile dove si trovano i Tupperware, perché al minimo movimento sbagliato tutti i contenitori ci crollano addosso come una frana. Tutte queste piccolezze sono tasselli di un mosaico che compone l'immagine della mia quotidianità. Anzi, della nostra. Io non vivo da sola, e con la mia coinquilina siamo una famiglia.
Siamo una famiglia perché ci suddividiamo le spese, perché ci vogliamo bene e perché ci litighiamo sempre chi deve buttare la spazzatura. Se non è questo famiglia, cos'è dunque? Noi non sempre mangiamo insieme, i piatti li lavo sempre io, mentre i termosifoni li lascio regolare a lei perché la caldaia ancora è un mistero per me. Ci completiamo, e a mio parere siamo un equilibrio perfetto migliore di molte coppie sposate. Non riesco a immaginare la mia vita senza la mia coinquilina, che ormai è oltre una semplice amica. Insieme a 4 mura sottili, a un tetto e a un pavimento condividiamo anche una vita domestica fatta di attimi di dolce adultità.
Ciò che amo di più dell'essere fuorisede, tuttavia, è fare la spesa da sola. È rilassante poter comprare ciò che voglio, non rendere conto a nessuno, e poter refillare il frigo di lattine di birra senza sentirsi giudicati. È bello invitare a casa i propri amici, essere in tanti attorno a un tavolo scricchiolante e non avere più sedie libere. Amo creare piccoli atelier artistici in camera, attaccare post it ovunque, spargere bracciali ed elastici in giro per la camera come Hansel e Gretel con le bricioline.
Rifletto su ciò ora perché sono ammalata, a letto, stanca e senza forze. Ho preso il raffreddore, e nella mia casa da fuorisede devo gestire la mia prima influenza senza mio padre che mi prepara tante tazze di tè caldo. Ce la farò? Penso che forse è proprio questo il punto cruciale: casa è dove sei talmente a tuo agio, che prendi il raffreddore. E una volta che guarisci da sola, hai vinto.
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animapunkocchidipeterpan · 6 months ago
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il modo in cui lo guarda è la cosa più dolce che c'è 🥰🩵
ha davvero trovato un grande amico 💞
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pr0scenio · 2 years ago
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Qualche volta la notte, questa oscurità, questo silenzio mi pesano. È la pace che mi fa paura, temo la pace più di ogni altra cosa: mi sembra che sia soltanto un'apparenza e che nasconda l'inferno. Pensa a cosa vedranno i miei figli domani… "Il mondo sarà meraviglioso", dicono, ma da che punto di vista, se basta uno squillo di telefono ad annunciare la fine di tutto? Bisognerebbe vivere fuori dalle passioni, oltre i sentimenti, nell'armonia che c'è nell'opera d'arte riuscita, in quell'ordine incantato… Dovremmo riuscire ad amarci tanto da vivere fuori del tempo, distaccati… Distaccati…
Alain Cuny as Steiner in La Dolce Vita (1960) dir. Federico Fellini
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