Tumgik
pensieri-di-spugna · 3 years
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- Ha qualcosa da ridire, sulle mie scuse? - Ho molte cose da ridire. Prima di tutto, arrivano troppo tardi: sappia che le scuse tardive perdono la metà delle loro virtù.
Da Igiene dell’assassino, di Amélie Nothomb
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pensieri-di-spugna · 3 years
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Non si agiti, signor Tach: anche lei, con la sua rabbia reazionaria, con il suo cinismo di bassa lega, è tipico del nostro tempo. Era fiero, vero, di credersi anacronistico? Non lo è affatto. Storicamente, non è neanche originale: ogni generazione ha avuto il suo agitatore, il suo mostro sacro la cui gloria risiedeva soltanto nel terrore che ispirava alle anime semplici. È necessario che le dica quanto sia fragile quella gloria e che lei sarà dimenticato?
Da Igiene dell’assassino, di Amélie Nothomb
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pensieri-di-spugna · 3 years
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E così ora con questa affermazione viene fuori una questione assurda, tra me e il facchino libanese, perché in questo momento ho messo il ragazzo, che a stento parla inglese, in una sorta di doppio legame, un conflitto fra professionalità e deferenza, un vero e proprio paradosso del viziatore: IL CLIENTE HA SEMPRE RAGIONE contro IL CLIENTE NON DEVE MAI PORTARE I SUOI BAGAGLI. Inconsapevole, in quel momento, di ciò che quel povero piccolo libanese sta passando, ne respingo sia lo squittio di protesta sia l’espressione agonizzante come meri atti di servilismo, prendo la sacca e la trascino fino alla 1009 e mi spalmo il becco con lo ZnO e vado di nuovo fuori a guardare la costa della Florida che si allontana come in una controzoomata, come insegna Frank Conroy.
Da Una cosa divertente che non farò mai più, di David Foster Wallace
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pensieri-di-spugna · 3 years
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Leggere non era agire, quello era il problema. Anche a ottant’anni, lei era una donna d’azione. Riaccese la luce, prese il taccuino e annotò: “Non si mette la vita nei libri. La si trova”. Poi si addormentò.
Da La sovrana lettrice, di Alan Bennett
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pensieri-di-spugna · 3 years
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Lei lo interruppe di nuovo. “Speriamo che non vada a detrimento dei reperti archeologici. La sa la storia di Ur?”. Il primo ministro non la sapeva e più tardi la regina scrisse sul suo taccuino: “Prendere decisioni ottenebra la mente”.
Da La sovrana lettrice, di Alan Bennett
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