#unghie oro
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ilcercatoredicolori · 5 months ago
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Nuda sei semplice come una delle tue mani, liscia, terrestre, minima, rotonda, trasparente, hai linee di luna, strade di mela, nuda sei sottile come il grano nudo.
Nuda sei azzurra come la notte a Cuba, hai rampicanti e stelle nei tuoi capelli, nuda sei enorme e gialla come l'estate in una chiesa d'oro.
Nuda sei piccola come una delle tue unghie, curva, sottile, rosea finché nasce il giorno e t'addentri nel sotterraneo del mondo.
come in una lunga galleria di vestiti e di lavori: la tua chiarezza si spegne, si veste, si sfoglia e di nuovo torna a essere una mano nuda.
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Desnuda eres tan simple como una de tus manos, lisa, terrestre, mínima, redonda, transparente, tienes líneas de luna, caminos de manzana, desnuda eres delgada como el trigo desnudo. Desnuda eres azul como la noche en Cuba, tienes enredaderas y estrellas en el pelo, desnuda eres enorme y amarilla como el verano en una iglesia de oro. Desnuda eres pequeña como una de tus uñas, curva, sutil, rosada hasta que nace el día y te metes en el subterráneo del mundo como en un largo túnel de trajes y trabajos: tu claridad se apaga, se viste, se deshoja y otra vez vuelve a ser una mano desnuda
Pablo Neruda, Nuda sei semplice (Cento sonetti d'amore, XXVII)
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universodonna-official · 4 years ago
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HOLIDAYS MANICURE ORO E ARGENTO: TANTE IDEE DA COPIARE
HOLIDAYS MANICURE ORO E ARGENTO: TANTE IDEE DA COPIARE
PER NOTTI ELEGANTI ALL’INSEGNA DI FESTE DORATE E BRINDISI SCINTILLANTI Meravigliosi per il Natale, perfetti per il Capodanno: oro e argento sono colori preziosi e nobili, considerati i colori della regalità e della preziosità.Qual è il loro significato?Rappresentano la luce e la vittoria sulle tenebre, uno dei motivi per cui le aureole venivano dipinte d’oro.L’oro è la sublimazione del giallo…
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ognifioreilsuocolore · 7 years ago
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desiderio66-blog · 5 years ago
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@desiderionails @desireeacquafresca #nails #style #cristhmas #unghie #gel #nailart #natalizia #verde #oro #bianco #fiocchidineve (presso DesiderioNails - Nail Art e Ricostruzione Unghie a Trieste) https://www.instagram.com/p/B6Oq--ViwC0/?igshid=1imkg7dq9huzd
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sorrisicollaterali · 2 years ago
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- sto partecipando a un contest in inglese su wattpad, metto qui la versione in italiano per lasciarla da qualche parte -
Come un Dio
Il fornaio ha appena sfornato le pagnotte dolci, quelle alla cannella ricoperte di zuccherini colorati; ho dovuto fare una fila chilometrica per aggiudicarmene una. Mi stanno aspettando tutti col bottino ancora fumante e una tazza di tè per accompagnare pane e marmellata. La tv è già accesa e le sedie posizionate a semicerchio per la stanza, stanno per annunciare i risultati dell’estrazione. Ogni anno è sempre la stessa storia, il governo organizza un sorteggio tra tutti i cittadini dai 18 ai 45 anni anni; chi verrà estratto dovrà recarsi in città per prestare le proprie capacità, in base a cosa nessuno l’ha ancora scoperto. Un anno sono i piccoli lavoratori, un altro i grandi laureati, un altro ancora i figli degli impiegati pubblici. Conoscevo una ragazza in città, figlia di un panettiere, nessuno ha più notizie da quando il suo nome è stato estratto. C’è chi dice stia lavorando per una fabbrica e chi suppone che presti servigi per qualche milionario. Quando l’hanno scelta Nathan ha scalpitato per essere al suo posto, mio fratello è l’unico della famiglia a essersi laureato. Io non ho neanche finito gli studi, passo le giornate a dipingere nel mio piccolo laboratorio. La trasmissione è già iniziata da un po’ con giochi e spettacoli a precedere il tanto atteso momento, come se fosse per tutti un momento felice. Non me n’è mai importato molto, so che il mio nome è lì dentro dagli ultimi tre anni ma le possibilità sono minime…quasi nulle a dire il vero. C’è chi si è venduto un rene una volta per riuscire a inserire il proprio nome nell’ampolla e alla fine ha passato il termine senza mai essere estratto, ora si dice che viva da solo in una capanna - vecchio e malato - ai confini del continente. Mancano pochi minuti e persino il conduttore freme, esposto alla luce del sole con i tatuaggi color oro che brillano: anche quelli nascono da Dria e sono palesemente in voga, se non fosse che costano almeno quanto lo stipendio di mezza popolazione. Sto con le gambe incrociate sulla sedia, la tazza fumante in mano e un plaid a ricoprirmi le spalle. La musica che parte con la sigla è un motivetto che mi ha sempre dato fastidio, eppure mi ritrovo a canticchiarlo ogni tanto senza neanche accorgermene. Il conduttore sta iniziando a estrarre i primi nomi da un teca smaltata, dentro non si è mai capito quanti bigliettini ci siano davvero: annuncia nome, cognome, età e luogo di nascita. Una procedura che mi risulta noiosa poiché a meno che non nomini questa città non verremo mai a sapere che volto hanno quelle persone. Le sue mani si muovono su quei nomi come un dio creatore dell’universo, tra le sue dita il destino di quelle vite. Con le unghie colorate di blu agguanta l’ennesimo bigliettino. Si esprime con la voce: Iris Linvcerster, 20 anni, nata nella città di Nao. Devo sbattere gli occhi più volte e la tazza fa un sonoro tonfo a terra. Non ho bisogno di vedere un immagine per sapere che sono io.
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s-pring-nymph · 4 years ago
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𝓕𝓪𝓻𝓮𝔀𝓮𝓵𝓵 𝓦𝓲𝓵𝓵
Quei bordi laceri erano un tempo cuciti con fili dorati, passati tra le mani morbide della Creatrice, che crea e veste tutto quanto.
Dunque cosa ha squarciato la sua pelle? Perché adesso sputa icore con le mani e il viso schiacciati a terra?
Il piede che calza scarpe di ferro le preme sulla nuca, pronto a toglierle il respiro e spedirla fra le ombre.
Lei ci ha provato veramente però, a vivere col peso del mondo sulle spalle, e nonostante la morte sia imminente lei non si lamenta, non tenta di spostarsi.
Le sue lacrime d'oro macchiano e scaldano il terreno, ribollendo attorno al viso pallido della forza di volontà, il velo un tempo candido è stato calciato via dal ferro durante la lotta.
La domanda che vi potrete fare è 'come mai non tenta di rialzarsi?'.
Lei ha finito di combattere, lei è stufa delle lotte e del dolore.
Lei ha vissuto nel disprezzo e nella tristezza.
Lei si considera un dio.
Per questo forse non ha paura di morire, perché è sicura di non finire mai.
Ti sbagli dear Will, la tua vita è vicina alla fine.
Non si torna indietro, non troverai nulla quando quella punta ferrosa finirà di premere sul tuo collo.
Il suo piccolo e gracile corpo, la veste bianca sporca di terra, la pozza di oro fuso, velo e aureola lontani dal loro giusto posto, occhi aperti e ancora più vitrei, unghie che affondano nel terreno morbido.
Anche lei è sparita.
Quando poi quel piede calzato di ferro si allontana, affondando nella terra fangosa con andatura soddisfatta, lei muove impercettibilmente la testa per osservarlo, e completamente disamorata scuote il capo iniziando a rialzarsi. Forse non ha tutti i torti nel ritenersi una dea, perché puntualmente riesce a tirarsi su di nuovo, non importa quanti calci, quanti pugni, quanti insulti e quante angherie potranno toccarla. Dopo aver ripreso velo e aureola, ancora luridi di fango, si gira verso di me, trafiggendo col suo sguardo il mio petto che si alza e abbassa velocemente, vittima dell’ansia e dell’adrenalina. Lei mi conosce, e come lei vede il mio rimorso, io vedo altre lacrime scendere quando si accorge del rimorso alle mie spalle, alto, privo di caratteri riconoscibili e nero come la pece; sta allungando i suoi affilati artigli, stringendomi con forza collo e spalle, mentre inizia a trascinarmi nel fango. La forza di volontà mi osserva, muovendo qualche misero passo, mentre io urlo il suo nome e tendo le braccia, puntando i talloni nel terreno ormai fradicio che affondano e non mantengono la presa.
Credo che la forza di volontà non voglia più averne a che fare, credo che si sia stufata di me. E come biasimarla, dal momento che l'ho lasciata morire a terra, sotto il peso della paura ferrosa.
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angelictranslation · 4 years ago
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GUIDA OBEY ME: personaggi, Lucifer.
“Il sadico perfettamente impeccabile ma malizioso.
Il potente primogenito.”
"Conosciuto nel Devildom per essere l'amico intimo e il braccio destro di Diavolo. È il più vecchio dei 7 fratelli demoni"
allert: questa descrizione contiene degli spoiler! man mano verrà aggiornata a seconda degli eventi e della storia.
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Lucifer è l'Avatar dell'orgoglio ed è il più anziano tra i sette fratelli demoni. È uno dei personaggi principali di Obey Me! Un maestro che li governa. Tutto ciò che è coinvolto anche nel sistema di intimità del gioco, quindi, gli utenti possono interagire e aumentare il loro rapporto con lui.
APPARENZA
Lucifero è il secondo più alto dei sette fratelli, raggiungendo quasi l'altezza di Belzebù. Ha i capelli neri con punte colorate di bianco che sono divise sul lato destro del viso e occhi neri con una sfumatura rossa verso l'esterno.
Come tutti i fratelli demoni, indossa lo smalto per unghie del colore rosso.
FORMA DEMONIACA
Nella sua forma demoniaca, Lucifer rivela due grandi corna che si arricciano fuori dai lati della sua testa e quattro ali nere da angeli caduto. Una voglia di diamante nero appare sulla sua fronte. Indossa un cappotto a coda di colletto alto con motivi di piume di pavone rosso e oro. Sotto, indossa un gilet nero con riflessi rossi. Ha un ciondolo decorato con piume di pavone nere e rosse infilate nel colletto del panciotto. Indossa semplici pantaloni neri e scarpe di cuoio, con due catene d'argento vaganti che pendono da un ornamento alla cintura. Contrariamente ai suoi soliti guanti neri, indossa guanti rossi nella sua forma demoniaca.
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RAD UNIFORM
Lucifer indossa l'uniforme RAD standard nel modo corretto. A differenza di altri studenti, la sua uniforme è visibilmente più lunga, abbastanza da coprire le ginocchia. Sotto di essa, indossa una camicia nera con un colletto alla coreana sovrapposto e sette bottoni (uno nero, uno rosso e cinque neri) visibili. Indossa anche un paio di guanti neri.
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VESTITI CASUAL
Nel suo abbigliamento casual, Lucifero indossa un gilet rosso e nero con bottoni bianchi, con una lunga cravatta rossa infilata dentro. Le sue lunghe maniche grigie sono ammanettate in bianco con bottoni neri, e indossa un paio di guanti neri. Indossa semplici pantaloni neri con una cintura a catena d'oro e scarpe di pelle marroni. In cima, completa l'outfit con un cappotto nero con collo alto foderato di pelliccia, il cui interno è a rombi grigi, indossato drammaticamente sulle spalle.
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PERSONALITÀ
essendo il maggiore dei fratelli è il capo della famiglia, Lucifero si presenta come una persona calma, composta e intimidatoria. I suoi fratelli commentano spesso quanto può essere spaventoso Lucifero. È un demone molto severo e spietato e non esita quando distribuisce punizioni ai suoi fratelli minori. Il suo sadismo è evidente nelle sue punizioni. Tuttavia, nonostante sia così nervoso, fa ancora lo sforzo di scherzare con i suoi fratelli, specialmente quando si tratta di prendere in giro Mammon - per il quale gli altri fratelli dicono che abbia un debole.
In qualità di Avatar of Pride, mostra un tremendo senso di orgoglio. Diversi esempi lo dimostrano, come quando, intrappolato nel corpo di Satana, si rifiutò di lasciare che suo fratello tenesse il discorso nel suo corpo perché era preoccupato che Satana potesse rovinare la sua reputazione, ed era scontento del fatto che avesse bisogno di Satana (nel corpo di Lucifero) in ordine di viaggiare nel mondo umano poiché non poteva passare attraverso il sigillo. Un esempio è che ha tenuto segreta la reincarnazione di Lilith ai suoi fratelli perché sentiva che solo lui avrebbe dovuto assumersi la responsabilità. Un altro è stato quando ha maledetto l'attico, era sicuro che MC non sarebbe stato in grado di vedere Belphegor.
Lucifero ha giurato la massima lealtà a Diavolo, il futuro re del Devildom e il suo più caro amico, migliaia di anni fa. I fratelli demoni, in particolare Satana, spesso sottolineano che a Lucifero non gli importa altro che Diavolo e che mantiene la buona immagine e reputazione di Diavolo.
Essendo il più anziano, Lucifero è anche il più forte dei fratelli demoni. Ciò è stato dimostrato durante la lotta con i cuscini nel Castello dei Demoni, quando, dopo aver perso la calma, ha praticato un buco in uno dei letti gettando un cuscino. Nella lezione 9, quando Satana e Lucifero si scambiano corpo, Lucifero (nel corpo di Satana) colpisce Mammon. Tuttavia, Mammon ride e commenta che a causa della presenza di Lucifero nel corpo di Satana, la sua forza è stata ridotta a quella di Satana. Satana implica anche che i fratelli siano stati messi in ordine dal più vecchio al più giovane dalla forza e dal potere piuttosto che dall'età biologica, il più vecchio è il più potente.
Lucifero tende anche a essere sottilmente iperprotettivo nei confronti dei suoi fratelli, dimostrando a modo suo che si prende cura di loro. Nella lezione 10, vede che Satana è in pericolo dato che sta per venire attaccato da Cerbero, e Luciferer immediatamente minaccia Cerbero, dicendo che farà cose non specificate se un dito viene messo su Satana. Tuttavia, la sua natura iperprotettiva è spesso percepita come più soffocante e controllante, piuttosto che confortante. Mammon si lamenta spesso di questo atteggiamento di Lucifero nei confronti di MC e degli altri. Nonostante tutto, Lucifero vuole solo il meglio per i suoi fratelli.
Come angelo, parlava in modo abbastanza ruvido se non scortese, ma era molto diretto con i suoi sentimenti.
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ALCUNE CURIOSITÁ GENERALI
Il suo animale simbolico è un pavone, che simboleggia l'orgoglio, la bellezza e la fiducia.
Il suo palcoscenico di danza ha una mazza. I pipistrelli sono comunemente associati ai diavoli e all'oscurità nella tradizione biblica.
Il suo nome su Devilgram è "Lucifero". È l'unico personaggio che ha il suo vero nome e non un soprannome o un gioco di parole.
La copertina del suo D.D.D. è nera.
Nell'evento di Natale 2019, ha regalato a MC una rosa di un genere completamente nuovo che ha incrociato lui stesso, usando la magia in modo che la rosa non appassisca per un anno.
Nel capitolo 20, se MC trascorre l'ultima notte nel Devildom con lui, Lucifer la prenderà in giro  dicendo che MC gli appartiene
Nel fandom TSL, il Signore della Corruzione è basato su di lui.
Ha affermato che il suo tipo è qualcuno di "puro, genuino e degno di rispetto", sebbene abbia scherzosamente descritto un'anima invece di una persona.
Secondo Little D. No. 2, è abile nel sollevare maledizioni. Ha anche talento nel lanciare incantesimi complessi come quando ha rinchiuso Belphegor in soffitta e l'ha reso invisibile a chiunque tranne che ai demoni, e ha lanciato un incantesimo sulla tromba delle scale della soffitta che ha impedito ai demoni di entrare.
Lucifero ha anche una forte immunità alle pozioni rispetto agli altri suoi fratelli, ma lo sciroppo di tritone d'oro infernale ha avuto un effetto così forte su di lui che era difficile controllare il suo desiderio di MC.
Lucifero ama la musica classica, specialmente quelle maledette, e spesso le ascolta sui dischi; in effetti, questo suo vizio è stato usato da MC per distrarlo in modo da poter entrare in soffitta.
Il dipinto nella sua stanza era la rappresentazione di Simon Bisley di Lucifero che cade dal cielo. Il dipinto è cambiato in astratto nel maggio 2020 perché è protetto da copyright.
STORIE SU DEVILGRAM
Come angelo, una volta aveva sei ali - questo è menzionato da Satana in The Search for Self / Devilgram e anche da Luke nella storia principale. Ha perso un paio di ali nella Grande Guerra Celeste.
Da Satan's Be You Devilgram, Lucifero rivela che la sua più grande paura è morire e ascendere al Regno Celeste.
Nel suo Seven Rulers of Hell Devilgram viene rivelato che è molto appassionato di teatro e dopo una buona commedia non riesce a smettere di divagare e di citare le sue parti preferite anche se il suo interlocutore non condivide l'eccitazione.
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napoliglamour · 3 years ago
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Arturo Schwarz, viene voglia di cominciare il racconto della sua vita con l'incipit di Cent' anni di solitudine di Gabriel García Márquez: «Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendía si sarebbe ricordato...». Cosa pensava lei, in quella primavera del 1949, prima di salire sul patibolo in Egitto?
«Patibolo, esatto. Non mi aspettava un plotone, ma il nodo scorsoio: mi avevano condannato all' impiccagione lasciandomi tutto il tempo per riflettere sugli anni vissuti fino ad allora, 25, pochi ma intensi. Da tempo sapevo in cosa credevo e cosa volevo dalla vita. Come disse lo scultore Constantin Brancusi: "Tutte le mie opere sono databili dall'età di quindici anni". Per me, forse, da prima ancora».
Riavvolgiamo il nastro: com'era finito un italiano, quasi settant' anni fa, in una galera egiziana con la pena capitale pendente sulla testa? E com' è che oggi, a 94 anni, è qui, di fronte a noi, nella sua casa di Milano, zeppa di capolavori e libri, con una moglie giovane e bella, Linda, a raccontarcelo?
«Sono nato ad Alessandria d'Egitto da padre tedesco di Düsseldorf e da madre milanese, Margherita Vitta, figlia di un colonnello dell' esercito italiano. Entrambi ebrei. Si conobbero lì e si sposarono. Avevo la doppia cittadinanza ma nel 1933, con l'ascesa di Hitler al potere, rinunciammo a quella tedesca e mio padre, separatosi da mia madre e trasferitosi al Cairo, mi vietò di rivolgermi a lui nella sua lingua madre.
Non feci fatica: mi sentivo italiano, studiavo in scuole prima inglesi e poi francesi, e avevo una naturale repulsione per la Germania. Mio padre era influente in Egitto: aveva inventato la formula per disidratare le uova e le cipolle, dando un grande impulso alle esportazioni di un Paese esclusivamente agricolo.
Nel '38, a 14 anni, ero già trotskista. Con un paio di amici copti e uno musulmano, io, ateo, fondai la sezione egiziana della Quarta internazionale, voluta da Lev Trotskij da poco riparato in Messico. Aspetti, le mostro una reliquia che ha segnato tutta la mia lunga esistenza...».
(Si alza, stacca dalla parete un quadretto e me lo mostra) Ma questo è il biglietto da visita di Trotskij. Lo ha incontrato?
«Me lo fece avere dal poeta Benjamin Péret. Doveva essere il lasciapassare per il mio viaggio in Messico. Due mesi prima della partenza, però, i sicari di Stalin lo assassinarono e io decisi di dedicare la mia esistenza ad affermare le sue idee. Nel frattempo era scoppiata la Seconda guerra mondiale ed entrai, come volontario, nella Croce Rossa. Ero ad El Alamein a caricare i feriti sulle ambulanze, italiani o inglesi che fossero, e mi presi qualche scheggia nel polpaccio.
Di notte scrivevo poesie, come ho fatto per tutta la vita. Mandai le prime ad André Breton. Avevo letto il Manifesto del surrealismo ed avevo chiesto all' ambasciata di Francia al Cairo chi fosse questo Breton. Dissero che faceva lo speaker di Radio France Libre a New York. La risposta mi giunse sei mesi dopo, sfidando l'Atlantico infestato dagli U-Boot nazisti. Cominciò allora a trattarmi come fosse un padre. Mi incoraggiava, mi coccolava quasi. Finita la guerra mi iscrissi a medicina ma non dimenticai Trotskij».
Fu per causa sua che venne arrestato?
«Sì, aprii una libreria e cominciai a pubblicare i suoi libri in Egitto. All'alba di una mattina del gennaio 1947, la polizia irruppe in casa mia. Ero accusato di sovversione. Regnava Re Farouk. Da giovane sembrava potesse diventare un governante illuminato ma si rivelò un despota crudele.
Aveva abbandonato persino le buone maniere, a tavola mangiava come un animale, per dimostrare che a lui tutto era concesso. Mi trascinarono nella prigione di Hadra e mi rinchiusero nei sotterranei, in una cella piccola, senz' aria, solo con topi e scarafaggi. Dopo qualche settimana cominciarono le torture, mi strapparono le unghie dei piedi, causandomi la cancrena e la perdita di un dito, ma non parlai. Non era comunque necessario, perché l' amico musulmano spifferò tutto, raccontò della cellula trotskista, della nostra visione del mondo, dei contatti internazionali.
Mi trasferirono al campo di internamento di Abukir, dove venni a sapere della condanna a morte. Non la eseguirono subito perché servivo loro come ostaggio. Era scoppiata la guerra arabo-israeliana, e io ero ebreo. Dopo due anni di prigionia, l' impiccagione venne fissata per il 15 maggio, ma poche settimane prima Egitto e Israele firmarono l'armistizio. Negli accordi era prevista la liberazione dei prigionieri ebrei detenuti in Egitto.
Una mattina mi rasarono, lasciandomi credere che di lì a poco sarei salito sul patibolo. Invece mi accompagnarono al porto e mi imbarcarono su una nave diretta a Genova con il foglio di via e stampato, su tutte le pagine del passaporto, "Pericoloso sovversivo - espulso dall' Egitto". Così com' ero, senza poter rivedere i miei genitori, né procurarmi un ricambio d' abito».
Come le apparve l'Italia, quando sbarcò a Genova?
«Il paradiso terrestre. Raggiunsi Milano e trovai lavoro da un ebreo, Marcus, che aveva un ufficio d' import-export dietro al Duomo. Allora nessuno conosceva bene l'inglese e il francese. Appena possibile, una notte presi il treno per Parigi. Alle sei del mattino salii su un taxi, lasciai la valigia in un albergo di quart' ordine, e bussai alla porta di 42 rue Fontaine, a Montmartre. Aprì Breton, lo vedevo per la prima volta, ma mi abbracciò come fossi un vecchio amico.
L'appartamento era piccolo, il letto in un angolo e ogni spazio occupato da oggetti e opere d' arte. Sul muro, in fondo, occhieggiava una raccolta di bambole Hopi. Nello studio, straordinarie sculture africane e, sotto la finestra, La boule suspendue di Alberto Giacometti. Alle pareti, Giorgio De Chirico, Marcel Duchamp, Yves Tanguy, Max Ernst, Man Ray, Dalí... Salvador Dalí non mi è mai piaciuto, non era dei nostri, era Dalí e basta. Come, da trotskista, non ho mai accettato l' approccio commerciale di Pablo Picasso».
Quando decise di tornare a fare il libraio, l'editore e poi il gallerista?
«Un fratello di mia mamma, direttore di una filiale della Comit, mi fece avere un piccolo fido. Pubblicavo libri difficilmente commerciabili, giovani poeti e saggistica: Breton, Einstein e, soprattutto, Trotskij. Mandai in stampa La Rivoluzione tradita con una fascetta gialla: "Stalin passerà alla storia come il boia della classe operaia". Sa cosa accadde? Me lo confidò, tempo dopo, Raffaele Mattioli, amministratore della Comit e uomo di grande cultura.
Lo chiamò personalmente Palmiro Togliatti, chiedendogli di togliere il fido "alla iena trotsko-fascista di Schwarz". Così finì la mia prima esperienza di editore: per rientrare dovetti vendere tutto il magazzino a meno del 10% del prezzo di copertina e anche la libreria rischiò di chiudere. Per sopravvivere, cominciai a organizzare mostre di incisioni, acqueforti e libri illustrati dagli artisti.
Mi aiutarono molto Carlo Bo, Raffaele Carrieri, Elio Vittorini, Salvatore Quasimodo e molti altri amici. Non potendomi permettere l' arte contemporanea che andava per la maggiore (e nemmeno m' interessava), decisi di sfidare la legge capitalistica della domanda e dell' offerta: recuperai il Dadaismo e il Surrealismo che nessuno voleva. Feci uscire dalle soffitte le opere di Marcel Duchamp, che da tempo si era ritirato e non era più interessato ad esprimersi artisticamente. Con lui il rapporto fu meraviglioso: presi lezioni di scacchi dal maestro Guido Capello per un anno intero per poter giocare contro di lui. Rimase imbattibile, ma qualche soddisfazione riuscii a togliermela».
Poi, una mattina del 1974, senza avvisare nessuno, chiuse la sua galleria, ormai divenuta mitica, per dedicarsi agli studi di arte, di alchimia, di kabbalah. Cominciò a collocare (spesso donandole), in giro per il mondo, le sue collezioni. Sentiva il bisogno di prendere le distanze dal passato?
«No. E poi non le chiami collezioni, è una parola che non mi piace. Sentivo il bisogno di trasmettere un patrimonio senza smembrarlo. Resto trotskista e surrealista, ho venduto opere d' arte, ma ne ho anche donate moltissime, chiedendo in cambio che fossero trattate in maniera scientifica: catalogate, documentate, fatte sopravvivere, insomma. Del denaro non ho mai fatto una necessità, ho sempre cercato di sfuggire alla logica del suo dominio. Tutto questo ha a che fare anche con gli studi alchemici e cabalistici. Mica andavo cercando l' oro materiale, cercavo quello spirituale».
L' Italia, come ha detto lei, è stata il suo «paradiso terrestre», però molte delle sue opere sono finite in musei all' estero. Come mai?
«Un migliaio sono in quattro grandi musei internazionali, però un consistente nucleo di opere surrealiste e dada sono alla Galleria d' Arte Moderna di Roma. Non ha idea di quanto sia stato difficile. La burocrazia italiana è un nemico spietato: devi giustificarti per il tuo atto di liberalità, vissuto quasi con sospetto, mentre lo Stato non fornisce garanzie di corretta gestione. Mi sono anche visto rifiutare la donazione dei testi dada e surrealisti. Qualcuno pare li abbia definiti "robaccia pornografica". Li ho così regalati a Israele»
Per cosa combatte ora il trotskista Arturo Schwarz?
«Per l' amore di Linda. Così come ho amato la mia prima moglie, Vera, strappatami vent' anni fa da un tumore. E per un soffio d' aria fresca e pulita, un bisogno lasciatomi da quei mesi passati nei sotterranei di una prigione egiziana»
[Pier Luigi Vercesi]
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lilsadcactus · 4 years ago
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cerco di ricordare bei momenti in cui ho pensato “che bello, voglio scriverlo” ma sinceramente ho la mente così offuscata dall’apatia. non mi è mai piaciuto sentirmi apatica... eppure succede, è successo. cerco di raggiungere il telefono pensando che la vibrazione è per lui ma la mia mano tocca per primo il dildo che ho qui affianco. non sento voglia di toccarmi... non voglio sentire piacere.
guardo le mie unghie: un mano nude, l’altra oro. vorrei creare qualcosa di cui essere fiera, avere un posto mio che posso chiamare “mio” vorrei uscire dalla paura che mi tiene ferma in un letto o sul suo divano. non mi sento più un bambina ma non ho ancora imparato ad essere adulta. 
prima odiavo il mio corpo e in due settimane senza mangiare e solo con esercizio fino allo sfinimento tornavo magra e mi dicevo che sta volta per sempre, non sarei entrata nel circolo del magio come un porco ingrasso e poi torno all’anoressia e poi ingrasso e torno al volermi uccidere per pesare meno.
il mio cuore è grande, io sono molto le emozioni: sono fragile; così mi disse la psicologa quando  avevo 14 anni. aveva ragione ma...  non sapevo fosse possibile sentire tutto e da un giorno al altro non sentire nulla, desiderare così tanto sentire che arrivi a lesionarti fisicamente per sentire qualcosa. poi sono arrivate le sigarette, poi i digiuni, poi il non concedermi sonno... poi bere fino a dimenticare il mio nome. e così un mese fa sono finita stressata come la merda, triste, con una emoragia allo stomaco. 
mi sento
non mi sento, veramente
ho bisogno di parlare ma è difficile farlo in spagnolo... non sono brava con le parole qui, qui non so dire come mi sento
qui mi dimentico, qui sono analfabeta di cuore. eppure sento, sento tutto, tutto mi ferisce
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lasoffittadiste · 4 years ago
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katrinelillianwarren · 9 years ago
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You are my beginning
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02.05.2072 Siamo in Scozia. La cerimonia di oggi si svolge in uno dei più belli castelli del mondo. Evidentemente i novelli sposi volevano fare le cose in piccolo. La location di oggi è raggiungibile attraverso il biglietto d’ invito che includeva un’ immagine del luogo che in primo piano portava il castello e poi la visuale si spostava ad inquadrare l’ambiente circostante. Anche l’indirizzo stava inserito sul biglietto in modo che fosse raggiungibile anche con mezzi all’ infuori della smaterializzazione. Appena arrivati bisognerà arrivare al portone d’ingresso su cui stanno legati con il proprio filo tre acchiappa-sogni. Questi sono stati incantati per essere delle passa-porta e solo tramite questi è possibile raggiungere il luogo della cerimonia. In realtà gli acchiappa-sogni sono sempre stati lì, solo che, vai a dirlo ai babbani che vengono in visita ogni giorno alla struttura. Per il giorno di chiusura la struttura è stata offerta alla coppia in questione che ne ha fatto richiesta, come chiunque voglia sposarsi in un castello. Toccato l’acchiappa-sogni l’effetto è il solito solo che appena arrivati alla meta, gli invitati verranno accolti da una pioggia di petali di rosa e da degli uccellini di colore blu che metteranno al collo una lunga collana di fiori agli uomini e una coroncina, anche questa di fiori, in testa alle donne. Gli uccellini sono castati da Adam, nessun animale è stato torturato per tale cerimonia, che sia chiaro solo lo sposo. Il luogo non sta poi così lontano dal castello. Appena arrivati un corridoio di ciottoli porta ad una piccola piazza in pietra con una grande fontana, sullo sfondo il castello. La fontana presenta una vasca rotonda e al centro si erge la statua di due amanti che uniscono la fronte e il naso mentre stanno dritti a fissarsi negli occhi e a tenersi le mani. Intorno è tutto zampilli e pesci rossi. Davanti alla fontana un arco di colore bianco su cui è cresciuta e si è intrecciata una pianta o forse due, chi può capirlo ormai, di Wisteria nutt conosciuta come Glicine. I suoi fiori a grappolo dal colore già intuibile sembrano grappoli d’uva e ricadono ai lati e sopra le teste di dove dovranno stare il ministrante e il futuri coniugi. Davanti all’arco un piccolo spazio di due metri circa, sarebbe la piazzetta e subito il corridoio. Ai lati di questo, dei sedili cubici di colore bianco e soffici disposti in numero di sei su un numero di file adatto per raggiungere il numero degli invitati, giusto per non far restare nessuno in piedi. Se corridoio e piazza sono bianchi, tutto il resto è verde, perché prato inglese. Delle lanterne fatte da rametti di legno stanno sospese sopra il corridoio, sopra le teste degli invitati e vicino la fontana a fare luce nella notte con le loro fiammelle. Gli uccellini continueranno a volteggiare e ad inseguirsi, anche quando non avranno nessuno a cui mettere le corone e le ghirlande di fiori.
Iniziano ad arrivare gli invitati Christine Berry si è messa a tiro ed ha truccato più del normale il viso perché non è carino avere le occhiaie belle in mostra nelle foto dei matrimoni altrui quindi tanto copri-occhiaie e tanto fard per rendere meno pallida la pelle reduce dal periodo femminile del mese. Ha deciso di indossare una tuta intera di un bel color borgogna, priva di spalline, con un frou-frou che scende verticalmente in mezzo alla pianura padana che ha al posto delle tette, per poi scendere retto ed aderente alle lunghe gambe a stecca di biliardo ma sode grazie ai tanti anni di sport. Visto che il vestito è così semplice si è concessa dei sandali gioiello impreziositi con pietre e punti luce, argentati, niente tacco perché con quelli qui si cade, semplici zeppe non troppo alte però altrimenti si rischia di superare il fidanzato al quale è arpionato per il braccio, naturalmente. Fra i cimeli non possono mancare né il bracciale empatico né l`anellino bronzeo all`anulare sinistro ma neanche due punti luce ai lobi, visto che ha i ricci rossi raccolti in uno chignon elegante ed adatto all`occasione. Sebastian Waleystock Indossa uno smoking blu scuro, con scarpe blu scure lucide e leggermente a punta, abbinate, pantaloni del medesimo colore ed un bottoncino argentato a chiudere la giacca. Al di sotto vi è una camicia bianca con la punta del colletto, nella parte di dietro, blu - più chiaro di giacca e pantaloni - ed una cravatta che scende, rigorosa, semplice e blu, lungo l`interno della giacca e lungo la camicia.I capelli di Hegla McDunst sono raccolti in un`acconciatura che con molte probabilità avrà arrangiato lei stessa con qualche colpo di bacchetta, mentre l`abito da strega che indossa, se pur da cerimonia, risulta essere molto semplice: una veste lunga color prugna smanicata, stretta in vita, ma che per il resto cade morbida sul corpo dell`auror. Niente scollature eccessive, né spacchi vorticosi, ma anzi, a coprire in ultimo le spalle c`è una sorta di stola semi trasparente in tinta con l`abito. Presa a braccetto col marito, non manca di starsene vicino ai colleghi auror e ministeriali che a quanto pare erano presenti a Skye. Ilary Wilson stretta nel suo abito di chiffon color fragola composto da una gonna semirigida lunga fin sotto il ginocchio, un corpetto arricciato con una chiusura di nastrini laterali, dalle maniche corte e dal delizioso scollo a cuore, le cui estremità sono legate dietro al collo e le ricadono sulle spalle e lungo la schiena in leggeri svolazzii di tessuto,  le ballerine blu, rialzate da una zeppa per contrastare la sua nanerottolosità, completano l`outifit assieme ad una pochette portata a tracolla a forma di rosa blu, così come le unghie laccate di smalto e le cuciture dell`abito che indossa. I capelli biondi svolazzano alla brezza primaverile, anche se pungente, della sera scozzese e sono intrecciati dietro la nuca mentre il resto degli stessi le ricade sulle spalle in leggere onde mosse ottenute con la giusta dose di lozione arricciapelli, questa volta.
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Katrine nel suo abito bianco e principesco, un vestito a fascia che tiene alzato quel ben di Merlino che mamma le ha donato, e ricade lungo i fianchi per poi aprirsi largo sotto di lei con delle piccole balze bianche; la parte del corpetto ha dei ricami argentati a fiori che si attorcigliano dal seno fino al fianco sinistro finisce di preparasi. Arielle e Melanie da damigelle indossano un abito lungo di colore lilla e senza spalline. Il vestito è composto da una fascia di tessuto lavorato e a pieghe in vita, per poi culminare in una lunga gonna che ricopre in modo morbido le curve. Ai piedi delle decoltè abbinate all`abito , i capelli di Arielle sono raccolti in una sorta di chignon con delle perle incastonate, da cui ricadono alcune ciocche arricciate, mentre quelli di Melanie sono lasciati sciolti mentre ricadono morbidamente sulla spalla destra, intorno al capo una treccia di capelli che fa da cerchietto la aspettano appena fuori dal castello.Zola indossa un vestitino bianco con una fascia lilla sotto al petto corre su e giù per le scale, il padre aspetta alla fine delle scale in uno smoking nero mentre la nonna nel suo tailleur verde scuro, i capelli raccolti in uno chignon e lo sguardo serio fissa la nipote davanti allo specchio.
E: « Sei ancora in tempo.. »  
Raggiunto il giardino Zola apre le danze spargendo petali di fiori davanti al trenino di fanciulle, Melanie porta le fedi su un cuscinetto bianco, mentre Arielle da damigella d’onore tiene i fiori in mano, Katrine dietro con il padre sottobraccio.
M: « oooh, ma che bel culo ha Adam, non l`avevo mai notato »
Adam Alla sinistra dell’arco indossa un vestito di seta simile ad una tunica, solo che al petto sta una scollatura a V a mostrare il petto e parte dei pettorali. In vita una cintura color oro e come ad abbracciare il vestito, mille rami di Edera si muovono, crescono, si spostano attorno al suo corpo. I ricci sono stati gellati indietro e in testa una corona fatta con rametti intrecciati e bacche rosse: ricorda molto le corna di un cervo, il re dei boschi. Non appena la vede arrivare dà un cenno del mento muovendolo verso l’alto, come dire “ Ehi schianto!”; e le fa un occhiolino.
Camminano tutti lenti, Zola saltella spargendo petali per poi finire col mettersi alla sinistra dell’altare nella parte della sposa, Arielle davanti a lei mentre Melanie con le fedi si porta a destra, vicino al padre di Adam (l’elefante e la bambina).Il padre di Katrine la bacia sulla fronte lasciandole la mano e porgendola ad Adam che saluta il padre e porge lei la mano;  quando la mano di lei prende la sua, lui le fa il baciamano e la accompagna sotto l'arco. 
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La cerimonia ha inizio e dopo l'ordinaria celebrazione, è il momento delle promesse. Il ministrante tira fuori la sua bacchetta che si muove a causa del tremolio alla mano del nonnetto. Adam si volta verso Katrine e porge la sua mano. Quando entrambi avranno congiunto le mani ecco apparire un nastro di luce che avvolge il palmo di Adam e Katrine e poi si congiunge in un nodo arrivato alle dita. Un gruppo di uccellini volano in fretta a rubare dalla corona di Adam una delle bacche rosse. Trattiene una risata, perché si accorge del furto ma, resta immobile dinanzi a Katrine con un sorriso ebete. I novelli sposi insieme diranno:
« Sei sangue del mio sangue, e ossa delle mie ossa. Ti dono il mio corpo, affinché possiamo essere una cosa sola. Ti dono il mio spirito, finché le nostre vite non avranno fine.»
Sciolto il nastro Melanie può portare le fedi, ed eccola trotterellante arrivare fino ad Adam e poi a Katrine in modo che entrambi possano prenderne una per poterle scambiare ed è in quel momento, proprio nel momento in cui Katrine si abbassa a prendere la fede che Melanie esce con la sua frase da caduta di stile 
M: « palpeggiagli le chiappotte da parte mia »
per poi tornarsene a posto con una non-chalance da fare quasi schifo. Zola tira il vestito di Arielle che fa – m’ama non m’ama con i fiori, il padre di Katrine piange e la nonna fissa Adam con il giusto mix di odio e stima. « Se gli sposi vogliono dire qualcosa.. » aggiunge il ministrante Katrine annuisce e dunque stringendo la mano di Adam fa preparare i fazzoletti a tutti 
« Oggi è il giorno in cui la mia vita comincia, fino a ieri sono stata solo io, una ragazzina troppo arrabbiata per poter assaporare davvero la vita, ma da oggi, da oggi divento tua moglie, la tua compagna, e parte della tua vita come tu della mia, oggi qui, davanti a coloro che sono stati il nostro passato, il nostro presente e che saranno il nostro futuro, prometto di amarti, onorarti e rispettarti ogni giorno della mia vita, prometto di non deluderti e di proteggerti con la mia stessa vita se necessario, oggi davanti alle persone che amiamo a alle quali dobbiamo gran parte di ciò che siamo ti prometto che darò il massimo ogni giorno. Il terzo anno al castello ti vidi in biblioteca e decisi che saresti stato mio, e solo mio…ed oggi tra intoppi,promesse,bugie e litigi sei qui davanti a me, sei qui e sei tutto quello di cui ho bisogno per iniziare a vivere di nuovo. Ti Amo Adam Wilson e sono fiera di essere tua moglie »   
Attesa l’eventuale risposta di Adam il nonnetto andrebbe dunque a pronunciare le fatidiche parole « E allora se nessuno qui, ha qualcosa in contrario.. io vi dichiaro marito e moglie.. il marito può baciare la sposa » e visto che NESSUNO interrompe la cerimonia Katrine ed Adam andrebbero dunque a sbaciucchiarsi davanti al mondo e agli invitati, per poi con non-chalance Katrine allungare una manina in palpata delle chiappotte di Adam per poi tirare su il pollice verso Melanie.
Una volta finita la cerimonia, magicamente il giardino cambia aspetto, facendo comparire un gazebo bianco, con delle lanterne  fluttuanti ma distanti abbastanza da evitare incendio, della musica prende vita e alcuni camerieri iniziano a portare champagne, alcolici vari e insomma tutto il necessario per diventare imbarazzanti e ubriachi, uno schermo per il karaoke, uno sfondo per le foto, sedie, cibo, fiori e uccellini. Katrine viene addobbata da una coroncina di fiori da degli uccellini mandati da Adam, per poi richiamare tutte le fanciulle « LANCIO I FIORIIIII » andrebbe a starnazzare per poi incamminarsi in un posto un po’ più largo dopo aver dato un bacio ad Adam ed essersi dunque congedata; di spalle alle ragazze « uno due tre » una spinta con le gambe e viaaaa. Si volta in cerca del bouquet che è finisce addosso a Christine, ch'ella lo voglia o no.
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universodonna-official · 4 years ago
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NAIL TREND 2021: SPARKLING NAILS ROSE GOLD
NAIL TREND 2021: SPARKLING NAILS ROSE GOLD
PER UNA MANICURE DELICATA MA GLAM, LE UNGHIE SI COPRONO DI GLITTER ORO ROSA! (23) Pinterest(23) Pinterest Puntano tutto sulle fantastiche iridescenze metallizzate dell’oro rosa, le Sparkling Nails Rose Gold, un altro trend unghie 2021 che nasce come rivisitazione delle classiche unghie con i brillantini in una versione aggiornata più sofisticata e glamour.Ottimo compromesso per chi vuole…
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myfaithbiersack · 5 years ago
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10:00
Le dieci del mattino: non ho dormito stanotte e aspetto solo il momento in cui entrerai in casa. Non so se verrai oggi, ma non voglio dormire e svegliarmi con te sul divano. Vorrei essere carina al tuo arrivo; non con gli occhi gonfi e la maglia del pigiama. Spero che il sonno non mi prenda...
Chissà che stai facendo in questo momento; dormi? Mi pensi? Stai con quella a fumare? Sei a spasso con il cane? Stai facendo colazione? Che stai mangiando a colazione? Sicuramente una brioche al cioccolato, e sorseggi del latte e caffè. Lo so, lo so. Mi pensi? Ti manco? Vuoi venire a casa?
Dio, dire che sono completamente e inesorabilmente ossessionata da lui è dire poco. Quel ragazzo mi ha resa dipendente. Sono dipendente da lui e dalle sue attenzioni: pagherei oro pur di essere COSTANTEMENTE calcolata da K. Seriamente, ho pensato di fare un patto con il diavolo pur di stare per sempre con lui. All’infinito con K: neanche mi basterebbe. Non c’è momento, non c’è attimo in cui io non lo pensi. Lui è semplicemente nella mia testa, inciso da qualche parte, e non ne esce più da DUE ANNI. Credetemi, non è poco. Non per una convivenza di ragazzini, perché noi siamo ragazzini in fin dei conti: ho 17 anni e lui ne ha 20! Avevo 15 anni quando è iniziato tutto e lui ne aveva 18. Sembra passato così poco tempo, questi anni sono volati e mi viene da piangere. Due anni con la persona perfetta, nonostante i mille difetti!
Mi ha macchiata del peccato più grande: la D I P E N D E N Z A. Senza di lui mi sento vuota, mi sento persa; in bilico tra la vita e la morte, tra le lacrime e il sangue, il bianco o il nero. Non c’è consolazione, non c’è neanche più l’alcol con me. Neanche più il Lexotan riempie il vuoto, neanche il lorazepam ammutolisce il cervello. Cosa posso fare? Mi sta uccidendo, mi sta sgretolando lentamente e non so come uscirne. Ho perso me stessa, ho trovato lui, ma ho perso me nell’esatto momento in cui ho mandato a puttane il mio scudo; rivelando a lui le mie debolezze, i miei sogni più grandi, le mie paure, i miei momenti migliori e quelli peggiori. Ho tirato via le maschere, e mi sono rivelata a K nella totale onestà: questo mia ha uccisa. E come due giovani e ribelli, non siamo riusciti a tenere fede alle promesse: e questo amore ci è scivolato dalle mani, come se fosse colmo di burro. L’amore è stato troppo per tutti e due, ma non demordo e combatto con le unghie e con i denti, provando a non togliere, a non far tagliare via tutto questo.
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forgottenbones · 6 years ago
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Brucia, brucia
La casa brucia e la nonna si pettina
Guardati intorno, la casa brucia
La casa brucia e la nonna si pettina
Brucia la nonna dai tacchi allo scialle
Quando si spegne fai scattare l'allarme
Brucia, brucia
La casa brucia e la nonna si pettina
Brucia il salotto, te l'avevo detto
Che quella chiedeva troppo d'affitto
Brucia la nonna ma non se ne accorge
Cola lo smalto dalle unghie finte
Coi bell'imbusti andava alle orgie
Ora va al bingo, qualcosa lì vince
Brucia, brucia
La casa brulica di madri isteriche
E gli sciacalli, e gli sciacalli
Saranno i primi a passarti davanti
Lasciali fare, stai fuori a guardarli
La storia dice son loro i più furbi
Brucia, brucia
La casa brucia e la nonna si pettina
Guardati intorno, la casa brucia
La casa brucia e la nonna si pettina
Chi lo sapeva
Chi: "È già troppo tardi"
Chi ha buoni motivi per rinnegarsi
Brucia
Brucia la paglia che sembrava oro
Bruciala avanti, non fare il crumiro
Bruciamo l'erba che non costa niente
Poi la vendiamo alla gente
Che non fa più lotte
Alla gente
Che non fa più lotte
Alla gente
Che non fa più lotte
Alla gente
Che non fa più lotte
Alla gente
Che non fa più lotte
Brucia, brucia
La casa brucia e la nonna si pettina
Guardati intorno, la casa brucia
La casa brucia e la nonna si pettina
Sotto i tappeti lo sporco di anni
Sparale come si fa coi cavalli
Respira ancora, dobbiamo sbrigarci
Questa si sveglia e ricomincia a sfruttarci
Brucia
Brucia, brucia
Bruciala per fare luce
Brucia, brucia
Bruciala per fare luce
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desiderio66-blog · 5 years ago
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@desiderionails #nailart #natale2019 #semplice #semplicemente #natalizia #unghiegel #unghie #verde #pua #rosso #oro #glitter #fluo (presso DesiderioNails - Nail Art e Ricostruzione Unghie a Trieste) https://www.instagram.com/p/B58PH4zoHK8/?igshid=qhrhzktjts7q
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cancionesfedez · 2 years ago
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Il giorno e la notte
Ma quali sentimenti nobili Sono il primo della classe economy Siamo fatti per viaggiare scomodi E noi da qui non se ne esce incolumi Da quando ho scritto "ti amo" sulle sabbie mobili Altalena a bassa quota, luna piena e l'altra vuota Noi vicini, ma divisi come theta e iota Tu mi prendi in controtempo, voglio amarti controvento A noi che siamo sempre fuori e ci teniamo tutto dentro
Io e te, siamo il giorno e la notte A pezzi, come bottiglie rotte Acqua sul fuoco in me Paesaggio immobile Io e te, come il giorno e la notte Siamo bottiglie rotte
Senza luce le ombre non esisterebbero nemmeno Io e te ci completiamo come antidoto e veleno Non so se tu sei l'altra metà del cielo Ma controlli il mio cervello come un parassita alieno Quando siamo in orbita è una guerra a mani nude Se siamo sulla Terra sprechiamo gli anni luce Siamo opposti che prima si attraggono e dopo si mettono le mani in faccia Ma io dico che avere il tuo odio è meglio che avere l'amore di un'altra
La notte è una lingua che non si traduce Filo sottile fra il buio e la luce Il giorno al risveglio non servono scuse Non chiamarmi amore, ma chiamami un Uber Se vuoi ci vediamo, poi fai come vuoi Meglio tardi che mai, meglio tardi che noi Un confine segnato da spine, la nostra è una gara di tiro alla fine
Come una cella, ma senza la porta Stare insieme è la prova di forza Il primo amore ce lo si ricorda, ma è l'ultimo quello che conta Sei amante e mantide, pioggia fresca che si fa tempesta E ti fa i buchi in testa con la grandine
Io e te, siamo il giorno e la notte A pezzi, come bottiglie rotte Acqua sul fuoco in me Paesaggio immobile Io e te, come il giorno e la notte Siamo bottiglie rotte
Senza alcun rimpianto è meglio così Personaggi di una storia che si è fermata qui E niente da perdere e niente perché, io e te
Come il sole e la luna per potersi baciare Mettiamo in fila i pianeti di un'eclissi sociale E le notti in cui mi sembra che sia tutto sbagliato E l'universo si ferma per riprendere il fiato Rendi ossigeno la mia anidride trasformando in oro il nichel La mia faccia ride, mascherando i gas-trite Fra mentite spoglie vi spogliate e poi mentite Le tue unghie sulla schiena sono graffi di graffite
Io e te, siamo il giorno e la notte A pezzi, come bottiglie rotte Acqua sul fuoco in me Paesaggio immobile Io e te, come il giorno e la notte Siamo bottiglie rotte
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