#riposa in pace amore mio
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raga comunque se le canzoni di Natale di Mariah, degli Wham o di Michael Bublé vi fanno cagare basta non ascoltarle o uscire con le cuffie nelle orecchie, non è così difficile, non c'è bisogno di fare come i due che hanno fatto la raccolta fondi per eliminare Last Christmas.
cioè serio ma che patologia neurologica li affligge?
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francesca-70 · 2 years ago
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...❤️...
Mamma, negli anni ho potuto vedere in quanti modi meravigliosi hai reso speciale la vita della nostra famiglia. I momenti d'amore, l'allegria, le ricorrenze, ricordi che porteremo con noi per tutta la vita.
Ma soprattutto, ho potuto vedere come con ogni tuo gesto tu ci abbia insegnato il vero significato dell'amore.
Se riuscissi a rubare al cielo una fetta di felicità, la donerei a te mamma, perché la mia felicità è vederti sorridere
Grazie mamma perché mi hai dato la tenerezza delle tue carezze,
il bacio della buonanotte, il tuo sorriso premuroso,
la dolce tua mano che mi da sicurezza.
Hai asciugato in segreto le mie lacrime, hai incoraggiato i miei passi,
hai corretto i miei errori, hai protetto il mio cammino,
hai educato il mio spirito, con saggezza e con amore,
mi hai introdotto alla vita.
E mentre vegliavi con cura su di me, trovavi il tempo per i mille lavori di casa.
Tu non hai mai pensato di chiedere un grazie.
Grazie mamma.
...❤️...
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A MIA MADRE❣
Lei guarda fuori dalla finestra senza sapere quello che vede realizzando gli anni passati, senza sentire il calore del sole accarezzare la sua pelle, Lei riposa, sente la fragranza dolce dei ricordi che gli anni crudelmente hanno dato fine. Ricordi amari tormentano i suoi pensieri, avvolgendola in una tristezza che distrugge l'anima. Scappa da questa prigione in un istante di lucida memoria, rifugiandosi in un sonno colmo di tranquillità e pace.
La sua eleganza e la sua grandezza rimarrà per sempre chiusa in un incubo di confusione e paura, anni di sofferenza e guerra sono freschi nella sua memoria, non si ricorda il presente, il suo cuore cerca le persone da lei tanto amate nel passato, soffrendo per loro ogni giorno, la tristezza è l'incapacità di ritenerli nella sua memoria. É tutto quello che ci rimane... trovare la pace è il suo desiderio... accettare la realtà è l'unica possibilità. Dedico questa alla mia più cara amica, alla donna che mi ha dato la vita, alla donna che oggi non mi conosce più, ma so che nel suo cuore sa che io la amo, madre grazie di esistere.
...❤️...
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tristementeme · 1 month ago
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Liam.
Liam non è possibile scriverti in nessuno dei tuoi account social. Ti scriverò qui, come se stessi parlando con te.
Liam Payne è morto, questa è la notizia con cui mi sono svegliata ieri mattina.
È da ieri mattina appunto che sono sotto shock, in un completo stato di trance, loop emotivo da cui non riesco a uscire, da cui non so se voglio uscire.
Non riesco a capacitarmi di come sia possibile l'accaduto.
Era chiaro al tutto il mondo che avessi svariati problemi, ma non voglio crederci, che tu sia morto intendo.
Ti volevo bene, ti amavo, un amore platonico tra fan e cantante.
Non ti seguivo più da un po', ma il sentimento che provavo è rimasto lì a occupare il mio cuoricino per tutti questi anni.
Seguivo gli One Direction, li ho seguiti fin da subito e Liam, bhe tu era poi soprannominato il papà del gruppo mica per niente ahah...
Reputo gli 1D come una parte fondamentale della mia adolescenza, ognuno di voi presi separatamente mi avete insegnato qualcosa in fondo.
Perciò a discapito di tutte le accuse che hai ricevuto nell'ultimo periodo voglio ricordarti come il ragazzo che faceva parte della band e non come l'uomo dipinto dalle accuse.
Non sono qua a dire che le accuse siano false, prima di prendere una parte ascolto sempre entrambe le campane, e tu, la tua, non potrai più dirla.
Liam, amore mio, ti amo.
Vorrei che tu avessi avuto più tempo.
Forse più tempo non lo volevi, forse i tuoi obiettivi nella vita li avevi raggiunti, i problemi erano troppi e hai detto basta in un momento molto buio, senza aver più la forza di combattere.
Avrei combattuto io per te, se avessi potuto.
Non ho mai avuto la possibilità di vederti dal vivo, né di incontrarti, ma se ti avessi incontrato nell'ultimo anno, ti avrei abbracciato stretto stretto, dicendo che sarebbe andato tutto bene, che se avessi voluto prenderti una pausa o smettere di stare in quel mondo di gente famosa nessuno se la sarebbe presa.
Hai salvato tanti ragazzini insieme ai tuoi compagni Liam.
E nessuno è riuscito a salvarti. Tu in primis però dovevi voler salvarti.
31 anni sono pochi Liam, avevi ancora una vita davanti.
E ora il tuo bimbo? Senza il suo papà?
Non preoccuparti però Louis sarà uno zio fantastico e perché no Freddie e Bear possono diventare amici, se non lo sono già.
Ma anche gli altri ragazzi saranno zii fantastici ne sono sicura.
Noi, da fan, non conosciamo il vostro rapporto, ma viste le parole scritte sui social per te, immagino ti volessero un gran bene, nonostante tutto.
Siete cresciuti insieme, siete diventati uomini insieme, siete come fratelli.
Liam lasci un enorme vuoto dentro di me. Non ho pianto, non ancora, ma probabilmente è perché non realizzo.
Non ci sei più, niente più canzoni, niente più video, niente più interviste, niente più foto.
Non c'è più possibilità di incontrarti e di dirti quanto sei importante per me e per tanti altri nel mondo.
Te ne sei andato e ti sei portato via tanti pezzetti di tante persone, spero in cuor mio che ovunque si vada dopo la morte tu riesca a ricostruirti con tutti questi pezzetti e che tu riesca a stare finalmente bene.
Voglio dedicarti un pezzo di una vostra canzone Liam.
I wish that I could take you to the start
I'd never let you fall and break your heart
And if you wanna cry or fall apart
I'll be there to hold ya
È Through The Dark, la ricordi?
Ieri l'ho riascoltata e porcavacca è proprio quello che ti direi se solo potessi vederti.
Sorridi adesso, che tu possa essere felice.
Hai sempre avuto un sorriso meraviglioso.
Riposa in pace piccolo mio, a un aldilà con i cucchiai vietati.
Riposa ora.
Lì nessuno ti dirà niente, nessuno ti sarà contro, tanti ti vorranno bene.
Anche quaggiù siamo in tanti a volerti bene.
Per sempre in noi Liam, per sempre.
Ciao
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poesiaandfriends · 2 years ago
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Canto notturno di un Pastore Errante per l'Asia - Giacomo Leopardi
Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, Silenziosa luna? Sorgi la sera, e vai, Contemplando i deserti; indi ti posi. Ancor non sei tu paga Di riandare i sempiterni calli? Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga Di mirar queste valli? Somiglia alla tua vita La vita del pastore. Sorge in sul primo albore Move la greggia oltre pel campo, e vede Greggi, fontane ed erbe; Poi stanco si riposa in su la sera: Altro mai non ispera. Dimmi, o luna: a che vale Al pastor la sua vita, La vostra vita a voi? dimmi: ove tende Questo vagar mio breve, Il tuo corso immortale?
Vecchierel bianco, infermo, Mezzo vestito e scalzo, Con gravissimo fascio in su le spalle, Per montagna e per valle, Per sassi acuti, ed alta rena, e fratte, Al vento, alla tempesta, e quando avvampa L’ora, e quando poi gela, Corre via, corre, anela, Varca torrenti e stagni, Cade, risorge, e più e più s’affretta, Senza posa o ristoro, Lacero, sanguinoso; infin ch’arriva Colà dove la via E dove il tanto affaticar fu volto: Abisso orrido, immenso, Ov’ei precipitando, il tutto obblia. Vergine luna, tale È la vita mortale.
Nasce l’uomo a fatica, Ed è rischio di morte il nascimento. Prova pena e tormento Per prima cosa; e in sul principio stesso La madre e il genitore Il prende a consolar dell’esser nato. Poi che crescendo viene, L’uno e l’altro il sostiene, e via pur sempre Con atti e con parole Studiasi fargli core, E consolarlo dell’umano stato: Altro ufficio più grato Non si fa da parenti alla lor prole. Ma perché dare al sole, Perché reggere in vita Chi poi di quella consolar convenga? Se la vita è sventura, Perché da noi si dura? Intatta luna, tale È lo stato mortale. Ma tu mortal non sei, E forse del mio dir poco ti cale.
Pur tu, solinga, eterna peregrina, Che sì pensosa sei, tu forse intendi, Questo viver terreno, Il patir nostro, il sospirar, che sia; Che sia questo morir, questo supremo Scolorar del sembiante, E perir dalla terra, e venir meno Ad ogni usata, amante compagnia. E tu certo comprendi Il perché delle cose, e vedi il frutto Del mattin, della sera, Del tacito, infinito andar del tempo. Tu sai, tu certo, a qual suo dolce amore Rida la primavera, A chi giovi l’ardore, e che procacci Il verno co’ suoi ghiacci. Mille cose sai tu, mille discopri, Che son celate al semplice pastore. Spesso quand’io ti miro Star così muta in sul deserto piano, Che, in suo giro lontano, al ciel confina; Ovver con la mia greggia Seguirmi viaggiando a mano a mano; E quando miro in cielo arder le stelle; Dico fra me pensando: A che tante facelle? Che fa l’aria infinita, e quel profondo Infinito seren? che vuol dir questa Solitudine immensa? ed io che sono? Così meco ragiono: e della stanza Smisurata e superba, E dell’innumerabile famiglia; Poi di tanto adoprar, di tanti moti D’ogni celeste, ogni terrena cosa, Girando senza posa, Per tornar sempre là donde son mosse; Uso alcuno, alcun frutto Indovinar non so. Ma tu per certo, Giovinetta immortal, conosci il tutto. Questo io conosco e sento, Che degli eterni giri, Che dell’esser mio frale, Qualche bene o contento Avrà fors’altri; a me la vita è male.
O greggia mia che posi, oh te beata, Che la miseria tua, credo, non sai! Quanta invidia ti porto! Non sol perché d’affanno Quasi libera vai; Ch’ogni stento, ogni danno, Ogni estremo timor subito scordi; Ma più perché giammai tedio non provi. Quando tu siedi all’ombra, sovra l’erbe, Tu se’ queta e contenta; E gran parte dell’anno Senza noia consumi in quello stato. Ed io pur seggo sovra l’erbe, all’ombra, E un fastidio m’ingombra La mente, ed uno spron quasi mi punge Sì che, sedendo, più che mai son lunge Da trovar pace o loco. E pur nulla non bramo, E non ho fino a qui cagion di pianto. Quel che tu goda o quanto, Non so già dir; ma fortunata sei. Ed io godo ancor poco, O greggia mia, né di ciò sol mi lagno. Se tu parlar sapessi, io chiederei: Dimmi: perché giacendo A bell’agio, ozioso, S’appaga ogni animale; Me, s’io giaccio in riposo, il tedio assale?
Forse s’avess’io l’ale Da volar su le nubi, E noverar le stelle ad una ad una, O come il tuono errar di giogo in giogo, Più felice sarei, dolce mia greggia, Più felice sarei, candida luna. O forse erra dal vero, Mirando all’altrui sorte, il mio pensiero: Forse in qual forma, in quale Stato che sia, dentro covile o cuna, È funesto a chi nasce il dì natale.
-- Forse la poesia più rappresentativa della visione poetica Leopardiana e della sua filosofia di vita, elegge il pastore nomade come suo portavoce, in un colloquio tra la luna e il suo gregge.
Poesia di profonda ispirazione romantica, strutturata in sei strofe che affrontano una tematica autonoma divenendo sei quadri, immagini dell'umana sofferenza nella vita, a cui il poeta non sa dare risposta. Ma le domande che l'uomo - Leopardi si pone, sono le inquietudini esistenziali che nutrono la profondità umana regalandoci una delle più belle poesie della letteratura Italiana.
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calciopics · 2 years ago
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Luca Vialli, uno di noi
"Ciao Luca, siamo sicuri che stasera sei qui da qualche parte, in mezzo a noi. Siamo venuti qui in tanti per farti sapere che non ti dimenticheremo mai e non smetteremo mai di volerti bene, così com'è stato fin dal primo girono. Sei stato per noi una guida, in campo e fuori, compagno di spogliatoio, di vittorie, capitano, amico. Nessuno potrà mai scordare la tua sottile ironia, la tua classe, il tuo carisma, la tua tenacia. Nessuno potrà mai scordare le emozioni che ci hai regalato con le tue giocate e i tuoi gol. Ci mancheranno tanto i tuoi sorrisi. Ora siamo qui, tutti insieme, allo stadio, pronti ad abbracciarti, così come siamo stati sempre pronti ad esultare a ogni tua prodezza. Ciao capitano, fai buon viaggio. Ti vogliamo bene". 
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"La maggior parte delle persone pensa che io sia italiano. In realtà sono inglese tanto quanto l’English breakfast. Mio papà mi ha chiamato Gianluca perchè Vialli era il suo giocatore preferito. Quindi sono un ammiratore di Gianluca dalla nascita. Più divento grande e più realizzo che grande privilegio è avere questo nome. Non ti ho mai incontrato ma ho sempre parlato di te. Sei un assoluto gentiluomo. Riposa in pace Gianluca Vialli"
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C’è già chi ti immagina tra Paolo e Vuja, felici di riabbracciarti ma altrettanto stupiti di rivederti così presto. Sì, presto Luca. Troppo presto. Dicono che non si sia mai pronti per salutare un compagno di viaggio e, purtroppo, è davvero così. Il tuo compagno di viaggio – come avevi deciso di chiamarlo – ti ha fatto scendere dal treno a 58 anni, strappando infame il tuo biglietto per nuovi orizzonti e traguardi. Un biglietto per la vita che, in fondo, valeva un po��� per tutti i tifosi blucerchiati.
Di strada insieme ne abbiamo fatta parecchia, crescendo e cercando, vincendo e sognando. Sei arrivato ragazzino, ti salutiamo uomo. Ti ricorderemo ragazzo e centravanti implacabile, perché gli eroi son tutti giovani e belli e tu, da quell’estate 1984, sei stato il nostro eroe. Forte e bellissimo, con quel 9 stampato sulla schiena e il tricolore cucito sul cuore. Condottiero della Sampdoria più grande, in coppia là davanti con il tuo gemello Bobby Gol. In tre parole: uno di noi.
Una percezione rimasta tale dopo aver salutato in lacrime Genova e la Sud. Proprio così: pur alzando trofei in giro per l’Europa con colori, tute e abiti differenti, Gianluca Vialli era sampdoriano e i sampdoriani erano con Gianluca Vialli. Con te, nella vittoria e nella sconfitta, nella salute e nella malattia. A Berna come a Göteborg, a Marassi il 19 maggio 1991 come a Wembley un anno e un giorno più tardi. O come ancora a Wembley ma nel luglio 2021: c’eravamo tutti in quell’abbraccio al Mancio, in quel pianto a dirotto che non dimenticheremo mai.
Non dimenticheremo i tuoi 141 goals, le tue rovesciate, le tue maglie in cashmire, il tuo orecchino, i tuoi capelli biondo platino, il tuo bomber degli Ultras. Ci hai dato tanto, ti abbiamo dato tanto: sì, è stato amore, reciproco, infinito. Un amore che non morirà, oggi, con te. Continueremo ad amarti e adorarti perché – lo sai bene del resto – tu sei meglio di Pelé. E perché, nonostante tutto, la nostra bella stagione è destinata a non finire mai. Continuerà a brillare in quel cielo cerchiato di blu su cui tu, Luca, hai firmato per sempre. «Per chi?». «Per noi!».
Alla moglie Cathryn, alle figlie Olivia e Sofia e a tutta la famiglia Vialli le più sentite condoglianze da parte della società.
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“Ci sono notizie che ti raggiungono anche quando non vorresti mai. Notizie tristi, grigie e fredde come certe mattine d’inverno che dentro ti lasciano dolore e smarrimento. Gianluca Vialli se n’è andato oggi, 6 gennaio, a 58 anni, lasciandoci tutti più soli. Con noi resterà però per sempre quel suo sorriso sornione, da eterno ragazzo. Lo stesso che ha illuminato lo Zini in quel pomeriggio di 4 mesi fa quando, un po’ a sorpresa, Luca si è presentato per l’ultima volta nel suo stadio. Era il 4 settembre e la Cremo affrontava il Sassuolo. L’amore tra Vialli e la maglia grigiorossa è antico e senza fine: profondo come gli amori che si coltivano per un’intera vita. Gianluca è entrato a far parte del vivaio grigiorosso quando ancora era giovanissimo e il suo talento l’ha portato a bruciare le tappe. Era il 10 maggio 1981 quando fece il suo esordio in prima squadra, al Tardini, contro il Parma: campionato di Serie C1, allenatore della Cremo, Guido Vincenzi. Quella partita finì 0-0 e Vialli, non ancora 17enne, talento acerbo della formazione Allievi guidata da Mondonico, subentrò a Bresolin al minuto 81. Quell’istante fissa l’inizio della carriera leggendaria dell’attaccante.
Gianluca Vialli contende ad Antonio Cabrini il titolo di miglior prodotto del settore giovanile grigiorosso. Nato a Cremona il 9 luglio 1964, Vialli cresce calcisticamente dividendosi fra l’oratorio di Cristo Re e quello di Grumello Cremonese, anche se il cortile di casa, in via Enrico Toti nel Villaggio Po, assume il ruolo di palestra stabile, con continue sfide con il fratello Maffo e i due Paloschi. Il maestro Cistriani intuisce le sue potenzialità e lo porta ancora bambino a Pizzighettone e, da lì, presto alla Cremonese. Compie la classica trafila nel vivaio grigiorosso guidato da Pierino Donati, coadiuvato da veri e propri maestri come Babo Nolli, Cesini e Guido Settembrino. Il suo mèntore è però Emiliano Mondonico e, quando nel maggio 1981 Guidone Vincenzi lo fa esordire in prima squadra, gioca ancora insieme a Frittoli e Galbagini, nella squadra Allievi di “Mondo”. Diventerà un cardine di quella Cremonese che, dopo la favolosa salvezza del 1982 e la meravigliosa esperienza culminata con gli sfortunati spareggi di Roma ’83, riporterà la serie A allo Zini dopo oltre mezzo secolo. In campo è svelto e vispo, molto veloce e imprevedibile, piedi buoni e dribbling secco: insomma, non gli manca niente per fare strada nel calcio anche perché testa e determinazione sono quelle giuste, quelle del campione. Con la Cremo mette a segno 23 gol in 107 presenze e, dopo la promozione, passa alla Sampdoria mentre Alviero Chiorri intraprende il percorso contrario.
L’esordio in serie A (16 settembre 1984) è proprio contro la Cremonese a Marassi e ancora lì, dopo 8 stagioni e 85 reti, disputa la sua ultima partita in blucerchiato (24 maggio 1992) proprio nel giorno in cui il “Magico” dà l’addio al calcio. Con la Samp di Mantovani, Boskov e Mancini conquista uno storico scudetto, tre Coppe Italia, una Supercoppa Italiana, e una Coppa delle Coppe. Passa poi alla Juventus (38 reti in 102 presenze) e con i bianconeri incrementa in suo palmares vincendo un altro scudetto, una seconda Coppa Italia e un’altra Supercoppa nazionale, più una Coppa Uefa e una Champions League. Anche i numeri del suo curriculum in azzurro sono eloquenti: 11 gol in 21 presenze in Under 21 (le prime convocazioni ancora quando giocava nella Cremonese), 59 maglie della Nazionale maggiore con 16 reti e il terzo posto a Italia ’90. Nel 1996 vola al Chelsea e, con 21 gol in tre stagioni, completa la sua bacheca di trionfi vincendo una Coppa d’Inghilterra e una Coppa di Lega, un’altra Coppa delle Coppe e una Supercoppa Europea. Prima da player-manager poi da allenatore, con i Blues conquista una seconda Coppa d’Inghilterra e un Charity Shield (la Supercoppa Inglese), prima terminare la sua esperienza da allenatore al Watford. Il resto è storia dei nostri giorni e profonda tristezza. Con la consolante consapevolezza che Gianluca Vialli sarà sempre con noi.
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myfuckingbrokenheart · 5 years ago
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Ciao zio,non sei più qui, e non sai questo quanto davvero mi stia facendo male.Tu e nonno eravate le due persone più importanti della mia vita. Probabilmente non te l’ho mai dimostrato, ma ti voglio un bene dell’anima. Eri per me quella persona che mi faceva sorridere sempre, tutta la mia infanzia l’ho passata con te. Io e te, tu che mi portavi sul motorino e mi stringevi forte, me lo facevi guidare. Quante cose hai fatto per me, e quante io ne devo a te. Sei l’aria che respiro, in questo momento più che mai. Non starò qui a scrivere le solite stronzate, lo sai che non sono il tipo. Martina è quella nipotina un  po’ vivace, un po’ fuori dalle regole, e questo lo sai. Ogni volta mi inventavo sempre qualcosa di diverso, e quanto ti facevo ridere. Passavamo le sere d’estate insieme, io e te, guardavamo la tv, mi chiedevi se avessi dei fidanzatini, ma non sapevi che l’unico fidanzatino che volevo eri tu. Ero sempre al centro delle tue attenzioni, ero per te la tua figlioletta, e lo sarò per sempre. Quando non c’ero chiedevi sempre alla zia: ���Rì, aro sta Martin?”, e io all’improvviso balzavo fuori dicendoti che ero proprio lì. Grazie a te ho scoperto che il panino con la mortadella è molto buono, ma deve essere riscaldato, bello croccante, e la mortadella la mangio sempre senza bordi, perché tu te li facevi sempre togliere da zia Rina, non ti piacevano, e non piacciono nemmeno a me. Quelle sere d’estate le passavamo io e te, io con il mio pigiamino blu, e tu con il tuo, blu scuro o grigio se non sbaglio. Non sapevamo cosa vederci in tv, a casa avevi Premium e io volevo sempre vedere Disney Channel, ma tu puntualmente non me lo facevi fare perché dovevi vedere il televideo o qualche partita di calcio. Il mio cellulare diventava puntualmente il tuo, mi dicevi sempre: “Martì va nu poc ncopp a diretta.it” perché ti eri giocato la “bolletta”, e dovevi controllare se l’avevi presa, ma puntualmente le perdevi sempre. Mi sono sempre chiesta se ne hai mai vinta una, ma non mi hai mai risposto. Io e te non litigavamo mai, mai e poi mai. D’estate avevi quella sdraio fuori al balcone che io volevo sempre per me, e anche se tu volevi sdraiartici la lasciavi sempre a me. Poi quando io andavo a dormire te ne impossessavi, e ci passavi tutta la notte. Ti raccontavo sempre tutte le mie avventure, e tu mi raccontavi le tue. Molte volte ci divertivamo a far arrabbiare zia Rina, per ogni cosa. La comandavamo sempre, ti ricordi? E lei rispondeva: “Ma ch vit fatt a serv?”. Ti ricordi invece quando eravamo fuori in balcone? Io e Antonio stavamo mangiando un gelato, e io da piccola mocciosa quale ero e sono ancora, gli chiedevo come faceva a non cadergli giù dato che lo teneva fuori dalla ringhiera, e a un certo punto gli cadde davvero il gelato dal balcone. Lui mi disse che ero una “cessa”, che lo avevo “appestato” e che gli avevo messo gli occhi addosso. Quanto ridemmo io, tu e zia Rina in quel momento. E ti ricordi quando invece mi facevi mettere davanti al motorino? Dove ci mettevi la borsa con tutte le poste da consegnare. Io avevo paura a salirci, ma poi tu mi promettevi che non sarebbe successo nulla, perché tu mi avresti sempre protetto. Non sono mai caduta, la gente ci prendeva per pazzi, ma a noi non importava mai nulla, in quei momenti eravamo solo io e te. Quanta pazienza che hai avuto con me, la tua seconda figlioletta, facevi qualsiasi cosa ti chiedessi: “Zio devo andare da Melania” oppure: “Zio devo andare da Zia Antonietta” e tu mi ci accompagnavi con il motorino, e io mi sentivo una principessa. Eri tu il mio principe azzurro e lo sarai per sempre. Quanti momenti abbiamo passato insieme, mi ci vorrebbe una vita per raccontarli. Ti ricordi quando ci vedevamo Made in Sud? Ci piacevano tanto gli Arteteca, ci facevano morire dal ridere. E quando invece ti dovevo aiutare a far partire quel grosso computer che avevi in cameretta di Antonio? Quel computer che avrà più di vent’anni, e io ogni volta riuscivo a farlo partire e a mettere “diretta.it” per farti vedere quei benedetti risultati. La sera, a volte, mi chiedevi di aiutarti a compilare i fogli che dovevi consegnare, con i nomi delle persone e i loro indirizzi, e io per non far fare tutto il lavoro a te, lo facevo. Ti chiedevo sempre se un giorno potevo venire a lavorare con te, volevo aiutarti, volevo fare anch’io la postina, ma tu mi dicevi che non potevo, ero troppo piccolina. Quante sigarette che fumavi, e puntualmente te le andavo a comprare io, insieme a quelle per zia Rina, ero la tua piccolina. Mi hai insegnato tanto, e soprattutto mi hai dato davvero tanto. Non sono mai riuscita ad esprimere a parole tutto il bene che ti voglio, ma lo sto facendo qui, alle 2.30 di notte del giorno che ci hai lasciati.Zio tu forse non lo sai, non te l’ho mai detto, ma lo sai qual è la mia più grande passione? La mia più grande passione è scrivere. Da grande vorrei scrivere un libro, e senza dubbio questo libro sarà dedicato anche a te, che sei stato, e sarai per sempre una parte di me, O forse tutta me stessa. Darei tutto per darti un ultimo abbraccio, ma purtroppo non posso. Anima mia, purtroppo la vita fa schifo, e porta via sempre le persone più care e buone della Terra. E forse è proprio per questo che se le porta via, perché sono troppo buone per stare in questo mondo disgustoso. Tu non meritavi di stare così male, non hai fatto nulla per meritarti tutto ciò. Forse sì, facevi troppe bollette e passavi troppo tempo al circolo, e mi facevi aspettare tanto tempo prima di rivederti la sera, ma questo non ti rende una persona cattiva, anzi a dir di più, secondo me,  ti rende proprio la persona più buona del mondo. Tornavi sempre tardi e io ti aspettavo per mangiare, mangiavamo insieme quel famoso panino croccante con la mortadella senza bordi. Zio da grande scriverò un libro, e in piccola parte vorrò parlare anche di te, parte integrante di ciò che ho vissuto.Spero che, ovunque tu sia, possa essere orgoglioso di me. Lo so, quando faccio le cose molte volte non ragiono, sono una persona impulsiva, ma ci metto il cuore in tutto, come facevi tu. In ogni singola cosa ci lascio sempre un po’ di questo cuoricino che batte forte forte per te anima mia. Sei dentro di me in ogni istante, ti sento dentro. Con te era sempre tutto più bello, me lo ricordo.Con il corpo ora non sei più qui con noi, ma l’unica cosa che posso assicurarti è che tu sarai sempre con me, rimarrai sempre il mio Zio Gennaro. Non pensare nemmeno lontanamente che io possa dimenticarmi di te, non potrò mai farlo. Però tu devi prometterci che non ci dimenticherai mai, non devi dimenticare zia Rina e Antonio, che come me ti hanno amato più della loro vita, anzi, forse anche più di me. Ora sto tanto male questo è vero, una perdita così è davvero tanto dolorosa per tutti noi. Nessuno sa come sto, è qualcosa di inspiegabile e nemmeno mi andrebbe di raccontarlo a persone che non capirebbero davvero ciò che io stia davvero provando. Ma nonostante molti sappiano della perdita che ho avuto, non c’è stato nessuno che sia stato vicino a me, a parte Antonio, che voglio bene più della mia stessa vita. Nessuno caro a me mi ha mai chiesto: “Martina come stai?”. Io sapevo che sarebbe successo, purtroppo ho imparato a mie spese che ci troviamo in un mondo di merda, fatto principalmente di persone false, ipocrite e opportuniste. Sono poche le persona che si salvano, e tu eri una di queste. Sto tanto male, piango ogni giorno, figurati che ho portato in camera tutto il rotolo di carta igienica per asciugarmi le lacrime. Quasi non ho più nemmeno la forza di piangere, ho gli occhi davvero tanto gonfi, mi fanno male da morire. Spesso salto i pasti, o fisso il vuoto, sei sempre nei miei pensieri, costantemente. E mi si chiude lo stomaco, l’unica cosa che riesco a fare è solo piangere, scriverti delle lettere e ascoltare Beethoven, una sua sinfonia, si chiama “Silence”. Non ho ancora trovato il coraggio per chiamare zia Rina, non potrò mai immaginare il dolore che stia provando, e volevo lasciarla un po’ da sola, per evitare di farla sentire ancora più male sentendomi. Ma ti prometto che le starò vicino, che ci faremo forza a vicenda. Ti prometto che ogni volta che scenderò giù da voi, passerò tutto il tempo con lei, come facevo da piccola, perché so tu quanto la amavi e quanto tu non voglia che lei stia male. Farò lo stesso anche con Antonio, promesso, staremo insieme e ci faremo forza. Non sai quanto sia difficile per me continuare a studiare in questi giorni e fare le video lezioni online con i professori. Molto spesso mi viene da piangere oppure ho gli occhi talmente gonfi che devo disattivare la fotocamera. Non ho più la forza di fare nulla, mi sento sola e terribilmente debole. Non è facile, e lo sai, penso che tu lo stai vedendo. Ma io so che in ogni momento sei vicino a me, la tua presenza la sento davvero dentro, e non svanirà mai. Lo so, tu non vorresti che stia male per te, e se tu fossi qui con me mi asciugheresti tutte le lacrime e mi diresti di non piangere, perché ci sei tu qui con me. Ma ora ci sei lo stesso, ti sento.Te ne sei andato così, improvvisamente, e ci hai lasciato nel cuore un dolore immenso e incolmabile. Non riesco ancora ad accettare che tu sia volato via e che ora non potrò più ridere, scherzare e divertirmi con te. Te ne sei andato ingiustamente, e noi riusciremo a farti giustizia.La promessa più importante che voglio fare a te è che riuscirò a rialzarmi, non so quanto tempo passerà prima di farlo, ma io ci riuscirò. Devo rialzarmi e devo farlo per te, per noi. Ti prometto che ritornerò quella Martina di sempre, solare e spensierata, a cui non interessa del giudizio della gente. Ritornerò ad essere quella Martina che si sente bella, che crede in se stessa e che si ama più di tutto e di tutti. Ritornerò ad essere la Martina che si guarda allo specchio e sorride, perché è fiera di lei. Dobbiamo rialzarci: io, zia Rina, la mia seconda mamma, e Antonio, quello che io considero il mio fratello maggiore. Ci rialzeremo e ti prometto che ti ricorderemo sempre col sorriso, quel sorriso che tu avevi sempre sulle labbra e che ci rendeva felici. Sei tu la mia, e la nostra forza. Ti amo zio, sei tutta me stessa. E da oggi in poi, quando mi sarò ripresa, mi guarderò allo specchio e sarò fiera di me e di quello che sono perché so che anche tu sei sempre stato e sei ancora orgoglioso di me. Riposa in pace anima mia, e salutami nonno.Ti mando un forte abbraccio,Martina, la tua nipotina e figlioletta acquisita.
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melissacontins · 7 years ago
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05-07-17
Questa data..questa maledetta data,quel maledetto giorno,te ne sei andato da me,e a pensare che il giorno prima mi avevi detto:"amore non vedo l'ora che torni da questa vacanza,mi manchi tantissimo.." dovevi solo aspettare due giorni,invece te ne sei andato prima te..appena ho saputo del tuo incindente,quel maledetto incidente,il giorno dopo sono venuta subito a casa tua,pensando che fosse solo un brutto sogno,invece no...amoremio senza di te mi sento persa,è come se non avessi più un punto di riferimento,dirti che mi manchi è banale,tu mi manchi solo ogni volta che sbatto le palpebre,ogni volta che vengo a trovarti è un colpo al cuore..poi purtroppo si avvicina altra gente che mi chiede"anche tu lo conoscevi?" E io in quel momento mi sento morire..prendo il respiro più profondo che posso fare e dico:"si,è il mio ragazzo"..non ce la faccio a dire "ERA IL MIO RAGAZZO" NO! Perchè tu sei ancora il mio ragazzo,perchè anche se non ci sei più,ti tengo vivo dentro al mio cuore,dentro ai miei pensieri..sai,mi è difficile andare avanti senza di te,ma ti faró partecipe di ogni cosa che faró..questo non è un addio,ma un arrivederci,non so come,non so dove..ma un giorno ci rincontreremo! Ti amo amoremio! RIPOSA IN PACE..
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mirko57 · 4 years ago
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Eravamo felici, ma Lui ti ha chiamato e tu sei volata in cielo, buon viaggio amore mio, riposa in pace. ❤️❤️❤️❤️❤️
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berna282 · 4 years ago
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Heaven in a Wild Flower
MANTENETE LA CALMA E ABBIATE FIDUCIA IN GEOVA
LA SCRITTURA DELL ANNO 2021 E’: ‘’LA VOSTRA FORZA STARA’ NEL MANTENERE LA CALMA E AVERE FIDUCIA’’ (ISAIA 30:15)
QUESTO E’ INFATTI CIO’ CHE HA DETTO IL SOVRANO SIGNORE GEOVA,IL SANTO D’ISRAELE : ‘’SE TORNERETE DA ME E RESTERETE TRANQUILLI, SARETE SALVATI. LA VOSTRA FORZA STARA’ NEL MANTENERE LA CALMA E AVERE FIDUCIA’’.  MA VOI NON AVETE VOLUTO. ( ISAIA 30:15)
FINO A QUANDO VIVRO’ NELL’ ANGOSCIA, CON IL CUORE IN PENA  GIORNO DOPO GIORNO? FINO A QUANDO IL MIO NEMICO AVRA’ LA MEGLIO SU DI ME? ( SALMO 13:2) 
POSSIBILI CAUSE D’ ANSIA
QUANTO A QUELLO SEMINATO FRA LE SPINE, QUESTO E’ COLUI CHE ODE LA PAROLA,MA LE PREOCCUPAZIONI DI QUESTO SISTEMA DICOSE E IL FASCINO INGANNEVOLE DELLE RICCHEZZE SOFFOCANO LA PAROLA,E QUESTA DIVENTA INFRUTTUOSA. ( MATTEO 13:22) 
NON SAPPIAMO CHE ABBIAMO ORIGINE DA DIO, MA TUTTO IL MONDO E’ IN POTERE DEL MALVAGIO. ( 1 GIOVANNI 5:19)
‘’PERCIO VI DICO:SMETTETE DI ESSERE ANSIOSI PER LA VOSTRA  VITA, RIGUARDO A QUELLO CHE MANGERETE O CHE BERRETE,O PER IL VOSTRO CORPO,RIGUARDO A  QUELLO CHE INDOSSERETE.LA VITA NON VALE FORSE PIU’ DEL CIBO E IL CORPO PIU’ DEL VESTITO? ( MATTEO 6:25)
SI ADDESTRO’ NEL DESERTO PER UN GIORNO DI CAMMINO ,POI’ ANDO’’ A SEDERSI SOTTO UNA GINESTRA. E  CHIESE DI MORIRE,DCENDO: ‘’ORA BASTA! O GEOVA,TOGLIMI LA VITA, PERCHE’ NON SONO MIGLIORE DEI MIE ANTENATI’’. ( 1RE 19:4)
O GEOVA,SONO SCOSSO, E TI CHIEDO:’’FINO A QUANDO?’’ ( SALMO 6:3)
SEI MODI PER MANTENERE LA CALMA 
MENTRE GETTATE SU DI LUI TUTTE LE VOSTRE PREOCCUPAZIONI, PERCHE’ EGLI HA CURA DI VOI. ( 1 PIETRO 5:7)
NON SIATE IN ANSIA PER NESSUNA COSA, MA IN OGNI COSA LE VOSTRE RICHIESTE SIANO RESE NOTE A DIO CON PREGHIERE E SUPPLICHE ACCOMPAGNATE DA RINGRAZIAMENTI ; ELA PACE DI DIO CHE E’ AL DI LA’ DI OGNI  COMPRESSIONE CUSTODIA’ IL VOSTRO CUORE E LE VOSTRE FACOLTÀ’ MENTALI  MEDIANTE CRISTO GESU’. ( FILIPPESI 4:6,7) 
INVECE IL FRUTTO DELLO SPIRITO E’ AMORE.  GIOIA,PACE,PAZIENZA, BENIGNITÀ’, BONTA’, FEDE, ( GALATI 5:22) 
IO VI DICO:SE NIN BASTERÀ’ LALORO AMICIZIA A FARLO ALZARE,DI SICURO SARA’ PER L’INSISTENZA DELL’ AMICO CHE ALLA FINE SI ALZERA’ PER DARGLI  CIO’ CHE GLI OCCORE. PERCIO’ VI DICO: CONTINUATE A CHIEDERE E VI SARA’ DATO, CONTINUATE A CERCARE E TROVERETE, CONTINUATE A BUSSARE E VI SARA’ APERTO, PERCHE’ CHIUNQUE CHIEDE RICEVE,E CHI CERCA TROVA,E A CHI  BUSSA SARA’ APERTO.  (LUCA 11:8-10)
APPENA VIDERO GIO’SAFAT,I COMANDANTI DEI CARRI SI DISSERO:’’QUELLO  E’ IL RE D’ISRAELE’’. SI VOLTARONO DUNQUE PER COMBATTERE CONTRO DI LUI. GIO’SAFAT INVOCO’ AIUTO,E GEOVA LO AIUTO’; DIO SUBITO LI ALLONTANO’ DA LUI. ( 2 CRONACHE 18:31) 
ALLO STESSO MODO ANCHE LO SPIRITO VIENE IN AIUTO DELLA NOSTRA DEBOLEZZA; INFATTI A VOLTE  NON SAPPIAMO PER COSA DOBBIAMO PREGARE,MA LO SPIRITO STESSO INTERCEDE PER NOI CON GEMITI INESPRESSI. ( ROMANI 8:26)
‘’GUAI AI FIGLI OSTINATI’’, DICHIARA GEOVA, ‘’CHE METTONO IN ATTO PIANI CHE NON  SONO MIEI, CHE STRINGONO ALLEANZE NON DETTATE DAL MIO SPIRITO, COSI’ DA AGGIUNGERE PECCATO A PECCATO! SCENDONO IN EGITTO SENZA CONSULTARMI, PERMETTERSI SOTTO  LA PROTEZIONE DEL FARAONE E PER RIFUGIARSI  ALL’ OMBRA DELL’ EGITTO. ( ISAIA 30:1,2)
L’ AIUTO DELL’ EGITTO,INFATTI ME’ DEL TUTTO INUTILE. PER QUESTO L’HO CHIAMATO ‘’RA’AB, QUELLO CHE SE NE STA IMMOBILE’’. ( ISAIA 30:7)
QUESTO E’ DUNQUE CIO’ CHE DICE IL SANTO D’’ISRAELE: ‘’’VISTO CHE RESPINGETE  QUESTO MESSAGGIO E CONFIDATE NELLA FALSITÀ’ E NELL’ INGANNO E VI FATE AFFIDAMENTO , QUESTA COLPA SARA’ PER VOI COME UN MURO PIENO DI CREPE, CROLLERÀ’ ALL  IMPROVVISO,IN UN ISTANTE.  (ISAIA 30:12,13)
QUESTO E0′ INFATTI CIO’ CHE HA DETTO IL SOVRANO SIGNORE GEOVA,IL SANTO D’ISRAELE : ‘’SE TORNERETE DA ME E RESTERETE TRANQUILLI ,SARETE SALVATI. LA VOSTRA FORZA STARA’0 NEL  MANTENERE LA CALMA E AVERE FIDUCIA’’. MA VOINON AVETE  VOLUTO .( ISAIA 30:15)
‘’CONTINUATE DUNQUE A CERCARE PRIMA IL REGNO E LA GIUSTIZIA DI DIO,E TUTTE QUESTE ALTRE COSE VI SARANNO DATE IN AGGIUNTA.  (MATTEO 6:33)
CHI VUOLE PIU’ BENE A SUO PADRE O A SUA MADRE CHE A ME NON E’ DEGNO DI ME, E CHI VUOLE PIU’ BENE A SUO FIGLIO O A SUA FIGLIA CHE A ME NON E’ DEGNO DI ME. ( MATTEO 10:37) 
LA MOGLIE E’ LEGATA AL  MARITO FINCHE LUI VIVE. SE PERO’ IL MARITO SI ADDORMENTA NELLA MORTE E’ LIBERA’ DI SPOSARE CHI VUOLE,MA SOLO NEL SIGNORE. ( 1 CORINTI 7:39) 
ALLORA PIETRO E GLI ALTRI APOSTOLI RISPOSERO: ‘’DOBBIAMO UBBIDIRE A DIO QUALE GOVERNANTE ANZICHÉ’ AGLI UOMINI. ( ATTI 5:29) 
ALLORA GLI DIEDERO RETTA. RICHIAMARONO GLI APOSTOLI ,LI FUSTIGARONO E ORDINARONO LORO DI SMETTERE DI PARLARE NEL NOME  DI GESU’;POI’ LI LASCIARONO ANDARE . COSI’ LORO SE NE ANDARONO DAL SINEDRIO ,RALLEGRANDOSI PERCHE’ ERANO STATI RITENUTI DEGNI DI ESSERE DISONORATI PER IL SUO NOME. E OGNI GIORNO,NEL TEMPIO E DI CASA IN CASA, CONTINUAVANO INSTANCABILMENTE A  INSEGNARE E A DICHIARARE LA BUONA NOTIZIA INTORNO AL CRISTO,GESU’. ( ATTI 5:40-42)
E AIZZARONO IL POPOLO ,GLI ANZIANI E GLI SCRIBI; QUINDI GLI PIOMBARONO ADDOSSO,LO PRESERO CON LA FORZA E LO  PORTARONO DAVANTI AL SINEDRIO . PRESENTARONO FALSI TESTIMONI ,CHE DISSERO:’’QUEST’ UOMO NON SMETTE DI DIRE COSE CONTRO  QUESTO LUOGO  E CONTRO LA LEGGE. PER ESEMPIO,LO ABBIAMO SENTITO DIRE CHE QUESTO GESU’  IL NAZARENO ABBATTERÀ’ QUESTO LUOGO E CAMBIERÀ′ LE USANZE CHE MOSE’ CI HA TRAMANDATO’’. MENTRE TUTTI QUELLI SEDUTI NEL SINEDRIO LO FISSAVANO,VIDERO CJHE LA SUA FACCIA ERA COME  QUELLA DI UN ANGELO. ( ATTI 6:12-15) 
E ANCHE SE DOVESTE  SOFFRIRE AMORE DELLA GIUSTIZIA,FELICI VOI! COMUNQUE,NON TEMETE QUELLO CHE LORO TEMONO E NON AGITATEVI  ( 1PIETRO 3:14)
SE VENITE INSULTATI PER IL NOME DI CRISTO, FELICI VOI,  PERCHE’ LO SPIRITO DELLA GLORIA,LO SPIRITO DI DIO, RIPOSA SU DI VOI. ( 1PIETRO 4:14)
INOLTRE ,MEDIANTE LE MANI DEGLI APOSTOLI AVVENIVANO MOLTI SEGNI E PRODIGI FRA IL POPOLO; E SI RITROVAVANO TUTTI INSIEME SOTTO IL PORTICO  DI  SALOMONE. NESSUNO DEGLI ALTRI AVEVA IL CORAGGIO DI UNIRSI A LORO; TUTTAVIA IL POPOLO NE PARLAVA MOLTO BENE.E  CONTINUAVANO AD AGGIUNGERSI CREDENTI NEL SIGNORE,UN GRAN NUMERO DI UO0PMINI E DONNE. LA GENTE PORTAVA I MALATI NELLE STRADE PRINCIPALI E  LI  METTEVA SOPRA LETTINI E STUOIE COSI CHE, MENTRE PIETRO PASSAVA, ALCUNI DI LORO POTESSERO ESSERE TOCCATI ALMENO DALLA SUA OMBRA.  ANCHE DALLE CITTA’  INTORNO A GERUSALEMME ACCORREVANO FOLLE CHE PORTAVANO MALATI E PERSONE TORMENTATE DA SPIRITI IMPURI, E TUTTI VENIVANO GUARITI. ( ATTI 5:12-16)
ORA STEFANO ,PIENO DI FAVORE DIVINO E POTENZA,COMPIVA GRANDI PRODIGI E SEGNI IN  MEZZO AL POPOLO. ( ATTI 6:8)
E ANCHE SE DOVESTE SOFFRIRE PER AMORE DELLA GIUSTIZIA,FELICI VOI!  COMUNQUE,NON  TEMETE QUELO CHE LORO TEMONO  E NON AGITATEVI. ( 1PIETRO 3:14)
SE  VENITE INSULTATI PER IL NOME DI CRISTO, FELICI VOI,  PERCHE0′ LO SPIRITO DELLA GLORIA ,LO SPIRITO DI DIO, RIPOSA DSU DI VOI. ( 1PIETRO 4:14)
‘’MA PRIMA CHGE ACCADANO TUTTE QUESTE COSE, METTERANNO LE MANI SU DI VOI E VI PERSEGUITERANNO , CONSEGNANDOVI ALLE SINAGOGHE E GETTANDOVI IN PRIGIONE. SARETE PORTATI DAVANTI A RE E GOVERNATORI A CAUSA DEL MIO NOME. QUESTO VI DARA0′ MODO DI RENDERE TESTIMONIANZA DECIDETE QUINDI NEL VOS TRO CUORE DINON PREPARARE IN ANTICIPO QUELLO  CHE DIRETE IN VOSTRA DIFESA, PERCHE’ IO VI DARO’ PAROLE E SAPIENZA CHE  TUTTI I VOSTRI OPPOSITORI INSIEME NON POTRANNO NE’ CONTRASTARE NE’ CONTRADDIRE. INOLTRE SARETE CONSEGNATI PERFINO DA GENITORI , FRATELLI, PARENTI E AMICI; ALCUNI DI VOI VERRANNO MESSI A MORTE, E SARETE ODIATI DA TUTTI A CAUSA DEL MIO  NOME. EPPURE NEMMENO UN CAPELLO DELLA VOSTRA TESTA ANDRA’ PERDUTO. CON LA VOSTRA PERSEVERANZA SALVERETE LA VOSTRA VITA. ( LUCA 21:12-19) 
IN SEGUITO ZERA L’ETIOPE MOSSE CONTRO DI LORO CON UN ESERCIZIO DI 1.000.000 DI UOMINI E 300 CARRI. QUANDO ZERA RAGGIUNSE MARE’SA,ASA USCI’ CONTRO DI LUI ,E SI SCHIERARONO IN  FORMAZIONE DI BATTAGLIA NELLA  VALLE DI ZEFA’TA A MARE’SA. ASA INVOCO’ QUINDI GEOVA SUO DIO DICENDO:’’O GEOVA,A TE NON IMPORTA SE QUELLI CHE AIUTI SONO FORTI O DEBOLI. AIUTACI ,O GEOVA NOSTRO DIO,  PERCHÉ’ FACCIAMO AFFIDAMENTO SU DI TE E NEL TUO NOME SIAMO VENUTI CONTRO QUESTA FOLLA. O GEOVA,TU SEI IL NOSTRO DIO. NON PERMETTERE CHE UN UOMO MORTALE PREVALGA SU DI TE’’. ALLORA GEOVA SCONFISSE GLI ETIOPI DAVANTI  AD ESA E DAVANTI A GIUDA,E GLI ETIOPI SI DIEDERO ALLA FUGA. ( 2 CRONACHE 14:9-12)
NEL 36 ANNO DEL REGNO DI ASA, BAA’SA RE D’ISRAELE SALI’ CONTRO GIUUDA E SI MISE A FORTIFICARE RAMA, PER NON PERMETTERE A NESSUNO DI USCIRE DAL TERRITORIO DI ASA, RE DI GIUDA,O DI  ENTRARVI. PER QUESTO ASA PRESE ARGENTO E ORO DAI TESORI DELLA CASA DI GEOVA E DELA CADSA DEL RE E LI MANDO’ A BEN- ADA’D RE DI SIRIA, CHE VIVEVA  A DAMASCO, DICENDOGLI: ‘’C’E’ UN ACCORDO FRA ME E TE, E FRA MIO PADRE E TUO PADRE.ECCO,TI MANDO ARGENTO  E  ORO.VA’. INFRANGI IL TUO ACCORDO  CON BAA’SA RE D’ ISRAELE,COSI’ CHE SI RITIRI DA ME’’. ( 2 CRONACHE 16:1-3)
NEL 39 ANNO DEL SUO REGNO,ASA SI AMMALO ‘ AI èIEDI8 E LE SUE CONDIZIONI PEGGIORARONO MOLTO.  TUTTAVIA,PERFINO DURANTE LòA SUA MALATTIA NON SI RIVOLSE A GEOVA MA AI GUARITORI. ( 2 CRONACHE 16:12)
A QUEL TEMPO HANA’NI IL VEGGENTE ANDO’ DA ASA,RE DI GIUDA,E GLI DISSE4:’’DAL  MOMENTO CHE HAI FATTO AFFIDAMENTO SUL RE DI SIRIA E NON SU GEOVA TUO DIO, L’ ESERCITO DEL RE DI SIRIA E’ SCAMPATO ALLE TUE MANI. ( 2 CRONACHE 16:7)
GEOVA E0′ LA MIA LUCE E LA MIA SALVEZZA. DI CHI AVRO’ TIMORE? GEOVA E’ LSA FORTEZZA DELLA MIA VITA.  DI  CHI AVRO’  TERRORE? QUANDO UOMINI MALVAGI MI ATTACCANO PER DIVORARE LA MIA CARNE, FURONO LORO, MIEI AVVERSARI E NEMICI,A INCIAMPARE  E CADERE ANCHE SE CONTRO DIME SI   ACCAMPASSE UN  ESERCITO, IL MIO CUORE NON TEMERA’.  ANCHE SE CONTRO   SI ACCAMPASSE  UN ESERCITO IL MIO CUORE NON TEMERA’ ANCHE SE  CONTRO DI ME SCOPPIASSE UNA GUERRA RIMARRÒ’ COMUNQUE FIDUCIOSO. ( SALMO 27:1-3)
QUESTO LIBRO DELLA  LEGGE  NON SI DEVE  ALLONTANARE DALLA TUA BOCCA,E LO DEVI LEG LEGGERE SOTTOVOCE GIORNO E NOTTE ,PER OSSERVARE SCRUPOLOSAMENTE TUTTO CIO’ CHE C’E’ SCRITTO; ALORA  RIUSCIRAI NELLA VITA E AGIRAI  CON SAGGEZZA. NON TI HO COMANDATO DI ESSERE CORAGGIOSO EFORTE? NON FARTI PRENDERE DAL TERRORE E NON AVER PAURA,PERCHE’ GEOVA TUO DIO E’ CON TE OVUNQUE TU VADA ( GIOSUE’ 1:8,9)
NON TEMERAI ALCUN TERRORE IMPROVVISO, NE’ LA BUFERA CHE STA PER ARRIVARE SUI MALVAGI. GEOVA STESSO SI  MOSTRERÀ LA TUA FONTE DI SICUREZZA; IMPEDIRÀ’ AL TUO PIEDE DI CEDERE IN TRAPPOLA. (PROVERBI 3:25,26)
E INTERESSIAMOCI GLI UNI DEGLI ALTRI PER A SPRONARCI ALL’ AMORE E ALLE OPERE ECCELLENTI, NON TRASCURANDO DI PUNIRCI INSIEME,COME INVECE ALCUNI FANNO ABITUALMENTE,MA INCORAGGIANDOCI A VICENDA, TANTO PIU’ CHE VEDETE AVVICINARVI IL GIORNO. ( EBREI 10:24,25)
L’ ANSIA OPPRIME IL CUORE DELL’ UOMO MA UNA PAROLA BUONSA LO FA RALLEGRARE. ( PROVERBI 12:25)
QUESTA SPERANZA E’ PER NOI UN’0 ANCORA PER ,L’ ANIMA,  SICURA E SOLIDA ,E PENETRA  AL DSI LA’  DELLA CORTINA, ( EBREI 6:19) 
ECCO, IO CREO’ NUOVI CIELI  E UNA NUOVA TERRA, LE COSE PASSATE NON TORNERANNO IN MENTE NE0′ SALIRANNO IN CUORE. ( ISAIA 65:17)
SIEDERANNO OGNUNO SOTTO LA SUA VITE E SOTTO IL SUO FICO, E  NESSUNO LI SPAVENTERÀ’,  PERCHÉ’ LA BOCCA DI GEOVA DEGLI ESERCITI HA  PARLATO. ( MICHEA 4:4)
DESIDERIAMO COMUNQUE CHE  CIASCUNO DI VOI DIMOSTRI LOSTESSO IMPEGNO COSI’ DA AVERE LA PIENA CERTEZZA NDELLA SPERANZA SINO ALLA FINE, ( EBREI 6:11)
QUESTO E’ INFATTI CIO’ CHE HA DETTO IL SOVRANO SIGNORE GEOVA,IL SANTO D’ISRAELE: ‘’SE TORNERETE DA ME E RESTERETE TRANQUILLI , SARETE SALVATI. LA VOSTRA FORZA STARA’ NEL MANTENERE LA  CALMA E AVERE FIDUCIA’’. MA VOI NON AVETE VOLUTO. ( ISAIA 30:15)
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paoloxl · 5 years ago
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Per la morte di Stefano Cucchi condannati a 12 anni di reclusione i due carabinieri picchiatori. Punito per falso il militare testimone delle torture e il maresciallo che ha coperto i depistaggi. La verità dieci anni dopo. Ma Salvini non chiede scusa
Dodici anni ai due carabinieri, Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro, che pestarono Stefano Cucchi la notte del 16 ottobre di dieci anni fa dando inizio a un calvario che si concluse con la morte sei giorni dopo, all’alba del 22 ottobre in letto d’ospedale, “repartino” penitenziario. Tre anni e otto mesi al maresciallo che organizzò i depistaggi e gestì «la linea dell’Arma» (parole sue, di Roberto Mandolini, condannato anche a 5 anni di interdizione.
Stefano Cucchi fu pestato da due carabinieri. Ad ucciderlo sono stati loro. E’ la verità processuale di primo grado sancita dalla Corte d’assise di Roma pronunciata attraverso una sentenza di tre pagine lette nell’aula bunker del carcere capitolino di Rebibbia, dal presidente della Corte d’Assise. Tra 90 giorni le motivazioni. Raffaele D’Alessandro e Alessio Di Bernardo, i carabinieri della stazione Appia che durante il fotosegnalamento picchiarono Stefano, arrestato per droga, tanto violentemente da portarlo una settimana dopo alla morte. Sono stati condannati ciascuno a 12 anni di carcere per omicidio preterintenzionale. La stessa accusa cade invece per Francesco Tedesco, l’imputato che nel 2018 decise di parlare e di raccontare quanto aveva visto nella caserma Casilina, dove ci fu il pestaggio. Tedesco è stato comunque condannato a due anni e mezzo per l’accusa di falso. Restano le responsabilità del maresciallo Roberto Mandolini per la falsificazione del verbale di arresto, condannato a tre anni e otto mesi di reclusione. Per Tedesco, Mandolini e Vincenzo Nicolardi, il quinto militare imputato, la contestazione di calunnia è stata riqualificata in falsa testimonianza. Una verità oggi più forte perché in pochi minuti è diventata doppia. Quasi in contemporanea, è stato definito in Appello, per la terza volta, il processo che vedeva imputati cinque medici: per quattro è stato dichiarata la prescrizione del reato di omicidio colposo e il quinto è stato invece assolto.
In una bolgia di telecamere, di fronte ai giudici dopo la lettura della sentenza, Ilaria Cucchi si è stretta commossa in un abbraccio ai suoi genitori, Rita e Giovanni, e al legale Fabio Anselmo. Con loro, fin dal 2009, la sorella di Stefano ha percorso la lunga strada processuale che li ha portati al verdetto. «Mio fratello è stato ucciso, questo lo sapevamo e lo ripetiamo da dieci anni. Forse ora potrà risposare in pace», ha detto con gli occhi lucidi. Per la mamma sono stati «anni di dolore e di processi non veri». Anche per Francesco Tedesco, unico imputato in aula, rimasto impassibile di fronte alla lettura della sentenza nonostante la tensione si leggesse sul suo volto, «è finito un incubo». Dopo qualche minuto è arrivata anche la voce ufficiale dell’Arma. «Abbiamo manifestato in più occasioni il nostro dolore e la nostra vicinanza alla famiglia – ha detto il comandante generale Giovanni Nistri – un dolore che oggi è ancora più intenso dopo la sentenza di primo grado della Corte d’Assise di Roma che definisce le responsabilità di alcuni carabinieri venuti meno al loro dovere, con ciò disattendendo i valori fondanti dell’Istituzione». Una frattura che forse proprio oggi, nel giorno della dura sentenza per alcuni esponenti dell’Arma, viene ricucita con un gesto semplice in pochi istanti. Un carabiniere si avvicina a Ilaria per baciarle la mano – un episodio molto enfatizzato dai giornali “normali” – quasi per chiederle scusa, viene scritto, a nome di un’intera istituzione. «Chi sbaglia paga e doppiamente se porti la divisa – ha detto – quei due colleghi hanno infangato 200 anni di storia». Ma da 200 anni sono troppi gli episodi di malapolizia al punto che un’associazione, Acad, sempre presente nelle udienze e nelle campagna per verità e giustizia, ha istituito da quasi sei anni un numero verde per la loro segnalazione in tempo reale. Sarebbe sbagliato pensare che, senza una vera legge contro la tortura, senza codici alfanumerici sulle giubbe di chi agisce travisato, senza una formazione del personale ai valori costituzionali e al rispetto dei diritti umani, senza diritti sindacali spendibili, si possa ristabilire l’armonia tra società e lavoratori in divisa. Uno dei supertestimoni di questa storia, Riccardo Casamassima, lamenta da mesi il mobbing da parte dell’Arma e su fb, dopo la sentenza scrive così: La giustizia è arrivata .. Siamo arrivati a questo risultato tutti insieme con tutta la gente che ci ha sostenuto …con i nostri avvocati Serena Gasperini Daniele Fabrizi Fabio Anselmo. Oggi il mio pensiero va a tutte quelle famiglie che cercano la verità per i loro cari…. Va al poliziotto Antonino Agostino ammazzato dalla mafia.
Ad Attilio Manca, A Marco Vannini Serena Mollicone. Giuseppe Uva . Marcello Lonzi.
Al marinaio Nasta a tutti e sono tanti . Spero di ritornare a fare il mio lavoro e sono fiducioso nelle decisioni del Comandante Nistri. Riposa Stefano …riposa in pace frate..».
Probabilmente mastica amaro Giovanardi Carlo, ex carabiniere, poi ex ministro, girovago nella diaspora democristiano ma sempre nell’ambito del centrodestra. Il suo nome è legato alla legge proibizionista in gran parte anticostituzionale che ha riempito le galere ed è uno degli ingredienti del mix che ha ucciso, tra gli altri, Stefano Cucchi contro il quale lo statista s’è più volte scagliato provando a costruire una narrazione alternativa su una morte dovuta alla sua presunta sieropositività o alla sua magrezza dovuta sempre allo stile di vita. E’ convinto di avere «sempre detto la verità, ha fatto riferimento ad atti giudiziari, ha sempre usato un linguaggio temperato, moderato, senza mai offendere nessuno». La verità «emergerà solo col verdetto definitivo». E niente scuse. «Per cosa?».
«Dieci anni sono tanti per avere una piccola giustizia, anche se questa ora è al I° grado di giudizio – scrive su fb Lino Aldrovandi, il papà di Federico – E tu Ilaria insieme ai tuoi genitori siete stati forti e grandi.  Quel che succede dice la canzone, è nelle mani del destino, ma non sempre è così. Sono gli uomini, ognuno nel proprio ruolo, che fanno e che faranno sempre la differenza, e che magari non accetteranno mai l’orrore criminale di altri. Ma c’è ancora tanto per crescere in questo sistema malato, per garantire quella piccola giustizia a tutti, anche agli ultimi. Buona notte Federico. Buona notte Stefano…  Buona notte… con un abbraccio tutto particolare, intriso di dolcezza, a Rita, a Giovanni e a Ilaria, con un pensiero fisso di amore, rivolto al cielo, ai nostri ragazzi uccisi, colpevoli di niente. Nient’altro».
«È finito un incubo», dice Francesco Tedesco, il carabiniere assolto dall’accusa di omicidio preterintenzionale. «Spero che questa sentenza cominci a far togliere la divisa a chi non la merita – fa sapere il padre di Riccardo Magherini, morto mentre subiva un violento fermo da parte di carabinieri – via subito la divisa per i condannati. I capi inizino subito a dare l’esempio». «Le mele marce vanno cacciate subito- continua Guido Magherini – noi siamo delusi, ma il fatto che hanno accolto l’ammissibilità del nostro ricorso è già tanto. Sappiamo che i tempi sono lunghi e siamo fiduciosi». I suoi legali hanno infatti presentato ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo dopo che i giudici della quarta sezione penale della Corte di Cassazione, nel novembre del 2018, avevano assolto i tre carabinieri accusati di omicidio colposo e condannati nei primi due gradi di giudizio a 7 e 8 mesi, disponendo l’annullamento della sentenza d’appello perché «il fatto non costituisce reato». «Noi abbiamo trovato un muro di gomma – conclude il papà di Magherini – ma la IV sezione della Cassazione ce l’ho sempre negli occhi».
Qui il muro di gomma è caduto ma ci sono voluti anni dieci anni, 23 giorni e nove ore, per arrivare di nuovo in aula bunker a Rebibbia, la stessa location del primo processo, quello farlocco che escluse a priori ogni responsabilità dei militari dell’Arma, assolta a priori dal governo Berlusconi, di cui facevano parte Giovanardi e La Russa. Ma il teorema cucito addosso a tre uomini della penitenziaria aveva le gambe corte e ora quegli agenti sono tra le parti civili assieme alla famiglia Cucchi.
A dicembre 2017 l’avvio di questo Cucchi-bis con i carabinieri finalmente nell’occhio del ciclone grazie ad alcuni carabinieri supertestimoni a cui, nell’ottobre 2018, si aggiunse uno dei tre colleghi imputati per il pestaggio. Si tratta di Francesco Tedesco che raccontò sia la scena del pestaggio da teppisti, come lo definirà il pm Musarò, sia le pressioni del suo maresciallo a seguire «la linea dell’Arma», regista dei primi pestaggi e artefice del clima da far west di quel periodo nel quartiere in cui si verificò l’arresto di Stefano Cucchi. Mandolini, s’è detto nel processo, premeva per realizzare il massimo degli arresti per mettersi in buona luce con i suoi superiori. Dalle rivelazioni di Tedesco è partita una indagine parallela che ha portato all’apertura di un processo specifico per i depistaggi con 8 tra carabinieri e alti ufficiali fra gli imputati.
Con la statura morale per cui è noto nel mondo nemmeno Salvini chiederà scusa: «Scuse? Perchè, io ho ucciso qualcuno? Ho invitato la sorella al Viminale, in Italia chi sbaglia, paga. Però non posso chiedere scusa per eventuali errori altrui». «Ma io devo chiedere scusa anche per il buco dell’ozono?». Per quello no ma per le offese a Ilaria un essere umano ci farebbe un pensiero. Salvini è lo stesso che, quando finalmente fu chiaro che i carabinieri c’entravano, eccome, con la morte di Stefano, si permise di dire a Ilaria che si sarebbe dovuta vergognare, che certi suoi post gli facevano schifo. No, non chiederà scusa. E probabilmente non è così importante. Sarebbe meglio se pezzi di società riescano a disintossicarsi dalla fantomatica emergenza sicurezza, se la solidarietà riuscisse a prendere il posto del razzismo e della paura, se il superamento del proibizionismo tagliasse il Pil delle narcomafie e smorzasse le ambizioni di far west in certi ambienti di politica e forze armate.
In questi anni c’è stata la fila di politici che si sono messi in fila per un selfie con Ilaria Cucchi, senza comportamenti conseguenti, altri si sono fatti i selfie con i vertici di polizia e carabinieri sotto la dettatura dei quali sembra essere scritta la pessima legge sulla tortura (governava il pd, ricordiamolo quando mai lo dovessimo credere un “porto sicuro”) stigmatizzata dalla stessa Corte europea per i diritti umani.
Sette processi, tre inchieste, due pronunciamenti della Cassazione. Cucchi è una delle tante vittime di abusi di polizia come Giuseppe Uva, Michele Ferrulli, Dino Budroni, Carlo Giuliano, Massimo Casalnuovo e Federico Aldrovandi. La complessità della sua vicenda lo rende anche simbolo della battaglia per i diritti umani dei carcerati e contro ogni sopruso del potere sugli ultimi. Una battaglia che non si può sdraiare sugli allori di una sentenza di primo grado.
Le tappe della vicenda
– 15 ottobre 2009: Stefano Cucchi viene fermato dai carabinieri al Parco degli Acquedotti a Roma perchè trovato in possesso alcuni grammi di droga. Cucchi viene portato nelle celle di sicurezza di una caserma dei carabinieri. – 16 ottobre 2009: Stefano appare all’udienza di convalida del fermo con ematomi e difficoltà a camminare. Parla a stento: una registrazione diffusa successivamente testimonierà dello stato di Cucchi all’udienza. L’arresto è convalidato e Cucchi viene portato a Regina Coeli. – 22 ottobre 2009: Cucchi, dopo una settimana di detenzione, muore nel reparto protetto dell’ospedale Sandro Pertini. Inizia la battaglia giudiziaria della famiglia che una settimana dopo diffonde alcune foto choc del cadavere in obitorio che mostrano ematomi e segni ‘sospettì. – 25 gennaio 2011: vanno a processo sei medici e tre infermieri del Sandro Pertini e tre guardie carcerarie. – 5 giugno 2013: Vengono condannati quattro medici del Pertini. Assolti gli infermieri e le guardie carcerarie. – 31 ottobre 2014: In appello tutti i medici vengono assolti. – gennaio 2015: viene aperta l’inchiesta bis dopo che la Corte d’appello trasmette gli atti in procura per nuove indagini. – settembre 2015: i carabinieri entrano per la prima volta nell’inchiesta: 5 vengono indagati. – dicembre 2015 La Cassazione annulla con rinvio l’assoluzione dei 5 medici del Pertini. Vengono nuovamente assolti nel 2016 ma la Procura ricorre in Cassazione che dispone un nuovo processo d’Appello. – gennaio 2017: la Procura di Roma chiude l’inchiesta bis quella per la quale sono ora a processo 5 carabinieri. Nel luglio 2017 vengono rinviati a giudizio: Alessio Di Bernardo, Raffaele D’Alessandro e Francesco Tedesco, accusati di omicidio preterintenzionale e di abuso di autorità. Tedesco è accusato anche di falso e calunnia insieme con il maresciallo Roberto Mandolini, mentre della sola calunnia risponde il militare Vincenzo Nicolardi. – 11 ottobre 2018: il pm Giovanni Musarò rivela che l’imputato Francesco Tedesco per la prima volta parla di un pestaggio subito da Cucchi da parte dei colleghi Di Berardo e D’Alessandro. Le indagini sul pestaggio erano state riaperte grazie alle parole di un altro carabiniere, Riccardo Casamassima. Nel corso del processo emergono anche presunti depistaggi con la sparizione o l’alterazione di documenti di servizio. Si apre l’inchiesta. – 16 luglio 2019: Nell’ambito dell’inchiesta sui depistaggi vengono rinviati a giudizio il generale Alessandro Casarsa e altri 7 carabinieri tra cui Lorenzo Sabatino, all’epoca dei fatti comandante del reparto operativo di Roma. Il processo inizierà a novembre. – 3 ottobre 2019: il pm chiede la condanna a 18 anni per i due carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro accusati del pestaggio che viene, per la prima volta, associato alla morte di Cucchi.
Checchino Antonini
da Popoff
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Stefano Cucchi è stato ucciso. Condannati i due carabinieri
Dodici anni di reclusione per omicidio preterintenzionale. Pene per falso agli altri due militari. Sentenza anche per i medici: reato in prescrizione, responsabili solo civilmente.
Quando il presidente della prima Corte d’Assise di Roma, Vincenzo Capozza, finisce di leggere la sentenza che condanna per omicidio preterintenzionale Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro, i due carabinieri che la notte del 15 ottobre 2009 pestarono Stefano Cucchi spezzandogli la schiena, ci si sarebbe potuto aspettare di sentire, nell’aula bunker di Rebibbia, un qualche suono di giubilo. E invece no: com’è nello stile di Rita Calore, di Giovanni e Ilaria Cucchi, e dell’avvocato Fabio Anselmo, non una parola, non un gesto, e neppure un sorriso. Solo lacrime, a sciogliere la tensione di questi lunghissimi anni. E il pensiero di Stefano nei loro occhi.
IL PM GIOVANNI MUSARÒ – stesso rigore, stesso comportamento – aveva chiesto 18 anni di carcere per i due militari che non erano presenti in aula. Il collegio giudicante, composto anche di giudici popolari, li ha invece condannati a 12 anni, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e al risarcimento pecuniario della famiglia Cucchi da stabilirsi in sede civile. Assolto dall’omicidio preterintenzionale, «per non aver commesso il fatto», il carabiniere Francesco Tedesco (presente in aula), l’imputato che nel corso del processo bis è diventato il testimone chiave del pestaggio e l’accusatore dei suoi due colleghi, condannato però per falso a due anni e sei mesi di reclusione. Secondo questo primo grado di giudizio, anche se ha compilato un falso verbale, non è lui ad aver orchestrato il depistaggio.
Diversa la posizione del maresciallo Roberto Mandolini, all’epoca dei fatti comandante della stazione Appia, condannato per falso a 3 anni e 8 mesi di reclusione e interdetto dai pubblici uffici per 5 anni. Entrambi, Tedesco e Mandolini, sono stati invece assolti dall’accusa di calunnia, reato andato in prescrizione e perciò riqualificato in falsa testimonianza. Entrambi però dovranno risarcire i tre agenti penitenziari che hanno subito il primo processo e che ieri erano seduti nei banchi in attesa della sentenza. Infine assolto il carabiniere Vincenzo Nicolardi, accusato di calunnia, perché «il fatto non costituisce reato».
ENTRO 90 GIORNI si avranno le motivazioni della sentenza. E forse allora capiremo se è vero quanto sostenuto da uno dei legali di parte civile, l’avvocato Stefano Maccioni, che ha accolto con sollievo la sentenza arrivata da piazzale Clodio pochi minuti prima della condanna per omicidio preterintenzionale dei due carabinieri. A qualche chilometro di distanza, infatti, la Corte d’assise d’Appello presieduta da Tommaso Picazio ha giudicato i cinque medici dell’ospedale Pertini, dove Stefano Cucchi morì una settimana dopo il pestaggio, assolvendo «per non aver commesso il fatto» solo la dottoressa Stefania Corbi (era in ferie nei due giorni precedenti la morte del ragazzo) mentre ha stabilito per il primario del Reparto di medicina protetta, Aldo Fierro, e per gli altri tre medici, Flaminia Bruno, Luigi De Marchis Preite e Silvia Di Carlo, il non doversi procedere per intervenuta prescrizione. Erano accusati di omicidio colposo e i giudici hanno comunque confermato la responsabilità civile dei quattro sanitari, da stabilirsi in separata sede, nei confronti dell’unica parte civile rimasta in quel processo, il Comune di Roma. Secondo l’avvocato Maccioni, questa sentenza dimostra una volta di più «che sussiste ed è evidente il nesso causale tra le percosse e la morte».
Evidentemente se ne è convinta anche la Corte. E ora, quando la selva di fotografi si fa intorno alla famiglia Cucchi, Ilaria si rivolge al suo avvocato e compagno, Fabio Anselmo: «Forse ora Stefano potrà risposare in pace», dice. «Ci sono voluti dieci anni e chi è stato al nostro fianco ogni giorno sa benissimo quanta strada abbiamo dovuto fare». Anche il padre Giovanni e la madre Rita ricambiano gli abbracci, e asciugano le lacrime. «Ringraziamo tutti quelli che non ci hanno abbandonato». Il loro pensiero va in particolare ai magistrati Pignatone e Musarò, al carabiniere Riccardo Casamassima, che era in aula, e alla moglie Maria Rosati (tra i primi a rompere il muro di omertà), «per tutto quello che stanno passando». «Grazie anche a Tedesco che, seppur in ritardo – puntualizza Giovanni Cucchi – ha permesso il corso della giustizia».
È a questo punto che un carabiniere in servizio nell’aula bunker di Rebibbia, un volto conosciuto a chi ha seguito tutte le udienze, si avvicina a Ilaria e le bacia la mano: «Finalmente dopo tutti questi anni è stata fatta giustizia», dice accompagnando i genitori Cucchi fuori, lontano dai microfoni.
E, COME HANNO FATTO in aula in tanti, a cominciare dal Garante nazionale dei detenuti, Mauro Palma, anche a chilometri di distanza c’è chi si stringe idealmente a loro. «Questa sentenza rende giustizia anche per quelli che non sono riusciti ad ottenerla», commenta Patrizia Moretti, mamma di Federico Aldrovandi. Il mondo della politica invece come al solito si spacca: si congratulano tra gli altri il presidente della Camera Roberto Fico, il ministro Luigi Di Maio e molti esponenti della sinistra, mentre Matteo Salvini, che più volte ha attaccato Ilaria, si è rifiutato di chiedere scusa: «Se qualcuno ha usato violenza, ha sbagliato e pagherà ma questo dimostra che la droga fa male. Io combatto la droga sempre e comunque». Polemiche che Giovanni Cucchi rifiuta di commentare: «Nessuno ci restituisce Stefano ma questa sentenza farà luce su tutto il resto».
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scillame-skinofmysoul · 6 years ago
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Voglio riportare tutto di te perché nulla sia perso, né tantomeno i ricordi che mi hai lasciato, indelebili quanto splendidi.
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Foto del mio tesoro grande - Byron 
- Quando pensate che è la fine, che nulla potrà salvare il vostro dolcissimo amico, ecco che la volontà, tenacia e caparbia lotta da' i risultati. Credevano non avresti passato un altro giorno, invece questa notte tra caffè, e per te siringhe di acqua per farti idratare, abbiamo avuto la meglio e sei ancora qui. Poco fa ti sei alzato e hai anche abbaiato e mangiato di nuovo, altro che 7 vite come i gatti... non so' quanto ancora ti resta, ma sembra che anche la più grave malattia non sia bastata ad abbatterti. Mary che da lontano ha ascoltato i miei pianti, i miei sorrisi e visto i tuoi video, buffi, tutto coperto mentre ti mandava i saluti e Lucia che ancora non lo sa', ma ora capirà, leggerà che stai meglio, insieme a tutti gli amici virtuali che hanno scritto e commentato. Ora so' che non ti vedrò ancora per quanto vorrei, ma sarò ancora felice ogni volta del tuo muso e dei tuoi dispetti. Ora dormi stressato.
Non posso mettere le foto di come stavi, devastato dalla malattia, non sarebbe un bel vedere. Abbiamo fatto del nostro meglio perché non soffrissi e questo mi basta.
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... tornammo a passeggiare qualche giorno dopo... con visibile, perlomeno a noi che conosciamo la tua bellezza, la devastazione della malattia...
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... ti abbiamo trovato che eri molto più piccolo di così, 40 giorni e già l’uomo ti aveva usato per i suoi scopi... insieme ai tuoi fratelli ti avevano portato via dalla tua splendida mamma di Terranova e un papà Landseer che aveva i tuoi stessi colori. Eravate in otto, spaventati, minuscoli e da un po’ vi iniettavano di tutto per provare la vostra resistenza ai farmaci che avrebbero potuto salvare noi “umani”...  sequestrati poi dai Carabinieri che hanno avuto il buon cuore di trovarvi subito un posto caldo e amorevole e lì ci imbattemmo, nella consegna a chi avesse voluto prendersene cura... eri un batuffolo e appena visti ci sei corso incontro, nessun dubbio, noi eravamo la tua famiglia, non abbiamo avuto coraggio a dirti di no e sei diventato la nostra forza e il nostro conforto, come per te era arrivato l’amore che ti avevano tolto. 
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Ogni volta che provo a guardare i tuoi video sorrido (video che Tumblr non mi fa pubblicare) non c’è tristezza, sei stato salvato, so’ che quello che potevamo fare per riscattare la tua prematura scoperta della cattiveria umana l’abbiamo tentato, in tutto sempre, dal preparare il pesce lesso alle 6 di mattina prima di andare a lavoro perché allergico a quasi ogni alimento, passeggiato e portato ovunque ogni giorno, stanchi o meno, a rischio di qualche denuncia... per quel tuo caratterino inaffidabile e protettivo... sfido chiunque a non esserlo dopo quello che avevi passato, ma le persone che ti avevano conosciuto, sapevano e ti stavano distanti anche se ti giravano intorno ammirati, mentre leccavi un cono gelato con panna o sedevi attento accanto al tavolo al bar per la colazione, e guai a non darti il cornetto, non smettevi di abbaiare col tuo tono da molosso poderoso. Il finestrino dell’auto era il tuo personale era impossibile tenerti dietro, hai rischiato di restare appeso sullo schienale pur di affacciarti, così cedemmo al tuo bisogno di vento tra i peli... 
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... una meraviglia, un incanto restare a guardarti... 
Nulla ha senso, nessun credo, nessun potere, neppure la necessità di preoccuparci della fine di una pace che in realtà non c'è mai stata, o la lotta interiore per accettare questo mondo, resta solo una certezza... l"Amore. È solo questo che sostiene tutto, che protegge, da' significato ad un'intera esistenza; e mentre lotto per una speranza comune, mentre vorrei il mio sogno abbracciarmi, sei lì che tremi ormai, non hai più forza per lottare, per partecipare alle nostre vite, non riesci neppure a fare pipì, i tuoi biscotti preferiti hanno un odore fastidioso, solo i tuoi occhi mi cercano, preoccupato che non mi allontani troppo. Ho messo su la pentola per cucinare, ma non posso fare altro per te, se non starti accanto, fermare questa vita per un po' e vedere andare via la tua... Ho acceso il pc e messo Yruma, l"unica musica che ti rende sereno. Ricordi? La chiedevi sempre, e se ne mettevo una diversa abbaiavi, finché non sentivi le note del piano, sempre quelle, giorno e notte e ora, cerchi di attirare l'attenzione, perché non ci si sposti da te, dobbiamo restare insieme come sempre vero? Impazzivi di gioia alle nostre passeggiate nei campi di asparagi di cui facevi razzia, se penso che un abbraccio in famiglia per te era luce, ti infilavi al centro per prenderne un po" anche tu e ora non riesci neppure a muovere la coda. Ma sono certa, da qualche parte correremo ancora insieme, su quel campo sterminato di fiorellini blu e primule: <dai Byron andiamo a vedere i fiorellini> ecco che allora correvi al tuo spazio preferito, vicino alla Rubinia, dove riposa la mia dolce mamma, forse perché tu ne sentivi la presenza, quella serenità che era solo in quel metro quadro di verde che Lei proteggeva e da cui mi sono allontanata. Aspetto che tu vada per incominciare un'altra vita, molto più lontana, ma voi sarete con me, perché l'Amore resta nel cuore, non ci lascia mai... Mai! Dolcissimo amico, superiore all'uomo che non sa' quanto è preziosa la vita, non sa' quanto importante sia l'Amore; tu lo hai dato a me senza riserve, continuerò a sentirlo per sempre, ciao Byron.
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E' così bello il mare che puoi solo ricordare...
Era così facile farti sorridere, bastava portarti altrove, dove vivono le onde, dove ci sei anche tu, ora... qui con me, dove è solo mare
_ ScillaMé       
A Byron 25/8/2017                                                                                                  ... hai scelto di spegnerti due giorni prima della mia partenza per lavoro, perché non soffrissi del non poterti portare con me... non potrò mai dimenticarti né smettere di amarti, mai!! 
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forzaitaliatoscana · 2 years ago
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racconti-crepuscolari · 3 years ago
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Come sai bene, non ho mai raccontato a nessuno la mia storia; per buona parte della vita non ho fatto altro che raccontare di guerrieri e leggende nelle locande di tutto il continente ma sono sempre stato restìo a parlare di me, perfino a te. Ora forse posso finalmente raccontarti quello che mi ha portato su questa strada.
Le mie origini non sono affatto umili; se ti dicessi il nome di mio padre saresti sorpresa. Un essere subdolo e meschino che ha contribuito alla rovina di questo mondo. Voleva che diventassi come lui, voleva che guidassi un giorno quello che era il suo dominio. Per questo mi obbligava ogni dannatissimo giorno a studiarmi libri e libri di storia, tattica, magia. Lì imparai parecchie cose e le mie uniche soddisfazioni derivavano da quello. Mi assegnò anche un istruttore, un mago inquietante ossessionato dall'evocazione, e oltre a lui non vedevo nessun altro. Non ho mai saputo invece chi fosse mia madre, una puttana? Una strega? Una regina di un qualche regno? In ogni caso non aveva importanza, la mia vita era una merda e gli unici rapporti sociali che avevo erano con quell'apatico mago del cazzo. I luoghi che frequentavo erano bui e umidi, non vedevo mai la luce del sole e una volta cresciuto intuii che dovessi trovarmi in un qualche posto sotto terra. Odiavo quella vita, odiavo mio padre.
Il mio sogno era viaggiare, viaggiare in quei bellissimi posti descritti nei libri che leggevo, nelle storie di guerrieri leggendari e di battaglie epiche. Volevo vedere le creature descritte nei libri di zoologia e ammirare il panorama dai monti più alti che esistono. Volevo partecipare a spedizioni, avventure e missioni. Ma soprattutto volevo distruggere mio padre e tutto ciò che aveva. Volevo la mia vendetta.
Un giorno trovai una statuetta di bronzo lasciata incustodita, probabilmente dal mio insegnante psicopatico. Capii subito che era magica e che era incantata con una qualche sorta di magia di viaggio dimensionale. Non m'importava dove mi avrebbe portato: nell'Abisso, nell'Elysium o in Paradiso poco cambiava, qualunque posto era meglio di quello. Provai quindi ad usarla subito e, senza sapere nemmeno come, mi ritrovai subito in mezzo ad una piazza cittadina immerso nel buio della notte, con la statuetta in mano che ora sembrava completamente innocua.
La piazza era vuota, erano visibili solamente delle luci di torcia provenienti dai vicoli. Quel posto era inquietantemente silenzioso e volevo allontanarmi il prima possibile. In qualche modo riuscii a fuggire da quella città e me ne scappai nei boschi vicini.
E da questo momento inizia la storia che già sai, viaggiai per varie locande, mi ubriacai costantemente e raccontai le storie che studiai nei libri per guadagnarmi da vivere con quello che sapevo. Negli anni diventai molto bravo e intorno a me sono riuscito sempre a radunare un sacco di gente interessata. Viaggiai per tutto il continente portando le mie storie e realizzai una parte dei miei sogni.
E poi un giorno conobbi te e passai gli anni più belli della mia vita. Tu che suonavi il tuo liuto ed io che raccontavo le mie storie. Eravamo bravissimi, eravamo una coppia perfetta.
Il giorno in cui ho trovato la tua testa mozzata sopra il mio letto una parte di me è morta con te. Ma il giuramento che ho fatto è ancora valido, mio padre la pagherà e quel giorno, ti giuro, arriverà presto.
Spero ti piaccia questo posto che ho scelto per te, ci ho messo molto per trovarlo. Ti lascio questa statuetta, che possa aiutarti nell'altro mondo come ha aiutato me in questo.
Riposa in pace, amore mio.
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fraselfie · 3 years ago
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25/09/1999 - 25/09/2021 22 anni di sacerdozio! "Quanti pensieri, mio Dio, hai per me" e continui ad averne! Quanta misericordia mi hai insegnato a donare agli altri, comprendendo la Tua verso di me! Quanto Amore hai per me! Quanta tenerezza mi inviti a donare...solo in Te riposa la mia anima...e dico Grazie! Grazie che Tu, credi in me! Grazie dei tanti fratelli e sorelle che hai posto sul mio cammino...per ciascuno chiedo una benedizione...perché questo sono per me: la TUA BENEDIZIONE! Grazie, Signore...e fa di me STRUMENTO DELLA TUA PACE...PAX https://www.instagram.com/p/CUPAYCQowM1/?utm_medium=tumblr
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coquelicotmafille · 3 years ago
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ANDROMEDA SCATENATA Pittura su cabina Enel, 10x5x3, Sperlonga. Per questo dipinto ho tratto ispirazione dalla vicenda di Andromeda, ma per me questa giovane donna, non aspetta Perseo per salvarsi, si libera da sola. Scopre di possedere tutta la forza, la capacità, la creatività per avanzare in un destino proprio secondo le sue scelte e intuizioni. Non ci sono mostri di cui aver paura se non i propri demoni a cui siamo tentate di dare corda. For this painting I drew inspiration from the story of Andromeda, but for me this young woman does not wait for Perseus to save her, she sets herself free. She discovers that she has all the strength, the ability, the creativity to advance in her own destiny according to her choices and intuitions. There are no monsters to fear but our own demons to which we are tempted to give way. Dedico insieme al mio compagno Francesco Negri questo lavoro a Raffo. Guardando al mare e alle cose belle, penseremo a te, alla tua umanità solare. Ciao amico, vola tra le stelle. Ringrazio Claudio Parolini e Stefania Bocchia della Dessert S.R.L di avermi coinvolta in questo progetto e Valeria Vaccari per averci fatto incontrare. Ringrazio di cuore Gabriella Lanna aka @kebrillah86 per la sua gioiosa partecipazione, Ida della parafarmacia per l'apporto in H2o, Franca aka @interni_a_mano per il suo entusiasmo pratico, tutte le genti del vicinato che in questo giorni hanno mostrato gentilezza e curiosità. Ringrazio Olivia e Bettina Gozzano per l’ospitalità. Ringrazio Francesco Negri, best problem solver ever, che sia ancora amore, avventura e collaborazione.
#andromeda #pop #domenicoguidi #hevelius #galassia #costellazione #raffo riposa in pace
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manuelinfantewriter · 4 years ago
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Riposa in pace mio piccolo Lu. Addio mio amato fratellino. Mi manchi tanto. Oggi sembra ancora un brutto sogno. Non potrò più tenerti sul dito o sulla spalla o vederti arrampicarti per salire sulla spalla o planare per atterrare sulla mia testa. Perché mi hai lasciato solo. Ti porto nel mio cuore piccino mio. Addio Lu. Non bastano 1000 parole ne tutte le lacrime che sto versando, per colmare il vuoto dentro di me e il tuo amore incondizionato. Addio Lu. Ci rivedremo. (presso Formia Latina) https://www.instagram.com/p/CJtVjFQjl-c/?igshid=dme01rj6ogzk
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