#presentata
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raga ma posso dire una cosa?
ma quanto cazzo fa schifo la nuova casa della mia amica Chiara F?? santo dio che pacchiana
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In tutto questo io vorrei solo dire che ringrazio Dio per Damiano Gavino in Nuovo Olimpo. Se dovevamo stare ad aspettare la rai per qualcosa di vagamente queer col suo personaggio stavamo freschi..........
#un professore#damiano gavino#nuovo olimpo#ozpetek ha visto la cosa ignobile presentata dalla rai e ha giustamente detto 'HOLD MY BEER'#un professore rai#my post
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A proposito, volevo dirvi che, dalla notte dei tempi, quando c'è un intervento significativo su un immobile va presentata la denuncia di variazione catastale che spesso comporta un aumento della rendita catastale e, a cascata, delle imposte dovute.
Avete presente quella bustina verde con mittente Agenzia delle entrate - Territorio? È l'ABC.
Quindi di cosa stiamo parlando?
@giuslit
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No, niente Wozniak o Steve Jobs, qui si parla dei VERI inventori del Personal Computer, qui si parla di una storia Italiana che cambiò il mondo.
Ivrea 1962, Il genio visionario Adriano OLIVETTI è già morto e la successione dell'azienda è affidata a suo figlio Roberto.
C'è però un ingegnere di nome Pier Giorgio Perotto, che ha un’idea geniale, degna del grande Adriano: costruire una macchina per elaborare dati che offra autonomia funzionale e che quindi abbia dimensioni ridotte per stare in ogni ufficio, programmabile, dotata di memoria, flessibile e semplice da usare.
Perotto crea un team di giovani Ingegneri: Giovanni De Sandre, Gastone Garziera, Giancarlo Toppiche, che lavora su questo progetto "IMPOSSIBILE" per l'epoca, considerando che sino ad allora i Computer erano grandi come stanze ed utilizzabili solo da esperti programmatori.
Dopo un anno dal lancio del progetto, il TEAM riesce a sviluppare un primo rudimentale prototipo rinominato "Perottina" ma purtroppo Olivetti, sprofonda in una crisi finanziaria profondissima, entrano nuovi soci e non capendo le potenzialità enormi che aveva il reparto Elettronico dell'azienda lo svendono all'americana General Electric con tutti i brevetti, al motto:
"Nessuna azienda Europea può entrare nel mercato dell'elettronica, non fa per noi, non siamo in grando, per quello ci sono gli americani"
Perotto però riesce a sottrarsi e sottrarre il suo TEAM al trasferimento, e prosegue, dimenticato dal resto dell'azienda che oramai si occupava d'altro, nel suo progetto visionario facendo progettare il Design della Macchina a Mario Bellini (designer famoso dell'epoca)
1965 New York. Il prototipo definitivo della Programma 101 è finalmente pronto ed in occasione del BEMA (salone delle macchine per l’automazione dell’ufficio), la fiera piu' importante dell'epoca, viene presentata al grande pubblico.
Il PRIMO PC ebbe un successo pazzesco, stavolta a giudicarlo non erano capi d'azienda (che poco capivano di elettronica) ma persone comuni, tutti si chiedevano dove fosse il cavo che collegasse quella bellissima macchina ad un "vero computer", nessuno poteva credere che era quello il computer stesso.
Il costo passò da 100000 dollari dell'epoca di un computer tradizionale a poco più di 3200 dollari, tutti ne volevano uno, anche la NASA ne acquistò diversi esemplari.
Purtroppo però In Olivetti, a parte il gruppetto di Perotto, non ci sono più i tecnici e ingegneri elettronici indispensabili sia per progettare ulteriori sviluppi del prodotto, sia per organizzare una rete commerciale in grado di vendere un prodotto ben diverso dalle macchine per scrivere o da calcolo.
L’Olivetti cerca di richiamare tecnici e ingegneri che sono finiti alla OGE (General Electric), dove lavorano per gli americani; ma i tempi non sono brevi, mentre l’industria americana, colta l’importanza delle novità introdotte dalla P101, non perde tempo per imboccare la stessa strada.
Il resto è storia.
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(Il post qui sopra è di michelecogni)
È una verità assoluta. Nella vita di ognuno, non si contano i litri di rimpianto e i decimetri di unghie mangiate dopo ogni occasione non colta.
Pensi sempre che, visto che ti si è presentata, di sicuro ne arriverà un'altra. Ma non funziona così. La vita è l'acqua di un fiume. Impetuosa e varia, non sarà mai più la stessa.
Aliantis
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Abbiamo tutti un blues da piangere (Perigeo)
youtube
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La giornalista Lorenza Ghidini ricorda la richiesta di sgombero del palazzo di CasaPound presentata dai rossoverdi, i quali hanno candidato al parlamento europeo Ilaria Salis, colei che occupava alloggi popolari.
Basta lasciarli parlare e confessano tutta la loro sinistra ipocrisia.
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Cose Olimpiche
Premessa: vorrei togliere dalle gigantesche spalle di Charles Pierre de Frédy, barone di Coubertin la frase che sostiene "l'importante non è vincere, è partecipare": in realtà a pronunciare questa frase fu il vescovo anglicano Ethelbert Talbot, della diocesi di Bethlehem, Central Pennsylvania, durante una cerimonia di saluto ai partecipanti ai Giochi di Londra 1908, il 24 giugno, nella cattedrale di Saint Paul. Lui si limitò a citarla il giorno dopo, chiarendone la fonte, in un banchetto. Il motto olimpico, voluto da De Coubertin ma ideato da un altro religioso, Henri Didon è un altro, dal significato del tutto opposto: «Citius, altius, fortius», «Più veloce, più alto, più forte».
Multidisciplinarietà Rosa: le 40 medaglie vengono da 20 discipline diverse, delle 12 d'oro 7 sono state vinte da atlete, 2 da coppie miste (la prima assoluta della storia olimpica nella prova dello Skeet Misto). I grandiosi velisti Caterina Banti e Ruggero Tita sono gli unici della nostra spedizione ad aver confermato l'oro di Tokyo.
Legni: Sono 25 i quarti posti nelle competizioni olimpiche dell’Italia. Dietro di noi la Francia con 19, gli Stati Uniti con 18 e la Gran Bretagna con 17. A cui vanno aggiunti altri 26 tra quinti e sesti posti. Un segnale prezioso, che dimostra una generale competitività del movimento sportivo, ma che lascia l’amaro in bocca, soprattutto per alcuni episodi.
Rivolte Eleganti: la protesta del Settebello, la Nazionale Maschile di Pallanuoto, rimarrà nella storia Olimpica. Alla presentazione degli inni prima della Semifinale per i posti dal 5° all'8° contro la Spagna, la squadra si è presentata di spalle alla giuria arbitrale
Poi per i primi 4 minuti della partita con la Spagna ha tenuto un giocatore sempre nel proprio angolo di metà campo, a simboleggiare una espulsione. Questo perché nella partita dei Quarti contro l'Ungheria, una decisione inspiegabile del primo arbitro ha punito per fallo violento per 4 minuti un giocatore, Francesco Condemi: è stato giudicato infatti violento un contatto naturale di Condemi, che si preparava a nuotare in attacco, con un ungherese. La decisione ha annullato il 3-3 italiano scaturito in quella azione, dato un rigore all'Ungheria, trasformato (punteggio quindi 2-4) e costretto l'Italia a giocate 4 minuti, metà di uno dei 4 tempi della partita, con un uomo in meno. La partita finirà 9-9, perderemo ai rigori.
Leggende: L'unico atleta delle Olimpiadi moderne ad aver vinto per 5 edizioni consecutive l'oro, nella Lotta Greco Romana categoria Super Massimi, battendo il record detenuto da 4 leggende sportive americane: Al Oerter, Carl Lewis e Michael Phelps. Mijaín López, lottatore cubano, appena terminato il suo incontro si è tolto le scarpe, annunciando il suo ritiro, dopo una carriera inimitabile (tra l'altro, 5 volte campione del Mondo, 5 ori ai Panamericani)
Insegnamenti: Kimia Yousofi, velocista afghana, ha corso la sua batteria dei cento metri in 13"42, tempo nemmeno modesto, ma alla fine della sua prova, girando il suo numero di partenza ha mostrato queste parole:
Educazione, Sport (scritto in verde, che si legge a malapena) e I nostri diritti. I 6 atleti afghani presenti a Parigi, 3 donne e 3 uomini, sono stati selezionati non dal governo afghano dei taliban ma da un Comitato olimpico afghano in esilio. Tanto che “Soltanto tre atleti maschili rappresentano l'Afghanistan” ha dichiarato qualche settimana fa un portavoce dei taliban. Perchè tra le molte cose vietate alle donne, anche lo sport non può essere praticato.
Onlyfans: l'asticella colpita dalla "generosità" del saltatore Anthony Ammirati che lo ha estromesso dalla Finale del Salto con l'Asta (per una di quelle serie di coincidenze linguistiche da capogiro) non ha affatto scatenato le polemiche sulla ipersessualizzazione di un atleta. Cosa che, per certi versi in maniera molto coerente, ha spinto le giocatrici di Beach Volley Brasiliane (oro alla fine del Torneo) a giocare così:
in pantaloncino, mentre le loro avversarie canadesi in finale si sono presentate così:
Argentini: prima delle Olimpiadi, Julio Velasco ha perso il fratello maggiore, Raul, più anziano di lui di sei anni (72 Julio, 78 Raul). Ne ha anche un altro, Luis, che giovanissimo fu arrestato durante la Dittatura di Vileda, e per cinque mesi irrintracciabile. La famiglia, sconvolta, pensò ad un ennesimo caso di desaparecido. Invece dopo 5 mesi, dopo che subì torture indicibili e numerose simulazioni di fucilazioni, Luis fu riconsegnato alla famiglia. E la prima cosa che raccontò ai fratelli fu questa: "Quando mi stavano torturando, c'era un prete nella stanza. Distrutto dal dolore, a mezza voce gli dico <<Padre ma lei è contento di far parte di tutto questo?>>. Il prete restò in silenzio ed uscì dalla sala". Questo per dire di che pasta sono fatti i Velasco. Le cui prime parole dopo un'impresa stratosferica (5 partite vinte su 5, 15 set vinti, solo 1 perso, record assoluto in una Olimpiade, prima squadra Europea campione Olimpica nella pallavolo femminile dal 1988) sono state rivolte: alle ragazze che hanno giocato, a quelle che non c'erano per infortunio, al movimento della pallavolo femminile che "sta alle ragazze come il calcio ai ragazzi". Nessuna sfida personale, nessun cerchio che si chiude. Un grande uomo di sport, Julio Velasco.
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Update: ieri sera sono andata al compleanno della mia collega - che inaspettatamente mi aveva invitata circa due settimane prima dell'evento - e devo dire che mi sono davvero divertita. Sono uscita dalla mia comfort zone e anche se all'inizio mi sentivo un po' a disagio, mi sono buttata ed ho parlato il più possibile con tutte le ragazze presenti. La cosa bella è che nonostante la differenza di età (io 24, loro 29) e specialmente di vita, non mi sono affatto sentita fuori posto. E boh, non so se sia stata una singola esperienza passeggera ma il fatto che la mia collega mi abbia presentata a quel gruppo come una sua amica mi rende super felice.
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Perché Dio ha creato il male? La risposta mi ha colpito fino al midollo dell'anima!
Un professore dell'università ha posto ai suoi studenti la seguente domanda:
- Tutto ciò che esiste è stato creato da Dio?
Uno studente rispose coraggiosamente:
- Sì, creato da Dio.
- Dio ha creato tutto? - ha chiesto un professore.
"Sì, signore", rispose lo studente.
Il professore ha chiesto:
- Se Dio ha creato tutto, allora Dio ha creato il male, poiché esiste. E secondo il principio che le nostre azioni definiscono noi stessi, allora Dio è malvagio.
Lo studente è rimasto in silenzio dopo aver sentito una risposta del genere. Il professore era molto soddisfatto di se stesso. Si vantava con gli studenti per aver dimostrato ancora una volta che la fede in Dio è un mito.
Un altro studente ha alzato la mano e ha detto:
- Posso farle una domanda, professore?
"Certo", rispose il professore.
Uno studente si è alzato e ha chiesto:
- Professore, il freddo è una cosa?
- Che tipo di domanda? Certo che esiste. Hai mai avuto freddo?
Gli studenti hanno riso alla domanda del giovane. Il giovane rispose:
- In realtà, signore, il freddo non esiste. Secondo le leggi della fisica, quello che consideriamo freddo è in realtà l'assenza di calore. Una persona o un oggetto può essere studiato se possiede o trasmette energia.
Lo zero assoluto (-460 gradi Fahrenheit) è una totale assenza di calore. Tutta la materia diventa inerte e incapace di reagire a questa temperatura. Il freddo non esiste. Abbiamo creato questa parola per descrivere ciò che proviamo in assenza di calore.
Uno studente ha continuato:
- Professore, esiste l'oscurità?
- Certo che esiste.
- Si sbaglia di nuovo, signore. Anche l'oscurità non esiste. L'oscurità è in realtà l'assenza di luce. Possiamo studiare la luce ma non l'oscurità. Possiamo usare il prisma di Newton per diffondere la luce bianca su più colori ed esplorare le diverse lunghezze d'onda di ogni colore. Non puoi misurare l'oscurità. Un semplice raggio di luce può entrare nel mondo delle tenebre e illuminarlo. Come si fa a dire quanto è buio un certo spazio? Misuri quanta luce viene presentata. Non è così? Oscurità è un termine che l'uomo usa per descrivere ciò che accade in assenza di luce.
Alla fine, il giovane ha chiesto al professore:
- Signore, esiste il male?
Questa volta era incerto, il professore rispose:
- Certo, come ho detto prima. Lo vediamo tutti i giorni. Crudeltà, numerosi crimini e violenza in tutto il mondo. Questi esempi non sono altro che una manifestazione del male.
A questo, lo studente rispose:
- Il male non esiste, signore, o almeno non esiste per se stesso. Il male è semplicemente l'assenza di Dio. È come l'oscurità e il freddo - una parola creata dall'uomo per descrivere l'assenza di Dio. Dio non ha creato il male. Il male non è fede o amore, che esistono come luce e calore. Il male è il risultato dell'assenza di amore Divino nel cuore umano. È quel tipo di freddo che arriva quando non c'è caldo, o quel tipo di buio che arriva quando non c'è luce.
Il nome dello studente era Albert Einstein.
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Fa un certo effetto osservare come spesso tale liberazione sessuale venisse presentata sotto forma di ideale collettivo mentre in realtà si trattava di un nuovo stadio dell'ascesa storica dell'individualismo. Coppia e famiglia rappresentavano l'ultima isola di comunismo primitivo in seno alla società liberale. La liberazione sessuale ebbe come effetto la distruzione di queste comunità intermedie, le ultime a separare l'individuo dal mercato. Un processo di distruzione che continua oggigiorno.
-Michel Houellebecq
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trovata nei meandri oscuri del mio telefono, presentata senza commento
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L'effetto Thatcher.
Questa illusione evidenzia un difetto di come funziona il nostro cervello: non possiamo elaborare una faccia capovolta perché siamo programmati per riconoscere i volti nel modo giusto.
Creiamo una mappa mentale riconoscendo il volto a pezzi - occhi, bocca e naso.
Quindi quando ci viene presentata un'immagine Thatcherised sottosopra, non viene elaborata correttamente. Sappiamo che è sottosopra, ma siccome incontriamo così raramente facce capovolte, non ci siamo evoluti per interpretarne le espressioni. I tratti facciali sembrano a posto, quindi i nostri cervelli pensano che lo sia anche il resto del viso. Ecco perché non vediamo nulla di strano fino a quando non voltiamo la faccia nel verso giusto..
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Recentemente a una del mio dipartimento (quello dei visti) non hanno rinnovato il contratto e quindi alla fine di Novembre se ne andrà.
Non ci ho mai parlato granché quindi non la conosco nemmeno, so solo che è un tipo che si lamenta spesso anche delle cose più banali (sempre a ragione, per carità, però Madonna bella...).
Non vi sto a dire quanto stanno a inciuciare per questa cosa...
Mi è stato chiaro fin da subito che il mio dipartimento e il direttore non si possono proprio vedere, a vicenda. Non ho capito ancora bene le motivazioni ma non si credono nelle cose che dicono e non su fidano l'uno dell'altro.
Dalla mia parte, posso dire che il direttore sin dal colloquio mi ha sempre fatto una buona impressione: mi ha detto chiaramente al colloquio quali sarebbero stati i contro dell'entrare in azienda (chi lo avrebbe fatto? Okay che lì fuori è pieno di gente/schiavi da poter assumere, but still), quando mi sono presentata in cannottiera per il meeting improvviso non se n'è proprio fottuto (questa cosa non è assolutamente normale in Giappone e fosse stato qualcun altro in un altro posto, avrei potuto avere un richiamo bello pesante)... vabbè insomma mi ha sempre fatto l'impressione di uno con una visione abbastanza aperta. Poi, anche se ammetto che non dovrei perché i capi si meritano solo bestemmie, devo dire che una parte di me gli è grata: se lui non mi avesse assunta, starei ancora in quell'azienda IT giapponese con 10 giorni di ferie di merda e altre regole del cazzo. Non posso non sentirmi almeno un minimo grata per avermi tirato fuori da quella situazione che non mi piaceva.
Dall'altra parte, come membro del dipartimento vorrei condividere (?) in parte il loro astio nei suoi confronti, anche se mi è difficile e quindi adesso mi sento in mezzo a due fuochi, sebbene fortunatamente non sono chiamata mai a dire niente o a esprimere un'opinione (infatti non è per niente comune farlo in questo paese).
Non so, non è niente eppure è una cosa che influenza il mio umore: non è piacevole stare in mezzo a quell'aura di astio non appena qualcuno nomina qualche superiore.
Stasera, infatti, sono stata alla mia prima cena aziendale e del mio dipartimento non c'era NESSUNO (solo uno che è venuto per magnà gratis come me perché è palesemente goloso). Negli altri team sono tutti giovani e stranieri, tra di loro già hanno fatto amicizia oltre il lavoro e spesso li vedo chiacchierare nella sala pranzo. Nel mio invece io sono la più giovane e l'unica straniera, quindi mi si parla poco e c'è sempre quella distanza da "siamo solo colleghi di lavoro" + distanza giapponese/straniero. Stasera almeno 2/3 persone mi hanno chiesto:"Ma perché sei andata nel team dei visti?" e io ero tipo:"Non ho scelto nulla, al colloquio mi hanno detto che sarei stata inserita lì e basta".
Insomma, è un dipartimento che viene visto in maniera strana da tutti, che fa un lavoro completamente diverso da tutti (più pesante in tutti i sensi, anche se nessuno se ne frega) e che non è "amato". Non voglio dire che vorrei cambiare dipartimento perché comunque ho fatto la conoscenza di alcuni colleghi e mi stanno simpatici, però non nego che a volte sarei contenta se mi spostassero...
#la sfigata sempre io devo essere#non per qualcosa però ja sì#uno oggi ha detto che ha fatto UNA SETTIMANA INTERA di smart#e io mi sento in colpa se lo faccio 2 o 3 MATTINE alla settimana l#che amma fà#lavoro#my life in tokyo#bcd journey
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Kamala Harris viene presentata come il volto giovane delle presidenziali.
Ha 59 anni.
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Piacere, sembro bergamasca e ho la faccia da stronza.
Torno dal lavoro stasera, parcheggio e un vicino della scala successiva alla mia è fuori con il cane. Mi dice una cosa della macchina e poi mi chiede del mio lavoro. Si ricordava che facevo la geometra, ma gli spiego che lavoravo in un altro tipo di ufficio fino a quattro anni fa, ma adesso sono in ospedale (l'ultima volta che avevamo parlato facevo ancora l'impiegata).
Mi racconta del suo lavoro, facciamo due battute e poi mi dice: ma tu sei di qui? Proprio di qui qui, non di un paese qua intorno? Gli spiego che sono di qui qui, mia mamma abitava in centro e mio papà è sardo ma sa il nostro dialetto meglio di me, e io sono nata e sempre stata qui. Capisco cosa vuole dirmi e lo anticipo: perché pensavi fossi bergamasca o bresciana o cremasca, vero? E lui: sì, bergamasca.
Lo so, non ho l'accento di qui, per fortuna, spesso mi hanno detto che sembro bergamasca e questo mi piace perché amo Bergamo e i bergamaschi, per me è un complimento.
Parliamo ancora un minuto, mi chiede una cosa di mio figlio e poi mi dice: posso dirti un'altra cosa? A parlarti sei diversa da come sembri. E io lo anticipo ancora: perché ho la faccia da stronza? E lui: sì, sembri più cupa, mentre a parlarti sei diversa, sei simpatica, attiva.
E so anche questo, perché me lo hanno già detto. Inizialmente sembro seria, un po' antipatica, ma se parli con me ti accorgi che sono diversa. Gli rispondo che io mi faccio i fatti miei, buongiorno, buonasera, non so neanche tutti i cognomi di chi abita nel mio palazzo. Ma se mi chiedi una cosa, parlo e rido volentieri. Tanti anni fa mi dava un po' fastidio quando mi dicevano che ho la faccia da antipatica, adesso no, meglio, perché credo molto che per sapere chi è una persona devi andare oltre il primo impatto e se mi dicono così è perché non si sono soffermati al fuori.
Comunque sono entrata a casa ridendo e mi sono presentata a mio marito: piacere, bergamasca con la faccia da stronza (e orgogliosa di sembrare entrambi).
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