Tumgik
#non ho saputo resistere
pgfone · 2 years
Text
46 notes · View notes
catsloverword · 4 months
Text
L'ho letto e non ho saputo resistere...
Ci sono uomini con figli che “faccio tardi che ho calcetto” e ci sono papà che “spero di tornare presto”.
Ci sono uomini con figli che “stasera c’è la partita in TV” e ci sono papà che “chi vuole vedere un cartone con me?”.
Ci sono uomini con figli che “finalmente il weekend e posso riposarmi” e ci sono papà che “finalmente il weekend e possiamo stare insieme”.
Ci sono uomini con figli che tornano da lavoro che “sono distrutto” e poi ci sono i papà che “mi siete mancati”.
Ci sono uomini con figli che basta un cognome per sentirsi padri, e poi ci sono i papà che si prendono cura dei propri figli anche se hanno un cognome diverso.
Ci sono uomini con figli che “e ma io porto i soldi a casa” e poi ci sono i papà che tutte le mattine prima di andare a lavoro è una pugnalata al cuore.
Ci sono uomini con figli che guai a far le cose "da mamma" e poi ci sono i papà che si sporcano le mani di cacca e i vestiti di vomito.
Il mondo si divide tra quegli uomini che si limitano a mettere due spermatozoi e i papà che scelgono di far parte della vita dei propri figli.
Dal Web
Tumblr media
51 notes · View notes
worldofdarkmoods · 3 days
Text
Cara me stessa,
Non so davvero da dove cominciare. Ogni volta che mi siedo a pensare a tutto ciò che provo, è come se le parole si bloccassero in gola, come se non ci fosse davvero modo di spiegare questo vuoto che sento dentro. È un peso che mi porto dietro da così tanto tempo che non riesco più a immaginare come fosse vivere senza. O forse, non ho mai saputo davvero cosa significa vivere davvero.
La verità è che non voglio più essere qui. Ogni giorno mi sveglio sperando che sia diverso, che qualcosa cambi, che finalmente tutto questo dolore si dissolva. Ma niente cambia. Non importa quanto lo desideri, quanto cerchi di sorridere o far finta di stare bene. Dentro, mi sento rotta, completamente svuotata. A volte penso che sarebbe più facile semplicemente sparire, smettere di sentire questo dolore che sembra non finire mai.
Ma c'è una parte di me che non ha il coraggio di farlo. Non riesco a prendere quella decisione definitiva, anche se ci penso continuamente. Non è che voglia di vivere, è che non so come morire. E questa lotta, questa costante battaglia tra voler sparire e non riuscire a farlo, mi sta consumando.
È qui che entra in gioco l'autolesionismo. Quando il dolore diventa insopportabile, quando sembra che non ci sia via d'uscita, l'unico modo che ho trovato per sentirmi viva è attraverso quelle ferite che mi infliggo. È come se, per un attimo, il dolore fisico mi aiutasse a zittire quello mentale. Tagliare la pelle è come far uscire quel buio che ho dentro, anche se so che è solo un'illusione. Per qualche secondo, riesco a concentrarmi solo su quello, su quella sensazione. E almeno per un po', smetto di pensare a quanto vorrei che tutto finisse.
Non lo faccio per attirare l'attenzione, anzi, cerco di nasconderlo il più possibile. Lo faccio perché mi sembra l'unico modo per affrontare tutto ciò che non riesco a spiegare a nessuno. Non so se qualcuno capisca davvero cosa significa voler morire ma non avere il coraggio di farlo. È come essere sospesa tra due mondi: uno in cui non voglio stare, e un altro che non riesco a raggiungere.
Le cicatrici che mi lascio addosso sono solo il riflesso di quelle più profonde che porto dentro. Sono segni visibili di un dolore che non riesco ad esprimere. E so che non è una soluzione, so che sto solo peggiorando le cose. Ma è come se, ogni volta che mi ferisco, trovassi un modo per dare forma a qualcosa che altrimenti mi divorerei dall'interno. È un modo per sentirmi ancora in controllo, anche se so che in realtà non lo sono.
Mi sento intrappolata in questo ciclo, e la cosa più spaventosa è che non so se voglio davvero uscirne. Una parte di me vuole solo arrendersi, lasciarsi andare, mentre un'altra parte, quella più piccola, vuole sperare che ci sia un'altra via, anche se ora non riesco a vederla.
Scrivo queste parole perché ho bisogno di ricordarmi che esisto ancora. Anche se non mi sembra abbastanza, anche se non riesco a vedere una via d'uscita, sono ancora qui. Non so quanto durerà, non so se troverò mai il coraggio di chiedere aiuto o di smettere di farmi del male. Ma per ora, questo è tutto ciò che posso fare: scrivere e sperare che, da qualche parte, ci sia ancora una ragione per resistere, anche se non riesco a trovarla.
Forse un giorno capirò come vivere senza questo dolore. Forse un giorno imparerò a sentire qualcosa di diverso. Ma per ora, tutto quello che posso fare è continuare a sopravvivere, anche se non so se questo sarà abbastanza.
-Anonimo🖤
3 notes · View notes
messaggioinbottiglia · 9 months
Text
Recap(odanno) 2023
Mi dissotterro dal mare di coperte del letto di casa, dopo aver saldato il debito di sonno inconsapevolmente maturato nell'ultima settimana. Mentre vengo travolto da messaggi concernenti la fondamentale occasione di festa della notte di San Silvestro, torno indietro con la mente a ripensare all'anno che sta alacremente giungendo alla fine.
Nel 2023 ho avuto la fatidica conferma di avere un cuore. O meglio, non di averlo nel senso organico di possedere un muscolo, situato più o meno al centro del petto, che permetta al mio sangue di andare in circolo minuto dopo minuto, bensì di essere ancora in grado di provare quell'amore romantico e devastante che per l'appunto l'avere un cuore metaforicamente rappresenta. Mi sono, in parole povere, innamorato e nonostante il dolore sia stato insopportabile nel momento in cui tale emozione è venuta meno, è da considerarsi a tutti gli effetti tra gli apici del mio vissuto recente.
Continuo a diventare più esperto nel lavoro; lo capisco guardando i colleghi più giovani e rendendomi conto di riuscire a mantenere la calma in situazioni più o meno spinose. Navigo come posso (ossia a vista) nei meandri della specializzazione ma a più riprese mi sembra di raccogliere conferme che le cose stiano procedendo discretamente bene.
Ho stretto legami assai importanti. Ho conosciuto persone che mi hanno tirato fuori da brutti abissi emotivi. Come sempre ho cercato a mio modo di rappezzare quei rapporti che tempo, distanza e impegni sociali, hanno più clamorosamente danneggiato. Chissà se poi nel tempo essi si logoreranno definitivamente o per assurdo riusciranno a resistere.
Non riesco più a scrivere come prima. Purtroppo un miscuglio non del tutto comprensibile di fattori, ha reso e rende la cosa veramente complessa. Del resto, il mio rapporto con la scrittura è sempre stato in qualche modo altalenante e son fiducioso di poterla ritrovare negli arcani sentieri del 2024. O forse, più semplicemente, nell'attimo opportuno sarà ancora una volta lei a ritrovare me.
il 2023 è stato quindi brillante, impetuoso, debordante, inaspettatamente ricco di prime volte. Mi ha preso tra le braccia dolcemente, poi mi ha stritolato, poi mi ha baciato e mi ha dato un ceffone. Si è trattato di un anno molto personale, intimo. A tratti persino solitario e vuoto, ha saputo farmi cogliere, forse maggiormente rispetto ad altri, la mancanza e l'insofferenza. E al tempo stesso la bontà e l'affetto che costantemente mi circondano.
Nel complesso: tra il riso e le lacrime, come si direbbe per una grande bottiglia di vino, è stata una buona annata.
15 notes · View notes
giuliavaldi · 2 years
Text
Un tempo, ho creduto che un certo gusto per la bellezza avrebbe surrogato per me la virtù, e avrebbe saputo immunizzarmi dalle tentazioni troppo volgari. M'ingannavo. Chi ama il bello finisce per trovarne ovunque, come un filone d'oro che scorre anche nella ganga più ignobile, e quando ha tra le mani questi mirabili frammenti, anche se insudiciati e imperfetti, prova il piacere raro dell'intenditore che è il solo a collezionare ceramiche ritenute comuni. Per un uomo di gusto, poi, l'ostacolo più grave consiste nel fatto di occupare una posizione preminente, che implica ineluttabilmente il rischio dell'adulazione e della menzogna. Il pensiero che in mia presenza qualcuno snaturi, sia pure di un'ombra, l'esser suo, può giungere a farmelo compiangere, disprezzare, odiare persino. Ho sofferto di questi inconvenienti della mia fortuna come un povero di quelli della sua miseria. Ancora un passo, e avrei accettato la finzione che consiste nel pretendere di sedurre, quando si sa bene che ci si impone: ma di qui si comincia a esser nauseati, o forse imbecilli. Si finirebbe per preferire agli accorgimenti leggeri della seduzione le verità brutali della dissolutezza se anche qui non regnasse la menzogna. Sono pronto ad ammettere per principio che la prostituzione non sia che un'arte, alla stessa stregua del massaggio e della pettinatura, ma mi riesce già difficile andare di buon grado dal barbiere o dal massaggiatore. Non ci sono al mondo persone più volgari dei nostri complici. L'occhiata obliqua dell'oste che mi riserva il vino migliore, e per conseguenza ne priva qualcun altro, bastava già, nei giorni della mia giovinezza, a ispirarmi un profondo disgusto per gli svaghi di Roma. Non mi piace che un individuo ritenga di conoscer già il mio desiderio, prevederlo, adattarsi meccanicamente a quella che suppone la mia scelta: l'immagine bassa e deforme di me stesso, che mi offre in quei momenti quell'individuo, mi farebbe preferire i tristi effetti dell'ascetismo. Se la leggenda non ha esagerato gli eccessi di Nerone e le ricerche sapienti di Tiberio, quei voraci consumatori di piaceri dovevano avere sensi molto inerti per andar cercando apparati così complicati, e uno straordinario disprezzo degli uomini per tollerare che si ridesse o si abusasse di loro fino a quel punto. E tuttavia, se ho quasi rinunciato a queste forme troppo meccaniche del piacere, o almeno non mi sono spinto molto avanti, lo devo più alla mia buona sorte che a una virtù che non sa resistere a nulla. Potrei ricadervi, ora che invecchiato, come in una sregolatezza qualunque, o nel tedio. La malattia, la morte ormai imminente, mi salveranno forse dalla ripetizione monotona degli stessi gesti; e come il compitare stentato d'una lezione imparata a memoria.
Marguerite Yourcenar, Memorie di Adriano
48 notes · View notes
stephaniievaccablog · 9 months
Text
Quest'anno mi ha fatto capire e imparare tante cose.
Molte amicizie possono mantenersi nonostante gli anni e nonostante la distanza.
Non conta da quanto tempo conosci una persona, quello che conta davvero è cosa ti ha lasciato dentro, fosse anche lo spazio di un attimo. Quell'attimo puo diventare l'inizio di una bella avventura o di un'amicizia che non finirá mai.
Quest'anno sto vivendo a pieno lamore dei miei genitori. Il sostegno di mia mamma che continua a darmi e anche quello di papà nonostante ogni tanto ci sono ricadute, ma si sa non è facile essere genitori e non siamo tutti perfetti.
Sto combattendo una battaglia grossissima, ma ho la fortuna di avere persone che mi vogliono veramente bene al mio fianco. Che mi sostengono e credono in me.
Molte volte sento che il mondo mi voglia schiacciare ma poi mi ricordo di tutta la bellezza che ho attorno.
E vero ,ho incontrato anche persone che hanno cercato di mttermi i bastoni tra le ruote.
Persone che hanno cercato di distruggermi.
Persone che hanno saputo solo usarmi per la mia bontá per arrivare a qualcuno, qualcosa o a
secondi fini.
Ma come dice Rocky Balboa "Il mondo non è tutto rosa e fiori, è davvero un postaccio misero e sporco, e per quanto tu forte possa essere se glielo permetti, ti mette in ginocchio e ti lascia senza niente per sempre.
Nessuno può colpire duro come fa la vita, perciò andando avanti l'importante non è come colpisci ma come sai resistere ai colpi, come incassi, e se vai al tappeto hai la forza di rialzarti, così sei un vincente. E se credi di essere forte, lo devi dimostrare, perchè un uomo che già solo sa resistere non se ne va in giro a puntare il dito contro chi non c'entra, accusando questo e quell'altro di quanto sbagliano, i vigliacchi fanno cosi e tu non lo sei, non lo sei affatto!
Ma finchè non avrai fiducia in te stesso, la tua non sarà vita."
Ho anche imparato che famiglia non é solo quella di sanguinia. Ma famiglia possono essere le persone piú vere che hai vicino.
Ho rafforzato alcuni rapporti famigliari e alcuni gli ho chiusi ma sono contenta cosi .
La fine dell'anno mi ha segnato profondamente,mia nonna voltata in cielo il 24/11 mi ha lasciato un vuoto immenso. Ma posso dire che la lezioni d'amore, di vita e di tutto le ho imparate bene.
Tutto ció che mi ha insegnato lo perteró sempre con me ,testa e cuoricino.
Ragazzi imparate ad aprezzare tutti i piccoli gesti che le persone fanno, imparate ad aprezzare tutte le cose (anche se magari piccole) che la vita vi offre.
"La mia forza mi appartiene, me la sono meritata.
L'ho pagata ogni volta che ho scelto di difendere il valore delle cose, la sostanza, non la convenienza."
Alla fine di tutto ció sono grata delle persone che ho incontrato e che ci sono e sono sempre
rimaste
Vi voglio bene
3 notes · View notes
immensoamore · 1 year
Text
Tumblr media
Sono una ladra di vita, lo confesso.È che non ho saputo resistere alla tentazione di vivere.Voglio ancora vedere come continua, senza fare programmi, che lo spettacolo è respirare..
9 notes · View notes
duplice · 2 years
Text
per tutte quelle volte in cui non ho saputo spiegare
6 notes · View notes
danilacobain · 2 years
Text
Selvatica - 10. Qualcosa nello stomaco
Corinna si affrettò con il vassoio in mano a servire i cocktail che le erano stati ordinati. Cavolo, non si sarebbe mai aspettata di trovarsi davanti di nuovo Ante Rebic. Sembrava che ultimamente fosse dappertutto. Aveva pensato molto a lui, soprattutto perché si era resa conto che fargli un dolce non era stata proprio un'idea grandiosa. Lui aveva detto che non poteva mangiarli. Per fortuna gli era piaciuto.
Passò mentalmente in rassegna il proprio aspetto. Non era nelle sue migliori condizioni ma almeno si era truccata un po' il viso. Erano stati due giorni infernali tra studio, lavoro e pensieri brutti. Lui era stata una piccola tregua dall'inferno che stava vivendo. Ebbe l'impulso di sciogliersi i capelli, ma dovette resistere.
«Senti un po', che stavi facendo poco fa al bancone?» Vittorio, il figlio del proprietario la fece sussultare. Era proprio dietro di lei.
«Preparavo i cocktail.»
Le si affiancò. «Guarda che ti ho visto.»
Corinna lo fissò. Non capiva a cosa si stesse riferendo. Aveva solo scambiato due chiacchiere con Ante ma faceva parte del suo lavoro conversare con la clientela e non si era trattenuta così a lungo da far innervosire il proprietario.
«Ci stavi provando con quel calciatore.»
Cosa? «Stavamo solo parlando...»
«Credi che sia scemo? Le conosco bene quelle come te, fareste qualsiasi cosa pur di attirare l'attenzione di gente così. Beh, noi non vogliamo problemi, la nostra clientela deve stare tranquilla, non deve sentirsi pressata dalle cameriere.»
«Ma cosa stai dicendo?» Sbottò Corinna. Quell'atteggiamento di Vittorio non le piaceva. «Lo conosco, siamo amici.»
«Certo, come no. Sei avvisata, se ti vedo fare una cosa del genere un'altra volta ti licenzio.»
«Ascolta Vittorio, non ti permetto di parlarmi in questo modo. Lavoro qui da tempo, dovresti saperlo come sono fatta.»
Vittorio serrò la mascella per l'impertinenza che aveva avuto, ma non aveva argomenti a cui aggrapparsi per sostenere la sua tesi e lei lo sapeva. Tra l'altro in quel locale non aveva mai visto persone note, non aveva mai saputo di ragazze licenziate per quel motivo.
Si sentiva indignata, non capiva perché nell'ultimo periodo tutti la stavano scambiando per una poco di buono. Forse anche Ante, per questo le aveva chiesto a che ora finisse. Eppure lei era stata felicissima quando glielo aveva chiesto. Era stata felicissima quando aveva incrociato il suo sguardo davanti al bancone. E poi finalmente aveva sorriso anche a lei come lo aveva visto sorridere nelle foto in giro sul web. E lei aveva sentito qualcosa solleticarle lo stomaco.
Forse non avrebbe dovuto portargli il dolce, magari si era fatto un'idea sbagliata della sua gentilezza.
Si mordicchiò la parte interna del labbro. Doveva calmarsi e calmare i pensieri fuori controllo. Aveva cose molto più importanti e urgenti da risolvere, cose che la tenevano sveglia la notte. Cose alle quali era stanca di pensare. Sarebbe mai finita? Voleva solo essere una ragazza di venti anni il cui pensiero più grande fosse la sessione d'esami all'università.
Ci aveva pensato e ripensato e non sapeva come procurarsi alla svelta tutti quei soldi. Antonio l'aveva messa con le spalle al muro, costringendola a fare quello che voleva lui. Corinna osservò di nuovo Vittorio avvicinarsi a lei e lo guardò in cagnesco.
«Senti, ehm...ci sarebbe Rebic che chiede di te. Vuole salutarti.»
Avrebbe voluto scoppiare a ridere perché l'umiliazione gli si leggeva tutta in faccia, ma decise di accontentarsi di quello che stava vedendo. Rientrò nella sala principale e trovò Ante vicino al bancone. C'erano anche i suoi compagni di squadra.
«Ehi» fece lei, non riuscendo a trattenere il sorriso. Avrebbe voluto sorridere di meno, solo per non fargli vedere quanto fosse felice in quel momento.
«Corinna, volevo salutarti. Noi stiamo andando via.» Gli occhi chiari catturarono i suoi, ipnotizzandola.
Non sapeva dove mettere le mani, né cosa fare o dire. «Bene. Allora... ci vediamo.»
Dietro di lui due ragazzi le sorrisero, mentre una ragazza continuava a squadrarla con una strana espressione sulla faccia, come se la stesse studiando.
Ante si avvicinò e le diede un bacio veloce sulla guancia. «Ci vediamo.»
Corinna rimase a guardare mentre uscivano, con il cuore che improvvisamente si era messo a fare il pazzo. Che cavolo le stava prendendo? Diede una rapida occhiata in giro per constatare che nessuno stesse vedendo la sua reazione e si affrettò a tornare al lavoro.
2 notes · View notes
im-vins-again · 2 years
Text
Non ho saputo resistere
Tumblr media
3 notes · View notes
poesiatriste · 2 months
Text
Avevi promesso di proteggermi, di restarmi accanto e prenderti cura di me, ti ho creduto quando raccontandoti le mie paure avevi giurato di non essere come tutti, che tu non te ne saresti mai andata, invece mi hai gettato in pasto ai lupi, sei diventata come il mostro che odiavi essere, complimenti, spero tu sia soddisfatta di avergliela data vinta. Leggo di una bambina che ha lottato con tutte le sue forze per non cedere per resistere alla trasformazione che le stavano imponendo, per non farsi più ferire, doveva a tutti i costi mettere uno scudo, e c'è riuscita, sono davvero orgogliosa di te piccola mia, mi ferisce però che tu abbia dato voce a quel mostro per scagliarlo contro di me, l'unica persona che ti ha sempre dimostrato di tenerci, l'unica che si sarebbe presa una pallottola in petto per te, l'unica che tra mille possibilità di andare avanti rimane ferma allo stesso punto per farti comprendere quanto si può volere bene a una persona e aspettarla con tutte le forze. Sono sempre stata l'unica e fa male essere consapevoli di aver sbagliato ogni cosa, dal primo momento non avrei dovuto fidarmi di te, non avrei dovuto affidarmi con tutta l'anima, sapevo le conseguenze ma nonostante tutto ho scelto di proseguire il mio cammino tenendoti per mano e qua dentro, l'ho giurato, quella bambina dagli occhi tristi non dovrà mai temere nulla finché avrò vita. Lo volevo dimostrare allora e glielo voglio dimostrare ancora oggi, indipendentemente dal male che involontariamente continua a farmi io voglio starle vicino. Mi hai gettato in pasto ai lupi ma vedrai uscirmi capo branco, con un insegnamento in più e l'ennesima conferma di non voler mai diventare come il male che continuate a farmi tutti voi esseri umani indegni del mio buon cuore. ❤️‍🩹
Quando ci siamo conosciute mi dicesti...
'tu non sei come le altre, tu sei diversa' ricordi?
lo hai sempre saputo, anche tu sapevi di conoscermi non sono io la pazza🤷🏻‍♀
da 'diversa' ti dico:
non mi vedrai mai essere come le altre. Potessero passare pure 100 anni ti dimostrerò che il bene che provo per te non se ne andrà mai.
PERCHÉ IO NON SONO LE ALTRE. 💫
Lo abbiamo voluto insieme. E insieme ce la faremo. Costi quel che costi. 🤫🧸❤
@occhicastanitristi-blog @cuoregelidoo-blog @delusa-da-tutti
0 notes
pandaemonika · 5 months
Text
Tumblr media
Non ho saputo resistere... il rewatch mi ha ricatapultato nel tunnel 😅
1 note · View note
Text
Le mie figlie sono in salvo ma senza di loro non so che senso abbia resistere
RAFAH Sono sfinito. Sveglio ormai da oltre 24 ore, da quando, cioè, ho saputo che le mie ragazze se ne sarebbero andate. Sono molto agitato. Intensamente triste e incredibilmente felice insieme. Le mie belle figlie, Ruba e Bisan, ora sono finalmente al sicuro al Cairo, ma il loro viaggio di martedì è stato più lungo del previsto e io ho avuto davvero tanta paura per loro. source
View On WordPress
0 notes
tecnoandroidit · 11 months
Text
Garmin Vivoactive 5: bello, potente e pieno di sorprese - Recensione
Tumblr media
Garmin, noto per i suoi orologi robusti della serie Instinct e i tracker fitness ad alte prestazioni Forerunner, non si limita a questi prodotti di punta per gli amanti dell'outdoor. La gamma Vivoactive si distingue come la collezione di orologi quotidiani di Garmin, che racchiude il meglio delle funzionalità delle altre serie. Sebbene il Vivoactive non sfoggi l'aspetto da invincibile dei modelli Instinct né si presenti come il campione dei maratoni nella maniera del Forerunner, esso combina elementi pregiati di entrambe le gamme. Questo dispositivo si avvale di un design discretamente alla moda e al contempo di una resistenza che lo rende adeguato ad affrontare le sfide del mondo esterno. L'ultimo modello di questa serie, il Garmin Vivoactive 5, rappresenta un salto di qualità rispetto al suo predecessore, il Vivoactive 4. Più compatto e leggero, vanta uno schermo più definito e una batteria dalla durata superiore. Ma riesce a mantenere gli elevati standard di qualità di Garmin? Per scoprirlo, ho messo alla prova il dispositivo per un mese, confrontandolo con il Polar Pacer Pro, un orologio da triatleta professionista con una solida reputazione in termini di performance sportive. Con le spalle al muro, il Vivoactive 5 ha perso fiato o ha saputo superare le aspettative, rompendo ogni barriera? Design e Materiali Gli smartwatch Garmin non brillano generalmente per eleganza, tuttavia il Garmin Vivoactive 5 si distingue positivamente da questa tendenza. La cassa dell'orologio è realizzata in polimero rinforzato con fibra, una scelta che si potrebbe tradurre in "plastica, ma più gradevole al tatto". E in effetti è così: il materiale plastico possiede un rivestimento morbido al tatto, pur trasmettendo una sensazione di solidità e resistenza. La lunetta del display è in alluminio anodizzato per evitare graffi e abrasioni, mentre lo schermo è protetto dal Gorilla Glass 3. Le dimensioni sono di 42.2mm x 42.2mm, con uno spessore di 11.1mm, e un peso di soli 36 grammi. La sua leggerezza e compattezza lo rendono piacevole da indossare al polso e le sue dimensioni da 42mm dovrebbero adattarsi alla maggior parte delle persone. Indossare il Vivoactive 5 è estremamente confortevole. Ho provato diversi fitness tracker e smartwatch, e molti li ho tolti prima di andare a dormire, preferendo il comfort al tracciamento del sonno. Il Vivoactive 5 non rientra in questa categoria. Ho indossato questo dispositivo 24 ore su 24 da quando mi è stato consegnato 2 settimane fa, rimuovendolo solo per ricaricarlo o pulirlo dopo gli allenamenti. Il merito è in gran parte del cinturino confortevole. Se non dovesse soddisfare i tuoi gusti, Garmin utilizza attacchi standard da 20mm con sgancio rapido Quick Release 2.0, che permettono di sostituire il cinturino rapidamente con qualsiasi altro compatibile. Sono disponibili quattro colorazioni. Ci sono anche le opzioni in alluminio ardesia, orchidea metallizzata e oro crema. Come accennato, l'orologio è solido e sono convinto che possa resistere a urti e botte. È sicuramente adatto al nuoto, grazie alla certificazione di impermeabilità di 5 ATM. Come sempre per gli oggetti impermeabili, è necessario prestare maggiore attenzione quando si tratta di acqua clorata di piscina e acqua marina, quindi assicurati di sciacquare l'orologio una volta terminato il nuoto. I contatti di ricarica in metallo, in particolare, possono corrodersi se lasciati a contatto con l'acqua per troppo tempo. Pur non potendo competere con gli smartwatch più alla moda, il Garmin Vivoactive 5 è un orologio di buon aspetto secondo gli standard dei tracker fitness. Ha uno stile più discreto rispetto alla maggior parte degli orologi focalizzati sull'attività fisica, e difficilmente ci si sentirà a disagio indossandolo in sala riunioni dopo essere stati in palestra. Display e controlli Il Garmin Vivoactive 5 è dotato di un display AMOLED da 1,2 pollici con una risoluzione di 390 x 390. Si presenta chiaro, estremamente colorato e piacevole alla vista. Il display del Vivoactive 5 si colloca decisamente tra i migliori schermi di smartwatch che ho avuto modo di utilizzare, paragonabile al Samsung Galaxy Watch 4 Classic. La tecnologia AMOLED è davvero valorizzata in questo dispositivo: i colori sono vivaci e i neri profondi e intensi. Le cornici sono leggermente più larghe rispetto a quelle dei concorrenti, ma il nero profondo rende questo dettaglio poco evidente nella maggior parte dei casi e facilmente trascurabile. È disponibile l'opzione di display sempre attivo e, a mio parere, dovrebbe essere sempre attivata. Questa funzionalità incide significativamente sulla durata della batteria, ma vista l'inaffidabilità della funzione di attivazione con il movimento del polso, un minore tempo di autonomia è un compromesso accettabile. Il display si attenua, ma rimane comunque ben leggibile, anche sotto una luce intensa. Il controllo del dispositivo avviene tramite una combinazione di touchscreen e due pulsanti: il pulsante Azione in alto e il pulsante Indietro in basso. Scorrendo verso l'alto o il basso si accede alla "Lista Glance" — un insieme di statistiche personali che includono livello di stress, frequenza cardiaca, qualità del sonno e altro. Scendendo fino in fondo alla lista, è possibile modificare le statistiche visualizzate. Scorrendo verso destra si accede a una lista di app e attività recentemente visualizzate, e si può accedere all'elenco completo delle app e delle attività scorrendo fino in fondo alla lista Recenti o premendo il pulsante Azione in alto a destra del dispositivo. Come per la lista delle statistiche di salute e fitness, è possibile modificare quali attività e app appaiono in queste liste. Monitoraggio della salute Il Garmin Vivoactive 5 si posiziona come un dispositivo versatile nella gamma Garmin, offrendo un'ampia gamma di funzioni di monitoraggio della salute e della sicurezza. È capace di tracciare la frequenza cardiaca (con avvisi per frequenze alte e basse e la frequenza a riposo), la respirazione, l'energia della "batteria corporea", lo stress, il sonno e l'ossigeno nel sangue. Include anche promemoria per muoversi dopo periodi di inattività e suggerisce esercizi di respirazione brevi in caso di rilevamento di elevati livelli di stress. I sensori sembrano funzionare molto bene e risultano accurati. Il sensore di frequenza cardiaca si allinea ampiamente con quello del Polar Pacer Pro, noto per l'eccellente tracciamento della frequenza cardiaca, il che è un buon segno per il Garmin. Tuttavia, il tracker di inattività tende a essere eccessivamente attivo, segnalando spesso la necessità di muoversi, anche durante l'esecuzione di attività domestiche. Sorprendentemente accurati sono risultati i sensori per il monitoraggio dello stress e dell'energia della batteria corporea. Il monitoraggio dello stress ha mostrato picchi durante le ore di lavoro e cali nei periodi di relax. Le funzionalità di salute si concretizzano nel "Health Snapshot", un controllo rapido di due minuti in cui il Vivoactive 5 misura stress, frequenza cardiaca, ossigeno nel sangue e frequenza respiratoria, fornendo poi un report facilmente interpretabile nell'app Garmin Connect. Per quanto riguarda le funzionalità di sicurezza, sebbene non siano così avanzate come quelle offerte dall'Apple Watch Series 9, meritano comunque attenzione. La funzione LiveTrack consente ad amici e familiari di tracciare la posizione dell'utente durante le attività, mentre la funzione di Assistenza permette di allertare i contatti di emergenza direttamente dall'orologio, anche se è necessario avere il telefono nelle vicinanze. Il Rilevamento Incidenti funziona in modo simile, ma automaticamente, utilizzando i sensori dell'orologio per determinare se si sia verificato un evento insolito. Tracciamento Fitness Durante una corsa con il Vivoactive 5, ho notato che lo smartwatch Garmin ha tenuto il passo con il tracciamento professionale del Polar. Entrambi hanno registrato distanze simili e frequenze cardiache medie e massime quasi identiche, con solo lievi discrepanze. Tuttavia, il display del Vivoactive 5, nonostante la sua tecnologia AMOLED di alta qualità, si è limitato a mostrare testo bianco su sfondo nero, a differenza del Pacer Pro che offre grafiche colorate. Questo mi ha dato l'impressione di un approccio pragmatico alla corsa, ma sembra un'occasione mancata per valorizzare la tecnologia del display. Nel nuoto, il Vivoactive 5 ha offerto prestazioni soddisfacenti, sebbene il tracciamento delle lunghezze in piscina possa essere complicato per i fitness tracker. Il dispositivo ha rilevato circa 100 metri in più durante brevi tratti di 150 metri. Nonostante non sia un nuotatore eccezionale, ho scoperto che è possibile registrare le pause durante l'attività, ma il dispositivo sembrava comunque calcolare distanze anche quando non nuotavo. Nonostante ciò, ha superato le prestazioni del Pacer Pro, che non ha registrato alcuna distanza. Per chi è meno esperto ma desidera cimentarsi nello sport, il Vivoactive 5 offre programmi di allenamento integrati per corsa e ciclismo, disponibili tramite l'app Connect sul telefono. Una volta scaricati, si possono scegliere distanze e allenatori con approcci diversi. Nonostante non sia riuscito a seguire il programma a causa di impegni familiari, sembra ben strutturato per chi ha più tempo libero. Ho notato che se si saltano le sessioni di allenamento, il programma prosegue con sessioni successive più avanzate, anziché adattarsi agli allenamenti mancati. Una caratteristica sorprendente è la funzione di tracciamento per i videogiochi. Chiaramente destinata a un pubblico di giocatori entusiasti o professionali, il Vivoactive 5 traccia livelli di energia, stress e frequenza cardiaca. Attraverso l'app GameOn di Garmin, è possibile collegare l'orologio al PC e monitorare le statistiche in giochi individuali. Garmin ama le statistiche, e l'app Garmin Connect offre un elenco dettagliato, dalla frequenza cardiaca durante gli esercizi al calcolo del sudore durante l'allenamento. Sebbene non tutti necessitino di tali dettagli, è una dimostrazione dell'approfondita capacità di tracciamento di Garmin. Il Vivoactive 5 mostra un breve riassunto alla fine delle attività, mantenendo le statistiche dettagliate nell'app Connect. Nonostante alcuni piccoli intoppi, il Garmin Vivoactive 5 è un orologio eccellente per il tracciamento di una vasta gamma di attività sportive. Se pratichi uno sport, è probabile che il Vivoactive 5 possa tracciarlo. Sistema operativo L'orologio Garmin Vivoactive 5 utilizza un sistema operativo proprietario, il che implica una curva di apprendimento per i nuovi utenti. La teoria di base è semplice: si scorre per passare tra gli schermi, si usa il pulsante Indietro per tornare indietro e il pulsante Azione in alto a destra per funzioni come la conferma, un menu contestuale o altre azioni come il conteggio dei giri. Tuttavia, talvolta è il pulsante Indietro a mostrare il menu contestuale, e il software non fornisce indicazioni in merito. Anche se il software è intuitivo a livello basilare, chiedere di eseguire operazioni più complesse risulta frustrante. Ho dovuto imparare attraverso tentativi ed errori o ricorrendo a tutorial online. Durante la mia prima corsa guidata, ho saltato un intervallo cercando di capire la funzione di un pulsante. Ho poi scoperto che per selezionare un provider musicale come Spotify, scaricato tramite l'app store Connect IQ, bisogna tenere premuto il pulsante Indietro nell'app Musica, una funzione non immediatamente evidente senza l'aiuto di un tutorial. Nonostante queste situazioni non siano rare, una volta configurato l'orologio, non si presentano frequentemente. Il software non è cattivo, richiede solo un po' di tempo per abituarsi. Anche dopo circa un mese di utilizzo, continuo a incontrare piccoli ostacoli. Chi proviene da sistemi più intuitivi come Wear OS o watchOS potrebbe trovare questa transizione impegnativa. Le funzionalità smart del Vivoactive 5 sono migliorate rispetto a precedenti orologi fitness Garmin, ma c'è ancora margine di miglioramento. Il Vivoactive 5 riproduce le notifiche del telefono, e a differenza di altri orologi Garmin, ora è possibile interagire con esse oltre che leggerle. È possibile mettere "mi piace" o rispondere alle app di messaggistica con risposte preimpostate o digitando un messaggio personalizzato, ma l'implementazione non è ottimale. L'orologio utilizza una tastiera T9, che richiede che l'app Garmin sia aperta sul telefono, limitando così l'utilità della funzione di risposta. Nonostante questi piccoli problemi, ho apprezzato l'utilizzo del software Garmin. Il menu Glance, accessibile scorrendo verso il basso sul quadrante dell'orologio, è un punto di forza particolare. Mostra varie schede con informazioni rapide come il conteggio dei passi, la frequenza cardiaca e l'energia della batteria corporea. Alcune app integrate sono estremamente utili, come la Torcia, che offre tre impostazioni di luminosità per la luce bianca e una per la luce rossa, utile per preservare la vista notturna. Batteria Il Garmin Vivoactive 5 si distingue per l'eccezionale durata della sua batteria, un risultato che non sorprende chi conosce i dispositivi dell'azienda. Garmin afferma che l'orologio dovrebbe durare circa 11 giorni con una singola carica, e questa stima si è rivelata accurata nel corso del mio mese di utilizzo. Inizialmente, la configurazione del dispositivo ha inciso significativamente sull'autonomia della batteria, soprattutto durante il download delle playlist di Spotify. Tuttavia, una volta ricaricato, ho ottenuto circa 10 giorni di autonomia con una singola carica. Attivare il display sempre acceso riduce l'autonomia della batteria di circa metà, portandola a circa cinque giorni. Dalla mia esperienza, questo si è rivelato corretto, con il Vivoactive 5 che ha raggiunto una media di quattro-cinque giorni di autonomia con il display sempre acceso. Sebbene ciò comporti una notevole riduzione dell'autonomia, trovo che sia una scelta vantaggiosa, considerando che quasi una settimana di durata della batteria è più che soddisfacente, anche secondo i miei standard rigorosi. La ricarica non è la più veloce, data la piccola dimensione della batteria. Ricaricare completamente dall'10% al 100% ha richiesto circa un'ora utilizzando il cavo di ricarica proprietario incluso da Garmin. Con un'autonomia così prolungata (e ancora più estesa attivando la modalità di risparmio energetico), è facile trovare un'ora per ricaricare il dispositivo. Il cavo si estende in un angolo fastidioso, ma non è difficile trovare una soluzione a questo piccolo inconveniente. Disponibilità e prezzo Il Garmin Vivoactive 5 è attualmente disponibile a 272 € su Amazon. È possibile acquistarlo direttamente da Garmin o presso numerosi rivenditori che vendono smartwatch e tracker fitness. L'orologio è disponibile in quattro colori: il navy metallico testato qui, alluminio ardesia (nero), orchidea metallica (viola chiaro) e oro crema (bianco con lunetta dorata chiara). Conclusioni Sarebbe ingiusto da parte mia affermare che il software a tratti complicato del Garmin Vivoactive 5 abbia avuto un impatto significativo sulla mia esperienza con l'orologio. Sì, le rare volte in cui mi sono sentito frustrato erano a causa del sistema operativo Garmin, ma tali momenti sono stati pochi e spesso hanno rappresentato un'occasione di apprendimento per il futuro. La configurazione di Spotify è stata laboriosa, ma è un'operazione da effettuare una sola volta, quindi è un inconveniente perdonabile. Ripensando al tempo trascorso con il Vivoactive 5, i ricordi che emergono spontaneamente sono quelli che mi hanno lasciato sorpreso, stupito o semplicemente felice. Ad esempio, quando ho realizzato che il misuratore di stress aveva effettivamente previsto una mia malattia, ogni mattina in cui ero accolto dalla schermata colorata del "Buongiorno", o la prestazione rapida e fluida dell'orologio. Aggiungendo a ciò l'eccellente tracciamento della fitness e della salute, il Vivoactive 5 si rivela essere un smartwatch orientato al fitness che merita tempo e denaro. Non lo consiglierei a chi cerca uno smartwatch che metta l'accento sul "smart" — per quello, l'Apple Watch Series 9 o il Samsung Galaxy Watch 6 sono scelte migliori — ma è sicuramente una forte opzione se il monitoraggio della salute e del fitness sono importanti. Per chi desidera tenere sotto controllo la propria salute cardiaca e i livelli di stress, integrando anche delle corse casuali, il Garmin Vivoactive 5 è una scelta solida. Read the full article
0 notes
marinagalatioto · 1 year
Text
Calendario dell'avvento beauty, imperdibile
Si parla già di regali di Natale e del calendario dell’avvento. Non è incredibile? E io non ho saputo resistere a questo calendario dell’avvento beauty, te ne parlo nel post. Continue reading Untitled
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
danilacobain · 2 years
Text
Ossigeno - 27
27. Consapevolezze
Zlatan si svegliò sentendo il calore del corpo di Sveva accanto al suo. Le accarezzò delicatamente la schiena e la osservò dormire. Aveva la testa appoggiata nell'incavo della sua spalla e un braccio pigramente sistemato intorno alla sua vita, che lo circondava. La serata precedente era stata bellissima e aveva odiato ancora di più la decisione del Milan di venderlo, perché se fosse rimasto a Milano si sarebbe potuto addormentare tutte le notti così e si sarebbe svegliato tutte le mattine con lei accanto. Ed era una cosa che desiderava tantissimo. Quelle sensazioni gli riempivano il cuore. Si scostò piano, cercando di non farla svegliare. Avvertiva una leggera fame e voleva prepararle la colazione per quando avesse riaperto gli occhi. Sveva emise dei lievi versi e aprì le palpebre. «Dove vai?» chiese sporgendosi verso Zlatan. «Vado a prendere qualcosa da mangiare.» «Aspetta, ci penso io.» «No, tu dormi. Torno subito.»
Sveva si accoccolò nel posto che fino a un secondo prima era stato occupato da Zlatan. Lui le coprì la schiena nuda con il lenzuolo bianco e le diede un bacio sulla guancia. Sveva sorrise e aprì di nuovo gli occhi. Lo vide allontanarsi nudo e meraviglioso. Rimase altri due minuti a letto, poi si alzò e lo raggiunse in cucina. Zlatan stava versando del succo di frutta in un bicchiere. Aveva indossato dei boxer, quelli che avevano lasciato sul pavimento la sera precedente, e aveva i capelli scompigliati. Sveva lo abbracciò da dietro e posò un bacio sulla sua schiena. «Ehi! Non ti avevo detto di rimanere a letto?» Zlatan si girò nel suo abbraccio, le prese il volto tra le mani e la baciò. «Mi mancavi» rispose Sveva. Zlatan rise, prese il bicchiere di succo di frutta e glielo porse. Sveva lo prese, si appoggiò al piano della cucina e lo sorseggiò mentre osservava Zlatan riempire un altro bicchiere. Lui bevve il succo, prese Sveva per i fianchi e la fece sedere sul ripiano della cucina di fronte a lui. Le diede un bacio lungo e lento. «Ho intenzione di baciarti e accarezzarti per tutta la mattina.» dichiarò. Le mani correvano lungo le gambe scoperte di Sveva, lei giocherellava con i suoi capelli e gli sorrideva. «Voglio imprimere bene in mente la morbidezza della tua pelle, il tuo profumo», si chinò sul suo collo e lo sfiorò col naso, risalì lungo la mascella fino alle labbra «il sapore dei tuoi baci.» Sveva lo attirò a sé e lo baciò con passione. «Non so come farò a resistere un mese...» «Un mese?» chiese in tono allarmato. «Bè sì, più o meno. A meno che tu non decida di venire a Parigi, qualche volta...» Sveva poggiò la testa contro il petto di Zlatan e sospirò. «Suppongo che dovremmo abituarci a questa cosa della distanza.» «Non sarà così per sempre. Troveremo una soluzione.» Sveva alzò la testa e lo guardò negli occhi. «Adesso però cerchiamo di goderci queste poche ore che abbiamo a disposizione.» Zlatan le sfiorò una guancia con la mano e le sorrise. Prepararono insieme la colazione, mangiarono e si coccolarono a vicenda.
Più tardi, dopo aver accompagnato Zlatan alla macchina ed essersi baciati appassionatamente in mezzo alla strada, Sveva realizzò di essere follemente innamorata di Zlatan. Fanculo la distanza, lei era innamorata e felice.
Zlatan pranzò con gli ormai ex compagni di squadra a Milanello. Trascorse con loro un paio di ore tra le chiacchiere allegre, i saluti, gli abbracci e qualche lacrima. Sapeva che avrebbe continuato a sentire la maggior parte di loro e che sarebbe sempre tornato a Milano, aveva ancora la sua casa lì e adesso anche Sveva. Ma questo non rese i saluti meno nostalgici. Li abbracciò ancora una volta uno per uno nel parcheggio e con il cuore colmo di tristezza si avviò alla macchina. Christian aveva atteso che tutti si allontanassero, era venuto a conoscenza della storia tra lui e la sua Sveva e voleva scambiare due chiacchiere con Zlatan. Si avvicinò mentre lui apriva la portiera della macchina. «Ho saputo di te e Sveva...» Zlatan si girò a guardarlo. «Te lo ha detto lei?» Improvvisamente gli tornò alla mente la strana amicizia che c'era tra quei due. Sveva non gliene aveva mai parlato. «Più o meno» rispose Christian. «Volevo solo sapere che intenzioni hai con lei.» Zlatan stava per chiedergli di farsi gli affari propri ma era curioso di sapere cosa c'era tra quei due. «Che rapporto c'è tra voi?» «Siamo amici. Da molto tempo.» Zlatan alzò le sopracciglia e Christian sorrise stancamente. Un sorriso che non arrivò agli occhi. «So a cosa stai pensando» continuò. «È quello che pensano tutti quando ci vedono. A volte persino mia moglie pensa che io l'ami ancora ma ti assicuro che non è così. Ci lega un profondo affetto...» «Aspetta, quindi l'amavi.» «Sì, l'amavo. E lei amava me. Ma questo è successo tanti anni fa. Eravamo così giovani.» Il sorriso malinconico di Christian fece provare una strana sensazione a Zlatan. «Lei ti amava? Eravate fidanzati?» «Sembra assurdo, vero? Ci conoscemmo quando si trasferì a Milano con il fratello. Io avevo circa vent'anni e lei era all'ultimo anno di scuola. La vedevo spesso agli allenamenti delle giovanili, sempre con un libro in mano. Seguiva Ignazio dappertutto. Una sera la incontrai con delle amiche in un locale e mi avvicinai per conoscerla. Da quella sera siamo stati inseparabili. Eravamo una bella coppia, sai. Sì, lei era bellissima e io... bè io non sono bello, ma accanto a lei mi sentivo una persona migliore. Lei era tutto per me. Ricordo ancora che passavo interi pomeriggi sdraiato sul suo letto a sentirla studiare e quando finiva e veniva a sdraiarsi accanto a me mi sentivo così orgoglioso... È stato il mio primo grande amore.» «E poi perché è finita?» «Al secondo anno di università cominciò a fare delle vacanze studio all'estero. Spesso rimaneva interi semestri e soffrivamo entrambi per la distanza. Io così decisi di lasciarla. Lo feci per lei, perché si concentrasse esclusivamente sulla sua carriera. Pensai che magari una volta tornata in Italia avremmo potuto riprovarci. Soffrii molto e credo anche lei. Ci sentivamo di continuo e io pensavo che non mi sarei mai più innamorato di nessun'altra, ma poi è arrivata mia moglie. Le voglio un gran bene, Zlatan. Farà sempre parte della mia vita e se le farai del male dovrai vedertela con me.» «Non preoccuparti, amico. Non ho nessuna intenzione di farle del male.» Zlatan aveva ascoltato tutta la storia in silenzio provando un po' di gelosia per la loro vecchia relazione. Capì che tipo di rapporto c'era tra loro, ma capì anche che provava per Sveva le stesse cose che aveva provato Christian. Realizzò che lui era innamorato di Sveva. L'amava. Non era una semplice infatuazione. Lui era innamorato e avrebbe fatto di tutto per cercare di far andare bene le cose, nonostante quella fottutissima distanza che li separava.
2 notes · View notes