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#mille emozioni
sottileincanto · 10 days
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A volte mi domando cosa sia rimasto degli incontri fugaci avuti. Cose che magari qualcuno sogna nella vita, ma che per me in quel momento non hanno avuto nessun sapore. Le ho provate, eravamo tutti adulti consenzienti e nessuno faceva del male a nessun altro, ma davvero in quei momenti più volte ho pensato "Beh, tutto qui?". Quello che cambia tutto - non c'è niente da fare - sono le emozioni. Una carezza può essere mille volte più sconvolgente dell' orgia più sfrenata. In fondo io sono così: nella vita sono sempre andata (e sempre vado) a caccia di seNso.
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maurosempre · 4 months
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Le virgole sono importanti,
tutta la punteggiatura lo è.
Come il destino quando capiti
nel posto sbagliato,
nel momento meno opportuno
e tutto cambia.
Poi c’è un verbo “sentire”,
dai mille significati…
Mi piace il verbo sentire,
sentire il rumore del mare,
sentirne l’odore,
sentire il suono della pioggia
che ti bagna le labbra,
sentire una penna che traccia
sentimenti su un foglio bianco.
Sentire l’odore di chi ami,
sentirne la voce e sentirlo col cuore.
Sentire è il verbo delle emozioni,
ci si sdraia sulla schiena del mondo e si sente.
(ALDA MERINI)
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ombranelvento · 3 months
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sempre buona, gentile e carina con tutti, prima di rivolgermi a una persona ci penso mille volte per cercare sempre di essere il più delicata possibile, sono empatica e estremamente sensibile, se una persona sta male, anche sconosciuta, soffro, letteralmente sento un dolore dentro di me e prendo tutte le sue emozioni. inutile dire che nonostante conoscessero la mia delicatezza, mi hanno fatta a pezzi.
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s-a-f-e-w-o-r-d--2 · 9 months
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Guardare un corpo nudo può essere eccitante, toccarlo può essere inebriante, ma guardare una mente nuda e senza difese può esserti fatale. Sono Virginia e voglio condurti con me nel mio intricato mondo, dove il dolore e il piacere si fondono in un unico sospiro.
Un viaggio all’interno delle mie innumerevoli emozioni e dei miei mille dubbi, attraverso il mio universo di contradizioni che mi rendono in costante lotta con me stessa.
In questi racconti, pensieri e poesie uso come metafora il bdsm per raccontare del dolore che spesso attanaglia la mia anima, rendendola incapace di trovare pace.
Questo libro è un viaggio all’interno delle mie insicurezze e alle mie paure, un viaggio che affronto da sola alla ricerca di quella sensazione di pienezza che posso ottenere solo imparando ad amare me stessa, con tutte le mie sfumature e i miei difetti.
È un doloroso viaggio introspettivo che affronto con sofferenza ma anche con molta tenacia per arrivare al mio bene superiore: Amarmi.
Sono pronta a portarti con me e partire, quindi scegli bene la tua safeword e che il viaggio abbia inizio!
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dottssapatrizia · 11 months
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Aveva mille donne dentro di sè,
emozioni appena scarabocchiate,
desideri scritti su aerei di carta,
sguardi infiniti e due labbra color peccato
che non potevano che essere la porta dell'inferno.
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l-incantatrice · 9 months
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La voce della notte,
sussurra
a mille anime vogliose
di dolci emozioni.
Eros si accende
per gli amanti.
Asianne Merisi
BUONANOTTE ♣️💫⭐️
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susieporta · 8 months
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L'ho capito pienamente solo in queste settimane.
C'è una netta differenza tra giustificarsi e dare spiegazioni.
Quando ti giustifichi, sei già scivolato su un piano difensivo.
Sei tornato ad essere, per un momento, quel bambino che viene beccato dalla mamma con le mani nella marmellata, e con gli occhi sgranati la implora di non punirlo.
Quando l'altro ti chiede spiegazioni accusandoti di qualcosa, insinuando ecc, anche sei hai quarant'anni, cominci a tremare di paura, il cuore ti batte a mille nel petto, e lo stomaco ti si stringe in una morsa dolorosa.
Anche sei grande, sei piccolo.
La testa ti si riempie di sensi di colpa, e il terrore di perdere qualcosa, come l'amore dell'altro, ad esempio, ti fa precipitare d'improvviso nel ruolo di vittima.
Quando sei una vittima, nessuno infatti può infierire.
Ma in realtà, ti accorgerai facilmente di una cosa.
Se cominci a giustificarti perché sei uscito con gli amici, perché avevi voglia di prendere una boccata d'aria o di rimanere solo, accampando scuse come "Mi spiace tanto, non volevo ferirti", "Ti prego, ascoltami non l'ho fatto apposta...", stai dicendo all'altro che ha ragione nell'attaccarti.
E l'altro ti aggredirà ancora più forte, proprio perché tu ti giustifichi come se avessi torto.
Quando dai spiegazioni, invece, tu sei nel tuo io adulto.
Sei centrato, fermo, assertivo.
Vivi uno stato di sicurezza interna che nessuno può scalfire.
Il tuo cuore e la tua mente, sono blindati a prova di proiettile.
L'altro può andare su tutte le furie e scalpitare perché non lo hai chiamato, perché avresti dovuto portarla fuori a cena, fargli un regalo, avvertirlo che...
E invece, semplicemente, non ne avevi voglia, oppure ti sei dimenticato.
Non lo hai fatto apposta: è così e basta.
E non devi giustificarti perché hai dimenticato qualcosa, o perché non sei stato all'altezza delle aspettative dell'altro.
Stai dando spiegazioni su quello che hai fatto, o non hai fatto, a partire da quello che sentivi, volevi fare o non volevi fare.
Punto.
Nel dirlo, la tua voce è ferma, il tuo cuore batte calmo e regolare, il tuo stomaco è tranquillo e le tue spalle sono rilassate.
Il tuo sguardo, è fisso su un punto come se guardassi un panorama immenso dopo aver scalato una montagna.
L'altro può accettare o meno tutto questo.
Ma di sicuro, se rimarrai saldo dentro di te nel tuo io adulto, o riuscirai a proteggere il tuo io bambino prima che ti faccia scivolare in un turbine di emozioni incontrollabili, sarai saldo come una roccia.
Immobile come un albero.
Chi si giustifica si prostituisce, e quindi può essere comprato e usato dall'altro tanto più cadrà in uno stato di autosvalutazione, di preghiera, di dipendenza.
Chi spiega, invece, informa, chiarisce, attesta che.
Non si muove dal suo centro.
Mette confini stabili tra sé e l'altro, perché sa di potersi proteggere da solo.
Sa che può reggersi e camminare con le proprie gambe, ovunque vuole e in qualunque condizione.
Diventa il tuo punto fermo, respira, ancorati a te.
E non avrai più paura di perdere nessuno, perché avrai conquistato te stesso.
Omar Montecchiani
#quandolosentinelcorpodiventareale
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apropositodime · 3 months
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La casa offre, cappuccino senza schiuma e cornetto francese preso al mio bar preferito.
Filtra un raggio di sole dopo il temporale di stanotte. L'estate giusta non vuole arrivare.
Anche se in realtà quella astronomica è già arrivata.
Due giorni fa mi è caduto lo smartphone, ho tutto il vetro rotto davanti, non vedo nemmeno cosa scrivo.
Il cinese vuole 50 euro ,ma nemmeno se piange in cinese glieli do.
Si è montato la testa anche lui.
Non so ancora che estate sarà.
Non so nemmeno se lo voglio sapere.
Se tutto continua ad andare come sta andando. Voglio che arrivi presto Natale, è l'unico periodo che mi da emozioni anche quando credo di averle sepolte.
Ma voglio essere fiduciosa e pensare che a parte i mille pensieri questo mio stato attuale sia dovuto alla tanta stanchezza.
Intanto proviamo con
Manesio, potassio, ferro e altri rimedi.
Daje che è venerdì
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be-appy-71 · 4 months
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Le virgole sono importanti, tutta la punteggiatura lo è. Come il destino, quando capiti nel posto sbagliato, nel momento meno opportuno e tutto cambia.
Poi c'è un verbo “sentire”, dai mille significati.
Mi piace il verbo sentire, sentire il rumore del mare, sentirne l'odore, sentire il suono della pioggia che ti bagna le labbra, sentire una penna che traccia sentimenti su un foglio bianco.
Sentire l'odore di chi ami, sentirne la voce e sentirlo col cuore.
Sentire è il verbo delle emozioni, ci si sdraia sulla schiena del mondo e si sente.... ♠️🔥
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- Alda Merini
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meanwhiiile · 6 months
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abito in un paesino in provincia di Napoli,
esattamente a metà strada tra Napoli e Caserta
poco meno di trentottomila abitanti.
sarebbe un'assurdità dire che tutti conoscono tutti,
ma la maggior parte conosce la maggior parte.
ho sempre voluto scappare da qui, non l'ho mai sentito mio questo piccolo angolo di mondo;
sempre stata estranea a questa realtà,
un po' come se in viaggio verso il mio posto qualcuno mi avesse persa per strada senza accorgersene e mi sono ritrovata per sbaglio a crescere qui.
negli anni ho cominciato a definire casa mia la mia piccola isoletta felice,
forse perché ho avuto l'immensa fortuna di essere capitata in un contesto in cui ho potuto crescere con i miei affetti più cari anch'essi catapultati entro i confini di quest'isoletta.
mi basta fare toc toc ad una porta per ritrovarmici dietro mio fratello,
cercarla con lo sguardo e trovare mamma,
allungare la mano fuori dal letto per essere bagnata dal nasino di luna,
svegliarmi la mattina con papà che si affaccia in camera prima di andare a lavoro;
mai dovuto fare un passo per aiutare nonna a cucinare per tutti o sentire la sua voce che ogni due per tre urla il nome del cagnolone che c'è in giardino credendo sia scappato, cagnolone che ormai in cinque anni ha imparato a conoscerla e si nasconde dietro ogni albero per spaventarla;
non ho mai dovuto varcare nessun confine per sedermi accanto a nonno mentre scrive, con quella grafia che avrei sempre voluto fosse un po' anche mia; per dirgli che l'uomo che vorrei al mio fianco dovrebbe essere esattamente come lui;
salgo solamente una semplice rampa di scala ed ecco che sono sul letto di mia cugina a parlare per ore.
sono sempre stati tutti qui,
salvi, tra queste mura, dalla guerra che c'è al di fuori.
se chiedete alla me bambina però, vi risponderà che la guerra è sia dentro che fuori queste mura,
si perché il padre non è sempre stato quello che si affacciava alla porta di camera sua e la madre non sempre quella che riusciva a trovare solo con lo sguardo;
vorrei ora dire a quella bambina che con gli anni siamo riuscite a perdonarli, che la madre e il padre sono adesso mamma e papà, che erano troppo piccoli forse all'epoca per saper crescere due figli, che sono cresciuti anche loro insieme a noi e non possiamo fargliene una colpa.
ora siamo tutti grandi,
lei e il fratellino, entrambi forse con qualche piccolo trauma irrosilto, ma che stanno cercando di costruirsi una vita serena;
e mamma e papà, forse non l'emblema di un matrimonio felice, ma capaci di essere ora genitori.
non vorrei spoilerarti troppo, bambina, ma continuerai a fantasticare ogni giorno di una vita completamente diversa da quella che hai,
per un periodo di tempo penetrerai così tanto in quei racconti che perderai la connessione con la realtà e farai credere ad altre persone di vivere vite che non hai mai vissuto.
incontrerai il primo amore, quello fatto di emozioni forti, quello che ti brucia dentro;
e quello stesso amore continuerai a cercarlo in altre mille volti e in altri mille cuori una volta perso,
la tua sarà una ricerca sfrenata, quasi interminabile,
qualcuno ci si avvicinerà, altri nemmeno lontanamente,
e poi finalmente un giorno ti arrenderai
ti arrenderai il giorno in cui incrocerai i suoi occhi per la prima volta e nascerà dentro di te la consapevolezza di non poter mai rivivere un qualcosa di così forte,
lo capirai, lo accetterai e te ne farai una ragione,
d'altronde certe cose sono fatte per essere vissute una volta soltanto, altrimenti diventerebbero ordinaria quotidianità.
continuerai a sognare quel mare quasi tutte le notti
e sarai grata per questo, perché i contorni di quel ricordo sembreranno non sbiadire mai.
viaggerai, bambina, non tanto quanto vorresti, ma qualche città diversa dalla tua la vedrai
e sentirai in quel luoghi sensazione di casa,
sensazione che giù in quel paesino non sei mai riuscita a sentire.
riuscirai addirittura ad andare via da lì, salvo poi rirornare,
come risvegliarsi di colpo da un sogno e accorgersi di essere sempre lì, nello stesso letto, il tuo.
avrai però, almeno l'illusione di aver vissuto per un periodo quella vita che avevi sempre voluto, circondata da persone che avevi sempre aspettato,
con una di esse ci passerai addirittura una notte su un tetto durante un turno in ospedale.
cambierai poi di nuovo vita, scenderai da quel tetto e ritornerai nella tua isoletta, circondata dalla guerra.
ti sembrerà di aver ritrovato la tua strada, ma ad un certo punto questa strada si interromperà nuovamente
e non saprai se costruirci sopra un ponte per raggiungere l'altro lato dell'interruzione
o tornare indietro e imboccare un altro vicoletto.
scapperai dalle persone, da chiunque, anche da chi sembra farti provare qualcosa di nuovo.
non so ancora dirti se ci sarà quella persona che ti prenderà per mano e ti fermerà,
spero di riscriverti tra qualche anno per dirti che ce l'abbiamo fatta, la nostra strada l'abbiamo trovata, la stiamo percorrendo con accanto qualcuno di speciale e siamo dirette verso la vita che hai sempre sognato.
chissà bambina.
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annegatasstuff · 27 days
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La Rinascita
Capitolo 1: La Caduta
Ero persa in un vortice di emozioni contrastanti, incapace di distinguere tra il bene e il male. La mia anima era avvolta da un'oscurità che sembrava soffocarmi lentamente, mentre il mio cuore si spezzava in mille pezzi. Avevo perso la speranza, la fiducia in me stessa e nel mondo che mi circondava. Ogni giorno era una lotta contro i miei demoni interiori, una battaglia persa in partenza.
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Capitolo 2: La Rinascita
Ma un giorno, un raggio di luce squarciò le tenebre che mi avvolgevano. Iniziai a vedere le cose in modo diverso, a sentire di nuovo il calore del sole sulla mia pelle. Lentamente, con fatica, iniziai il mio percorso di rinascita. Mi sforzai di lasciarmi alle spalle il passato, di perdonare me stessa per gli errori commessi.
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Capitolo 3: L'Amore Ritrovato
E fu proprio quando meno me lo aspettavo che l'amore bussò alla mia porta. Un amore sincero, capace di guarire le mie ferite e di farmi sorridere di nuovo. Insieme, io e lui, affrontammo le tempeste della vita, consapevoli che uniti avremmo potuto superare qualsiasi ostacolo. E così, grazie a lui, riuscii finalmente a rinascere completamente, più forte di prima.
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s-a-f-e-w-o-r-d--2 · 11 months
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E poi il silenzio... I rumori nella stanza... Li sento dietro di me... Sento i tuoi passi riecheggiare nella mia testa... La paura... La voglia... Il sesso che si bagna... Sentirsi sfiorare... La bocca che si asciuga... Mille emozioni vissute al buio... Quel buio che hai dentro di te e che vuoi farmi assaggiare... Sono in attesa... Fammi sentire chi sei... Fammi capire cosa vuoi... Raccontami le tue paure... I tuoi cancri... Sono la tua spiaggia desolata e arida... Metti il tuo seme del peccato in me e guardalo sbocciare... Fiorirà sotto alle tue fredde mani come una rosa nera che piange di dolore... Quel dolore così intenso che fa tremare... Che fa godere oltre ogni limite... Che fa ansimare... Che ci unisce... Che ci rende un unica stella nella notte dei nostri cuori soli... Che ci fa brillare in questa oscurità che ci avvolge... Emozioni che ci rendono schiavi dei nostri demoni... E che solo assieme sappiamo liberare...
~ Virginia ~
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femmenoir-red · 1 year
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A chi ha mille sogni nel cassetto e a chi ne ha solo uno chiuso dentro al cuore..❤️
@femmenoir-red
-emozioni notte di San Lorenzo⭐
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Le virgole sono importanti, tutta la punteggiatura lo è.
Come il destino quando capiti nel posto sbagliato, nel momento meno opportuno e tutto cambia.
Poi c'è un verbo "sentire", dai mille significati.
Mi piace il verbo sentire, sentire il rumore del mare, sentirne l'odore, sentire il suono della pioggia che ti bagna le labbra, sentire una penna che traccia sentimenti su un foglio bianco.
Sentire l'odore di chi ami, sentirne la voce e sentirlo col cuore.
Sentire è il verbo delle emozioni, ci si sdraia sulla schiena del mondo e si sente.
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Alda Merini
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ciclossigenasi · 16 days
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ho il trapezio della spalla sinistra che, a seguito di un trauma, in alcune giornate lunghe e faticose grida di dolore lo sento tendersi all'infinito quasi volesse fuggire e diventa insopportabile qualsiasi movimento
questa mattina è stata pesante alzarsi sempre presto, il tirocinio che mi mette ansia per alcune cose (tipo la mia tutor che si fida troppo) il dover competere con la mia collega i mille pensieri ed emozioni che mi scombussolano la testa
mi sento così stanca che stavo per addormentarmi con il viso appoggiato alla mano appoggiata al tavolo però è buffo perché se vado a letto non dormo e se la notte dormo i sogni e l'inconscio vengono a molestarmi
è così difficile, vivere senza abbracci, senza nemmeno una carezza
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anotherglitchinthewall · 10 months
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Se capita una volta, è un mostro.
Se capita mille volte è un problema più grande.
È difficile scrivere qualcosa oggi. Non so neanche se sia giusto. Però il 50% della mia bolla è muto. Ed è un silenzio insopportabile.
Non credo sia una mera questione di menefreghismo. È che ignorare è più facile. È che c'è questa cosa che è li, e di cui non parliamo mai.
C'è che nella cultura dello st*pro siamo cresciuti tutti. E quando leggiamo una notizia del genere, non riusciamo a sentirci "puliti".
Certo, non avremmo mai fatto niente del genere. Però anche noi certi paradigmi abbiamo imparato a contestarli tardi, lentamente, da soli. E prima? Prima ne eravamo parte. E un po' ti rimangono addosso, nonostante tutto. Attaccate alla radice più profonda dei pensieri.
C'è che non abbiamo il vocabolario per parlare di queste cose, perché non lo abbiamo mai fatto. Eppure sarebbe così importante cominciare a farlo.
Da uomo a uomo.
Mi torna in mente un ricordo di quand'ero adolescente. Litigavo con la mia ragazza dell'epoca, in mezzo alla strada. Avevamo la voce alta, le lacrime agli occhi, eravamo visibilmente scossi.
Un signore, vedendoci, si mise in mezzo a noi. Provai a spiegargli che ci stavamo confrontando soltanto a parole, ma mi interruppe. Disse: "Qualsiasi cosa sia successa, non ne vale la pena. È un attimo che si rovinano due vite: la sua e la tua."
Quel ricordo mi provoca ancora sensazioni contrastanti.
Da un lato, chiunque sia cresciuto socializzato come uomo, sa quanto sia odioso essere visti come aggressori fino a prova contraria.
È una cosa che ti insegnano fin dalla scuola, appena la tua voce diventa più forte e più grave di quella delle ragazze. E i richiami aumentano e i voti di condotta scendono. E se la persona che ti schernisce è una ragazza, verrai richiamato comunque tu più spesso, perché le tue reazioni sono più scomposte, il tuo corpo è una presenza più ingombrante nel mondo.
Ed è una cosa che ti ricordi quando cresci. Quando camminando per strada, cambi marciapiede o acceleri il passo per superare la ragazza che sta camminando da sola, per non darle l'impressione di starla seguendo.
Dall'altro lato, provai un senso di gratitudine.
Quell'uomo aveva fatto ciò che io vorrei aver sempre avuto il coraggio di fare negli anni seguenti. Intervenire, prima che una situazione di pericolo potenziale potesse farsi pericolosa davvero.
Non conosceva né me, né lei, né il contesto. Aveva visto due ragazzini urlarsi contro e uno dei due aveva un corpo che cresceva di due centimetri al mese e presumibilmente quasi nessuna idea su come gestire quella forza, quegli ormoni, quelle emozioni.
Quante volte ho avuto modo di parlare di questa storia? Quasi nessuna.
Con le mie migliori amiche mi confido, ma ci sono certe esperienze, certe sensazioni che loro non hanno mai provato sulla pelle. Come io non ho provato le loro. Uomini e donne vivono gran parte della propria vita in mondi completamente diversi. E spesso è impossibile raccontarseli del tutto.
Neanche tra di noi. Coi miei amici maschi sappiamo di avere un bagaglio di esperienze comuni. Ma ne abbiamo iniziato a parlare poco, timidamente, recentemente.
Quando cresci maschio, ti insegnano che le emozioni ti rendono debole. Che l'unico modo accettabile di tirarle fuori è la violenza.
Lo insegnano a tutti. E ti insegnano anche che se hai paura, se ti senti rifiutato, non devi chiedere aiuto, non devi dirlo ad alta voce, non devi lamentarti. Chi si aiuta, chi si confida, lo fa in segreto.
Se dovessi descrivere in una parola l'esperienza collettiva di essere un uomo, credo che quella parola sarebbe solitudine.
Io non so cosa significhi essere donna. Non conosco la paura che si vive ogni giorno e quell'ansia terribile e collettiva che hanno vissuto in questi giorni. Per capirla, leggo quello che scrivono loro.
Però so cosa significa essere un uomo. E sono cresciuto anch'io in quella società che rende tanti uomini come me carnefici.
Abbiamo un dovere enorme. Nei confronti delle nostre sorelle. E anche nei confronti dei nostri fratelli, dei nostri figli, dei nostri nipoti.
Di interrompere la catena della violenza, la catena dell'orrore. Di chiedere scusa, per quello che abbiamo fatto e per quello che ci hanno fatto fare. Di dare un esempio diverso.
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