#mia sorella in cristo davvero
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alessia marcuzzi being a nanni moretti girlie per un minuto e venti
#david 2024#nanni moretti#alessia marcuzzi#mia sorella in cristo davvero#mi ammazza lei in ginocchio che lo guarda e lo tocca come se fosse il papa#e nanni che ''buonasera''#la citazione ai sabot 😭 e quando tutto sembra finito lei ancora ''nANNIII 🥰😍''#film italiani#roba mia#italy tag#''questo premio lo dedico a te nanni'' ALESSIA SEI COME ME FR FR
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Ancora giovedì mattina scrivo una mail alla nostra dottoressa di base per ordinare le medicine a mio padre. Le lascio il fine settimana per farle e passo in farmacia solo stamattina, convinta di trovarle tutte.
Torno a casa e mi accorgo che ne manca una, così vado in ambulatorio e chiedo alle segretarie se c'è stata una dimenticanza.
Preciso che era già capitato altre volte, una delle ultime ero stata addirittura "sgridata" perché, testuali parole, "questo tipo di farmaco può richiederlo anche con un mese di anticipo"
Bene, dalla stessa segreteria stamattina mi sento rispondere "ah sì, la dottoressa non le ha fatto quell'impegnativa perché era già stata richiesta ad inizio mese e ha pensato non le servisse".
Non so per quale grazia divina non le salto al collo in preda alla rabbia ma le conviene davvero accendere un cero in chiesa.
Molto lentamente e ad alta voce la guardo e ripeto :
"la dottoressa non ha fatto l'impegnativa di un farmaco anti rigetto ad un paziente trapiantato perché ne aveva già fatta una ad inizio mese e pensava non servisse? Ma siamo seri?!"
A parte che ogni mese le porto il resoconto dei medici di Verona dove è sempre segnato ogni farmaco che prende e la quantità, quindi bastava leggere e fare un breve calcolo (1 scatola contiene 30 pastiglie, lui ne prende 4 al giorno quindi letteralmente una scatola a settimana, e non serve essere matematici per arrivarci).
A parte che, in caso di dubbi, ha la mia mail, quella di mia madre, il numero di telefono di mio padre, quello di mia madre e quello di mia sorella quindi bastava sceglierne uno e contattarci.
Non so se a farla scattare sia stato più la realizzazione dell'immensa cazzata appena detta o la paura di essere trascinata in una causa che palesemente vincerei a occhi chiusi; fatto sta che sbianca e mi balbetta un "corro immediatamente dalla dottoressa a farle fare l'impegnativa".
Torno a casa piangendo dalla rabbia e crollo sul divano, più tardi dirò a mio padre di chiamare la farmacia per far ordinare il farmaco.
Anche oggi quel poco di energia che non mi ha tolto il caldo è stato prosciugato.
Anche oggi si può solo sopravvivere, ma che fatica cristo.
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Ogni volta che viene l'estate, mi viene in mente questo.
"Senti, Pietro, ma tu ci sei mai stato al mare?" Chiese Bomba, mentre tentava di togliersi un po' di rena di dosso.
La domanda oggi sembrerebbe assurda, ma allora era più che legittima. Infatti, di tutti e sei, solo io e Schizzo ci eravamo stati, con esiti diversamente disastrosi.
"Certo che ci sono stato!"
"E com'era?"
"Com'era? Com'è, vorrai dire, Bomba. Mica è morto il mare!"
"Vabbè, hai capito, allora dimmi: com'è?"
Avrei voluto, ma non potevo mentire ai miei migliori amici, così:"Una cagata!" Esclamai, mentre con la mente correvo a quell'unico, maledetto giorno in cui i miei mi avevano portato al mare.
Era successo l'anno prima. Il ricordo ancora mi bruciava. Per anni, mia madre, tutte le estati, ad Agosto, quando mio padre era in ferie, aveva insistito per farsi portare al mare, ma non c'era mai stato verso di spuntarla. Come ho già detto, il mio vecchio era un camionista, tutta la vita su e giù per l'Italia col culo schiacciato sul sedile della cabina. Va da se che, di domenica, o durante le ferie, guai a parlargli di motori e di strade. Iniziava a bestemmiare come un turco e non la finivi più. Iniziava in sordina, sottovoce, poi un po' più forte, alla fine si lasciava prendere la mano e andava a finire che tutto il vicinato era costretto ad ascoltare le sue pittoresche lodi al Signore.
"Mi avete rotto i coglioni co' 'sto mare!" Diceva, "Mi spacco il culo per voi tutto l'anno su quella merda di camion e, quando finalmente ho un minimo di riposo, voi pretendete che salga sull'auto per scarrozzarvi dove vi fa comodo? Ma che razza di cervello bacato avete? Non se ne parla nemmeno!" Non se ne parla nemmeno era l'epitaffio. Tutte le volte. Quindi, figurarsi il nostro stupore quando, una mattina, alle sette in punto, il vecchio ci buttò tutti e tre giù dal letto, annunciandoci la lieta novella:" Sveglia poltroni! Preparatevi, oggi si va al mare!" Ricordo che tra lo stupore e la felicità ci fu una bella lotta. Eravamo rimasti tutti senza parole. La prima a riaversi fu mia madre, che obiettò:" Ma come faremo per il pranzo? Certo che sei sempre il solito! Non potevi dircelo ieri sera? Avremmo avuto tutto il tempo per prepararci, sant'Iddio!"
Lui la guardò per un istante, fece la faccia più sbalordita di cui fosse capace e rispose:" Ma come? Sono anni che scassi con il mare e oggi che mi sono deciso, crei tutti questi problemi? E poi ve l'ho detto stamattina perché ieri sera non ne avevo voglia. Oggi si! Allora? Cosa dobbiamo fare? Andiamo o no?" "Andiamo! Andiamo!" Gridammo entusiasti io e mia sorella. Ci infilammo di corsa i costumi sotto ai pochi vestiti, mia madre preparò in fretta i panini e li mise in una cesta di vimini con la frutta e le bottiglie d'acqua. Eravamo pronti. L'avventura poteva cominciare. E, Cristo, se fu un'avventura. E chi se la scorda più! Ci impiegammo ben tre ore per coprire i novanta chilometri che ci separavano dalla costa. Una volta arrivati a Tarquinia, mio padre strabuzzò gli occhi e disse imprecando:"Madonna, che casino! Ma da dove salta fuori tutta questa cazzo di gente? No, qui non ci possiamo davvero fermare. Grasso che cola se ce ne tocca un secchio a testa di acqua salata." "Allora cosa vorresti fare?" Domandò preoccupata mia madre. "Tranquilla donna! Ora te lo cerca il tuo bel maritino un posticino tranquillo per farti il bagnetto!" E lo cercò davvero. Eccome se lo cercò. Gli ci volle un'ora e mezza, ma alla fine lo trovò. Arrestò l'auto in quello che, probabilmente, era il posto più brutto del Tirreno. Infatti non c'era anima viva. Nessuno tranne noi. Niente persone, niente bar, niente ombrelloni, nemmeno sabbia. Solo sassi. Sassi enormi che partivano da dove avevamo lasciato la macchina, fino ad arrivare per diversi metri dentro l'acqua. Acqua che io e mia sorella facemmo giusto in tempo ad assaggiare. Neanche la maglietta riuscii a togliermi. Riuscimmo a bagnarci solo per metà, perché da lì a dieci minuti, nostro padre fischiò e ci fece uscire. Con quel suo tono perentorio che non ammetteva repliche, disse:"Su, venite fuori ragazzi. Basta bagni per oggi. Ora si pranza e si torna a casa. Che non ho voglia di beccarmi tutto il traffico del ritorno." Mia madre era nera di rabbia, a me veniva quasi da piangere, pure a mia sorella, ma non ci fu niente da fare. Quella, per fortuna, fu l'unica volta che ci portò al mare.
A Schizzo andò ancora peggio. Molto peggio. Lui neanche ci voleva andare al mare. I suoi ce lo mandarono per forza. In colonia. A Montalto di Castro, per quindici giorni filati. Quindici giorni che lui, naturalmente, non fece mai. La notte del secondo giorno scappò via scalzo, con indosso soltanto il costume e una canottiera a righe bianche e rosse. La mattina seguente, i responsabili della colonia, resisi conto dell'accaduto, telefonarono subito ai suoi genitori, che, tra una bestemmia e l'altra, dovettero montare sulla loro seicento per andare a ripescare il proprio figliolo così lontano da casa. Lo trovarono verso le quattro del pomeriggio, che vagava senza meta sulla Statale Aurelia. Fortuna che, quel giorno, c'era poco traffico. Appena gli fu accanto, il padre inchiodò l'auto, scese come una furia e gli diede un fracco di botte senza proferire verbo. Schizzo le prese tutte. Non tentò di schivare neanche un colpo. Ma non versò una lacrima che fosse una. Anzi, quando il padre si stancò di colpirlo, lui, con tutta la rabbiosa calma che possedeva, promise che, se lo avessero lasciato ancora li, sarebbe scappato la sera stessa. Naturalmente si guadagnò una seconda razione di legnate, seduta stante.
Schizzo aveva molti difetti, ma manteneva sempre le promesse fatte. Fu così che, nonostante le difficoltà oggettive e la sorveglianza raddoppiata, quella stessa notte se la svignò di nuovo. Portò a lungo i segni neri e bluastri della fibbia della cintura di quell'avvinazzato di suo padre, ma vinse lui. I suoi dovevano decidere se ammazzarlo di botte lì, sul posto, o riportarselo a casa impotenti. In verità ci pensarono su piuttosto a lungo, ma alla fine decisero che sarebbe stato meglio per tutti riportarlo a casa. Negli anni a venire, quando sentivo dire che al mare bisognava stare attenti, che era pericoloso, io pensavo sempre a Schizzo.
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Selvatica - 32. Buongiorno
Ante lasciò Corinna sotto il portone di casa e le mandò un bacio con la mano. Anche la notte precedente si erano uniti tra le lenzuola umide, anche quella mattina si erano svegliati insieme. Questa volta era stata la sveglia di Ante a riportarli al mondo, e mai era stato così difficile abbandonare quel letto, staccarsi da quegli occhi marroni che lo guardavano languidi e pieni di sentimento.
Il suo telefono squillò e sullo schermo comparve il nome di sua sorella.
«Buongiorno, Katarina.»
«Buongiorno a te, Ante. Si può sapere che fine hai fatto? Sono giorni che non ti fai sentire. Devo dirti una cosa.» La voce della sorella uscì fuori dall'altoparlante con una nota nervosa. In un primo istante pensò che fosse successo qualcosa in famiglia, poi sorrise. Stavano tutti bene, li aveva sentiti la sera prima, solo Katarina non sentiva da qualche giorno.
«Anche io devo dirti una cosa.» Era arrivato il momento di parlarle di Corinna. Voleva che sua sorella lo sapesse.
«Che ti succede?» chiese lei allarmata.
«Dimmi prima tu.»
«È venuta a trovarmi Natali. Ha detto che vuole venire in Italia, da te. Dice che non l'hai chiamata più.»
Ante sbuffò. «Ci sarà un motivo se non l'ho chiamata più, no?» Cristo santo, adesso anche Natali si metteva a rompere le scatole, una ragazza con cui si era sentito quando era tornato a casa per le vacanze estive.
«Ante, mi ha fatto vedere il biglietto aereo.»
«Katarina, veditela tu, fermala, non farla venire qui. Non ho niente da dirle.»
Perché tutte queste ragazze erano così ossessionate da lui? Perché tutte avevano questo desiderio morboso di incastrarlo, da quando aveva iniziato a giocare ai massimi livelli? Le parole di Federica gli rimbombarono nella testa. Siamo tutte così, Ante. Tutte tranne Corinna, lo aveva capito fin dal primo momento che lei era diversa.
«Ma che cosa vuoi che le dica? Per favore chiamala, non farla venire inutilmente se non hai voglia di vederla» la voce di sua sorella lo riportò con la testa nell'auto.
«Dille la verità, che c'è una ragazza nella mia vita adesso.»
Sentì Katarina spazientirsi. «Sì, come no.»
Ante sorrise. Era davvero così strano che gli piacesse qualcuna se persino sua sorella non gli credeva. «È vero, è questa la cosa che ti dovevo dire.»
«Ma dici sul serio? Da quanto tempo?»
«La conosco da un mesetto più o meno, ma stiamo insieme solo da qualche giorno.»
«E non mi dici niente! Come si chiama, cosa fa, quanti anni ha?»
«Non ci crederai mai, ma studia e non fa la modella o l'attrice o la velina. Si chiama Corinna.»
«Posso cercarla su Instagram? Voglio vedere com'è.»
«Non lo so se ha Instagram, non la vedo molto utilizzare i social.»
«Proprio come te», sua sorella rise. «Quindi come faccio a vederla? Mi mandi tu qualche foto?»
«È bellissima, fidati di me.»
«Va bene, mi fido. Stasera state insieme? Ti faccio una videochiamata così me la fai conoscere.»
«Te la faccio conoscere Kata, ma non stasera. Ora devo andare, sono arrivato al campo. Ci parli tu con Natali?»
«Sì, ci parlo io non ti preoccupare. Però se dovesse chiamarti rispondile, almeno eviti di ritrovartela sotto casa.»
E ci mancava solo Natali a Milano. Come avrebbe spiegato a Corinna che con quella ragazza non era mai successo niente? Non ci avrebbe mai creduto e lo avrebbe lasciato in meno di tre secondi.
Milanello era già in fermento, lo staff lavorava per preparare i campi di allenamento. I suoi compagni non erano ancora arrivati tutti e lui si concesse qualche minuto per telefonare ai suoi genitori.
«Guarda un po' che faccia rilassata e sorridente» lo prese in giro Mario, andandogli incontro.
«La tua invece è tutt'altro che serena. Che ti succede?»
Mario accennò un sorriso stanco. «Il solito, ho parlato con il medico e non mi ha dato notizie positive.»
«Ci vuole ancora tanto tempo per recuperare?»
«A quanto pare sì.»
Ante mise una mano sulla spalla dell'amico. In quel momento li raggiunse Rade.
«Buongiorno, belli. Ante, tutto bene poi con Corinna?»
Mario si voltò verso di lui. «Perché cosa è successo?»
«Ieri sera hanno litigato per colpa di un'amica di Isotta.»
La risata divertita di Mario fece sorridere anche Ante, che in quel momento avrebbe voluto tirare un pugno in faccia a Rade.
«Ma tu guardalo, fa tutto il timido e poi è uno sciupafemmine»
«Per favore Mario, ma quale sciupafemmine. Ci sono uscito una sola volta e per di più diversi mesi fa.»
«Ho capito, però non ti sei saputo tenere l'uccello nei pantaloni.»
Rade ridacchiò. «Non è facile, credimi. Con quella lì crederei anche io. E per di più a Ante gliel'ha offerta su un piatto d'argento.»
«Ma chi è, si può sapere?»
«Federica, l'amica di Isotta. Tira fuori il telefono che ti faccio vedere.»
I due si misero a guardare le foto di Federica, Ante si limitò a guardare le loro facce idiote.
«Ragazzi che fate qua? Andate a cambiarvi.» Si era avvicinato Simon Kjaer. Sbirciò anche lui sul cellulare. «State guardando le ragazze?» Staccò gli occhi dal cellulare e scrutò i tre. «Chi di voi si sta scopando questa topa?»
«Qualcuno ha detto ragazze?» si avvicinò anche Davide Calabria. «Ma questa è Federica Nitti! Che bomba sexy... te la stai scopando tu, Ante? Voglio dire, Mario è troppo vecchio, senza offesa, Rade si è fidanzato da poco... Mio dio sei il mio nuovo idolo!»
Ante alzò gli occhi al cielo sorridendo. «Non se la sta scopando nessuno.»
«E che aspetti, porca troia?»
Ante infilò le mani in tasca e si avviò verso gli spogliatoi. «Se vuoi te la presento.»
Tutti gli altri lo seguirono, continuando a fare commenti su Federica.
Mario gli si affiancò. «Quindi con Corinna tutto a posto, poi?»
«Ma sì, non abbiamo litigato, anzi. Mi ha portato in un posto bellissimo, siamo stati per conto nostro, abbiamo parlato... è stato bello.»
A dire il vero era stato incredibile. Forse il luogo, forse l'atmosfera, si era sentito pervaso da un senso di pace che non aveva mai provato prima, era la sensazione di sentirsi nel posto giusto, di sentirsi con la persona giusta.
«Mi fa piacere vederti così» disse Mario, sorridendogli.
Rivide davanti agli occhi il volto luminoso di Corinna che gli diceva di essere felice e quello stesso volto sereno mentre dormiva sul cuscino accanto a lui. Lei gli trasmetteva la pace che tanto aveva cercato.
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39. (Hic et Nunc)
Siamo due contro sette due contro sette
Il led interno proietta i numeri in un piccolo spazio, sul visore dell'elmetto. Solitamente questa funzione viene interrotta dal Controllo Centrale, durante la maggior parte degli scontri. Adesso invece c'è ancora. Questo vuol dire qualche improbabile guasto nel sistema di trasmissioni o che il Controllo Centrale non c'è più.
Chissà cosa c'è ancora. Per adesso vedo solo il grigio del cemento delle fortificazioni mescolato al grigio delle rocce. È tutto amalgamato, connesso, dal bianco-azzurro della neve e del ghiaccio. La postazione che abbiamo attaccato si trova nascosta dentro la base di una montagna che s'alza da un pianoro, quasi un lago di terra piatta in mezzo alle cime.
È stata una guerra lunga, lunghissima. Forse siamo alla fine. In effetti non sappiamo più praticamente niente di cosa sia rimasto altrove. Avevamo notizie spaventose, ma siamo stati trascinati di battaglia in battaglia, di colpo in colpo fino a qui. Tutto quello che sappiamo per certo ora è che siamo rimasti in due contro sette.
Due contro sei!!! Due contro sei ancora due contro sei.
Non vedo il mio compagno. Sto correndo come un pazzo col cuore che mi chiude la gola. Ho una strana calda sensazione nel fondo nella pancia come se stessi per morire, per finire. Mi tengo sul costone della roccia che porta all'ingresso della loro base. Per quanto ne so potrebbero essermi dietro tanto quanto avanti. Ma il buco che fa da ingresso, una specie di caverna, è l'unico appiglio che riesco a vedere come riparo. Devo correre devo farcela dai corri corri corri. Lo spazio è libero non si vede nessuno nessun fischio di laser che m'abbia cercato di colpire. Forse non sono qui. Stringo il calcio del mitragliatore con quel poco di umore che mi rimane. Non devo pensare a quanto mi resta devo correre devo correre.
Due contro sei
È stato un inverno da fine del mondo. E qui diresti davvero il ghiaccio antico come la pietra sua sorella. Sono così abbracciati che sembrano compenetrarsi, quasi fossero una cosa sola. Sudo, correndo. Sono sudato dietro la nuca ed ho il torace e le cosce caldissimi. I piedi sono ancora freddi. Mi entra dentro il naso il mio odore. Le sensazioni mi tengono su le gambe.
Mentre avanzo correndo verso la caverna, l'occhio distingue sul lato del campo visivo qualcosa di diverso. Mi giro il tempo necessario per vedere se può colpirmi. È un mezzo corazzato.. uno dei nostri... oh sì sì sì un mezzo corazzato vuol dire più difesa e la possibilità di muoversi muoversi uccidere più potenza magari anche andarsene - devo provarci
Non sento nessun rumore se non mi stanno puntando da dietro può anche darsi che non siano qui e non siano neanche su un mezzo dei loro e se entro nella caverna e loro sono dentro magari sono meno difeso o mi chiudono lì - devo provarci
Mi butto nella vallata pronto a correre anche il doppio per la mia vita
Corro senza pensare più a niente devo solo arrivare lì corri corri corri
Ci sono io ti ringrazio Dio o chiunque tu sia
Sono sul carro presto sulla torretta è armata grazie Dio non è ancora finita
Vedo uscire due dei loro corrono smarriti fuoco fuoco vi stendo vi uccido porci
Il primo non lo prendo subito ma lo prendo il secondo subito evviva
Il visore sull'elmetto segnala due contro quattro quindi funziona
Dio ti ringrazio
Neanche il tempo di respirare e un terzo viene fuori cerca di salire su una specie di garitta no non te lo permetto sono più forte mi senti sono più forte io prendi prendi prendi crepa
Due contro tre
E poi subito due contro due
Sì cazzo ce la possiamo fare Dio mio ce la possiamo fare dai amico mio fratello anche se non ti vedo vedi di farcela ce la puoi fare sono con te
Mi sembra quasi che la vita riapra qualcosa come se il sangue ricominci a circolare mi sembra di tornare in un colpo a casa mia con la tavola apparecchiata di essere in un'aria di normalità come se la speranza abbia bisogno di così poco per fiorire
Ma poi uno contro due uno contro due cristo santo
E dalla garitta qualcun altro mi punta e spara
La garitta è debole rispetto a me "perché ti ci sei messo dentro? che vuoi fare? "
Lo punto è vero due colpi e non ci sei più era debole quella garitta
Uno contro uno
E quando mi accorgo che siamo uno contro uno mi accorgo che potremmo essere soli al mondo io e lui e mi sembra di vedermi allo specchio e all'improvviso come squassato dall'onda di una cascata appena aperta sulla mia testa sono preso da un panico da una paura folle una paura enorme che mi ghiaccia il corpo
Non so cosa fare non so cosa fare
Devo ucciderlo o no?
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Quesito Padre, Sto attraversando un periodo terribile. Non sto bene. Ho paura di avere un cancro. Prego ogni giorno il Signore e la Madonna di liberarmi dal terrore della morte e dell'inferno. Ma la mia fede vacilla. Raramente la preghiera riesce a sollevarmi da questo abisso oscuro. Ho la intima consapevolezza di rivolgermi a Dio in termini egoistici e utilitaristici, per ottenere una grazia senza il beneficio della vera Fede. Provengo da una famiglia cristiana e mi reputo un cristiano sebbene, fino a quando il mio corpo e la mia anima non sono stati aggrediti dalla malattia e dalla depressione, il mio cristianesimo sia rimasto soltanto un riferimento, senza una vera e costante partecipazione. Anche se il mio pensiero molto spesso si rivolgeva a Cristo Gesù e a Sua Madre, ho condotto la mia esistenza lontano dai sacramenti. Non mi sono confessato e comunicato per moltissimi anni. Partecipavo alla Messa solo a Natale e Pasqua. Né tale mio modo di vivere procurava in me particolari sensi di colpa. Da qualche mese tutto è mutato. Il mio precario stato di salute fisica e mentale mi ha indotto a riavvicinarmi, dopo trenta o quaranta anni, ai sacramenti, in particolare alla confessione. Qualche mese addietro un sacerdote non mi ha assolto. Convivo da molto tempo con una donna senza essere sposato e tale condizione è stata la causa prima della mancata assoluzione. Qualche settimana fa sono passato per caso davanti a una Chiesa che frequentavo durante gli anni della mia giovinezza. Sono entrato. Ho visto che un sacerdote era presente. Mi sono avvicinato e gli ho chiesto se poteva confessarmi. Ha immediatamente accolto la mia richiesta. Certo non sono riuscito a confessare tutti i miei peccati. Era troppo il tempo trascorso dalla mia ultima confessione. Ho cercato di elencare i miei peccati più gravi, o che io reputo più gravi. Ovviamente gli ho parlato della mia convivenza. Gli ho detto che ormai il legame fra me e la mia compagna non può esser più definito come quello di un marito e di una moglie ma di un fratello e una sorella. Da anni non abbiamo più rapporti sessuali anche se dimoriamo e viviamo nella stessa casa. Il sacerdote non solo mi ha assolto ma mi ha chiesto se volevo ricevere la Santa Comunione. Mi è parso un dono del Signore che ho accolto con gioia. Questa condizione è durata poco. Pur non avendo commesso peccati gravi le mie paure mi hanno ricondotto sulla strada del dubbio e della mancanza di fede piena. Potevo davvero ritenermi libero dalle mie colpe e destinato non più alle tenebre dell'inferno ma salvo e nella grazia del Signore? In questo momento, specialmente, vivo un periodo di grande sofferenza. Prego ogni giorno, vado in Chiesa più volte. Mi rivolgo a Gesù, alla Madonna, ai santi che più amo - San Giovanni Battista, San Pio da Pietrelcina, San Leopoldo Mandic - chiedendo di guarire il mio corpo e salvare la mia anima. Chiedo loro di intercedere non solo per me ma anche per i miei cari, per gli afflitti, per i malati che conosco, per i miei morti. Ma nonostante i miei sforzi non riesco a uscire dal baratro del dubbio, dal sospetto che le mie preghiere siano indotte soltanto dal terrore della morte e del fuoco eterno e non, invece, dalla vera Fede in Cristo. Grazie, Padre, per avermi ascoltato. Risposta del sacerdote Carissimo, 1. la tua situazione è oggettivamente irregolare trattandosi di una convivenza che a suo tempo è stata segnata dai rapporti sessuali. 2. Tuttavia il magistero della Chiesa ricorda che se si è pentiti di aver intrapreso una strada che non è secondo il progetto di Dio, se al momento e neanche per il futuro non è possibile pensare ad una separazione perché si lascerebbe una persona nella solitudine e nella necessità, se c'è l'astensione dall'intimità sessuale è possibile essere confessati e comunicati. Ed è quanto ha fatto il sacerdote che per caso provvidenziale hai incontrato entrando in
Chiesa. 3. Va aggiunto però che la Santa Comunione può essere fatta pubblicamente solo dove non si è conosciuti come conviventi. Sebbene tra voi non ci sia intimità sessuale, tuttavia la gente potrebbe pensare che oggi si può fare la Santa Comunione anche se si è conviventi. 4. Questa cautela la Chiesa la pone anche per i divorziati risposati che non possono ormai separarsi o per la presenza di figli o per altri motivi seri. Giovanni Paolo II, nella Familiaris consortio scrive:�� “La Chiesa, tuttavia, ribadisce la sua prassi, fondata sulla Sacra Scrittura, di non ammettere alla comunione eucaristica i divorziati risposati. Sono essi a non poter esservi ammessi, dal momento che il loro stato e la loro condizione di vita contraddicono oggettivamente a quell’unione di amore tra Cristo e la Chiesa, significata e attuata dall’Eucaristia. C’è inoltre un altro peculiare motivo pastorale: se si ammettessero queste persone all’Eucaristia, i fedeli rimarrebbero indotti in errore e confusione circa la dottrina della Chiesa sull’indissolubilità del matrimonio. La riconciliazione nel sacramento della penitenza – che aprirebbe la strada al sacramento eucaristico – può essere accordata solo a quelli che, pentiti di aver violato il segno dell’Alleanza e della fedeltà a Cristo, sono sinceramente disposti ad una forma di vita non più in contraddizione con l’indissolubilità del matrimonio. Ciò comporta, in concreto, che quando l’uomo e la donna, per seri motivi – quali, ad esempio, l’educazione dei figli – non possono soddisfare l’obbligo della separazione, «assumono l’impegno di vivere in piena continenza, cioè di astenersi dagli atti propri dei coniugi» (Giovanni Paolo II, 25 Ottobre 1980)” (FC 84). 5. Nel vostro caso, se sotto il profilo dello stato civile siete celibi, sarebbe opportuno pensare al sacramento del matrimonio. Il matrimonio può essere celebrato anche soltanto con la presenza di due testimoni davanti al parroco al di fuori della celebrazione della Messa. 6. Ma tornando al motivo di ansia che ti ha colpito qualche tempo dopo quella confessione, ci sono buoni motivi per dire che vivi in stato di grazia. Certo, la situazione di irregolarità permane. Ma questo non impedisce che tu possa vivere in grazia di Dio. Pertanto vai avanti serenamente fidandoti di quello che ti ha detto il sacerdote che ti ha assolto e ti ha dato la Santa Comunione. Tu vivi nella comunione dei santi: non solo perché vivi in grazia di Dio, ma anche perché vivi l’amicizia con alcuni santi in modo particolare. Sulla loro fedeltà, sulla loro intercessione e sulla loro protezione puoi sempre contare. Sono gli amici più fedeli e più potenti. 7. Allontana i pensieri dubbiosi che vorrebbero buttarti nella disperazione. Tieni sempre a mente ciò che diceva San Giovanni Bosco: “Tutto ciò che turba e porta via la pace non viene da Dio”. Pertanto non lasciar penetrare nella tua mente alcun pensiero di quella sorte. Sono pensieri di morte e non di vita. Ti benedico, ti ricordo nella preghiera e ti auguro ogni bene, soprattutto per la tua salute. Padre Angelo
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Goblin
Logica, dove sei?
COMMENTO CON SPOILER
Ho sempre sentito parlare benissimo di questo drama. E quando dico benissimo, intendo che ne ho sempre sentito parlare come se fosse un mezzo o totale capolavoro. Questo mi ha sempre incuriosita, ma per qualche motivo non ho mai sentito l'hype e non ho mai alzato le aspettative nei confronti di questo drama.
Anche perché ho imparato che le aspettative è meglio tenerle terra terra.
Inoltre, una cosa che mi è sempre sembrata un po' strana è il fatto che io abbia sentito quasi sempre quasi soltanto complimenti ed eccitazione per questo drama. Il che mi ha spinta a pensare "come è possibile? Questo drama non ha difetti? È davvero tutto così bello?"
Dopo aver sentito i pareri di @alessiavincenzi, io sono partita con zero aspettative. Il che non significa che sono partita in negativo o prevenuta. Sono partita nel modo più neutrale possibile e dicendomi "sono curiosa, vediamo cosa ne penserò io".
Ecco, la mia neutralità è andata a farsi benedire con la visione del primo episodio, quando mi è partito quello che credo sia il più grande WTF dell'anno ed è esploso nel mio cervello un senso di totale e imbarazzante no sense.
Non sto qui a scrivere la storia di questo drama e non mi va di scrivere un commento "fatto bene". Lascerò soltanto i miei pensieri sparsi:
(Please non odiatemi)
Mi spiegate per quale fottuto motivo quel cristo del lead viene condannato ad essere Goblin? Perché io non l'ho proprio capito. La spiegazione della serie: perché ha ucciso tanti nemici in battaglia. Io: PRONTO SIAMO NELL'EPOCA GORYEO, se dobbiamo punire tutti quelli che hanno ucciso tanto, penso che si salverebbero soltanto i bambini e pochi altri. Ma che cavolo di motivazione è??? E io già lì mi sono detta: partiamo MALISSIMO. E ammetto che da lì mi è rimasto il nervoso per tutta la serie.
Per tutto il drama ci ripetono che estrarre la spada dal goblin è l'unico modo per porre fine alla sua maledizione, e che una volta fatto lui scomparirà, morirà. MORTE, OK? FINE. CIAO. Bene, alla fine del tredicesimo episodio lei gli estrae la spada e lui... vaga nelle neve e nel deserto per anni, poi lei lo richiama sulla terra e lui torna come goblin, poteri e immortalità compresi. Per sempre.
.....
Ma vi siete fumati un cannone di droga che vi ha fatto dimenticare la logica? Prima create un mondo fantasy fatto in un certo modo e con certe regole, e poi in corso d'opera cambiate le regole che voi stessi avete dato a seconda di come volete che vada la storia? Ma io cosa ho visto per tredici episodi? Una presa in giro? Ho avuto la sensazione non solo di essere stata presa in giro, ma di aver proprio sprecato il mio tempo. E non mi capita spesso questa cosa.
Non vogliatemene, ma a me il personaggio del goblin non è proprio piaciuto. A parte l'incoerenza dal punto di vista fantasy, ma proprio come personaggio, la sua psicologia, è la cosa meno interessante che abbia mai visto. E dire che degli spunti interessanti ce li aveva, la sua storia iniziale non era male, ma non ci hanno giocato per niente. Non con lui. Col Triste Mietitore l'hanno fatto. Il Goblin è privo di spessore e sfacettature, ed è anche assurdo e ridicolo. Questo tizio in vita era un generale che passava il tempo ad ammazzare gente e poi ha vissuto centinaia di anni vedendone di cotte e di crude, e poi si spaventa per un film horror al cinema. Io giuro che in quella scena mi sono vergognata per lui. Per 900 e passa anni non si è mai innamorato e quando succede diventa un ragazzino che va in panico perché non sa come vestirsi: un quindicenne alla prima cotta sarebbe stato meno imbarazzante. E per tutto il drama tutto ciò a cui è legato questo personaggio è la lead e la storia d'amore.
Ah no. Giusto. C'è anche la sorella ritrovata. Sorella che non ha cagato di striscio quando si è beccata una freccia nel cuore, che ha lasciato dietro di sé con una certa indifferenza e di cui non ha mai fatto parola o pensato per gran parte della serie, si ricorda di lei soltanto quando viene fuori. A quel punto è tutto un "sorellina mi sei mancata tanto, ti voglio tanto bene". Non l'hai cagata quando è morta e non l'hai cagata per novecento anni, bastardo.
Io comunque non ho mai capito bene i poteri riguardanti il futuro di questo goblin. Certe cose le vedeva, certe cose no. Boh.
Piccola nota: mi dispiace perché in Coffee Prince mi era piaciuto, ma qui l'attore del goblin non mi ha convinta. Non ho avuto l'impressione che abbia dato il 100% e sopratutto negli ultimi episodi la sua recitazione mi è sembrata un po' spenta. Forse è solo una mia impressione, forse colpa della scrittura del personaggio, chi lo sa.
La bromance tra il goblin e il triste mietitore mi è piaciuta ma non sono innamorata. Carini e simpatici, ma non mi hanno mai regalato chissà quali emozioni. A me è mancata molto una vera e propria costruzione del loro rapporto. Ma ammetto di aver riso molto in questa scena:
Contrariamente al parere di molti, la lead mi è piaciuta un sacco, sia il personaggio che l'attrice. Il suo carattere allegro e puccioso è stato per me una boccata d'aria fresca. È vero che non abbia chissà quale spessore psicologico, ma forse quello che mi è proprio piaciuto di lei è che sia una ragazza normale che si comporta come si potrebbe tranquillamente comportare una diciannovenne. Alla fine io tutto questo infantilismo non l'ho visto. Infantile perché si fa comprare le cose dal goblin? Ma siamo seri, chi non l'avrebbe fatto? E poi non è che si sia fatta comprare il reparto donna di Gucci. Infantile per il suo modo di fare? Boh, io posso accettare che questo non sia simpatico a tutti, però non l'ho mai vista come una ragazzina stupida o immatura. Mi è poi piaciuta molto la recitazione dell'attrice: l'ho trovata estremamente naturale, era come se fosse proprio nel personaggio. Ed è anche stata l'unica in tutta la serie ad avermi commossa: quando piange di fronte alla sparizione del goblin. L'unica cosa che mi ha trattenuta in quel momento è che stavo in treno e non volevo mettermi a piangere davanti a tutti, ma se fossi stata da sola nella mia cameretta avrei lasciato scorrere le lacrime senza vergogna. Cosa che poi ho fatto.
Mi sono piaciute le ambientazioni. Mi è venuta voglia di andare in Canada.
Ho adorato la colonna sonora e le ost. Non tutte, alcune non mi hanno detto niente. Ma in generale la musica è una delle mie cose preferite di questa serie.
Quanto minutaggio inutile! Ragà, va bene tutto, ma io posso vedermi minuti su minuti dei due lead che camminano nella neve con aria depressa?? Ed è solo per fare un esempio.
Il Triste Mietitore mi è tutto sommato piaciuto. Non sono innamorata, ma è un personaggio chiaro e lineare, oro che cola in confronto al suo collega. Ho anche apprezzato molto che abbiano spiegato come e perché si diventa tristi mietitori (avrei gradito la stessa cosa anche riguardo il goblin!). Difetti? Troppo depresso, troppo piagnone, e assurdo che non sappia nemmeno cosa sia un cellulare o un biglietto da visita!
Riguardo Sunny non ho mai capito una cosa: perché a inizio serie cercava un dipendente part-time se non aveva clienti? Cioè a me pare che non ne avesse. Io capisco che lei e la lead si dovessero incontrare, ma bo, io ricordo che all'inizio in quel ristorante non ci fosse anima viva.
Mi ha dato davvero fastidio il modo in cui la serie abbia cambiato le cose o si sia inventata stratagemmi per far andare le cose come volevano loro. Come Sunny che non perde i ricordi. Da film Disney poi come la lead si ricorda del goblin grazie alla forza del vero amore.
Tra le due storie d'amore in scena, anche se non mi hanno conquistata nessuna delle due, preferisco quella di Sunny e del mietitore. Perché? Perché è più semplice e lineare. Perché non possono stare insieme a causa del dolore e di certi errori del passato, mentre tra i due lead hanno creato un'angst FATTA TROPPO AD HOC. Il Goblin deve farsi estrarre la spada dalla sua Sposa per porre fine alla sua maledizione (cosa che si è poi rivelata non vera ma vabbè, e comunque, davvero espediente narrativo degno di una fiaba Disney), e tra tutte le donne al mondo, in novecento anni di vita, di chi si va a innamorare??? Della sua Sposa!! LE COINCIDENZE DELLA VITA. E a quanto pare lei era COSTRETTA a innamorarsi del goblin, non poteva essere altrimenti, perché a quanto pare lei riesce a impugnare la spada soltanto quando è innamorata di lui. Prima non ci riesce. Quindi è una storia d'amore che hanno impregnato di tragedia di proposito. E io posso ancora capire che questo faccia parte della punizione di lui (che poi punizione di cosa? Vabbe ormai stendo un velo pietoso), ma lei cosa c'entra? Cosa ha fatto di male questa ragazza per dover soffrire così??
Mi dovete spiegare cosa succederà quando la lead avrà finito le sue vite. Cosa farà il goblin? Depressione forever?
Non mi è piaciuto il villain della serie: uno stereotipo vivente privo di spessore.
Un grazie sincero al personaggio del re del passato. Un personaggio umano, che ama in modo sbagliato, che commette errori e che tocca il picco della sua stessa tragedia con il suicidio. È un uomo che non approvo ma che comprendo, e questi per me sono i personaggi migliori, perché sono credibili. Il Goblin che invece se ne va in giro a fare il buon samaritano nonostante tutto il dolore e la tragedia della sua vita, non so quanto sia realistico o interessante. Sarebbe stato molto più bello se fosse arrivato a questo dopo un'evoluzione di tutta la serie, magari poteva partire come un personaggio arrogante, egoista, o magari poteva essere davvero un traditore, e poi compiere un cambiamento nel corso della storia. Lo avrei apprezzato molto di più. Ma a quanto pare Goblin è molto scarso con il discorso evoluzioni: non esistono. L'unica nota positiva è una bella e dolorosa presa di consapevolezza da parte del Triste Mietitore.
Quello che mi ha lasciata questo drama è un grosso mah, tuttavia non penso che sia da buttare.
Voto: 6.5
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Molto spesso le menti brillanti sono penosamente inconsapevoli dei segnali sociali. (Sheldon Cooper)
Questa frase ieri, insieme ad un video sul rugby postato da @egemon tipo un mese fa mi ha fatto venire alla mente due personaggi di Ingegneria, che sarebbero potuti uscire benissimo dalle fiabe.
Chiameremo questi due simpatici figuri Mauriello (il genio) e Tonino Il Razzo (il rugbista). Perché? Ohibò, è così che si chiamavano.
Mauriello era davvero un genio. Lui non studiava, mai. Leggeva una pagina, e la capiva. Ripeto: la capiva. Andava oltre quello che leggeva, la assimilava, era in grado di leggere interi capitoli sul momento angolare e riscriverli in un modo mai fatto prima. Non c’è stato esame dove un professore non gli abbia proposto un posto di ricerca presso il suo dipartimento, cosa che puntualmente lui rifiutava. Perché? Perché per Mauriello esisteva una sola cosa nella vita: il calcetto. Poteva scendere pure Cristo da cielo, la partita per lui era sacra. Una volta, all’esame di Economia (ebbene sì, anche ad Ingegneria c’è un esame di Economia) il prof, dopo aver dato i risultati di chi aveva passato lo scritto, legge il calendario degli orali, e sfiga vuole per lui che il suo giorno capitasse proprio di Mercoledì, giorno del calcetto. Si alza all’impiedi e urla (in dialetto, lui parlava solo dialetto): “NOOOO PROFESSO’, JIIE MERCURI’ AGGIA JEEE A JUUCA’!”. Il prof inizia a dare di matto: “MA COME SI PERMETTE? QUESTA E’ UNA SESSIONE D’ESAME, NON SIAMO ALL’ASILO!! MA IO NON LA FACCIO LAUREARE BLAH BLAH BLAH...”, al che lui, candidamente “PRUFESSO’, U’ POZZ VENI’ A FA’ MO’??”. Silenzio glaciale, il prof preso in contropiede .. “vuole farlo adesso adesso?” - “EEEH, U FACCIE MO’, ME LEV U PENSIER!”. Ovviamente 30 e lode, manco a dirlo, ci mise 10 minuti.
Il suo vero dramma era la comunicazione. Quando gli parlavi, lui ti rispondeva ad una domanda che gli avevi fatto 30 minuti fa. All’esame di Teoria di Sistemi, eravamo fuori dall’aula ad aspettare lui, per avere delle dritte.
Noi: Allora, Mauriè, che t’ha chiesto?
M: Eeehh nient, u’ triode, Lyapunov, jee po’ c’aggie ritt CINQUE!
Noi: Cioè, faccie capi’, tu c’ ‘e ritt CINQUE, e t’ha rat 30 e lode?
Una volta colpì anche la mia famiglia. Preparammo insieme Calcolatori Elettronici I. Un giorno chiamò a casa, rispose mia sorella.
S: Pronto?
M: Oooohh, passem a fratet!
S (si rivolge a me): è per te, c’è un cafone al telefono!
Parlare con Mauriello era praticamente impossibile, e qui entra in gioco Tonino Il Razzo. Tonino era enorme, un armadio a 6 ante, però aveva una faccia da orsacchiotto, era dolcissimo, una di quelle facce che avresti riempito di pizzicotti, un viso così buono che non avrebbe fatto del male ad una formica. Tonino era un bravo studente, ma nella media, come tutti noi, però aveva una qualità unica: riusciva a capire Mauriello. Quindi era il nostro interprete, ogni qualvolta volevamo parlare con Mauriello, Tonino salvava la giornata.
Questi due figuri mi ricordano sempre due personaggi della mia infanzia, spassossimi:
#diario#racconti#klunk era mauriello ovviamente#personaggi indimenticabili#ha sposato poi una thailandese
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Attualità
Non posso esimermi dal dire la mia, davvero. Sarà mancanza dei freni inibitori, sarà spirito filosofico, vena polemica, quello che vi pare, ma non posso davvero trattenermi. Il primo pensiero, che a quanto pare per molti non è così naturale, è la famiglia. Ora, chi ha il coraggio di dire con tutta onestà intellettuale che fosse stata sua figlia (per non dire sua sorella, sua cugina o fare un albero genealogico per l’occasione) nel cuore dell’Africa, rapita da persone che - cito quello che ho sentito - hanno per fortuna sviluppato una linea politica diversa, non sgozzando più le gole in diretta TV... dicevo: chi ha il coraggio di affermare che fosse stata una sua cara l’avrebbe fatta morire perché se l’è cercata, perché lo sapeva, perché l’Africa è popolata da scimmie e non da uomini - e interrompo i perché prima di dover riprendere una terza volta la stessa frase -, allora sì, merita il mio rispetto per la sua opinione. Se il pensiero di queste persone non mutasse in nessun caso, che ci fosse Gesù Cristo o loro stessi in una baracca di paglia e legno, perché non dovrebbe essere lecito? Ah beh, ma c’è chi dice che è tornata senza un graffio, che si è convertita, che probabilmente è un piano per far arricchire qualcuno da cui tornare. Certo, la mente - con mio massimo stupore - riesce a partorire voli pindarici e idee geniali anche quando il quoziente intellettivo sfiora appena le due cifre. Perché Giggino il salumiere, che ha preso la terza media a sedici anni per esasperazione dei professori, ne sa più della Farnesina. La parrucchiera del rione, nota per la sua lingua biforcuta e il fare giolittiano, ha capito tutto e quasi quasi andrà lei a spiegare di persona al nostro governo com’è che si gestiscono certe situazioni, qui in Italia, una delle tre potenze mondiali. Potenze mondiali... ma se nemmeno più il calcio, l’unica cosa che per anni abbiamo potuto dire “il nostro è meglio” quasi ci appartiene più. Questo periodo per me - e so che sta per suonare come un enorme cliché - è stato di profonda illuminazione. Al contrario di molti, però, non in senso buonista. Mi sta facendo rivalutare le mie idee, la mia fede. Inizio, forse di nuovo, a vergognarmi del genere a cui appartengo (quello umano, al di là del sesso), alla fede in cui ho scelto di credere, al popolo con cui sono cresciuto finora. Poi, conto fino a dieci. Respiro e penso: no, non vale la pena. Perché tornare indietro? Perché fare questo grosso passo involutivo? Tolleranza, indipendenza, libertà. Ognuno merita il diritto di avere le proprie idee. E non sta a me decidere se e quando hanno la libertà di esercire tale diritto. Insomma: vivo in un mondo di terrapiattisti, vegani, avventisti del settimo giorno e gente che chiama i propri figli con i nomi di personaggi di serie TV. Me ne dovrò fare una ragione. Tra cinquant’anni, sarò io il vecchio rincoglionito, retrogrado, non in grado di accettare la realtà, che propina teorie complottiste dal - a dir poco - dubbio valore e ancor minore consistenza. Amore, chiunque tu sia quando questo momento giungerà: nel cassetto c’è una pistola. Puntala alla tempia, dalle spalle. Queste sono le mie ultime volontà.
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♥•• 5 agosto, COMPLEANNO DELLA MADRE DELLA SALVEZZA. Crociate da recitare. August 05, 2020 at 04:00AM
È in corso il Rosario continuo di 24 ore, qua
Invitiamo tutti ad unirsi, anche se non si sono iscritti, recitando quattro misteri del Rosario in qualsiasi di questi orari
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Il Mio cuore è pieno di dolore per l’insulto che il mio amato Figlio sta soffrendo a causa dei peccati dell’uomo. Sorrido quando vedo i miei devoti figli che fanno tutto ciò che possono per salvare le anime ma piango perché non posso sopportare di vedere la sofferenza nel vostro mondo.
4 Agosto 2011 – Il Mio Compleanno è veramente una Festa Speciale
Domani, figlia Mia è una festa davvero speciale per me, la tua Amata Madre perché è il mio compleanno.
Il Mio cuore è pieno di dolore per l’insulto che il mio amato Figlio sta soffrendo a causa dei peccati dell’uomo. Sorrido quando vedo i miei devoti figli che fanno tutto ciò che possono per salvare le anime ma piango perché non posso sopportare di vedere la sofferenza nel vostro mondo.
Figlia mia non voltare le spalle nemmeno per un momento quando diffondi i messaggi di Mio Figlio Gesù Cristo e di Dio l’Altissimo perché il tempo sta scadendo. Dedica tutto il tempo che puoi a questo lavoro. Persevera figlia mia. Ti coprirò con il Mio Santo Mantello in ogni momento.
La Tua Amata Madre
Regina dei Cieli
http://gesuallumanita.blogspot.com/2011/08/4-agosto-2011-il-mio-compleanno-e.html
Recitiamo le Crociate per argomento: Per invocare la Madre della Salvezza, qua
Crociate per invocare la Madre della Salvezza: 17; 19, 26; 32; 38; 47; 63; 68; 74; 91; 95; 97; 98; 111; 113;115; 130; 131; 132; 138; 143; 144; 146; 151; 153; 154; 155, 159, 166
♥´´¯`•.¸¸.☆ Video https://www.facebook.com/watch/?v=774024156471497
╔══════════ ೋღ❤ღೋ ═════════╗
║*˛˚ღ •˚ ˚˚ ✰* ★
║✰Informazioni da non dimenticare ✰
║˚. ★ *˛ ˚♥* ✰
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- Terzo giorno Novena della Salvezza, qua - E in coro *°•♥•° Santo Rosario continuo, di 24 ore, 5 agosto, Compleanno della Madre della Salvezza. INVITIAMO TUTTI A UNIRSI, ANCHE SE NON SI SONO ISCRITTI, RECITANDO UN ROSARIO NELL'ORARIO CHE PREFERITE, qua - ✝✝ 🛐 DIRETTA GRUPPO DELLA CROCIATA DI PREGHIERA. ✝ Mercoledì 5 agosto alle 21,30 trasmetteremo in diretta l’ orazione di un gruppo della Crociata di preghiera. 🔴* Invitiamo tutti a unirsi, qua
♦ IN EVIDENZA, le informazioni da non perdere. GIORNATE DI PREGHIERA, •♥ Agosto ♥•• MESE della Salvezza delle anime qua
- NONO giorno: ▆ █ ♥* ✰ Novena per il compleanno della Madre della Salvezza, dal 28 luglio al 5 agosto, qua
- Alle 5,30 una sorella del gruppo, recitará in diretta sulla nostra pagina di facebook "Preghiere scritte in cielo", (qua), le crociate di preghiera, il santo Rosario ed altre preghiere.
- - ● ☆● ☆● Il potere della Preghiera. Nuovo Appuntamento Invocheremo lo Spirito Santo con la Crociata 51 e pregheremo con una Crociata scelta ogni giorno e la lettura del Messaggio del Libro della Verità che lo contiene. Trasmesso in diretta sulla nostra pagina di facebook. Questo appuntamento sarà tutti giorni alle 6,15, qua
- ✝✝ Abbiamo ricevuto nuove richieste di preghiera.INTENZIONI DI PREGHIERA. Rispondiamo pregando di cuore per esse!, qua
- ���¯`•.¸☆•"Sono i più importanti messaggi per l’umanità oggi. Sono stati dati per istruire l’umanità sul vero cammino che porta a Me ancora una volta" (Gesù, Libro della Verità, 6 Aprile 2011 – Non giudicate mai le altre religioni, i credi o le preferenze sessuali), qua
- ► ► Questo cambiamento sta per trascinare l’umanità in un’oscurità che la avvolgerà completamente e che offuscherà il suo amore per Me. Avvertimento al clero " (brano evidenziato ieri nel blog di lingua inglese) (Estratto dal Messaggio del Libro della Verità, 16 Novembre 2010 - Avvertimento al clero), qua
- Abbiamo aggiornato la nostra Rassegna Stampa, qua
I video si trovano qua
- ●●.·˙˙·.● Dio Padre: Colpirò ogni nazione a seconda dell’entità d’innocenti che ha assassinato, qua
- ✞ ✞ OGNI GIORNO VI DOVRESTE CHIEDERE: DIO AVREBBE APPROVATO LE MIE AZIONI DI OGGI?, qua
- Vergine Maria: Il mio Rosario può salvare le Nazioni, qua
-☼ ☀ La Mano di Dio si servirà del sole per avvisare il mondo, qua
- *► Lo scudo del Sacro Cuore di Gesù potente protezione, salvò Marsiglia dalla peste, qua
- ☆•.¸❤ “Questo è uno degli ultimi e il più grande Sigillo di Protezione inviato dal Cielo, di tutte le preghiere date all’umanità”. Dobbiamo custodirlo nella nostra casa, portarlo con noi, e recitare questa preghiera tutti i giorni, così noi e i nostri cari saremo protetti da tutti i mali fisici e spirituali, qua
- VACCINAZIONE GLOBALE VI UCCIDERÀ SE LA ACCETTERETE - Libro della Verità (Messaggi per argomento), qua
- ➽✒ MONS. SCHNEIDER E DON MORSELLI E LA COMUNIONE ALLA MANO MA SOLO A DETERMINATE CONDIZIONI… ▆ ⌨ Abbiamo aggiornato la nostra Rassegna Stampa, qua
- 🔴 🔴 Nella nostra Rassegna Stampa abbiamo pubblicato l'audio di un sacerdote con consigli per sconfiggere il virus e l'epidemia, qua
- ☆•.¸❤ VI PREGO DI DIFFONDERE IL SIGILLO DEL DIO VIVENTE DAPPERTUTTO, qua
- ▆ ATTENZIONE utilizzate solo le immagini della Madre della Salvezza autorizzate, stanno circolando immagini alterate dal male. Le medaglie della Salvezza autorizzate e quindi vere, sono solo quelle che si acquistano sul sito christogifts, qua
-✿*✿ IMPORTANTE: è necessario pregare ogni giorno per questa Missione perché è sotto attacco forte del nemico. Vi invitiamo a non mancare all'apputamento di preghiera delle ore 20,30, qua e qua
- IMPORTANTE: La Madre della Salvezza: Chiedo a coloro che seguono questi Messaggi di pregare per questa Missione, qua - Sette angeli caduti attaccheranno questa Missione"Mia cara figlia, sette angeli caduti attaccheranno questa Missione e cercheranno di ingannare i figli di Dio perché non rimangano fedeli al suo Esercito Rimanente. Essi appariranno a coloro che ingannano dicendo di essere angeli della Luce, quando, in realtà, sono tutt’altro" (Madre della Salvezza,11 Aprile 2014, Gesù era come voi in ogni cosa, eccetto che nel peccato, perché questo sarebbe stato impossibile), qua
- •●●.·˙˙·. Cerchiamo persone che possano dedicare un’ora al giorno per diffondere il Libro della Verità inviando email ai sacerdoti, qua
- ≻✿≺ Lettera per i membri di Gesù all'umanità: Vi lasciamo meditando questo, ci facciamo tutti queste domande: con quanta serietà abbiamo assunto questo compito di essere soldati dell’esercito di Gesù? Cosa ci sta chiedendo Gesù in questo momento? ascoltiamo la Sua risposta nel nostro cuore, qua
- ▅ •♥• ISCRIVETEVI!! •♥• per ricevere ogni sera una SINTESI DELLA GIORNATA del nostro gruppo tramite email •♥• ▅ ► Per favore avvisate tutti i membri del gruppo Gesù all’umanità! , qua. Trovate il post che la contiene (pubblicato ogni sera), qua
- ▅ ▆ ► UMANESIMO - Libro della Verità (Messaggi per argomento). "Fate attenzione quando accettate l’umanesimo, poiché quando lo fate, voi troncate ogni legame con Me", Gesù, Libro della Verità, 27 Luglio 2013, qua
-- ❤¯`•.¸☆ UN PICCOLO SUGGERIMENTO: Per seguire il nostro gruppo ogni giorno senza perdere niente , raccomandiamo di leggere il post del giorno con le informazioni da non dimenticare qua, qua o qua e poi leggere tutti gli altri aggiornamenti su twitter qua
- (¯♥♥¯) ¯¯-:¦:-¯¯¯¯-:¦:-¯¯(¯♥♥¯) Cerchiamo 100 persone che recitino 3 Rosari ogni giorno per salvare l'Italia,qua Vorremmo sapere il numero effettivo delle persone che lo stanno realmente ancora facendo, perciò se vi siete inscritti in precedenza vi preghiamo di confermare la vostra adesione, in modo da capire quanti siamo al giorno d'oggi. Se ancora non vi siete decisi, vi invitiamo calorosamente ad iscrivervi, per il bene dell'Italia. Fino ad oggi 21 settembre 2019 hanno aderito, confermando le iscrizioni precedenti ed includendo nuovi iscritti, 40 persone.
- ┊☆┊★ “Figlia Mia amatissima, Il tempo si sta muovendo velocemente ora. Ho preparato tutti voi ormai da tempo. Voi, Miei seguaci, sapete cosa dovete fare. La vostra propria confessione è importante e dovete cercare di farla una volta ogni settimana d’ora in poi..” (Gesù, Libro della Verità, 17 Luglio 2012, qua )
- Gruppi della crociata di preghiera Cari fratelli queste parole sono rivolte proprio a noi, forza ci impegniamo a costituire i gruppi Gesù all’umanità, accogliamo questo appello urgente del nostro Signore Gesù, raddoppiamo gli sforzi che ognuno si metta in contatto con le persone della sua Diocesi: "MOLTO PRESTO UNA DIVISIONE SI VERIFICHERÀ IN EUROPA, OGNUNA DELLE QUALI È COLLEGATA ALL’UNIONE EUROPEA E AL PAESE IN CUI SI TROVA LA CATTEDRA DI PIETRO. CIÒ SI TRADURRÀ IN UNA GUERRA, CHE SARÀ DI TIPO DIVERSO DALLE ALTRE GUERRE. MA SARÀ VIOLENTA. LA GENTE SI LEVERÀ L’UNO CONTRO L’ALTRO IN GERMANIA, ITALIA E FRANCIA. DOVETE PREGARE CHE I MIEI SEGUACI RIMANGANO FORTI E GARANTISCANO CHE I GRUPPI DI PREGHIERA DI GESÙ PER L’UMANITÀ SIANO COSTITUITI RAPIDAMENTE IN QUESTI PAESI ( Gesù, Libro della Verità, 26 febbraio 2013)", qua e qua .
- ♥♫ Cerchiamo di formare il nostro gruppo della crociata di preghiera, anche solo di due persone FIDATE ( per ragioni di sicurezza le persone devono essere FIDATE), qua
- ▀ Linee Guida per i Gruppi della Crociata di Preghiera qua e qua
- ▀ ●̮̑ Importanza dei Gruppi della Crociata di preghiera e come crearne uno, qua
-☆•.¸❤ Siete tutti calorosamente invitati a seguire questo programma di preghiera ☆•.¸❤ qua e qua
GESÙ ALL’UMANITÀ, Gruppo di preghiera, Italia: http://messaggidivinamisericordia.blogspot.com https://messaggidivinamisericordia.wordpress.com/ https://messaggidivinamisericordia.tumblr.com/
Contatto Mail: [email protected]
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Riassunto per niente breve e conciso della giornata di ieri:
Ore 6 e qualcosa del mattino. Mia mamma sveglia a fare faccende e io pure per fare palestra prima del lavoro. Mentre mamma guarda le sue serie tv passa la pubblicità dei biscotti Balsen, i preferiti di persona X, con lo slogan "fatti per stare insieme".
Io: Ma dio cristo... Ok, non mi importa.
Ore 7:55. Sono in Palestra mentre Spotify, impostato sulla playlist di Gazzelle ovviamente, ha la MERAVIGLIOSA idea di mettere completamente a caso "la musica non c'è" di Coez le cui parole, in parte, sono finite in una lettera per persona X.
Io: oh ma Dio, vita, destino, caso ok... Ma mo basta.
Ore 10 circa. Leggiamo sul giornale al lavoro del world tour di Billie Eilish che farà tappa a Milano l'anno prossimo di venerdì. Ho chiesto con largo anticipo il giorno libero (poi magari ad andare a luglio dell'anno prossimo magari [e spero] muoio). Mia sorella se ne esce con "ehy sai chi è che su facebook ha messo che è interessata all'evento?" Ovviamente chi poteva essere?
Io: ok, questa era scontata perché so che anche lei la adora.
Ore 11:20. Stiamo ultimando le pulizie e sistemando la sala per il servizio quando mia sorella riesuma dal fondo del cassetto dei tovaglioli, uno di natale dell'anno scorso. Quei tovaglioli li avevamo quella famosa domenica (domenica come ieri tra l'altro) in cui io andai a Trieste dopo lavoro a trovarla.
Io: ok è solo un caso,magari ha visto del bianco tra i tovaglioli rossi e si è incuriosita anche se vi prego basta perché sto cominciando ad avere paura.
Ore 14:47. Finito il servizio il cuoco ci manda alla gelateria di fronte per prendere il gelato. Andiamo io e mia sorella e lungo la pedonale troviamo per terra uno di quei libretti che mettono all'interno dei cd, aperto sulla seconda pagina. Ha delle figure un po' creepy e molto satan (robe che a mia sorella ama alla follia) e proprio mentre sto per raccoglierlo lo fa lei. Gira la prima pagina e ci troviamo scritto "Epica - The phantom agony". Raga, voi ci credete se vi dico che gli Epica sono il gruppo Symphonic metal preferito di persona X? CAZZO CI FACEVA LÌ QUEL LIBRETTO PORCO DIO?
Io: (ovviamente sotto shock) porco di quel dio cane e Gesù crocefisso ma mi state prendendo per il culo??? CE VOI STATE FACENDO SERIAMENTE? MA CON TUTTI I PORCA MADONNA DI GRUPPI METAL (E VI ASSICURO CHE SONO UN FOTTUTO PORCO IL CLERO, FOTTIO) IO VADO A TROVARE GLI EPICA???????? DITEMI DOV'È LA TELECAMERA CAZZO PERCHÉ STO SBROCCANDO MALE.
Ore 15:30. Andiamo in gita al Castello dove solitamente io e il mio amico del cuore prefe organizziamo eventi e giustamente mia sorella, che non ci era mai stata, mi fa notare che era qui che avrei dovuto portare Persona X l'8 Dicembre l'anno scorso...
Io: ok, vita fa di me ciò che vuoi. Perculami, mettimi davanti tutto quanto sto cercando di superare e annientami (Ovviamente il tutto soffoforma di pensieri ulterioriormente ingigantiti da quel fottuto cd del quale, ancora ADESSO, io non riesco a capacitarmi).
Ore 17:35. Con la testa piena di pensieri che me la stavano facendo scoppiare, sotto l'ennesimo attacco d'ansia vado a vedere la chat con persona X. La prima volta che lei mi rispose era il giorno 29....
Io: ahahahahahahahhahahaha (risata isterica ben oltre la media) oggi è il 29... Dio cane ahahahahahahahhahahaha
Ore 22:00. Io guardo mia sorella Abbastanza disperata e lei mi dice "ora capisco cosa intendevi quando ti riferivi alle "coincidenze". Non posso nemmeno dirti che siano cazzate perché questa del CD è stata davvero creepy..."
Io: 😭💔
Ore 22:30. Mia sorella, che prima era scettica e riteneva questi piccoli riferimenti solo casualità e coincidenze, adesso ha più hype di me e si è auto proclamata quella che "farà da tramite per la nostra riappacificazione".
Le ho espressamente detto, in prenda ad un'attacco d'ansia enorme, di fare ciò che vuole. Io non ne voglio più sapere perché se no mi ammazzo...
Ecco spiegato perché ieri ero a tanto così dallo scriverle... Ah spoiler a tutti: alla fine ho ascoltato Gazzelle piangendo fino alle 2 di notte ma non le ho scritto... Ancora non so se sia stato un bene o un male...
Allego foto prova.
Fine del per niente breve riassunto.
#vi assicuro che più racconto sta cosa più non riesco a crederci#io sono convinta che questa non sia la mia vera vita#in realta questo è tutto un sogno e la vera me è in coma farmacologico perché ha tentato il suicidio#raga io boh#come fa uno ad andare avanti? COME?#ora capite perché è stata una giornata pesante?#sto di merda anche oggi e ancora non ho realizzato a pieno cosa sia successo ieri....#io boh#vasto insieme di ansie ed emozioni discordanti...
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Ogni tanto lei si sveglia in piena notte.
Ogni tanto lei si sveglia in piena notte e dimentica un sogno.
Ogni tanto lei si sveglia e guarda lui dormire.
E pensa a quanto è bello.
E pensa che non lo ama.
Poi le scappa da ridere.
Il pensiero è così indecente, così scorretto che non riesce a star seria.
Lo ama, certo che lo ama. Ma non quanto pensa lui. Non quanto la ama lui.
Ogni tanto lei si sveglia in piena notte e va a fare pipì. Seduta sopra la tavoletta fredda guarda i programmi della lavatrice e fa programmi per il futuro.
Fra quattro ore in piedi, fra cinque al lavoro. Andare a prendere la macchina. Andare a prendere la sorella. Andare a prendere decisioni. E direzioni.
Sei felice? Domanda la lavatrice.
Sì. Risponde lei.
La lavatrice non pare convinta.
Ma lo sono, insiste lei. L'amore non è questo? Sapere di essere felici.
Non posso mica farmi un esame di coscienza tutte le mattine, ti pare?
E sarebbe anche chiusa lì, se non fosse che a metà del corridoio pensa:
Sì, ma quanto? Quanto sono felice?
Eh no checazzo, dai! Non è giusto!
E allora di nuovo in bagno, braccia incrociate davanti al riflesso nello specchio.
Ma che domande sono?
Quanto sono felice?
Sono felice un po'. Sono felice il giusto.
Quello che mi merito.
Oddio, che ho detto. Quello che mi merito.
Cristo, mi sono distratta un attimo e son diventata mia madre.
Guarda fuori dalla finestra. Ecco di chi è la colpa. La luna. Turca e crescente. Ridi di me? Domanda. La luna non risponde e continua a sorridere.
Allora lei va a caccia in cucina e torna con un cucciolo di bicchier d'acqua. Poi in camera a guardar lui russare.
Mi sto proteggendo, pensa. C'è il mio mondo in quel letto. La mia trincea.
Ci si infila dentro, più silenziosa che può. Lui si agita dolcemente.
Chissà se la mattina si ricorda i sogni che fa. Devo chiederglielo quando si sveglia.
Rimane un po' a fissare il soffitto e poi la libreria.
C'è un libro nella mischia disordinata, un libro che se guardato, ricambia lo sguardo. Dentro c'è un biglietto. Una storia. Sogni di qualcun altro. Non lo apre più da un sacco di tempo quel libro, e forse va bene così.
La luna.
I sogni che non arrivano.
Una lavatrice inquieta.
La pipì delle tre di mattina.
Amare.
Non amare.
Voler bene.
Va bene. Davvero.
Va bene così.
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"Senti, Pietro, ma tu ci sei mai stato al mare?" Chiese Bomba, mentre tentava di togliersi un po' di rena di dosso.
La domanda oggi sembrerebbe assurda, ma allora era più che legittima. Infatti, di tutti e sei, solo io e Schizzo ci eravamo stati, con esiti diversamente disastrosi.
"Certo che ci sono stato!"
"E com'era?"
"Com'era? Com'è, vorrai dire Bomba. Mica è morto il mare!"
"Vabbè, hai capito, allora dimmi com'è?"
Avrei voluto, ma non potevo mentire ai miei migliori amici, così: "Una cagata!" Esclamai, mentre con la mente correvo a quell'unico, maledetto giorno in cui i miei mi avevano portato al mare.
Era successo l'anno prima. Il ricordo ancora mi bruciava. Per anni, mia madre, tutte le estati, ad Agosto, quando mio padre era in ferie, aveva insistito per farsi portare al mare, ma non c'era mai stato verso di spuntarla. Come ho già detto, il mio vecchio era un camionista, tutta la vita su e giù per l'Italia col culo schiacciato sul sedile della cabina. Va da se che, di domenica, o durante le ferie, guai a parlargli di motori e di strade. Iniziava a bestemmiare come un turco e non la finivi più. Iniziava in sordina, sottovoce, poi un po' più forte, alla fine si lasciava prendere la mano e andava a finire che tutto il vicinato era costretto ad ascoltare le sue pittoresche lodi al Signore.
"Mi avete rotto i coglioni co' 'sto mare!" Diceva, "Mi spacco il culo per voi tutto l'anno su quella merda di camion e, quando finalmente ho un minimo di riposo, voi pretendete che salga sull'auto per scarrozzarvi dove vi fa comodo? Ma che razza di cervello bacato avete? Non se ne parla nemmeno!" Non se ne parla nemmeno era l'epitaffio. Tutte le volte. Quindi, figurarsi il nostro stupore quando, una mattina, alle sette in punto, il vecchio ci buttò tutti e tre giù dal letto, annunciandoci la lieta novella:" Sveglia poltroni! Preparatevi, oggi si va al mare!" Ricordo che tra lo stupore e la felicità ci fu una bella lotta. Eravamo rimasti tutti senza parole. La prima a riaversi fu mia madre, che obiettò:" Ma come faremo per il pranzo? Certo che sei sempre il solito! Non potevi dircelo ieri sera? Avremmo avuto tutto il tempo per prepararci, sant'Iddio!"
Lui la guardò per un istante, fece la faccia più sbalordita di cui fosse capace e rispose:" Ma come? Sono anni che scassi con il mare e oggi che mi sono deciso, crei tutti questi problemi? E poi ve l'ho detto stamattina perché ieri sera non ne avevo voglia. Oggi si! Allora? Cosa dobbiamo fare? Andiamo o no?" "Andiamo! Andiamo!" Gridammo entusiasti io e mia sorella. Ci infilammo di corsa i costumi sotto ai pochi vestiti, mia madre preparò in fretta i panini e li mise in una cesta di vimini con la frutta e le bottiglie d'acqua. Eravamo pronti. L'avventura poteva cominciare. E, Cristo, se fu un'avventura. E chi se la scorda più! Ci impiegammo ben tre ore per coprire i novanta chilometri che ci separavano dalla costa. Una volta arrivati a Tarquinia, mio padre strabuzzò gli occhi e disse imprecando: "Madonna, che casino! Ma da dove salta fuori tutta questa cazzo di gente? No, qui non ci possiamo davvero fermare. Grasso che cola se ce ne tocca un secchio a testa di acqua salata." "Allora cosa vorresti fare?" Domandò preoccupata mia madre. "Tranquilla donna! Ora te lo cerca il tuo bel maritino un posticino tranquillo per farti il bagnetto!" E lo cercò davvero. Eccome se lo cercò. Gli ci volle un'ora e mezza, ma alla fine lo trovò. Arrestò l'auto in quello che, probabilmente, era il posto più brutto del Tirreno. Infatti non c'era anima viva. Nessuno tranne noi. Niente persone, niente bar, niente ombrelloni, nemmeno sabbia. Solo sassi. Sassi enormi che partivano da dove avevamo lasciato la macchina, fino ad arrivare per diversi metri dentro l'acqua. Acqua che io e mia sorella facemmo giusto in tempo ad assaggiare. Neanche la maglietta riuscii a togliermi. Riuscimmo a bagnarci solo per metà, perché da lì a dieci minuti, nostro padre fischiò e ci fece uscire. Con quel suo tono perentorio che non ammetteva repliche, disse: "Su, venite fuori ragazzi. Basta bagni per oggi. Ora si pranza e si torna a casa. Che non ho voglia di beccarmi tutto il traffico del ritorno." Mia madre era nera di rabbia, a me veniva quasi da piangere, pure a mia sorella, ma non ci fu niente da fare. Quella, per fortuna, fu l'unica volta che ci portò al mare.
A Schizzo andò ancora peggio. Molto peggio. Lui neanche ci voleva andare al mare. I suoi ce lo mandarono per forza. In colonia. A Montalto di Castro, per quindici giorni filati. Quindici giorni che lui, naturalmente, non fece mai. La notte del secondo giorno scappò via scalzo, con indosso soltanto il costume e una canottiera a righe bianche e rosse. La mattina seguente, i responsabili della colonia, resisi conto dell'accaduto, telefonarono subito ai suoi genitori, che, tra una bestemmia e l'altra, dovettero montare sulla loro seicento per andare a ripescare il proprio figliolo così lontano da casa. Lo trovarono verso le quattro del pomeriggio, che vagava senza meta sulla Statale Aurelia. Fortuna che, quel giorno, c'era poco traffico. Appena gli fu accanto, il padre inchiodò l'auto, scese come una furia e gli diede un fracco di botte senza proferire verbo. Schizzo le prese tutte. Non tentò di schivare neanche un colpo. Ma non versò una lacrima che fosse una. Anzi, quando il padre si stancò di colpirlo, lui, con tutta la rabbiosa calma che possedeva, promise che, se lo avessero lasciato ancora li, sarebbe scappato la sera stessa. Naturalmente si guadagnò una seconda razione di legnate, seduta stante.
Schizzo aveva molti difetti, ma manteneva sempre le promesse fatte. Fu così che, nonostante le difficoltà oggettive e la sorveglianza raddoppiata, quella stessa notte se la svignò di nuovo. Portò a lungo i segni neri e bluastri della fibbia della cintura di quell'avvinazzato di suo padre, ma vinse lui. I suoi dovevano decidere se ammazzarlo di botte lì, sul posto, o riportarselo a casa impotenti. In verità ci pensarono su piuttosto a lungo, ma alla fine decisero che sarebbe stato meglio per tutti riportarlo a casa. Negli anni a venire, quando sentivo dire che al mare bisognava stare attenti, che era pericoloso, io pensavo sempre a Schizzo.
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Il delfino curioso e lo squalo razzista. Ovvero: “la Repubblica” è piena di racconti da fare invidia a Carver ma che risalgono al Ku Klux Klan
Me ne stavo lì bello – si fa per dire – spaparanzato sulla spiaggia. Avevo con me “la Repubblica”, il quotidiano più fantasioso che si possa trovare in edicola. Mi piace perché è sempre pieno di racconti avvincenti da fare invidia a Raymond Carver. Mi intrigano soprattutto quelli nei quali si narra di uomini di colore malmenati, messi alla berlina, bullizzati, presi di mira da torme di famiglie borghesi ipocrite che li rapiscono e danno loro fuoco nel giardino di casa. Non so se si ispirino a storie americane risalenti al periodo del Ku Klux Klan, ma sta di fatto che si fanno leggere con piacere e sono anche edificanti, come Pinocchio. C’è sempre un nero, buono e animato dall’intento di pagare le pensioni agli italiani, che viene scambiato da tutti per un affiliato alla mafia nigeriana, quella che costringe ragazze minorenni a battere per strada. Poi, però, l’africano riesce a parlare con i borghesi razzisti-schifosi e a spiegare loro che, se fa prostituire la madre e la sorella, è solo perché quella è “la sua cultura”. Allora la brava madre di famiglia, che odia tutta la gente di colore, ma in fondo in fondo è buona, si gira verso il marito e dice: “Giovanni, tesoro, hai capito? Non lo fa perché è malvagio. Lui voleva solo integrarsi, ma non capiva i nostri costumi”. Allora, il marito si commuove e chiede all’uomo di colore di bombare la moglie perché quello è un lavoro che lui, a conti fatti, non ha più voglia di fare e, alla fine, tutti insieme vanno a comprare “la Repubblica” e a prendere l’aperitivo in un locale all’ultimo grido, pieno di persone vestite Prada, molto aperte e progressiste.
Simpatici questi raccontini che ci sono sul quotidiano di De Benedetti. Dovrebbero farli leggere a scuola, per far crescere tanti piccoli scrittori come Saviano. Ah, già, dimenticavo: i docenti, quando invitano i ragazzi a sfogliare i giornali, portano sempre “la Repubblica” anche perché è l’unico che leggono.
Ma dicevo che stavo lì, annoiato come tutti dopo qualche giorno di mare – malgrado gli altri fingano molto meglio di me di divertirsi, o rilassarsi. A un certo punto, vedo che tutti corrono verso il bagnasciuga. Una giovane donna, nella corsa, perde il reggiseno del costume che si stava allacciando e neppure si ferma a raccoglierlo. Per un attimo resto interdetto e, a fior di labbra, sussurro “Che bocce!”.
Quando ritorno in me, mi chiedo che cosa stia facendo quella massa umana lì assiepata, tutti con lo smartphone in mano. Mi avvicino a mia volta, seguendo l’istinto del gregge e soprattutto il suo odore. Ed eccolo volteggiare, mentre fa le capriole saltando fuori dall’acqua. I bambini gridano “Delfino curioso”, come nella pubblicità. La gente si butta in acqua sperando di raggiungerlo. Una signora oversize, tette al vento, sta riprendendo la scena. Facendo finta di niente, arrivo alle sue spalle e le faccio: “Ma, secondo lei, l’altra pinna che si vede è quella di uno squalo?”. La donna spalanca la bocca e mi guarda in preda al terrore. Inizia a urlare: “LO SQUALO, LO SQUALO!”. Improvvisamente la scena è passata dallo stupore più dolce al panico. Ho visto gente che a momenti camminava sulle acque come Gesù Cristo.
La tizia agitata e tremante ha continuato a filmare. Io insistevo a guardarle le bocce, tanto lei non lo notava. Tutti si aspettavano di vedere da un istante all’altro un attacco, neanche fossimo stati sul set del film di Spielberg. Dopo circa mezz’ora la situazione si è calmata. Ognuno intento a postare le foto su Facebook. Pensate se lo squalo ci fosse stato davvero. Come minimo su “la Repubblica” l’avrebbero definito una mossa di Salvini, per l’operazione “Spiagge sicure”. Mancava solo il nero in mare.
Matteo Fais
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avrei voluto chiamarti quella mattina, non me lo perdonerò mai, perché ho pensato di poterti chiamare una volta uscita da scuola? potevo darti il buongiorno, e forse ci avresti pensato, avresti pensato a me, a tua sorella cazzo. quando ci penso, mi sale un’arrabbiatura che neanche ti immagini, mi hai cresciuta, mi hai promesso il mondo, ho passato gli ultimi 10 anni con un’unica certezza, che tu sempre saresti stata la mia ancora, che avremmo superato qualsiasi cosa assieme. e fino a tempo fa è stato così, non me l’hai mollata mai la mano, neanche quando non andava bene neanche un’ora della nostra giornata. non temevo di perderti, non sarebbe dovuto succedere. quando ti dissi “mi prendo cura io di te, per favore però non fare niente” ero seria, davvero volevo continuare a prendermi cura io di te, cristo amore abbiamo fatto così sempre, perché pensavi che questa volta non avrebbe funzionato? cosa cazzo hai pensato? ho cercato di andare avanti, te lo giuro, ma anche se sui social sono così felice, non riesco mai a smettere di pensarti, sono cambiata così tanto da quel 20 aprile.. ogni tanto risento il cuore palpitare quando durante l’ora di diritto ho cominciato a capire cosa stesse succedendo, se chiudo gli occhi ti vedo, poi scompari sorridendo, ma mentre tutto diventa scuro mi chiedi aiuto, e non riesco a darti la mano prima che tu scompaia del tutto.. non riesco ad andare da te, non riesco a portarti neanche un misero fiore, non riesco a dormire, non voglio andare avanti senza di te. mi basterebbe una chiacchierata, sai no?! le nostre.. vorrei risentirti ridere, respirare. vorrei aspettare con ansia la campanella ed uscire in fretta e furia perché consapevole di trovarti la davanti che mi aspetti. vorrei te.. e so che non c’è modo di farti tornare, ho pensato che non sarebbe male però rivederti, che non è giusto. ho deciso che non lo accetterò, mi incazzeró, lotterò e ti troverò in un modo o nell’altro. quanto cazzo mi dispiace non esserci riuscita, non essere riuscita a prendermi cura di te per bene..
ti amo, torna da me, per favore che ho ancora bisogno di te, avrò sempre bisogno di te.
e lo sai, con te o con nessuno.
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Signore in Cristo sono piena di tue notifiche, e ti dico la verità, manco le ho lette, e voglio chiarire una cosa che mi sta a cuore:
Non ti sto discriminando in quanto uomo cisgender, mai fatto in vita mia, io ti discrimino in quanto, come si dice dalle mie parti, fratello del cazzo.
Il fratello del cazzo è una persona con cui non puoi ragionare, roba che guardare le mattonelle è un'attività più gratificante, fossi stata una donna cis ti avrei chiamata sorella della fessa, tanto per farti capire che non è il tuo genere il problema, perché quando scrivi, dici cose, non mi viene da definirti "mAsChIo EtErO cIs" come speri tanto per darmi random della sjw, ma "frat ro cazz" o "fraccazzo".
Quindi, fraccazzo, non è per codardia che non cerco un confronto con te, semplicemente la trovo un'attività inutile che mi porterebbe solo a pensare come cazzo è possibile che gente come te esista davvero e non sia relegata a certi forum di redpillati.
Sulla popular opinion: Sarebbe messo in discussione esattamente come ora, perché in america la maggior parte delle donne è antiabortista... Così come gli uomini... Questo perché sono un paese bigotto. Smettiamola con il sessimo.
Premettendo che la popular opinion in questione l'ho letta per la prima volta su twitter scritta da un uomo cis e vabbè, SMETTIAMOLA CON IL SESSISMSDHYFGJHKGGFDJFTDJG?????? Questa la aggiungo alla lista:- Etero Pride- White lives matter- Sentimento antilombardo- Smettiamola con il sessismo verso gli uomini cis
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