#luoghi metropolitani
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fashionbooksmilano · 1 year ago
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Polisdefrag Roberto Rinella
a cura di Marian Trapassi e Stefano Costantini - Testo di Roberto Mutti
Ticinese Art Gallery, Milano 2022, 68 pagine, 22,2x23cm, Tiratura 800 esemplari
euro 30,00
email if you want to buy [email protected]
Mostra Milano Ticinese Art Gallery 6 Ottobre 22 Novembre 2022 e all'interno della rassegna Photofestival 2022
Roberto Rinella è un giovane fotografo con estrema inventiva. Attraverso una ricostruzione verosimile della città, luogo per l’uomo, ma dove la figura non è soggetto fondamentale, ripropone immagini di paesaggi irreali e surreali. Deframmenta dal contesto, per una successiva, e a volte meticolosa, ricompattazione urbana.
30/11/23
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lamilanomagazine · 1 year ago
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Bologna: si conclude la terza edizione di San Francesco Estate
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Bologna: si conclude la terza edizione di San Francesco Estate. Per il terzo anno consecutivo, la rassegna, parte di Bologna Estate 2023, ha animato, a partire dal 23 giugno, ogni fine settimana con un grande successo di pubblico, registrando il sold out tutte le sere. «La grande piazza culturale di San Francesco Estate si riconferma tra i luoghi più amati e frequentati della città – dichiara Elena Di Gioia, Delegata alla Cultura di Bologna e Città Metropolitana – con una vocazione ad essere crocevia di culture, linguaggi e approfondimenti sugli eventi della contemporaneità. Il palcoscenico tra teatro e musica propone anche per il suo ultimo week end una programmazione che intreccia realtà culturali del territorio con la scena nazionale, in un proficuo dialogo culturale». Venerdì 28 luglio alle 21.00 torna sul palcoscenico della Piazza Peppe Voltarelli, cantautore, scrittore e attore di origine calabrese, riconosciuto e apprezzato in Italia e all’estero. In La grande corsa verso Lupionópolis, spettacolo di musica e narrazione nato a marzo 2023 a seguito dell’esperienza a New York in occasione della registrazione di alcuni brani inediti, unisce il canto e la scrittura in dialetto calabrese. Le canzoni e le sonorità mescolano le melodie mediterranee ai ritmi metropolitani, rispettando le leggi delle emozioni del blues: si rivela così un diverso approccio artistico e creativo, generatore di una mappa di sentimenti che non è più recupero, ma rinascita di culture nuove fatte di diversità e complementarietà. La musica accompagna e arricchisce una corposa narrazione, che racconta il cammino verso una meta immaginaria, ovvero una minuscola e sconosciuta località del Paranà in Brasile, dove si celano misteriose e poetiche speranze di riscatto. Sabato 29 luglio alle 21.00 TOMAX TEATRO presenta Femmina, uno spettacolo che ripercorre la condizione della donna attraverso il tempo e lo spazio, partendo da un lontano passato, in cui l’archetipo del femminile era legato a tutti i mali dell’umanità, fino ad arrivare a un vicino presente, in cui si combattono battaglie per la parità dei sessi. A guidare questa indagine sul palcoscenico è una conduttrice televisiva che si destreggia tra le mille difficoltà derivanti dall’essere simultaneamente una mamma e una donna in carriera all’interno di una troupe capitanata da un uomo. Tra i servizi, si susseguono: il mito di Pandora, i casi di femminicidio in Italia, la condizione della donna in Afghanistan, il racconto di un’attivista iraniana. Lo spettacolo è interamente tratto da storie vere: le fonti per l’Afghanistan provengono da alcune testimonianze raccolte da Emergency e pubblicate su “iO Donna”; per l’Iran il documentario Be my voice di Nahid Persson; per l’Italia alcune denunce riguardanti il mondo dello spettacolo e fatti di cronaca nera. Domenica 30 luglio alle 21.00 SAN FRANCESCO ESTATE musica e teatro in piazza si conclude con CREXIDA / Anima Fluò che presenta Tza / Tzi / Ki - Ricette per esploratori dell’anima di Manuela De Meo e Angelica Zanardi. TZA / TZI / KI è un viaggio dentro noi stessi attraverso i sapori di ingredienti semplici o di pietanze esotiche che raccontano storie di paesi lontani. L’atto stesso di cucinare è alchimia che trasforma una serie di elementi in gustosi piatti: stendere la pasta, mescolare una crema, la precisione dell’intenzione nell’elaborare una ricetta e la musica che accompagna la preparazione, sono preludio di un rito intimo e collettivo, una grande festa di condivisione. TZA / TZI / KI è una “degustazione teatrale” in cui si invita a dissipare i pensieri contorti lasciandosi inebriare dai profumi e dai sapori del cibo, che si insinuano in noi liberando i ricordi e le emozioni.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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guidobenedetti · 2 years ago
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Paesaggio come “corpo”
Roberta Valtorta nella sua introduzione all’edizione 2022 di Milano Ritratti di fabbrica Proprio perché per Balico il paesaggio è corpo, il suo lavoro non si è mai fermato: l’iterazione, il ritorno sui luoghi, il modo laborioso di guardare e riguardare i contesti urbani e metropolitani contemporanei nel loro crescere, articolarsi, sorprendente rivelarsi per il tramite della lettura fotografica,…
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vecchiato · 4 years ago
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All I ever wantedAll I ever neededIs here in my armsWords are very unnecessaryThey can only do harmEnjoy the silence(Enjoy the silence - Depeche Mode) Dal silenzio nasce il verbo giusto.Il silenzio, elemento raro da trovare nel mondo contemporaneo, si è ormai circondati da rumori naturali, sempre più rari, fino al caos quotidiano in cui ci si immerge nelle città, rumori continui, auto, tram, cellulari che suonano, notifiche di varie app installate, visioni coincidenti sempre più con il caotico movimento quotidiano che circonda l'uomo, dai suoni naturali a quelli artificiali é il trionfo del non silenzio.A questo punto si può dure che il silenzio non esiste più.Una premonizione ci fu già col Futurismo che ipotizzò la bellezza del rumore di una macchina, i suoni della modernità che furono catturati per essere riprodotti da Luigi Russolo e il suo Intonarumori, concerti veri e propri fatti di cigolii, crepitii, strozzature e composti con tanto di spartito per suonare tali concerti.La morte del silenzio, nonostante i non concerti di John Cage in cui il vero spettacolo era dato dai lunghi silenzi sul palco e dove la platea era la vera protagonista, con tanto di rumore, colpi di tosse, movimenti, silenzi sussurrati, voce di sottofondo perché in fondo il silenzio non esiste.Il famoso club parigino di David Lynch, "Silencio", cerca di riprodurre, in un'atmosfera ovattata,  quello che ormai é andato perduto: il silenzio.Qui, varcato l’ingresso, al 142 di rue Montmartre, si comincia a scendere quasi all'infinito in una sorta di discesa negli inferi: sei piani di scale sotterranee immerse nella penombra e, progressivamente, nel silenzio.Il mondo sotterraneo si popola ora di leggerezza claustrofobica, un misto tra il sogno e l'incubo dove tutti parlano sottovoce e si riesce a sentire il proprio battito cardiaco. Il silenzio fa paura, spaventa perché si è soli con la propria anima.La vera sfida contemporanea sembra quindi riprodurre il silenzio, eliminando l'ensemble di caos e rumori. La concentrazione è uno degli elementi più importanti per carpire la visione di un'opera d'arte, quasi con religiosità e rispetto ci si avvicina a luoghi deputati all'arte quali musei, gallerie e mostre in cui si tende a rimanere muti e a parlare sottovoce perché a dar voce ai suoni ci pensano invece le opere d'arte. Le immagini si bloccano e diventano ritagli all'interno di un mondo fatto ormai di velocità e suoni, l'arte invece resta fissata nel corso del tempo con le sue forme e i suoi colori, passa il suono, ma la visione resta.Attraverso le nuove tecnologie, l'arte si è espressa anche per mezzo dei suoni, basti pensare ai video come forma di performance visiva tra suoni e rappresentazioni, ai concerti d'arte, alla riproduzione in luoghi chiusi come padiglioni o spazi espositivi di rumori e suoni esterni.L'arte ha fornito prova di adattare le forme ai cambiamenti che avvengono, basta pensare alla street art che vive sui muri esterni e gioca con la città stessa e di cui, questi segni metropolitani, ne sono il risultato. Impensabile guardando un'opera street non sentire il rumore di fondo, le voci della città che si propagano e fanno quindi parte di un tutt'uno con l'opera, qui il silenzio decade a favore del contesto ed è per questo che oggi molte opere street staccate e portate nei musei perdono di valore emotivo e risultano poi fredde e prive di significato, qualcosa manca, manca il rumore a favore del silenzio. Quindi non tutto ciò che si fa nel silenzio e con il silenzio non sempre porta al risultato sperato, a volte il rumore copre i pensieri, altre volte li esalta e il giusto pensiero arriva tra i suoni e le impressioni.Massimiliano Sabbionwww.maxiart.it  
http://vecchiatoart.blogspot.com/2021/04/enjoy-silence-il-silenzio-e-il-rumore.html
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giuliocavalli · 5 years ago
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Ci devi stare nel lodigiano per capirlo. Devi abitare questi luoghi ammantati da milanesità anche se la milanesità non la ritrovi da nessuna parte, tutto pieno di campi e di foschia che a Milano se la sognano, che sarebbe solo periferia se non fosse per questa poca distanza chilometrica che ci separa da Milano e che quando ci torna comoda ci dà la possibilità di dichiararci metropolitani. Il lodigiano è così, milanese quando serve e solo lodigiano per i palati più fini. E ha vissuto tutta la vita pensando di vivere in un non-luogo che nessuno può indicare con il dito sul mappamondo. Quando successe il disastro della Banca Popolare di Lodi da queste parti si maledì il giorno che si mise Lodi nel nome della banca, come se Giampiero Fiorani non fosse un prodotto di questa terra, qui dove tutto è troppo piccolo e troppo ristretto per considerarsi riconoscibile agli occhi del resto del mondo. Così ora il Coronavirus ci ribalta un'altra volta alle cronache nazionali. Ed è un lodigiano che esce poco di casa, le strade languono, nei bar ci si sforza con trascinamento a fare battute a cui non ride nessuno, i supermercati sono presi d'assalto anche se in modo compito come se ci fosse una fine del mondo da compiere in fila, belli eleganti, senza sgualcirsi i polsini. Eppure è lo stesso lodigiano che si proclamava fieramente leghista, quello che aveva tolto con sicumera la mensa ai figli degli stranieri a scuola che avrebbero dovuto dimostrare di non essere evasori fiscali (loro, nel Paese dell'evasione fiscale) e in cui la sindaca di fede salviniana espone con bullismo la propria avversione agli immigrati. Per un gioco del destino nella terra in cui la chiusura è un tratto antropologico prima ancora che politico, qui dove è straniero anche chi solo arriva da Crema e da Piacenza, il virus si è sviluppato in modo endogeno, con un paziente zero ancora da trovare. E con la sensazione che mentre ci si difendeva dagli altri, alla fine il problema ce l'avessimo in casa. (continua nei link in bio, scritto per @fanpage.it) https://www.instagram.com/p/B86JDjdCPVp/?igshid=13v5f6b7oyuvr
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morelin · 5 years ago
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Bologna
Quest’estate, quando ho deciso di visitare Imola, ho acquistato la Card Musei Metropolitani Bologna che da l’opportunità di visitare i principali luoghi di interesse di questa città gratuitamente o pagando un ingresso ridotto. La card però comprende anche altri paesi limitrofi, Bologna inclusa, quindi, eccomi qui, dopo circa 10 anni dalla prima visita del capoluogo emiliano, per rivedere i principali monumenti ma, soprattutto, per scoprire i luoghi meno gettonati dai classici tour.
Inizio il viaggio con un giro classico: innanzitutto la cattedrale di Bologna che è la Cattedrale di San Pietro e non la Basilica di San Petronio come molti pensano. Le uniche parti della struttura originaria risalente al X secolo sono il campanile, i due leoni che sorreggono le acquasentiere ed il telamone nella Cappella del Battistero.
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La tappa successiva è Piazza Maggiore ed in particolare la Basilica di San Petronio per ammirare le stupende decorazioni della Cappella dei Magi ad opera di Giovanni da Modena e poi la meridiana più lunga al mondo ancora funzionante in un luogo chiuso (misura ben 67,72 m). 
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Uscita dalla Basilica mi dirigo verso la Torre dell’Orologio ed il Palazzo d’Accursio sulla cui facciata, proprio sopra la porta d’ingresso, è stata posta la statua di papa Gregorio XIII che in seguito venne trasformata dai bolognesi in quella di San Petronio per sfuggire a Napoleone. Sempre sulla facciata si può vedere la Madonna con Bambino di Niccolò dell’Arca e due aquile di cui una pare addirittura sia opera di Michelangelo. 
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Poco distante si trova la Piazza del Nettuno con la bella fontana dove troneggia il virile Nettuno con il suo tridente. Se notate, il tridente è il simbolo scelto dalla casa automobilistica Maserati nata proprio a Bologna. Da questa piazza si accede alla Biblioteca Salaborsa dove è possibile visitare gli scavi archeologici.
Una sosta davanti al Palazzo della Mercanzia per ammirare la facciata tardogotica e poi foto di rito ai simboli della città: la Torre Garisenda e la Torre degli Asinelli.
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Domani il viaggio prosegue, vi aspetto!
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marikabi · 5 years ago
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Benefica noia
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Domenica d’agosto che caldo che fa...
C’è tutta una letteratura relativamente ad un certo tedio agostano, in canzoni, film e citazioni. Agosto - a latere dei carnai sui lidi - è sinonimo di città deserte, di caldo torrido (come in questi giorni), di apatia, quindi di noia.
Diversamente da tanti altrove metropolitani, tuttavia, nelle sere d’agosto la città in cui vivo risplende delle luminarie dell’Assunta e c’è uno struscio fresco e incredibilmente pullulante, come pure la provincia è un’orgia (non sempre benefica e di qualità) di sagre e fiere gastronomiche. Collettivamente, non ci si annoia molto, anche perché i caldi temi politici e sportivi - ovvero politico-sportivi - locali animano crocchi e ‘pizzate’, gelaterie e colonne giornalistiche.
Tolta la parentesi del pranzo famigliare di ferragosto (chissà perché in molti luoghi e tradizioni italiche è d’uopo la lasagna, roba leggera, insomma), il resto della fatidica settimana ferragostana - in cui la psicologia colloca il periodo più felice per gli umani dell’emisfero boreale - è una specie di non-luogo sociologico.
Locus ideale, quindi, per una riflessione sull’otium.
La noia, premetto, è uno stato d’animo assolutamente individuale, più che un’assenza di cose da fare/leggere/guardare-ascoltare. Da quando esistono gli smartphones la noia sembra neutralizzata con facilità: social e giochini riempiono qualunque tempo di attesa, finanche (e pericolosamente) al rosso del semaforo. Però, vi sovverrà, non è questa la corretta e produttiva modalità per fronteggiare questo stato d’animo.
Non è ignoto il controintuitivo binomio noia-creatività. Molta psicologia rimanda continuamente ai benefici della noia: aiuta il pensiero laterale, quello inconscio, nonché stimola il problem solving attraverso i vitali tentativi di occupare la mente con l’immaginazione.
Il rischio - c’è sempre un rischio - è quello di farsi intrappolare nelle ruminazioni mentali, nelle rimuginazioni negative e nei cortocircuiti cognitivi. Ovviamente, evitare tale trappola è tutta una faccenda di strumentazione neuro-culturale di ciascuno di noi. La noia è pericolosa per chi non sa gestirla, in quanto può essere prodromica alla disperazione/depressione da ‘mancanza di senso’ della vita.
La noia, invece, può essere produttiva - lo scriveva anche Bertand Russel nel suo Elogio dell’ozio - ed il nostro valore si può determinare dalla nostra capacità di fronteggiare i periodi di inedia.
Il tedio ha il suo fascino. Leopardi ne scrisse preoccupato - è vero - ma senza la noia che pur egli provò avremmo mai letto le sue splendide opere? Leopardi la descriveva come un contesto privo di dolore come di piacere: una sorta di scomoda e inquietante sospensione di cui liberarsi al più presto. Bene, anche questa ansia di fuggire dalla noia, senza arrendersi ad essa, è positiva e ci rende vivi.
Una domenica pomeriggio di agosto, in una città annichilita dall’afa, è un duro banco di prova per esercitare la creatività, da pescare in una laguna di noia sfatta. Una playlist della mia adolescenza - nel Marshall vintage, non nelle cuffie - e ti vengono le idee per la rubrica settimanale.
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tarditardi · 5 years ago
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Di notte e divertimento non si parla mai, anche ai tempi del Coronavirus  (newsletter discotecara 1)
Mi chiamo Lorenzo Tiezzi. Ho 48 anni e per campare faccio l'ufficio stampa / storyteller (una parolaccia per dire 'raccontatore'). Mi occupo soprattutto di discoteche, locali, musica, dj, etc. Ho clienti soprattutto nel Nord Italia, per cui in questo momento, con i locali chiusi per Coronavirus, lavoro poco. Per passione e pure un filo per marketing porto avanti AllaDiscoteca.com, un blog / Instagram magazine che racconta il divertimento italiano, un argomento che interessa poco ai media e a tutti coloro che non fanno tardi e/o non si divertono da decenni.
 Se la musica elettronica da ballo si ammanta di "cultura" e di sponsor in eventi metropolitani oppure diventa un evento "top" in festival internazionali (Tomorrowland, Coachella), un po' 'fa tendenza'. 
Sennò niente. Quello che fanno i ragazzi di sera e di notte, purché non crei problemi di ordine pubblico (la tragedia di Corinaldo, incidenti stradali, etc), agli adulti per bene mica interessa... Tanto ci pensiamo noi discotecari a farli divertire.
E quindi cosa faccio, in questa bella situazione? Decido di lanciare una newsletter settimanale dedicata proprio a questo tipo di divertimento serale e notturno, legata al mio blog AllaDiscoteca. Non solo discoteche, ovviamente, ma anche dj bar, ristoranti con musica, concerti che fanno scatenare, ricchi premi, dj guest & cotillones.
Ogni venerdì da oggi 28/02/20 addetti ai lavori, appassionati e gli sfortunati giornalisti che ho in rubrica con la mia agenzia (ltc - lorenzo tiezzi comunicazione) riceveranno una newsletter discotecara.
Perché forse, con i locali nel Nord Italia chiusi causa Coronavirus e pure quando le disco fanno centinaia di migliaia di presenza weekend, di divertimento non si parla abbastanza. 
Oggi, con il Coronavirus, si parla delle famiglie, che hanno addirittura diritto al rimborso delle spese per le gite scolastiche non fatte. Si parla deegli hotel, che restano aperti. Dei teatri e del cinema, che hanno filiere produttive sempre in qualche modo finanziate dallo Stato, lo stesso stato che invece tassa alla grande l'intrattenimento.
Si parla dello stop dei concerti di musica pop rock, un altro grave problema, sia pure meno grave di quello dei locali, perché almeno su Spotify le canzoni di Vasco ed Eminem si possono ascoltare, mentre quelle di J Balvin, in Italia, vivono quasi solo di sera, quando vengono ballate...  Si parla pure di  #milanononsiferma, con il mitico Beppe Sala e il suo grande video social.
La colpa del silenzio sulla notte e sul divertimento, è, sia chiaro, anche di chi opera in un settore in cui la comunicazione non è carente, è totalmente assente. Andrebbe bene così, tanto chi fa divertire dopo una certa ora è abituato a lavorare nell'ombra.
C'è però un problema, quello che mi ha spinto a scrivere queste parole, forse incasinate ma sentite. E' che vedo crescere, nel disinteresse di noi adulti, una generazione di ragazzi  spaventati dal presente e dal futuro, dal cambiamento climatico, da un paese, l'Italia, in declino economico e demografico.
Certo, in discoteca e di giorno, non creano problemi, ma siamo proprio sicuri che vada bene così?  In un paese così, sembra del tutto naturale che non abbiano poi bisogno di scatenarsi, far casino, divertirsi e innamorarsi, di notte soprattutto in discoteca, visto che tutti gli altri luoghi pubblici sono chiusi dopo una certa ora.
Alla settimana prossima.
Lorenzo Tiezzi x AllaDiscoteca [email protected] www.alladiscoteca.com (Nella foto Villa Bonin)
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sinapsimagazine · 2 years ago
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PELLEGRINAGGI METROPOLITANI  Passi, parole e musica per rammendare i margini 
PELLEGRINAGGI METROPOLITANI  Passi, parole e musica per rammendare i margini
Un progetto ideato e diretto da Sergio Maifredi Produzione Teatro Pubblico Ligure  A Genova, dal 5 al 21 ottobre 2022  Dodici date per nove spettacoli e un concerto, in quattro luoghi della periferia genovese simboli di comunità e di accoglienza fin dal Medioevo: la Chiesa di San Bartolomeo della Certosa, l’Abbazia di San Nicolò del Boschetto a Cornigliano, le Serre di Pra’ e il complesso di San…
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laureltempestuniverse · 4 years ago
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.               𝐖𝐀𝐋𝐓𝐄𝐑 & 𝐋𝐀𝐔𝐑𝐄𝐋        ﹙Flash Role﹚⋆ #ravenfirehunters             #𝐫𝐚𝐯𝐞𝐧𝐟𝐢𝐫𝐞𝐫𝐩𝐠   «Buonasera Signorina Laurel.» Con un inchino elegante saluta la giovane rossa, prima di rivolgerle un sorriso gentile. Si conoscono da parecchio tempo ormai, e sebbene le occasioni di frequentarsi siano poche per via dei numerosi impegni, allo specializzando fa sempre piacere poter fare quattro chiacchere con lei.   «Sei qui perché ti interessa davvero la rappresentazione teatrale, per il rifugio o perché come me volevi una scusa per infilare un costume? Per altro stai davvero benissimo.»
Laurel Tempest A. Seered
Essere una Seered significava anche partecipare ad eventi quando l'unico desiderio era quello di rintanarsi sotto le coperte, come in quell'occasione. Aveva appreso della notizia della festa appena qualche giorno prima, e nonostante avesse dovuto buttare all'aria tutto il suo guardaroba per scegliere un abito da indossare, ora era lì, a guardarsi attorno con fare decisamente circospetto. Furono le parole dell'amico a farle sorgere un sorriso sincero, una rapida stretta di spalle prima di ridacchiare. « Ti prego, non dirmi che sembro un pesce fuor d'acqua... » Commentò la veggente dai crini scarlatti, nascondendo poi un lieve rossore che andò ad imporporare le di lei gote. Non era poi così abituata ai complimenti, ma da qualche parte doveva pur cominciare, no? « A dire il vero entrambe le cose, ma soprattutto cercavo un qualsiasi motivo per potermi allontanare da casa... E tu invece, non pensavo fossi un amante di Jane Austen. »
Walter Carpenter
«Guardaci. Siamo tutti dei ridicoli pesci fuor d’acqua, non hai nulla di cui preoccuparti.» È sinceramente convinto della sua affermazione, sono tutti piuttosto ridicoli nei loro abiti d'epoca in nylon e altre fibre sintetiche, per non parlare di chi non ha ben chiaro quali fossero gli abiti indossati nel libri di Jane Austen e si è presentato con qualcosa di più adatto per un rapido salto alla reggia di Versailles. Non c'è motivo per sentirsi in imbarazzo, non più di tutti gli altri ospiti, almeno. Walter ha affittato un costume piuttosto elegante, qualcosa che avrebbe indossato un medico dell'epoca, e si è recato alla festa con l'intenzione di passare una serata serena e priva di fumo, corse alle porte, folle impazzite, incendi e simili. Il genere di avvenimento che a Ravenfire sembra accadere sempre più spesso, insomma. «Diciamo che non avevo voglia di stare a casa da solo mentre il resto della città si divertiva. Pensa che perfino mia nonna e le sue amiche sono qui da qualche parte, e alcune di loro probabilmente hanno acquistato i libri direttamente alle prime edizioni all'inizio del 1800.»
Laurel Tempest A. Seered
Rimanere a casa non sarebbe mai stata un'opzione valutabile per la veggente, la quale cercava ogni singola scusa per allontanarsi da quella residenza che più di una volta era diventata quasi soffocante. Aveva lo sguardo curioso Laurel, lo stesso sguardo di chi cercava di memorizzare ogni dettaglio possibile ma era impossibile non ridere delle parole dell'amico. Tutti i presenti indossavano vestiti d'epoca, e nonostante lei fosse una delle più "normali" non era di certo abituata ad essere al centro dell'attenzione.
« Allora ben comprendi la mia decisione, eh? »
Replicò con un sorriso debole prima di ampliarlo sempre di più. Si portò poi una mano alle labbra come se dovesse nascondere quell'atto di fronte agli invitati e si voltò come una vera dama del passato.
« Ogni volta che c'è un evento a Ravenfire, soprattutto se riguarda il passato, anche i più anziani non sanno resistere... Non hai visto che al ballo dei Fondatori, ci sono persone che dovrebbero starsene a casa? Ormai Ravenfire sta diventato una città mondana. »
Walter Carpenter
«Secondo me lo è sempre stata.» Esclama senza pensarci troppo, convinto che la sua città natale ami vivere in un passato che non tornerà più, aiutata anche dalle sue dimensioni ridotte e dalle tante famiglie che da secoli la abitano, mantenendo così delle tradizioni che in luoghi più metropolitani si sarebbero perse nel tempo. Walter non sente di appartenere a quelle tradizioni e per molti anni ha pensato che una volta morta sua nonna avrebbe detto addio alla sua Ravenfire per cercare lavoro in qualche grande città, così da vivere la sua vita come ha sempre sognato... certo questo era prima di scoprire quanti segreti nasconde la piccola cittadina della Virginia. «Ma devo ammettere che l’opportunità di mettermi in costume non me la faccio scappare quasi mai. Insomma, quando ci ricapita di metterci abiti simili senza essere guardati come se ci mancasse qualche rotella?» Volge nuovamente lo sguardo sulla sala e i suoi ospiti, cercando nella folla la figura tutta imbellettata della nonna senza successo. La immagina con il suo gruppetto di amiche, intente a scattarsi selfie e a ridere di gusto... forse è un bene che si mantengano queste feste, specialmente per chi non può uscire dal confine. Si risveglia dai suoi pensieri e porge il braccio a Laurel con un lieve inchino, cercando di non uscire troppo dalla parte del gentiluomo, e si rivolge a lei con una richiesta che all’epoca avrebbe sicuramente portato a molte chiacchiere ma che per fortuna oggi è più che normale. «Posso accompagnarti fuori per due passi e un po’ d’aria fresca? Sembriamo entrambi bisognosi di tornare al nostro secolo almeno per una decina di minuti.»
❪ 𝑭𝒊𝒏𝒆 𝑹𝒐𝒍𝒆. ❫
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corallorosso · 7 years ago
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La classifica di Forbes, i Paesi e il nostro senso della vita
di Antonello Caporale L’Istat da tempo avverte che di questo passo nel prossimo decennio quasi un migliaio di paesi saranno allo stremo. Degli ottomila campanili con cui l’Italia si compone e si raffigura, tanti sono i luoghi che perdono la speranza, e quindi la vita. Paesi ridotti ad ospizi, dove ogni anno si conta il tempo che resta. Le case si chiudono, gli ospedali si dismettono, le scuole svaniscono. Solo i cimiteri si allargano. Un disinteresse così crudele e ignorante verso una bellezza invece così ricca, generosa, vitale. E dev’essere perciò sempre qualcun altro che al nostro posto promuova ciò che non riusciamo a vedere, ridotti oramai nei recinti metropolitani, outlet del capitale umano. Una classifica di Forbes, nota rivista statunitense, inserisce Città Sant’Angelo, provincia di Pescara, tra i primi dieci luoghi al mondo dove vivere. Io non credo alle classifiche, penso siano spesso un puro esercizio di stile. Ma credo fermamente che noi dovremmo incuriosirci di più alla nostra terra e volerle più bene. E il fatto che ad assurgere agli onori della cronaca sia un paesino del quale, in sincerità, non avremmo immaginato potesse mai salire sul trono dei due mondi, ci induce a riflettere sulla quantità di bellezze che abbiamo, su come dilapidiamo un patrimonio di identità e memoria, sul senso della vita e anche, per una volta, sulla nostra fortuna di viverla qui.
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freedomtripitaly · 4 years ago
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Il fascino di Amsterdam, una delle più belle capitali europee, va vissuto almeno una volta nella vita. A qualunque età e con qualunque sogno. Amsterdam è un luogo magico in cui ognuno di noi può scoprire qualcosa e al tempo stesso vivere un’esperienza davvero unica. Con gli amici, in coppia, con la famiglia, alla solitaria ricerca di se stessi. Dalle romantiche crociere sui canali ai musei, dai locali notturni ai negozi dove fare shopping, dagli eventi culturali alle attrazioni dedicate ai bambini, da vivere con tutta la famiglia. Ad Amsterdam ogni esperienza è quella giusta, soprattutto quando si ha la possibilità di partire senza alcun pensiero e sapendo che con la I Amsterdam City Card si è già risparmiato denaro e sicuramente tempo. Scopriamo perché. I Amsterdam City Card: cos’è e come funziona Con I Amsterdam City Card si possono visitare gratuitamente oltre 70 musei e luoghi d’interesse tra cui il Rijksmuseum, che custodisce la più grande collezione al mondo di arte fiamminga (1584-1702), la casa-museo di Anna Frank, il Rembrandthuis, il museo Van Gogh, l’ARTIS Royal Zoo e il giardino botanico Hortus (XVII secolo). La card è prenotabile online e si attiva al primo utilizzo. Ha una durata che può variare dalle 24 alle 120 ore a seconda dei giorni di permanenza. Per tutta la validità della City Card tutti i mezzi pubblici entro i confini cittadini di Amsterdam sono completamente gratuiti, compresi i traghetti, la metropolitana GVB (color blu e bianco) e, ovviamente, le biciclette, con un servizio di noleggio 24 ore al giorno per sentirsi cittadino di Amsterdam a tutti gli effetti. Con I Amsterdam City Card è inoltre possibile godere di una suggestiva crociera sui canali grazie alla quale poter ammirare e scoprire la città attraverso le sue antiche vie di comunicazione, ovvero i corsi d’acqua. Infine grazie alla City Card si può usufruire di omaggi e sconti in numerosi ristoranti e bar, per assistere a eventi artistici e musicali o per goderti l’esperienza successiva. I Amsterdam City Card: costi, durata ed estensioni Se vi fermate ad Amsterdam per il weekend la City Card da 24-48 o 72 ore potrebbe fare al caso vostro. Più si allunga la validità più il prezzo comincia a diventare vantaggioso. Ad esempio la City Card da 24 ore costa 65€ a testa, che diventano 85€ per 48 e 105€ per 72 ore. Per soggiorni più lunghi si può optare per quella da 96 ore (120€) o da 120, all’interessante costo di 130€. Una suggestiva estensione della vostra City Card potrebbe essere il Canal Cruise Ticket, che vi permette di effettuare una vera e propria crociera di almeno 1 ora lungo i canali di Amsterdam. Il biglietto (16€ per gli adulti, 8€ per i bambini dai 4 ai 13 anni e gratis da 0 a 3 anni) si prenota e si riceve in formato digitale direttamente sul proprio smartphone e ha validità 1 anno in tutte le principali compagnie di navigazione di Amsterdam. Ogni 30 minuti c’è sempre un battello in partenza in uno dei 14 differenti punti di partenza sparsi per i canali della città. Se il vostro viaggio invece non si limita alla sola Amsterdam ma anche alla sua estesa area metropolitana potrebbe essere una buona idea prenotare direttamente dall’Italia l’Amsterdam & Region Travel Ticket, il biglietto che permette di viaggiare su tutte le reti dei servizi pubblici metropolitani (bus, tram, treni e l’intera rete metropolitana) per scoprire tutte le aree che compongono la regione di Amsterdam, come la suggestiva Zaanse Schans a nord della città con le sue terre d’acqua e gli inconfondibili mulini a vento olandesi, la magica Flower Strip, l’antica Haarlem, i Keukenhof Gardens a Lisse con la sua distesa di tulipani multicolori, il Muiderslot Castle a Muiden, la storica cittadina portuale di Volendam, la piccola Edam e il suo celebre formaggio, l’isola di Marken e infine le famose spiagge di Zandvoort. La durata del Travel Ticket varia da uno a tre giorni consecutivi, ha costi davvero contenuti (19,50€ per una giornata, 28€ per due e 36,50€ per tre giorni) ed è acquistabile presso tutti i Visitor Centres della città. Il centro di Amsterdam con I Amsterdam City Card Cuore antico della capitale olandese è senza dubbio piazza Dam, costruita sulla prima diga eretta sull’Amstel e sulla quale si affacciano il barocco Koninklijk Paleis (il palazzo Reale) e la gotica Nieuwe Kerk, la chiesa Nuova. Intorno al Dam si dipanano i celebri canali del centro storico di Amsterdam, dal 2010 patrimonio dell’umanità Unesco. Una rete costituita da oltre 100 km di vie d’acqua navigabili, 90 isole e 1500 ponti, lungo la quale si trovano oltre 1500 edifici monumentali, la maggior parte dei quali risalenti al XVI e XVII secolo, conosciuto come il secolo d’oro della città. La più antica cerchia di canali è il Singelgracht, entro cui si trova anche il Bloemenmarkt, il mercato dei Fiori. Un altro punto caratteristico del centro storico di Amsterdam, oltre al De Wallen il più famoso quartiere a luci rosse della città, è sicuramente il Gouden Boucht, il cosiddetto gomito d’Oro, situato lungo l’Herengracht, il cinquecentesco canale dei Signori con i suoi palazzi signorili perfettamente conservati. Chiese, torri medievali ed edifici storici di Amsterdam Tra le altre chiese degne di nota si segnalano la trecentesca Oude Kerk (la chiesa Vecchia) in stile tardogotico, le barocche Zuiderkerk (chiesa Meridionale) e Westerkerk (chiesa Occidentale), la sinagoga Portoghese (1671-1675), la neobarocca basilica di San Nicola e la curiosa Ons’ Lieve Heer op Solder, la chiesa di Nostro Signore del Sottotetto ricavata proprio nella soffitta di una casa mercantile della seconda metà del Seicento per nasconderla all’ira dei Calvinisti, una chiesa clandestina dunque. Nel 1888 la chiesa è stata trasformata nell’Amstelkring Museum. Sono inoltre visibili e ancora sparse per la città le antiche strutture difensive, quali il Waag, l’antica porta cittadina, la torre delle Piangenti o della Lacrima (Schreiertoren), quella della Zecca (Munttoren, XV secolo) e la torre campanaria (Montelbaanstoren) spesso usata come soggetto per le sue acqueforti da Rembrandt. Tra le migliori architetture civili riconoscibili passeggiando o andando in bicicletta per la città si ricordano invece la rinascimentale casa dei Delfini (Huis De Dolphin) affacciata sul Singel, la seicentesca casa Bartolotti (Bartolottihuis), la coeva casa delle Teste (Huis met de Hoofden) e la barocca casa Trip (Trippenhuis). Tra gli altri innumerevoli luoghi di interesse sono infine degne di nota piazza Rembrandt (Rembrandtplein) con il gruppo scultoreo della Ronda di Notte, il suggestivo Homomunument dedicato agli omosessuali uccisi nei campi di concentramento nazisti e il cortile delle Beghine (Begijnhof), un complesso di 164 abitazioni costruite tra XV e XVII secolo per le donne pie e nubili della città. Scoprire Amsterdam e i suoi musei La città di Amsterdam è considerata tra i principali centri museali d’Europa. Tra i percorsi museali più interessanti occorre ricordare anche lo Stedelijk Museum dedicato all’arte moderna e contemporanea, il museo Storico Cittadino, quello Ebraico e quello Nautico, quello Antropologico e Tropicale, il museo dedicato alla Resistenza e l’esposizione archeologica ospitata all’Allard Pierson Museum. Tra le case-museo vi sono anche quella della famiglia Van Loon, ricchi e potenti commercianti del Settecento, e quella dei Willet-Holthuysen. Non mancano infine i musei curiosi e bizzarri, come il museo delle cere di Madame Tussauds, il museo della canapa, della marijuana e dell’hashish, il museo della Bibbia e il museo delle borse Hendrikye. @Shutterstock https://ift.tt/2YF5NR7 I Amsterdam City Card: convenzioni e attrazioni incluse Il fascino di Amsterdam, una delle più belle capitali europee, va vissuto almeno una volta nella vita. A qualunque età e con qualunque sogno. Amsterdam è un luogo magico in cui ognuno di noi può scoprire qualcosa e al tempo stesso vivere un’esperienza davvero unica. Con gli amici, in coppia, con la famiglia, alla solitaria ricerca di se stessi. Dalle romantiche crociere sui canali ai musei, dai locali notturni ai negozi dove fare shopping, dagli eventi culturali alle attrazioni dedicate ai bambini, da vivere con tutta la famiglia. Ad Amsterdam ogni esperienza è quella giusta, soprattutto quando si ha la possibilità di partire senza alcun pensiero e sapendo che con la I Amsterdam City Card si è già risparmiato denaro e sicuramente tempo. Scopriamo perché. I Amsterdam City Card: cos’è e come funziona Con I Amsterdam City Card si possono visitare gratuitamente oltre 70 musei e luoghi d’interesse tra cui il Rijksmuseum, che custodisce la più grande collezione al mondo di arte fiamminga (1584-1702), la casa-museo di Anna Frank, il Rembrandthuis, il museo Van Gogh, l’ARTIS Royal Zoo e il giardino botanico Hortus (XVII secolo). La card è prenotabile online e si attiva al primo utilizzo. Ha una durata che può variare dalle 24 alle 120 ore a seconda dei giorni di permanenza. Per tutta la validità della City Card tutti i mezzi pubblici entro i confini cittadini di Amsterdam sono completamente gratuiti, compresi i traghetti, la metropolitana GVB (color blu e bianco) e, ovviamente, le biciclette, con un servizio di noleggio 24 ore al giorno per sentirsi cittadino di Amsterdam a tutti gli effetti. Con I Amsterdam City Card è inoltre possibile godere di una suggestiva crociera sui canali grazie alla quale poter ammirare e scoprire la città attraverso le sue antiche vie di comunicazione, ovvero i corsi d’acqua. Infine grazie alla City Card si può usufruire di omaggi e sconti in numerosi ristoranti e bar, per assistere a eventi artistici e musicali o per goderti l’esperienza successiva. I Amsterdam City Card: costi, durata ed estensioni Se vi fermate ad Amsterdam per il weekend la City Card da 24-48 o 72 ore potrebbe fare al caso vostro. Più si allunga la validità più il prezzo comincia a diventare vantaggioso. Ad esempio la City Card da 24 ore costa 65€ a testa, che diventano 85€ per 48 e 105€ per 72 ore. Per soggiorni più lunghi si può optare per quella da 96 ore (120€) o da 120, all’interessante costo di 130€. Una suggestiva estensione della vostra City Card potrebbe essere il Canal Cruise Ticket, che vi permette di effettuare una vera e propria crociera di almeno 1 ora lungo i canali di Amsterdam. Il biglietto (16€ per gli adulti, 8€ per i bambini dai 4 ai 13 anni e gratis da 0 a 3 anni) si prenota e si riceve in formato digitale direttamente sul proprio smartphone e ha validità 1 anno in tutte le principali compagnie di navigazione di Amsterdam. Ogni 30 minuti c’è sempre un battello in partenza in uno dei 14 differenti punti di partenza sparsi per i canali della città. Se il vostro viaggio invece non si limita alla sola Amsterdam ma anche alla sua estesa area metropolitana potrebbe essere una buona idea prenotare direttamente dall’Italia l’Amsterdam & Region Travel Ticket, il biglietto che permette di viaggiare su tutte le reti dei servizi pubblici metropolitani (bus, tram, treni e l’intera rete metropolitana) per scoprire tutte le aree che compongono la regione di Amsterdam, come la suggestiva Zaanse Schans a nord della città con le sue terre d’acqua e gli inconfondibili mulini a vento olandesi, la magica Flower Strip, l’antica Haarlem, i Keukenhof Gardens a Lisse con la sua distesa di tulipani multicolori, il Muiderslot Castle a Muiden, la storica cittadina portuale di Volendam, la piccola Edam e il suo celebre formaggio, l’isola di Marken e infine le famose spiagge di Zandvoort. La durata del Travel Ticket varia da uno a tre giorni consecutivi, ha costi davvero contenuti (19,50€ per una giornata, 28€ per due e 36,50€ per tre giorni) ed è acquistabile presso tutti i Visitor Centres della città. Il centro di Amsterdam con I Amsterdam City Card Cuore antico della capitale olandese è senza dubbio piazza Dam, costruita sulla prima diga eretta sull’Amstel e sulla quale si affacciano il barocco Koninklijk Paleis (il palazzo Reale) e la gotica Nieuwe Kerk, la chiesa Nuova. Intorno al Dam si dipanano i celebri canali del centro storico di Amsterdam, dal 2010 patrimonio dell’umanità Unesco. Una rete costituita da oltre 100 km di vie d’acqua navigabili, 90 isole e 1500 ponti, lungo la quale si trovano oltre 1500 edifici monumentali, la maggior parte dei quali risalenti al XVI e XVII secolo, conosciuto come il secolo d’oro della città. La più antica cerchia di canali è il Singelgracht, entro cui si trova anche il Bloemenmarkt, il mercato dei Fiori. Un altro punto caratteristico del centro storico di Amsterdam, oltre al De Wallen il più famoso quartiere a luci rosse della città, è sicuramente il Gouden Boucht, il cosiddetto gomito d’Oro, situato lungo l’Herengracht, il cinquecentesco canale dei Signori con i suoi palazzi signorili perfettamente conservati. Chiese, torri medievali ed edifici storici di Amsterdam Tra le altre chiese degne di nota si segnalano la trecentesca Oude Kerk (la chiesa Vecchia) in stile tardogotico, le barocche Zuiderkerk (chiesa Meridionale) e Westerkerk (chiesa Occidentale), la sinagoga Portoghese (1671-1675), la neobarocca basilica di San Nicola e la curiosa Ons’ Lieve Heer op Solder, la chiesa di Nostro Signore del Sottotetto ricavata proprio nella soffitta di una casa mercantile della seconda metà del Seicento per nasconderla all’ira dei Calvinisti, una chiesa clandestina dunque. Nel 1888 la chiesa è stata trasformata nell’Amstelkring Museum. Sono inoltre visibili e ancora sparse per la città le antiche strutture difensive, quali il Waag, l’antica porta cittadina, la torre delle Piangenti o della Lacrima (Schreiertoren), quella della Zecca (Munttoren, XV secolo) e la torre campanaria (Montelbaanstoren) spesso usata come soggetto per le sue acqueforti da Rembrandt. Tra le migliori architetture civili riconoscibili passeggiando o andando in bicicletta per la città si ricordano invece la rinascimentale casa dei Delfini (Huis De Dolphin) affacciata sul Singel, la seicentesca casa Bartolotti (Bartolottihuis), la coeva casa delle Teste (Huis met de Hoofden) e la barocca casa Trip (Trippenhuis). Tra gli altri innumerevoli luoghi di interesse sono infine degne di nota piazza Rembrandt (Rembrandtplein) con il gruppo scultoreo della Ronda di Notte, il suggestivo Homomunument dedicato agli omosessuali uccisi nei campi di concentramento nazisti e il cortile delle Beghine (Begijnhof), un complesso di 164 abitazioni costruite tra XV e XVII secolo per le donne pie e nubili della città. Scoprire Amsterdam e i suoi musei La città di Amsterdam è considerata tra i principali centri museali d’Europa. Tra i percorsi museali più interessanti occorre ricordare anche lo Stedelijk Museum dedicato all’arte moderna e contemporanea, il museo Storico Cittadino, quello Ebraico e quello Nautico, quello Antropologico e Tropicale, il museo dedicato alla Resistenza e l’esposizione archeologica ospitata all’Allard Pierson Museum. Tra le case-museo vi sono anche quella della famiglia Van Loon, ricchi e potenti commercianti del Settecento, e quella dei Willet-Holthuysen. Non mancano infine i musei curiosi e bizzarri, come il museo delle cere di Madame Tussauds, il museo della canapa, della marijuana e dell’hashish, il museo della Bibbia e il museo delle borse Hendrikye. @Shutterstock Amsterdam è una città bellissima da visitare: con l’I Amsterdam City Card è possibile scoprire i musei, i canali e i dintorni risparmiando tempo e denaro.
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virginialunare · 5 years ago
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Nel paese dei mille campanili la rinascita immobiliare dei piccoli borghi.
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Recentemente, nel corso di un interessante convegno sul settore residenziale a cui ho avuto occasione di partecipare, è emerso come se è vero che l’attenzione degli investitori istituzionali internazionali gravita inevitabilmente su Milano, il mercato del real estate nel suo complesso deve prendere atto che il paese è lungo e diversificato.
Ma il nostro paese è famoso anche per essere denominato la nazione dei mille campanili, per il consistente numero di realtà urbane di svariate dimensioni che caratterizzano il territorio della penisola. Mille campanili che ospitano migliaia di piccole e medie imprese che sono state spesso definite delle hidden champions1.
Non è raro che luoghi di villeggiatura rinomati a livello nazionale ed internazionale, al di là dei periodi tipici delle vacanze, si caratterizzano solo per pochi e sparuti abitanti. Consci di questo fenomeno negli anni recenti si è visto rinascere un interesse da parte delle istituzioni per la promozione di tali realtà dove non è raro trovare eccellenze dell’enogastronomia e della cultura.
Recentemente, il programma televisivo dedicato a questo tema, che ha visto tra l’altro la partecipazione di importanti voci della cultura, ha portato le telecamere sulle mie amate colline a casa di uno dei giovani artisti più interessanti del panorama internazionale, Valerio Berruti, in una location unica per la sua particolarità – Verduno – patria di un ricercato vitigno autoctono. Inoltre, nel corso delle mie passate vacanze tra le colline ho avuto modo di partecipare ad un’interessante iniziativa culturale di cui vi ho raccontato qualche articolo fa e che ha avuto una delle sue tappe a Cortemilia, capitale della nocciola dove a partire dall’anno prossimo la tradizionale fiera estiva si tramuterà in evento fieristico di rilevanza nazionale.
Sempre nell’alveo delle iniziative di promozione e di diffusione delle best practices di rinascita dei borghi nazionali ed internazionali è l’ultimo lavoro pubblicato da AIM (Associazione Interessi Metropolitani) illustra i casi più interessanti in tema di riqualificazione di piccole realtà urbane: Tematica che riscuote un interesse sempre maggiore come descritto anche da un recente articolo dal sito Houzz, che descrive come esistano realtà sparse sul territorio nazionale che dopo il dramma dell’abbandono hanno rivissuto una “rinascita” grazie alla diffusione di strutture ricettive nella forma dell’albergo diffuso.
Nella stessa direzione va, anche sulla spinta delle interessanti evidenze che derivano da recenti studi sulle ricadute economiche che gli investimenti in cultura generano sui settori economici e sul territorio, l’idea promossa da un avvocato milanese proprietario di una magione nelle Langhe, che ha proposto una biennale d’arte sulle colline piemontesi attraverso il fenomeno del museo diffuso che può coniugare le eccellenze del territorio.
Paradossalmente, in un momento storico per lo sviluppo del territorio dove il centro delle città assume morfologie sempre diverse grazie alla riqualificazione delle aree a destinazione industriale ora dismesse, una nuova vita può essere vissuta dai borghi che costellano il territorio nazionale.
Nella definizione di queste nuove centralità, se come scriveva Cesare Pavese “il mio paese sono quattro baracche e un gran fango2”, la sfida a cui sono chiamate le amministrazioni dei borghi   apparentemente privi di appeal è quella di trovare una chiave di lettura che permette di far emergere quei giacimenti di ricchezze che ogni territorio possiede.
Le singole iniziative di promozione territoriale di cui ho raccontato in altri pezzi sono un primo e interessante esempio di manifestazioni che vogliono portare al di fuori degli abituali ambiti delle gallerie d’arte delle grandi città l’arte moderna.
1 Termine coniato dall’economista tedesco Hermann Simon
2 “La Langa” ne “Feria d’agosto” – C. Pavese, 1946
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contentscontexts · 5 years ago
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_Content: Sulle tracce di Pan
_Context: libro
Fotografie di Davide Pagliarini Saggi di Francesco Bevilacqua Franco Farinelli Marco Martella Davide Pagliarini Massimiliano Savorra Antonella Tarpino Luciano Valle Roberta Valtorta Massimo Venturi Ferriolo Maurizio Vitta A cura di Michela Bassanelli
Dove dimora oggi il sacro? Attraverso quali forme si manifesta nel paesaggio contemporaneo?
Attraverso l’esplorazione fotografica dei paesaggi e delle architetture dell’Italia e dell’Europa meridionale e mediterranea, Sulle tracce di Pan va alla ricerca degli indizi di una sacralità diffusa e silenziosamente presente nei luoghi dell’oggi. Il sacro viene scrutato attraverso sette possibili declinazioni che si avvicendano seguendo una struttura circolare e ci raccontano altrettante qualità delle sue manifestazioni - Affioramenti, Oggetti misteriosi, Recinti, Hýbris, Santuari, Rituali, Status Naturae -, indagate attraverso i testi di autori che appartengono ad ambiti disciplinari diversi, dalla geografia alla letteratura di paesaggio e alla storia del giardino, dalla critica e storia dell’arte, della fotografia e dell’architettura alla filosofia, dando vita a un singolare colloquio con il racconto visivo, nel segno di una pluralità di interpretazioni a cui il sacro e lo stesso viaggio per immagini rinviano. Sulle tracce di Pan va alla ricerca di una possibile e mai ovvia armonia con la natura, invitandoci a riflettere e ad aver cura di quel paesaggio violato che attraversiamo ogni giorno nella nostra esistenza di abitanti metropolitani. Ciascun luogo, anche il più insignificante, può tornare ad essere oggetto di meraviglia e devozione, può essere abitato dal sacro, forza che sola lo può sottrarre alla cancellazione. Sulle tracce di Pan ci invita a rivolgere uno sguardo ispirato e partecipe alla realtà. Una realtà organica e vivente che si carica della fascinazione che i luoghi consacrati dal mito possono diffondere anche nei paesaggi del nostro quotidiano, nel segno di una concezione del mondo, e della vita, in cui tutto è in relazione.
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sounds-right · 6 years ago
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SC Management: eventi, disco e festival offrono ai giovani opportunità di lavoro
SC Management è una società di appalto di servizi che semplifica la vita di aziende attive nei settori Ho.Re.Ca (hotel, ristoranti, bar) e pubblico spettacolo (discoteche, festival, eventi). Si occupa infatti di gestire direttamente alcune attività tra cui servizio bar, servizio in sala, accoglienza, guardaroba, etc.
I clienti SC Management risparmiano sui costi di gestione e soprattutto possono concentrarsi sui settori redditizi del proprio lavoro. Si tratta di una start up, per una volta non tecnologica, che dà lavoro quasi esclusivamente ai giovani, i più colpiti dalla disoccupazione. E mentre fa innovazione facilitando la gestione della burocrazia, SC Management fa formazione continua e combatte l'evasione fiscale e contributiva. L'azienda ha sede a Milano e collabora con realtà di tutto il Nord Italia.
Creata a marzo 2017 da Gianluca Spagnuolo (responsabile operativo, con esperienze in sala in molti dei top club italiani) e Beatrice Caracciolo (resp. legale e avvocato), SC Management già nel corso dei primi 10 mesi d'attività ha impiegato ben 84 persone. Nel 2018 l'attività è poi cresciuta vertiginosamente, visto nel corso dell'anno  SC Management  ha dato lavoro a ben 387 persone.
Ecco come lo staff, dopo un 2018 di grandi successi, racconta sui social la propria attività: "Organizzare un Festival concentra tutti gli sforzi logistici, amministrativi e operativi in pochissimi giorni a ridosso dell'evento. Gestire il personale è spesso l'aspetto più gravoso… SC Management SRL può alleggerire questo compito. Spesso chi gestisce una spiaggia o un lido, ha difficoltà a gestire il personale durante i picchi di lavoro. E' in questi casi che collaborare con una società di appalto di servizi come  SC Management SRL che davvero semplifica la vita".
Come ha scritto l'Ansa in un recente articolo: "Il cameriere e i mestieri della sala nella ristorazione sono il lavoro del futuro in quanto 'gestori di emozioni'. Per gli esperti l'ospitalità è un'arte". Il cameriere ed il barman giusti valorizzano piatti e prodotti di qualità… E spesso a fare la differenza è anche il rapporto di lavoro, che con SC Management è sempre chiaro e permette ai giovani di crescere professionalmente.
Tra le decine di clienti con cui SC Management collabora, ci sono alcune delle realtà più importanti dell'intrattenimento italiano:  festival come Nameless (Barzio - LC) e First Festival (Genova), discoteche situate in luoghi di vacanza con decenni di storia come Altro Mondo Studios (Rimini) e Golden Beach (Albisola - SV) e pure locali metropolitani come il Joy & Joy (Torino).
La formula di collaborazione tra SC Management ed il cliente è quella dell'appalto di servizi, che solleva il cliente dalla gestione amministrativa e burocratica e pure da ogni responsabilità, oltre che ovviamente dal gravoso compito dell'organizzazione delle attività date in appalto. Ad esempio, se un cliente fa gestire a SC Management  il servizio di sala, in una fase preliminare viene studiano con il cliente il progetto. Poi SC Management identifica il numero di addetti necessari per tale lavoro, li sceglie tra i propri collaboratori e svolge il proprio lavoro. Il cliente invece paga semplicemente la fattura a fine servizio e può quindi occuparsi dei mille altri problemi che un settore in costante evoluzione come il fuori casa spesso comporta.
SC Management è responsabile in caso di controlli e si occupa anche dell'inquadramento del personale, che viene infatti contrattualizzato da SC Management. Registri da redigere, elaborazione delle buste paga, corsi obbligatori, certificazioni uniche, bonifici, stipendi (...): SC Management pensa a tutto.
"La nostra società solleva i clienti da una mole di lavoro che non porta utili all'azienda, potendo liberare risorse utili per concentrarsi su ciò davvero conta", spiega Beatrice Caracciolo, responsabile legale e co-fondatrice. "L'idea di creare SC Management è arrivata da Gianluca Spagnuolo, che lavorando nei locali ha visto in prima persona quanto gli operatori del settore siano in difficoltà di fronte a burocrazia e disposizioni normative oltre che della gestione del personale per le attività del locale. Ho impiegato molto tempo per capire come gestire la nostra attività nel pieno rispetto della legge. Quando ho capito che era possibile, siamo partiti. Il successo notevole fin da subito".
A differenza di altre realtà, SC Management si occupa esclusivamente del settore Ho.Re.Ca e pubblico spettacolo, utilizzando personale specializzato, che viene sempre formato sul campo e non solo. "Ogni settimana facciamo colloqui con ragazze e ragazzi, a Milano e in altre città, cercando di selezionare persone motivate, che sappiano già lavorare con il sorriso", spiega Gianluca Spagnuolo, co-fondatore e responsabile operativo. "Chi lavora con noi ha la possibilità di crescere e con ognuno dei ragazzi il rapporto è personale, unico. Non tutti hanno davvero voglia di mettersi in gioco, ma chi lo fa trova opportunità importanti per sviluppare la sua professionalità in un settore in costante evoluzione". Chi lavora con SC Management, ad esempio, segue sempre tutti i corsi obbligatori necessari per lavorare in sicurezza, dalla 81/08 (sicurezza sul lavoro) all'attestato di HACCP (manipolazione alimenti e bevande).
www.facebook.com/scmanagementsrl www.sc-management.it/
http://www.lorenzotiezzi.it/lorenzotiezzi.it/sc_management.html
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djs-party-edm-italia · 6 years ago
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  SC Management: festival, disco ed eventi offrono opportunità di lavoro ai giovani   
SC Management è una società di appalto di servizi che semplifica la vita di aziende attive nei settori Ho.Re.Ca (hotel, ristoranti, bar) e pubblico spettacolo (discoteche, festival, eventi). Si occupa infatti di gestire direttamente alcune attività tra cui servizio bar, servizio in sala, accoglienza, guardaroba, etc.
I clienti SC Management risparmiano sui costi di gestione e soprattutto possono concentrarsi sui settori redditizi del proprio lavoro. Si tratta di una start up, per una volta non tecnologica, che dà lavoro quasi esclusivamente ai giovani, i più colpiti dalla disoccupazione. E mentre fa innovazione facilitando la gestione della burocrazia, SC Management fa formazione continua e combatte l'evasione fiscale e contributiva. L'azienda ha sede a Milano e collabora con realtà di tutto il Nord Italia.
Creata a marzo 2017 da Gianluca Spagnuolo (responsabile operativo, con esperienze in sala in molti dei top club italiani) e Beatrice Caracciolo (resp. legale e avvocato), SC Management già nel corso dei primi 10 mesi d'attività ha impiegato ben 84 persone. Nel 2018 l'attività è poi cresciuta vertiginosamente, visto nel corso dell'anno  SC Management  ha dato lavoro a ben 387 persone.
Ecco come lo staff, dopo un 2018 di grandi successi, racconta sui social la propria attività: "Organizzare un Festival concentra tutti gli sforzi logistici, amministrativi e operativi in pochissimi giorni a ridosso dell'evento. Gestire il personale è spesso l'aspetto più gravoso… SC Management SRL può alleggerire questo compito. Spesso chi gestisce una spiaggia o un lido, ha difficoltà a gestire il personale durante i picchi di lavoro. E' in questi casi che collaborare con una società di appalto di servizi come  SC Management SRL che davvero semplifica la vita".
Come ha scritto l'Ansa in un recente articolo: "Il cameriere e i mestieri della sala nella ristorazione sono il lavoro del futuro in quanto 'gestori di emozioni'. Per gli esperti l'ospitalità è un'arte". Il cameriere ed il barman giusti valorizzano piatti e prodotti di qualità… E spesso a fare la differenza è anche il rapporto di lavoro, che con SC Management è sempre chiaro e permette ai giovani di crescere professionalmente.
Tra le decine di clienti con cui SC Management collabora, ci sono alcune delle realtà più importanti dell'intrattenimento italiano:  festival come Nameless (Barzio - LC) e First Festival (Genova), discoteche situate in luoghi di vacanza con decenni di storia come Altro Mondo Studios (Rimini) e Golden Beach (Albisola - SV) e pure locali metropolitani come il Joy & Joy (Torino).
La formula di collaborazione tra SC Management ed il cliente è quella dell'appalto di servizi, che solleva il cliente dalla gestione amministrativa e burocratica e pure da ogni responsabilità, oltre che ovviamente dal gravoso compito dell'organizzazione delle attività date in appalto. Ad esempio, se un cliente fa gestire a SC Management  il servizio di sala, in una fase preliminare viene studiano con il cliente il progetto. Poi SC Management identifica il numero di addetti necessari per tale lavoro, li sceglie tra i propri collaboratori e svolge il proprio lavoro. Il cliente invece paga semplicemente la fattura a fine servizio e può quindi occuparsi dei mille altri problemi che un settore in costante evoluzione come il fuori casa spesso comporta.
SC Management è responsabile in caso di controlli e si occupa anche dell'inquadramento del personale, che viene infatti contrattualizzato da SC Management. Registri da redigere, elaborazione delle buste paga, corsi obbligatori, certificazioni uniche, bonifici, stipendi (...): SC Management pensa a tutto.
"La nostra società solleva i clienti da una mole di lavoro che non porta utili all'azienda, potendo liberare risorse utili per concentrarsi su ciò davvero conta", spiega Beatrice Caracciolo, responsabile legale e co-fondatrice. "L'idea di creare SC Management è arrivata da Gianluca Spagnuolo, che lavorando nei locali ha visto in prima persona quanto gli operatori del settore siano in difficoltà di fronte a burocrazia e disposizioni normative oltre che della gestione del personale per le attività del locale. Ho impiegato molto tempo per capire come gestire la nostra attività nel pieno rispetto della legge. Quando ho capito che era possibile, siamo partiti. Il successo notevole fin da subito".
A differenza di altre realtà, SC Management si occupa esclusivamente del settore Ho.Re.Ca e pubblico spettacolo, utilizzando personale specializzato, che viene sempre formato sul campo e non solo. "Ogni settimana facciamo colloqui con ragazze e ragazzi, a Milano e in altre città, cercando di selezionare persone motivate, che sappiano già lavorare con il sorriso", spiega Gianluca Spagnuolo, co-fondatore e responsabile operativo. "Chi lavora con noi ha la possibilità di crescere e con ognuno dei ragazzi il rapporto è personale, unico. Non tutti hanno davvero voglia di mettersi in gioco, ma chi lo fa trova opportunità importanti per sviluppare la sua professionalità in un settore in costante evoluzione". Chi lavora con SC Management, ad esempio, segue sempre tutti i corsi obbligatori necessari per lavorare in sicurezza, dalla 81/08 (sicurezza sul lavoro) all'attestato di HACCP (manipolazione alimenti e bevande).
www.facebook.com/scmanagementsrl www.sc-management.it/
http://www.lorenzotiezzi.it/lorenzotiezzi.it/sc_management.html
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