#litighiamo
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anche se litighiamo
poi facciamo sempre pace,
siamo una sola cosa io e te.
#amore#citazione#sentimento#celebs#frase#importanza#interiors#couplesgoals#cos’è l’amore#couples#litigare#fare pace#io e te#noi#love#quando litighiamo
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Ho chiesto a un mio amico che sta invecchiando: "Quali cambiamenti stai notando?" Mi ha inviato queste riflessioni davvero interessanti che vorrei condividere con voi:
Dopo aver amato i miei genitori, fratelli, coniuge, figli e amici, ho iniziato ad amare me stesso.
Ho capito che non sono "Atlante": il mondo non pesa sulle mie spalle.
Non contratto più con i venditori di frutta e verdura. Qualche soldo in più non mi cambia la vita, ma potrebbe aiutare il venditore a pagare la scuola di sua figlia.
Pago il tassista senza aspettare il resto. Quel piccolo extra potrebbe farlo sorridere, e sta sicuramente lavorando più duramente di me.
Non correggo più gli anziani che ripetono le stesse storie. Quelle storie li riportano a momenti felici del loro passato.
Ho imparato a non correggere le persone, anche quando so che sbagliano. La pace è più preziosa della perfezione.
Elogio le persone generosamente. Non solo migliora il loro umore, ma anche il mio.
Non mi preoccupo più per una macchia sui vestiti. La personalità conta più delle apparenze.
Mi allontano dalle persone che non mi apprezzano. Conosco il mio valore, anche se loro no.
Non mi vergogno delle mie emozioni. Sono proprio le emozioni a rendermi umano.
Ho capito che è meglio mettere da parte l’ego piuttosto che rompere una relazione.
Vivo ogni giorno come se fosse l’ultimo, perché potrebbe esserlo davvero.
Faccio ciò che mi rende felice. La mia felicità dipende da me.
Valorizzo i miei amici, perché ogni giorno ne perdo alcuni: non perché litighiamo, ma perché sono passati oltre.
Valorizzo ciò che ho, piuttosto che ciò che desidero, perché ciò che ho è mio: la mia vita, la mia famiglia, i miei amici.
Ho deciso di condividere questo perché mi sono chiesto: perché aspettare così tanto tempo per cercare la felicità? Non dobbiamo essere anziani per praticare questi insegnamenti!
Autore sconosciuto

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Siamo uguali io e te... Abbiamo lo stesso male di vivere... Portiamo nel cuore lo stesso lacerante dolore... La stessa voglia di amare... La stessa passione per le cose difficili... Io e te ci scontriamo spesso... Litighiamo... Ci teniamo il muso per giorni... Ci diciamo le peggiori parole... Ma alla fine finiamo sempre a fare l'amore... E succede il finimondo... Volano pezzi di anima e cuore dappertutto... Anche il sesso è una prova di forza tra noi... Deve esserci un vincitore... E nessuno dei due molla... Fino allo sfinimento... Fino a consumarci il corpo e l'anima... Fino a non avere più respiro... Fino a mescolare tutti i pezzi da non sapersi più ritrovare... Da non sapere più dove inizio io e dove finisci tu... In completa balia dei nostri istinti... Solo dopo... Solo dopo esserci annientati in tutti i modi riusciamo a parlare... Riusciamo ad ammettere che ci apparteniamo... Che siamo ormai legati in maniera indissolubile... Che ci amiamo profondamente... E lì capiamo che le nostre battaglie sono inutili... Che i nostri cuori si cercano... E lo faranno sempre.. Che la nostra paura di amare è inutile... Che basterebbe interrompere un attimo la nostra guerra... E ascoltare i nostri cuori...
~ Virginia ~
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Ho chiesto a un mio amico che ha superato i 60 anni e si avvicina ai 70: "Quali cambiamenti stai notando?" Mi ha inviato queste riflessioni davvero interessanti che vorrei condividere con voi:
Dopo aver amato i miei genitori, fratelli, coniuge, figli e amici, ho iniziato ad amare me stesso.
Ho capito che non sono "Atlante": il mondo non pesa sulle mie spalle.
Non contratto più con i venditori di frutta e verdura. Qualche soldo in più non mi cambia la vita, ma potrebbe aiutare il venditore a pagare la scuola di sua figlia.
Pago il tassista senza aspettare il resto. Quel piccolo extra potrebbe farlo sorridere, e sta sicuramente lavorando più duramente di me.
Non correggo più gli anziani che ripetono le stesse storie. Quelle storie li riportano a momenti felici del loro passato.
Ho imparato a non correggere le persone, anche quando so che sbagliano. La pace è più preziosa della perfezione.
Elogio le persone generosamente. Non solo migliora il loro umore, ma anche il mio.
Non mi preoccupo più per una macchia sui vestiti. La personalità conta più delle apparenze.
Mi allontano dalle persone che non mi apprezzano. Conosco il mio valore, anche se loro no.
Non mi vergogno delle mie emozioni. Sono proprio le emozioni a rendermi umano.
Ho capito che è meglio mettere da parte l’ego piuttosto che rompere una relazione.
Vivo ogni giorno come se fosse l’ultimo, perché potrebbe esserlo davvero.
Faccio ciò che mi rende felice. La mia felicità dipende da me.
Valorizzo i miei amici, perché ogni giorno ne perdo alcuni: non perché litighiamo, ma perché sono passati oltre.
Valorizzo ciò che ho, piuttosto che ciò che desidero, perché ciò che ho è mio: la mia vita, la mia famiglia, i miei amici.
Ho deciso di condividere questo perché mi sono chiesto: perché aspettare così tanto tempo per cercare la felicità? Non dobbiamo essere anziani per praticare questi insegnamenti!
Autore sconosciuto

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passo il tempo a cercare una frase, un testo, una poesia che possa esemplificare al meglio come mi sento, ma a volte la soluzione è così banale: sta a me scriverlo.
quando siamo sole in una stanza mi sembra di essere catapultata in un’altra dimensione, il tempo e lo spazio e, le persone intorno a noi, semplicemente non esistono.
siamo io e te che pensiamo le stesse parole, che non abbiamo bisogno di parlare perché ormai abbiamo un linguaggio nostro fatto di sguardi.
non volevo distruggere tutto, la nostra bolla è sempre surreale, eterea e pura ma ho dovuto scoppiarla, capisci?
perche quella bolla viene da un sapone in cui sono stati lavati piatti decisamente troppo sporchi e non è più pura e limpida come prima.
con te è sempre bello ma ormai è un bello mortificante, un bello che fa male perché si conosce il potenziale ma non ha modo di esistere.
noi resteremo per sempre in quegli attimi, nelle canzoni ascoltate insieme, nei sorrisi a metà, nelle mie lacrime e nei tuoi occhi rossi, nei nostri abbracci, nei nostri baci, nelle cose che non ci siamo dette, nelle cose che non abbiamo fatto, nei sentimenti che non sono potuti crescere.
e forse è stato questo il tuo crimine, forse nostro, illuderci della possibilità di un futuro che sapevamo non avrebbe avuto spazio.
ma chissà, magari in un universo parallelo ci siamo io e te che ci asciughiamo i capelli e litighiamo per chi deve lavare i piatti
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credo di aver superato davvero tutto del rapporto che avevamo.
quasi perché non riesco ancora a superare l'essere stato accusato di aver rispettato un boundary che mi era stato dato in maniera estremamente chiara: "se litighiamo non voglio che ti fai sentire tu per primo, appena mi passa torno io"
abbiamo litigato di lì a poco, non mi sono fatto sentire espressamente per questo motivo (perché le avrei scritto letteralmente dopo 2 ore dato che per me era finita lì) e al suo ritorno sono stato accusato di essere un manipolatore che usa il trattamento del silenzio per generare dipendenza emotiva
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Come siamo strani.
Litighiamo con i vivi e portiamo
i fiori a chi non c'è più.
Rimaniamo per anni senza parlare
con un nostro amico ma quando
muore andiamo a rendergli omaggio...
Non abbiamo mai tempo, ma siamo
capaci di stare un intero giorno ad
una veglia funebre.
Non ci chiamiamo, non ci abbracciamo,
ma ci disperiamo di fronte ad un morto.
Sembra quasi che diamo più valore
alla morte che alla vita.
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Ho chiesto a un mio amico che ha superato i 60 anni e si avvicina ai 70: "Quali cambiamenti stai notando?" Mi ha inviato queste riflessioni davvero interessanti che vorrei condividere con voi:
Dopo aver amato i miei genitori, fratelli, coniuge, figli e amici, ho iniziato ad amare me stesso.
Ho capito che non sono "Atlante": il mondo non pesa sulle mie spalle.
Non contratto più con i venditori di frutta e verdura. Qualche soldo in più non mi cambia la vita, ma potrebbe aiutare il venditore a pagare la scuola di sua figlia.
Pago il tassista senza aspettare il resto. Quel piccolo extra potrebbe farlo sorridere, e sta sicuramente lavorando più duramente di me.
Non correggo più gli anziani che ripetono le stesse storie. Quelle storie li riportano a momenti felici del loro passato.
Ho imparato a non correggere le persone, anche quando so che sbagliano. La pace è più preziosa della perfezione.
Elogio le persone generosamente. Non solo migliora il loro umore, ma anche il mio.
Non mi preoccupo più per una macchia sui vestiti. La personalità conta più delle apparenze.
Mi allontano dalle persone che non mi apprezzano. Conosco il mio valore, anche se loro no.
Non mi vergogno delle mie emozioni. Sono proprio le emozioni a rendermi umano.
Ho capito che è meglio mettere da parte l’ego piuttosto che rompere una relazione.
Vivo ogni giorno come se fosse l’ultimo, perché potrebbe esserlo davvero.
Faccio ciò che mi rende felice. La mia felicità dipende da me.
Valorizzo i miei amici, perché ogni giorno ne perdo alcuni: non perché litighiamo, ma perché sono passati oltre.
Valorizzo ciò che ho, piuttosto che ciò che desidero, perché ciò che ho è mio: la mia vita, la mia famiglia, i miei amici.
Ho deciso di condividere questo perché mi sono chiesto: perché aspettare così tanto tempo per cercare la felicità? Non dobbiamo essere anziani per praticare questi insegnamenti!
Autore sconosciuto

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ULTIMO - LA STELLA PIU' FRAGILE DELL'UNIVERSO
Che poi... Non é che io e te non litighiamo.. é solo che quando vorrei strozzarti, mi ricordo che questa é la canzone che hai scelto per il nostro primo ballo da marito e moglie... E la stessa che canti a nostra figlia... E la stessa che ti becco a canticchiare quando sei perso nei tuoi pensieri...
youtube
_diciamoaddiosenzacrederlo
#diciamoaddiosenzacrederlo#frasi tumblr#life#frasi belle#love#frasi#frasi d'amore#forever#per sempre#matrimonio#ultimo#la stella piú fragile dell'universo#ninna nanna#Youtube
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Ci teniamo per mano, a volte litighiamo, ci arrabbiamo, ma le mani non le lasciamo, restano intrecciate.
É dura la vita, ma noi resistiamo e sotto le intemperie non molliamo, perché non possiamo farne a meno
PERCHÉ CI AMIAMO...♡
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" Non mi compare niente"
Mi basta che quando litighiamo non mi tratti male, che mi spieghi le cose con calma senza arrabbiarti , che non mi giudichi per i miei problemi economici, che mi ami per come sono e accetti i miei difetti.
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Pausa pranzo. Vedo un mio collega disperato alla scrivania, gli prendo un caffè e vado da lui. Gli dico che spero non sia successo nulla di grave, che il lavoro ultimamente è uno schifo e che non vale la pena prendersela. "Da che pulpito..." risponde lui. Va bene, incasso. Io resto lì a guardarlo, in silenzio. "Il mio mutismo selettivo mi permette di stare qui anche sei ore a guardarti senza dire una parole, se necessario." Prima sbuffa poi chiude la porta. Mi racconta della sua crisi profonda con la moglie, del divorzio negato, delle terapie dallo psicologo, della sofferenza, dell'insonnia, e che all'ultimo la baby sitter gli ha dato buca e stasera non sa chi a lasciare il figlio. "E se ci rimanessi io, con lui?"
Finisce che vado a prenderlo dal dopo scuola, lui mi riconosce subito perchè a tutti i pranzi e le cene aziendali sono quella che fa le linguacce ai bambini di nascosto e dice "sei la collega di papà!" e lì il mio istinto materno vacillante inizia leggermente a intorpidirsi. Gli dico di farmi da navigatore, anche se so benissimo dove abita. Facciamo un po' di compiti (è in terza elementare) e prepariamo la cena. Dopo che si è fatto il bagno da solo mi chiede se lo aiuto ad asciugarsi i capelli. Si era messo il pigiama al contrario, inizio a ridere, lui con me, glielo sistemo e lui mi chiede se posso rimanere fino a che non si addormenta. Ma certo, gli dico, resto tutto il tempo che vuoi.
Diventa silenzioso, andiamo sul divano, accende disney+ e gli chiedo a cosa sta pensando. Lui mi strappa il cuore dicendomi che con me si sente molto al sicuro ed entriamo in un momento di confidenza, gli chiedo se lui si sentisse al sicuro con i suoi genitori. "No, perché loro litigano sempre e una volta li ho sentiti dire che se non c'ero io non stavano più insieme". Aldilà dei congiuntivi e della consecutio temporum cerco di rassicurarlo, dicendo che spesso i grandi dicono cose che non pensano, che quando sono arrabbiati diventano anche più cattivi, e che non doveva preoccuparsi se, a volte, i genitori litigano, può capitare.
E lì, quel piccolo esserino mi stupisce ancora. "Io se voglio bene a qualcuno non ci litigo. Se litighiamo sparisce il sorriso. Io voglio essere felice da grande, sentirmi sempre sulle nuvole senza paura di cadere. Non lo dire a mamma e a papà che li ho sentiti."
"Sarà il nostro segreto."
"Però ci torni a stare con me se mamma e papà escono?"
Dopo cinque minuti, piccolo esserino dolce si addormenta profondamente sul divano...e io pure.
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A volte penso che ci sbattiamo, studiamo, sudiamo, travagliamo, litighiamo fra noi, ci facciamo il sangue amaro e andiamo perfino a votare con la aspettanza che cambi qualcosa…, senza capire che siamo solo i cazzimbocchi di un Monopoli che giocano loro; e i nostri Stati, i nostri Paesi, le nostre nazioni, sono null’altro che le caselle di un Risiko nel quale pure siamo ognuno giocati fino a perdere il senno, il lavoro o la vita.
________
Continua qua, con parole, figure e musica:
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La creazione del cane

(La scena si apre sul Paradiso Terrestre. Ci sono piante lussureggianti, cascatelle d’acqua, ninfee, leoni, elefanti, caimani e zanzare. Sulla scena, in piedi, vicini l’una all’altro, Eva e Adamo.)
EVA: Adamo, hai portato fuori il cane? ADAMO (la guarda interrogativo): Cane, quale cane? EVA (comincia ad irritarsi): Il nostro cane! ADAMO (didascalico): Ma noi non abbiamo un cane! EVA (irritata): Tutti hanno un cane! ADAMO (come sopra): Ma se qui ci siamo solo tu ed io! EVA (come sopra): Ecco, sempre pronto a contraddirmi. Vuoi che litighiamo di nuovo? ADAMO (conciliante): Ma no, cara, non è per contraddirti, ma qui non c’è nessun cane. EVA (come sopra): Oh, ma va’ al diavolo! SERPENTE (scende serpeggiando giù dall'albero): Mi ha chiamato? EVA: Fila via, tu: entri solo al prossimo atto! SERPENTE: Ah, scusate (serpeggia sull'albero, mogio, mogio) EVA (ad Adamo): Hai visto? Hai messo scompiglio nel Giardino. Quello ha pure fatto l’entrata sbagliata, ora lo senti il Regista! DIO (svegliandosi): Eh? ADAMO: Cosa? EVA: Che dice? DIO: Meditavo e mi è parso di sentire invocare il mio nome ADAMO ed EVA (all’unisono): No, no. Continui pure a meditare. EVA (ad Adamo): Senti… ADAMO: Cosa c’è? EVA: Ma… e il cane? ADAMO: Ancora il cane? Quando ti metti in testa una cosa…. Sei proprio cocciuta: non abbiamo cani qui! EVA: Io lo voglio ADAMO (sconsolato): Già EVA (fa una bizza): Lo voglio, lo voglio, lo voglio! ADAMO (fa spallucce): Non ci posso fare niente, è colpa del Regista. DIO (si sveglia di nuovo): Eh? Che c’è? Mi si nomina ancora invano laggiù? EVA (sommessamente): No, è per il cane… DIO (che sa tutto): Quale cane? Non ci sono cani costì. ADAMO (gongolando, rivolto a Eva): Ecco, vedi, che ti dicevo! EVA (a bassa voce, rivolta ad Adamo): Sta invecchiando, allora: si è dimenticato di crearlo… DIO (che sente tutto): Mi sono dimenticato? EVA (umile): Ehm … sembrerebbe… DIO: Mah, ho perso la lista delle cose da fare, può darsi…. Non sono più attento come un tempo. (Rivolto a se stesso) Forse ho fatto male a crearlo, il Tempo, ma qui devo fare sempre tutto da solo, e qualche volta… ADAMO ed EVA (si guardano, scuotendo la testa, senza parlare) DIO (tuonando): Eccovi il cane! CANE (compare tra Adamo ed Eva, fa qualche passo, si avvicina all’Albero del Bene e del Male e fa pipì) SERPENTE: Attento, mi hai schizzato tutto! CANE: (sorride, compiaciuto)*. EVA: Adamo, questo cane non mi piace. ADAMO (rivolgendo lo sguardo in alto): Oh Santo Cielo! DIO, SERAFINI, CHERUBINI, TRONI, DOMINAZIONI, VIRTÙ, POTENZE, PRINCIPATI, ARCANGELI e ANGELI (in coro): Eh? Che c’è? ADAMO (fa un passo avanti sul proscenio): Qui non ne usciamo più. Vogliamo chiudere il sipario e passare al secondo atto?
(Cala il sipario)
[*] I cani sorridevano, nel Paradiso Terrestre. È da quando ne sono usciti che hanno smesso.
Ispirato ad Achille Campanile.
Immagine: Luca Cranach, particolare da: Paradiso Terrestre (1530)
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Siamo uguali io e te... Abbiamo lo stesso male di vivere... Portiamo nel cuore lo stesso lacerante dolore... La stessa voglia di amare... La stessa passione per le cose difficili... Io e te ci scontriamo spesso... Litighiamo... Ci teniamo il muso per giorni... Ci diciamo le peggiori parole... Ma alla fine finiamo sempre a fare l'amore... E succede il finimondo... Volano pezzi di anima e cuore dappertutto... Anche il sesso è una prova di forza tra noi... Deve esserci un vincitore... E nessuno dei due molla... Fino allo sfinimento... Fino a consumarci il corpo e l'anima... Fino a non avere più respiro... Fino a mescolare tutti i pezzi da non sapersi più ritrovare... Da non sapere più dove inizio io e dove finisci tu... In completa balia dei nostri istinti... Solo dopo... Solo dopo esserci annientati in tutti i modi riusciamo a parlare... Riusciamo ad ammettere che ci apparteniamo...
Poesia di https://www.tumblr.com/s-a-f-e-w-o-r-d--2

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Come siamo strani. Litighiamo con i vivi e portiamo i fiori a chi non c'è più.
Rimaniamo per anni senza parlare con un nostro amico ma quando muore andiamo a rendergli omaggio...
Non abbiamo mai tempo, ma siamo capaci di stare un intero giorno ad una veglia funebre.
Non ci chiamiamo, non ci abbracciamo ma ci disperiamo di fronte ad un morto.
Sembra quasi che diamo più valore alla morte che alla vita.
Cit.
#psicologia #poesia
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