#internet non è il bar
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Interessante come il gegno liquidi con quattro cazzate deliranti non supportate da nulla un fenomeno ampiamente studiato in accademia di cui si contano migliaia di articoli
Ah ma già... l'accademia mainstream... infatti lo aspettano a tenere una lezione di sociologia a Harward, poi anche una di termodinamica, specificatamente sulla legge di Boltzmann per negare il cambiamento climatico a Stanford e infine una di letteratura inglese a Oxford dove esporrà la sua teoria su come "boring as fuck" sia scorretto e vada invece preferito "boring as a fuck".
Ci sarà una cazzo di ragione per cui io non posso andare a tenere una lezione a ingegneria biomedica e di solito si studi prima l'algebra elementare e poi il calcolo differenziale e per altro in posti e con compagni e docenti diversi.
Però ci tocca sentire il solito ubriacone che pensa che l'internet sia il bar.
Nell'aprile scorso, la giornalista inglese Elle Hunt (...) decise di riportare su Twitter (...) una questione emersa durante una conversazione spensierata e propose un sondaggio: se il film Alien potesse essere considerato un horror. Rispondendo a un utente, espose la sua concisa posizione – «no, perché un horror non può essere ambientato nello Spazio» – e, dopo aver letto alcune obiezioni, mise da parte lo smartphone.
Il giorno dopo, Hunt (...) scoprì che il sondaggio aveva ricevuto 120 mila voti e che la sua opinione era stata citata da migliaia di persone, tra cui il regista Kevin Smith, che se la prendevano con lei (...). Molti le chiedevano di scusarsi (...). Quel sondaggio era finito tra gli argomenti “di tendenza” negli Stati Uniti e nel Regno Unito.
(...) Negli ultimi anni, alcune riflessioni intorno ai social media hanno descritto (eventi come questo) – tipica di molte piattaforme social – come “collasso del contesto”, l’effetto prodotto dalla coesistenza di molteplici gruppi sociali in unico spazio. «Prendere pubblici diversi, con norme, principi e livelli di conoscenza diversi, e radunarli tutti in un unico spazio digitale per farli coesistere porta prevedibilmente a conflitti regolari e potrebbe, su scala nazionale, persino renderci più radicalizzati», ha scritto recentemente su The Verge il giornalista Casey Newton (...).
Il risultato (...) è che un individuo con un seguito moderatamente ampio, a prescindere dal contenuto delle sue affermazioni, venga frainteso da «persone apparentemente determinate a fraintenderlo». (...)
«I giorni in cui potrai dare un’immagine di te differente agli amici, ai colleghi di lavoro e alle altre persone che conosci finiranno probabilmente in breve tempo», disse il CEO e fondatore di Facebook Mark Zuckerberg nel 2010, descrivendo come una «mancanza di integrità» la scelta di avere più identità. (...)
Quanto capitato a Hunt è certamente non grave, se confrontato con casi di offese e molestie espresse sui social network e in grado di rovinare la vita delle persone. Ma è proprio il fatto che sia un caso abbastanza familiare e non eccezionale, a renderlo particolarmente significativo: «un perfetto esempio delle dinamiche dei nostri social media rotti, che sembrano sempre più progettati per disumanizzarci, polarizzarci e renderci tutti infelici».
(...) Sotto questo aspetto (resta da capire se) le frequenti espressioni di intransigenza e intolleranza presenti su Twitter siano da inquadrare come una manifestazione della cosiddetta cancel culture o come un esempio di «fallimento della piattaforma».
via https://www.ilpost.it/2021/09/18/collasso-contesto-social-network/
Esempio interessante (btw, anche del verginellismo nel pubblicare una opinione very silly, e del non attendersi i dovuti buuh, anche se davvero troppi nel suo caso).
I soloni del Post ovviamente non concludono col buon senso di dire: LA GENTE STA MALE. Preferiscono aziendalmente dar la colpa "al sistema" (tuitter) che non possono più "moderare" e alla gente "de destra" che "offende" (i Portatori di Verità).
Io invece affermo che il collasso del contesto è tipico di chi abbia già collassato il contesto accettando di credere a narrative sinistre. VEDI CANCEL CULTURE. Affermo cioè che i media sono di sinistra perché han bisogno di un pubblico di sinistra, altrimenti NON diventerebbero pervasivi e sostitutivi della vita nel mondo reale. Unicuique suum.
#context collapse#ubriaconi al bar#internet non è il bar#twitter#elon musk#social network#collasso del contesto
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Attivista ebreo aggredito a Berlino da due compagni di università
Interveniva alle riunioni di universitari pro palestinesi. È il nipote di una vittima dei Giochi di Monaco
«Sei Lahav?». Lui ha risposto di sì. Così quello studente, che passeggiava davanti a un bar di Mitte con una ragazza, è stato riconosciuto e avvicinato da altri due ragazzi che l’avevano visto all’università. Più giovani di lui, perché Lahav Shapira, 30 anni, sta finendo gli studi avanzati alla Humbold Universität ed è un «attivista»: si è presentato a diverse riunioni di studenti woke pro-palestinesi, contestando le tesi di chi parlava del genocidio a Gaza, a volte affrontando il pubblico da solo. Nei corridoi dell’ateneo Lahav Shapira ha attaccato i manifesti degli ostaggi israeliani in mano a Hamas, chiedendo che si facesse ogni sforzo per riportarli a casa.
Sono quei poster che hanno irritato i due giovani che l’hanno avvicinato. Uno si è scaldato. «Continuava a parlare dei manifesti — ha raccontato Lahav alla polizia —. Siccome sono rimasto impassibile, mi ha colpito all’improvviso a un fianco, poi dall’altro lato e ho perso l’equilibrio». Quando Lahav si è rialzato, gli ha tirato un pugno in faccia. Lahav è finito in ospedale, il naso rotto e una frattura alla mandibola. Gli aggressori, 23enni di origine araba, sono stati denunciati per attacco antisemita.
Non è la prima volta che a Berlino gli ebrei sono presi di mira. Ma l’episodio ha colpito l’opinione pubblica. Non solo perché Lahav è un giovane leader: pesa anche quel cognome, Shapira. Il fratello è il comico Shahak Shapira, nato in Israele e che vive a Berlino. Anche lui una persona che non «sta zitta», come diversi attori ebrei che provano a spiegare su Instagram e TikTok con tirate da stand-up comedian quali sono le forme del «nuovo antisemitismo» e qual è l’offuscamento ideologico di chi non solo non vuol riconoscere che esista, ma — consapevole o no — lo propaga.
«Visto come è stato diffamato e taggato su Internet mio fratello per la sua posizione alla Humbolt Universität, giusta o sbagliata che sia, era un risultato inevitabile. L’ho temuto fin dall’inizio», ha scritto. Tanto è bastato perché il suo account attirasse nuovi attacchi anti-Israele e nuovi negazionisti: anche quelli che accusano Lahav di essersi inventato tutto.
C’è un altro Shapira, però, che è rimasto nei libri di storia: era il nonno dei due fratelli, Amitzur. Era l’allenatore della squadra di atletica di Monaco 1972, un ex velocista che aveva creato dal nulla la nazionale israeliana. Era nella palazzina con i suoi ragazzi quando arrivarono i terroristi palestinesi. Morì sulla pista dell’aeroporto, nel disastroso tentativo di salvataggio fatto delle teste di cuoio tedesche: una delle 11 vittime israeliane di Settembre nero.
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Internet non è il bar, se non stai parlando con me (o altre scuse del cazzo), perchè lo scrivi su internet
Leggevo qualche cosa del tono "se scrivo X (che per inciso era nello specifico una coglionata) poi su internet la gente lo ritiene un attacco personale/una roba seria etc...
E a uno magari viene pure voglia di fare discorsi vaghi che uno deve andare per senso comune, che era una battuta e che...
E a me sembra che per altro il "senso comune" sia spesso una perifrasi di "quello che mi fa comodo".
E se è vero che quando uno legge, dovrebbe essere consapevole che sta leggendo su internet... a maggior ragione quando uno scrive.
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TAYLOR SWIFT: Fenòmeno o Feno méno?
La nota scrittrice Meghan Murphy si è espressa sul fenomeno Taylor Swift, ormai osannata più di Maria Callas e Maria Curie messe assieme:
"Taylor Swift has a boring face, a boring personality, a boring life story, and worst of all her music is boring."
(Taylor Swift ha una faccia noiosa, una personalità noiosa, una storia noiosa e, quel che è peggio, la sua musica è noiosa).
Giudizio condiviso da molti altri cantanti, scrittori e da gente comune, cioè DA ME :p
Accusata di parlare contro le donne e di non essere femminista, Meghan Murphy ha risposto: "io non mi definisco femminista, mi definisco una scrittrice" "Devo parlare bene per forza di una cantante scadente?".
Perché questo successo planetario che risolleva il PIL dell'Uruguay e riempie gli stadi di milioni di ragazzine fan sfegatate in delirio?
Sempre secondo la Murphy (e secondo me) perché la stragrande maggioranza delle ragazzine è "boring" come Taylor Swift.
Le sue canzoni hanno testi di una banalità talmente sconcertante che è ovvio suscitino un amore furente. Perché la maggioranza dell'umanità è banale e conformista e le fan di Taylor Swift non fanno eccezione.
Il fatto che sia immensamente ricca e abbia un successo planetario che batte perfino i Beatles, che sia "Madonna of now" non significa che sia la migliore cantante esistente, significa che il pubblico ha il peggior gusto esistente.
Le rime dei suoi testi sono facilissime: far con bar ecc., parla sempre di ragazzi che la lasciano, proprio le ovvietà alla Maria de Filippi che provocano immedesimazione.
Anche il fatto che sia totalmente inespressiva, con tratti un po' volgari da impiegata del catasto di Milwaukee, carina ma non troppo, truccata benino ma non troppo, suscita il fervore da immedesimazione di una gioventù totalmente dedita a seguire le Internet Aesthetics, l'estetica coquette, l'estetica Barbie, l'estetica clean girl....
La sua potentissima e protettiva famiglia le gestisce benissimo questo carrozzone di conformismo e il gioco è fatto.
Eppure Harvard ha istituito un corso di Taylorswiftologia applicata I e II🧐, i cui professori decantano l'aspetto post-moderno del suo rossetto e discettano sulla profondità del suo retropensiero, ondeggiante tra Husserl e Sartre.
Per me è semplicemente una cantante mediocre con la faccia da scema, che fa canzoni di mer*a, idolatrata da milioni di ragazzine che riescono a immedesimarsi solo nella banalità.
Però Taylor Swift ha anche qualche difetto 😂😂😂
Da Antonio Barbieri.
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Soul Kitchen - Bugs Bunny Crazy Castle 3
Sono preso male quindi scrivo. Vediamo se mi passa...
Non sono qui per parlare del gioco in se, ma piuttosto delle sensazioni di un momento, in un posto che per qualche motivo riesco ancora a ricordare abbastanza vividamente.
Mi trovo nella cucina di casa di mia nonna.
E' un martedì pomeriggio, giorno di chiusura dell'attività dei miei nonni all'epoca (avevano un bar), e si stanno preparando per andare a fare la spesa per casa/bar.
Io sono in questa cucina che gioco a Crazy Castle 3 e di base non c'è¨ niente di strano, normale amministrazione di me che gioco allo stesso gioco da un sacco di tempo perché sono bloccato all'ultimo livello della seconda tranche cioè la Hall (le tranche sono, in ordine: Garden > Hall > Basement > Treasury).
Fuori fa freddo, è febbraio.
Il sole è già in procinto di salutarci, sono circa le 16.30.
Dalla porta semiaperta della cucina vedo la sala del bar, buia e vuota.
Ogni tanto anche ripensare al bar pieno mi fa quasi strano.
In quel periodo, ovvero inverno del 2000 ("ritmo del duemila / adrenalina puraaaaah" cit. Ritmo - Litfiba - Mondi Sommersi - 1997) come si confà a un individuo di 7 anni (manco compiuti, fai anche 6) non ho un accesso a internet e quindi ignoro bellamente cosa mi si parerà davanti dopo questa sequela di livelli della Hall di sto castello sempre più difficili e ostici.
Ad un certo punto il miracolo. Supero il (per me) famigerato livello 39, mi prodigo di trovare carta e penna per segnarmi la password per continuare poi dal livello 40, siccome in quel momento mi chiama mio nonno dicendomi esser pronti per andare.
E proprio in quell'istante qualcosa da qualche parte del mio cervello si materializza, e rimane li ancora oggi come una fotografia che riesco a rivedere se ci ripenso. Come una fotografia su pellicola di quel tempo, che a lungo andare perde in dettagli ma rimane sempre riconoscibile.
"La camera ha poca luce
E poi è molto più stretta di come da giù immaginavo"
diceva Ligabue in Bambolina e Barracuda, e devo dire che la descrizione corrisponde quasi del tutto.
Questa cucina è una stanza dalla forma rettangolare, ma non troppo lunga. Un rettangolo un po' tozzo ma comunque non Umberto.
Al centro un grande tavolo con piano in marmo grigio la fa da padrone, sopra di esso una fruttiera in vetro verde, sempre piena.
Ai lati del tavolo (punto di vista dalla porta d'entrata) rispettivamente:
A sinistra
subito dietro la porta un piccolo angolo credenza zeppo di libri di cucina (sopra), incarti di vari prodotti, sacchetti di carta per il pane (nel mezzo) e due piccole ante contenenti ogni sorta di attrezzo quali chiavi, cacciaviti o anche prodotti spray tipo insetticida e simili che ovunque stan bene tranne che in una cucina (sotto). Superato questo angolo il frigorifero, un vecchio frigorifero incassato ricoperto dall'anta in legno, seguito dal piano cottura, un doppio lavello e alla fine della parete una delle due finestre.
A destra
subito all'altezza del gomito inizia quello che è un mobile angolare in legno anch'esso con piano di marmo grigio che fa il paio con suo fratello The Table, che proseguirà sino all'altro capo della stanza.
La parte sotto è composta di semplici ante che nascondono il loro contenuto fra vecchie riviste, la stecca di MS Bionde e attrezzi da cucito in capo, il posto dove viene tenuto il pane della giornata nell'angolo e poi (perdonate la ridondanza) lungo la parte lunga tovaglie, tovagliette, tovaglioli, pentole, bicchieri (che non erano li da ieri), insalatiere, e altri suppellettili TASSATIVAMENTE DA NON USARE MAI.
Sopra questo mobile vi sono diverse situazioni, anche abbastanza diverse fra loro. Sempre in prossimità del gomito, qualora si stesse entrando, è visibile con la coda dell'occhio un posacenere blu dell'Aperol cui da che ho memoria ha sempre ospitato al suo interno un mazzo di chiavi del quale ho sempre ignorato quali porte avrebbe potuto aprire, un elastico giallo, una graffetta e una 200 lire.
A fianco immancabile è la combo Sorrisi&Canzoni + rivista di gossip a piacere. Ma più ci si addentra con lo sguardo e più la situazione si fa complessa.
L'angolo viene dominato da una tv a tubo catodico della Mivar (top orgoglio italiano non ironicamente), con lo schermo bombato che mangia buona parte delle barre dell'energia in quasi tutti i picchiaduro che era possibile giocare su ps2 da li a pochi anni.
Dietro questo Golia ai fosfori osserviamo un buco nero nel quale nemmeno la luce fa in tempo a venire assorbita, non lo raggiunge proprio.
Letteralmente la camera dei segreti, nella camera.
Si dice vi sia stato ritrovato di tutto dietro a quel monolito grigio opaco, da svariate sorprese di ovetti kinder a un centrotavola che sembrava essere andato perduto per sempre.
Li giaceva anche un misterioso contenitore grigio, in metallo, che ricordava la forma di quelli che si appendono in doccia per poggiarvi i vari shampoo, bagnoschiuma e simili. Forse il suo scopo in origine era proprio quello, ma poi qualche sconvolgimento spazio-temporale ha fatto si che venisse dimenticato in quell'anfratto nascosto.
Sempre dietro al televisore, oltre al suo cavo di alimentazione se si disponevano di arti lunghi a sufficienza ci si poteva addentrare fino a scoprire sia ben tre prese a muro più una spina volante, anche lei senza padrone.
Un cavo di alimentazione si, ma per chi?
Se ci si chiede chi controlla i controllori allora sarebbe giusto anche chiedersi cosa alimenta l'alimentazione? Who watches the Watchmen?
Superata la Notte Eterna ritorna la luce, e a fianco del televisore spunta un cesto di vimini con al suo interno vari giochi e fumetti miei fra cui macchinine, volumi di Topolino, quaderni di disegni, pennarelli e cosi via.
Accanto vi è quella che per forma e scopo risulta esser a tutti gli effetti un'anfora. Non dell'avidità ma quasi. "Quindi chi sei tu per giudicare?" direbbe qualcuno a riguardo.
La sua forma ricorda una donna di Willendorf per le sue rotondità che suggeriscono fertilità e abbondanza. E di abbondanza in quell'anfora ce n'era, sicché era stata riempita fino all'orlo di documenti, ricevute, scontrini, un blocchetto di assegni, collane, bracciali, orecchini, alle volte anche monete. Ovviamente era imperativo il "LASCIA STARE NON TOCCARE".
E noi senza toccare, limitandoci a guardarla in tutta la sua bianca e lucente ceramica, gettiamo l'occhio (e non il cuore) oltre l'ostacolo per incontrare un piccolo forno a microonde che termina l'allestimento del piano.
Fra il piano e il muro vi è un angusto spazietto di 1 metro circa, nel quale viene confinata una rossa sedia da giardino.
Quello che per anni ha rappresentato un angolo strategico in quanto era l'angolo del termosifone, luogo di sollievo per i lunghi inverni passati col Game Boy fra le mani, a cercare sia calore che un angolo illuminato in epoca pre GBA SP.
Ah, che male al collo.
A parete troviamo una composizione di pensili che segue il perimetro del mobile di cui sotto, anche questo pieno di situazioni abbastanza varie dietro alle sue ante marroni.
Anche qui si nascondono servizi di piatti e bicchieri che si e no si vedevano a natale, alcuni calici "griffati" di varie bevande che si servivano nel bar ma la sezione più pittoresca rimane quella perpendicolare al tv, che precedentemente abbiamo battezzato come Notte Eterna.
Anta ad angolo, che si apre piegandosi su se stessa rivelando due mensole dalla conformazione quasi simile ad una casa delle bambole. Mancava solo una piccola scala per rendere comunicanti primo piano e piano terra. Videocassette, nastri vergini, palette di trucchi, altre collane e gioiellini fra bigiotteria e non sono solo alcuni dei generi che si possono trovare all'interno. E, come sotto, un infinita oscurità.
"Putèl, andom?"
Le parole di mio nonno che mi chiama per andare con loro,
spengo il gbc dopo aver segnato la password e inizio a fantasticare su cosa troverò poi nel Basement, del quale ho visto solo la schermata di selezione del livello.[continua nei commenti]
#racconti#flusso di coscienza#immagini tumblr#images and words#images#raccontare#in memoriam#memoriaspoeticas
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Ho sostenuto l'esame di maturità nel secolo scorso, quell’anno, il Festival di Sanremo lo vinse Enrico Ruggeri, con il brano "Mistero"; i Radiohead pubblicarono il loro album di debutto "Pablo Honey" che conteneva la splendida "Creep"; il Grunge era la nostra fede e Kurt Cobain era il suo Profeta.
Non avevamo telefoni cellulari; non avevamo televisioni satellitari; non avevamo internet. I nostri social network erano il bar, la discoteca, il campetto. Silvio Berlusconi doveva ancora "scendere in campo". Francesco Totti, invece, aveva appena esordito in Serie A - a 16 anni.
Io ero perdutamente innamorato di una mia compagna di classe, ragion per cui, credo di aver fatto al massimo due assenze in tutto il quinto anno. Mi preparavo agli esami studiando durante il giorno e uscendo la sera - per lo più, andavo a fare un giro all'EUR per bere una birra e fare quattro chiacchiere con il mio amico M. Ci sedevamo sulla scalinata che si trova in fondo a Viale Europa e immaginavamo il futuro: io avvocato e lui architetto.
Totale: la mia compagna di classe si è sposata e ha fatto due figli, ovviamente, con un altro uomo; io non ho mai fatto l'avvocato, lui non ha mai fatto l'architetto... Di quello che sognavamo è rimasto davvero poco.
Ma la vita è ciò che ti capita mentre sei impegnato a fare altri piani, cantava il saggio John Lennon.
Tutto questo per dire ai ragazzi di oggi che l'esame di stato resterà per sempre come uno dei ricordi più belli della loro vita (!).
Cari ragazzi, per quanto possa sembrare assurdo, per quanto possa sembrare una velata minaccia, vi posso assicurare che nei prossimi anni rimpiangerete questo periodo. Perché dopo la maturità si inizia a fare sul serio. Il mondo diventerà ogni giorno più competitivo e complicato. Inizierete ad avere sempre più responsabilità e sempre meno diritti.
Ma non è davvero il caso di pensare a questo, ora.
Adesso è il momento di celebrare la vostra gioventù, è il momento di sostenere senza paturnie questo benedetto esame e poi godervi alla grande l’estate con la E maiuscola, quella del grande salto.
Date retta al prof., se volete essere felici “da grandi”, abbiate il coraggio di essere voi stessi. Ricordatevi sempre che il risultato non è che la minima parte dell'esperienza.
Inseguite i vostri sogni.
Difendeteli senza pietà.
Gli esami si affrontano come i lupi di mare affrontano l'oceano: rispetto, ma nessuna paura.
dalla pagina fb del prof Guido Saraceni
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Vecchi ricordi.
Leggo qua e la notizia della bravata di 3 tizi che tendono un cavo d'acciaio nella notte per divertimento o per noia e mi tornano in mente quelli che per lo stesso motivo tiravano sassi dai cavalca via delle autostrade. Il ragazzo che è stato arrestato ha 24 anni, a quell'età non si è più ragazzi ma adulti e si dovrebbe avere un minimo di coscienza, ma sembra che in Italia l'età sia un optional e si è ancora giovani a 60 anni quando si va in discoteca o ragazzini a 30 quando cerchi lavoro e ti dicono che dovresti fare esperienza, ho sempre trovato quest'ultima cosa assurda per via del fatto che se nessuno assume come si fa a fare esperienza?
Quando avevo 24 anni, era il 1996, non avevo tempo di annoiarmi, insegnavo, gli Stoned Junkies erano a pieno regime e nel tempo libero mi occupavo a leggere o a scrivere (sia musica che racconti) o quando mi andava bene a trastullarmi a letto con la ragazza del momento, diciamo che era un bel periodo. Mi dirai, ma non c'era internet, è vero, però c'erano già la playstation e ricordo che in molti locali che frequentavo il rapporto era di 5 a 1, in alcuni giorni anche più alto, cioè 5 ragazze e un ragazzo, questo perché la maggior parte dei maschietti era chiuso in casa a giocare alla play, cosa sentita e risentita come lamentela dalla annoiate e affamate studentesse fuori sede che popolavano la notte in quel dell'etneo. Potete immaginare che periodo stupendo, c'era l'imbarazzo della scelta e da single con casa fronte mare era un giochetto così facile che spesso mi pareva male, ma dicevo a me stesso "chissenefrega, scorpacciata".
Adesso levando la questione internet penso che le ragazze, diciamo dai 20 anni in su, ci siano comunque e quale pratica migliore del sesso può dare ad un maschietto annoiato la motivazione per non annoiarsi, anche perché spesso il gioco della seduzione richiede tempo e impegno, poi ci sono miriadi di altre attività che si possono intraprendere per evitare di annoiarsi lontano da internet, la musica per esempio è una di quelle, ok, io sono parecchio esagerato quasi maniacale verso la musica, sia suonata che ascoltata, imparare uno strumento è un impegno e può levarti da ogni tipo di noia. L'arte in generale è un impegno che oltre al tempo prende anche la mente, l'ossessione di pensare come eseguire e quali materiali usare può evitare di tendere il cavo, che può essere anche vista come metafora della tua vita, ma se vuoi veramente tendere un cavo, fallo al tuo collo caro giovane annoiato, così eviterai che qualcuno si faccia male.
Ma questi forse sono discorsi di altri tempi, quei tempi in cui se eri a casa e ti annoiavi perché avevi già letto quel libro o avevi già suonato qualche ora e non sapevi che fare, parlo sempre per mia esperienza, prendevi la vespa e ti facevi un giro (la mia adorata vespa mi manca tantissimo), andavi a trovare quell'amico per fare quattro chiacchere per qualche ora, ti stendevi al sole ad ascoltare il rumore del mare, andavi a sederti in un tavolino di un bar del centro per ammirare il più grande spettacolo gratis, le persone. Tutta roba più o meno poetica, roba che è caduta fuori dalle abitudini umane soltanto perché ora c'è internet, ma nulla può essere comparato alla realtà vista con i propri occhi e non attraverso uno schermo.
Come sempre vi lascio una composizione 'musicale', ieri @ilpianistasultetto ha menzionato Stockhausen, e vi lascio proprio con una delle sue accozzaglie di suoni con prefazione dello stesso Karlheinz, giusto per non annoiarsi eh.
youtube
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Oggi,nell’era del digitale,sono scomparse molte edicole. Nella mia città in questi ultimi anni ne hanno chiuse tre. Una era sotto casa mia. Mi ricordo il signore che la gestiva,che poi ha passato l’attività al figlio che poi è andato in pensione e l’ha ceduta a un tizio che,dopo un anno, ha chiuso perché lavorava pochissimo e da allora l’edicola non ha più riaperto. Mi ricordo che mia nonna e mia mamma ci compravano quotidiani e riviste,io da piccola compravo gli album con le figurine, i fumetti e i fascicoli delle enciclopedie. Da grande anch’io acquistavo i giornali e mio figlio figurine e fumetti. C’era tutto un mondo che gravitava intorno a quell’edicola : le signore si fermavano lì a chiacchierare tra loro mentre sceglievano le riviste da comprare; gli uomini prendevano la gazzetta dello sport e parlavano di calcio col giornalaio prima di andare al bar. D’estate con le finestre aperte sentivo il vociare della gente che entrava e usciva dai vari negozi; nel quartiere ci conoscevamo tutti …Da anni ormai quei negozi hanno chiuso…la drogheria,il macellaio,il fruttivendolo,oltre l’edicola. Non si sentono più le risate e le chiacchiere. Qualcuno dice che oggi c’è internet per tutto,anche per socializzare. Tenetevelo pure,io vorrei indietro quel mondo che sembra estinto
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Vabbe, ma di base una persona pericolosa la puoi incontrare ovunque, anche al bar sotto casa. Magari sembra una persona a modo, poi ci esci e non lo è. Non è detto che internet = incontri solo il tuo futuro assassino 😅
Infatti io mi butto e basta spesso, non ci penso alle conseguenze
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"And they try to heal the wound ... lightly, saying:
"There is peace!
There is peace!”,
while there is no peace.
“And you must tell them: "... Why do these people... continue to behave unfaithfully?
Persists in deception;
he refuses to go back.
I paid attention and kept listening but the way they talk is not right.
Is there no one who repents of his wickedness or who says, 'What have I done?'
Everyone keeps following the crowd, like a horse charging into battle.
Are they ashamed of the detestable things they have done?
They feel no shame.
They don't even know what it's like to be ashamed!
Therefore they will fall among the fallen.
When I punish them, they will stumble,' says Jehovah."
(From the book of Jeremiah chapter 8)
These Bible verses look like they were written today.
In fact, they well describe the current world situation which is creating "anguish among nations".
All of today's world context is the culmination of the disastrous history of humanity, an irrefutable proof of its failure.
Does this mean that there is no way out?
No, there is hope and it is sure because it comes from our Creator that he has long established the day when he will end and remedy the disaster caused by man.
How will he do it?
What will happen?
The Bible explains this and it is vitally important for each of us to know it.
For more information see the article:
"WHO WILL LEAD HUMANITY TO PEACE?"
that you can find online for free by typing the title in the internet search bar.
Links:
📌
"E cercano di sanare la ferita ...con leggerezza, dicendo:
“C’è pace! C’è pace!”,
mentre non c’è nessuna pace.
“E devi dire loro: "... Perché questo popolo... continua a comportarsi infedelmente?
Persiste nell’inganno;
si rifiuta di tornare indietro.
Ho prestato attenzione e continuato ad ascoltare, ma il modo in cui parlano non è giusto.
Non c’è nessuno che si penta della sua malvagità o che dica: ‘Che cosa ho fatto?’
Ognuno continua a seguire la massa, come un cavallo che si lancia nella battaglia.
Si vergognano forse delle cose detestabili che hanno fatto?
Non provano nessuna vergogna.
Non sanno nemmeno cosa vuol dire vergognarsi!
Perciò cadranno fra i caduti.
Quando li punirò, inciamperanno’, dice Geova."
(Dal libro di Geremia capitolo 8)
Questi versetti biblici sembrano scritti oggi.
Infatti ben descrivono la situazione mondiale attuale che sta creando "angoscia tra le nazioni".
Tutto il contesto mondiale odierno è l'apice della disastrosa storia dell'umanità, una inconfutabile prova del suo fallimento.
Significa questo che non esiste via d'uscita? No, una speranza c'è ed è sicura perché viene dal nostro Creatore che ha da tempo stabilito il giorno in cui porrà fine e rimedio al disastro causato dall'uomo.
Come lo farà?
Cosa succederà?
La Bibbia lo spiega ed è di importanza vitale, per ognuno di noi, saperlo.
Per approfondire vedi l'articolo:
"CHI PORTERÀ L'UMANITÀ ALLA PACE?"
che trovi online gratuitamente digitando il titolo nella barra di ricerca internet.
Link:
📌
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Oggi mentre ero in piazza a Milano Mi si è spento il telefono. Ho urlato aiuto una vecchietta si è avvicinata e mi ha chiesto perché io stessi urlando aiuto e io gli ho semplicemente detto:
Cara vecchietta sai perché urlo aiuto, perché ho paura, paura, paura della realtà, del mondo reale perché diciamoci la verità ormai si vive solo di telefoni di internet, di critiche dietro uno schermo, leoni da tastiera di adolescenti che oggi non danno più importanza a un abbraccio a un piccolo gesto, a una carezza, ora tutto gira intorno a delle stupide frasi, a delle foto con sigaretta in bocca, a storie. Ora gira tutto a canoni di bellezza da filtri, da frasi scritte come leoni da tastiera da lettere scritte tramite un telefono magari copiate da internet. Questo periodo questo oggi come vogliamo definirlo non ha più valore, proprio ieri mi cimentavo in una coppia ero al lavoro al bar e a un tavolino davanti al bancone si sono seduti due fidanzati ma quando si sono seduti a quel tavolo ho visto come lui stavo guardando la partita sul telefono e lei facendo le foto al cocktail che gli arrivava per metterlo sulle storie con una banalissima canzone e una frase senza neanche taggarlo ma ci rendiamo conto gli adolescenti d'oggi non si guardano più negli occhi non si danno più la mano ora l'unico mezzo che usano per parlare sono i messaggi neanche più si parlano, quando sono a tavola insieme. Ma come è possibile?
Lei si si è voltata dall'altra parte senza farsi vedere e ha cominciato a lacrimare avere gli occhi lucidi io me ne sono accorta sì me ne sono accorta, subito dopo si è girata verso di me con un fazzoletto agli occhi che si asciugava le lacrime.... e subito dopo mi ha detto:
Cara mia mi hai lasciato senza parole. Non so come sia possibile, posso solo dire che vorrei che tornassero di moda le lettere scritte a mano, gli abbracci, le strette di mano, gli appuntamenti seduti sugli scogli col gelato in mano, il ragazzo che gli apre la portiera della macchina, il ragazzo che gli porta i fiori. Vorrei che tornassero di moda come non ho mai visto prima. Non capisco perché oggi giorno questi adolescenti non diano più importanza a nulla, non so spiegamelo, però so solo che questo tuo dolore lo percepisco, so quanto sia faticoso essere adolescente diverso in mezzo a tutti quelli uguali, so quanto sia difficile dover sopportare di avere a fianco un ragazzo che non ti bada che non ti ascolta che pensa al telefono. .....
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21/09/2024 • Da studente a lavoratore Pt.3
Mi ricollego al post precedente aggiungendo che spesso dovevamo andare a fare tirocinio generale e tirocinio specifico per la tesi in tutte quelle settimane prima della laurea, ad eccezione degli ultimi giorni. L'ultimo giorno di tirocinio guardavo ogni ambiente, ogni stanza, ogni ufficio con i lavoratori lì presenti cercando di fare un fermo immagine nel mio cervello per ricordare meglio quei posti che hanno avuto un significato per me e in cui ho instaurato rapporti. Quel giorno è terminato con un saluto differente da parte mia: "Io vado....non so se ci vedremo di nuovo."
Ora racconto del Power Point. La mia idea iniziale era farlo semplice e in poco tempo per concentrarmi sulle cose veramente importanti, poi il coordinatore ci dà indicazioni facendo riferimento anche agli anni precedenti, il messaggio era che alla commissione piace di più un Power Point super elaborato, con transizioni particolari, effetti, mappe concettuali interattive e cose così. Altra botta in fronte. Ho dovuto imparare a fare anche queste cose strane ma effettivamente belle e sceniche. Uno degli effetti che molti di noi abbiamo usato non c'era sul mio PC, e per capire che era un problema del software e non io che non sapevo fare le cose c'è voluto tempo. Ho provato a installare altre versioni ecc ma niente, quindi dovevo fare continuamente trasferimenti di ppt tra il mio pc e un altro che avevamo in casa, più lento ma con quell'effetto.
Altre cose a cui pensare in quel periodo erano la festa e l'abito, che sono cose che tolgono non poco tempo allo studio perché bisogna andare fisicamente in certi posti a vedere, scegliere, accordarsi. Nello specifico, per la festa ho dovuto attentamente scegliere chi invitare e chi no, coloro che non sono stati invitati è sia perché magari ci ho poco rapporto e sia per una questione economica perché le feste di laurea costano molto. Non ho invitato i parenti al di fuori della mia famiglia stretta. Mi sarebbe piaciuto che ci fossero state con me le mie nonne ma una era venuta a mancare qualche anno prima, mentre l'altra stava a casa perché con la vecchiaia non poteva più spostarsi, ma non è stata veramente assente perché con il pensiero lei c'era, così come l'anima dell'altra nonna. Gli altri parenti non invitati probabilmente si sono sentiti offesi e ne ero mortificato ma se avessi invitati alcuni avrei dovuto invitare anche tutti gli altri e si sarebbero create situazioni ancora più scomode, perché una festa con tutti è veramente troppo costosa. La ricerca del locale non è stata per niente facile, mi ero promesso di cercare un posto veramente bello perché quel giorno sarebbe stato importante forse più di un compleanno perché arriva una volta sola (o poco più) e perché è uno spartiacque tra due fasi della vita. Mi sono impegnato con lunghissime ricerche su internet, Google Maps, lettura di recensioni, telefonate, appuntamenti, visite sul posto, preventivi, menù, programmi della serata, problemi di sale non esclusive, prezzi esorbitanti proprio dei locali più belli, locali che non davano quasi niente da mangiare ma con solo alcool che costa quanto 2 cene a persona, locali brutti e non scenici come volevo io, locali troppo lontani e non facilmente raggiungibili da tutti, locali non adatti perché troppo a stile ristorante che non mi ispirava ecc. Alla fine opto per un bar-riatoranre di cui avevo pregiudizio ma che ho visitato per consiglio e per disperazione. Si è rivelato essere la soluzione migliore perché aveva un prezzo onesto, offriva un menù e un programma della serata ben equilibrati, si adattava alle esigenze alimentari degli ospiti e le mie esigenze organizzative ed era bel allestito all'interno con qualche albero nei giardini e tante lucine di Natale per decorazione. In questi anni c'è la moda delle lucine di Natale anche fuori natale per abbellire gli ambienti o le proprie stanze in casa. La torta che offriva non mi piaceva e faceva alzare abbastanza il prezzo, così la ricerca della torta perfetta è stata un'altra grossa faccenda. A partire dalla ricerca delle foto su internet, le chiamate e le visite a tutte le pasticcerie della zona anche a qualche chilometro di distanza, altri preventivi, incompatibilità con lo stile che preferivo e il materiale che non regge, proposte di torte totalmente o mezze finte, problemi con la pasta da zucchero che o non la sanno fare o costa una cifra ecc. Qualcuno può pensare, eh ma pensi sempre ai soldi? Si perché tra tasse universitarie, copie delle tesi, festa di laurea, torta, vestito, bomboniere ed altro se ne vanno via parecchi e queste attenzioni permettono di mettere da parte qualcosa ma avere anche allo stesso tempo la qualità.
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Se non fosse uno stimato accademico, Agamben sarebbe uno di quei falliti che se ne stanno in qualche bar di periferia a maledire le nefandezze contemporanee e a rimpiangere i suoi tempi gloriosi. E l’aspetto più grottesco e surreale della vicenda è che per lanciare i suoi anatemi sulla “dittatura” della techne’ utilizza nientemeno che internet e dichiara con sprezzo del ridicolo che per imporla si usa il pretesto della pandemia. A distanza di 4 anni, con se fosse serio e intelligente come crede di essere si sarebbe dovuto pentire di avere scritto simili idiozie, ringraziare per essere sopravvissuto e per avere avuto a disposizione strumenti straordinari per comunicare, insegnare, condividere e magari anche imparare qualcosa sull’evoluzione della scienza e della cultura di cui tanto si vanta, ma temo che l’arroganza di chi si ritiene superiore gli abbia impedito di comprendere la lezione. Attendiamo le nuove sentenze inappellabili sulla qualunque non gli garbi, sapendo che il mondo sopravviverà anche alle sue stroncature.
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Che te pare?
Leggo che lo Zio Bill (Gates) quello che ce l'ha micro e soft, ovvio che la moglie lo ha lasciato va bè i soldi però troppi anni con sto micro e soft porella avrà voluto qualcosa di più macro e hard, comunque levando queste basse battute da bar, infatti me la disse un tizio in una delle antiche serate alcoliche di una volta, sembra oramai veramente un ricordo lontano quel periodo che è una grossa fetta della mia vita a pensarci, fortuna che la scorsa settimana ho "festeggiato" 3 anni ad alcol zero, si solo acqua, no no no bevande zuccherate o pseudo non alcoliche, che sono fatte per non farti perdere il vizio, non contengono alcol ma il gusto è quello, psicologico sottile. Ma torniamo allo Zio Bill, leggo che dice che le AI o IA sono una cosa buona, riporto dal post: "Le AI cambieranno il mondo e risolveranno le diseguaglianze". Link in fondo. Ora, partendo dal fatto che Bill, come dicono anche nell'articolo, non è proprio al di fuori dei giochi, si lui non ha più niente a che fare con Microsoft, incassa solo i soldi, ma diciamo che è come Mangiafuoco, questa frase "risolveranno le diseguaglianze" è più o meno la stessa che disse per internet e il lavoro online, non ho trovato il video ma in un'intervista degli anni 90 diceva più o meno che : "Pensate potrete lavorare da casa, senza dovervi spostare, risparmierete denaro e avrete una vita più tranquilla". Adesso, io c'ho lavorato online, più di una volta, ma non per la pandemia, lavori che sono concepiti così da farsi online da casa, si è vero la vita è più rilassata ma bilancia il fattore di altissimo stress di quei lavori, questa come esperienza personale, per quanto riguarda il denaro, il salario non ne fece menzione, giustamente dipende dal tipo di lavoro e dal datore, ma diciamo che questi lavori online sono più o meno come quando vai a fare una stagione estiva nel villaggio turistico, una rottura di coglioni continua e pagata male. Poi c'è anche stata la pandemia, che lui aveva anche previsto, non dico che è colpa sua come certa gente, ha semplicemente fatto una previsione con un margine di errore molto ampio, poteva anche sbagliarsi; con la pandemia si è stati costretti un pò tutti a fare le cose online, con tutte le problematiche di questo mondo, connessioni lente, computer non all'altezza, utenti non all'altezza, ecc ecc, ho letto di persone che volevano distruggere il pc perché non riuscivano a visualizzare la chat, la sentivano ma non vedevano, solo per lezioni a scuola, figuriamoci se c'è un datore di lavoro che ti dice :" LEI perché non accende la webcam, voglio vedervi in faccia tutti, su su, non sia timido" e tu sei a casa con la faccia addormentata il caffè in mano e il pigiama sporco di salsa della pasta della sera prima.
Eh i tempi sono cambiati, non siamo più schiavi di un lavoro monotono e logorante, adesso siamo schiavi di tutto, rinchiusi dentro le nostre vite miserabili e dallo spioncino guardiamo quelle degli altri, senza pensare che ognuno di noi ha la sua battaglia da combattere, ma se la battaglia è più o meno la stessa perché non la combattiamo insieme? Semplicemente perché il sistema vuole che tu ti isoli così potrà bombardarti mediaticamente a libitum, cosa se ne fanno di persone che si incontrano e parlano tra loro per ore, giornate intere; niente! Il sistema si inceppa. Zio Bill che paraculo.
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Serena
Quando Serena è morta io sono stata avvisata dalla sua amica Kiara. Noi non ci conoscevamo ma, circa un anno prima, l'avevo contattata perché volevo mandare una cartolina a sorpresa a Serena e mi serviva il suo indirizzo. Quasi 12 mesi dopo, lei si è ricordata di me solo per questo. L'ho trovato molto bello e ho pensato che il fatto che tra noi dell'Arca sia stata io la persona designata a sapere tutto per prima, nonostante certamente non fossimo bff, mi ha fatto sentire importante e con un immenso peso sulle spalle, quello di dover avvertire tutti gli altri; esattamente come Kiara aveva fatto con me. E ho pensato che tutto sia successo per una serie di circostanze che mi hanno fatto pensare che tutto doveva andare proprio così: se Serena non avesse fatto un post in cui raccontava che non vedeva l'ora di tornare a viaggiare per raccogliere illustrazioni da tutto il mondo, a me non sarebbe mai venuto in mente di chiedere alla mia amica Federica un'illustrazione per lei. E se non fossi un po' folle proprio come sono, non mi sarebbe mai venuto in mente di contattare Kiara per fare in modo da riuscire a mandarle una cartolina a sorpresa. A volte penso che alcune mie scelte siano un po' estreme o possano risultare fuori luogo, eppure alla fine so che non è così. Doveva andare così. E dovevo essere io a sapere della sua morte un pomeriggio alle 15 mentre mi stavo vestendo per andare da qualche parte. A volte mi sento ancora lì, seduta all'angolo del letto mentre leggo il destinatario di quel messaggio di cui avevo già lucidamente capito il contenuto.
Circa un mese fa, a due anni dalla sua scomparsa, proprio nei giorni dell'anniversario di questo lutto, ho conosciuto un'altra Serena. Volevo andare a un paio di concerti per cui cercavo un passaggio, quindi ho deciso di utilizzare il mio account fake per scrivere agli artisti in questione "Sto cercando un modo di arrivare al tuo concerto, mi aiuti?". Dente non mi ha risposto, Colombre invece ha fatto una Story per annunciare questa mia necessità. Poco dopo la sua pubblicazione, mi ha contattato una ragazza che mi ha offerto un passaggio. Si chiamava Serena e veniva da Portici, ma avrebbe allungato per quei pochi chilometri in più per venirmi a prendere.
Mia madre ha sempre paura che gli estranei che conosco su internet possano essere serial killer. Sebbene non mi sentirei di darle proprio tutti i torti, in questo caso la serial killer potevo essere io. Ho quindi confidato a Serena che quello in realtà era un mio account secondario, invitandola a seguirmi su quello principale. A quel punto si è accorta di una persona in comune: Diana.
"Ho visto che vi seguite, la conosci?", le ho risposto di sì, spiegandole che ci eravamo conosciute tanti anni fa e che ci eravamo perse di vista ma che poi ci eravamo incontrate lo scorso aprile. "Siete amiche?" ho chiesto io. "No, è mia cugina ed è anche la mia vicina di casa". I casi della vita!
Diana era un'amica di Fabio. Anzi, era un'amica di Arianna che a sua volta era un'amica di Fabio. Andando ai concerti in giro per la Campania le abbiamo incontrate un po' di volte, fino a quando non ho smesso di essere amica di Fabio e ho un po' perso di vista alcune persone. Il caso ha voluto, però, che lo scorso aprile, quando ero insieme allo Sconosciuto per il concerto di Francesca Michielin, abbiamo passato un po' di tempo con Vale a un bar. Eravamo solo noi tre e poi ci ha raggiunto un'amica di lei e si trattava proprio di Diana. Eravamo piacevolmente sorprese di conoscerci già e poi mi ha chiesto come stesse Fabio e io gli ho risposto "Non ci parliamo da 7 anni" facendo cadere il gelo su questo momento così carino. A parte questo, rivederci è stato piacevole; e conoscere sua cugina più o meno un anno dopo, mi ha fatto ovviamente gridare al destino. Spesso ho maledetto il giorno in cui ho incontrato Fabio per quanto mi ha fatto soffrire, eppure grazie a lui ho conosciuto Diana, e un anno dopo ho conosciuto la cugina… E insomma, sembra tutto così giusto. È da un po’ che penso che le cose dovevano andare esattamente come sono andate.
Quando ci siamo incontrate, Serena mi ha raccontato di essere già stata più volte al DSSZ, ma mai quando c'ero anche io. Se ci fossimo conosciute prima non avrei saltato quei concerti solo perché non sapevo con chi andare. Quando io invece le ho fatto la lista con i live che ho visto io lì, è rimasta particolarmente colpita da Giorgieness per cui ha chiesto "Ma lei l'hai vista un bel po' di tempo fa, non l'anno scorso, giusto?!". E quindi già la amo anche solo per questo. Comunque, lei è tornata a vivere a Napoli da poco, ha un nuovo lavoro da poco e ha anche smesso di portare le stampelle da poco. Da quello che ho capito, è anche tornata castana da poco. Sebbene mi sembra che parli del suo ex - che ha lasciato due anni fa - ancora con coinvolgimento, gli ho appioppato io il termine giusto per descrivere questo momento della sua vita: rinascita. Che è lo stesso che ha usato lo Sconosciuto per descrivere la sua, di vita, proprio un anno prima. Ora voglio prendere in prestito questa parola e usarla per me e per tutti. Ma mi sembra così adeguato, soprattutto per Serena, anche se non se ne rende ancora conto. Lei spesso va ai concerti da sola, ma venerdì al live di Dente le farò conoscere lo Sconosciuto e i suoi amici, che finirà per frequentare anche più di me, e io sarò relegata nuovamente al ruolo che evidentemente mi spetta sempre di diritto: quello di tramite; la persona che fa incontrare gli altri e poi resta sola. Spesso mi sembra che il mio scopo sia questo. Ma li vedo molto bene insieme, sia lei con questo gruppo di persone, sia lei proprio con lui. Se il mio scopo nella vita è questo, almeno potrò vantarmi di aver unito delle persone, di aver fatto una bella cosa e di averci visto lungo. Comunque, vedremo.
Nonostante fossimo insieme, però da sole, sia io che Serena abbiamo incontrato delle facce conosciute. Lei ha incontrato due amici che aveva conosciuto una sera di qualche tempo fa a Napoli, io ho incontrato un amico dello Sconosciuto, che mi ha confermato che non era riuscito a convincerlo a venire a questo concerto.
Serena e lo Sconosciuto, comunque, mi sembrano così simili. Quando siamo arrivate al DSSZ è andata a prendere da bere, è andata a fumare ed è andata in bagno. Si tratta di azioni piuttosto normali in realtà, ma le ho sentite vicine. A fine concerto siamo anche uscite a fumare, o meglio, io ho accompagnato lei a fumare, e mi sono seduta al mio posto, quello dove mi siedo sempre anche con lui. E abbiamo parlato di musica, come faccio sempre anche con lui.
E lui è stata proprio la persona a cui - da estranea - ho chiesto un passaggio un anno fa. Evidentemente febbraio è il mese in cui chiedo passaggi a persone random conosciute su internet. Mi è sembrato di vivere un dejavù e ho realizzato che questa potrebbe essere una mia nuova bella tradizione. Mia madre dice che prima o poi mi "ritroveranno in un fosso", se continuo a fare così, perché prima o poi magari davvero lo becco, un serial killer. Ma per ora tutto più che bene.
E la mia nuova tradizione di chiedere passaggi agli estranei a febbraio è nata per caso, ovviamente, perché per quanto io sia stata sfacciata con Colombre (sempre e comunque dal mio account fake), è stato tutto merito suo e della sua gentilezza. A fine concerto infatti l'ho ringraziato, abbracciando lui e la maglietta che aveva addosso, quella del merch di sua moglie Maria Antonietta, facendomi sciogliere il cuore ancora di più.
A inizio concerto, invece, abbiamo sentito live Bif, che lo apriva. Mentre presentava una canzone, ha spiegato di essere amico e collega degli Yosh Whale (proprio la mia ultima fissa!) e di Verrone (amico e ospite di A Casa Di Andrea). E beh, direi che per oggi con le coincidenze possiamo anche finirla qui.
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