#formazione aziendale
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Fondazione Libellula sceglie ABG PR per promuovere la cultura del rispetto e contrastare la violenza di genere
La collaborazione con l’agenzia ESG driven rafforza le attività di sensibilizzazione e prevenzione in aziende, scuole e comunità.
La collaborazione con l’agenzia ESG driven rafforza le attività di sensibilizzazione e prevenzione in aziende, scuole e comunità. Un impegno concreto contro la violenza di genere Como, 25 novembre 2024 – Fondazione Libellula, realtà impegnata nella prevenzione della violenza di genere e delle discriminazioni, ha annunciato la scelta dell’agenzia ABG PR per la gestione delle proprie attività di…
#ABG PR#Alessandria today#Alessia Bianchi#attività culturali#aziende e equità#Como#comunicazione etica#comunicazione strategica.#contrasto discriminazioni#contrasto molestie#cultura del rispetto#Donne e Lavoro#educazione al rispetto#Educazione civica#empowerment femminile#ESG driven#Fondazione Libellula#formazione aziendale#giovani e educazione#Google News#Inclusione sociale#innovazione sociale#italianewsmedia.com#linguaggio inclusivo#network Libellula#network nazionale#Parità di genere#Pier Carlo Lava#prevenzione discriminazioni#Prevenzione violenza domestica
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Sistema formazione interattiva corsi aziendali
Sistema formazione interattiva corsi aziendali Formazione interattiva corsi aziendali E-voting Interactive Learning Solution: Innovazione nell’Apprendimento Interattivo Aziendale Nell’era della digitalizzazione, i sistemi di formazione stanno evolvendo verso approcci più interattivi e coinvolgenti. Il sistema di risposta interattiva E-voting rappresenta una delle soluzioni più efficaci per…
#apprendimento attivo#E-Voting#formazione aziendale interattiva#sistema di risposta interattiva#telecomandi interattivi
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Cambiamenti nel Mercato del Lavoro: Preparare le Aziende al futuro
Il mondo del lavoro e delle imprese sta attualmente attraversando una serie di sfide significative. Tra queste, ci sono la digitalizzazione e l’automazione, l’inclusione e la diversità, la trasformazione dei modelli organizzativi e di business, la competizione globale, l’intelligenza artificiale, il benessere e dei cambiamenti al mercato del lavoro Inoltre, la pandemia ha portato ad un…
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#automazione#benessere#Benessere Mentale#competenze digitali#competizione globale#cultura aziendale#digitalizzazione#diversità di genere#flessibilità#formazione#generazione Z#inclusione#intelligenza artificiale#lavoro da remoto#lavoro ibrido#mercato del lavoro#modelli organizzativi#pandemia#sostenibilità delle prestazioni#sviluppo#tecnologie#uguaglianza
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https://www.risorseumane-hr.it/futuro-della-formazione-aziendale/
Il futuro della formazione aziendale: evoluzioni e tendenze
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secondo la logica aziendale io sarei dovuto andare in ufficio dalle 9:30 alle 13:30, poi sarei dovuto tornare a casa per ricollegarmi in remoto dalle 14:30 alle 18:30 per tenere l'ultima formazione della settimana. Mangiare e avere un'ora di break a quanto pare continua ad essere opzionale.
Ovviamente gli ho detto che sarei rimasto a casa anche stamattina, ma mi chiedo se poi pensino di essere credibili quando la gente si dimette e loro dicono "Oh no, non me lo aspettavo, se solo avessi saputo che non ce la facevi più".
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Questo uomo no, #133 - Quello che ha studiato tanto per poi dare la colpa alla mamma
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Immagino che in molt* avrete letto l’articolo di un noto psicoesperto a proposito del femminicidio di Martina Scialdone. Se non l’avete fatto, preparate il gastroprotettore o l’antiemetico e leggetelo pure qui.
Se il titolo vi sembra ambiguo, il cappello introduttivo - scritto evidentemente dalla redazione e non dall’autore - è perlomeno chiaro. Purtroppo già nel primo paragrafo troviamo un grave problema di comprensione del fenomeno:
È sempre così quando si parla di femminicidio. L’uccisore colloca sulle spalle della vittima tutto ciò che vi è di irrisolto nella propria esistenza, dagli eventi come quelli elencati alle falle che si aprono già all’alba dei tempi, nel contatto con la famiglia d’origine, quando prendono corpo le linee di indirizzo della personalità.
Chiunque abbia un minimo di pratica con le dinamiche di violenza sulle donne e di femminicidi non può non rilevare tre gravi inesattezze già in questa prima frase. 1) Nulla è “sempre così” quando si tratta di femminicidio: non esiste alcuna regola certa, né alcuna costante, a parte la vittima, altrimenti non sarebbe quel grave problema sociale che è e lo si sarebbe risolto da tempo 2) molti femminicidi sono stati commessi da uomini che non avevano nulla “di irrisolto nella propria esistenza”, anzi erano colti ricchi benestanti e del tutto soddisfatti della loro vita - il problema semmai era la vita di chi era loro accanto 3) le “linee di indirizzo della personalità” non dipendono affatto solo da “la famiglia d’origine”, come ben sanno non solo tanti psicoespertə davvero espertə, ma anche tantə natə e cresciutə senza famiglia eppure senza alcun problema di “personalità”.
Se già non bastassero queste gravi inesattezze, il nostro psicoesperto passa subito a mettere nel mirino il colpevole di ogni femminicidio - evidentemente è sempre lui il colpevole, perché ha detto prima che “è sempre così quando si parla di femminicidio”, e cioè “un bambino viziato”:
Gli ex bambini viziati rappresentano un pericolo costante per le donne e per le relazioni in genere, poiché negli anni della formazione dello stile di vita sono stati indotti a sentirsi il centro del mondo, così diverranno pessimi cooperatori, ragione per la quale tutto ciò che riguarda la loro vita sociale tenderà a funzionare in modo distorto.
Se questa opinione sui vizi dell’infanzia può essere largamente condivisa tra le chiacchiere alla “signora mia dove andremo a finire”, in bocca a uno psicoesperto chiamato da un grande network televisivo a esprimere una opinione su un grave fenomeno sociale suscita quantomeno inquietudine, e una solenne inca22atura in chi davvero esperto di queste cose lo è.
Prima di tutto non esiste alcuna categoria scientifica né demografica chiamata “ex bambini viziati”: ma cosa vuol dire? Il “vizio” cui abituare un bambino cambia enormemente a seconda del livello economico, culturale, sociale dell’ambiente nel quale cresce. Come riconosco un “vizio”, e come un “viziato”? Quello che per uno può essere vizio, per un altro è necessità, o semplice normalità. Poi “sentirsi il centro del mondo” è un’altra indicazione vaga e ambigua: il più amato dei bambini può tranquillamente sentirsi il centro del mondo senza essere viziato. Stiamo forse parlando di un problema di autostima, di educazione al rispetto di sé? Ma queste parole nell’articolo non ci sono. Perché un esperto usa termini vaghi e non li spiega? Forse perché non ha idea del fenomeno sociale di cui sta parlando, e quindi prende la spiegazione che preferisce e la usa come il grigio, che va bene su tutto?
Poi parte un paragone senza capo né coda con il mondo aziendale:
Quando un ex bambino viziato si trova a capo di una qualche organizzazione lavorativa o di altro genere, quei tappeti rossi li pretende, caricando sui sottoposti, soprattutto su quelli meno disposti a iscriversi al programma di beatificazione quotidiana, gravami supplementari, come se il lavoro non fosse già abbastanza afflittivo.
In che senso il paragone sta in piedi? Non mi pare che i tanti “ex bambini viziati” che lo psicoesperto dice di aver incontrato a capo di aziende e organizzazioni abbiano ucciso dipendenti e sottopostə che non corrispondevano ai suoi desideri e alle sue aspettative. Invece i femminicidi ammazzano le donne che non corrispondono alla loro idea di donna. Forse per lo psicoesperto la differenza non conta, ma ho la presunzione di credere che per chi teme di venir ammazzata invece la differenza sia importante. E vorrebbe leggere qualcosa in proposito, invece di paragoni insulsi.
Purtroppo, per una sorta di perversa complementarità, nella vita sentimentale gli ex bambini viziati trovano spesso udienza presso ex bambine che si percepirono poco considerate, altro fenomeno esteso, poiché in famiglia, soprattutto quando ci sono fratelli maschi, un chilometro è più lungo da percorrere per le femmine.
Oh, finalmente una cosa sensata - peccato che serva da premessa per una classica mostruosità:
Quando un simile incastro si realizza tra un uomo e una donna, può funzionare nel tempo solo se le parti in commedia vengono rispettate, ossia se la donna accetta di perpetuare stato di fatto.
E te pareva che non era colpa di lei! Perché ovviamente lei “accetta di perpetuare lo stato di fatto” proprio così: “ciao sono un ex bambino viziato che vuole comandarti a bacchetta ed essere accontentato in tutto, sennò ti ammazzo, accetti?” “Sì, visto che sono una ex bambina poco considerata”.
Attenzione perché lo psicodribbling il nostro esperto lo mette in atto anche dopo: prima finge di andare nella direzione giusta (”creature femminili” è da brivido, ma non c’è bisogno di andare per il sottile di fronte a tanta roba come questa):
La terribile fine della giovane Saman Abbas, così come quella di Martina Scialdone nonché di mille e mille altre creature femminili, si spiegano all’interno di questa barbara logica, che ritiene scontata l’inferiorità della donna e il conseguente diritto di possesso da parte del maschio. Ma il femminicidio è solo la quota più evidente, perché tragica, di una questione assai più vasta, avvelenata da un rovesciamento di valori arbitrariamente deciso dai maschi, con la complicità dei loro educatori.
Poi scarta nella consueta direzione maschilista, andando in gol: indovinate chi sono “i loro educatori”?
quelle mamme che continuano imperterrite a fare da complici alla parte sbagliata, contribuendo a renderla sempre più immatura e tossica.
Quindi prima è lei che accetta di accoppiarsi con l’ex bambino viziato, ma prima ancora è la mamma dell’ex bambino viziato a essere complice del futuro femminicida.
Il link all’articolo è lì, potete rileggerlo. Avete letto un accenno al ruolo dei padri? Avete letto un richiamo al ruolo di responsabilità che il genere maschile dovrebbe assumere nei confronti di una società che ancora produce modelli maschili “viziati”? Avete letto un minimo accenno al ruolo di altri agenti educativi importantissimi, come la scuola, i media, i giochi, le organizzazioni sportive e ricreative, la rete di assistenza pubblica a giovani in situazioni critiche, emarginatə, abbandonatə?
No, non l’avete trovato. E questo lo ha scritto uno di quelli bravi eh. Figuratevi gli altri. Questo uomo no.
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Escalation Ukraina sull'orlo della catastrofe
In un video discorso a un gruppo di lobby aziendale statunitense, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ringraziato aziende come Black Rock, JP Morgan, Goldman Sachs e Starlink, insistendo sul fatto che "tutti possono diventare un grande business investendo in Ucraina, dove" stiamo difendendo la libertà e proprietà”.
Va ricordato che il governo ucraino sostenuto dalla NATO ha imposto alcune delle politiche antioperaie più aggressive del mondo, vietando i diritti di contrattazione collettiva e sostanzialmente rendendo illegale la formazione di un sindacato, consentendo alle aziende di imporre ai dipendenti qualsiasi condizione desiderino.
Nel frattempo, Zelensky sta letteralmente vendendo l'Ucraina a Wall Street.
Le parole di Benjamin Northon
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Aumentare il tasso di coinvolgimento (engagement rate) è cruciale in molti contesti, che si tratti di marketing, gestione delle risorse umane, educazione, o altre attività sociali e professionali. Ecco i motivi vitali per cui l'engagement è così importante:
1. Crea Connessioni Significative
Per le aziende: Coinvolgere i clienti crea un senso di appartenenza, migliorando la fidelizzazione e trasformando gli utenti in ambasciatori del marchio.
Per i team: In un contesto lavorativo, l'engagement favorisce rapporti più forti tra colleghi e con i leader, migliorando la comunicazione e il senso di scopo.
2. Aumenta la Produttività
Motivazione personale: Le persone coinvolte lavorano con maggiore passione, portando a risultati migliori.
Efficienza aziendale: I dipendenti più coinvolti tendono a essere più proattivi, riducendo sprechi di tempo e risorse.
3. Migliora la Retenzione
Clienti: Un cliente coinvolto ha meno probabilità di abbandonare un servizio o prodotto. Studi dimostrano che clienti fedeli contribuiscono in modo significativo al profitto aziendale.
Dipendenti: Coinvolgere i dipendenti riduce il turnover, abbassando i costi associati alla ricerca e formazione di nuovi collaboratori.
4. Fomenta l'Innovazione
Per chi crea contenuti o prodotti: Un pubblico attivo fornisce feedback utili, ispirando innovazioni che rispondono meglio alle loro esigenze.
Per le aziende: I team coinvolti sono più inclini a proporre idee creative e soluzioni innovative.
5. Rafforza la Brand Identity
Nel marketing: Un tasso di coinvolgimento elevato sui social media o nelle campagne promozionali aumenta la visibilità organica, costruendo una reputazione positiva e coerente.
Nella cultura aziendale: Coinvolgimento interno significa che i valori aziendali sono condivisi, diffusi e rappresentati da tutti.
6. Aumenta la Credibilità
Marketing e comunicazione: Una comunità attiva attorno a un brand o progetto ne amplifica la percezione di autorevolezza, aumentando la fiducia del pubblico.
Gestione interna: Leader capaci di coinvolgere il loro team guadagnano credibilità e rispetto.
7. Raggiunge Obiettivi Condivisi
Il coinvolgimento sincronizza le persone verso un obiettivo comune. Questo vale sia per i progetti di lavoro, sia per le campagne di sensibilizzazione sociale o educativa.
8. Fomenta il Benessere Generale
Emotivo: Sentirsi parte di qualcosa riduce il senso di isolamento, aumentando il benessere emotivo.
Prestazionale: Quando le persone vedono i risultati del loro impegno, sperimentano un senso di realizzazione che rafforza l'autostima.
Aumentare l'engagement non è solo una strategia, ma una leva essenziale per il successo a lungo termine, poiché fa leva sulle motivazioni intrinseche e costruisce connessioni profonde con le persone.
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#Tasso di coinvolgimenti#aumentare il Tasso di coinvolgimenti#incrementare il Tasso di coinvolgimenti#aumentare il coinvolgimento
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Docebo Inspire, l'IA cambia la formazione aziendale
A Roma il primo convegno europeo per parlare di IA e formazione Read More A Roma il primo convegno europeo per parlare di IA e formazione RSS di Tecnologia – ANSA.it
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🌟 **Corso di Formazione Aziendale di Spagnolo - DAB Academy** 🌟
Siete pronti a potenziare le vostre competenze linguistiche e a migliorare le vostre opportunità professionali? La DAB Academy è lieta di annunciare il suo nuovo corso di formazione aziendale di spagnolo! 🇪🇸
Il nostro programma è progettato per professionisti di tutti i livelli e si concentra su vocaboli e frasi utili nel contesto lavorativo. Attraverso lezioni interattive e materiali pratici, i partecipanti svilupperanno le competenze necessarie per comunicare efficacemente in spagnolo.
Per ulteriori informazioni, visitate il nostro sito web: www.dabacademy.org o contattateci via email all'indirizzo [email protected].
Non perdere l'occasione di investire nel tuo futuro! 💼✨
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Formazione dei Dipendenti in Italia: Investimento Necessario o Sprecato?
Perché investire nella formazione del personale è fondamentale per la crescita delle imprese italiane e quali benefici comporta per lavoratori e aziende
Perché investire nella formazione del personale è fondamentale per la crescita delle imprese italiane e quali benefici comporta per lavoratori e aziende. La formazione dei dipendenti è spesso oggetto di discussione nel panorama delle imprese italiane: è un investimento essenziale o solo una perdita di tempo e denaro? Sebbene numerose ricerche dimostrino l’importanza della formazione per la…
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FONDIMPRESA: Avviso n. 5/2024 “Formazione a sostegno della Green Transition e della Circular Economy nelle imprese aderenti”
Obiettivo:
L’Avviso finanzia Piani formativi, condivisi tra le parti sociali riconducibili a Fondimpresa, rivolti alla formazione dei lavoratori delle aziende aderenti al Fondo che stanno realizzando un progetto o un intervento di Trasformazione Green o di Economia circolare.
Ambito di riferimento:
Il piano formativo finanziato deve avere ad oggetto esclusivamente i seguenti ambiti:
Progetti o interventi di Trasformazione Green nelle imprese aderenti che riguardano l’introduzione di nuove strategie, prodotti e/o processi o un notevole miglioramento di quelli già esistenti, e che richiedono, in una o più fasi della realizzazione, la formazione del personale interessato.
Progetti o interventi di Economia Circolare nelle imprese aderenti che riguardano l’introduzione di nuove strategie, prodotti e/o processi o un notevole miglioramento di quelli già esistenti, e che richiedono, in una o più fasi della realizzazione, la formazione del personale interessato.
Ciascun Piano formativo può interessare un solo Ambito o in relazione all’Ambito A, una sola Macroarea o solamente l’Iniziativa Aziendali di cui all’art. 7.
Il Piano deve essere condiviso, prima della sua presentazione, con un accordo sottoscritto da organizzazioni di rappresentanza riconducibili ai soci di Fondimpresa, a livello aziendale, territoriale e/o di categoria (settore), nel rispetto di quanto previsto nell’Avviso e nel “Protocollo d’Intesa - Criteri e modalità per la condivisione, tra le parti sociali, dei piani formativi” sottoscritto da Confindustria, CGIL, CISL e UIL il 22 novembre 2017, pubblicato sul sito web www.fondimpresa.it.
Con riguardo all’Ambito A, in linea con la Comunicazione COM (2011) 363 del 20 giugno 2011 secondo cui la Green Economy si configura come “Un’economia che genera crescita, crea posti di lavoro ed elimina la povertà investendo e salvaguardando le risorse del capitale naturale da cui dipende la sopravvivenza del nostro pianeta” e sulla base delle politiche di crescita e sviluppo delineate dalle istituzioni europee nell’ambito del New Green Deal, il Piano, può riguardare la formazione dei lavoratori delle imprese aderenti coinvolte nelle seguenti tematiche:
Tutela della biodiversità e dei servizi ecosistemici (es. interventi a tutela della biodiversità sui terreni agricoli, interventi di riduzione dell’uso dei pesticidi, interventi per un uso efficiente della risorsa idrica, interventi di rigenerazione del suolo, di ripristino delle foreste e delle zone umide, ecc.)
Perseguimento della decarbonizzazione (es. interventi a sostegno dell’efficientamento energetico dei processi industriali e degli edifici, impiego di mezzi/tecnologie a riduzione delle emissioni di CO2, etc)
Riduzione dell’inquinamento (es. utilizzo di “clean tecnologies” nei processi produttivi, adozione di soluzioni “end of pipe”, sviluppo di nuove soluzioni per la riduzione delle emissioni inquinanti etc.)
Digitalizzazione green (adozione di sistemi di monitoraggio dell’inquinamento atmosferico e idrico, adozione di soluzioni connesse alle tecnologie IoT per la digitalizzazione e la dematerializzazione dei processi gestionali).
I progetti di Trasformazione Green, con riguardo alle aree delineate, possono riguardare soluzioni di processo, di prodotto, organizzative e legate a software gestionali; il Piano formativo può realizzarsi a livello aziendale o interaziendale, nel rispetto dei requisiti e delle condizioni previste dall’Avviso, con particolare riferimento all’ambito, ai lavoratori destinatari e alla tipologia di azienda/e di appartenenze e deve assicurare logiche unitarie di sviluppo.
Con riguardo all’Ambito B, in virtù della definizione di Economia circolare data dall’Europa, intesa come “un modello di produzione e consumo che implica, condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile” e sulla base della disciplina di riferimento contenuta nel Primo Piano di Azione dell’Economia Circolare – COM (2015) 614 final – e nel Nuovo Piano d’Azione dell’Economia Circolare – COM (2020) 98 final, nonché nella letteratura scientifica di settore, il Piano, in relazione a tale ambito, può riguardare la formazione dei lavoratori delle imprese aderenti coinvolte nell’adozione/ricerca/sviluppo di soluzioni di Economia Circolare, che, nello specifico, dovranno essere riferite a diverse fasi dell’Economia Circolare, secondo un approccio che valorizzi l’intero ciclo di vita dei processi e/o dei prodotti in un’ottica di filiera integrata. Tali fasi si traducono nelle seguenti aree tematiche:
Approvvigionamento di materie prime (interventi per l’impiego di materie prime provenienti da fonti sostenibili e rinnovabili, azioni volte allo sviluppo di soluzioni di simbiosi industriale, ecc.)
Progettazione (sviluppo di soluzioni di eco-design, sviluppo di soluzioni basate su un approccio di dematerializzazione)
Produzione (es. interventi per la riduzione del consumo di risorse nel processo produttivo, interventi per la riduzione dell’uso di sostanze chimiche nel processo produttivo, interventi per la riduzione della produzione dei rifiuti derivanti dalla produzione, soluzioni “sharing economy”, ecc.)
Distribuzione/logistica (interventi per la riduzione dei tragitti, impiego di mezzi e tecnologie per la riduzione dei consumi e la gestione efficienti dei siti dedicati alle attività logistiche, sviluppo di soluzioni nell’ambito della “reverse logistic”, ecc.)
Consumo/vendita (sviluppo di strategie di vendita basate su modelli “on demand”, sviluppo di strategie di vendita basate su modelli “product as a service”, sviluppo di programmi e servizi di coinvolgimento del consumatore relativamente all’estensione della vita o alla gestione dl fine vita del prodotto venduto, ecc.)
Raccolta (interventi per il miglioramento delle operazioni di raccolta e deposito dei rifiuti aziendali, ecc)
Recupero/riciclo (interventi volti a favorire il recupero e il riciclo dei rifiuti aziendali, volti allo sviluppo di soluzioni di simbiosi industriale, ecc.)
I progetti di Economia Circolare possono riguardare soluzioni di processo, di prodotto, organizzative, legate a software gestionali o a nuovi modelli di business; il Piano può realizzarsi o a livello aziendale o interaziendale, secondo una logica che valorizzi e privilegi interventi di filiera integrata…. E’ consentita la partecipazione al Piano di aziende coinvolte nel medesimo progetto di economia circolare in virtù dell’appartenenza alla stessa filiera integrata. L’Ambito B è destinato esclusivamente a Piani formativi, con la partecipazione di almeno 60 lavoratori posti in formazione.
Nel Piano sono ammesse azioni formative di livello avanzato o specialistico, mentre le azioni formative a livello di base sono consentite solo se strettamente connesse al progetto/intervento di Trasformazione Green o di Economia Circolare nelle aziende beneficiarie, nel limite massimo del 20% del totale delle ore di formazione del Piano.
Ciascuna azione formativa deve prevedere da un minimo di 8 ore di durata ad un massimo di 100 ore.
Il singolo lavoratore può frequentare un massimo di 100 ore di formazione, in una o più azioni formative.
Le modalità formative del piano possono privilegiare, senza limiti parametrici, l’utilizzo di metodologie flessibili e personalizzate tipiche della formazione/intervento (action learning, coaching, affiancamento, training on the job), fermo restando che non possono essere finanziate le ore di formazione durante le quali il partecipante svolge attività produttive. Le azioni formative in aula, seminari, action learning e coaching possono essere erogate in tutto o in parte attraverso lo strumento FAD sincrona.
Destinatari
Sono destinatari dei Piani formativi i lavoratori dipendenti, compresi gli apprendisti, per i quali viene versato all’INPS il contributo integrativo dello 0,30% sulle retribuzioni destinato a Fondimpresa, occupati in imprese aderenti che stanno realizzando un progetto/intervento di Trasformazione Green o di Economia Circolare.
Prima della presentazione del Piano le suddette aziende devono:
- aver aderito a Fondimpresa ed essere già in possesso delle credenziali di accesso all’area riservata (Area Associati) del sito web del Fondo prima della presentazione della dichiarazione di partecipazione al Piano. La registrazione per l’accesso è possibile solo dopo che l’adesione dell’azienda interessata è stata accettata dall’INPS e regolarmente trasmessa dall’Istituto a Fondimpresa;
- aver rilasciato la dichiarazione di partecipazione al Piano allegata alla domanda di finanziamento presentata con le modalità previste nelle “Istruzioni per la dichiarazione di partecipazione al Piano formativo da parte di imprese aderenti” (Allegato n. 8 dell’Avviso).
Sono compresi tra i destinatari anche i lavoratori posti in cassa integrazione guadagni o con contratti di solidarietà, a condizione che vi sia una finalità di reinserimento, specificata nell’accordo di condivisione.
Nell’ambito dell’Avviso, in relazione alla medesima matricola INPS l’impresa aderente può essere beneficiaria della formazione unicamente in un Piano formativo, salvo il caso in cui il Piano sia stato dichiarato non ammissibile, non idoneo o sia stato escluso.
Il Piano deve sempre prevedere la partecipazione:
- in relazione all’Ambito A e alle Macro Aree NORD, CENTRO, SUD e ISOLE e ad iniziativa aziendale, di almeno 15 dipendenti in possesso dei requisiti richiesti dall’Avviso.
- in relazione all’Ambito B, di almeno 60 (sessanta) dipendenti in possesso dei requisiti richiesti dall’Avviso.
Termini e modalità di presentazione della domanda di finanziamento
Il Piano formativo può essere presentato in qualsiasi momento nei periodi di seguito indicati, esclusivamente tramite posta elettronica certificata all’indirizzo [email protected]: a partire dalle ore 9.00 del 12 novembre 2024 fino alle ore 13.00 del 04 febbraio 2025.
Per informazioni rivolgersi a Studio Risorse S.r.l., inviando una e-mail a [email protected].
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People Caring e comunicazione efficace: strategie per un'azienda migliore
Negli ultimi anni, l’attenzione sul benessere dei dipendenti è diventata sempre più centrale nella gestione aziendale. Le organizzazioni si sono rese conto dell’importanza di creare un ambiente di lavoro che vada oltre il semplice scopo produttivo, investendo nel “People Caring” come strumento per migliorare la soddisfazione, la produttività e il successo complessivo dell’azienda. Continue…
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#ambiente di lavoro sano#ascolto attivo#Benessere dei dipendenti#collaborazione#comunicazione aperta#cultura aziendale positiva#empatia#equilibrio vita-lavoro#formazione continua#inclusione#leadership empatica#soddisfazione dei dipendenti#sviluppo professionale
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=== Formazione Online ===
SAVE THE DATE: 29 MARZO 2023 – 14.30 / 16.00
Dal 15 luglio 2022 gli “adeguati assetti organizzativi e amministrativo-contabili” sono ormai diventati obbligatori per legge: il recente Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (CCII) e alcuni articoli del Codice Civile ne impongono l’adozione alle imprese, a prescindere dalla natura e dalla dimensione.
Questo significa in particolare che gli strumenti della pianificazione e del controllo di gestione devono far parte degli attrezzi con cui si gestiscono anche le Piccole e Medie Imprese.
Agli assetti in questione bisogna però dare un contenuto tecnico appropriato, tale da renderli “adeguati“ alla complessità gestionale delle imprese, in particolare quelle piccole e medie, evitando che diventino adempimenti rituali privi di efficacia oppure che semplicemente restino lettera morta.
Nel corso del webinar saranno esaminate le ultime novità introdotte in tema di adeguati assetti gestionali e le conseguenti ricadute pratiche, focalizzando alcuni dei problemi che si porranno in caso di esercizio di azione di responsabilità nei confronti dell’amministratore da parte degli organi competenti.
A CHI E’ RIVOLTO:
- Personale di nuova nomina nei Servizi Amministrativi
- Responsabili di Funzione area Amministrazione e Finanza
- Figure aziendali che si occupano di pianificazione aziendale e controllo di gestione
- Imprenditori individuali, Amministratori e Manager Direzionali
CONTENUTI:
• Principi generali degli adeguati assetti secondo i nuovi obblighi di legge
• Obiettivi normativi e gestionali sottostanti
• Il concreto contenuto delle obbligazioni poste a carico di chi amministra l’azienda
• La violazione degli art. 2086 Codice Civile e 3 CCII come fonte di responsabilità
• Conclusioni
ISCRIZIONE:
Per partecipare all'evento è necessario effettuare la registrazione entro il 26/03/2023 compilando il form seguente >>> https://forms.gle/qu2ySfMiK5rs45hN8
POSTI DISPONIBILI LIMITATI !
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Inclusione e Autonomia: La Storia e la Missione di PizzAut
PizzAut non è solo una pizzeria; è un’opportunità di futuro, una visione concreta di inclusione e autonomia per giovani autistici e per la società intera. Nata come associazione nel 2017 da un gruppo di genitori di ragazzi autistici, PizzAut è un progetto che va oltre la semplice sensibilizzazione e si trasforma in azione concreta, grazie al supporto e all’ispirazione del fondatore Nico Acampora, padre di un bambino autistico. In pochi anni, PizzAut è diventata un simbolo di inclusione sociale in Italia, mettendo in campo iniziative che mirano non solo a far conoscere il valore delle persone autistiche, ma anche a includerle pienamente nella vita lavorativa e nella società.
L’inclusione è il pilastro su cui si basa PizzAut. Inizialmente fondata come associazione di volontariato, ha visto nei suoi membri – genitori e sostenitori – un gruppo di sognatori che immaginano un mondo migliore, dove ognuno possa sentirsi accolto e valorizzato. Il 19 novembre 2017, l’associazione si è formalmente costituita come Onlus, con l’obiettivo di sensibilizzare la società civile e le istituzioni sul tema dell’occupabilità delle persone autistiche. La strada scelta per realizzare questa missione è stata la pizzeria: semplice, familiare, alla portata di tutti, e soprattutto simbolo di convivialità e festa. La pizza diventa così non solo un piatto, ma un veicolo per nutrire l’inclusione sociale, attraverso il contatto diretto e la condivisione di esperienze.
Oggi, i ristoranti PizzAut sono completamente gestiti da ragazzi autistici, che lavorano fianco a fianco con alcuni neurotipici. Questo progetto non si limita a offrire formazione professionale ai ragazzi autistici, ma promuove un percorso completo di autonomia e crescita personale. Grazie all’AutAcademy, l’accademia formativa creata nel 2020, i ragazzi possono intraprendere un percorso di formazione che li prepara al mondo della ristorazione, ma non solo. L’AutAcademy offre circa 200 ore di formazione in aula e 100 ore di formazione pratica sul campo. Questo approccio innovativo punta non solo a migliorare le competenze lavorative, ma anche a sviluppare abilità relazionali e di gestione dell’imprevisto, elementi fondamentali per costruire una reale inclusione.
Un altro aspetto importante del progetto di PizzAut è l’impegno verso l’autonomia abitativa. Con le Palestre di Autonomia Abitativa, i ragazzi e le ragazze autistici possono avvicinarsi a una vita indipendente, apprendendo le competenze quotidiane necessarie per gestire una casa, dalla cura del sé alla gestione degli spazi. L’obiettivo è di garantire una vita dignitosa anche nel “dopo di noi,” senza relegare questi giovani a istituti o strutture chiuse. Si tratta di un’opportunità di inclusione e crescita che consente loro di vivere una vita piena e autonoma, permettendo di sognare un futuro di vera indipendenza.
Ma l’inclusione promossa da PizzAut non si limita ai suoi ristoranti. Grazie ai Truck Food e al PizzAutobus, l’associazione è riuscita a portare il suo messaggio di dignità e inclusione in piazze, scuole, aziende e eventi pubblici. Durante la pandemia, il PizzAutobus ha permesso di continuare a operare, portando pizze e inclusione nelle case delle persone. Questo servizio è diventato non solo un’opportunità per restare attivi in un momento difficile, ma anche un simbolo di resilienza e determinazione. Oggi, il PizzAutobus offre un servizio catering per aziende e eventi speciali, portando ovunque il messaggio di un mondo migliore, fondato sull’inclusione e sulla valorizzazione della diversità.
Un altro importante obiettivo di PizzAut è sensibilizzare il mondo aziendale al tema dell’inclusione. Con il format “Un assaggio di PizzAut,” l’associazione coinvolge imprese che vogliono promuovere politiche di Diversity & Inclusion, dimostrando che l’inclusione delle persone autistiche può essere un valore aggiunto per le aziende stesse. In questo modo, PizzAut non solo promuove l’inclusione a livello lavorativo, ma contribuisce anche a diffondere una cultura del rispetto e dell’accoglienza delle differenze.
La storia di PizzAut è fatta di sfide e successi, come l’apertura del primo ristorante a Cassina de’ Pecchi nel 2021, seguito dal secondo a Monza nel 2024. Quest’ultimo è stato inaugurato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, un riconoscimento importante che sottolinea il valore del progetto e la sua rilevanza sociale. Entrambi i locali offrono un menù fatto di qualità e dignità, dove la fretta non è di casa, e ogni pasto diventa un’occasione per fare del bene e per nutrire l’inclusione.
PizzAut è molto più di una pizzeria; è un movimento che vuole cambiare la percezione della disabilità nella società. Attraverso la formazione, il lavoro e l’autonomia abitativa, il progetto permette ai giovani autistici di sperimentare una reale inclusione, sviluppando competenze e acquisendo fiducia in sé stessi. L’inclusione, per PizzAut, non è solo un obiettivo, ma un valore fondamentale che si riflette in ogni aspetto del progetto, dalle attività formative fino agli eventi in giro per l’Italia.
Sostenere PizzAut significa contribuire alla costruzione di un futuro inclusivo, dove ogni persona, indipendentemente dalle sue capacità, possa trovare il suo posto nella società. Con una donazione, è possibile dare più forza alla missione di PizzAut, aiutando l’associazione a continuare a offrire dignità e opportunità ai ragazzi autistici. PizzAut ci ricorda che un mondo migliore è possibile, e che l’inclusione è la chiave per costruirlo insieme.
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