#famiglia mulino
Explore tagged Tumblr posts
mynameis-gloria · 10 months ago
Text
Tumblr media Tumblr media
Somiglianze
31 notes · View notes
omarfor-orchestra · 1 year ago
Note
Ma secondo te perché hanno così paura di mostrare questa relazione? Perchè di questo si tratta, paura. E soprattutto secondo te, finale positivo o no?
Rispondo prima alla seconda, finale aperto né positivo né negativo.
Forse il discorso è la "difficoltà" di parlare di bisessualità che non è ""bianca o nera"" (passatemi i termini ma è per fare capire), non è "ah ecco perché non riesco ad avere una relazione con una ragazza, è perché sono gay" oppure "no guarda ti voglio bene ma non sono per niente attratto dai maschi", è qualcosa che richiede anche una certa attenzione e delicatezza e forse hanno paura che non venga compresa oppure non hanno interesse nell'affrontarla e impegnarcisi. Io penso abbiano ancora la convinzione che il target di una fiction di Rai1 sia di un certo tipo, poco plastico mentalmente, che già sta facendo uno sforzo enorme ad accettare Simone quindi meglio non esagerare (quanto scommetto che a Mimmo daranno tutto un discorso su quanto poco amasse la sua ex e farà una specie di coming out come omosessuale)
L'unica cosa che mi auguro è che capiscano finalmente che non è così e che la smettano di avere paura di uscire dai canoni. Non è che se fai un'altra ennesima scatola con sopra scritto "gay" allora hai risolto i problemi di rappresentanza.
11 notes · View notes
montalbanosbaldhead · 1 year ago
Text
Scusate sono scoppiato a ridere
9 notes · View notes
buscandoelparaiso · 4 months ago
Text
Tumblr media
precisamente
3 notes · View notes
illsadboy · 1 year ago
Text
Tumblr media
Cammino e per caso ripenso a mio padre con il sorriso in faccia e mi manca ma non dovrebbe dopo 17 anni che non abbiamo più contatti. Ha un’altra famiglia e io sono solo un incidente di percorso, ho fratelli e sorellastre che non ho neanche mai visto. Chissà, magari con loro non farà gli stessi sbagli, ma un figlio di puttana rimane un figlio di puttana.
5 notes · View notes
viviween · 1 month ago
Text
Almeno una volta al giorno, ricevo la telefonata di uno dei miei vecchi amici - amici con cui ho passato gran parte dell'adolescenza: con i quali sono cresciuta; io, sono l'unica single: gli altri, o convivono, o sono sposati, e tutti hanno figli.
Il mio più grande dispiacere è capire, dalle loro parole, che non sono felici: eppure, dai loro profili social, dal loro comportamento pubblico, sembrerebbe il contrario.
L'apparenza inganna: la vita di coppia, non è Il Regno del Mulino Bianco.
0 notes
earnshawww · 11 months ago
Text
la coppietta etero ha già formato la famiglia del mulino bianco invece per i ghei solo lo strazio
55 notes · View notes
ilpianistasultetto · 1 year ago
Text
Anche una Premier puo' incontrare il lupo e CappuccettoGiorgia ha incontrato ll suo, LupoGiambruno. Ora e' tutto nelle mani della piccola Ginevra e delle tante pesche che da oggi il lupo sara' costretto a comprare alla Esselunga, anche per vedere i risultati che quello spot potrebbe portare a casa come si e' parlato per giorni e giorni, tra difensori e scettici. Si, si, vero che le cose private non dovrebbero entrare nell'agone politico e nemmeno essere materia per social. Che sarebbe cosa buona e giusta fermarsi sempre e comunque fuori dalle stanze da letto, addirittura fuori la porta delle case degli altri e verrebbe quasi voglia, comunque, di dare solidarieta' a donna Giorgia ma poi penso alle parole di Bersani: "Se parlano da bar, dobbiamo parlare da bar anche noi". Se in questo bar è possibile dare dell'invertito a un omosessuale, dove puoi sbattere in prima pagina un magistrato perche' porta calzini a strisce o dare della "patata bollente" a un'allora sindaca di Roma, giusto fare bar sempre. E non si possono tollerare fazioni che una volta attaccano e una volta difendono a secondo di chi entra nel tritacarne. Se tanta parte di questa nuova societa' ama guardare dal buco della serratura, allora si guarda sempre da quel buco, nel bene e nel male. Oggi tocca a Giorgia, da oggi senza famiglia. Quella famiglia che da un anno viene sbandierata da media e giornali come esempio per tutta l'Italia tra baci e strette d'affetto con effetto mulino bianco. La bella famiglia, quella tradizionale, l'unica dove ci si vuole tutti bene con il cuore. Io seguito a stare dalla parte di Guccini quando canta di ipocrisia:
Alla fine della baldoria c'e' nell' aria un silenzio strano, qualcuno raglia con meno boria e qualcun altro grugnisce piano"
@ilpianistasultetto
76 notes · View notes
altrovemanonqui · 2 months ago
Text
Nella prima metà degli anni ‘60 due donne , giornaliste e scrittrici, si mettono in macchina e da nord a sud intervistano 1018 uomini. Di età e condizioni sociali diverse. Un viaggio sociologico e antropologico complicato che mirava a capire il punto di vista maschile su argomenti che riguardavano la sfera intima della coppia, la condizione della donna ed il sesso. Era impensabile per l’epoca che due donne parlassero così apertamente di tali argomenti.
La verità è che non se ne parla mai abbastanza…e tantissimi rimangono tabù. Quest epoca di iper-informazione ci sottopone ad un maxi bombardamento che non riesce tuttavia a nutrire nel modo giusto coscienze, cervelli e cuori.
Mio malgrado reputo alcune di quelle interviste attuali. La condizione della donna, il sesso, i diritti civili…questo paese sembra pronto a tutto e invece io lo trovo a tutto impreparato.
La gente non è attenta all altro. La gente non è più abituata a “sentire” l’altro. Mi fa paura un mondo così. Forse è per questo che coltivo la mia solitudine e in un modo che quasi atterrisce rifiuto gli altri.
Che mondo è quel mondo che mi costringe a farmi queste domande. (Non giudizi. Solo domande.)
(1) come e' possibile essere circondati da persone che dicono di volerti bene e che non si accorgono che sei incinta due volte?
(2) come e' possibile che mentre lavori con i bambini, studi per formare i ragazzi, studi anche per distruggere quelli che porti in grembo?
(3) come e' possibile che facendo l'amore non eviti, due volte, conseguenze che non vuoi?
(4) come e' possibile che affidi a internet la gestione della tua salute?
(5) come e' possibile che te ne vai in vacanza con le persone che non hai sentito di amare per considerarle alleate?
(6) come e' possibile che dopo avere seppellito in giardino quelli che hai considerato rifiuti organici pensavi di poterla fare franca?
(7) come e' possibile che una gravidanza ti crei vergogna, cosi come pure un aborto medico, preferendo diventare un animale primitivo che continua a navigare come se nulla fosse nella modernita' felice della famiglia del Mulino Bianco?
Solo domande. Nessun giudizio.
Domande come stilettate che non so schivare da giorni.
E questo libro…che pure poco ha a che fare con questa vicenda mi conduce su strade che non voglio percorrere perché non vi trovo nulla di buono.
Tumblr media
8 notes · View notes
ironychan · 10 months ago
Text
A Little Human (as a Treat)
Part 1/? - Un Voluntario
Part 2/? - Un Escursione
Part 3/? - Una Complicazione
Part 4/? - Una Famiglia
Part 5/? - Una Aiutante
Part 6/? - Una Ricerca
Part 7/? - Un Confronto
Part 8/? - Un'Emergenza
Part 9/? - Una Speranza
Part 10/? - Una Sera
Part 11/? - Un'Interruzione
Part 12/? - Una Fuga (Prima Parte)
Part 13/? - Una Fuga (Seconda Parte)
Part 14/? - Una Conseguenza
@dysphoria-sweatshirt @writer652 Man, I'm gonna miss this story when it's over. Only one more part to go.
Tumblr media
Back in San Giuseppe, Officer Ippolito led Signorina Mulino and Signora Macarello back to his home, then asked them to wait while he cautiously opened the door and peeked inside. There'd been no chance to really explain the whole situation to his wife before he'd run off to see if he could dispel the angry mobs, but that wasn't his main concern. Amalia wasn't the type to panic. What Ippolito was worried about was whether any of the neighbours had noticed who his guests were.
It turned out he needn't have feared. He poked his head inside and found what looked like a reasonably ordinary social gathering. Amalia was serving coffee to Graziano, Ruggero, and Antonio, while Signor Giglioli sat on the sofa petting Tortetto the cat with one hand while the other held a bag of ice against his right eye.
Ippolito breathed out. “Okay, ladies,” he said. “Come on in.”
Amalia was startled to see him arrive with more people, but rose to the occasion as she always did. “Selina!” she first greeted the French pastry cook. “How nice to see you. And your friend...”
“This is Felicia Macarello,” said Ippolito. “She's Tony's wife.”
Antonio, sitting between Graziano and Ruggero at the kitchen table, nearly split his coffee out. He quickly put the cup down and got to his feet.
“Felicia?” he asked, wide-eyed. “Is that you? I told you not to come looking for me!”
“Of course I came looking for you!” the woman in blue replied, marching up to him. “I kept thinking about you all alone up here not knowing what you were doing, and I was afraid you might... oh, my cod...” she said suddenly, covering her mouth with her hands. “I have seen you up here before! You've been in the Patisserie with your friends! How long has this been going on?” she demanded.
“I've seen you, too!” Antonio realized. He took her hands. “You're always in that pastry shop! I thought you were just Signorina Mulino's friend.”
“I am Céline's friend,” said Felicia. “Who are these men you're always with?”
“They're my friends I see on Thursdays!”
“Your friends on Thursdays are humans?” Felicia looked around the room and shook her head. “Why didn't you ever tell me?”
“Well... I thought you were scared of the surface,” Antonio admitted sheepishly, “and I didn't want you to be worried about me going up here. Why didn't you ever tell me?”
“I thought you were scared of it!” she replied. “My parents told me you'd been up there once and something awful had happened. That's why I didn't like you at first, because I thought they only wanted me to meet you because it would keep me in the water!”
“You're kidding,” said Antonio. “My parents told me that you were scared of the surface. You've been coming here all this time?”
“I've known Céline since I was fourteen,” Felicia said.
“I've been hanging out with the guys since I was about the same age,” said Antonio.
There was a long moment of silence.
“Are you telling me that all this time...” Felicia began.
Her husband winced, bracing himself.
“... that all this time we could have been coming here together instead of sneaking around?”
Antonio nearly fell over with relief. “I... yeah, I suppose I am,” he admitted.
Again, there was silence.
“Amalia,” said Antonio, “is there any more of that coffee for my wife?”
“Of course!” said Amalia happily – she, too, was relieved that they were not about to witness the implosion of a friend's marriage. “Do sit down, Felicia.” She offered a chair. “It's lovely to finally meet you! Antonio mentions you from time to time and I always did wonder why he's never brought you by with him. Is it true you have a prizewinning garden?”
“Why, yes, it is. I'm very proud of my crinoids,” said Felicia, sitting down. “You told them that, Tony?”
“Of course I did!” said Antonio.
Felicia smiled and motioned to Signorina Mulino. “Céline, come and meet my husband.”
“A pleasure, Monsieur Maquereau,” said Signorina Mulino.. “I've heard so much about you, I feel like I know you already.” She shook his hand, then looked around for a place to sit, only to see that they were out of chairs. “It's got quite crowded in here. Shall I go see what's left over in the bakery? If somebody can come with me, we can bring another chair or two, as well.”
“Oh, yes, please!” said Felicia, standing up again. “Didn't you have extra raspberry éclairs?”
“Yes, Signora Maggiani never picked them up,” Signorina Mulino replied. “I wonder if she got caught up in the whole monstres marins affair.”
“I wouldn't mind a raspberry éclair or two.” Graziano stood up. “I'll carry the chairs.”
“We'll be right back,” Signorina Mulino promised, and she and Graziano bustled out.
Ippolito shut the door behind them, and heaved a sigh. Ruggero was okay with this, then, Amalia seemed like she could handle it, and the Macarellos weren't going to fight... when he turned around and listened to the couple's conversation, they turned out to be comparing notes about people they knew in town and things they'd tried. For the first time that night, things seemed to be going well. He hoped it would keep.
-
Miles away, at the bottom of a cavern off the coast near Portorosso, things were far less serene. Wedged in the door of the Donzellas' old home, Ciccio could only listen to people shouting above him and hope that nobody was getting hurt. He was getting very tired, feeling like he would just fall asleep at any moment, but he fought to stay awake for fear that if he nodded off he would deflate, leaving Ercole and Silvio with nowhere to hide from the squid.
Then, over the thud of his heartbeat in his ears, he began to realize that he couldn't hear the yelling anymore. He listened very hard for a moment, trying to figure out if it were actually quiet now or if his ears had just swelled shut the same way his eyes had. Then he heard a voice right behind him.
“Silvio!” It was Signora Donzella.
“Junior!” her husband joined in. “Are you in there?”
“We're here!” Silvio replied. “Ciccio, it's my parents! You can deflate now!”
Ciccio hadn't been sure he knew how to do that, but when he heard it was okay, he almost involuntarily relaxed at once. Water rushed out of him, and within moments he was no longer stuck in the opening. He tipped over backward, and drifted like a leaf to lie on the warm stone of the cavern floor. His skin felt like it had been stretched like a blown-up balloon, and it wasn't snapping back right away. Instead, it was hanging off his arms and legs like clothes that were too big.
He was able to open his eyes again, although they wouldn't focus very well, and the first thing he made out was the Donzella family above him, embracing as they reunited.
“Mom! Mom! You should have seen Ciccio!” Silvio was saying excitedly.
“Darling!” Giorgia replied, kissing him on each cheek over and over. “Are you all right?”
“I'm fine!” Silvio replied. “Where'd the squid go? Did you kill it?”
Ciccio decided he didn't care where the squid was. It wasn't here, and that was the important thing. He shut his eyes, intending to go to sleep right there, but then he heard a tremulous voice asked, “are you all right?”
He opened his eyes again and looked up, and saw Ercole hovering over him, looking a little worried.
“I dunno,” Ciccio replied. He'd obviously never done anything like that before, and didn't know what the consequences were going to be.
Ercole took Ciccio's hands and pulled him up into a sitting position, then held him there while timidly poking his head out of the doorway. In the cavern above them, various sea monsters were cgreeting each other, congratulating and thanking the three kids who had evidently done something heroic, and making sure the Donzellas weren't hurt. Among them were Atinnia and Giordana Trota, and it was to them that Ercole called out.
“Hey! Trota family!” he shouted. “Down here!”
“Ciccio!” Giordana darted down and grabbed Ciccio by the gills to give him a big kiss. “What happened?”
“He, uh... he inflated himself and plugged up the door so the squid couldn't get us,” said Ercole, sounding sheepish. “He saved our lives.”
“A hero!” Giordana exclaimed, and kissed him again.
“You're alive!” exclaimed another voice. Ciccio was almost too tired to even turn his head, but he did, and found the three kids – Luca, Alberto, and Giulia – swimming closer. They looked overjoyed to see him, and Ciccio was pretty happy to see them, too, as they surrounded him. If they were back, then hopefully that meant they'd found...
“Is your cousin okay?” he asked Alberto.
“Flavia? She's fine,” Alberto assured him.
“She's spending the night at my place,” Giulia added. “I'm gonna stay with Luca's family. You can change back in the morning... as long as you have somewhere to stay.”
“Yeah, there's not much left of the Donzellas' barn,” Alberto added.
“I don't think the Donzellas will want to be bothered again,” Signora Trota agreed. “Francesco and his friend can spend the rest of the night at our place if they like.”
That startled Ciccio enough to open his eyes wide. “Huh?” he asked. “Aren't you mad at me?”
“Not at you, no,” Signora Trota told him. “I'm still very upset with Giordana, but I'm not angry with you.”
“Who's this friend of yours?” asked Alberto.
“Oh, he's...” Ciccio tried to look around, but all of his muscles were sore. What from what he could see, however, Ercole seemed to have vanished. “Where'd he go?”
There was really only one obvious place a person could have hidden, and that was in the Donzellas' old house. Luca went ahead of the others and peered into the space, lit only by glowing algae that grew around the cooking vent. By that light, he could make out the shape of a sea monster sitting on the floor with its arms folded over its chest.
“Don't come any closer,” a familiar voice barked.
Luca stared. “Ercole?”
“Did you say Ercole?” asked Alberto.
“Stay outside,” Luca ordered his friends. Both Alberto and Giulia sometimes went out of their way to make trouble where Ercole was concerned, and Luca's gut told him that now was not the time for that. Once he was sure the others would stay put, he slipped into the living space for a better look.
The figure was sitting under what had once been the Donzella family's dining table, and as Ciccio had noted early, was immediately recognizable. Ercole in any shape was lanky with big feet and a big nose, and he had the silly little barbels in the place of his attempt at a moustache. The sour expression on his face was also instantly familiar.
“What happened to you?” Luca wanted to know.
“It's Ciccio's fault,” huffed Ercole. “He pricked me with one of his spines, and it turned me into an ugly, smelly sea monster! I think he did it on purpose. But you're here now,” he added, “so get on with it and change me back.”
Luca certainly hadn't known that Ciccio's venom would do that, and he doubted Ciccio had, either. It had surely been an accident, but that left a number of questions, the most important of which was how to do what Ercole had just asked.
“I don't know how,” said Luca.
“What?” Ercole's eyes went wide in terror. “Ciccio said you had a magic book!”
“Yes, but we only wrote down the one spell,” Luca explained. “That tells us how to change Ciccio and Flavia back, but I don't know about you.” Would he change back when they did, or would Luca and Alberto have to make another trip to the Library of the Deep for more information? “Anyway, Flavia's already gone to bed. We'll get her and Ciccio back together to change back in the morning.”
“So I'm just supposed to spend the night down here?” Ercole whined. “Do you know what kind of a day I've had? I got stabbed in the hand by a poisonous spine number one, number two I turn into a sea monster, and number three before I could even try to get out of the water, this giant sea monster drags me off to help rebuild his barn! A bunch of horrid bratty children decided to teach me to swim by torturing me all afternoon, I got tangled up in seaweed...” he'd begun holding up fingers to count off his misfortunes, but now he'd run out. “My sweater is ruined, I had to help the Trota family make dinner like I'm some kind of servant, everybody's telling horror stories about giant squid, I find out you three have wandered off on a jolly little holiday and I can't even change back yet, Signora Donzella fed us bugs and made us sleep in the barn, and finally the giant squid turns out to be real and it attacks us! This has been the worst day of my entire life, and now you want me to sleep down here in the dark and cold at the bottom of the sea?”
Luca could hear snickering behind him, and suspected that Alberto and Giulia were lurking in the doorway in spite of Ercole's instructions. He raised a hand to his mouth to hide his own smile. It didn't sound like a very fun day, but it was hard not to think that Ercole kind of deserved it.
Tumblr media
“Flavia and Ciccio haven't had very good days, either,” said Luca. “I think you can handle it. Do you want us to tell your parents where you are?” He didn't want to go back up on land and have to go knock on their door, but it was polite to offer.
“No!” said Ercole, and grabbed Luca by the shoulders. “You can't tell anybody, not a single soul, do you understand?” He looked over Luca's shoulder. “You two, I told you not to come in here!”
Luca heard more giggling.
“You cannot tell,” Ercole repeated. “I would be a laughingstock. Worse! People would treat me like a sea monster!”
“And that would be awful, huh?” Luca couldn't resist asking.
“Yes!” said Ercole, without a trace of irony.
There were several ways Luca could have responded to that, but after a moment, he deliberately chose the one that Ercole least deserved. “All right, we won't tell a single soul,” he promised. “Right, guys?”
He looked over his shoulder. Sure enough, Alberto and Giulia were there looking in, along with Arturo and Silvio. All four of them were grinning.
“Aw, come on!” protested Giulia.
“Look at his face!” Alberto agreed, grinning.
Luca glared at them.
“Oh, fine,” Alberto said. “We promise. Right?” he turned to Giulia as if hoping she would disagree.
“Yeah, whatever,” she said.
“Good,” Ercole said, letting go of Luca. “You all, get out of my way,” he ordered, and wriggled out of the cavern between the children.
Outside, Ciccio was leaning heavily on Giordana's shoulder with his eyes shut, possibly already asleep. His stretched-out skin was hanging off him, although it looked like it was already starting to shrink back into shape. It would probably be fine by morning. The rest of the crowd that had gathered to deal with the squid was beginning to disperse. Those who were still here were yawning, eager to resume their interrupted sleep.
The Donzellas were still there, and to the surprise of Luca and the others, Signora Donzella came up and gave Ercole a hug and a kiss on each cheek. “You, too,” she told the startled boy. “Thank you for looking after Silvio. If there's any way we can repay either of you, please let us know.”
Ercole almost raised an arm to wipe the kisses away, like a child who'd been embarrassed by his mother in public, but managed to resist. “Ah... it was nothing, Signora,” he managed.
Signor Donzella patted Ercole on the back, too, and then they allowed him to leave with the Trota family and Ciccio. As soon as their tails vanished through the cavern openings into the dark water beyond, Alberto burst out laughing.
“He's a catfish!” he wheezed. “Of course he is! Sad little whiskers! Oh, man, that's great! We're gonna need to get a camera!”
“That's not nice,” Luca told him.
“He's never been nice to us,” said Giulia, who was also giggling.
“That doesn't mean we should be as bad as he is,” Luca said firmly. “Now later, when he's mean to us again, we can point out that we were nice to him when we didn't have to be.” Not that Ercole would be at all chastised by that, but it would make Luca feel better.
Now that the emergency was over, however, sleepiness was taking over again. Daniela rounded up the kids and made sure all of them were okay, then escorted them back to the house. When they arrived, Luca could have taken off his human clothes and put on the seagrass trousers he used as underwater pajamas, but he didn't bother. He just curled up on his shelf and was asleep sounding within minutes. When his father returned with Nonna Libera about twenty minutes later, he didn't even wake up.
Giulia and Alberto stayed awake a little longer, snickering and trading catfish jokes, but they soon nodded off, too. It had been a long and tiring day for everybody.
-
It was past midnight when the mayor arrived in San Giuseppe. The woman currently on duty at the police station directed him to Officer Ippolito's home, where he knocked on the door and was let in to some kind of small party. People were sitting around a table enjoying drinks and snacks, and a game of cards was in progress.
“Mayor Armellino!” said Ippolito, getting to his feet with a smile as if welcoming the Mayor to the gathering. “You made record time! I think you know everybody here. Graziano and his sister run the Museum of Piracy, Ruggero is a furniture maker... you might not have met the Macarellos. Here!” He gestured to a couple who'd been chatting with Signorina Mulino, the French pastry maker. “This is Antonio and Felicia. They have a farm out in the middle of nowhere but they come into town once a week. You know Selina Mulino, and I'm sure you've met Pasquale Giglioli, the confectioner.”
“Ah... hello,” said the Mayor, doing a double-take as he noticed Signor Giglioli had a rather spectacular black eye. “What happened to you?”
“I got into a bit of a fight,” Giglioli replied. “It was nothing.”
The Mayor looked around the room again, confused. This did not match Ippolito's own description of a town terrified of weird scaly creatures crawling out of the sea to assume human form. “Uh... so what was all this about sea monsters?” he asked. “I went to the police station but the girl working there was asleep at her desk...”
“Well, yes, about that.” Ippolito laughed nervously and looked around at his friends, his gaze met with sheepish smiles and the sound of throats being cleared. “It seems... it seems like what we've had here is a case of mass hysteria,” the officer explained.
“Of what?”
“Mass hysteria,” said Signor Giglioli authoritatively. “Have you ever heard about the time they thought they had witches in America, a couple of hundred years ago? Some girls got ill and a doctor said they were under a spell, and everybody panicked and executed several people for sorcery before they came to their senses. I'm afraid we've had something similar here. Somebody saw something they didn't understand, jumped to a conclusion, and the next thing you know everybody's going mad.”
The Mayor stared at him. “You're telling me you brought me all the way here for mass hysteria?”
“We didn't know it was mass hysteria at the time,” Ippolito said. “That's how mass hysteria works. You only recognize it once it's over.”
“One he figured out what was going on, the Officer got everybody calmed down,” Signor Giglioli added.
The Mayor stared at them for a moment, looking from person to person for any sign that this was all some kind of absurd practical joke. Ippolito's guests looked uncomfortable and embarrassed, but nobody was laughing.
“Would you like a raspberry éclair, Monsieur le Maire?” asked Signorina Mulino.
He shook his head. “I'm going to bed,” he declared, and turned and walked out.
The door closed behind him, and eight people, who'd been doing their best to look cheerful and relaxed, breathed out in unison.
“What happens if he finds out it's actually true?” asked Antonio.
Ippolito shook his head and sat back down again. “I guess we figure that out when the time comes.”
-
Flavia woke the next morning not sure where she was... there was a blanket that was unusually heavy on top of her, and the light streaming in was brighter and yellower than seemed natural. Then she realized she was holding on to Giulia's soft toy duck, and remembered that she was on land. She sat up, yawning, and found that Leonardo was asleep on the floor with a blanket and pillow he'd found somewhere. Flavia swung her legs over the side of the bed and reached to shake his shoulder.
“Papa Leo?” she asked.
He opened his eyes and smiled at her, then started to sit up but stopped, wincing. “Oof! My neck!”
“Are you okay?” Flavia asked.
“Yeah, just... never sleep on a hard floor on land, Angelfish. You'll be really sore in the morning.” He managed to sit up, and rubbed the back of his neck, turning his head from left to right to try to stretch out the sore spot. “Did you sleep well?”
“Yes,” said Flavia, “but I was really tired. My legs hurt, all down the back.”
“That's because you're not used to doing so much walking,” Leonardo told her. “I bet Luca had the same thing his first few days out of the water.”
Papa Leo gave her instructions for how to wash up and brush her hair, but when Flavia tried it she got the comb stuck, and it turned out to hurt way worse than accidentally pulling on a fin when grooming. Fortunately, her father heard her squeak of pain and came to help her untangle it. Then he had her sit on the bed so he could do the brushing himself, very gently. This felt nice, and Flavia shut her eyes and enjoyed it. She'd seen and done a lot of fun things on land yesterday before the problems started, but this just might be her very favourite.
Tumblr media
After that, they went downstairs for breakfast. This was nothing fancy, just focaccia with salt and cups of cappuccino, but it was lovely to sit and eat with the sun shining in warm on her back. There'd been times yesterday when Flavia had thought she would never want to get out of the water again, but right now she kind of wished she could stay longer.
They were half done eating when there was a knock on the door. Signor Marcovaldo went down to answer it, and let in Alberto, Luca, and Giulia, who came running upstairs in a thunder of bare feet on the boards.
“Buongiorno!” said Giulia happily, bursting into the kitchen.
“Flavia!” Luca said. “You are never gonna believe what happened in the sea last night!”
“Ercole turned into a catfish!” Alberto said.
Flavia had been about to greet the three in return, as soon as her mouth was no longer full, but she didn't know what to make of this announcement. Especially when it immediately prompted an argument.
“You said you wouldn't tell!” said Luca.
“Flavia doesn't count,” Alberto replied. “We promised not to tell anyone in town, but Flavia doesn't live here!”
Giulia rolled her eyes. “Ercole's not even important,” she decided. “When we got in the water, we found out there was a giant squid in town!”
Flavia swallowed quickly. “Really? I've never seen one! What did it look like?”
“It huge!” Alberto told her. “As big as Uncle Massimo, and it had this one tentacle with a flashing light on the end!”
“My Mom helped fight it!” said Luca.
They described the fight and how they'd built a giant squid lure to trap it, and how after it fled some of the neighbours had tracked it down in the ravine and killed it. Its corpse was now apparently in the reef the sea monsters used as a community gathering place, where people could come to see and figure out what precautions they were going to take to keep such a thing from happening again. Flavia was listening, wide-eyed, to this story when they heard a second knock.
This time, rather than bring somebody up, Signor Marcovaldo called from downstairs. “Bambini!” his voice boomed. “Your friends from San Giuseppe have brought your bicycles back!”
“Oh, good!” said Giulia, and ran downstairs. Luca was right behind her. Flavia paused to finish her mouthful and then followed, and Alberto came last, after snatching up a piece of leftover focaccia to stuff in his mouth.
Several people were waiting for them in the piazza just outside the Pescheria door. The first one Flavia saw was Perla, who immediately ran up to give her a hug. Flavia hugged back, grinning.
Tumblr media
“I've got your clothes upstairs!” she told her new friend. “I'll give them back to you.”
“I forgot all about them!” Perla said. “Thank you!”
Behind Perla, were her father, Grandmother, and Signor Giglioli – the latter sporting a big black eye. While the others greeted the Pepitone family, Luca warily approached the confectioner. “Are you all right, Sir?”
“I'm fine,” Signor Giglioli assured him. “It's not the first time I've taken a knock from some jerk trying to hurt people for no reason.” He went and opened the back of the truck they'd arrived in, and pulled the first bicycle out to give back to them. “Here you are. We managed to convince the Mayor that it was just everyone panicking over nothing, and he's upset but he's not going to do anything about it.”
“Thank you very much, Sir,” said Luca.
“I'm going to keep letting everybody know you're harmless until they finally get it through their heads,” Signora Pepitone announced. “It's really the least I can do.”
“We probably shouldn't go back for a while, I'm guessing,” said Giulia.
“Depends on how long it takes,” said Roberto. “I did meet the Macarellos... they seem nice. Very ordinary sort of people, if you ignore the fact that they live under the sea.”
“That's how sea monsters are,” Giulia nodded.
Flavia realized that now she had an opportunity to ask Perla for her address. “Do you want to be pen-pals?” she asked. “I've never had one before, but I promise to write at least once a week.”
“Yes!” squealed Perla, then looked puzzled. “Wait, you have mail under the water?”
“Not under the water, but my Nonna Sofia has a house on Procida where we can get mail,” Flavia explained. She looked back at the Pescheria door, where Leonardo was standing watching this reunion with an unapologetic smile on his face. “Papa Leo, can we give her Nonna's address?”
“Of course we can, Angelfish,” said Leonardo. “That sounds like a wonderful idea. Does anybody have any paper?”
Signor Giglioli offered some, and the two girls traded information. Meanwhile, Luca, Alberto, and Giulia checked their bicycles and found them not damaged, and thanked Signor Giglioli and the Pepitones once again for bringing them back.
“I hope you come back someday,” said Perla. “I want to show you Papà's fancy pigeons.”
“Maybe I can. It'll depend if Ciccio wants to trade again,” Flavia replied. She turned to Luca and Alberto and asked, “did Ciccio have fun yesterday?”
“We didn't really get to ask him,” said Luca apologetically. “He was really tired after puffing up to keep the squid out.”
“Oh... right, yeah, you mentioned that,” said Flavia, wilting a little. If he'd had to protect a friend from a giant squid, Ciccio had probably had a terrible day. He'd probably never want to do this again, which was okay, technically... but Flavia really would have liked to see those fancy pigeons.
“Maybe we can talk him into it anyway,” suggested Alberto. “Come on, let's go get him. Thanks again, Signor Giglioli!”
“You're welcome,” Signor Giglioli replied. “Just make sure you spread the word about my gummy sea monsters.”
Giulia took the bicycles into the yard to keep them safe, and her father made more coffee and brought it out to serve to their guests. Meanwhile, Luca and Alberto went charging back into the water to go get Ciccio and Ercole. Flavia sat on the steps that led from the piazza to the beach and looked out at the sun glittering on the waves.
Leonardo came and sat down next to her. “You eager to go home, Angelfish?” he asked.
“Yeah,” said Flavia. While she would like to do this again someday, to see the pigeons and to let Papa Leo brush her hair... being back in the water would feel really good.
13 notes · View notes
crazy-so-na-sega · 2 months ago
Text
L'amore ai tempi dei lupi
– Sono nato nel 1926, un tempo su queste colline che vedi di fronte a te c’erano dei carbonai, estraevano il carbone necessario per far partire i treni – mi disse poco dopo essersi seduto accanto a me.
Mi aveva chiesto di potersi accomodare su una di quelle panchine della villetta comunale, dove andavo spesso a leggere un libro, perché lì giungeva l’ultimo raggio di sole di quella giornata di ottobre. Oggi non ricordo il suo volto, né so se l’ho mai più incontrato. Cominciò a raccontare senza che gli avessi chiesto nulla, era spinto da un’urgenza comunicativa e non me la sentii di oppormi.
– Devi sapere che sulle colline arrivarono dei lupi, forse scappati dal freddo dell’Abruzzo. Un giorno un carbonaio trovò un piccolo lupetto ferito a una gamba, che cercava di riscaldarsi sulla cenere ancora tiepida, e che era residuo del fuoco che gli uomini, i carbonai, avevano acceso la sera precedente. L’uomo si prese cura del lupetto, lo accudì, gli dava da mangiare, lo metteva a dormire al riparo, finché guarì dalla ferita. La sua natura lo riportò dai suoi simili un giorno che sentì un ululato provenire da un punto imprecisato del bosco.
Non sapevo perché avesse deciso di parlarmi di quella vicenda del lupetto, non sapevo nemmeno quanto di leggendario ci fosse nel suo racconto. Il tono con cui raccontava era così privo di enfasi, ma al tempo stesso così partecipato, che restavo ad ascoltarlo con piacere.
– L’anno successivo quello stesso carbonaio aveva posto della carne all’interno del suo accampamento di fortuna. Una sera, rientrando dal lavoro, trovò sei lupi affamati che gli stavano sottraendo il cibo. Si sentì spacciato. Sbagliava. Il capo – branco era il lupo che egli aveva salvato l’anno precedente. Con una serie di ululati strani, il lupo riconoscente quietò i suoi compari, che continuarono a mangiare la carne senza avventarsi sull’uomo. Il lupo ha buona memoria, a quanto pare.
Anche “l’uomo con gli occhi del 1926” ne aveva, a giudicare da quel che mi raccontava. Non indagai sulla veridicità della storia, del resto lui si limitava a riferirmela, e se anche avesse aggiunto elementi romanzeschi, che ci sarebbe stato poi di tanto grave?
Continuò in una sorta di flusso di coscienza ininterrotto, come spesso accade a coloro che hanno una certa età e che ricordano episodi lontani nel tempo in ogni minimo dettaglio.
Mi raccontò anche la sua personale storia di guerra, che in quanto personale è inevitabilmente soggettiva, condizionata, limitata, ma non per questo meno reale.
Dove oggi sorge un campo di calcetto, all’epoca della seconda guerra mondiale c’erano, almeno stando a quel che mi raccontò l’uomo, quattro cannoni della contraerea tedesca.
– I tedeschi, quelli che stavano nella mia zona, avevano un buon rapporto con la popolazione. Mussolini aveva emanato una legge per razionare il grano, quello in eccesso doveva essere portato all’ammasso.
Sui tedeschi e su Mussolini avevo da ridire, strabuzzai gli occhi e lui colse il mio sgomento, ma poi capii che lui non era un nostalgico fascista, che non ignorava, adesso, quel che il nazismo e il fascismo hanno rappresentato. Solo che “quei” tedeschi, quelli della sua minima e privata storia, non erano orchi, almeno a lui non apparvero tali.
– Gli americani, che erano giunti per liberarci, bombardarono senza stare troppo a distinguere i veri obiettivi delle bombe. Un giorno vidi a 40 – 50 metri da me cadere qualcosa dal cielo, pensavo fossero pacchi di pane o comunque cibo, invece erano bombe, ed è solo per un miracolo che sono qui a raccontarti questa storia. C’era un mulino, le madri di famiglia andavano lì a prendere il pane per sfamare i figli. Un giorno un bombardiere americano sganciò una bomba uccidendo una settantina di persone.
Ascoltavo ripromettendomi di indagare più a fondo sulle vicende, anche se temevo (cosa che infatti accadde) che di lì a pochi giorni mi sarei dimenticato di questo proposito, preso dalle mie questioni personali.
– Poi c’erano i tedeschi cattivi, lo so. C’erano anche tanti italiani che saltarono da un carro all’altro non appena si presentava l’occasione, gli apparati che avrebbero dovuto proteggerci erano tutti corrotti.
Parlava, ripeto, senza retorica, nonostante stesse descrivendo avvenimenti enormi. Pensavo a un uomo di oggi, mediamente inserito, né guerrafondaio né troppo impegnato politicamente, che all’improvviso si trova in mezzo a eserciti, bombe, armistizi, razzie, soprusi, stupri. Per quanti sforzi potessi fare, però, il mio pensiero non poteva neanche minimamente paragonarsi al suo ricordo. Lui aveva vissuto certe situazioni, io no, e questo scava un abisso.Lo ascoltavo, ogni tanto facevo qualche domanda ma lasciavo che fosse lui, se voleva, a raccontare, perché non avevo intenzione di risvegliare ricordi terribili oltre a quelli che già aveva.
Poi, improvvisamente, dopo un po’, cambiò discorso. Prese a parlarmi della sua vita sentimentale, di come aveva conosciuto sua moglie, della sua vita da esule all’estero, per lavoro, dove aveva incontrato italiani disonesti che l’avevano raggirato.
– L’uomo e la donna sono piccole colture selvagge, destinate a rimanere tali fino a che non s’incontrano per germogliare altri fiori. Mia moglie l’ho conosciuta in un pomeriggio del 1950. C’era il sole, come oggi. La vidi seduta di fronte a una bottega. Chiesi a un mio amico di accompagnarmi, mi vergognavo di dirle che mi ero innamorato.
Sorrisi, ripensando a quante volte mi ero sentito stupido nell’infatuarmi così, al primo sguardo. Ebbi la conferma che questo genere di follie erano sempre accadute.
– La mamma della ragazza mi disse che non era il caso. Poi, però, ci frequentammo, ci innamorammo l’uno dell’altro e dalla nostra unione nacquero dei figli. Le piccole colture selvagge avevano dato frutti.
L’uomo con gli occhi del 1926 mi aveva raccontato tutto questo, quel giorno, e ancora oggi non so perché.
– Tu ce l’hai una ragazza? – mi chiese poi alla fine del racconto.
– No – gli risposi sorridendo.
– Quanti anni hai?
– Trentadue.
– Ti facevo più giovane! Ti devi sbrigare, devi trovare una ragazza! – mi disse colpendomi affettuosamente sulla spalla sinistra.
Passeggio ancora per le strade del mio paese. Mi siedo spesso su quella panchina dove due anni fa “l’uomo con gli occhi del 1926” mi affiancò. Non sempre c’è il sole. Quasi mai c’è compagnia.
Oggi pomeriggio ho ripensato a quel giorno, alla sua pacca sulla spalla, alla storia delle “piccole colture selvagge”, alla bottega aperta in una domenica pomeriggio del 1950.
La strada principale del mio paese è illuminata a festa.Fa freddo. Pochi temerari girano per le strade. Ogni tanto passa una coppia. Allora può accadere che mi torni alla mente quella domanda.
– Tu ce l’hai una ragazza?
E’ strano come ciò che un tempo ti avrebbe ferito, solo due anni dopo ti fa sorridere. Non credo che la “maturità” in tutto questo c’entri qualcosa. Piuttosto penso che si tratti di “oblio”. Per essere più preciso: non penso più. Sorrido.
---
3 notes · View notes
gregor-samsung · 3 months ago
Text
" Alla fine dell’estate Péjsach doveva partire per l’America con la sua famiglia. Si era già abituato al “tubino” e invece degli occhiali di prima portava il pince-nez con un nastro. Una volta, passeggiando con lui, gli restai indietro di mezzo passo, e l’occhio mi cascò per caso sulla sua lente. “Aspetta un po’,” dissi stupito. Gli tolsi il pince-nez dal naso e lo poggiai sul mio. Il giorno stesso andai dall’oculista e mi misi le lenti sul naso. Adesso vedevo benissimo i visi per strada, leggevo i numeri sulle carrozze e le insegne all’altro lato della strada. Vedevo tutte le foglioline sugli alberi. Guardai la vetrina del negozio “Faenza” e vidi cosa c’era sugli scaffali interni. Vidi dodici piatti messi in fila su cui erano disegnati degli ebrei ricoperti di stracci, sotto c’era scritto “Facevano credito”. Oltre il fiume, stupito, vedevo le persone, un gregge, il mulino a vento di Griva Zemgal’skaja. Fischiettando passò sulla riva Osip, insieme a cui avevo studiato per gli esami della classe preparatoria. Si era tolto tutto rapidamente ed era rimasto marrone con addosso solo il cappellino rotondo, con quello era corso in acqua. Correndo, mi guardò con la coda dell’occhio. Volevo dirgli “Salve”, ma non osai.
Andai alla casa dove l’inverno prima abitava Eršov. Vidi un disegno di chiodi sul cancellino da lui tante volte aperto. Cigolò. Attraverso la soglia, curvo, passava Olechnovič. Aveva quel mantello con il cappuccio in cui l’avevo visto d’inverno. Adesso riuscii a vedere che l’abbottonatura del mantello era composta di due teste di leone e di una catenella'che le univa. La sera, quando fece buio, vidi che c’erano molte stelle e che avevano i raggi. Pensai che fino a quel momento tutto quello che avevo visto lo avevo visto male. Sarebbe stato interessante, vedere adesso Natalie e sapere com’era. Ma Natalie era lontana. Quell’anno passava l’estate a Odessa. "
Leonid Dobyčin, La città di enne, traduzione e postfazione di Pia Pera, Feltrinelli (collana I Narratori), 1995¹; p. 139.
[Edizione originale: Город Эн, Krasnaya Nov editore, Mosca, 1934]
4 notes · View notes
omarfor-orchestra · 1 year ago
Text
Mentirei se dicessi che non la sto ascoltando in loop tra l'altro è così tanto pubblicità della mulino bianco
MDKFKFKEODOOFOEOFKEOWOSOOS 🔊🔊🔊🔊🔊🔊🔊🔊🔊🔊🔊
5 notes · View notes
buscandoelparaiso · 4 months ago
Note
aggiungo che ha cambiato bio anche lui, ho appena guardato perché adesso sono interessat* e devo fare una full immersion
Tumblr media
allora ragazz*, mettetevi comodi perchè ho fatto una ricerca accurata (twitter spagna😅) e questo è il riassunto delle ultime 24 ore e di cosa stia succedendo alla famiglia del mulino bianco #adv
- alice da mestre improvvisamente toglie le foto in evidenza col marito, toglie il cognome Morata dalla bio, toglie la bio dove parlava di figli e marito e PARE che in alcune ig stories dei giorni passati non portasse la fede (non confermato), dal profilo di morata spariscono bio, foto profilo di famiglia e fede al dito. inoltre molto strano che lui sia andato a firmare col milan senza di lei considerato che spingono sempre sull'immagine di famiglia felice nel paese delle meraviglie che fa tutto insieme
- la spagna intera dice su twitter che morata la tradisce da anni, che tutti a madrid lo sanno e che lei abbia delle corna che nemmeno la moglie di dybala (sua bff tra l'altro), dice anche che hanno sempre mostrato la famiglia felicissima fortunatissima che vive nell'amore vero e puro dell'anima gemella ma che non è assolutamente cosi bensí una mossa di marketing per farla diventare, negli anni, influencer mamma con brand di skincare come tutte le altre
- dopo che la gente social ha notato il cambio nei profili da parte di entrambi, giustamente curiosa chiede nei commenti se è vero che si sono lasciati e alice da mestre in un italiano che nemmeno sua figlia di due anni userebbe credo, risponde ad alcuni commenti senza smentire la separazione ma dicendo solo che morata non l'ha tradita che loro due si rispettano molto dopo tutto quello che lui ha fatto per lei in questi anni. Si offende con tutti quelli che le scrivono dicendo che è assurdo che la gente parli di separazione quando la foto la bio e tutti questi "segnali" li ha dati lei di sua spontanea volontá ed è normale che la gente faccia 2+2
- le sue risposte ai "fan" sembrano davvero dire "ci siamo lasciati ma non per il motivo che dite voi" e anche io le ho lette in questa chiave, mi aspetto il comunicato ig su sfondo nero a breve
- il modus operandi è identico alla f3rr4gn1 prima di annunciare il divorzio quindi o hanno lo stesso team oppure gliel'ha suggerita la wanna marchi della brianza per creare engagement intorno alla cosa (conoscendola annuncerá il divorzio seguita da 5 video di lei che sgrida per finta i suoi figli con dubbio accento ma con lo zoom +100 sulla loro faccia seguito dal 30% di sconto sulle tute orribili che vende)
Per ora è tutto rimaniamo col fiato sospeso, linea allo studio🫡
5 notes · View notes
dilebe06 · 3 months ago
Text
The Atypical Family e In Family We Trust
Il grande vantaggio di vivere in una famiglia numerosa è quello di imparare prima la lezione essenziale dell’ingiustizia della vita. (Nancy Mitford)
Tumblr media
Oggi si parla di famiglia. E non la famiglia della Mulino Bianco, quella tutta felice che si ama... canta e balla al suono dell'aMMMooore. quella non esiste
Bensì si parla di famiglie distrutte, disfunzionali e con relazioni tossiche. come piace a me Per inciso... quelle che ti danno la certezza che i membri della famiglia siano parenti tra loro poiché tutti stronzi uguali.
THE ATYPICAL FAMILY
Parto dalla Korea con The Atypical Family. Questa serie mi aveva stuzzicato con la premessa di una famiglia con superpoteri che però hanno perso. E ciò incide nelle relazioni tra i membri della casa mandando anche in declino i rapporti familiari tra loro.
Adoro le storie familiari che mettono al centro la complessità della famiglia ed adoro anche i super poteri. Cioè, questo drama è un invito a nozze per me.
Come racconta Mydramalist:
Bok Gwi Ju e la sua famiglia sono nati con diversi poteri soprannaturali. Bok Gwi Ju è in grado di viaggiare indietro nel tempo, ma solo per i momenti felici della sua vita. Non può cambiare il passato, quindi può solo soffermarsi su quei momenti felici. Bok Gwi Ju cade però preda della depressione, e questo lo porta a perdere il suo potere soprannaturale. Anche la sua famiglia perde i propri poteri a causa di problemi moderni come insonnia, bulimia e dipendenza da smartphone. Un giorno, Do Da Hae si ritrova coinvolta con Bok Gwi Ju e la sua famiglia. Inizia a vivere con loro portando così molti cambiamenti nella vita di questa famiglia.
Siccome è agosto e fa caldo e non ho la testa per fare un commento complicato, andrò a scrivere ciò che mi è piaciuto e cosa invece non mi ha convinto tantissimo.
Prima di tutto ho amato come la serie abbia reso la disfunzionalità di questa famiglia. L'isolazionismo, l'ossessione, le ingiustizie... durante la visione si nota come ogni membro faccia fatica anche solo a parlare ed aprirsi con i suoi parenti, rendendoli tutti molto chiusi e sofferenti. Esempio lampante è I Na la figlia del lead che preferisce passare il suo tempo con chiunque, tranne che la sua famiglia. Si attacca al telefono per non guardare una realtà che non la considera e non la vuole.
In casa infatti la madre di Gwi Ju detta legge, manipola la persone ed è così ossessionata dal riacquistare i poteri che non riesce nemmeno a vedere il presente davanti a sé. Incapace di supportare i figli e la nipote è solo preoccupata del futuro che non riesce più a vedere ed ignora come i suoi comportamenti feriscano le persone attorno a lei.
A far da paio alla madre c'è il lead, ossessionato pure lui - ma d'altronde sono parenti - con l'andare nel passato ed incapace quindi di vedere e vivere il presente. La figlia tredicenne in particolare.
C'è poi la sorella di Gwi Ju che si getta nel cibo per sopperire al dolore ed ai rimpianti passati... una famiglia allo sbando praticamente.
Tumblr media
Un altra cosa che ho amato è stato il confronto tra la famiglia Bok - ricca e con super poteri - e la famiglia di Do Da Hae, povera e truffaldina ma capace di supportarsi a vicenda e darsi una mano un con l'altro. Questo confronto ha messo ancor più in risalto il tracollo della famiglia Bok mostrando le differenze tra i due nuclei familiari: c'è più idea di famiglia in quella di Da Hae i cui membri non sono nemmeno legato da vincoli di parentela che in quella di Bok dove il concetto di "famiglia" è spesso legato unicamente ai superpoteri.
Un altra cosa che mi è piaciuta è come tutti questi mali che affliggono i Bok sono mali derivati dalla "famiglia" stessa e che vengano poi risolti non con un colpo di bacchetta ma lavorando sui rapporti tra i membri: parlando, confrontandosi e aiutandosi uno con l'altro...piano piano la famiglia Bok si rimette in carreggiata ed i poteri tornano.
Tra i personaggi spiccano quelli femminili: la sorella di Gwi Ju, Dong Hee e Grace sono state tra le mie due preferite. Un po' gatto e topo: litigano, si strappano i capelli, si insultano a vicenda ma alla fine si aiutano e nasce tra loro anche una bella amicizia. Dong Hee è inoltre un personaggio molto interessante: tosta, combattiva ma allo stesso tempo fragile e sensibile. Mi è anche piaciuta la madre di Grace per il suo essere l'unico personaggio che proferiva cose sensate e sagge di tutta la serie. Truffaldina quanto vuoi...ma come inquadrava e leggeva la realtà lei, nessuno mai!
Carina anche la lead. Soprattutto mi hanno fatto ridere le sue reazioni ai superpoteri della famiglia Bok. Era un personaggio divertente da vedere anche se per me, pecca dal punto di vista di background: perché ste lead devono sempre essere delle disgraziate, orfane, senza un soldo, piene di debiti, bullizzate, fatte a pezzi dalla vita ma pure e buone nell'animo???!!! Da Hae fa cose cattive solo perché costretta dalla madre. Non poteva essere una truffatrice che fa le truffe perché gli va?! No. L' ennesima Cenerella dei drama.
Ma se c'è un personaggio che ho amato e per cui mi sono sentita davvero empatica - e mi ha fatto piangere - quella è I Na. La ragazzina più invisibile della Korea, porella. Impercettibile anche dalla sua stessa famiglia.
La madre muore in un incidente stradale quando lei è piccola e suo padre passa i successivi anni ad ignorarla, troppo impegnato a cercare di tornare nel passato per salvare gente. Così come la ignora la sua famiglia tanto che per sua Nonna lei non è nemmeno sua Nipote, visto che non ha poteri magici. E' una ragazzina chiusa, timida, senza amici che passa ore al telefonino sempre da sola. La sua situazione è resa in modo magistrale nel drama e tu spettatore percepisci perfettamente i suoi sentimenti.
Ed ho pianto quando parla con il padre - finalmente - rivelandogli le sue emozioni, paure e dispiaceri, cominciando così a riallacciare i rapporti con il genitore. Grazie a ciò e al supporto delle altre persone, nel finale della serie si fa degli amici, partecipa ad una competizione, trova un fidanzato carinissimo ed è molto più sicura ed onesta rispetto al passato. Lunga vita a I- Na! Personaggio TOP di questa serie.
Ed adesso passiamo a ciò che non mi ha convinto del tutto: il lead e la storia d'amore.
Gwi Ju, esattamente come la madre, è un ossessionato. Dal passato in particolar modo e dal salvare qualcuno grazie al suo potere. Non posso dargli torto: a differenza dei membri della sua famiglia Gwi Ju vuole usare i suoi poteri per aiutare gli altri: è un bel gesto.
Tuttavia il non riuscirci ed il perdere le persone attorno a lui, fanno sì che ne diventi ossessionato e cada poi in depressione:
prima che la serie iniziasse era fissato dal tornare nel passato per salvare il suo collega pompiere dalla morte, trascurando la sua famiglia con tutti questi viaggi avanti e indietro.
Poi, quando conosce la lead, è ossessionato da lei e dalla sua morte. Ad un certo punto dice alla ragazza:-" una volta mi aggrappavo al passato...adesso mi aggrapperò a te." Ma perché ti devi aggrappare a qualcosa o qualcuno??? Non puoi vivere in modo indipendente? Hai una figlia che ha disperatamente bisogno di te, una famiglia che ti aspetta e ti vuole bene e che rischia di finire pure in bancarotta e l'unica cosa che quest'uomo riesce a fare è... pensare alla lead. Sempre. Ovunque. Non torna nel passato per rivivere i momenti con la sua famiglia, con sua figlia, sua sorella o un amico o che so...la moglie morta. No.
Il problema che ho avuto con Gwi Ju è che sembra vivere SOLO per la lead. Non ha piani, obiettivi, passioni... niente. Scopo delle sue giornate è tornare indietro nel tempo per passare più tempo possibile con Da Hae. E basta. Manco la figlia o la ex moglie.
Onestamente, è un personaggio troppo monotematico e terribilmente noioso per me. Posso capire il suo desiderio di salvare la vita della lead ma quando questo diventa il SUO UNICO SCOPO NELLA VITA, mi viene solo da alzare la braccia al cielo e sbadigliare.
La cosa ancor più frustrante per me, è il cosiddetto arco di sviluppo di Gwi Ju: nel finale riesce finalmente a comprendere sua figlia, parla con sua sorella, fa pace con la famiglia, si risolleva dal suo umore depresso... per poi andare consapevolmente a farsi ammazzare per salvare la lead. E tutte le belle parole dette a I Na, ipotizzando un vero futuro padre e figlia, vanno a farsi fott...ere.
Alla fine Gwi Ju non supera MAI la sua ossessione - a differenza dalla madre - ma anzi, la serie fa sì che questa si avveri, dandogli pure ragione:
" hai fatto bene ad essere ossessionato fino a mo' dal passato trascurando tutti quelli attorno a te, perché vedi, puoi salvare davvero le persone."
E questo quindi si ripercuote poi con la storia d'amore che sì è stata carina e ci sono stati anche dei bei momenti. Ma per me era pure troppo: troppo smielati, troppo iper concentrati, troppo monotematici... 80% della serie gira intorno a questa storia d'amore che intreccia passato, presente e futuro rendendola per me troppo centrale.
Soprattutto quando hai altri personaggi interessanti con storie intriganti che potresti sviluppare. Ed invece no: scene ripetitive fino alla nausea dei due lead che si guardano come due gorgosprizzi.
Tumblr media
Il finale poi è un concentrato di buonismo e salti della Fede. La logica dei poteri di Gwi Ju non viene spiegata come non si spiega come mai Da Hae è l'unica che può vedere e toccare il lead quando viaggia nel passato... la forza dell'ammmmooooreeee??? O_o Per carità, se ti tappi il naso e non cerchi una logica, la cosa può anche funzionare.
Detto questo, The Atypical Family è in sintesi una storia d'amore condita da gente con superpoteri e problematiche personali e famigliari: l'ho visto con piacere ma non mi ha fatto mai innamorare.
Carino da vedere, con i personaggi secondari per me migliori di quelli principali, un bel lavoro sul piano psicologico e di costruzione della storia d'amore. Tuttavia "il troppo stroppia" , con questa storia d'amore che ahimè, mi sono trovata a skippare in alcune parti.
VOTO: 7.7
IN FAMILY WE TRUST
"Mors Tua Vita Mea"
Tumblr media
Voi non siete pronti.
Voi non siete pronti ad affrontare una simile famiglia.
Nessuno lo è.
Arrivata in fondo alla serie, l'unico pensiero rimasto nella mia mente era:-" non vorrei una famiglia così manco se me la regalassero."
Se Atypical family presentava un nucleo familiare dove l'incomunicabilità, le ossessioni, i rimpianti la facevano da padrone, con In Family We Trust si sale di livello mostrando una famiglia con un egoismo ed un livello di opportunismo tali da poterli definire quasi tutti dei mostri. per certi versi mi hanno ricordato quelle fatine di bontà di Ps: I Hate You. Il livello di psicopatia era simile.
Ma andiamo con ordine:
La serie segue le vicende della famiglia Jiraanans, ricca, facoltosa, piena di figli e nipoti e che sembrano volersi tutti un gran bene. Quel "sembrano" è tra virgolette, ovviamente. Ma presentiamola questa allegra famigliola:
La famiglia è composta dai Nonni e dai loro 4 figli, ognuno con prole al seguito:
Tumblr media
Il primogenito è Prasert, sposato con Cris e padre di Pete, studente universitario e prossimo alla laurea, il primo nipote maschio della famiglia e che a quanto pare in Thailandia sta cosa è importantissima, visto che Pete finisce anche nelle eredità. Prasert inoltre gestisce l'hotel di famiglia ed è un po' il futuro Capo.
Tumblr media
2) Subito dopo c'è Mate con sua figlia Meimei. Mate un tempo, era bravissimo nel suo lavoro all'hotel ma adesso è un uomo distrutto, depresso e fondalmentalmente inutile che grava sulle spalle della figlia adolescente. In fondo è un brav'uomo, riflessivo e comprensivo mentre la figlia...beh...non dico nulla per non spoilerare. Ma diciamo che l'avrei presa a badilate nei denti per tutta la serie. Parentesi poi sul mistero della moglie di Mate: è morta o è scappata?
Tumblr media
3) Successivamente c'è la figlia Patsorn, direttrice dell'hotel di famiglia, grande lavoratrice e sposata con un pezzo grosso della polizia. I due hanno 4 figli maschi ma due sono da tenere di conto: Yi e Toey. Yi è il figlio maggiore, lavora come parrucchiere, è molto amico del cugino Pete ed è il vero ed unico eroe di questa serie. Toey invece è il figlio minore, va in classe con la cugina Meimei e diciamo che rende chiaro il detto "non c'è cosa più divina che scop...rsi la cugina."
Tumblr media
4) Infine c'è il figlio minore Konkan sposato con una donna di cui non ricordo il nome ed è il parente un po' più avido della famiglia. Ha due figli, di cui il più importante per questa storia è Vegas, legatissimo allo zio Mate e odiato intensamente dalla cugina Meimei, non si sa bene per quale motivo. questo odio rimarrà un mistero della fede. Vegas inoltre è uno dei pochi, insieme ai suoi cugini Pete e Yi, ad avere un minimo di coscienza. Sai no, quel lieve confine tra bene e male che non ti fa essere del tutto una merda.
5) Infine per non farci mancare nulla ci sarebbe anche un altro figlio che però è morto assieme alla moglie in un incidente stradale anni fa e il cui pargolo, Kuaitiao, è l'unico sopravvissuto e che vive assieme ai Nonni. Bravo ragazzo, studente di arte all'Università e badante a tempo pieno degli anziani della famiglia.
Bene, questa allegra famigliola vive tutta una accanto all'altra in una strada che �� praticamente di loro proprietà e che sancisce ancora di più la fallace unità della famiglia. Perché sì, ci si vuole tutti bene finché le cose funzionano. Poi però...
Succede infatti che il Nonno muore e all'apertura del testamento, non solo viene incluso Pete come primo nipote maschio - te l' ho detto che sta cosa è importantissima - ma viene esclusa dalle quote dell'hotel, la figlia Patsorn. Colei che più di tutti aveva dato anima e sangue nel lavoro di famiglia. Ferita e delusa da tale esclusione, la donna si sente rispondere dalla madre che è perfettamente normale che sia stata esclusa: d'altronde è sposata con un uomo che non fa parte della famiglia, quindi nemmeno lei ne fa parte.
Sorvolerò sul fatto che per vent'anni questa donna ha lavorato per la famiglia e non gliel'avete mai detto che in realtà ne era esclusa. #stronzi
Tumblr media
Ovviamente nessuno della family muove un dito per Patsorn, limitandosi a constatare quanto tutto ciò sia ingiusto nei suoi confronti. Fortunatamente marito e figli sono dalla sua parte e gli danno la forza necessaria per contrastare queste decisioni di esclusione che con la morte del Nonno fanno capo al figlio maggiore Prasert.
Inizia così una vera battaglia tra fratello e sorella che finisce però malissimo: Patsorn si dirige a casa del fratello per discutere della questione per trovarlo morto a terra con un foro di proiettile sul fianco.
Casa vuota, impronte cancellate, video di sorveglianza sparito...
Chi gli ha sparato? e perché?
Tumblr media
In family We Trust presenta una storia densa di colpi di scena, segreti e rivelazioni, tenendo lo spettatore incollato allo schermo, desideroso di scoprire sempre di più dei misteri e segreti di questa famiglia. Arrivata alla fine del drama mi sono resa conto che mai e poi mai avrei potuto supporre come sarebbe andata la storia. Gran parte delle domande trovano risposta ed alla fine hai un quadro completo difficilmente si potrebbe indovinare.
Geniale poi, la resa del mistero: i personaggi scoprono le cose assieme allo spettatore che è così costretto a fare supposizioni e teorie assieme ai personaggi. Inoltre alcune volte, la serie ti prende in giro mostrandoti un personaggio che racconta un evento che in realtà non è mai successo, aumentando così le carte in tavola e incrementando il dubbio nelle investigazioni: la serie gioca con lo spettatore facendolo sospettare ogni volta di un personaggio diverso, trovando motivazioni e spiegazioni del perché quel determinato membro della famiglia potrebbe essere l'assassino di Prasert.
Andando avanti con la storia verranno fuori segreti, omissioni, bugie, doppiogiochi e chi più ne ha più ne metta.
Tumblr media
Per quanto riguarda i segreti, - E DA QUI SPOILER COME SE PIOVESSE - il mio preferito è quello del morto, Prasert. Viene fuori che lui e Cris sono in realtà divorziati da 20 anni e che lui in realtà ha un' altra famiglia. (che vede solo il mercoledì)
La seconda famiglia è quella da lui veramente amata, con un figlio dell'età di Pete e di cui Pete non scopre l'esistenza finché il padre non muore e lui si ritrova con un fratellastro ed una matrigna spuntati fuori dal nulla. Non smetterò mai di ridere al fatto di Pete che scopre che i suoi sono divorziati per bocca della polizia. Cioè, sto tizio tra poco si laurea e nessuno gli ha mai detto che i suoi si sono separati anni or sono.
Il fatto che Prasert non abbia mai detto nulla al figlio del divorzio la dice lunga su molte cose. Si potrebbe poi riflettere per ore poi, sull'agenzia di avere due famiglie ma di non essere completamente di nessuna di loro: con una eri divorziato e facevi finta di stare ancora assieme. E l'altra la vedevi solo il mercoledì. Cioè, lo fai apposta per soffrire e far soffrire gli altri?
Tumblr media
Questa famiglia è una famiglia molto strana: capace di grandi prove di protezione e sacrificio per i parenti che reputano più vicini a loro ma allo stesso tempo dimostrano un incredibile mancanza di empatia e di senso civile, risultando quasi dei mostri di menefreghismo. Per ottenere ciò che vogliono, per proteggere le persone che amano, sono disposte a fare qualsiasi cosa anche robe illecite o moralmente sconcertanti. Anche a persone che fanno parte della loro stessa famiglia.
Alla fine si scopre chi ha ucciso Prasert e questo omicidio rappresenta perfettamente quello che sto dicendo:
In pratica la cosa risale a vent'anni prima, quando Prasert e Cris si sposano ma la coppia non riesce ad avere il sospirato nipote maschio. La Nonna brama questo benedetto nipote e come nel medioevo, ogni donna di famiglia viene trattata degnamente e come la Principessa di Casa, solo se rimane incinta.
In questo periodo ad aspettare un bambino è Patsorn, la figlia della Nonna che partorisce Yi e per questo riceve tutte le attenzioni della Casa. Venerata, viziata e coccolata, Patsorn si crogiola nelle attenzioni dei genitori, mentre Cris, la moglie del fratello, langue nell'indifferenza della casa.
Ma ecco che anche Mate e sua moglie Pim annunciano di aspettare un figlio! E mentre il 99% delle famiglie normali farebbe feste di gioia e benvenuto, Patsorn e Cris, preoccupate dalla perdita di potere all'interno della famiglia se questa nascita avvenisse, pensano bene di avvelenare la moglie di Mate e procurarle un aborto spontaneo. Ah, la famiglia...
Tumblr media
Oddio, Cris in realtà la avvelena. Ma come dice alla fine Patsorn al fratello Mate, lei sapeva ciò che Cris stava facendo ma non l'ha mai fermata perché questo aborto conveniva anche a lei.. per continuare ad essere coccolata dalla famiglia.
E qui vorrei prendermi un minuto di silenzio per somatizzare il fatto che Patsorn abbia consapevolmente taciuto sull'avvelenamento della moglie di suo fratello solo per interesse personale.
Così Pim perde il bambino e presa dalla depressione si suicida impiccandosi poco dopo e lasciando Mate nella disperazione e depressione più totale che perdura ancora fino ai giorni d' oggi.
Patsorn tuttavia rivela ai genitori quello che Cris ha fatto e loro costringono la donna a divorziare dal marito per tornarsene a casa ma... Cris è incinta! E quindi niente divorzio e rimane tutto come è. famo finta che non sia mai successo niente.
D'altronde il sacrosanto nipote maschio, erede dell'Impero, Signore dei Sith e Padrone dell'Universo è finalmente giunto tra noi!
Tumblr media
*L'incoronazione
Nessuno dice mai a Mate la verità. Tutto viene seppellito in una bara di omertà e silenzio perché oh, mica vorrai distruggere la famiglia a causa di quella cosa chiamata giustizia?! Mai sia.
Si fanno cene di famiglia con Cris e Mate e Patsorn allo stesso tavolo che vanno tutti avanti con le loro vite COME SE NON FOSSE SUCCESSO NIENTE. Zero sensi di colpa, zero rimpianti, rimorsi...niente. Uno si aspetta che in vent'anni da quando successo questo fatto, un minimo di rimorso, dispiacere o qualche sentimento di colpa venga provato dalle due donne. Ma per tutto il drama - tranne del finale, leccacul...o del caz...o - sul volto delle due donne non c'è il minimo sentore di questo fatto increscioso successo anni prima.
Tumblr media
Passano anni e si giunge ai giorni nostri: Mate, tramite i disegni fatti dal Nonno, scopre la verità che la sua famiglia gli ha convenientemente tenuto nascosta per anni e comprensibilmente sconvolto, va a casa di Cris e Prasert per parlare con la donna che però non c'è.
Mate non la prende benissimo tutto questo: ha passato anni pensando che la moglie amata si fosse uccisa e il loro bambino fosse morto a causa del destino...ma invece il destino si chiama FAMIGLIA. E quella famiglia, mi spiace Mate, ma non ti vuole bene.
A casa non c'è Cris ma il fratello, che di fronte alle accuse di Mate, alla sua disperazione, angoscia e rabbia, risponde in un modo che mi ha fatto davvero pensare che ha fatto bene Mate a sparargli e ad eliminarlo dalla faccia della Terra.
Prasert di fronte al fratello che accusa quella che ormai da vent'anni è la sua ex moglie - ma che ancora vivono assieme dio solo sa perché - di avergli avvelenato la sua di moglie e di non avergli detto nulla per vent'anni, risponde con una calma e nonchalance invidiabili:-" Mate. Sono passati anni ormai. Devi andare avanti. Le cose ormai non possono cambiare. E' tutto nel passato."
Fine. E lo dice con una serenità invidiabile. Come se non fosse una così grande tragedia.
Tumblr media
Io sono sconvolta. E non so nemmeno cosa mi sconvolge di più. Patsorn che si rende complice di un aborto per non perdere il favore della famiglia? il fatto che nessuno per tutto il drama abbia mai dato segno di pensare ancora a questa storia o aver un briciolo di dispiacere per come si è comportato? Il fratello di Mate che sembra non capire la sofferenza del fratello? i nonni che hanno coperto Cris e Patsorn a discapito di Mate e della moglie?
Credo che il problema più grande qui sia la totale mancanza di empatia che i personaggi - soprattutto gli adulti - sembrano avere. Nessuno sembra mai rendersi conto dei dolori e dispiaceri che creano agli altri, preoccupandosi solo dei cazzi propri.
Ne è un esempio lampante Meimei che a metà drama incastra il cugino Toey per l'omicidio dello zio Prasert con una freddezza tale da spaventare anche il suo stesso padre. Lo manda appositamente in carcere ben sapendo che in realtà è innocente. E quando Mate le domanda se non si sente un minimo in colpa di aver o mandato all'ergastolo il cuginetto minorenne o averlo fatto condannare a morte, lei gli risponde che no, non si sente assolutamente in colpa perché "mors tua vita mea." Lapidaria.
Tumblr media
La cosa davvero aberrante per me è la totale mancanza di un conflitto personale tra cosa e giusto e cosa è sbagliato. Capisco che per i personaggi sia "giusto" che Meimei ad esempio, incastri il cugino per salvare il padre. Ma è sbagliato che lo faccia senza un briciolo di rimorso, conflitto, dubbio.
Non c'è nulla di "famiglia" in questa famiglia. Egoisti, menzogneri, opportunisti, falsi, assassini... l'affetto che dicono di provare per i membri della famiglia è illusorio poiché al minimo segnale di pericolo, li venderanno tutti per salvarsi. E salvare chi gli è davvero caro... i membri più stretti. Poi fanno le cene tutti assieme felicini e ti viene voglia di accopparli tutti con un machete.
Perché se è vero che non c'è amore tra le varie famiglie, ciò non si può dire all'interno delle singole famiglie. Yi infatti fa di tutto per salvare sua madre e suo fratello dalle accuse dell'omicidio dello zio. Meimei è disposta a qualsiasi cosa per impedire che suo padre venga arrestato. Dentro i nuclei familiari i rapporti sono onesti e sinceri e molto spesso sono la roccia a cui i personaggi si aggrappano per non cadere nella disperazione. Vedi Patsorn con i suoi figli.
Tumblr media
I personaggi di questa serie sono grigi e interessati. Non sono persone che fanno la cosa giusta e questo l'ho decisamente apprezzato. Ma quelli che esagerano - Meimei e Cris per dirne due - a me sembrano a livelli psicopatici.
Tre per me sono i personaggi che ne escono un po' meglio: Pete, Yi ed in misura minore Vegas.
Pete, è colui a cui più di tutti la vita gli è stata devastata dagli eventi: gli muore il padre assassinato da un membro della famiglia, scopre che i suoi sono divorziati da anni, trova che il padre aveva una seconda famiglia e che ha un fratellastro e una matrigna di cui quest'ultima soffre di cancro... ed infine realizza come sua madre Cris negli anni abbia fatto soffrire la sua famiglia. Oltre ad aver manomesso il testamento del padre, fatto pedinare ecc ecc. Insomma, una donna amabile e tenera.
Ma Pete regge botta. E l'ho adorato. Nel finale della serie si realizza come un ragazzo responsabile e gentile, doveroso e pragmatico e soprattutto consapevole del passato e desideroso di andare avanti non avendo più segreti di famiglia. Fa pace con la zia, con il cugino Yi , allontana la madre tossica e stringe rapporti con la seconda famiglia del padre.
Yi invece è l'eroe della serie. Quello che non ti aspetti ma che è costretto a venire fuori per salvare suo fratello dall'ergastolo o dalla pena di morte. Yi si ritrova con mezza famiglia - madre e fratello poi - sospettati della morte dello zio e farà di tutto per cercare la verità e scagionarli da queste accuse. Proattivo, responsabile, un po' ai limiti della legalità, protettivo ma abbastanza cinico per fare la cosa giusta a discapito dell'amore familiare.
Tumblr media
Ed infine Vegas ed è con lui che si racchiude perfettamente il senso di questa serie:
Ci viene presentato come un bravo ragazzo che odia le bugie, fan della giustizia e adora lo zio Mate per essere così comprensivo, buono e paziente.
Ma è proprio Vegas che si ritroverà tra le mani la prova che indica l'adorato Zio come assassino. Cosa fare? La cosa giusta andando alla polizia magari? D'altronde Vegas sbandierava fino a due episodi prima come la giustizia fosse importantissima! Ma se lo arrestassero gli daranno l'ergastolo/pena di morte allo Zio e Vegas gli vuole troppo bene per fargli questo. Ma così all'ergastolo/pena di morte ci manderanno il nipote minorenne Toey che è sicuramente innocente... Mandare in galera il vero colpevole, l'adorato Zio Mate o far condannare l'innocente -machiteseincula -Toey?
Se Vegas fosse davvero l'eroe di questa serie sarebbe andato dalla polizia. Ma non ci va! E lascia che il povero Toey venga accusato. E a fronte di tutte le sbandierate sulla giustizia ecc ecc Vegas è la prova che l'amore famigliare vince su tutto. Anche sulla verità.
Capisci perché non vorrei mai far parte di questa famiglia?
Almeno però Vegas un conflitto interiore sul cosa fare l'ha avuto. A differenza di quella psicopatica della cugina Meimei.
Tumblr media
Detto questo, ho comunque apprezzato sia la parte narrativa, il suo ritmo, svolgimento e capacità di tenere alta l'attenzione, sia i personaggi così dannatamente diversi rispetto ai soliti drama asiatici.
Ultime tre cose. poi chiudo perché sta a veni' un poema omerico
La prima riguarda il finale: molto bello e significativo con un sacco di momenti di pace e scuse reciproche. Cosa di cui avevamo e i personaggi soprattutto, avevano disperatamente bisogno. E' un buon finale che risolve tutte le questioni e rende giustizia a tutti i personaggi.
Certo, si poteva spendere due minuti in più per far si che tutti questi dialoghi chiarificatori fossero frutto di un attenta autoanalisi e non il risultato della serie che sta per finire...ma dai, ci passerò sopra.
La seconda cosa riguarda l'intenso e "incredibile" lavoro della polizia nel catturare il colpevole della morte di Prasert. No ma complimenti! Uno dei lavori più inutili mai visti in un drama. Ad oggi, mi domando ancora perché nei titoli iniziali compaia il nome del poliziotto incaricato del caso, quando non ha scoperto praticamente quasi niente ed anzi ha sospettato un innocente e poi arrestato un altro innocente. Ma gli interrogatori? visionare le telecamere? perquisire i posti? Perché devono essere i membri della famiglia a portare le prove del crimine alla polizia? Oh ma che state a fa'??!!
Infine, per chiudere in bellezza, vorrei evidenziare la terribile prova attoriale di più di metà cast: cani presi dalla strada avrebbero recitato meglio. Un cartonato avrebbe recitato meglio. Le scene intense, di stupore, rabbia o sconvolgimento, sono state portate in onda con una plasticità facciale da far concorrenza a Barbie. Ciò non aiuta nel percepire le sensazioni e le emozioni dei personaggi e difficilmente mi sono trovata ad empatizzare con i loro sentimenti.
Detto tutto ciò: Drama da vedere se si cerca una serie con una famiglia disagiata e stronza, con un mistero da risolvere e tanti colpi di scena e segreti. Su questo, In Family We Trust tiene davvero incollati allo schermo. La recitazione è quel che è ahimè ma ritengo comunque che sia una serie interessante da vedere.
Voto: 7.8
Tumblr media
Chiudo con una gif che rispecchia perfettamente i miei pensieri ogni volta che Meimei era in scena.
Tumblr media
3 notes · View notes
sky60038 · 10 months ago
Video
Le Moulin de la Galette (série de Van Gogh) par Olivier Boyer Via Flickr : Le Moulin de la Galette by Vincent Van Gogh, c. 1886_04 fr.wikipedia.org/wiki/Le_Moulin_de_la_Galette Il Moulin de la Galette è un termine generico: designa due mulini tra cui l'unico mulino a vento funzionante sulla Butte Montmartre nel 18° arrondissement di Parigi (Francia), situato in rue Lepic, nonché il suo mulino gemello visibile all'angolo di rue Lepic e rue Girardon. L'ensemble un tempo ospitava un famoso ballo pubblico aperto dalla famiglia di mugnai Debray, sin dal XIX secolo.
4 notes · View notes