#crescita territoriale Piemonte
Explore tagged Tumblr posts
pier-carlo-universe · 5 days ago
Text
Grande successo per la seconda edizione di 'Lisondria Fest': logistica e sviluppo al centro del dibattito
Oltre 200 partecipanti per la Festa della Lega di Alessandria: un evento dedicato al futuro del territorio
Oltre 200 partecipanti per la Festa della Lega di Alessandria: un evento dedicato al futuro del territorio Sabato pomeriggio e sera, il Salone del Circolo ACLI di San Michele ad Alessandria ha ospitato la seconda edizione di ‘Lisondria Fest’, la Festa della Lega di Alessandria, che ha registrato una grande partecipazione e offerto contenuti di notevole importanza. L’evento, focalizzato sul tema…
0 notes
italiavivadelchierese · 2 years ago
Text
CURARE LA SANITA’ - indicazioni emerse dall'incontro del 18 febbraio a Moncalieri
Tumblr media
CURARE LA SANITA’
Il seminario “SOS Sanità Piemonte” promosso da Italia Viva Provincia di Torino, sabato 18 febbraio a Moncalieri, ha evidenziato molti dei problemi del Sistema Sanitario Regionale ed ha posto le basi per risposte mirate e concrete a sostegno dei cittadini.
Quattro ore di intenso lavoro, che hanno messo in luce le criticità e le sfide a cui andrà incontro il territorio piemontese, sotto diversi punti di vista: medico, infermieristico, farmaceutico, architettonico, gestionale, finanziario, psico sociale e di copertura territoriale, anche alla luce del crescente invecchiamento della popolazione e dell’aumento della domanda di cure.
Il Piemonte, a differenza di altre regioni:
●       non ha un Piano Socio-Sanitario Regionale aggiornato (l’ultimo è scaduto nel 2015);
●     negli ultimi 10 anni denuncia un passivo di 379.000.000,00 di euro, come saldo netto tra quanto incassato per i pazienti che dal resto d’Italia hanno scelto di curarsi in Piemonte e quanto pagato per i piemontesi che sono ricorsi a strutture di altre Regioni per ricevere cure adeguate (nella stessa decade la Lombardia ha registrato un saldo netto positivo di oltre 6/mld);
●       dispone di ospedali di età media avanzata, non adeguatamente manutenuti e spesso superati dal punto di vista dell'impostazione architettonica.
Anche i progetti previsti dal PNRR accresceranno alcune differenze territoriali lasciando interi bacini senza ospedali e case di comunità (nuove strutture che dovranno potenziare la rete di medicina territoriale): tra gli altri spiccano i casi di Moncalieri e Chieri.
Urge l’adozione di un nuovo PIANO SANITARIO REGIONALE, poiché gli interventi tampone, non coordinati da una strategia integrata, rischiano di essere poco utili e dispendiosi.
Da dove partire?
●       analisi dei servizi sul territorio in base ai bacini di utenza;
●       analisi della mobilità interregionale;
●       potenziamento della rete di medicina territoriale per evitare l’intasamento dei Pronto Soccorso;
●       digitalizzazione e razionalizzazione dei processi clinici, logistici ed amministrativi;
●       valorizzazione degli immobili dismessi;
●       partnership pubblico-privato innovative che permettano di ottenere vantaggi competitivi e che creino opportunità di crescita per i soggetti regionali del settore;
Un ringraziamento va a tutti i professionisti, che sono intervenuti con contenuti e proposte di alto profilo specialistico e che, grazie alla contemporanea presenza di tutti gli operatori coinvolti, hanno saputo porre le basi per una risposta sistemica ai molteplici problemi della sanità regionale.
Un grazie, in particolare, alla Senatrice di Azione/Italia Viva Daniela Sbrollini, che ha dimostrato grande capacità di ascolto e partecipazione.
Italia Viva Tavolo tematico Salute e territorio
2 notes · View notes
lamilanomagazine · 7 months ago
Text
Piemonte, il Generale di Corpo d'Armata Andrea Rispoli in visita ai Carabinieri Forestali di Alessandria e Asti
Tumblr media
Piemonte, il Generale di Corpo d'Armata Andrea Rispoli in visita ai Carabinieri Forestali di Alessandria e Asti. Il Generale di Corpo d'Armata. Andrea Rispoli, Comandante delle Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dell’Arma dei Carabinieri, ha visitato nella giornata di venerdì i Carabinieri Forestali delle province di Alessandria ed Asti. L’occasione della visita ha consentito al Comandante del Gruppo Carabinieri Forestale, Col. Stefano Gerbaldo, di illustrare l’attività dei 16 reparti dislocati sul territorio delle due province, evidenziando come risultino in crescita i controlli  ed i servizi di prevenzione e contrasto degli illeciti ambientali (da inizio anno segnalate alle Autorità Giudiziarie 63 notizie di reato e contestate 140 sanzioni di natura amministrativa per un totale di 146.000€ circa), in un contesto di integrazione nelle attività di istituto dell’Arma nel suo complesso considerata. Il Gen. C.A. Rispoli, unitamente al Comandante regionale Gen. Castiglia Benito e alla presenza del Colonnello Lando Paolo, Comandante provinciale della linea territoriale dell'Arma, ha incontrato presso la caserma forestale di Asti una rappresentanza dei Nuclei Carabinieri Forestale esprimendo l'apprezzamento per la professionalità, il costante impegno e i risultati conseguiti nel contrasto agli illeciti ambientali, dai tagli furtivi, al dissesto idrogeologico e agli incendi boschivi, alla tutela del patrimonio agro-forestale e faunistico del territorio, nonché alle perturbazioni antropiche nelle pertinenze fluviali, così delicate per il buon funzionamento idraulico in caso di allerte meteorologiche.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
Text
Cresce dell'1,6% la produzione industriale del Piemonte
L’industria manifatturiera del Piemonte è in crescita nel secondo trimestre dell’anno, anche se con un andamento molto eterogeneo a livello territoriale. Nel periodo aprile-giugno 2023 la produzione industriale regionale ha segnato un aumento dell’1,6% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Una performance migliore rispetto a quella media nazionale e a quella delle principali…
View On WordPress
0 notes
mezzopieno-news · 2 years ago
Text
RECORD STORICO PER IL RICICLO DEL LEGNO IN ITALIA: DOPPIATA L’UE
Tumblr media
Il riciclo del legno è in forte crescita in Italia, circa i due terzi del volume totale del mercato, raggiungendo per la prima volta il 64,75%.
Questo risultato rappresenta il valore più alto di sempre e un record a livello internazionale che supera e raddoppia gli obiettivi dell’Unione europea che si è posta il target del 30% entro il 2030. Sono state 1.985.251 le tonnellate di legno raccolto e avviato al riciclo nell’ultimo anno, con un incremento dei volumi del 7,8% sull’anno precedente. Oltre il 95% del legno riciclato diventa nuova materia prima sotto forma di pannelli truciolati, utilizzati nel settore dell’arredamento. La filiera del riciclo genera un impatto economico di 2 miliardi di euro, oltre 10mila posti di lavoro e un risparmio di CO2 di circa 2 milioni di tonnellate, l’equivalente di circa 1 milione di veicoli per un anno di circolazione.
A livello territoriale la regione Lombardia è la più virtuosa con 541.915 tonnellate riciclate, il 27% del totale, seguita dall’Emilia-Romagna con 222.866 tonnellate, dal Piemonte con 156.566 e dalla Toscana con 155.272. L’economia circolare del legno comprende 1.944 consorziati, 394 piattaforme che raccolgono il legno e 15 impianti di riciclo su tutto il territorio italiano.
____________________
Fonte: Rilegno
Tumblr media
VERIFICATO ALLA FONTE | Guarda il protocollo di Fact checking delle notizie di Mezzopieno
 BUONE NOTIZIE CAMBIANO IL MONDO | Firma la petizione per avere più informazione positiva in giornali e telegiornali
Tumblr media
Se trovi utile il nostro lavoro e credi nel principio del giornalismo costruttivo non-profit | sostieni Mezzopieno
3 notes · View notes
abr · 4 years ago
Quote
Secondo l'analisi di Unimpresa - basata su dati della Banca d'Italia, dell'Istat e dell'Istituto superiore di sanità - l'effetto dell'epidemia da Covid-19 è stato circoscritto su base territoriale, limitato a quattro regioni del Nord e alla Lombardia in particolare. In Lombardia, i morti in eccesso nei primi tre mesi del 2020 rispetto al periodo gennaio 2019, sono stati 16.086 in crescita del 147% (anche attribuendo tutto l'eccesso al coronavirus, contrariamente ai dati ufficiali che parlano di 7.700 morti in regione, si tratta in ogni caso di un impatto inferiore allo 0,2% della popolazione regionale nella regione più colpita, ndr). Sono 3.101 in più i morti in Emilia-Romagna (+54,4%) (...) sono, invece, 2.313 in più i morti in Piemonte (+39,2%) (...) ; 1.032 in più morti in Veneto(+18,8%) (...); in Liguria i morti in più sono stati 917 (+37,3%) (...); 750 in più i morti nelle Marche(+37,3%) (...); 584 in più i morti inTrentino-Alto Adige (+54,6%) (...); 524 in più i morti in Toscana (+10,5%) (...); sono 361 in più i morti in Puglia (+8,2%) (...); in Sardegna morti in più sono stati 249 (+13,0%) (...); 219 in più i morti in Abruzzo(+12,8%) (...); in Friuli Venezia Giulia i morti in più sono stati 148 (+8,7%) (...); sono 81 in più i morti in Calabria (+3,4%) (...); 80 in più i morti in Valle d'Aosta(+48,3%) (..);  63 in più morti in Campania (+1%) (...);  in Umbria i morti in più sono stati 47 (+3,9%) (...); 30 in più i morti in Molise(+6,7%) (...); sono 11 in più i morti in Basilicata (+1,5%) (...). In due regioni si è registrata una variazione negativa della mortalità: nel Lazio è stata pari al 4,3% (277 i decessi in meno), con la differenza tra mortalità in eccesso e decessi attribuiti al Coronavirus a meno 435; in Sicilia è stata pari allo 0,7% (43 i decessi in meno), con la differenza tra mortalità in eccesso e decessi attribuiti al Coronavirus a meno 120 (cioè qua il vairus ha avuto un effetto BENEFICO, ndr). ».
da AGI, via https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/covid-mettetevi-seduti-alcune-zone-paese-prima-parte-238345.
Quindi questo Governo ha CAUSATO UN DISASTRO EPOCALE DA MENO DIECI PERCENTO SUL PIL,  per “gestire”, diciamo, una epidemia LOCALIZZATA SU UN TERZO DEL TERRITORIO NAZIONALE, che nella regione più colpita ha avuto effetti letali sullo 0,2% (due per mille) della popolazione?! (senza considerare quale sia stata la fascia colpita, sempre sul piano economico-sociale: gli anziani con patologie pregresse).  
Altro modo di leggere i dati, non le opinioni di virologi in conflitto di interesse: nella regione colpita per prima assieme alla Lombardia, il Veneto, dove il contagio è stato gestito in modo più efficace, l’impatto letale ha riguardato lo 0,022% circa della popolazione (il due e fischia per diecimila). Il contraltare Piemonte, dove il contagio NON è stato gestito, arriva a duplicare l’impatto del Veneto. Usando come unità di misura un paesino da 5.000 abitanti, in Veneto s’è avuto meno di un decesso in più per paese, in Piemonte circa due in più, nel  worst case scenario Lombardia, dove sono stati fatti PESANTI ERRORI INIZIALI (ascoltando/aspettando il Governo centrale), l’impatto del contagio nel  paesino/quartierino sarebbe di otto morti circa. Come un paio di brutti sabati notte sulle strade.  
Ripeto: E PER QUESTO HAN FERMATO TUTTE LE MACCHINE PER TRE MESI, CAUSANDO IL MENO DIECI PERCENTO SUL PIL? 
Vista dalla prospettiva opposta, quella organizzativa: QUESTO GOVERNO NON RIESCE A GESTIRE EMERGENZE CHE RIGUARDINO IL DUE PER MILLE DELLA POPOLAZIONE NEL CASO PEGGIORE, SE NON FERMANDO TUTTO.
Evidentemente non soddisfatto della sublime prova, questo governo insiste. Come quei giocatori patologici al casinò che continuano a puntare pur avendo già perso tutto. 
41 notes · View notes
paoloxl · 5 years ago
Text
L'opposizione al TAV del Movimento 5 Stelle si conclude con una ridicola scenetta, una di memoria grottesca, da prima repubblica.
TAV: un funerale a 5 stelle
Un balletto in cui il premier Conte fa la parte, a seconda dei punti di vista, del cattivo e Giggino si presenta come quello buono, ma è proprio evidente la presa in giro e nessuno gli dà più credito. Il copione adesso dovrebbe procedere con un voto in parlamento dal risultato scontato che servirebbe a lavarsi la coscienza di fronte agli attivisti, ma il movimento NO TAV ha gia detto chiaramente che non si farà prendere per scemo con questa farsa. Il M5S si è suicidato molte volte da quando è al governo, ma questa volta è quella della pietra tombale. I profili facebook dei parlamentari grillini, il blog delle stelle esplodono della rabbia dei molti che avevano creduto che almeno un sussulto di dignità, un momento di alterità, di coerenza con i principi fondativi, sulla “madre di tutte le battaglie” ci sarebbe stato. A poco serve ricostruire la mutazione genetica che ha portato alla completa istituzionalizzazione i 5 stelle e ancora meno serve bearsi degli psicodrammi che si consumano e si consumeranno in chi finora aveva creduto che “almeno su questo”...
Una cosa è evidente a chiunque dopo questa resa, la compagine grillina in parlamento nonostante abbia la maggioranza relativa, non conta niente. Il 5 stelle non esiste più perché ormai il compito che assolve è quello del surrogato di bassa qualità dell'alleato leghista. Con questa conversione al SI ogni (immaginario) asse di contrapposizione ai poteri forti della “crescita” svanisce nella narrazione dei pentastellati e non si capisce dove sia a questo punto il confine che divide i grillini dagli altri. Di Maio forse pensa che la gente dimenticherà presto, che col passare del tempo questa battaglia territoriale passerà in secondo piano, ma non comprende e non comprenderà mai quanto la lotta NO TAVincarni da trent'anni un fronte, sì territoriale in senso geografico, ma generale nel senso dei contenuti che porta, di resistenza all'arroganza del potere e della devastazione ambientale. Il TAV non è semplicemente un treno, non è un fatto tecnico, ma di visione politica e scegliere dall'inizio di “tecnicizzare”, burocratizzare la questione è stato un grande errore. Non perchè i numeri non siano dalla nostra parte, ma piuttosto perchè se si estrae il NO TAV dalla sua opposizione al modello di sviluppo vigente, dalla sua critica radicale ai rapporti economici esistenti si perde tutta la sua potenza. Che i ministri grillini questo non l'avessero capito, o non volessero capirlo era chiaro. Non basta semplicemente aprire il parlamento come una scatoletta di tonno, l'unica azione conseguente al NO TAV e alle lotte contro le grandi opere e la devastazione ambientale è opporsi senza tregua al partito del PIL. 
Dal nostro lato abbiamo assistito a molti funerali politici di forze istituzionali incoerenti che arrivate nella stanza dei bottoni hanno voltato le spalle al movimento NO TAV. Se questa è la progressiva fine della compagine pentastellata non lo è sicuramente dei movimenti che si oppongono alle grandi opere. Un altro compito ci attende nella fase che si delinea con un quadro istituzionale che vorrebbe disegnarsi funzionalmente come sovranisti contro europeisti, razzisti contro profughisti, ma che in realtà è portatore dello stesso sfruttamento, dello stesso impoverimento, della stessa devastazione e privatizzazione. Continuare a camminare con i NO TAV e con le altre lotte ambientali vuol dire oggi una battaglia ancora più dura e più profonda, ma ancora più generale nel contesto del cambiamento climatico. Vuol dire essere resistenza ancora una volta, resistenza al dilagare leghista nel punto in cui fa più male all'avversario: i territori, l'economia, la distribuzione delle risorse. Se una piccola valle in Piemonte per trent'anni con esercizio di coerenza è stata in grado far tremare industriali e governi un motivo ci sarà. Da questa ricchezza bisogna partire per costruire l'unica opposizione credibile in questo paese, senza scorciatoie istituzionali, senza ideologismi sterili, ma con la forza dei popoli in rivolta.
Abbiamo di fronte a noi nei prossimi giorni date importanti per segnare la differenza tra una ginnastica d'obbedienza e una pratica di coerenza, in alto i cuori, la lotta non si ferma.
4 notes · View notes
purpleavenuecupcake · 3 years ago
Text
Scuola, domani al via in 9 Regioni e nella Provincia di Trento
Tumblr media
Bianchi: “Ritrovarsi a scuola è una gioia grandissima” Sono 7.407.312 le studentesse e gli studenti che siederanno tra i banchi delle scuole statali, quest'anno, in tutta Italia. Di questi, 277.840 sono alunni con disabilità, mentre sono 368.656 le classi per l’anno scolastico 2021/2022. Sono i dati principali sull'avvio del nuovo anno scolastico messi a disposizione dal Ministero. “Ritrovarsi a scuola è una gioia grandissima – si legge nella lettera che il Ministro Patrizio Bianchi ha inviato alla comunità scolastica -. Desidero esprimere il mio profondo ringraziamento a tutti voi, alle studentesse e agli studenti, ai genitori, al personale scolastico e amministrativo, centrale e territoriale, così come alle tante persone che contribuiscono ogni giorno alla vita delle nostre scuole. A voi tutti, i miei più vivi auguri per un sereno anno di lavoro e crescita, insieme”. Nello specifico, quest’anno sono 846.775 gli alunni della scuola dell’infanzia statale, 2.313.923 quelli della primaria, 1.584.758 quelli della secondaria di I grado e 2.661.856 quelli della secondaria di II grado. Il 51% delle studentesse e degli studenti della secondaria di II grado frequenterà un Liceo, il 31,7% un Istituto tecnico e il 17,3% un Istituto professionale. In particolare, domani, 13 settembre, rientrano a scuola 3.865.365 alunni delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Umbria, Veneto, oltre a quelli della Valle d’Aosta e della Provincia di Trento. Le lezioni sono già riprese il 6 settembre per gli studenti della Provincia di Bolzano, mentre inizieranno il 14 settembre per 192.252 alunni della Sardegna, il 15 settembre per 1.706.814 bambini e ragazzi delle Regioni Campania, Liguria, Marche, Molise e Toscana, il 16 settembre per 829.028 studenti del Friuli Venezia Giulia e della Sicilia. Gli ultimi a ritornare in classe saranno gli 813.853 alunni delle Regioni Calabria e Puglia, il 20 settembre. Per quanto riguarda il personale scolastico, secondo i dati aggiornati alla data di oggi, risultano assunti, con contratto a tempo indeterminato, 59.425 docenti (di cui 12.840 incarichi conferiti in base alle procedure del decreto sostegni bis). Risultano assunti anche 10.729 ATA. Sono poi 87.209 i posti aggiuntivi in deroga già assegnati sul sostegno. Read the full article
0 notes
tmnotizie · 5 years ago
Link
ASCOLI PICENO – Il Piceno è un posto… da giovani. La Cna di Ascoli ha elaborato i dati del Centro studi della Cna regionale delle Marche, insieme a quelli dell’Istat e della Camera di Commercio. Il quadro che ne viene fuori, al giro di boa dell’anno 2019, presenta diverse sfaccettature, e purtroppo ancora molte criticità. Un elemento significativo e positivo emerge però chiaramente: i giovani che vogliono fare impresa ci sono e crescono costantemente negli anni.
Al secondo trimestre del 2019, infatti, ben il 38 per cento degli imprenditori figuranti nelle compagini aziendali della provincia (titolari o soci) hanno meno di 35 anni. Nel 2014, ovvero quindici anni fa, questa quota non superava il 6 per cento (5,9).
“Il lavoro del futuro – spiega Francesco Balloni, direttore della Cna di Ascoli – non potrà mai prescindere dal saper fare artigiano ma la scelta delle linee di prodotto e dei mercati faranno la differenza riguardo la sopravvivenza e a crescita aziendale. Queste analisi e questi studi richiedono un diverso approccio d’impresa e sicuramente più formazione, sia dei titolari che della squadra. E questa da anni è ormai la nostra principale missione come Associazione territoriale di categoria”.
“Over 50” e “Under 35”. Sono queste le due fasce anagrafiche che compongono, oggi, la stragrande maggioranza delle imprese del Piceno. “Considerando le dimensioni delle nostre piccole imprese – aggiunge Luigi Passaretti, presidente della Cna Picena – si capisce da questi numeri quanto sia fondamentale sia l’aspetto della formazione che quello de ricambio generazionale che, per noi artigiani, vuol dire spesso sopravvivenza e rivitalizzazione di mestieri che sembravano dovessero scomparire e che invece si ritrovano con immense potenzialità di marketing a livello globale”.
Approfondimenti e dibattiti, a cura della Cna di Ascoli Piceno, con i giovani e per i giovani. Per comprendere e cercare di governare questi complessi meccanismi la Cna organizza ormai in modo stabile incontri di approfondimento per e a uso dei giovani imprenditori. Speranze, difficoltà e voglia di fare impresa. Sono questi i temi dell’approfondimento organizzato dai Giovani imprenditori Cna. Appuntamento venerdì 30 agosto allo Chalet Americo di San Benedetto del Tronto (viale Rinascimento 16).
Arricchiranno, con il loro contributo, il dibattito moderato da Marco Moscatelli: Manuela Bora, assessore Regione Marche Attività produttive e Alberto Giuliani, Volleyball coach. L’aspetto imprenditoriale dell’appuntamento è stato seguito da Selene Re, responsabile territoriale dei Giovani imprenditori Piceni, l’organizzazione dalla responsabile del settore, Monica Fagnani.
Le imprese più “gettonate” dai giovani. Anche nel 2019 il Piceno si conferma, in percentuale, la provincia con il più alto tasso di start-up. Un’incubatrice di nuove imprese che, riassumendo, evidenzia questa classifica:
Turismo – 24,2% del totale delle imprese giovanili
Commercio – 23,5% con preponderanza di settori di produzione artistica, tipica e agroalimentare intesa come filiera completa: produzione e commercializzazione del prodotto
18,4 – Servizi, con preponderanza di quelli cosiddetti “avanzati”, ovvero legati all’informatica e al marketing aziendale
Le imprese individuali delle Marche: gli imprenditori per classi di età e per data di costituzione
Circa il 22% degli imprenditori marchigiani delle ditte individuali, le più interessate da connotazioni famigliari nella conduzione dell’impresa, è nella fascia di età 65 anni e oltre.  Oltre il 60% è in età più che matura, con 50 anni e oltre, probabilmente con figli grandi e quindi potenzialmente coinvolti da processi di successione generazionale.
Età degli imprenditori delle ditte Individuali
Età imprenditori Ditte Individuali AN AP FM MC PU MARCHE 15-24 ANNI 246 95 100 210 171 822 25-34 ANNI 2071 1081 975 2178 1481 7786 35-49 ANNI 8632 4034 3794 7388 6917 30765 50-64 ANNI 10334 5456 5090 8807 8924 38611 65 ANNI E OLTRE 5473 3248 2825 5715 4549 21810 TOTALE 26756 13914 12784 24298 22042 99794   Quote % Età imprenditori Ditte Individuali AN AP FM MC PU MARCHE 15-24 ANNI 0,9 0,7 0,8 0,9 0,8 0,8 25-34 ANNI 7,7 7,8 7,6 9,0 6,7 7,8 35-49 ANNI 32,3 29,0 29,7 30,4 31,4 30,8 50-64 ANNI 38,6 39,2 39,8 36,2 40,5 38,7 65 ANNI E OLTRE 20,5 23,3 22,1 23,5 20,6 21,9 TOTALE 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0   % imprenditori individuali in età matura
(50 anni e oltre)
59,1 62,6 61,9 59,8 61,1 60,5
Fonte: elab. Centro studi CNA Marche su dati Infocamere
La data di costituzione delle imprese individuali attive nella regione vede una scarsa incidenza di tali imprese costituite prima del 1990. Probabilmente ciò è l’effetto dei processi di successione generazionale che hanno portato le nuove imprese a sostituire le precedenti assumendo veste giuridica diversa, sicuramente meno semplificata.
La connotazione  di impresa individuale tende a corrispondere in misura rilevante a una imprenditoria in età giovanile (fino a 35 anni), come si vede dall’incidenza di imprenditori giovani sul totale.  Si potrebbe dire che, in buona misura, la connotazione individuale della forma giuridica corrisponda ad una fase giovanile dell’esperienza imprenditoriale, una fase che poi tende a evolversi e divenire più complessa.
Data di costituzione delle imprese individuali e incidenza imprenditori giovani
  distribuzione imprenditori giovani prima del 1970 0,7 0,0 1970-1979 2,7 0,0 1980-1989 7,5 0,0 1990-1999 20,6 0,7 2000-2004 9,8 5,9 2005-2009 20,4 18,3 2010-2014 19,1 37,0 2015-2019 19,2 38,0 totale 100,0 100,0
Fonte: elab. Centro studi CNA Marche su dati Infocamere
Le startup della provincia di Ascoli Piceno
Secondo “Startup innovative – Cruscotto di Indicatori Statistici” il numero di startup innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese ai sensi del decreto legge 179/2012 è pari a 10.075, in aumento di 317 unità (+3,2%) rispetto a fine 2018. Le startup innovative iscritte al Registro omonimo sono società di capitali costituite da meno di cinque anni, con fatturato annuo inferiore a cinque milioni di euro, non quotate, e in possesso di determinati indicatori relativi all’innovazione tecnologica previsti dalla normativa nazionale.
Nella classifica regionale per numero assoluto di startup innovative le Marche figurano al decimo posto in Italia; nella classifica per provincia, Ascoli Piceno figura al quarto posto per densità di presenza (% rapporto startup innovative sul totale nuove società di capitali della provincia). La provincia di Ascoli Piceno da sola, rappresenta il 27,6% delle startup delle Marche.
Startup innovative – Distribuzione e densità regionale – Classifica delle regioni
Classifica provincia N. startup innovative % rapporto startup innovative sul
totale nazionale
% rapporto startup innovative sul totale
nuove società di capitali della provincia
1 LOMBARDIA 2543 25,24 3,83 2 LAZIO 1124 11,16 2,22 3 EMILIA-ROMAGNA 891 8,84 3,50 4 VENETO 879 8,72 3,27 5 CAMPANIA 788 7,82 1,97 6 PIEMONTE 513 5,09 2,93 7 SICILIA 484 4,80 2,10 8 TOSCANA 433 4,30 1,92 9 PUGLIA 402 3,99 1,77 10 MARCHE 362 3,59 3,88 11 TRENTINO AA 253 2,51 5,13 12 CALABRIA 228 2,26 2,45 13 FRIULI VG 218 2,16 4,70 14 ABRUZZO 218 2,16 2,50 15 UMBRIA 197 1,96 3,94 16 LIGURIA 184 1,83 2,78 17 SARDEGNA 152 1,51 1,87 18 BASILICATA 114 1,13 3,51 19 MOLISE 71 0,70 3,51 20 VALLE D’AOSTA 21 0,21 4,93
Startup innovative – Distribuzione provinciale – Classifica prime 20 province
Classifica provincia N. startup innovative % rapporto startup innovative sul totale
nuove società di capitali della provincia
1 TRENTO 164 7,06 2 TRIESTE 59 6,34 3 ROVIGO 86 6,32 4 ASCOLI PICENO 100 5,87 5 PORDENONE 63 5,31 6 RIMINI 111 5,14 7 BOLOGNA 317 5,12 8 MILANO 1791 5,11 9 AOSTA 21 4,93 10 PERUGIA 155 4,23
A livello nazionale “il 72,6% delle startup innovative fornisce servizi alle imprese (in particolare, prevalgono le seguenti specializzazioni: produzione di software e consulenza informatica, 34,4%; attività di R&S, 13,4%; attività dei servizi d’informazione, 9,3%), il 18,4% opera nel manifatturiero (su tutti: fabbricazione di macchinari 3,3%; fabbricazione di computer e prodotti elettronici e ottici, 3,1%; fabbricazione di apparecchiature elettriche, 1,7%), mentre il 3,6% opera nel commercio.”
Nella provincia di Ascoli Piceno la quota di startup attive nelle manifatture è decisamente più elevata e sfiora il 30% dei casi, quasi il doppio di quella che si registra  a livello nazionale. In particolare, anche nella provincia di AP le startup innovative sono fatte soprattutto da imprese attive nell’informatica (25,9%) e nella ricerca scientifica (13%).
Startup per settore – quote %
  AP ITALIA AGRICOLTURA/PESCA 0,93 0,69 COMMERCIO 1,85 3,81 INDUSTRIA/ARTIGIANATO 29,63 17,88 SERVIZI 64,81 76,66 TURISMO 2,78 0,95 TOTALE 100,00 100,00
AP – Startup per attività – valori assoluti e quote %
attività n. quote % J 62 PRODUZIONE DI SOFTWARE, CONSULENZA INFORMATICA E 28 25,9 M 72 RICERCA SCIENTIFICA E SVILUPPO 14 13,0 J 63 ATTIVITA’ DEI SERVIZI D’INFORMAZIONE E ALTRI SERVIZI 6 5,6 M 71 ATTIVITA’ DEGLI STUDI DI ARCHITETTURA E D’INGEGNERIA; 6 5,6 C 10 INDUSTRIE ALIMENTARI 5 4,6 C 26 FABBRICAZIONE DI COMPUTER E PRODOTTI DI ELETTRONICA E 5 4,6 M 74 ALTRE ATTIVITA’ PROFESSIONALI, SCIENTIFICHE E TECNICHE 5 4,6 C 14 CONFEZIONE DI ARTICOLI DI ABBIGLIAMENTO; CONFEZIONE DI … 4 3,7 C 25 FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN METALLO (ESCLUSI MACCHINARI ..) 3 2,8 F 41 COSTRUZIONE DI EDIFICI 3 2,8 C 28 FABBRICAZIONE DI MACCHINARI ED APPARECCHIATURE NCA 2 1,9 C 32 ALTRE INDUSTRIE MANIFATTURIERE 2 1,9 G 47 COMMERCIO AL DETTAGLIO 2 1,9 I 55 ALLOGGIO 2 1,9 N 82 ATTIVITA’ DI SUPPORTO PER LE FUNZIONI D’UFFICIO E ALTRI 2 1,9
Nella provincia il 15,7% delle startup innovative è a presenza giovanile (sono le imprese in cui la partecipazione di persone di età non superiore ai 35 anni alla proprietà e alla governance della società, risulta complessivamente maggioritaria) mentre tale quota sale a 18,2% nel complesso del Paese.  Se però si considerano i settori, si vede come le startup del manifatturiero della provincia di AP costituiscono una parte più importante di quella che hanno le imprese giovanili nel manifatturiero nazionale (21,9% contro 16,1%).
Imprese a prevalenza giovanile – QUOTE %
giovanili AP ITALIA AGRICOLTURA/PESCA 0,0 13,9 COMMERCIO 50,0 23,5 INDUSTRIA/ARTIGIANATO 21,9 16,1 SERVIZI 11,4 18,4 TURISMO 33,3 24,2 TOTALE 15,7 18,2
Prov. di Ascoli Piceno – Primi settori (mestieri) per numero di imprese al novembre 2018 – ordine decrescente – evidenziati i mestieri in calo e in aumento numerico
  Classe
Ateco
Descrizione attività Mestiere generalmente associato Registrate
al 30
novembre
2013
Registrate
al 30
novembre
2018
Diff. sett. 2013/ 2018 var. % sett. 2013/ 2018 412 costruzione di edifici residenziali e non residenziali Muratore 1.095 1.005 -90 -8,2 561 ristoranti e attività di ristorazione mobile Ristoratore 756 823 67 8,9 9602 servizi dei parrucchieri e di altri trattamenti estetici Parrucchiere/estetista 630 645 15 2,4 563 bar e altri esercizi simili senza cucina Barista 576 564 -12 -2,1 4339 rivestimento di pavimenti e di muri Imbianchino/piastrellista 453 430 -23 -5,1 4941 trasporto di merci su strada Autotrasportatore 447 400 -47 -10,5 4321 installazione di impianti elettrici Elettricista 388 371 -17 -4,4 452 manutenzione e riparazione di autoveicoli Meccanico 358 360 2 0,6 4771 commercio al dettaglio di articoli di abbigliamento in esercizi specializzati Negoziante di abbigliamento 300 284 -16 -5,3 4322 installazione di impianti idraulici, di risc. e di cond. dell’aria Idraulico 296 280 -16 -5,4 6622 attività di agenti e mediatori di assicurazioni Agenti assicurativi 263 276 13 4,9 9329 altre attività ricreative e di divertimento (discoteche, stabilimenti balneari, sale giochi) Imprenditore attività ricreative 256 268 12 4,7 6311 Elaborazione dei dati, hosting e attività connesse informatico 231 243 12 5,2 4617 intermediari del commercio di prodotti alimentari, bevande e tabacco Intermediario del commercio 248 238 -10 -4,0 4334 tinteggiatura e posa in opera di vetri Pittore/vetraio 264 234 -30 -11,4 4711 commercio dettaglio in esercizi non specializzati con prevalenza di prod.alimentari Gestore minimarket 232 223 -9 -3,9 4782 commercio ambulante tessili, abbigliamento calzature Ambulante di abbigliamento e calzature 226 200 -26 -11,5 7022 consulenza imprenditoriale e altra consulenza amministrativo-gestionale Consulente gestionale amministrativo 132 167 35 26,5 4789 commercio al dettaglio ambulante di altri prodotti ambulante 130 163 33 25,4 551 ALBERGHI E STRUTTURE SIMILI albergatore 159 159 0 0,0 6831 Attività di mediazione immobiliare mediatori immobiliari 163 152 -11 -6,7 4511 Commercio di autovetture e di autoveicoli leggeri venditori di auto 110 147 37 33,6 1413 Confezione di altro abbigliamento esterno abbigliamento 122 145 23 18,9 4726 commercio al dettaglio di prodotti del tabacco in esercizi specializzati tabaccaio 134 138 4 3,0 119 Floricoltura e coltivazione di altre colture non permanenti floricultori 154 137 -17 -11,0 4619 Intermediari del commercio di vari prodotti intermediari commerciali generici 78 130 52 66,7 4759 Commercio al dettaglio di mobili, di articoli per l’illuminazione commercianti articoli casa 125 124 -1 -0,8 4616 Intermediari del commercio di prodotti tessili, abbigliamento, calzature intermediari commercio moda 133 120 -13 -9,8 4399 Altri lavori specializzati di costruzione lavori edili specializzati 141 118 -23 -16,3 152 Fabbricazione di calzature calzaturieri 114 116 2 1,8 4781 Commercio al dettaglio ambulante di prodotti alimentari e bevande ambulante di alimentari 115 114 -1 -0,9 4762 commercio al dettaglio di prodotti del tabacco in esercizi specializzati tabaccaio 139 108 -31 -22,3 1071 Produzione di pane; prodotti di pasticceria freschi panificatori e pasticceri 98 102 4 4,1 ……. ………………………….. …………………………. …………. …………         Totale imprese attive AP 21.367 21.096 -271 -1,3
L’andamento delle iscrizioni per attività (nuove imprese) nel 2018
 Tra le attività a maggior ingresso di nuove imprese nel 2018, vi sono in termini assoluti quelle attive in agricoltura (156 nuove imprese) seguite da quelle del commercio al dettaglio (100 nuove imprese)  e dai lavori di costruzione specializzati (80). Il commercio all’ingrosso registra 72 nuove imprese seguito a distanza dalle Attività dei servizi di ristorazione con 44 nuove imprese. In termini relativi, cioè pesando le iscrizioni di nuove imprese sulle imprese registrate alla fine dell’anno, è la Produzione di software, consulenza informatica e attività connesse  a risultare l’attività dove si concentrano maggiormente le nuove imprese (17 nuove imprese su 166 complessivamente registrate nell’attività). Al secondo posto per intensità di iscrizioni vengono le Attività ausiliarie dei servizi finanziari con 36 nuove imprese su 431 registrate).
Molto importante è rilevare che al terzo posto per intensità di nascite di nuove imprese vi sono le attività di Confezione di articoli di abbigliamento con 27 nuove imprese su 346 registrate. Si tratta di un settore manifatturiero di una certa importanza nella tradizione manifatturiera della provincia ma anche dell’unico settore manifatturiero, tra molte attività del terziario e delle costruzioni, in cui le iscrizioni di nuove imprese hanno ancora un certo rilievo.
Altro aspetto importante è costituito dalle nuove imprese che caratterizzano i settori delle costruzioni, soprattutto i Lavori di costruzione specializzati (80 nuove imprese) e le Costruzioni di nuovi edifici  (23 iscrizioni): probabilmente è l’effetto della ricostruzione in atto nelle aree cratere.
AP – imprese registrate e iscritte nel 2018 – graduatoria decrescente per iscritte – prime 20 attività
Ateco attività registrate iscritte rank % iscritte
su
registrate
A 01 Coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali, c.. 3726 156 1 4,2 G 47 Commercio al dettaglio (escluso quello di autoveicoli e d.. 2895 100 2 3,5 F 43 Lavori di costruzione specializzati 1931 80 3 4,1 G 46 Commercio all’ingrosso (escluso quello di autoveicoli e d.. 1964 72 4 3,7 I 56 Attività dei servizi di ristorazione 1694 44 5 2,6 K 66 Attività ausiliarie dei servizi finanziari 431 36 6 8,4 S 96 Altre attività di servizi per la persona 885 32 7 3,6 C 14 Confezione di articoli di abbigliamento; confezione di ar.. 346 27 8 7,8 F 41 Costruzione di edifici 1288 23 9 1,8 M 74 Altre attività professionali, scientifiche e tecniche 311 23 10 7,4 G 45 Commercio all’ingrosso e al dettaglio e riparazione di au.. 689 19 11 2,8 N 81 Attività di servizi per edifici e paesaggio 318 19 12 6,0 J 62 Produzione di software, consulenza informatica e attività.. 166 17 13 10,2 N 82 Attività di supporto per le funzioni d’ufficio e altri se.. 252 17 14 6,7 J 63 Attività dei servizi d’informazione e altri servizi infor.. 300 15 15 5,0 L 68 Attivita’ immobiliari 848 12 16 1,4 M 70 Attività di direzione aziendale e di consulenza gestional.. 213 11 17 5,2 I 55 Alloggio 278 10 18 3,6 R 93 Attività sportive, di intrattenimento e di divertimento 425 10 19 2,4 S 95 Riparazione di computer e di beni per uso personale e per.. 185 10 20 5,4
Fonte: elab. centro studi CNA Marche su dati Infocamere
Tra aprile e giugno il numero delle imprese marchigiane ha ripreso a crescere per effetto delle 2.222 nuove attività a fronte delle 2.134 che hanno chiuso i battenti. Crescono forte le societa’ di capitali e tirano i servizi avanzati. Tra le manifatture crescono solo la gomma-plastica e le attività di installazione riparazione e manutenzione macchine e impianti. Macerata e Pesaro Urbino sono le province che trainano la crescita. I dati Infocamere elaborati dal Centro Studi Cna Marche.
0 notes
letsbiotiful-blog · 7 years ago
Text
L’Ispra ha trovato 259 pesticidi nelle acque italiane
L’Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale (Ispra) ha presentato oggi il Rapporto nazionale pesticidi nelle acque, che presenta i risultati del monitoraggio – rivolto alle acque superficiali come a quelle sotterranee – svolto negli anni 2015-2016, sulla base dei dati provenienti dalle Regioni e dalle Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente.
Nel complesso, salgono a 400 i pesticidi ricercati e arrivano a 259 quelli trovati nelle acque italiane, anche se la situazione è differente tra regione e regione ed «è indispensabile incrementare il monitoraggio riguardo a nuove sostanze indicate dalle linee guida dell’Ispra». In generale, sono 35.353 i campioni di acque superficiali e sotterranee analizzate in Italia nel biennio 2015-2016, per un totale di quasi 2 milioni di misure analitiche e – appunto – 259 sostanze rilevate.
Nel 2016, in particolare, sono stati trovati pesticidi nel 67% dei 1.554 punti di monitoraggio delle acque superficiali e nel 33,5% dei 3.129 punti delle acque sotterranee, con valori superiori agli standard di qualità ambientale per le acque (Sqa) nel 23,9% delle acque superficiali e nel 8,3% delle acque sotterranee: gli erbicidi, in particolare, rimangono le sostanze riscontrate con maggiore frequenza principalmente per le modalità ed il periodo di utilizzo che ne facilita la migrazione nei corpi idrici, ma aumenta significativamente anche la presenza di fungicidi e insetticidi.
Al proposito l’Ispra segnala che, dopo oltre dieci anni di diminuzione, si è verificata purtroppo un’inversione di tendenza nelle vendite di prodotti fitosanitari, che nel 2015 sono state pari a 136.055 tonnellate, comunque inferiori alle 150.000 del 2002 (anno in cui si è avuto il massimo); significativo, ma positivo, anche il calo delle vendite dei prodotti tossici e molto tossici che nel periodo di riferimento segnano un -36,7% rispetto al massimo di oltre 5.000 tonnellate raggiunto in passato.
Nel dettaglio, il glifosate, insieme al suo metabolita AMPA, è l’erbicida che presenta il maggior numero di superamenti nelle acque superficiali, ma rimane degna di nota anche la presenza di altri erbicidi come il metolaclor e il suo metabolita metolaclor-esa, nonché del quinclorac; nelle acque sotterranee invece le sostanze che maggiormente hanno superato il limite sono gli erbicidi atrazina desetil desisopropil, glifosate e AMPA, bentazone e 2,6-diclorobenzammide, l’insetticida imidacloprid, i fungicidi triadimenol, oxadixil e metalaxil.
In generale, nel periodo 2003-2016 oltre al numero delle sostanza trovate aumentano anche i punti interessati dalla presenza di pesticidi che sono cresciuti di circa il 20% nelle acque superficiali e del 10% in quelle sotterranee: la ragione va cercata nel’aumento dello sforzo di monitoraggio e della sua efficacia, ma anche nella persistenza delle sostanze e nella risposta complessivamente molto lenta dell’ambiente, in particolare nelle acque sotterranee.
«I dati del rapporto Ispra sulla presenza di pesticidi nelle acque mettono in luce una situazione sempre più preoccupante che contribuisce in maniera determinate all’inquinamento che ancora oggi grava su fiumi, laghi e falde – commenta il direttore generale di Legambiente Giorgio Zampetti – La contaminazione del 67% dei punti monitorati nelle acque superficiali e di un terzo di quelle sotterrane conferma che la strada è ancora lunga, nonostante la crescita esponenziale dell’agricoltura biologica e di pratiche sostenibili che stanno dando un contributo importante alla riduzione dei fitofarmaci, al ripristino della biodiversità e alla salute dei suoli. Servono strumenti concreti di riduzione e eliminazione dei pesticidi al centro delle misure della nuova Politica agricola comunitaria (Pac) e dei Piani di sviluppo rurale, ancora troppo incentrati sull’agricoltura conservativa che fa largo uso di queste sostanze».
La maggior presenza di pesticidi si riscontra nella pianura padano-veneta, anche perché le indagini sono generalmente più approfondite (in termini di numerosità dei campioni e di sostanze ricercate); nelle regioni del nord, infatti, si concentra più del 50% dei punti di monitoraggio della rete nazionale. Nel resto del paese la situazione resta invece ancora disomogenea: non sono pervenute, infatti, informazioni dalla Calabria e in altre Regioni la copertura territoriale è limitata, così come resta limitato, nonostante l’aumento, il numero delle sostanze ricercate. Sempre a livello regionale, la presenza dei pesticidi interessa oltre il 90% dei punti delle acque superficiali in Friuli Venezia Giulia, provincia di Bolzano, Piemonte e Veneto, e più dell’80% dei punti in Emilia Romagna e Toscana, mentre supera il 70% in Lombardia e provincia di Trento.
«L’aumento di ispezioni, testimoniato dall’ottimo lavoro portato avanti da Ispra con questo rapporto, fa emergere con sempre maggiore chiarezza le criticità ancora presenti – conclude Angelo Gentili, responsabile Agricoltura di Legambiente – Serve però uniformare i controlli su tutto il territorio nazionale, attuando quanto previsto dalla legge 132 del 2016 per la protezione dell’ambiente, oltre che investire maggiormente su ricerca e innovazione per l’agroecologia, verso tecniche e metodi di produzione che riducano drasticamente la dipendenza dall’uso di prodotti fitosanitari. L’agricoltura di qualità, oltre al chilometro zero e alla sostenibilità della filiera, deve puntare a eliminare i pesticidi».
L'articolo L’Ispra ha trovato 259 pesticidi nelle acque italiane sembra essere il primo su Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile.
Tumblr media
Source
http://www.greenreport.it/news/agricoltura/lispra-ha-trovato-259-pesticidi-nelle-acque-italiane/
0 notes
topinforma · 7 years ago
Text
New Post has been published on Mortgage News
New Post has been published on http://bit.ly/2wBNWwU
Osservatorio Captive di Experian e Cerved
Milano, 15 giugno 2017 – In ripresa il mercato italiano dell’automobile nel 2016. Un incremento del 13,4% del numero di immatricolazioni rispetto al 2015 che ha fatto da traino al numero di finanziamenti erogati dalle captive, le compagnie finanziarie subordinate alle case automobilistiche delle quali in genere portano il nome. Queste hanno effettuato nel 2016 richieste di finanziamento per il 18,4% in più rispetto all’anno precedente, con +25,3% negli importi valutati. Le fasce di importo per cui si registra il principale aumento, oltre il 40%, sono quelle sopra i 20mila euro. Fenomeno che si verifica in particolare nel quarto trimestre, dove la crescita sfiora il 70% per finanziamenti tra i 30 e i 40 mila euro. Sono i dati dell’osservatorio captive di Experian e Cerved che monitora l’andamento del credito al consumo volto al settore automobilistico. L’osservatorio analizza le richieste e le erogazioni di finanziamenti monitorati nel Sistema di Informazioni Creditizie di Experian, che raccoglie i dati relativi a circa 75 milioni di posizioni. Il campione dell’analisi comprende circa il 90% del mercato.
Se crescono le richieste, resta comunque stabile il numero di attivazioni, inteso come la percentuale di finanziamenti effettivamente attivati rispetto al totale delle richieste. Si tratta dell’1,2% per importi fino a 5 mila Euro fino al -23,5% di importi superiori a 40 mila Euro. La tendenza mostra una variazione più importante al crescere dell’importo finanziato e una diminuzione nel secondo trimestre (aprile-giugno 2016) con un’oscillazione tra -2,3 e -2,5%. Invece nel terzo trimestre (luglio-settembre) le attivazioni crescono nel Sud e nelle Isole (+1,8%). In generale, nel 2016 si riscontra una variazione negativa in Piemonte (-6,3%) rispetto all’anno precedente, pur mantenendo un tasso in linea con la media totale, mentre svetta la Basilicata con +3,4%.
I finanziamenti delle captive sono più generosi con gli uomini che con le donne: nel corso dell’anno la variazione del tasso di attivazione per le donne è variato dallo 0,3 al -5,8% (nell’ultimo trimestre), mentre la variazione per gli uomini è oscillata tra lo 0,7 e il -2,8%. Si registra una maggiore omogeneità tra donne e uomini al di sotto dei 25 anni (rispettivamente il tasso di attivazione è pari al 3 e al 3,2%).
Per quanto riguarda il tasso di default, o insolvenza, osservato nei 12 mesi successivi all’accensione dei contratti concessi nel 2015, risulta un calo dello 0,31% rispetto ai contratti erogati nel 2014 (tecnicamente impossibile calcolare questo dato con maggior anticipo). Il tasso di default 2016 si attesta sullo 0,48%. Il trend della variazione per numero dei finanziamenti ed importi erogati nei contratti emessi nello stesso periodo dell’anno precedente segue lo stesso andamento oscillando tra il -0,10% e lo -0,46% per il numero dei contratti, mentre tra -0,04% e -0,41% sugli importi. Distinguendo tra nuovo e usato, per la tipologia d’acquisto, i contratti entrati in default nei 12 mesi successivi la data di accensione sono stati lo 0,39% per il nuovo e lo 0,99% dell’usato.
C’è una omogeneità territoriale dell’andamento del tasso di default annuale che oscilla tra il -0,31% per Centro, Sud e Isole, -0,33% per il Nord ovest e -0,38% per il Nord est. A livello regionale si manifesta un generale decremento del tasso di default, eccezione fatta per Umbria (+0,17%) e Basilicata (+0,04%).
La variazione più significativa del tasso di default sul 2014 si riscontra nella fascia di importi finanziati tra i 5 mila e i 10 mila Euro con una variazione del -0,47%. Più l’importo cresce, anche la variazione del tasso di default aumenta (fino al +0,01% per importi oltre i 40 mila Euro).
Infine, una nota positiva per le società captive che vedono crescere a fine 2016 la loro quota di mercato, con un buon 41,5% di veicoli finanziati rispetto a quelli immatricolati.
L’Osservatorio monitora l’andamento del credito al consumo concesso dalle imprese captive per l’acquisto di veicoli. I dati relativi alle richieste e alle erogazioni di finanziamenti delle captive sono tratti dal Sistema di Informazioni Creditizie di Experian Italia Spa, che raccoglie circa 75 milioni di posizioni creditizie. Le analisi si basano su un ampio campione di finanziamenti concessi dalle Captive, che rappresenta oltre il 90% del mercato. Questi dati sono accompagnati dalle rilevazioni di Cerved sul grado di salute economico-finanziaria di dealer e broker che operano nel commercio di autoveicoli (Ateco 45.1).
Experian (Experian Plc) è primario operatore mondiale nei servizi informativi per la prevenzione dei rischi di credito e di frode, il marketing e la protezione dei dati di aziende e consumatori. E’ quotata alla Borsa di Londra (EXPN), ove concorre all’indice FTSE-100, espresso dai 100 titoli azionari più importanti. Ha sede a Dublino (Irlanda) e le principali direzioni operative sono a Costa Mesa (California, USA), Nottingham (GB) e San Paolo (Brasile). Conta circa 17.000 addetti in 37 paesi, con un fatturato annuo di 4,8 miliardi di dollari. In Italia, opera dal 1995; ha sedi a Roma e Milano. Nel 2015, Experian è stata nominata dalla rivista Forbes come una delle “aziende più innovative del mondo” .
0 notes
lamilanomagazine · 8 months ago
Text
Turismo: pasqua da tutto esaurito alle Cinque Terra e a Genova, molto bene anche agriturismo e ittiturismo
Tumblr media
Turismo: pasqua da tutto esaurito alle Cinque Terra e a Genova, molto bene anche agriturismo e ittiturismo. "La Liguria è pronta ad accogliere le festività pasquali con un'offerta turistica che spazia dalla costa all'entroterra, dall'enogastronomia alle attività outdoor, fino ai tanti eventi culturali che animano le città. Il mese di aprile inizia nel migliore dei modi per albergatori e ristoratori: sold-out alle Cinque Terre e a Genova. Secondo quanto riferiscono direttamente gli operatori, i dati sono positivi anche nelle altre province, dove in media oltre l'80% delle strutture risulta occupato per almeno due notti, con evidenti ricadute positive su tutte le attività legate all'accoglienza. I numeri più contenuti rispetto alla Pasqua dell'anno scorso sono dovuti a due fattori che incidono su tutta Italia: le festività anticipate e le previsioni di meteo incerto. Elementi che hanno ridimensionato le prenotazioni e determinato qualche disdetta soprattutto nelle località a vocazione prettamente balneare, ma che non hanno scoraggiato gli appassionati di agriturismo e ittiturismo, come confermano i dati di Coldiretti sulle circa 600 destinazioni liguri a tema". Questo il commento del presidente della Regione Giovanni Toti sui dati riferiti dagli operatori relativi alle presenze turistiche nel periodo di Pasqua. "Il turismo sorride alla Liguria - prosegue Toti - che diventa meta di interesse tutti i mesi dell'anno, segno che le politiche di promozione del territorio, investimento, miglioramento della nostra offerta stanno funzionando bene. Continueremo a lavorare sulla promozione, nella consapevolezza che il turismo costituisce un asset strategico per l'economia della nostra regione". "Con le vacanze Pasquali entriamo nel vivo della stagione turistica, che proseguirà coi ponti di primavera e andrà avanti per tutta l'estate – aggiunge l'assessore regionale al Turismo Augusto Sartori -. Le prospettive per il 2024 sono positive visto anche l'andamento nei primi mesi dell'anno: vogliamo ripetere e, perché no, superare l'exploit del 2023 quando in Liguria abbiamo avuto oltre 16 milioni di presenze di turisti. I nostri operatori sono pronti ad accogliere gli ospiti in strutture ricettive in cui trovare accoglienza, professionalità e fascino, sottolineato dai tanti eventi di successo. A tal proposito ricordo che in questo fine settimana tornano i 'Treni del Mare', come da un paio di anni in forma raddoppiata rispetto al passato, con 26 collegamenti in più dalla Lombardia e 18 dal Piemonte". "Boom di prenotazioni per tutto il comparto di agriturismo, enoturismo ed oleoturismo - prosegue il vice presidente della Regione con delega all'Agricoltura e al Marketing territoriale Alessandro Piana - grazie alla riscoperta del valore storico, ambientale ed enogastronomico del nostro entroterra, dove sono nate così tante produzioni tipiche. Cucina a km 0 protagonista, a fare da preludio ad una stagione estiva promettente per il turismo sostenibile e slow, con grande crescita anche sul fronte pescaturismo ed ittiturismo, settore da due anni in forte espansione grazie alla dinamicità dei nostri pescatori e a politiche settoriali mirate". I NUMERI Sarà una Pasqua da tutto esaurito alle Cinque Terre, che confermano la loro attrattività sull'utenza internazionale: a Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore la media di prenotazioni oscilla tra il 98 e il 99% per gli alberghi e tra il 92 e 93% per le altre soluzioni di alloggio. Ciò significa che il turismo alle Cinque Terre occupa la quasi totalità della capacità ricettiva di quel territorio. Numeri in crescita rispetto al 2023 nella città di Genova, sempre più punto di riferimento per eventi, storia e cultura. Qui le strutture ricettive risultano occupate oltre il 92% con una permanenza minima di due notti. Genova si conferma meta di turismo internazionale, con turisti in arrivo da tutto il mondo. Nel Golfo del Tigullio molto bene Sestri Levante, Santa Margherita e Rapallo, che viaggiano parallele con un'occupazione delle strutture pari all'80% della disponibilità. Anche in questo caso, come per le Cinque Terre, la permanenza minima è di due notti. Nell'Imperiese è Sanremo a trainare il turismo in questo avvio di stagione, forte delle iniziative di promozione lanciate con il Festival della Canzone italiana, con l'80% di occupazione su una media di oltre 250 strutture. Si assestano tra il 70 e l'80 per cento le località turistiche più votate al turismo balneare. Si attende l'arrivo di italiani, in particolare da Piemonte e Lombardia, con presenze importanti anche da Francia e Svizzera. Nella provincia di Savona ottimi risultati nelle principali località turistiche votate anche alle attività outdoor, con dati che sottolineando l'interesse verso l'entroterra. A Finale Ligure, per esempio, l'occupazione media delle strutture supera l'82%. Anche ad Alassio e Varazze la disponibilità delle camere nelle strutture ricettive è inferiore al 20%. Nel Savonese i soggiorni sono più brevi e risentono maggiormente dell'incertezza del meteo. I turisti arrivano principalmente dalle regioni limitrofe, con l'eccezione molto positiva di Finale Ligure, attrattiva per i biker tedeschi, svizzeri, francesi. Un dato che emerge in tutte le province riguarda l'ottimismo per le prossime festività di primavera, per le quali hanno già ricevuto molte richieste anche di soggiorni lunghi a cavallo tra i due ponti del 25 aprile e 1° maggio. Attesa, come per il 2023, una presenza importante di turisti stranieri.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
infocilento · 8 years ago
Text
Nasce la Banca Monte Pruno-Credito Cooperativo di Fisciano, Roscigno, Laurino Società Coopertiva
ROSCIGNO. «Il futuro è un viaggio da percorrere insieme». Con questo slogan si è suggellata la fusione mediante incorporazione della Cassa Rurale ed Artigiana-Banca di Credito Cooperativo di Fisciano- Società Cooperativa nella Banca di Credito Cooperativo Monte Pruno di Roscigno e Laurino-Società Cooperativa.
Sabato 18 febbraio 2016 è nata una nuova realtà bancaria: la Banca Monte Pruno-Credito Cooperativo di Fisciano, Roscigno, Laurino Società Coopertiva. Un giorno intenso e pieno di emozioni. In mattinata ha avuto luogo a Fisciano l’Assemblea dei Soci della BCC di Fisciano mentre nel tardo pomeriggio a Roscigno quella dei soci della Banca Monte Pruno. In entrambe le Assemblee il progetto è stato votato all’unanimità tra l’emozione, la speranza e l’orgoglio di tutti: componenti ai tavoli di presidenza e soci presenti. «La nostra Banca si trova dinnanzi un momento storico che segnerà inevitabilmente sia il suo presente che il suo futuro- ha dichiarato il presidente della Monte Pruno, Anna Miscia- Essa si sta proiettando verso un nuovo contesto territoriale, sicuramente molto diverso da quello attuale, ma che rappresenta una grande opportunità per consolidare l’attuale crescita a cui stiamo dando vita e con grandi margini di sviluppo». La fusione per incorporazione è una operazione dovuta alla riforma delle BCC che «(…) ormai inizia a produrre i suoi primi effetti- continua Miscia- a breve come Assemblea saremo chiamati a porre in essere i dovuti adempimenti circa la nostra adesione ad un gruppo bancario cooperativo. Il nostro Consiglio ha orientato la sua scelta verso Cassa Centrale Banca che da anni collabora già con noi e che ha messo sul tavolo un piano strutturato e ricco di buone prospettive cercando di non snaturare un modello di Banca che genera, ogni giorno, valore sul territorio di riferimento». Sostanziale il passaggio del presidente dell’Istituto di Fisciano, Marco Sessa, quando sottolinea che in un mondo globalizzato non si può rimanere “piccoli” e « (…) in un momento epocale come questo, al di là delle difficoltà che oggi la riforma impone, abbiamo fatto la scelta giusta. La nostra Banca avrà il giusto riconoscimento per solidità e quantità». La nuova realtà bancaria, la Banca Monte Pruno-Credito Cooperativo di Fisciano, Roscigno e Laurino Società Cooperativa , conterà 2.700 soci ed opererà in due Regioni: in Campania, all’interno della provincia di Salerno ed Avellino e in Basilicata, nella provincia di Potenza. La competenza territoriale si estenderà in 79 Comuni, 54 in provincia di Salerno, 5 in provincia di Avellino e 20 in provincia di Potenza. « All’interno del processo aggregativo assumono un ruolo preminente le attività relative ai nuovi scenari di sviluppo territoriale che ci interessano- relaziona il direttore generale della Monte Pruno, Michele Albanese- le azioni si concentreranno su un filone strategico che vede interessato il territorio attualmente di competenza della BCC Fisciano, ma particolare attenzione verrà riservata all’apertura di una Filiale della nostra Banca a Salerno città, con l’allargamento della zona di competenza a Pontecagnano, San Mango Piemonte, San Cipriano Picentino, Giffoni Valle Pianae Vietri sul Mare. La Banca avrà un potenziale di popolazione da servire superiore a 550mila unità. Ma la crescita di questi territori sarà strettamente collegata a quella dell’attuale competenza che rappresenta la storia ed il cuore pulsante della nostra azienda».
Il direttore Albanese non nasconde le preoccupazioni che hanno attanagliato e preceduto il processo di fusione ma « è una sfida che ci affascina, è sicuramente un’opportunità di crescita che non potevamo perdere. Solo qualche anno fa sarebbe stato un sogno immaginare la Banca Monte Pruno in determinati contesti territoriali, oggi è realtà. Saranno la responsabilità, la passione e l’attenzione di sempre ai nostri soci, alla nostra terra, che ci guideranno nelle nostre azioni future.» Una nuova sfida, nuovi scenari ma senza ricadute sul personale. Su questo punto ferma e salda è la posizione dei vertici: non ci saranno tagli e riduzioni né agli stipendi né al personale. La macchina bancaria va spedita grazie all’impegno, all’entusiasmo e all’energia dei giovani su cui da sempre si è puntato. Un ringraziamento particolare è andato al vice-direttore generale dott. Cono Federico che, in questa delicata operazione, è stato per la Monte Pruno, il responsabile del progetto di fusione.
#gallery-0-3 { margin: auto; } #gallery-0-3 .gallery-item { float: left; margin-top: 10px; text-align: center; width: 100%; } #gallery-0-3 img { border: 2px solid #cfcfcf; } #gallery-0-3 .gallery-caption { margin-left: 0; } /* see gallery_shortcode() in wp-includes/media.php */
Nasce la Banca Monte Pruno-Credito Cooperativo di Fisciano, Roscigno, Laurino Società Coopertiva Nasce la Banca Monte Pruno-Credito Cooperativo di Fisciano, Roscigno, Laurino Società Coopertiva
0 notes
lamilanomagazine · 1 year ago
Text
Torino: intitolata “Piazza Piemonte” l’area davanti al grattacielo sede della regione.
Tumblr media
Torino: intitolata “Piazza Piemonte” l’area davanti al grattacielo sede della regione. Si è svolta nel pomeriggio del 4 ottobre la cerimonia di intitolazione dell'area antistante il grattacielo sede della Regione Piemonte. Da ieri, la nuova denominazione di piazza Piemonte sostituisce il vecchio numero civico 330 di via Nizza. Alla cerimonia erano presenti il Sindaco Stefano Lo Russo, la presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo e il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il prefetto di Torino Donato Cafagna e numerose autorità civili e militari. Prima dello scoprimento della targa si sono tenuti i saluti istituzionali. Nel suo intervento, Maria Grazia Grippo, ricordando la genesi che ha portato all'intitolazione, ha ricordato come, nel rivolgersi alla Città per rappresentare la sua proposta, condivisa da tutta la Giunta regionale, il presidente Cirio avesse voluto sottolineare il desiderio che la nuova piazza diventasse un vero e proprio spazio di riferimento per il territorio piemontese e di Torino, che ne è il capoluogo, un nobile desiderio che l'Amministrazione comunale si è sentita di condividere attraverso il voto unanime espresso dalla commissione Toponomastica. "Oggi - ha concluso la presidente del Consiglio comunale - mi sembra che questo desiderio possa trovare incoraggiamento nel messaggio che solo tre giorni fa il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha portato a Torino in occasione del festival delle Regioni e delle Province autonome, quando, richiamando gli elementi portanti della nostra Repubblica, ha invocato una crescita non gerarchica ma territoriale". L'intitolazione di un nuovo spazio, per Stefano Lo Russo, è sempre un bel momento per la città e ne testimonia la vitalità. Una piazza è un punto di aggregazione, di incontro. Anche per questo oggi viviamo un momento dal forte valore simbolico. Per questo ha espresso "un doveroso ringraziamento alla commissione Toponomastica per avere raccolto all'unanimità l'istanza che proponeva l'intitolazione di questo spazio che deve diventare la piazza del Piemonte e dei piemontesi. Siamo una realtà articolata e plurale ha continuato il Sindaco - capace di fare diventare le differenze un sistema integrato per cogliere le sfide della competitività". Il Sindaco ha poi dichiarato la sua soddisfazione per il quartiere, strategico per la città, che dopo avere sofferto decenni di cantieri, si trova oggi ad avere grandi prospettive. Per questo, ha invitato la Giunta regionale a rendersi partecipe del completamento della grande trasformazione urbanistica del Lingotto, che può diventare un'eccellenza non solo per i residenti ma per l'intera città e per la regione. Infine Alberto Cirio che, dopo avere ricordato le modalità che hanno portato gli uffici regionali nella nuova sede del grattacielo e come questo nuovo insediamento abbia giovato alla riqualificazione dell'area, scherzando sull'impegno profuso per trovare un nome adeguato alla piazza, ha sottolineato come fosse inevitabile chiamarla Piemonte. Una piazza che dovrà essere dei piemontesi, facile da identificare e da collegare al palazzo sede della Regione. "Questo luogo - ha concluso il presidente della Regione - non è solo l'ingresso al grattacielo che raccoglie tutti gli uffici dell'ente, ma è anche un luogo di aggregazione e socialità per il quartiere che, dopo molti anni, finalmente ha visto questo palazzo popolarsi di persone, con ricadute positive per le attività commerciali". Dopo i saluti, lo scoprimento della targa è stato accompagnato dalle note dell'inno di Mameli suonato da quattro studenti del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino: Micaela Stroffolino sax soprano, Alberto Cavazzini sax tenore, Eugenio Enria sax baritono e Domenico Gugliotta sax contralto. A margine della cerimonia, il presidente Cirio ha scoperto un'installazione artistica, dono di Nicola Russo, il Toh, che si ispira al Toretto, la classica fontanella di Torino. Quella di piazza Piemonte si aggiunge ad altre sei, già presenti in città. È un'opera in vetroresina, la base in metallo verniciato e l'interno in armatura per essere in linea con le normative dell'arredo urbano. E' alta circa 2 metri e pesa circa 250 chilogrammi. Giova ricordare che la proposta di rinominare piazza Piemonte l'area antistante il grattacielo omonimo, era stata votata all'unanimità durante una seduta della commissione Toponomastica, il 2 maggio di quest'anno.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
mezzopieno-news · 3 years ago
Text
NASCE LA SCUOLA NAZIONALE DI PASTORIZIA
Tumblr media
Riportare i giovani alla natura e ad occuparsi del mestiere più antico del mondo, quello del pastore. Con questi obiettivi è nata in Piemonte la prima scuola di pastorizia, una vera e propria accademia che punta a formare le nuove generazioni e a rinnovare e preservare la cultura dei territori.
In molte realtà rurali italiane la pastorizia svolge un ruolo di presidio territoriale, contrastando con la sua presenza i crescenti fenomeni di abbandono. Offrendo una forma sostenibile e autonoma di reddito, la pastorizia contribuisce a tenere vivi e produttivi i territori. Nonostante questo, la pastorizia soffre di un importante problema di ricambio generazionale, attraendo sempre meno giovani. Il settore presenta ampi margini di sviluppo, una buona resilienza anche in momenti di crisi e la capacità di permettere percorsi innovativi estremamente virtuosi.
La Scuola Nazionale di Pastorizia si pone come supporto attraverso il quale: favorire la diffusione e lo sviluppo dell’allevamento estensivo degli animali in produzione zootecnica all’interno di una logica di multifunzionalità; attrarre risorse umane nel settore agro-pastorale e riqualificare quelle esistenti attraverso adeguati strumenti formativi; diffondere nella società la cultura legata al pastoralismo, salvaguardandone l’identità ed evidenziandone la modalità di gestione rispettosa dell’ambiente e degli equilibri ecologici.
La scuola è un luogo di innovazione sia tecnica che sociale, un cantiere dove scambiare informazioni, organizzare eventi, strutturare servizi di assistenza, promuovere iniziative di confronto e dialogo tra i diversi attori come parchi, veterinari, turismo, consumatori, aziende e amministrazioni pubbliche, in un processo di innovazione, condivisione e crescita partecipata.
____________________
Fonte: Scuola Nazionale di Pastorizia
Tumblr media
✔ VERIFICATO ALLA FONTE | Guarda il protocollo di Fact checking delle notizie di Mezzopieno
✖  BUONE NOTIZIE CAMBIANO IL MONDO | Firma la petizione per avere più informazione positiva in giornali e telegiornali
Tumblr media
Se trovi utile il nostro lavoro e credi nel principio del giornalismo costruttivo non-profit | sostieni Mezzopieno
1 note · View note
tmnotizie · 6 years ago
Link
ROMA –  A poco più di un anno dalla sottoscrizione dell’accordo tra Confindustria e UBI Banca per sostenere le imprese impegnate nei processi di innovazione e trasformazione digitale, l’Associazione degli industriali e la Banca hanno firmato oggi un addendum integrando la collaborazione con nuove sinergie che contribuiscono a favorire crescita dimensionale e accesso ai mercati dei capitali.
L’intesa, prorogata fino al 31 dicembre 2020, prevede un plafond da 1 miliardo di euro finalizzato a concedere finanziamenti a medio e lungo termine alle aziende che investono in ricerca, sviluppo e innovazione oltre a iniziative specifiche per offrire, anche attraverso i Digital Innovation Hub (DIH) costituiti presso il sistema confindustriale, un supporto finanziario e una consulenza alle aziende intenzionate a beneficiare delle opportunità del Piano Nazionale “Industria 4.0”.
Nel dettaglio l’evoluzione della collaborazione prevede:
sviluppo delle “Filiere 4.0”: valorizzare le filiere produttive in modo da migliorare la capacità di portare credito alle aziende che ne fanno parte. Con questo obiettivo l’Associazione degli industriali e l’istituto di credito, con il supporto dei Digital Innovation Hub, approfondiranno i bisogni delle imprese appartenenti alle filiere industriali e definiranno progetti di investimento a cui adegueremo una specifica offerta di credito.
responsabilità sociale come strategia di competitività: i progetti orientati alla sostenibilità sono target del plafond previsto dall’accordo. Confindustria e UBI Banca creeranno un gruppo di lavoro congiunto per analizzare le strategie e gli investimenti con un impatto sostenibile. Si tratta di investimenti volti a ridurre l’impatto ambientale, mantenere o creare nuova occupazione, realizzare partnership tra pubblico e privato, migliorare i livelli di welfare e contribuire, con progetti dedicati, al supporto di territori svantaggiati o colpiti da disastri naturali.
evoluzione ELITE Lounge: lo scorso marzo, grazie alla collaborazione con Confindustria, 21 aziende sono entrate nella ELITE UBI Banca Lounge e sono state affiancate dalla banca nella fase di training sul confronto strategico con gli azionisti ed il management per identificare eventuali operazioni di finanza straordinaria. Alcune aziende hanno chiuso operazioni strategiche con l’aiuto di UBI Banca. Nella seconda fase l’istituto di credito affiancherà gli imprenditori nella definizione delle strategie e degli aspetti organizzativi e di governance.
diffusione del welfare aziendale: UBI Banca e Confindustria, nell’ambito dell’intesa, sottoscrivono un accordo quadro a livello nazionale con l’obiettivo di collaborare per lo sviluppo della cultura del welfare nelle aziende. UBI Banca, primo istituto di credito a proporre sul mercato servizi di welfare indirizzati a rafforzare l’ecosistema territoriale ha siglato, nell’ultimo anno, singoli accordi quadro con alcune associazioni territoriali di Confindustria per promuovere sul territorio il welfare dedicato anche alle piccole e medie imprese.
UBI Banca e Confindustria proseguono l’attività congiunta nei Digital Innovation Hub. La Banca ha messo a disposizione delle imprese esperti dedicati al finanziamento di progetti di trasformazione digitale e ha offerto consulenza sull’accesso ai fondi europei e alle agevolazioni previste dal Piano Nazionale Industria 4.0. L’associazione degli industriali ha avviato un programma di formazione, con esperti dedicati, per sviluppare progetti in linea con innovazione e digitalizzazione. I DIH coinvolti sono quelli di Lombardia (comprese le associazioni territoriali di Bergamo e Brescia), Marche, Piemonte e Umbria.
“L’accordo di oggi – secondo Vincenzo Boccia, Presidente di Confindustria – riafferma ancora una volta il nostro impegno, condiviso con UBI, nella creazione di un rapporto banca-impresa in grado di accompagnare l’industria italiana nelle nuove sfide competitive dell’innovazione e della trasformazione digitale. Il Piano Industria 4.0 ha dimostrato la sua efficacia sull’economia reale e ha contribuito a far ripartire crescita e investimenti. Dobbiamo proseguire su questa strada e le aziende, attraverso la sinergia con il sistema bancario, vanno messe nella condizione di coglierne tutte le opportunità. La scelta di arricchire la collaborazione con UBI anche con iniziative dedicate allo sviluppo di Filiere 4.0, alla promozione di investimenti sostenibili 4.0, al sostegno alle aziende impegnate in processi di crescita che comportano l’apertura ai mercati dei capitali e allo sviluppo della cultura del welfare, ha un significato strategico che ribadisce il ruolo delle imprese come protagoniste dello sviluppo e del benessere della comunità, capaci di creare lavoro e valore per il territorio”.
“Competitività delle imprese italiane e innovazione nel mondo produttivo sono gli obiettivi del lavoro iniziato con Confindustria lo scorso anno. Abbiamo raggiunto risultati importanti – afferma il Presidente del Consiglio di Gestione, Letizia Moratti – e vogliamo consolidare questa collaborazione ampliando la platea degli strumenti a disposizione per la crescita delle imprese:  welfare aziendale, responsabilità sociale di impresa e sviluppo delle filiere 4.0. Possiamo contare su fattori esogeni favorevoli: solidità del sistema bancario e una crescita economica timida ma costante. Come UBI Banca facciamo la nostra parte lavorando insieme ai protagonisti del sistema economico italiano, le imprese e il mercato dei capitali”.
0 notes