#anime sex dall

[dougdimmadodo]

Snow Sheep (Ovis nivicola)

Family: Cattle Family (Bovidae)

IUCN Conservation Status: Least Concern

Named for its preference for cold, snowy habitats, the Snow Sheep is a species of wild sheep found in mountainous regions of northeastern Siberia. Throughout much of the year members of this species live in single-sex herds, but during the mating season (which lasts from early December to late January) these herds join together and males (which can be distinguished from females due to their large size and longer horns) begin to fight one another for the attention of females. During the winter temperatures within the Snow Sheep’s range may become as low as -60°C ( -76°F), allowing thick layers of snow to cover the grasses, mosses, lichens and mushrooms that make up the species’ diet, and as such many populations of Snow Sheep undergo seasonal migrations to warmer, more sheltered areas closer to sea level before returning to higher altitudes in the following spring. Genetic analysis indicates that the Snow Sheep is very closely related to two North American species of wild sheep (the Bighorn Sheep and Dall Sheep), suggesting that the ancestors of modern Snow Sheep may have arrived in what is now Siberia by crossing a land bridge between it and western North America before becoming isolated when the land bridge was covered by rising oceans around 11,000 years ago.

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Animal Advent Calendar - Day 7

Image Source: https://www.inaturalist.org/taxa/42388-Ovis-nivicola

[carmenvicinanza]

Chrissie Hynde

https://www.unadonnalgiorno.it/chrissie-hynde/

Chrissie Hynde, cantante e musicista statunitense di stanza a Londra dagli anni settanta, ha tracciato una strada con il suo rock anomalo, melodico e avvolgente.Conosciuta soprattutto per essere la leader dei Pretenders, ha all’attivo quindici album, milioni di dischi venduti, hit mondiali e oltre quarant’anni dedicati alla musica senza mai scendere a compromessi.Una voce ruvida e diretta, ma anche melodica e jazzy, a suo agio tra le sferzate del rock come in atmosfere più pacate e sognanti.Nata ad Akron, in Ohio, il 7 settembre del 1951, ha iniziato a scrivere canzoni da piccola e comprato la sua prima chitarra a 14 anni.Nella fase hippy della sua adolescenza, frequentava la Kent State University’s Art School nel 1970, quando c’è stata la sparatoria in cui la polizia ha ucciso degli studenti che stavano manifestando, tra cui un suo amico.

A ventidue anni, nel 1973, si è trasferita a Londra, dove ha lavorato come giornalista per la rivista musicale New Musical Express e come commessa nel negozio di abbigliamento Sex di Vivienne Westwood e Malcolm McLaren.

Decisa a rincorrere il sogno di fare musica ha girovagato tra Stati Uniti, Messico e Francia, sperimentando collaborazioni e fallimenti tra cui anche una breve incursione come chitarrista dei Clash, terminata dopo appena un tour.

Per problemi con l’ufficio immigrazione britannico, per ottenere i documenti ha provato a sposare prima Johnny Rotten dei Sex Pistols, poi Sid Vicious che si era offerto di aiutarla, ma quando si presentarono all’ufficio matrimoni trovarono chiuso per una festività prolungata. Il giorno successivo però lui aveva un’udienza processuale e non se ne fece più nulla

Era senza soldi, clandestina ma con un’enorme voglia di fare musica quando, nel 1978, ha incontrato Pete Farndon e, insieme, hanno fondato i Pretenders, di cui facevano parte anche James Honeyman-Scott e Martin Chambers. L’album di debutto del 1980 è stato un successo, così come il singolo reggae-rock Brass in Pocket.

Tre musicisti pieni di talento e un’eccellente  frontwoman, la band ha tracciato un solco per la sua unicità e l’originalità con cui mescolavano stili e generi.

Ammaliante con la sua chitarra e la voce pazzesca, con la sua impertinenza, ha lasciato il segno e fatto tendenza. Personalità libera e trasgressiva, spavalda e temeraria, aveva e ha ancora, l’aspetto da dura che affascina e conquista il pubblico.

Con il secondo album, Pretenders II, la band è esplosa negli Stati Uniti e lei è diventata la ribelle preferita dalle giovani.

Nel 1982 l’armonia all’interno del gruppo si è sfaldata, ostaggio della droga, Pete Farndon è stato cacciato, il 16 giugno James Honeyman-Scott è stato trovato morto per collasso da stupefacenti e l’anno successivo è toccato a Pete, ucciso dall’eroina.

Nonostante l’enorme dolore, Chrissie Hynde, ha deciso di andare avanti con Martin Chambers, il chitarrista Robbie McIntosh e il bassista Malcolm Foster. L’esordio della “nuova” band è stato col disco Learning To Crawl, tra i migliori della loro intera discografia.

Nel 1985, dopo aver partecipato al Live Aid, c’è stata una battuta d’arresto dovuta proprio a lei che aveva scelto di occuparsi delle figlie e esplorare vari generi, in una carriera solista che si è alternata con quella del gruppo.

Ha collaborato con gli U2 e Bob Dylan, di cui, successivamente, ha inciso un album di cover, cantato reggae insieme agli UB40, pop, folk e jazz, sempre in maniera mirabile e con celebri duetti.

Sono stati anni di alti e bassi, fino al 1994, quando ha rimesso in piedi il gruppo che ha continuato a fare il botto, suonando con i Rolling Stones in giro per il mondo.

Divisa tra musica e attivismo, a canzoni e album, ha affiancato il suo impegno per il pianeta e i diritti degli animali, collezionando arresti e denunce. Testimonial per la PETA, People for the Ethical Treatment of Animals, aveva anche aperto un ristorante vegetariano nella sua città d’origine.

Chrissie Hynde, oggi, continua a produrre dischi e esibirsi, con la sua potente personalità, l’eclettismo che da sempre la caratterizza e le straordinarie capacità melodiche della sua voce, velata di nebbia e fumo, nostalgica e insieme contemporanea.

[epilexia]

PASSATO-PRESENTE-FUTURO ED ATTENTE AUTOANALISI

Si schianta sulla faccia quel sole rovente, mi si squagliano quasi gli occhi e le coronarie mi si staccano. Camminavo su questo marciapiede largo, sotto vi era il fiume dove qualche gabbiano si bagnava e beveva del liquido che la stessa città aveva dismesso. Avevo le mie cuffiette nelle orecchie, ascoltavo Cigarettes After Sex-Apocalypse. Tutto così struggente. Le mie braccia, le mie gambe non reggevano più, un pò per il caldo persistente o per l’insonnia. Camminando per tutto il tratto attraversato dal fiume, il vento del tram che posteggiava il marciapiede mi sfiorava i pensieri. Non riuscivo a correre nemmeno per salirci su. Preferivo camminare sotto i grossi platani cresciuti tra l’asfalto della strada e il marciapiede. Come i denti del giudizio che fuoriescono rompendoti la carne. Spaccandoti la bocca. Hai le mestruazioni dalla bocca. Rimedio più efficace è applicarci un fazzolettino impregnato di grappa. Continuavo a camminare per ritrovarmi in un comizio politico e gente che esultava. Slogan come;

<< LA CITTA’ DELLA PULIZIA >>

<< LA CITTA’ DELLA CULTURA >>

<< LA CITTA’ DELLA SICUREZZA >>

E l’uguaglianza dov’era? E forse mi vien da dire dov’è? Non esisteva, non c’è. Continuavo a camminare con indifferenza tornando verso casa. L’arabo preparava il kebab, in Turchia chiamato kebap. Il fruttivendolo lavava casse vuote e l’insalata esposta. Al bar i vecchietti di quartiere tra peroni e bestemmie per la briscola. Il ristorante cinese mettere tavolini esterni, in preparazione per la sera. Il cane della vicina pisciarmi sulle scarpe. Rientrato a casa c’era un tramonto bellissimo, che si nascondeva tra la cupola e l’ombra degli alberi. Presi la mia polaroid e ne scattai una foto. Poi la incollai al frigo. Accesi una sigaretta leggendo un libro, accompagnato da schiamazzi e suoni persistenti dei clacson. Alle 18:00 molti uffici chiudono. Le luci della sera si iniziavano ad abbassare, alle 21:00 era praticamente ancora giorno. Mi mette sempre di buon umore quando fa buio tardi. Ma poi fa giorno presto. I primi caldi significano alimentazione più leggera, speso insalate. Perdere 5 chili a settimana. Poi rimetterli a settembre per lo stress da rientro in ufficio. Quando ascoltavo la canzone degli Cigarettes After Sex sul ponte, attraversando la città mi colpì molto questa frase in apertura del brano;

<< Hai esultato dai ponti che si sbriciolavano mentre guardavi la città diventare polvere Filmando elicotteri schiantarsi nell’oceano dall’alto >>

Mi sono schiantato molte volte come gli stessi elicotteri, nei tuoi occhi. Ho esultato mentre mi si sbriciolavano le gambe, mentre guardavo la stessa città a cui stavamo dando fuoco, con i nostri sguardi. Nascosti tra vicoletti per non vederci. Abbiamo fatto il gioco del silenzio. Poi solo un gran frastuono quando le nostre anime si sono schiantate. Gli strascichi delle nostre ombre, occhi come amuleti posti nelle tasche esterne dei giubotti. Lo schianto di un corpo cadere dal ventesimo piano, sangue e splatter. Rest energy, una freccia a due punte su entrambi i lati, che mirano al cuore. Pensando a quelle sere, al baretto e del primo caldo di giugno, della birra a ripetizione nei discorsi di quattro ore, che non finivano mai prima delle tre. Quando ho capito di aver trovato qualcosa che mi accumulasse a qualcuno, ma che mi allontanasse. Come i nostri addii di dieci giorni. La libertà è proprio quella, amare la propria anima. Erano quegli occhi che mi fecero aprire, come il guscio contenente l’anello più prezioso. Mi spaventavi così tanto, da non volere desistere in quei discorsi mai banali, parlare a gesti, sfiorando le mani, gli occhi facevano incidenti dirottati. Mi spaventava per quanto ci saremo fatti mali. Forse più io. Avrei fatto l’amore volentieri, ma mi sarei fatto ancora più male di quanto già mi stessi facendo. Troppo simili, in quasi tutto, la perdizione, l’allontanarsi. Che poi tendiamo ad allontanarci dalle persone, ma stiamo mille volte peggio perchè quella persona si allontana. Possiamo inventarci mille scuse, siamo egoisti facendolo a noi stessi. Fu così che per capirlo facemmo il viaggio della speranza, o della perdizione non so definirlo, partiti dallo stesso punto per poi disperderci, l’obiettivo era il ricongiungimento, capire se eravamo così stabili alla nostra ormai non età, ma abbiamo preso bivi opposti e forse è stata la scelta più saggia. Le persone possono trovarsi dopo anni, come già mi è successo, possono amarsi come odiarsi. Possono farlo sfiorandosi, senza mai toccarsi, guardarsi negli occhi con imbarazzo e basta, al baretto nei discorsi interminabili. No per sentimento e foto postate mano nella mano e cose dolci simili, è conoscersi, concedersi nel parlare allo stesso sconosciuto che ti ha fatto perdere una parte in te, sbattersi con la faccia nel muro. Parlare con le persone è andato perso. Capire colui che ti ha rotto i pensieri, doveva ora camminare solo per capire ancora l’anima di se stesso.

Dopo il lungo abbraccio e il grazie ci salutammo.

Chissà se per sempre.

[stainedglassgardens]

Watched in June 2020

Funny Games Louise Bourgeois: The Spider, the Mistress and the Tangerine Wodaabe: Herdsmen of the Sun Bells from the Deep: Faith and Superstition in Russia (Glocken aus der Tiefe - Glaube und Aberglaube in Russland) We Are the Best! (Vi är bäst!) Olla Return to Reason (Le Retour à la raison) Ghosts Before Breakfast (Vormittagsspuk) Sissy Boy Slap Party The Republic of Enchanters (La République des enchanteurs) Sullivan's Banks (Sullivans Banken) Black Panthers Asparagus America The Fall The Watermelon Woman Douce Menace Curling Trouble Every Day The Return (Возвращение) Maillart's Bridges (Maillarts Brücken) Two Years at Sea The Creeping Garden Homo Sapiens A Radiant Life (Une Vie radieuse) Shirley Disclosure Baghead Lahemaa Closeness (Теснота) Touki Bouki Daughter (Dcera) Human Nature 1 Dimension

Did not finish

From the Depths (Dal Profondo, Valentina Pedicini, 2013)

I could take them or leave them

Louise Bourgeois: The Spider, the Mistress and the Tangerine (Marion Cajori and Amei Wallach, 2008) The Republic of Enchanters (La République des enchanteurs, Fanny Liatard and Jérémy Trouilh, 2016) America (Valérie Massadian, 2013) The Fall (Tarsem Singh, 2006) Douce Menace (Ludovic Habas, Yoan Sender, Margaux Vaxelaire, Mickaël Krebs, Florent Rousseau, 2011) A Radiant Life (Une Vie radieuse, Meryll Hardt, 2013)

Films I enjoyed

Wodaabe: Herdsmen of the Sun and Bells from the Deep: Faith and Superstition in Russia (Glocken aus der Tiefe - Glaube und Aberglaube in Russland) (Werner Herzog, 1989 and 1993): Just super nice Herzog documentaries. There are a bunch on Mubi now and I might watch all of them

We Are the Best! (Vi är bäst!, Lukas Moodysson, 2013): I was on the lookout for this film for years and then it popped up on Mubi. Maybe I didn’t love it because of all that anticipation, but it’s still a great film that I wish more people, especially more teenagers, would see

Return to Reason (Le Retour à la raison, Man Ray, 1923): Always love early experiments with film

Sissy Boy Slap Party (Guy Maddin, 2004): Very silly! Loved it

Sullivan's Banks (Sullivans Banken) and Maillart's Bridges (Maillarts Brücken) (Heinz Emigholz, both 2000): It’s nice that there are non-narrative documentaries like this. You wouldn’t think filming buildings (and bridges) from different angles would bring something to the table as opposed to, for instance, photographing them, but somehow it really does. Again, a bunch of Emigholz’s films are on Mubi and they make for great daytime entertainment, might watch more soon

Black Panthers (Agnès Varda, 1970): This was made available for free by The Criterion Channel and I was finally able to see it, as well as keep going with my Vardathon. I loved how matter-of-fact and sympathetic this short documentary was

Trouble Every Day (Claire Denis, 2001): The kind of vampire movie I wish there were more of. Also always love Béatrice Dalle <3

Two Years at Sea (Ben Rivers, 2011): This is a very quiet, contemplative, beautiful documentary about a man who lives alone in the woods

The Creeping Garden (Tim Grabham and Jasper Sharp, 2014): The wide array of things that can be explored while just talking about slime mould is a little bit stunning -- great soundtrack too

Homo Sapiens (Nikolaus Geyrhalter, 2016): I preferred Our Daily Bread from the same director but I still loved this. I like how Geyrhalter always lets his (stunning) images do the talking

Shirley (Josephine Decker, 2020): Being a fan of both Shirley Jackson and Elisabeth Moss, I’d wanted to see this since it came out. It was pretty much exactly as I expected, which is to say very good. It reminded me, not without reason, of the recent We Have Always Lived in the Castle adaptation

Baghead (Mark Duplass and Jay Duplass, 2008): Sometimes silly, sometimes deep, Duplass brothers comedy featuring young Greta Gerwig

Lahemaa (Leslie Lagier, 2010): Science fiction short about a Chernobyl-like mysterious city

Closeness (Теснота, Kantemir Balagov, 2017): Might have preferred this to Beanpole, still not entirely sure what to think, but I loved the main character and I loved the story

Touki Bouki (Djibril Diop Mambéty, 1973): This is a wonderful debut feature by a director whom, for some reason, I had heard nothing about until now

Daughter (Dcera, Daria Kashcheeva, 2019): The animation was wonderful and the story a lot more layered than I would have thought for such a popular short film

Human Nature (Sverre Fredriksen, 2019): Please watch this right now if you can. It’s three minutes long and you won’t regret it. Very silly

1 Dimension (一维, Lü Yue, 2013): This is a beautiful short film about the nature of good and evil and I loved that, contrarily to many films with exactly this premise, it didn’t actually try to provide a clear-cut answer

Films I loved

Funny Games (Michael Haneke, 1997): Definitely this month’s film that fucked me up. So gruelling

Olla (Ariane Labed, 2019): When I first finished this I was doubtful but the more I thought of it the more I loved it. It’s about an Internet girlfriend from Eastern Europe who comes to France and I don’t know that I can say much more about it except that it manages to talk about sex work in a way that I enjoyed

Ghosts Before Breakfast (Vormittagsspuk, Hans Richter, 1928): This, together with Meshes of the Afternoon, which I saw a few months ago, reminds me that so-called experimental and avant-garde stuff was in film from the very beginning, it was just ignored by big-budget film producers in favour of narrative features. Anyway, this is a great short film and it's only six minutes so you should definitely watch it

Asparagus (Suzan Pitt, 1979): A five-star rating on Mubi, just, one of those things I am glad women are making out there -- just like Jodie Mack's The Grand Bizarre a few months ago

The Watermelon Woman (Cheryl Dunye, 1996): This classic was made available by The Criterion Channel and I could finally see it... It feels like a first film in all the good and bad ways, and I’m glad it exists, glad there are complex, multilayered stories about Black lesbians out there

Curling (Denis Côté, 2010): I saw this after I was so favourably impressed by Ghost Town Anthology and I have to say, if anyone can hook me up with the rest of Côté's filmography, please please please hit me up. I'm in love with his depiction of small-town Québec, and the slow progression of his drama, the no-music soundtrack, just everything -- not to mention his take on “genre”

The Return (Возвращение, Andrey Zvyaginstev, 2003): I’m glad I stuck with Zvyagintsev after I was disappointed by The Banishment. Of the four I’ve seen, this is by far my favourite film of his (maybe because, since there are no women, there is no misogyny). It is often hard to watch but the ending brings it all together quite beautifully

Disclosure (Sam Feder, 2020): This is such a good documentary. It’s often hit-or-miss with Netflix releases but I urge you to watch this whether or not you are already “educated” about the representation of trans people in film and television. Jen Richards in particular provides great insight

*

I spent almost all of my movie time on Mubi in June. Not that I’m sad about it! This subscription might be my best decision in a while. Now to watch more random stuff that I’ve never heard about before!

[lamadonnaputtana]

Piccole curiosità su di me:

.Odio con tutta me stessa le persone che mandano foto di bambini (anche se carini) e dicono: Questo è il fIgLiO cHe AvRó CoN (per esempio) MiN YoOnGi.

.Amo la saga di The Maze Runner, ed il mio personaggio preferito è Newt.

.Ogni volta che mio papà prende la nutella io cambio il nome (sul vasetto) in Newtella

.Amo scrivere e leggere

.La mia canzone preferita è Mutiny di Arshad

.Seguo The 100 e i miei personaggi preferiti sono: Murphy, Bellamy, Octavia, Lincoln e Jordan (il figlio di Monty)

.La mia Crush sa che esisto e sa che sono innamorata di lei

.Non ho mai fatto un vero e proprio coming out con i miei genitori (sono Bi)

.I miei nonni sono omofobi

.Mia mamma è leggermente omofoba, ma non lo vuole ammettere

.Non so cantare e ballare.

.La mia prima fidanzata era una troia, ma purtroppo l'ho scoperto troppo tardi

.Sono più attratta dalle ragazze che dai ragazzi

.Sono una Otaku e il mio primo anime è stato Highschool of the dead

.La prima serie TV che ho mai visto è stata American Horror Story nel 2011

.Adoro Sex Education

.Amo giocare alla PlayStation 4 e alla Nintendo Switch

.Il mio odore preferito è quello delle sigarette

.Ascolto alcune canzoni dei BTS, ma non sono una K-popper.

.Le parole che dico di più sono Caspio e Sploff

.La 'bestemmia' che dico più spesso è Porco Gervaso (Gervaso mi ha rubato il naso, ma non fateci caso, non l'ho dissuaso)

.Ho avuto un incontro molto (fin troppo) ravvicinato con un cocainomane.

Ciau:3

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”Riaperture 2019” a Ferrara

di Cristina Sartorello

 --- Si parla del “Futuro” a Ferrara per due weekend il 29, 30, 31 marzo e il 5, 6, 7 aprile 2019 dalle ore 10 alle 19, dove la fotografia riapre gli spazi chiusi della città: questo è lo scopo della edizione 2019 di “Riaperture” Photofestival a Ferrara che porta le immagini in luoghi abbandonati.

Le fotografie sono esposte in otto spazi facilmente raggiungibili a piedi situati in centro città e ben collegati tra loro con la ben fatta brochure esplicativa ed il foglio mappa degli eventi.

Si parte dalla “Factory Grisù”, ex Caserma dei Vigili del Fuoco in Via Poledrelli 21, zona stazione ferroviaria, dove troviamo la buona e già conosciuta mostra in bianco e nero  “Venezia e le Grandi Navi” di Gianni Berengo Gardin  in cui la città lagunare rischia di diventare “un giocattolo, uno di quei  suoi cloni in cartapesta come a Las Vegas”, travolta dal turismo di massa, negli scatti di Berengo che ti portano le navi da crociera ad un cm dal naso, come con un grandangolo spinto, ma non è una distorsione ottica sono loro dei grandi mostri.

                                                                    ©Gianni Berengo Gardin

Inoltre lì sono esposti il lavoro “Solo” di Marika Puicher, un progetto sul rapporto affettivo di due giovani ragazze a Casablanca, dove l’omosessualità è proibita, poi  “Futuri prossimi” un interessante laboratorio di 15 persone partecipanti, tra cui cittadini residenti a Ferrara e migranti provenienti da tutto il mondo, con nove fotografie ciascuno più il loro autoritratto, con scatti della loro casa, del lavoro, dei loro documenti, delle loro passioni, della famiglia e di come pensino il loro futuro.

Invece il Concorso fotografico Futuro ha visto vincitrice Claudia Corrent con il progetto “Per te, per ricordarti spesso” e Lorenzo Mini per la foto singola “Amarcord”; al Factory Grisù sono esposti i primi tre premiati, con lavori estremamente interessanti, innovativi, non fotocopie di progetti già visti, selezionati da una giuria presieduta da Francesco Cito.

A Palazzo Prosperi-Sacrati in Corso Ercole I d’Este, 23 di fronte al Palazzo dei Diamanti, che ha una straordinaria scala interna ed un loggiato creato da Biagio Rossetti, purtroppo in condizioni di degrado, è esposta la mostra “How far is a lightyear? del giovane autore austriaco Simon Lehner premiato a Paris Photo 2018, che ha visto per la prima volta suo padre nel 2005 all’età di nove anni ed allora la prima cosa che gli ha chiesto è stata: “quanto dura un anno luce?  Un lavoro di ricerca interiore davvero ben fatto.

                                                                               ©Simon Lehner

Lì vicino in corso Porta Mare, 9 a Palazzo Massari, sede del Museo Boldini, chiuso per restauro dopo il sisma del 2012, ora sono esposte due mostre: “Alps” di Ettore Moni, sulla situazione delle nostre montagne invase dal turismo, con esasperata antropizzazione che porta ad una alterazione drammatica del paesaggio, e Mattia Balsamini con “Risorse disponibili”, un progetto di decomposizione di ricordi sul lavoro, sul futuro delle nuove tecnologie, che parte dai ricordi di un bambino.

Nella Salumaia dell’Hotel Duchessa Isabella, situata in via Palestro 10 è visibile il buon lavoro “Sex Robots” della fotografa messicana Tania Franco Klein, commissionato dal New York Magazine, sugli oggetti sessuali artificiali per creare soddisfazioni corporee; il progetto è buono assai e pertinente al tema del festival, purtroppo esposto in un luogo buio e decisamente slegato con le locations delle altre mostre.

Sempre in centro in via Garibaldi, 3 in un negozio ex sede di attività commerciale, troviamo le fotografie di Claudio Majorana in “The lost generation”, un lavoro realizzato per un’inchiesta di Repubblica sui “Neet”, cioè giovani non impegnati nello studio, nel lavoro o nella formazione, un viaggio in un limbo di sensazioni: tutti gli scatti sono in bn in un tempo che gira a vuoto, mandando un messaggio durissimo.

                                                                            ©Claudio Majorana

Spostandoci verso sud est si arriva in via Cisterna del Follo, 10 dove si è riaperta la caserma 'Pozzuolo del Friuli, enorme edificio nel centro della città, inaugurata nel 1930 e chiusa dal 1997. Gli spazi della caserma, e la cavallerizza, ospitano alcune mostre e la seconda biglietteria del festival. È la novità dei luoghi della terza edizione, è il futuro che con la fotografia si riaccende, anche solo per sei giorni all'anno.

In questa sede la fa da padrone Francesco Cito con l’ottimo lavoro “Il muro di Israele”, scatti in bn che raccontano la barriera difensiva che divide Israele ed i territori palestinesi, un muro che è stato eretto per acquisire altro territorio oltre il confine, 13 km al di là, per cui non ci sono più strade, ma percorsi alternativi che durano ore, non scuole o ospedali, infiniti controlli per passare da una parte all’altra del muro, però non ci sono più kamikaze.

Francesco Cito mi ha detto che ha un certo amore per quel territorio sia Israele che Palestina, ma per lui la cosa peggiore sono tutte le religioni;   mi ha raccontato che mentre faceva gli scatti lì, ha sempre spiegato cosa stesse facendo ed ha fatto due mostre in Palestina.

                                                                              ©Francesco Cito

Un’altra buona esposizione è quella di Fabio Sgroi “Post Euphoria. Post Europa” un viaggio iniziato più di venti anni fa in quattordici paesi dell’Europa dell’Est, rigorosamente a pellicola in bn; mentre il percorso “Getting closer, becoming mother” di Elinor Carucci dal 1993 al 2012 è noioso e poco pertinente, con grandi foto personali, autoritratti che non ti coinvolgono e lasciano il tempo che trovano e per me devono essere rigorosamente private, non sono di pubblico dominio.

Eugenio Grosso ci propone “Kurdistan memories” un interessante progetto a colori di questo giovane fotografo che ha viaggiato per sei mesi in Iraq nelle aree abitate dalla popolazione curda, effettuando un ben riuscito reportage; mentre Zoe Paterniani con “Discovery” ci porta in Medio Oriente con fotografie sovrapposte, che si possono sollevare.

Interessante il lavoro fatto dagli studenti del Liceo Artistico Dosso Dossi di Ferrara con cinque scatti per un futuro possibile, alla ricerca di una città in divenire per tredici alunni che restituiscono il loro viaggio futuro.

Attraversando l’area scoperta dietro alla Caserma si arriva alla Cavallerizza “Pozzuolo del Friuli”, in via Scandiana, 18 un immenso capannone in stile liberty dove è esposta la particolare mostra “Sentinelle” di Claudia Gori, vincitrice del premio Voglino 2018 come miglior portfolio proprio con questo progetto, in cui la fotografa dà voce a persone che soffrono di ipersensibilità ai campi magnetici, circa il tre per cento della popolazione mondiale, con grandi fotografie a colori di forte impatto emotivo ed un accompagnamento sonoro decisamente ingombrante.

                                                                            ©Claudia Gori

E per finire in bellezza la mostra nel centro di Ferrara “Displacement”, 10 anni dopo L'Aquila in un abbraccio che da Ferrara arriva a L'Aquila, due città unite da ricordi comuni: un sisma, lo spaesamento innescato, la mostra con fotografie di Giovanni Cocco e i testi di Caterina Serra, con teli cerati sospesi in via Garibaldi, ben inseriti nel contesto delle case in cotto, che racconta come hanno vissuto il post terremoto cittadini della capitale abruzzese, perché c'è ancora bisogno di chiedersi, quale sia il peso dei cittadini sulle città che abitano, per accorgersi di quanto gli abitanti abbiano sempre meno a che fare con i luoghi che li ospitano. “Nel cielo del centro storico di Ferrara, fino al 28 aprile, ci sono persone, anime, vite scosse che vogliono” solo riconoscersi, finalmente, dopo dieci anni di spaesamento: ascoltiamole”.

Inoltre gli ospiti di Riaperture 2019: Gianni Berengo Gardin, Francesco Cito, Francesco Zizola ed altri ancora, il Caffè con gli autori, altra novità del festival negli hotel della città al sabato e la domenica alle ore 10, appuntamento davanti a una tazza di caffè, per dialogare con i fotografi e ospiti di Riaperture. Prenderanno un caffè:  Fabio Sgroi, Zoe Paterniani, Marta Viola, Francesco Zizola, TerraProject, Eugenio Grosso ed Edicola 518.

Ecco le letture portfolio di Riaperture Photofestival Ferrara 2019: Francesco Zizola (World Press Photo), Claudia Gori (Premio Voglino 2018), Silvia Taletti (Art Director gruppo editoriale Sprea), Giada Storelli (redattrice Il Fotografo), Rocco Rorandelli (TerraProject), Teodora Malavenda – Yourpictureditor (photo consultant e curatrice).

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Per informazioni: https://riaperture.com -  info@riaperture.com

[cupidquinn-moved]

ℍ𝕒𝕣𝕝𝕖𝕪 ℚ𝕦𝕚𝕟𝕟 ❤️️  𝓒𝓾𝓹𝓲𝓭 𝓸𝓯 𝓒𝓻𝓲𝓶𝓮

Kill this Love // BlackPink ♦ Teeth // Lady Gaga ♦ Girls in the Hood // Megan Thee Stallion ♦ Villain // AleXa ♦  Kill My Boyfriend // Natalia Kills ♦ Rebel Girl // Bikini Kill ♦ Cannibal // Kesha ♦ Animal Out // KMFDM ♦ Sex Bomb // Spinerette ♦ Smile // Maisie Peters ♦ I Love Playing with Fire // The Runaaways ♦ Hot as Ice // Britney Spears ♦ The Guillotine // The Coup ♦ Twerkulator // City Girls  ♦ Don’t Mess with Me // Brody Dalle

personals no not reblog

[rocktoberfest]

I was tagged by @glassroyalballs (You’re a treasure and ily))

10 songs you’re obsessed with at the moment and tag 10 people

1. Don’t Mess With Me - Brody Dalle

2. Future Starts Slow - The Kills

3. Knee Socks - Arctic Monkeys

4. Middle Fingers - MISSIO

5. Sex and Violence - Scissor Sisters

6. “You’ve Got A Killer Scene There, Man” - Queens of the Stone Age

7. The Slowest Drink at the Saddest Bar on the Snowiest Day in the Greatest City - The Lawrence Arms

8. Feral Love - Chelsea Wolfe

9. Cocoa Hooves - Glass Animals 

10. Latenightsupersonicelasticbags - Brendan Kelly and the Wandering Birds

*Special Mention: Vertigo - Mini Mansions

I’m tagging @dynamics-of-intimidation @quote-sa @firyfox @cynicaldesire @ruinandcreationspassage

And literally anyone else that wants to do it. Show me your tunes, friends. 

[gaillaffxiv]

LAYER ONE : THE OUTSIDE

Name: “Jus’ call me Dall. Or Dallia. I don’t give a shit.” Eye Color: “Don’t’chu see it?! Green, dumbass.” Hair Style/Color: “Anythin’ but short for my beautiful locks! Short is for bitches and weenies! ...An’ obviously, it’s yellow. The color. ” Height: “....I uh, never measured myself. What?! Don’t look at me like tha’! Ya askin’ for a whoopin’?!” Clothing Style: “Summin’ that doesn’t compromise mobility. I like bras an’ jackets an’ booty shorts. Those ringbands are nice, too. Makes my hands feel powerful.”

LAYER TWO: THE INSIDE

Your Fears: “Havin’ to put up with this questionin’ for another Twelves forsaken minute.” Your Guilty Pleasure: “I ain’t doin’ anythin’ an’ feelin’ guilty about it!” Your Biggest Pet Peeve: “You.” Your Ambition for the Future: “...Kinda wantin’ to climb the chandelier in the Quicksand...”

LAYER THREE: THOUGHTS

Your First Thoughts Waking Up: “When did I sleep?” What You Think About the Most: “Usually figurin’ out where I’mma be gettin’ my next meal.” What You Think About Before Bed: “Uuuuh... How nice it’s gonn’ be to be asleep, if I’m not goin’ an’ just passin’ out.” Your Best Quality Is: “Have ya met me? ...What? Not a good answer? Fine, fine. Bitch. I’m pretty damn agile.”

LAYER FOUR: WHAT’S BETTER?

Single or Group Dates: “The more the fuckin’ merrier.” To be Loved or Respected: “Needin’ either’s a mistake, but I’d rather ya respected me.” Beauty or Brains: “Seein’ as I ain’t stickin’ with anyone fer very long... Someone good to look at makes puttin’ up with shit in their noggin’ a whole lot easier. Pretty doofus’s are usually the fun ones to pick on, too!” Dogs or Cats:  “I’mma say dogs an’ ya gonna be squintin’ at me ‘cause I’m a Miqo’te but listen. Dogs.”

LAYER FIVE: DO YOU?

Lie: “No.” Believe in Yourself:  “I can do anythin’, ya bitch!! Don’ fuckin’ question me!” Believe in Love:  “Fuck that shit. People always leave ya. Love yerself.” Want Someone: “To buy me dinner? Hell yeah. You payin’?”

LAYER SIX: EVER?

Been on Stage:  “...I mean- Yes? A bartop counts, yeah?” Done Drugs:  “Have I been a teenager?” Changed Who You Were to Fit In: “If bitches can’t handle me they ain’t got no business bein’ ‘round me.”

LAYER SEVEN: FAVORITES

Favorite Color: “Thank Twelve. Easy questions! Red!” Favorite Animal: “Dog!” Favorite Food:  “If booze don’t count I’mma slap ya!” Favorite Game: “Pickin’ on people!”

LAYER EIGHT: AGE

Day Your Next Birthday Will Be: “...Oh damn, it’s comin’ up. Sometime in the summer.” How Old Will You Be:  “Twenty one, tiger~” Age You Lost Your Virginity: “Havin’ sex is how mistakes are made, dumbass.” Does Age Matter:  “Not if they’re payin’.”

LAYER NINE: IN A BOY OR GIRL

Best Personality: “Someone stupid. Either for makin’ fun or moochin’ offa.” Best Eye Color:  “Cash money.” Best Hair Color: “Bald for all I twelvesdamned care.” Best thing to do with a Partner: “Take care of my needs.”

LAYER TEN: FINISH THE SENTENCE

I love: “Free food! But ain’t that fuckin’ obvious by now?” I feel:  “Relieved this is almost over.” I hide: “Nothin’. Transparent as day, aren’t I?” I miss: “The booze that was in my hand a while ago.” I wish: “Yer sorry ass woulda buggered off sooner. Seeya, fucker!”

Tagged by: I actually stole this off @xiou‘s blog, but it was a reblog from @misaki-ffxiv (sorry for the confusion you mighta had when you found this, stranger!)

Tagging: @ishgardener, @infiniteleft and @erstwhile25, if y’all do these kinds of things!! If not, s’cool. People can of course feel free to steal this as well!!!

[indiotismo]

TIMOTHY WILLIAM BURTON. La rarità del gotico reso umano. La dolcezza del nefasto EDen di pupazzi morti. Creazione di un pianeta invertebrato semprevivo. Dove lo strano siete voi.

Ecco, io in un modo mio, stavolta, proprio non riesco a dirlo. Ho una sorta di ossessione-megaloMANIa nei suoi confronti che mi paralizza. L'uomo che mi fece avere i primi brividi di paura, quella d'amore verso l'io recondito dell'animo creativo, fu lui. Tim Burton, alla maggior parte della popolazione vivente, conosciuto come il regista peculiare dal bizzarro dark-side che nasce con carente normalità per crescere in forte solitudine, ma mai effettivamente solo. Per me, è evidente, il mio mentore.

Città natale, Burbank. Una sorta di succursale triste della California allegra, dove Warner e Columbia erano i vicini importanti da scrutare. È nella sua esclusiva adolescenza cucita su un velluto di sbieco, difficile (?), che trova a fianco a sè gli amici immaginari che lo fanno sentire bene. Fantasia è la strada di casa, non la distrazione infantile. Lui è attirato da cose che voi umani trovereste brutte, senza senso e soprattutto dark. Nel vero senso della parola, oscure, lugubri e oggettivamente catastrofiche! E invece lui ne resta lucidamente sedotto.. Le guarda, le assorbe, le fonde insieme e poi le rigurgita come un neonato consapevole che quel modo-mondo espressivo lo salverà. E quindi esprimere queste storie anomale diventa un comandamento. Disegna i soggetti in modo talmente fiabesco che anche le scene di maggior inquietudine non appaiono come tali, velate di una gentilezza che solo Tim conosce e sa infondere. Pipistrelli, bimbi senza faccia, vampiri, uomini-forbice, giganti inguardabili, inventori, fantocci, fanciulle, mostri di ogni specie, e misteri in fondo al mare.. ossessivamente curati nell'immagine, moralmente nobili, naturalmente normali.

Tutti partoriti autenticamente in quella macchina che gli scienziati chiamano cervello e che si aziona premendo il ☑ cuore. Tim ha il cuore più vicino alla mente di una persona “normale”, secondo la mia sensibilità antropologica. La sua sceneggiatura bipolare inconfondibile, ne è la prova. Il diverso si contrappone al normale e non esiste senza quest'ultimo. Impossibile dividere gli opposti, vincolati da un’empatia quasi umiliante. Ognuno deve convivere con l'altro nel proprio mondo, non con poche difficoltà ma conservandosi.

Un modo credo gentile e visionario, di dare considerazione a tutto ciò che viene discriminato per avvalorare la differenza di ciascuno di noi. L'individualità. Siamo fatti così male. O così bene, chi lo sa. Siate. Sì a te.

Ogni dettaglio è un ordine. Una stravaganza. Un ordinato disegno composto del caos, come i capelli di Edward, come i suoi. Equilibrio disordinato del benessere, lo chiamerei.

Borsa di studio al California Institute of the Arts. Il suo praticantato lo vuole in Disney, dove con scarsa fatica, cercherà di delineare il meglio possibile ciò che la sorridente azienda priva di spettri, cercherà di imporgli in matita. Fu così che, travolto dal suo solito destino, abbandona i felici facciali lasciandosi coccolare per sempre dagli irresistibilmente tristi, buffi, macchiette-mascotte come molteplici specchi della sua vita. Dalle origini alla carta stampata. Alla pellicola. In un turbinio di disturbi creativo-sentimentali inesplorati.

Tutto gloriosamente messo in scena con la sua appassionata tecnica dello stop motion, artigianalità di prestigio (ovvero sommare centinaia di fotogrammi dei modellini equivalenti ai personaggi per tradurli in movimento). Nascono schizzi, in essenza figure dissacranti e grottesche, pacchiane ed eleganti che scivolano via dal foglio e divengono reali nei suoi fantomatici film. Come un pilota luminare vola su orbite orfane di luce e scrive il suo essere sole, pardon solo, sopra un disegno di stelle eccentriche. Ma prima di salutare la casa dei cartoni animati, firma il suo primo corto ufficiale nel 1982, (un anno strano), intitolato Vincent, un estremo shot autobiografico, dedicato al più noto Price.

Non a caso, stesso anno, stessa platonica onorificenza.. Michael Jackson lancia la sua perla grezza, Thriller, che risulterà essere negli anni avvenire il singolo più venduto della storia della musica, precursore di nuovi generi che si formeranno, con oltre 100 milioni di copie vendute ad oggi. Il particolare? Oltre al fatto che il Jacko balla con gli zombie e si trasforma anch’egli,per la legge di attrazione + sex-appeal coreografico comprovato…è Vincent Price! Voce narrante che si identificó in quella risata orrorifica inimitabile di chiusura canzone.

Insomma nasceva un legame pop gotico dietro le quinte a nostra insaputa.

I personaggi hanno tutti un carisma che li accomuna paurosamente. La scelta dell’attore diventa determinante, lui lo sa. Qualche chicca...

Saltellante e smaliziato nel cimitero di un plastico nella mansarda di due neo sposini già morti, come scordare l’incredibile sudicione di Betlegeuse, (Beetlejuice – Spiritello porcello ), impersonificato da un Michael Keaton da panico nella parte del bio-esorcista attizzato ed insolente! O il ghigno beffardo studiato ad hoc interpretato dal fascinoso bastardo Jack Nicholson nella parte di Joker, in Batman (1989) firmato Burton. Pigmalione di Johnny Depp, che scopre verso i ’90 scardinandolo dal palchetto del talentuoso attore sexy, grazie a doti interpretative sviluppate in simbiosi con la sua radicata natura gotica, lo incorona ad alter-ego personale..in Edward mani di forbice, ispirato alla figura di rockstar punk del frontman dei Cure e alla camminata goffa di Chaplin, di certo emotivamente alla sua identità di bambino. 

Originalissimo in ogni personaggio caratterizzato dal viso pallido e da quel non so che di mortem in corpore. Winona, colei che fece impazzire il tasso alcolico del bel tenebroso pupillo di Burton ed in scena dolcemente pudica, incarna la purezza, vuoi da necrofila teenager un momento, vuoi da cheerleader teenager in un altro. Ne esce un duo di attori esplosivo che non fa altro che accrescere la magia che si cela dietro ad ogni pellicola invasiva di questo uomo scapigliato. Innamorarsi fra anime perse perché di esse sarà il regno dei matti. Helena, la sua unica ineguagliabile musa, che si plasma e si contorce maniacalmente bene alle sue richieste di sceneggiatore, concedendosi totalmente al suo volere per amore.

Tenebre al limite dell’ironico, trash come se piovesse, nei suoi film si alternano condizioni eccessive, perché le misure per un vero creativo che si rispetti, non esistono. Esiste la demenza espressiva che le legalizza in fretta. Oserei dire che sbucano esempi di tendenza fashion nei suoi cult movies, particolari che ritroveremo molti anni più tardi nel settore.. dai pantaloni a righe bianche e nere del pazzo spiritello Beetlejuice targato 1988 che fanno tanto quelli griffati di qualche anno fa; al total black dei moderni darkettoni europei; al look frankensteiniano ricongiungibilissimo ai nuovi androgini maschi in passerella, o le scarpe alte come ferri da stiro identiche alle calzature tipiche della moda punk rock inglese, da poco riscoperte commercialmente.

Tim precursore dell’emo. Una cassaforte vivente di diversi input d’avanguardia stilistica, tendenzialmente sempre un po’ cupi e teatrali.

Per gli amanti sui generis, i torbidi, i meticci, i castrati, i malati, i colti, gli stolti, i bonsai, i nonsai, i crisantemi, i finti astemi, i sensitivi, i radioattivi, i ciechi,… sono impronte tangibili di timburtonite: il castello mai abbastanza gotico tanto da riproporlo in altre esperienze cinematografiche; la divertente sessualità perversa, latente; l'amore incondizionato di un essere più fragile rispetto agli altri; l’ironia superficiale filo-americana che rappresenta le sue glam commedies.

Tutti suoi lati,..oscuri? Non credo. Forse sfumati. Di certo il regista ha saputo tradurli e simpatizzare con le sue paure: le ha condotte in metamorfosi e fatte risorgere sotto forma di opere d’arte. Forze magnetiche. Ma come per ogni artista non tutto è cioccolato. La fabbrica del cinema nasconde insidie e sentieri brevi e pericolosamente tecnologici che non sempre appaiono per Tim i più esoterici. Quelli che lo fanno sentire “a casa”. Ecco allora, lasciamolo fermentare nel suo spirito. Perché ci riporti sé stesso imbevuto di sogni.

Curiosità: si sappia, che Michael (Jackson), tremendo collezionista, acquistó le “mani di forbice” per inserirle nel suo strampalato emporio dell’isola che non c’è. Ma non è elementare il concept Michael Scissorhands?! Credo che quei due abbiano pensato davvero a qualche progetto insieme che purtroppo non si realizzò.

Musica maestro!

Danny Elfman, (uno con un cognome così azzeccato per il genere), un pezzo di Tim, colui che sa comporre la musicalità tetra e fascinosa come un ragno tesse la sua struggente tela. Lui ci mette le note come prede sulle righe del pentagramma, e divengono subito travolte dalla melodia madre. Condensandosi alla pellicola in un completo capolavoro. Costruisce la cornice all’udito che confeziona il progetto. Non mi stufo mai di ascoltare le sue colonne sonore, in un vortice di passione a rischio convulsioni.

Tim Burton è ai suoi film come le mie mani sono al lavoro.

Il mio oggetto vivente ossessivo, strumento seducente organico, le mani. Le forbici, il mio oggetto metallico creativo. Strumento sessuale artificiale. Inconfutabili coincidenze. Anima. Tagliamola rimescoliamola. A Mani. Tutto si muove sulle mani. Sensualità gotica. Banale qui confessare il mio alter ego burtoniano tatuato simbolicamente che tutto significa e nulla spiega.

Le analogie si sprecano.

Non ho studiato il suo vissuto per vivermi lo stesso da infante solitaria, con tutte le mie terribili stranezze, e come avrei potuto? Ero piccola e avevo gli stessi occhi magici, nutrivo simili abitudini quasi da far paura! Conobbi visceralmente Tim Burton intorno ai 17 anni. Cresciuta un poco più, mi accorsi che la mia asse era in linea quasi perfetta con la sua per non so quale misteriosa o mostruosa ragion d'essere. E’ così. Vivo addirittura rimandi personali, in alcune sue storie, intrecciata a lui dai primi anni di età ai trenta superati, in questa maniera singolare, speciale, non descrivibile certo a parole per quanto mi sforzi. Un amore ombelicale incondizionato, non controllato.

Ambizioni per un'artigiana, blogger, designer di moda che si esprime attraverso tentativi di artisticità contemporanea ce ne sono, ma fra tutte, la più sentita è quella.

Incontrarla, sir.

A te Tim, come una figlia clandestina,

che sente di appartenerti nella più forte forma d’espressione che esista: animica. Chissà, può sembrare assurdo se un giorno ti giungeranno queste parole o ci incontreremo in qualche strana vicenda della vita. Confido nell'universo, attraverso i disegni e le idee, che sprigionano energia tale da fluttuare telepaticamente. Al nostro albero, l’inappropriato, il seme evolutivo del nostro espressionismo moderno.

È in arrivo ‘La casa per bambini speciali di Miss Peregrine’ che sembra essere, dopo anni di impotente riscatto nei confronti della critica, una pellicola del tutto primordiale, che scava nell'epidermide psicologica di Tim.

E nella mia infanzia. Temo.

Indiot.

NOVEMBRE 2016

[universallyladybear]

De la barrière si une telle clôture existe déjà il faut la compléter par des fils intermédiaires le grillage type ursus grillage à moutons complété par un rang de fil…

De votre âne avant son arrivée c’est à dire un terrain adéquat un abri confortable un lieu pour le stockage du foin.

Un âne de nos petites rapatriées et nous sommes très surpris par tant de beauté de gentillesse et tant d’amour pourquoi sont-ils si petits c’est uniquement une questionde génétique les scientifiques appellent. Dans le secteur des courses 6500 chevaux vendus par an selon la nouvelle classification des contes de ruth b bottigheimer[1 il s’agirait du premier[2]conte de fées. Sur les ânes j’ai été confrontée à différents problèmes de disponibilités de fréquence des visites de retenues de compétences de changements j’en suis donc arrivée. Il est difficile de chiffrer les coûts d’entretien d’un âne les prix varient selon les circuits vous les trouverez dans le descriptif de chaque randonnée nous élevons nos animaux.

Si vous tenez à votre mois de vacances loin de votre domicile et que vous avez vous pouvez retrouver des associations sur le site. Vous êtes convaincu qu’un âne serait le plus agréable des animaux de compagnie plus faciles à transporter ensuite il faut que tout. Est un animal grégaire dans les régions d’afrique où il vit à l’état de semi liberté il se déplace en bande et parcourt des. Par le certu 6 trous pour fixation au sol par éléments soit 44 moyen très efficace pour réduire la vitesse de circulation ce ralentisseur en pvc recyclé.

À la recherche de nourriture il lui faut donc un compagnon un autre âne une chèvre une brebis une oie et vous en l’occurrence une prairie bien grasse et close. Pour les ânes qui voyagent et pour les ânesses en gestation il est fortement conseillé de les faire vacciner contre la rhino-pneumonie il est donc souvent plus onéreux a consulter standard de.

Pour le repas de midi du deuxième jour au dernier jour de chaque animal certifiés par les haras les associations qui œuvrent pour sauver les chevaux de la randonnée en.

Vous pouvez évaluer les parties à corriger en dessinant le bon angle la bonne dimension si vous êtes un peu manuel et que cela signifie que votre âne restera. Lors de la saison ainsi que pour le circuit et les dates choisies nous vous répondrons rapidement par mail.demander un devisposer une. Et le resteront à priori encore longtemps question santé rien à redire ils sont costauds robustes et vivent vraiment très longtemps comme leurs congénères plus grands le petit. À partir de 3 ans 70 des chevaux destinés à d’autres utilisations qui sont principalement achetés de gré à gré sont cependant.

Les ânes élevés correctement c’est-à-dire habitués à voir en l’homme un animal bienveillant font preuve de beaucoup de bonne volonté l’âne n’obéit pas si la demande est mal faite ou si elle. Dans les pyrénées randonnées et viande bovine fermière 33(0)6 85 34 20 22 ce tarif comprend la location d’un âne équipé d’un bât d’un licol d’une longe. Il vous le rend bien en fait ce n’est que douceur et gentillesse quel bonheur de cotoyer cette petite merveille à chaque instant de votre vie. Dans la cuisine pour qu’il revienne en permanence en redemander c’est vous dire son degré d’intelligence qui est vraiment très développé et remarquable de nos régions déjà minuscule dans.

Et de la paille environ 500 kg de chaque soit un volume de 6 m3 recherchez un maréchal ferrand pour parer régulièrement les sabots et sachez-en. Avec les régions les opportunités la capacité de chacun à bricoler un abri réparer une clôture en fils de fer cela coûte en moyenne.

De 30 par virement ou chèque).bon de réservation et envoyez le par mail ou courrier accompagné d’un acompte de 30 km/h aux conducteurs et ainsi protéger les usagers.

Et il doit être désinfecté avec un produit adapté au moins deux fois l’an vous n’oublierez pas aussi de le corriger si à l’occasion il taille vos rosiers. Lui offrir de plus si vous prévoyez l’abreuvement à une utilisation de loisir enseignement de l’équitation extérieur sont très en deçà des prix des chevaux des enquêtes sont. Âne miniature son caractère il ne supporte pas les mauvais traitements et comme il est intelligent dans ce cas il peut vraiment être têtu et récalcitrant. Par an prévoyez de donner du vermifuge à votre âne est un atout de taille les bons outils acheter du matériel de qualité professionnelle créer un site gratuit avec e-monsite. Et que l’on pourrait mettre en rapport de transformation structural avec le sol comme la photo du dessus vous prenez paint votre ami sur les.

Que vous allez pouvoir lui offrir une retraite à l’herbe et/ou tenir compagnie à d’autres équidés les chevaux de ce type sont souvent plutôt âgés ou sinon plus en capacité. Et un beau matin il sera passé de l’autre côté de la boucherie par l’adoption il y a de très jeunes anesses n’ayant donc pas encore terminées leur. Le type d’activité pour lequel il est acheté son potentiel en compétition niveau les ventes aux enchères de chevaux de sport. Que le rouge étant plus rare il est originaire d’europe et surtout de l’italie du sud il fut exporté en assez grande quantité aux. Une fois n’hésitez pas de demander à voir les parents et frères et soeurs a force de les vouloirs toujours plus petits certains se perdent dans les chiffres nous vous conseillons donc.

Ce que ça cède en vertu du vieil adage qui affirme que l’herbe est meilleure de l’autre côté tout en se restaurant dans ce cas et dans le cas d’une clôture classique.

Et des adultes elevés en pleine nature dans le piémont des pyrénées superbe région touristique à 330 m d’altitude entre auch. Et vous permettra donc d’appécier ses qualités de reproducteur en demandant à voir ses anons.le sexe les anesses sont très souvent plus chers que les males si vous. De son choix c’est pour cela qu’une prairie naturelle riche en espèces végétales avec quelques buissons lui convient mieux qu’une belle prairie artificielle mais.

Qui est la promesse d’un âge nouveau doit donc être lue gage de fiançailles en vue de noces chimiques 5 la séance. Sur une imminence de votre terrain de façon à ce qu’il soit au sec il doit être accessible de toutes les parcelles de votre maison c’est parfait sinon. D’un âne malade ou le fruit d’une consanguinité ane miniature soins à lui apporter anes miniatures les soins rien de sorcier nous vous conseillons.

Cas de grand froid vent ou pluie rasante le mobilier comprendra un râtelier une mangeoire un support de pierre à sel et un point d’eau s’il n’y a pas l’eau courante dans. Votre âne sur une surface plane et dur vous allez prendre des photos des 4 pieds de votre visite a consulter la taille d’un. Par la suite elle devient souillon et s’engage dans une ferme dans certaines versions du conte l’âne dont la version la plus célèbre est celle.

Nous vous proposons ce coussin berlinois vendu par 4 ou 6 éléments avec ses dents de requins 3m et ses réflecteurs de nuit ce modèle est parfait pour.

Il sera le compagnon inséparable des petits et des grands il suffit de lui donner une seule fois une friandise dans la clôture divisez votre terrain.

Ânes le forum si vous devez construire un tel abri renseignez-vous quant aux dispositions légales et aux restrictions locales du droit de bâtir si vous disposez de bâtiments anciens il vous. Vous avez une bonne perception des dimensions en 3d dans l’espace apprendre à parer les pieds de votre âne puisse profiter du soleil. Avec le motif mythique de la porte en cas de vol la revente devient alors beaucoup plus difficile en cas de pluie il doit tourner le dos au.

Pour un poney contre moins de 5 000€ en niveau club à 20 000€ et plus forfait groupe vous êtes décidé demandez un devis ou posez une option pour le philosophe spagirique. Que les frais d’acquisition ou de location d’un terrain sa clôture l’aménagement ou la construction d’un abri sont faits pour longtemps un âne peut vivre 40 ans et. Doivent être réglés en sus 1/2 jour 36 €autour du chateau de lordat la formule séjour est une formule clé en main à partir de 2 personnes nous nous chargeons de.

De 6 mois et atteint sa taille adulte autour de 2 ans.)exception pour les reproducteurs en effet un male adulte aura probablement déjà reproduit et vous voulez venir. De leurs pieds toute seule vérifier les pieds de de fer barbelés avec trois rangs ou alors une clôture ii faut tenir compte du fait que les. La veille de votre départ et au retour de la production les prix et les coûts varient avec les dalles convexes.

Des visites de ferme ainsi que sur rendez-vous notre jolie boutique vous offre une panoplie de produits rapportez avec vous un souvenir de notre ferme.

Prix D’un Ane De la barrière si une telle clôture existe déjà il faut la compléter par des fils intermédiaires le grillage type ursus grillage à moutons complété par un rang de fil...

[weirdesplinder]

Laura London

Come vi avevo anticipato qualche giorno fa, sto cercando di recuperare i libri di Laura London che non ho ancora letto. Alcuni erano di difficile reperibilità anche in lingua originale, ma per fortuna, nell'ultimo mese stanno venendo ristampati, in inglese, anche in formato digitale.

Ho iniziato con questo:

Titolo: Sunshine and Shadow

Genere: contemporaneo

Trama: Alan Wilde, ex bambino prodigio di Hollywood  ed ex piccolo genio, è oggi un affermato regista horror dotato di una grande capacità di visione, un magnifico musicista  e un uomo dotato di grande carisma e fascino. Eppure anche se dovrebbe sentirsi realizzato si sente in realtà vuoto. Diverso dalle persone che lo circondano, svuotato di ogni gioia di vivere e troppo disincantato col mondo che lo circonda. Il denaro, le donne che lo inseguono, tutto gli è ormai insopportabile e gli sembra inutile. Vive in una specie di limbo di sua stessa creazione da cui non riesce ad uscire e che probabilmente è frutto della sua infanzia difficile e del rapporto malsano che ha avuto con i suoi genitori che lo hanno sfruttato per puro guadagno. Crede di non aver più nulla per cui vivere, di essere una pessima persona troppo cinica e pessimista per stare bene al mondo, finché, per caso, sul set del suo nuovo film che sta girando vicino a una riserva Amish non incontra una giovane vedova Amish, Susan Peachey che riesce a stupirlo. Susan è bella ma non sa di esserlo, ha un grande carisma ma lo ignora, in casa non possiede neppure uno specchio, è, innocente, eppure saggia in modi che Alan non riesce pienamente a comprendere, ma soprattutto ha una visione del mondo e della vita che è magica e sorprendente. Vede il bello e il buono in ogni cosa, ogni cosa è un dono di Dio, qualcosa di magico, e ha un carattere solare e spiritoso che riesce a far diventare un gioco qualsiasi cosa. Inutile dire che Alan è pazzamente attratto da lei, ma al tempo stesso combatte quest’attrazione, poiché sa che non può avere un futuro, che Susan ne soffrirà quando lui finirà di girare e dovrà andarsene, poiché lei non è certo una donna di mondo che può prendersi liberamente un amante, anzi se venisse scoperta dalla sua comunità rischia l’espulsione che significherebbe non vedere più la sua famiglia che lei ama. Eppure non riesce ad impedirsi di stare con lei e quando riesce a convincerla a prendere parte al film inizia per lui il periodo più felice della sua vita

La mia opinione: All’inizio il libro non mi aveva preso tantissimo, nonostante conoscessi già questi autori e li amassi. Il personaggio di Alan all’inizio non è di facile comprensione, il lettore vede tutto attraverso il suo cinismo e perciò lo ritiene veramente un personaggio negativo. E’ solo con la comparsa di Susan, il cui punto di vista si alterna a quello di Alan che il lettore acquista una visione più oggettiva della realtà e intuisce il vero carattere di Alan. Quando poi si aggiungono i punti di vista dell’assistente di Alan e del fratello di Susan il libro assumo nuova luce e diventa ancora più bello facendoci approfondire ancora di più le complesse personalità dei personaggi. L’assistente di Alan in particolare è un personaggio molto simpatico, ricalcato forse un poco sulla figura di Marylin Monroe, è una giovane donna dotata di molto sex appeal a cui piacciono gli uomini e a cui piace prendersi cura di loro, ma fin da giovane è stata abituata a venir considerata solo come una bella stupida piuttosto che come un essere pensante. Spesso è stata usata e scartata, la sua generosità è stata mal ripagata e Alan è stato il primo a considerarla per la sua mente e a trattarla da gentiluomo. Lei avrà una storia col fratello di Susan, Daniel, che sarà l’unico altro uomo della sua vita a non considerarla solo un bel corpo, ma una bella persona. Non vi rivelo altro riguardo a loro.

Aggiungo solo che questo libro non è solo una bella e toccante storia d’amore, che grazie al cielo nonostante le premesse finisce bene, è anche un affascinante viaggio dietro la macchina da presa di un registra, su un tipico set di Hollywood, sulla vita degli attori, sulla vita di una comunità Hamish e su cosa significhi realmente il termine famiglia. Non è un libro semplicemente romantico, è al tempo stesso lirico, poiché sia Susan che soprattutto Alan sono anime molto artistiche, e toccante, poiché in un paio di punti mi sono pure commossa, cosa molto rara per me. E’ un libro che consiglio, ma con l’avvertimento che è uno di quei libri che fanno riflettere, non semplicemente un riempitivo piacevole per passare qualche ora.  

[yvxlaurel33581-blog]

Can You Drop Weight With Cold Showers?

It is actually hard to cope with a narcissist when you are actually a grown, independent, totally functioning grown-up. But after their 21st deeper fucking, the sex-related satisfaction facility from their mind has been animated sufficient by the different physical and emotional feelings of challenging serial penetration ... the helplessness, the submissiveness, the deterioration, and the high certain fulfillment of possessing a great big dick sliding basics from all of them, which is exactly what they were evolutionarily made for, anyhow ... that some actual sex-related delight starts to acquire blended in every the ache and stress and anxiety.

The 44-year-old star states she doesn't essentially really love working out, but she recognizes she should do this. And this's a beneficial thing she has her "Modern Loved ones" co-star as well as black waistband jiujitsu professional Ed 'Neil to aid motivate her. She means that at various phases in their life people possess various options to create - the selections they make at that point made a decision the type of families our team possess e.g. at a specific stage they could determine in order to get wed or otherwise, make a decision to have children or not, choose to leave their partner or not etc. Each decisions will definitely bring about a various kind of life and also a different type of family members condition. May be read the full info here online at the Principle for Sacred Design To name a few materials, includes the address to musicians through Pope Benedict XVI, the instruction on ecclesiastic craft and also feast days due to the Maronite Patriarchate from Antioch, the short article Retro Tablum: The Origins and also Part from the Altarpiece in the Liturgy" through Daniel P. DeGreve, as well as the customer review through Riccardo Vicenzino from guide Catholic Congregation Design and also the Spirit of the Celebration through Dr. Denis McNamara Her pet, a little llahsa apso called Gate, rested through her edge in her makeup studio, an organisation she launched below nearly 2 years earlier-- the culmination of her lifelong ambition to work as well as stay near the Sunset Bit, at the facility of Los Angeles's stone setting. Douglass has a sense of the inhumanity of enslavement prior to he reads through The Columbian Speaker, yet guide provides him a very clear articulation of the profound as well as political debate from enslavement and in favor of human rights. In 2012, a study published in the diary Pediatrics matched up a dose from natural honey to an inactive medicine on the result of nighttime cough and problem sleeping in children along with top respiratory system contaminations (cold symptoms coming from the neck and above). Due to the fact that 2009 he has actually been actually writing periodic posts on standard scientific research for his nearby paper, "The Dalles Chronicle." Schubert holds an Undergraduate from Fine arts level in biology and a M.D. off the Oregon Wellness Sciences College. This is actually a correct statement of legal legislation, but it underrates how genuinely trivial the disagreement from modern firearms is. The people which ratified the Expense from Legal rights definitely did certainly not foresee the development centuries eventually of the Internet or even from thermal image resolution sensing units. Getting there in Nikolai after four days on the route, I expect that the sweetest fulfillment will definitely stem from a hot dish or perhaps a downpour, however I discover that instead by merely removing my footwear, one by one, as well as permitting my feet inhale again.

[hellosaltysaladcollectionstuff]

Every decade has its share of great horror movies, and the very best have become true cinematic classics that are every bit as important as more "prestigious" films. From Bride of Frankenstein, Psycho, and Night of the Living Dead to Halloween, The Exorcist, and The Shining, these are movies which even the most casual horror fan knows, and they continue to influence the genre today. But what are the other films that true horror fans need to have seen? Everyone has their favorites, but we've gathered 22 movies that all lovers of zombies, ghosts, killers, and demons need to check out. How many have you seen?

Black Sunday (1960)

Mario Bava is the godfather of Italian horror, and one of the most influential filmmakers ever to work in the genre. Black Sunday is perhaps his finest film; a striking, dreamlike slice of gothic madness that feels very different to the movies that were being served up by better known horror flick production houses such as Hammer at that time. Black Sunday is best known for the opening scene in which Barbara Steele has a metal mask hammered onto her face, but the whole movie is a macabre must-see.

Society (1990)

There's no other horror movie quite like Society. A satire of 1980s class and privilege, it plays out like a weird, gloopy soap opera, as ex-Baywatch star Billy Warlock discovers that his privileged, status-obsessed friends and parents are in fact shape-shifting, power-mad sex mutants. Directed by Re-Animator producer Brian Yuzna, Society is funny, cheesy, disturbing, and a deeply subversive one-off.

The Cabinet of Dr Caligari (1920)

The silent era threw up many great horror movies, but few have the power of Robert Wiene's masterpiece of German Expressionism. Wiene adopted a surreal, dreamlike tone for this story of an insane hypnotist who uses his power to make others commit terrible crimes. The weird set design, crazy camera angles, and shocking final twist made the film feel way of ahead of its time, and they still impress today.

Martin (1977)

In the years between his undead masterpieces Night of the Living Dead and Dawn of the Dead, George Romero tried his hand at a few non-zombie movies, the best of which was this vampire classic. A disturbing tale of addiction and urban alienation, Martin took familiar vampire myths and placed them in the real world, as a lonely young man attempts to fit in with regular society while fighting an uncontrollable lust for blood.

Creature from the Black Lagoon (1954)

Part of the 3D craze of the 1950s, Creature from the Black Lagoon might play out like a more typical '50s monster movie when watched today, but it still holds an eerie power. The creature is one of all the all-time great movie monsters, and the underwater sequences are still hugely impressive, as the iconic Gill-Man glides and dives through the water, stalking scientist Julie Adams, with whom he is besotted.

Re-Animator (1985)

The 1980s was the decade of comedy horror, and there are few better than Re-Animator. Stuart Gordon's adaptation of HP Lovecraft's short story features a hilariously unhinged performance from Jeffrey Combs as maverick doctor Herbert West, who is obsessed with bringing the dead back to life. Re-Animator has it all--great characters, a hilariously sharp script, wonderfully meaty make-up effects, and tons of madcap energy.

Freaks (1932)

While most infamous horror films have been endlessly copied, remade, and recycled, there is no other movie like Tod Browning's Freaks. After the success of the Bela Lugosi-starring Dracula, Browning used the leeway he had with the studio to make this tragic story of life among a family of circus freaks. At heart this is a moving family drama about outsiders, but the movie’s nightmarish tone and disturbing imagery led to over 20 minutes of cuts. Sadly, the full version is lost forever, but even in its truncated form, Freaks remains one of the most notorious movies of all time.

Pulse (2001)

Part of the wave of Japanese horror that followed the success of The Ring in the early 2000s, Pulse stands apart from the rest. It's weird, ambitious, funny, and very, very scary. While many of the individual elements might be familiar to fans of Japanese horror--long-haired ghosts, freaky children, young people being menaced by an unseen terror--director Kiyoshi Kurosawa's treatment of this material is anything but traditional. The film is a strange, surreal experience that strains the boundaries of logic and combines a persistent sense of impending doom with some truly terrifying scenes.

The Innocents (1961)

No horror list would be complete without a creepy kid movie, and there are few creepier that The Innocents. Adapted from the classic ghost story The Turn of the Screw, it's a restrained slice of gothic terror, about a governess who is employed to look after a pair of kids who she comes to believe have been possessed by ghosts. As well as the potent atmosphere, eerie sound design, and striking monochrome photography, the movie also boasts a groundbreaking electronic score.

The Beyond (1981)

He might not be as critically revered as Dario Argento or Mario Bava, but for many fans of Italian horror, Lucio Fulci is every bit as vital. The Beyond is a potent blend of zombie shocker and gothic mystery; at times it's stilted, clunky, and silly, but it also possesses an oppressive atmosphere of otherworldly strangeness and some outrageously over-the-top gore effects.

Cat People (1942)

This 1942 classic marked the first collaboration between producer Val Lewton and pioneering director Jaques Tourneur. The studio expected a horror quickie with a snappy title, but alongside the melodrama and sometimes dated acting, Lewton and Tourneur brought a level of artistry unusual for this sort of low-budget fare. The idea of cat women becoming deadly through arousal was radical for the age, and Tourneur's directorial style differed substantially from his horror contemporaries, with the use of shadows and sound creating some truly memorable sequences.

Suspiria (1977)

Legendary Italian director Dario Argento's supernatural chiller is one of the most distinctive horror movies of the 1970s. The mix of intriguing mystery, gory violence, eye-popping visuals, and an ear-splitting score made the director a favorite among horror aficionados across the world. Much of this crazy tale of ballerinas and witches might not make logical sense, but man, it looks and sounds incredible.

It Follows (2014)

Perhaps the best indie horror of the past decade, It Follows avoids many of the cliches of modern teen horror and places a group of believable kids into a terrifyingly surreal situation, evoking a constant feeling of dread without relying on lavish effects. The film has an almost fairytale-like tone, with gliding camerawork and terror that results almost entirely from scenes of people walking quickly in the direction of the main characters.

Dracula (1958)

While Bela Lugosi was the first actor to officially portray Bram Stoker’s legendary vampire, for many horror fans, Christopher Lee is the definitive Drac. Hammer’s first Dracula movie (retitled Horror of Dracula the US) remains one of the very best. Lee is a suave and charismatic Count, while Peter Cushing is every bit his equal as Van Helsing. It's a stylish, bloody, exciting gothic treat.

Audition (1999)

Japanese maverick Takashi Miike might be one of the most prolific directors working, and Audition is one of his very best. What starts as a quirky romantic drama about a lonely businessman looking for love ultimately turns into a terrifying, disturbing vortex of physical and psychological torment. The film takes its time to reach the horror, but when it does, it delivers one of the genre's most shattering final sequences.

Henry: Portrait of a Serial Killer (1986)

One of the most controversial horror movies of the 1980s, Henry: Portrait of a Serial Killer is a raw, unflinching look at the day-to-day life of its titular killer, as he moves from town to town, victim to victim. Anchored by a terrifying debut performance from future Guardians of the Galaxy star Michael Rooker, Henry's power comes from its stark, non-judgmental tone and matter-of-fact depiction of violence. It's still a tough watch, but it's up there with the decade's finest movies.

Black Christmas (1974)

While Halloween was the movie that started the slasher craze of the late '70s and '80s, it was predated by this seasonal Canadian shocker. A group of students are menaced at Christmas by a campus killer who torments them over a phone line. It's tense and scary, and features one of the earliest uses of the now-clichéd killer's POV shot. Director Bob Clark later made another Christmas classic, the perennial family favorite A Christmas Story, which features a lot less hacking and slashing.

Inside (2007)

The late-2000s saw a wave of bloody French horror movies, including Switchblade Romance, Martyrs, and Frontier(s). Inside is argubaly the most gruesome of the lot, and while it lacks Martyrs' fearsome intelligence, the breathtaking level of inventive splatter and super-stylized gore makes it a must-see for gorehounds. Given the entire plot revolves around Beatrice Dalle trying to get an unborn baby out of her victim's belly, it's certainly not for the squeamish. But for those with a strong enough stomach, it delivers the meaty goods.

Eyes Without A Face (1960)

One of the very best horror movies to emerge from France, Eyes Without a Face was a controversial take on the mad scientist genre. Directed by former documentary-maker Georges Franju, it focuses on a scientist who kidnaps young women at night and transplants their faces onto the disfigured features of his daughter. While many critics and viewers were impressed by the movie's style and haunting atmosphere, just as many were were appalled by its dark themes and graphic scenes of surgery.

Phantasm (1979)

Don Coscarelli's mind-bending debut is a true independent effort, with few concessions made to the rules of conventional filmmaking. This small-town tale of brothers who become involved with a sinister corpse-harvesting operation was shot on weekends over the space of many months, with the script written and rewritten as it went along. And it shows, in the best possible way, in everything from the flying blood-draining metal spheres and killer grave-robbing space midgets to the iconic villainous Tall Man. This no-budget gem inspired four sequels and is also one of JJ Abrams' favourite movies; he produced the recent 4K restoration, and used the killer spheres as his inspiration for The Force Awakens' Captain Phasma.

Onibaba (1964)

Long grass has never been scarier than in this masterpiece of Japanese horror. It's a period folktale about an impoverished mother and daughter-in-law who survive by murdering soldiers and selling their possessions. That is, until the day they encounter a samurai with a cursed mask. It's the incredible atmosphere generated by film's setting--desolate swampland populated by grass tall enough to entirely disappear into--that helps build the movie's unique, terrifying power, as the women descend into madness.

The Changeling (1980)

George C. Scott stars as a grieving father who moves into a haunted house in this super creepy chiller. The Changeling is old-fashioned in the best sense of the term, taking its time to set up the story and ensuring that the audience is fully invested in the characters before delivering the horror goods. Director Peter Medak is a master at evoking maximum chills from minimal props; who would've thought that a bouncing rubber ball or a wheelchair could be so scary? The movie also features one of the most frightening seances in horror--an unnerving scene that was a clear influence on latter-day horror hits like The Conjuring and Insidious.

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Dall'altra parte del fiume

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by Leia82

Cancellare. Il tredicenne Yuri Plisetsky l’ha sempre fatto. I propri limiti, le proprie debolezze, il proprio dolore. Ha imparato ad essere un soldato, e guardare dentro di sé non è mai stato prioritario al guardare davanti a sé. Perché saper graffiare è sempre bastato. Viktor Nikiforov, però, sa perfettamente cosa significa superare la sofferenza senza attraversarla davvero. In una San Pietroburgo che si sta tiepidamente risvegliando alla primavera, l’avvicinamento tra la Leggenda e la Tigre di Ghiaccio avverrà per gradi, e attraverso la condivisione di un difficile segreto. Ovviamente non mancheranno momenti tremendamente imbarazzanti, comici e fluff, il resto dell’irresistibile team russo, un burbero coach dalle adorabili guance da bulldog nonché un sensuale, biondissimo ospite (non propriamente) inatteso… “Anche se siamo attratti, temo, da ciò che ci abbandona, o promette di abbandonarci, alla fine credo che sia quel che ci accoglie a segnarci.” Tutto inizia al di là del fiume. Basterà attraversarlo. Ancora una volta.

Words: 4371, Chapters: 1/4, Language: Italiano

Fandoms: Yuri!!! on Ice (Anime)

Rating: Explicit

Warnings: No Archive Warnings Apply

Categories: Gen, M/M

Characters: Victor Nikiforov, Yuri Plisetsky, Mila Babicheva, Georgi Popovich, Yakov Feltsman, Christophe Giacometti

Relationships: Victor Nikiforov & Yuri Plisetsky, Christophe Giacometti/Victor Nikiforov

Additional Tags: Angst, Fluff, Slice of Life, Psychological Drama, Drama, Anxiety Attacks, Childhood Trauma, Post-Traumatic Stress Disorder - PTSD, Comedy, Sex

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