#Scrittura fluida
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Oggi compie 88 anni (13 novembre 1936)
Dacia Maraini,uno dei nomi della letteratura italiana più tradotti nel mondo. Romanziera, poetessa, drammaturga, critica, assidua collaboratrice di riviste e giornali, è nota anche per il suo notevole impegno civile e sociale.
« Scrivo perchè
Scrivo per non perdere il vizio
di dire le cose.
Scrivo nel tentativo di lasciare
una traccia.
Scrivo per paura che i pensieri
mi passino di mente.
Passeggio con la penna su questo
foglio bianco e lo lordo di idee.
Ci gioco, lo uso, mi faccio sedurre,
usare, tentare.
Con la penna dico tutto, non mento,
non ho pudore.
Dove la lingua esita e si ferma,
la mano scorre fluida e leggera.
Scrivo per guardarmi dentro.
Scrivo per fermare il tempo.
Scrivo per suscitare sentimenti e per
esprimere i miei.
Scrivo per dare un senso al silenzio.
Il cielo blu
il mare blu
l'inchiostro blu.»
(Dacia Maraini da Amata scrittura)
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Scrivo per non perdere il vizio
di dire le cose.
Scrivo nel tentativo di lasciare
una traccia.
Scrivo per paura che i pensieri
mi passino di mente.
Passeggio con la penna su questo
foglio bianco e lo lordo di idee.
Ci gioco, lo uso, mi faccio sedurre,
usare, tentare.
Con la penna dico tutto, non mento,
non ho pudore.
Dove la lingua esita e si ferma,
la mano scorre fluida e leggera.
Scrivo per guardarmi dentro.
Scrivo per fermare il tempo.
Scrivo per suscitare sentimenti e per
esprimere i miei.
Scrivo per dare un senso al silenzio.
Il cielo blu
il mare blu
l'inchiostro blu.
Dacia Maraini - "Amata scrittura"
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Che altri libri consiglieresti della letteratura russa?
ammetto che solo ultimamente ho iniziato ad approcciarmi totalmente alla letteratura russa ma se dovessi consigliare altri libri ne avrei due che non posso non nominare, specie perché grandi capolavori e poi per la loro trama complessa ma rivoluzionaria.
il maestro e margherita di bulgakov: te lo consiglio caldamente, la sua scrittura sa sempre come essere raffinata ma mai scontata, fluida e coinvolgente. la trama puoi cercarla chiaramente su google, è una mappa geografica a mosca e se leggi ti sembrerà di stare in un museo d’opere surrealiste, trust me. (ne parlò anche barbero in un’intervista, dacci un’occhiata se t’ha invogliata/o la mia recensione da quattro soldi
il secondo è memorie del sottosuolo sempre di dostoevskij (approcciati anche a tolstoj che ne vale la pena, oppure un libro in particolare che s’intitola ‘noi’ di zamjátin) grandi classici per iniziare che fan sempre bene !!
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Marco Mengoni vince il Festival di Sanremo2023. Erica Taci cover @MarcoM...
- #EricaTaci Erica Taci tributo a @MarcoMengoni , canta L'essenziale. Segui @Ericaofficialmusic . - Marco Mengoni vince il Festival di Sanremo2023. Erica Taci cover #MarcoMengoni - vince #MarcoMengoni #DueVite #vincitore #Sanremo23 Festival di Sanremo SanremoRai Mengoni vince il festival delle polemiche Trionfo annunciato del cantante di Ronciglione. Ultimo solo quarto, Giorgia fuori da una top 5 tutta al maschile. Fedez attore protagonista occulto. La voce della verità è quella di Gino Paoli: "Sanremo è una gabbia di matti" mengoni vince festival sanremo finale classifica Nel festival delle sorprese sul palco, perfino per gli stessi conduttori che hanno dovuto gestire imprevisti e imbarazzi, c'era una certezza dall'inizio. Marco Mengoni era il favorito e Marco Mengoni ha vinto con 'Due vite'. Ultimo, che veniva indicato come il suo rivale più pericoloso, è finito solo quarto. Nella cinquina a sorpresa sono entrati tre giovani artisti: Lazza con 'Cenere' (secondo), Mr. Rain con 'Supereroi' (terzo) e Tananai con 'Tango' (quinto). Fuori dalla top five Giorgia. Tutti artisti uomini, un particolare che ha colpito la sensibilità del vincitore: "Dedico questo premio a tutte le donne in gara che hanno portato canzoni meravigliose". Colapesce Di Martino si sono presi i premi 'Mia Martini' e 'Lucio Dallà assegnati dalla stampa alla loro 'Splash', il riconoscimento per il miglior testo è andato ai Coma_Cose. Protagonista della polemica del giorno è sempre Fedez che, dopo aver strappato una foto del viceministro Galeazzo Bignami e chiesto alla premier di legalizzare la marijuana, riceve un bacio sulla bocca da Rosa Chemical, in risposta a chi ha parlato dell'edizione più "fluida" di sempre. E Fiorello in collegamento Instagram ci ricama risate: ""Domani saltano i dirigenti della Rai ma è un festival stupendo". 'Fiore' ne ha per tutti :"Oggi è una puntata serena e tranquilla, vi siete guadagnati la prima pagina di 'Avvenire'; "Fedez, che te ridi, si è vista pure la lingua"; "Inquadratemi Coletta, fatemelo vedere per l'ultima volta"; "Avete controllato i testi di Gino Paoli? Achille Lauro sembrava Cristina D'Avena al confronto". #mengoni L'essenziale è un singolo del cantante italiano Marco Mengoni, Il brano ha vinto il Festival di Sanremo 2013 e nello stesso anno, il suo video musicale ufficiale, ha vinto il Premio Roma Videoclip nella sezione Il cinema incontra la musica - fu presentato durante la prima serata del Festival di Sanremo 2013, come il primo brano nella categoria Big. Il brano, sfidandosi contro il secondo inedito presentato dal cantante, Bellissimo, passò il turno durante la votazione combinata di giuria e televoto, ottenendo il 55% delle preferenze. In occasione dell'ultima serata della manifestazione, L'essenziale ottenne la vittoria alla manifestazione canora. Il brano è stato scelto per rappresentare l'Italia all' #EurovisionSongContest 2013 tenutosi a Malmö (Svezia), classificandosi al settimo posto. Successivamente il brano vince all'Eurosong Awards 2013 come Meilleur chanson de l'année EricaTaci, nasce a Firenze il 06/11/1998, vive a Borgo San Lorenzo (FI). Si affaccia alla musica fin dalla tenera età di 5 anni e scopre di avere la necessità vitale di scrivere e comporre continuamente testi, sia in inglese (che sente come seconda lingua) che in italiano, e melodie al pianoforte. Capisce con gli anni che questo nasce dal bisogno di colmare un vuoto, purtroppo non conosce suo padre e cresce con sua madre e sua sorella. Dai 13 ai 18 anni frequenta corsi di canto e un corso di scrittura con Grazia di Michele. A 14 anni vince il suo primo concorso di canto, grazie al voto del pubblico. E' attualmente opinionista a BellaMà su Raidue programma pomeridiano condotto da Pierluigi Diaco. FILO ROSSO Filo rosso ci racconta che nonostante questo particolare periodo storico, fatto di distanze forzate e di conflitti internazionali, siamo in qualche modo tutti legati da un filo invisibile attraversato da sentimenti comuni a tutti, passando dall’indifferenza fino ad arrivare alla speranza. Erica Taci Fanclub Erica Taci Senza Senso
#youtube#ericataci#marco mengoni#sanremo#vince#marcomengoni#erica taci#canta#cover#song#songwriter#cantautrice#bellama#firenze#eurovision#2023#2023 grammys#spotify#disco
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Giuseppe Penone. Uomo e Natura in simbiosi
"L’albero mi affascina perché è un compromesso tra il vegetale e l’animale, però ha anche la persistenza, possiede un respiro molto differente da quello umano e ha una durata nel tempo assai lunga; possiamo affermare che l’albero registra i suoi gesti, la sua struttura, la sua immagine è il suo vissuto, perché cresce ad anelli concentrici e conserva nella sua costituzione la memoria del suo vissuto. L’albero è molto vicino alla scrittura ed è appunto in tal senso che ho lavorato sul tema dell’albero. Il lavoro più sintetico è quello della mano, che viene posta sul tronco dell’albero, che a sua volta ne memorizza il contatto e lo esprime nella crescita. Una riflessione semplice come quella dell’impronta di una mano impressa su una materia apparentemente solida, ma nel tempo fluida, che quindi si comporta in un modo analogo alla creta".
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Capitolo 1: Ho delle faccende in sospeso
La dolce brezza che accoglieva la nave, intenta ad addentrarsi lungo le verdeggianti sponde di Balia Claea, anticipava una giornata che, su molti versi, si prospettava serena e pacifica.
Tra le varie stanze della nave, un pennino scivolava in una danza fluida sul rotolo, raffinando un tratto sottile che riempiva di un suono ipnotico la piccola cabina. Una donna dai lunghi capelli rossi, ramati e scintillanti come fiamme alla luce del sole, era china sulla sua scrittura, completamente immersa.
La luce dorata del primo mattino filtrava attraverso la finestra, avvolgendo i suoi tratti in un alone dorato, contribuendo a conferirle un'aura di mistero che lei apprezzava. I suoi occhi, due scintille penetranti di un verde vivido, erano fissi sul rotolo con un’intensità quasi disarmante, come se stesse tentando di trasmettere qualcosa di inafferrabile con ogni parola.
Di tanto in tanto, il suo sguardo si spostava dalla carta alla finestra, dove il paesaggio si stendeva davanti a lei, cullato dal moto lento della nave. Era un’immagine di quieta maestà: le mura di una città antica emergevano a poco a poco all’orizzonte, il loro profilo che si stagliava contro il cielo terso, come in una promessa di scoperta e mistero. La città si avvicinava, massiccia e imponente, quasi sospesa nel tempo, accarezzata dalla luce del sole che, con il progredire della giornata, tingevano le pietre di una sfumatura calda, quasi dorata. Sentiva il cuore batterle nel petto, spinta da una sorta di anticipazione mista a inquietudine.
Con un gesto delicato, intinse la punta della penna nel calamaio, immergendola nel liquido nero e denso come l’ombra della notte, e continuò a scrivere. Le sue parole scorrevano con eleganza e cura, come se ogni lettera fosse scolpita da pensieri profondi e mai dimenticati.
La mano avanzava sicura, ogni tratto impregnato di un’intima dolcezza. Fece un respiro, quasi come se stesse cercando di catturare la fragranza dell’aria, e iniziò la lettera.
«Care sorelle, mentre scrivo queste parole, osservo la nave che si avvicina a una nuova riva. Il viaggio verso Balia Claea è stato lungo, scandito da giornate di mare e di solitudine, ma ogni volta che metto piede in questa regione è come se tornassi a casa. Questa terra ha un modo tutto suo di abbracciare chi la visita. Vi piacerebbe molto, lo so. Non solo perché qui potete incontrare persone che ci somigliano, con capelli rosso vivo e occhi tanto brillanti da sembrare stelle, ma perché quest’isola ha un’anima accogliente. È un luogo che ti accetta, qualunque sia il peso che porti nel cuore, una terra generosa e imperturbabile, come una vecchia amica che ti stringe a sé senza fare domande.»
La donna posò il pennino, alzando nuovamente lo sguardo verso la città che si delineava oltre il vetro della finestra. Il fiume Darthais, un nastro di liquido argento che si snodava con grazia tra le colline, rifletteva il cielo sereno sopra di lui. Mentre la nave avanzava, i passeggeri si radunavano verso il parapetto, impazienti di avvistare la città che, come una sirena misteriosa, sembrava invitarli e respingerli al tempo stesso. C’era una bellezza sobria, quasi antica, nelle rive del Darthais, i cui riflessi argentati narravano di secoli passati e storie perdute. Il porto di Folach, con i suoi antichi moli e i palazzi di pietra che si affacciavano sull’acqua, portava il peso di racconti mai dimenticati, testimonianze di un passato che continuava a pulsare nelle sue vie strette e acciottolate.
La donna abbassò di nuovo lo sguardo sul rotolo, mentre un sorriso malinconico le addolciva i tratti. Con movimenti lenti, tornò a scrivere, riprendendo il filo dei suoi pensieri, come una tessitrice che annoda un filo invisibile tra passato e presente.
«Il viaggio di andata sta per terminare, e, come sempre, il mio pensiero corre a voi due. È difficile per me credere che non siate più delle ragazzine. Ormai siete cresciute, avete l’età che avevo io quando ho cominciato a vagare per il mondo, cercando avventure da vivere e storie da raccontare. Vi immagino accanto a me, pronte a partire verso terre sconosciute. Forse, la prossima volta, potrete davvero essere al mio fianco. È un desiderio che porto nel cuore da anni, sin da quando vi rimboccavo le coperte, mentre mi chiedevate di raccontarvi una storia prima di dormire. Mi piacerebbe così tanto vivere un’avventura insieme a voi, non soltanto per le risate e i racconti, ma per mostrarvi il mondo come io stessa l’ho scoperto: con meraviglia, e un pizzico di timore.»
Si fermò, come colpita dalla dolcezza di quei pensieri, e rilesse lentamente quanto aveva scritto. Sentiva quasi il calore di quei ricordi avvolgerla, ricordi di notti trascorse a raccontare storie di terre lontane alle sue sorelle minori che, con gli occhi sognanti, si addormentavano cullate dalle sue parole. Poi, con un’ombra negli occhi che sembrava appesantire il suo sorriso, aggiunse le ultime righe.
«Ora devo andare. La città di Folach mi attende, e il mio cuore sa che ciò che mi aspetta qui non è un semplice ritorno. Ci sono questioni da risolvere, faccende che da tempo richiedono la mia attenzione. Ho bisogno di impedire che questa faccenda diventi vana. So che finché non le avrò affrontate, la mia permanenza sarà inquieta, quasi in sospeso. Spero di potervi dare presto mie notizie, anche se non posso promettere che sarò di ritorno entro pochi giorni. Potrebbero passare mesi prima che torni a scrivervi. Ma sappiate che il mio pensiero sarà sempre con voi, ovunque io vada. Con amore, la vostra cara sorella maggiore…»
Con un sospiro, la donna posò il pennino e lasciò che l’inchiostro si asciugasse sul rotolo. Il silenzio era quasi palpabile, rotto solo dal rumore ovattato delle onde che lambivano lo scafo della nave. Continuava a guardare le parole scritte, come se potesse infonderle di vita o preservarle dalla polvere del tempo. Si era persa in quei pensieri quando un lieve bussare alla porta la distolse bruscamente dal silenzio.
La porta si aprì appena prima che potesse rispondere, e una voce esitante spezzò il silenzio nella cabina. «Ma...»
La donna sussultò, i suoi occhi di colpo spalancati in attesa di provare un forte timore. Quindi, si voltò verso l’uscio, dove una giovane figura si profilava con aria incerta e rispettosa. Davanti a lei stava una ragazza alta e minuta, dai lineamenti delicati, con i capelli neri raccolti in una treccia che scivolava leggera su una spalla. La tunica grigia che indossava, dal bordo leggermente sfilacciato e con le maniche rattoppate, parlava di umiltà ma anche di tenacia. Gli occhi marroni della ragazza erano stanchi ma vivaci, pieni di una curiosità che pareva travalicare ogni esitazione.
«Che succede?» domandò la donna, abbassando il rotolo e fissando con attenzione l’altra, cercando di cogliere l’emozione dietro la sua espressione.
La ragazza avanzò un poco, abbassando il capo in un gesto quasi di scuse. «Mi chiedevo… come mai non siete ancora pronta per l’arrivo, signorina. Tutti si stanno preparando, e il porto di Folach è ormai vicino.»
Un sorriso appena accennato increspò le labbra della donna. «Stavo terminando una lettera per le mie sorelle. Vorrei poter essere più presente per loro, ma ogni volta che parto il tempo non è mai dalla mia parte.»
La ragazza abbassò lo sguardo, in un misto di rispetto e timidezza. «Mi scuso per avervi interrotta, signorina.»
«Non c’è bisogno di tutta questa formalità, Lady Talulah» replicò la donna con un tono gentile e comprensivo. «Abbiamo condiviso questo viaggio, e mi sembra giusto poterci chiamare per nome, senza barriere.»
Talulah si arrossì leggermente, distogliendo lo sguardo per un istante, quasi intimidita. «In verità, signorina… una delle ragioni della mia esitazione è che… mi ero dimenticata del vostro nome.»
La donna sorrise indulgente, un sorriso che le illuminava il volto. Restò in silenzio per qualche istante, guardando il rotolo ancora una volta, prima di risponderle. «Capita, quando i giorni si confondono sul mare. Mi chiamo Vana.»
Un leggero sospiro di sollievo sfuggì dalle labbra di Talulah. «Lady Vana, grazie per la comprensione. La città è vicina, e la giornata promette di essere meravigliosa. Non vedo l’ora di scoprire Folach al vostro fianco.»
Vana si alzò lentamente, lisciando con le mani la sua veste di lino color crema, decorata con ricami azzurri che sembravano quasi fondersi con la luce morbida che penetrava dalla finestra. In un gesto fugace, si concesse un’ultima occhiata al rotolo.
Sapeva che una volta lasciata quella cabina, sarebbe stata difficile ritrovare la serenità per scrivere, ma l’attesa di ciò che l’attendeva in quella città vibrava nel suo cuore come un richiamo irresistibile. Era un misto di speranza e di apprensione.
Fece cenno a Talulah di seguirla, e insieme lasciarono la cabina, addentrandosi nei corridoi della nave, dove i marinai si affrettavano tra nodi e corde, la loro energia pervasa dall’euforia di un nuovo approdo. L’aria portava con sé un profumo intenso di salsedine e di resina, mentre il lento scorrere del Darthais sembrava accarezzare la nave con la sua brezza lieve e carezzevole.
Appena sbarcate, Talulah si fermò, rapita dalla maestosità della città che le si parava dinanzi. Folach si distendeva davanti a loro, con le sue mura antiche e i vicoli tortuosi, quasi protetta da un alone di mistero. Le strade acciottolate erano animate da figure di viaggiatori, mercanti, abitanti e curiosi, ognuno con la propria storia che scorreva sotto la superficie della vita di tutti i giorni.
«Lady Vana,» mormorò Talulah, lo sguardo pieno di meraviglia, «com’è questa città? Siete già stata qui?»
«Qualche volta,» rispose Vana, lasciando che un velo di mistero avvolgesse le sue parole. «È un luogo antico, Folach. Una città che ha storie da raccontare a chi è pronto a raccoglierle. Ma solo se le chiedi con rispetto e pazienza.»
Talulah la guardava, incuriosita, come affascinata dal suono di ogni parola. «E voi? Quali storie cercate qui?»
Un sorriso enigmatico increspò le labbra di Vana, mentre proseguiva con passo tranquillo, conducendo la ragazza lungo i vicoli di quella città misteriosa, dove ogni angolo sembrava nascondere un segreto. «Forse, una storia che non ho ancora ascoltato,» disse, preparandosi ad affrontare quel che l’avrebbe accolta.
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BOOX lancia tre nuovi dispositivi ePaper: Note Air4 C, Palma 2 e Note Max
BOOX, leader mondiale nel settore dei dispositivi ePaper, ha presentato oggi durante il suo evento annuale tre nuovi prodotti all'avanguardia che promettono di rivoluzionare il mercato della lettura digitale: Note Air4 C, Palma 2 e Note Max. Questi dispositivi rappresentano un significativo passo avanti nell'integrazione tra tecnologia avanzata e fruibilità quotidiana. I nuovi dispositivi condividono una base tecnologica comune, caratterizzata dall'innovativa tecnologia BOOX Super Refresh (BSR) e da un processore Qualcomm Octa-core di ultima generazione. L'implementazione di Android 13 come sistema operativo garantisce inoltre una versatilità senza precedenti nel segmento ePaper. Note Air4 C: Eccellenza tecnologica per professionisti esigenti Il Note Air4 C si distingue per il suo display Kaleido 3 da 10,3 pollici, che stabilisce nuovi standard nel settore dei tablet ePaper a colori. Le prestazioni computazionali, potenziate del 50% rispetto alla generazione precedente grazie ai 6GB di RAM, consentono una gestione fluida di applicazioni complesse e contenuti multimediali. La superficie di scrittura, engineerizzata per replicare la sensazione della carta, offre un'esperienza di annotazione naturale e precisa. L'interfaccia altamente personalizzabile permette agli utenti di ottimizzare il dispositivo in base alle proprie esigenze professionali. Palma 2: Mobilità e versatilità in formato tascabile Il nuovo Palma 2 rappresenta l'evoluzione del concetto di lettore ePaper portatile. Con un display E Ink Carta 1200 da 6,13 pollici a 300PPI, il dispositivo garantisce una qualità visiva eccezionale in un formato compatto. L'integrazione di un processore Octa-core potenziato e 6GB di RAM assicura prestazioni ottimali in multitasking. Tra le caratteristiche distintive, spicca la fotocamera da 16MP per la digitalizzazione professionale dei documenti, insieme a funzionalità avanzate come gli altoparlanti stereo e il sensore di impronte digitali. La piena compatibilità con Google Play Store amplia significativamente le possibilità di utilizzo del dispositivo. Note Max: Dimensioni generose per esigenze professionali Il Note Max si posiziona al vertice della gamma con uno schermo da 13,3 pollici in formato A4, racchiuso in un corpo ultrasottile di soli 4,6mm. Il display Carta 1300, privo di retroilluminazione frontale, offre un'esperienza di lettura ottimale per documenti tecnici e accademici. La potenza del processore Octa-core da 2,8GHz, abbinata a 6GB di RAM, permette di gestire agevolmente operazioni complesse, inclusa la visualizzazione di documenti in modalità schermo diviso e l'annotazione avanzata di PDF. BOOX conferma che maggiori dettagli sulla disponibilità del Note Max verranno comunicati nel corso delle prossime settimane. Read the full article
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Cosa rende un libro di divulgazione scientifica un bel libro di divulgazione scientifica? Se dovessi rispondere in breve, direi che è la qualità dei dati e degli studi che raccoglie, la logica con cui ne ricostruisce i legami. E, ovviamente, una scrittura fluida, comprensibile anche a chi meno conosce la materia trattata.
Leggendo Star. Una cinciallegra di genio (Adelphi, 2023), mi sono resa conto che c’è qualcos’altro in grado di rendere affascinante un libro di divulgazione scientifica. Qualcosa che esula dal rigore degli studi: la capacità di osservare, e farlo a mente aperta, senza preconcetti.
La musicista appassionata di birdwatchig
Dell’autrice, Len Howard, è stata pubblicata una biografia un paio di anni fa (Il cottage degli uccelli, edizione Nottetempo, 2022), firmata dalla filosofa e ricercatrice Eva Meijer. Ma, per chi non l’avesse letta, vale comunque raccontare in breve la sua vita.
Nata nel 1894 a Wallington, nella South London, Howard è diventata musicista, violista per la precisione. Ma poco prima della Seconda guerra mondiale, nel 1938, lascia la carriera londinese e compra un pezzo di terreno in un paesino del Sussex, dove fa costruire quella che diventerà la sua casa: il Bird Cottage.
«Prima di trasferirmi a Bird Cottage non ero mai riuscita a studiare personalmente il comportamento degli uccelli, sebbene a Londra ci fosse un’ampia letteratura a disposizione nelle biblioteche», scrive Howard. Perché è proprio questo che fa nella sua nuova casa: osserva gli uccelli che frequentano il giardino e le zone circostanti. E, si può forse dire, loro osservano lei: e lo fanno abbastanza da capire di potersi avvicinare, arrivando anzi a farsi nutrire e curare, scegliendo addirittura come posatoi notturni aste delle tende e testata del letto.
Dalle osservazioni raccolte e diligentemente appuntate nel corso degli anni a Bird Cottage, Len Howard ha scritto due libri: Bird as Individuals (1952) e Living with Birds (1956). Non erano mai stati tradotti in italiano: Star, che li raccoglie entrambi, ha portato le due opere nella nostra lingua per la prima volta.
Senza preconcetti
Bird as Individuals è stato pubblicato con una prefazione di Julian Huxley, biologo noto per i suoi contributi al neodarwinismo. Scrive Huxley: «Miss Howard non potrà certo aspettarsi che gli studiosi di biologia accettino tutte le sue tesi, ma non c’è dubbio che le saranno molto grati per il suo lavoro; quanto a me, posso dire che ne sono rimasto avvinto e deliziato».
Chissà se Huxley immaginava anche solo vagamente quante delle teorie che emergono dal libro sarebbero state confermate nel corso degli anni.
Len Howard non era una scienziata, ma la sua capacità di osservare senza preconcetti le ha permesso di anticipare molti degli studi che sarebbero poi stati condotti in seguito (con più rigore, certo). Nel farlo, ha precorso alcune di quelle scoperte che sfatano l’idea che certe capacità siano prerogativa esclusiva della nostra specie: Howard riconosce la personalità (lei parla di individualità) degli uccelli; propone analisi finissime della comunicazione canora (d’altronde era musicista lei stessa) e dell’espressione delle emozioni (mentre alcuni scienziati faticano tutt’ora a riconoscere che specie diverse dai primati provino emozioni); evidenzia le loro abilità di apprendimento e problem solving. Il tutto partendo da una considerazione che guida la sua alternativa forma di ricerca: l’importanza di osservare gli animali nel loro ambiente naturale, invece che in laboratorio.
«Molto spesso il comportamento degli uccelli viene valutato in situazioni in cui gli animali sono terrorizzati dalla presenza dell’osservatore. Nessuno vorrebbe sottoporsi a un test d’intelligenza in condizioni di pericolo di vita, la sua o quella dei suoi figli» scrive. «Trovo che gli uccelli, e in particolare le cince, agiscano in modo intelligente in circostanze insolite, a meno che non siano in uno stato di agitazione dovuto alla paura».
Sia chiaro, non tutte le ipotesi di Howard sono state confermate (in effetti, c’è anche un bizzarro suggerimento, solo brevemente accennato, sulla capacità degli uccelli di comunicare per via telepatica). Ma non si può non riconoscerle il merito di averne invece anticipate tante altre.
Ecologia e toporagni
Alle osservazioni cognitivo-comportamentali, Howard aggiunge alcune considerazioni ecologiche. Racconta, per esempio, dei rischi dei gatti liberamente vaganti, sui quali tutt’oggi insistono gli zoologi; critica chi, trovato un nidiaceo caduto dal nido, se lo porta a casa senza avere le competenze per prendersene cura (anche qui, i Centri di Recupero Animali Selvatici devono ancora richiamare l’importanza di rivolgersi a persone competenti nel caso ci si imbatta in selvatici in difficoltà).
Più interessante ancora, anticipando in un certo senso di qualche anno Primavera silenziosa di Rachel Carson, Howard scrive: «Sia le cince bigie sia i codibugnoli sono ormai piuttosto rari, li vedo solo occasionalmente. Quando mi sono trasferita qui erano numerosi, ma come molte altre specie soffrono per la scarsità di cibo e di siti di nidificazione a causa dei veleni usati nell’agricoltura moderna, del taglio degli alberi e delle siepi e di molte altre pratiche dannose per gli uccelli. L’acqua nei fossi e negli stagni è spesso contaminata, soprattutto quando è utilizzata per spruzzare arsenico sulle colture».
Né si deve temere che il libro sia troppo monotematico. Gli uccelli in generale e le cinciallegre in particolare ne sono senz’altro i protagonisti: a Star, Testapelata, Piitur, Naomi, Tamburo, Pagliaccio e ai molti altri riconosciuti singolarmente e chiamati per nome, Howard non dedica solo le sue osservazioni, ma anche diversi (bellissimi) disegni, raccolti nel libro insieme alle fotografie che testimoniano la loro vita al Bird Cottage, appollaiati sull’autrice oppure intenti a interagire con oggetti come scatole di fiammiferi e teiere. Ma la sensibilità di Howard la porta a dedicare diverse pagine anche agli altri animali che la accompagnano nella vita al Bird Cottage: topi e toporagni, ricci, perfino ragni.
Star può non essere definito un saggio scientifico propriamente detto. Forse, alla fine dei conti, nemmeno del tutto un’opera di divulgazione scientifica. Ma è di certo un libro che ci insegna a guardarci intorno, a osservare le specie che ci circondano con pazienza e senza preconcetti. Anche se, invece che in un cottage della campagna inglese, abitiamo in piena città: mentre terminavo di leggere le ultime pagine, ho notato un nido di merli davanti alla mia finestra. È stato con Star in mente che ho seguito, nei giorni successivi, le cure che i genitori prestavano ai piccoli e il loro successivo involo. È stata un’impresa quasi epica per i piccoli. E forse, senza avere la mente su quelle pagine, non l’avrei nemmeno notata.
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“Parlami d’amore” di Giovanna M. Gatti
L’Amore prima di tutto Parlami d’amore” di Giovanna M. Gatti edito da VandA Edizioni è un libro interessantissimo, una lettura che affronta la tematica dell’amore a tutto tondo con consigli, analisi ed esercizi. Giovanna M. Gatti è medico psicoterapeuta e da lungo tempo tratta temi di cura e autocura. Nel suo libro l’autrice conduce le lettrici in un viaggio nelle parole e nei silenzi che possono spalancare abissi oppure risanarli, ricostruire o creare distanze irreparabili. “Parlami d’amore” di Giovanna M. Gatti è un viaggio dell’anima, un percorso che ognuno di noi almeno una volta nella vita ha affrontato quando si è trovato faccia a faccia con una crisi amorosa. Una crisi nella relazione d’amore può destabilizzare mente e corpo, a volte, non si ha neanche più voglia di affrontare la vita. Con una scrittura fluida e un linguaggio chiaro, il libro cattura immediatamente l’attenzione del lettore che troverà certamente spunti utili e di riflessione. In questa bella intervista l’autrice ci parla tanto della sua esperienza come psicoterapeuta, del modo in cui ogni persona affronta la crisi amorosa, del perché è importante chiedere un supporto specialistico e qualche consiglio utile. “Parlami d’amore” di Giovanna M. Gatti Salve Giovanna, lei è nuova ai lettori di CinqueColonne Magazine. Ci può dire brevemente cosa fa nella vita? E’ bello essere nuova, è una specie di rinascita. Nella vita faccio il medico psicoterapeuta e scrivo libri: all’Istituto Europeo di Oncologia di Milano (IEO) mantengo un piccolo ruolo come senologa, ho compiuto 30 anni di attività lì perché sono arrivata in istituto quando ha aperto i battenti nel 1994 e non ero ancora laureata. IEO è stato e sarà sempre un’energia fondamentale per la mia formazione e le modalità di aiuto. La mia attività principale ormai è però quella di medico psicoterapeuta e di scrittrice: mi occupo di tante problematiche psichiche e psicofisiche, che quasi sempre hanno a che fare con l’amore. Nel suo libro lei affronta una tematica molto importante: la crisi nella relazione di coppia. Secondo lei c’è differenza tra uomo e donna nell’affrontare questo accadimento? C’è differenza da persona a persona, e perfino nella medesima persona esiste una differenza legata al momento della vita. Reagiamo alle difficoltà e ai traumi in modo diverso in epoche differenti della nostra esistenza, e il caos sentimentale è un trauma pesante. Se vogliamo concentrarci sulla differenza tra uomini e donne possiamo dire che l’energia maschile abbia alcune prerogative e quella femminile ne abbia altre: possedendole entrambe, le esprimiamo in quantità variabili. Incontro donne con reazioni tipicamente maschili (energia maschile iper-espressa) e uomini con reazioni da energia femminile. Non amo le generalizzazioni che vorrebbero gli uomini meno sensibili o attenti e meno colpiti da una difficoltà sentimentale: non funziona così. Nel suo libro lei fornisce anche degli esercizi utili. Ci può anticipare qualcosa? Di cosa si tratta? I miei libri più recenti (“La via della cura” e “Parla come ami”, editi da Mondadori, e questo libro edito da VandA edizioni) hanno alcuni esercizi pratici che servono per accompagnare nella via dell’autoguarigione e dell’evoluzione costruttiva. Voglio che siano esercizi semplici ma radicali nel risveglio dell’amore di sé: se impariamo ad amarci riusciamo ad affrontare ogni difficoltà. Non mi piace la teoria fine a se stessa: chi mi conosce da psicoterapeuta sa che mantengo il piglio concreto della chirurga e non mi limito ad ascoltare, voglio che la relazione terapeutica abbia risvolti utili e rapidi nell’accompagnare la persona verso un maggiore benessere. Metto insieme i lunghi anni di frequentazione dei seminari di Alejandro Jodorowsky, la specializzazione in psicoterapia psicosomatica e i decenni da donna dedita alla cura e creo esperienze che definisco “esercizi” perché chi legge i libri possa sentire dentro di sé l’energia del cambiamento, l’aiuto vero e concreto che parte dalla Voce dell’inconscio. In Parlami d’amore lei parla anche di cura e autocura. E’ sempre necessario rivolgersi a uno specialista? La parola “sempre” assomiglia alla parola “mai”: niente nella vita è così assoluto. Credo che un aiuto esterno e competente serva nella maggioranza delle crisi legate all’amore: l’amore è per noi la forza fondamentale, dirompente, costruttiva o destrutturante, che dona il senso a ciò che siamo, facciamo, pensiamo. Quando va in crisi l’esperienza emotiva è profondissima e intensa: difficile avere gli strumenti per risanarsi senza aiuto. Cura e autocura vanno insieme. Credo nella cooperazione tra terapeuta e paziente: nessuna guarigione è possibile senza l’impegno vero da parte del/della paziente. Potreste pensare che la richiesta di aiuto coincida automaticamente con un impegno: non è così. Spesso ricevo persone che chiedono aiuto con la bocca, ma non con il cuore e la mente. Danno per scontato che in terapia si verifichi qualche magia strana che non richiede impegno da parte loro. Non è così: le crisi d’amore portano a un’evoluzione costruttiva molto positiva se insieme si cammina per renderla possibile. In base alla sua esperienza lavorativa, c’è un consiglio che può dare a tutte le donne che si trovano ad affrontare una crisi nella relazione d’amore? Il consiglio migliore che posso dare è di ascoltarsi: evitare di chiedere consigli alle amiche “che conoscono benissimo la situazione”, parlare della crisi il meno possibile, fuggire dal vittimismo e chiedere aiuto seguendo i chiarissimi segnali che l’istinto manda in ogni istante. 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Le Penne a Sfera : gadget promozionali di Classe
La penna a sfera, comunemente conosciuta come biro dal nome del suo inventore László Bíró, rappresenta uno degli strumenti di scrittura più diffusi e versatili al mondo. Questo articolo esplorerà la storia, l’evoluzione e l’uso delle penne a sfera, enfatizzando come esse siano diventate un elemento essenziale nei gadget promozionali.
Storia della Penna a Sfera
Il concetto di utilizzare una sfera per applicare l’inchiostro su carta risale al XIX secolo. Il primo brevetto per una penna a sfera fu registrato il 30 ottobre 1888 da John J. Loud, un conciatore di pelli. La sua invenzione era costituita da un tubo contenente inchiostro con una piccola sfera di acciaio montata sulla punta. Sebbene potesse scrivere su superfici ruvide come il cuoio, la penna di Loud era troppo grossa per scrivere su carta, portando alla sua obsolescenza commerciale.
La vera rivoluzione avvenne nel XX secolo grazie a László Bíró. Frustrato dai problemi delle penne stilografiche, Bíró, con l’aiuto del fratello György, sviluppò un inchiostro viscoso e un meccanismo a sfera che consentiva un flusso controllato dell’inchiostro. Nel 1938, Bíró depositò il brevetto della sua penna a sfera in Gran Bretagna. Dopo essere fuggiti dall’Europa, i fratelli Bíró si trasferirono in Argentina, dove continuarono a sviluppare la loro invenzione, venduta come Birome.
Evoluzione e Adattamenti della Penna a Sfera
Con il tempo, la penna a sfera ha subito molte evoluzioni. Le prime penne a sfera presentavano problemi come l’irregolarità nel rilascio dell’inchiostro e le perdite. Tuttavia, grazie agli avanzamenti nella chimica e nella meccanica di precisione, questi problemi furono risolti. Ad esempio, l’inchiostro di una penna a sfera è stato ottimizzato per avere la giusta viscosità, e i meccanismi di rilascio dell’inchiostro sono stati perfezionati per garantire una scrittura fluida e senza interruzioni.
Oggi, le penne a sfera sono disponibili in una varietà di dimensioni della sfera, da 0,38 mm a 1,6 mm, per adattarsi a diverse esigenze di scrittura. Alcuni modelli avanzati, come la Fisher Space Pen, sono dotati di cartucce pressurizzate che permettono di scrivere in condizioni estreme, come in assenza di gravità o sott’acqua.
Le Penne a Sfera nei Gadget Promozionali
Le penne a sfera sono tra i gadget promozionali più popolari per diverse ragioni. Prima di tutto, sono estremamente utili e versatili. Una penna a sfera è uno strumento di scrittura indispensabile che viene utilizzato quotidianamente da milioni di persone in tutto il mondo. Questo le rende un gadget promozionale ideale, garantendo che il marchio del donatore sia visto frequentemente.
Inoltre, le penne a sfera possono essere facilmente personalizzate con loghi, slogan e colori aziendali, rendendole un mezzo efficace per la promozione del marchio. Il costo relativamente basso di produzione e personalizzazione delle penne a sfera le rende accessibili anche per le piccole imprese che desiderano utilizzare gadget promozionali per aumentare la loro visibilità.
Benefici dei Gadget Promozionali: Penne a Sfera
L’inclusione di penne a sfera nei gadget promozionali offre numerosi vantaggi:
Visibilità del Marchio: Ogni volta che una persona utilizza una penna a sfera con il logo di un’azienda, essa funge da promemoria costante del marchio.
Costi Contenuti: Le penne a sfera sono economiche da produrre in massa e personalizzare, rendendole un’opzione economica per campagne promozionali su larga scala.
Utilità Quotidiana: Le penne a sfera sono strumenti essenziali che trovano impiego quotidiano, assicurando che il gadget promozionale sia utile e apprezzato.
Durata: Una buona penna a sfera può durare a lungo, fornendo un’esposizione prolungata al marchio.
Conclusione
Le penne a sfera rappresentano un esempio eccellente di come un oggetto quotidiano possa diventare uno strumento potente nei gadget promozionali. La loro storia affascinante, dalle prime invenzioni di John J. Loud e László Bíró, fino alle moderne penne pressurizzate, testimonia l’innovazione continua in questo campo.
Come gadget promozionali, le penne a sfera offrono un’ottima combinazione di utilità, visibilità del marchio e convenienza. Aziende di ogni dimensione possono sfruttare le penne a sfera personalizzate per promuovere il loro marchio, raggiungendo un vasto pubblico in modo efficace ed economico. In un mondo sempre più digitale, le penne a sfera continuano a essere strumenti indispensabili, confermando il loro valore duraturo come gadget promozionali.
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ELL - Il nuovo singolo “occhi blu”
Il brano della cantautrice sugli stores digitali e dal 24 maggio nelle radio
“occhi blu” è il nuovo e atteso singolo della giovane cantautrice ELL, sui principali stores digitali e dal 24 maggio nelle radio italiane in promozione nazionale distribuito da Artist First. Il brano è stato prodotto da Martino Schembri per Dmb Management, con l’esperta produzione artistica di Mimmo Taurino. Arrangiamenti che non passano di certo inosservati e che strizzano l’occhio al mondo radiofonico attuale, evidenziando il giovane e promettente talento di ELL, che ormai sembra aver raggiunto una maturità artistica a pieni voti e dalla forte personalità. Una scrittura matura, ben strutturata e fluida che nel ritornello trova la sua massima espressione e potenza emotiva.
“occhi blu racconta la storia di una ragazza che si innamora di un ragazzo che inizialmente sembra quello perfetto ed è quasi come vivere un film. Alla fine, si accorge di quanto male in realtà le stia facendo e capisce che può contare solo su stessa.” ELL
Ascolta il brano
L’artista si racconta
Sono Elisa Sabatelli, in arte Ell, ho 17 anni, e vivo in un paese in provincia di Taranto. Ho iniziato a scrivere circa quattro anni fa un inedito che non ho mai registrato. Tre anni fa ho messo insieme tutte le idee che avevo in testa ed ho scritto una canzone con l'aiuto della mia insegnante che si intitola “Hai capito male”. Questo è stato solo l'inizio, dopodiché ho iniziato a scrivere le mie canzoni da sola: “Mostri”, che è uscita il 29 luglio 2022, “Noi due”, uscita il 25 novembre, “Semplicità”, pubblicata il 21 aprile del 2023, il quale ha raggiunto quasi i 120k ascolti su Spotify e “Cliché”, uscito il 9 gennaio del 2024. Amo scrivere ciò che vivo nel quotidiano ed esprimere attraverso la musica tutto quello che ho dentro. Il mio genere preferito è l'indie-pop e gli artisti a cui mi ispiro sono Ultimo, Bruno Mars e Mecna, ma amo immergermi, mettendomi alla prova, in qualsiasi genere musicale.
Instagram: https://www.instagram.com/_.ell_official._/
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DIOR - EAU NOIRE - LA COLLECTION PRIVÉE CHRISTIAN DIOR - Edizione Limitata 2022 - Eau de Parfum - Let’s feel ‘em. Fragrances that whisper softly to senses. Born in the shadow of bright emotions. Always in flight, so close and far away, into endless dark nights, in search for more lights to skim over and love. . Ci sono fragranze che rimangono ancorate alla mente, non perchè ti riconducano ad un ricordo preciso, semplicemente sono più tue, più stimolanti e piacevoli da indossare, inducono una sensazione di piacere diffuso che dà essa stessa corpo al ricordo. Vale per Eau Noire dell'esclusiva La Collection Privée Christian Dior, sbocciata dal talento di Francis Kurkdjian nel 2004, creazione di intraprendente impatto olfattivo e visivo, con quel liquido verde muschio intenso che intercettava lo sguardo. Silenziata per qualche tempo, Eau Noire è oggi riproposta in un'edizione limitata, nell’interpretazione attualizzata che Kurkdjian le restituisce nel fatidico trittico croma-odoroso con Cologne Blanche e Bois d'Argent, certa che saprà ricevere la meritata acclamazione dalla falange di estimatori che ne attendeva il ritorno. Eau Noire ritrova lo splendore di un tempo, essenziale e contemporanea nell'impianto compositivo, filtrata dalla maestria del Naso nell'accurata giustapposizione del chiaroscuro, nel sapiente equilibrio tra aroma e sensazione, freschezza e mistero, in una scrittura libera, fluida, di raffinatezza estrema, distante da quella dimensione erbacea speziata incisiva e coriacea delle origini. Emozionante la sottile armonizzazione verde, la generosa presenza della lavanda espressa in una combinazione di rare assoluta ed essenza, emanazione di felicità, la delizia fruttata balsamica del mirto, l'incisione speziata liftante del timo bianco e quella avvincente traccia di liquirizia che al mio naso è passione senza regole, alla mia pelle è tenerezza e fantasia all'ennesima potenza. Spontanea e maliosa nella sua evoluzione, senza spigoli ed arzigogoli di fatua opulenza, avvinta dalla nuance boisè del cedro, dalla rotonda soavità della mirra, dalla lusinga gourmand della vaniglia. È sincera, suggestiva, di eleganza vera, senza compromessi.
“La riedizione di Eau Noire, Cologne Blanche e Bois d’Argent è riuscita a ripetere l’atto creativo che ha portato a La Collection Privée Christian Dior. Quando sono entrato a far parte della Maison Dior, mi hanno chiesto di riunire le fragranze per tornare a raccontare la loro bellissima storia. La storia di un primo incontro, impegnativo ed elegante. Un ritorno alla tensione tra tradizione e modernità. L’espressione di un’estetica olfattiva che ho sempre seguito.” Francis KurkdjianDirettore Creativo Fragranze Dior Creata da Francis Kurkdjian. Edizione Limitata 2022. Eau de Parfum 40,125, 250 ml. Nelle boutique Dior e online
©thebeautycove @igbeautycove
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BMAX PC Portatile 14 Pollici S14: Recensione 2024 Offerta Speciale!
BMAX PC Portatile 14 Pollici S14: Recensione 2024 & Offerta Speciale!
BMAX PC Portatile 14 Pollici S14: La Nuova Frontiera della Tecnologia Portatile del 2024
Nel vasto panorama dei computer portatili, spesso è difficile trovare un equilibrio tra prestazioni, portabilità e prezzo accessibile. Tuttavia, con il nuovo BMAX PC Portatile 14 Pollici S14, il 2024 segna un nuovo traguardo nella tecnologia dei notebook.
Prestazioni Potenti e Affidabili
Al cuore di questo laptop si trova il processore Intel Celeron N4100 e la grafica Intel UHD 600, che combinati offrono un'esperienza di utilizzo fluida e reattiva. Con 8GB di memoria LPDDR4 e uno SSD da 256GB, questo dispositivo offre ampio spazio di archiviazione e velocità di lettura/scrittura elevate, rendendolo ideale per la gestione di documenti, immagini e video.
Design Sottile e Leggero
Il BMAX S14 è progettato per essere sottile e leggero, con uno spessore di soli 23,5 mm e un peso di appena 1,2 kg. Questo lo rende l'compagno perfetto per gli spostamenti, sia che tu sia uno studente che deve portare il laptop in giro per il campus, o un professionista in viaggio d'affari.
Connettività Versatile
Con un'ampia varietà di porte, tra cui USB 3.0, USB 2.0, mini HDMI e slot per schede micro SD, il BMAX S14 offre molteplici opzioni di connettività per soddisfare le tue esigenze. Inoltre, con Wi-Fi dual band e Bluetooth 4.2, puoi rimanere connesso ovunque ti trovi.
Durata della Batteria e Supporto Affidabile
Nonostante le sue prestazioni potenti, il BMAX S14 offre anche un'ottima durata della batteria, con fino a 6-8 ore di autonomia. Inoltre, con la funzione "Smart Recovery System", il ripristino del sistema è semplice e veloce, garantendo un'esperienza utente senza problemi.
Conclusioni
In conclusione, il BMAX PC Portatile 14 Pollici S14 è un'opzione eccellente per chiunque sia alla ricerca di un laptop affidabile, potente e conveniente. Con le sue prestazioni elevate, il design sottile e leggero e la versatilità della connettività, questo dispositivo si distingue come una delle migliori scelte nel panorama dei notebook del 2024.
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