#Incidenti ferroviari
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I più tragici incidenti ferroviari degli ultimi anni in Europa
Dall'Ungheria del lago Balaton all'incidente in Puglia, carrellata di scontri fatali
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Se questo dovesse mai andare in porto, potremmo avere uno dei più costosi incidenti ferroviari della tv italiana.
Morgan non ha da quasi vent’anni la costanza di finire di incidere un disco, figurati lavorare per un anno a un evento (con magari poi cinque dirette televisive di fila). Sarebbe tutto molto divertente.
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Tragico scontro tra treno merci e passeggeri: oltre 13 morti Grave incidente ferroviario in India: un treno merci si scontra con un treno passeggeri vicino alla stazione di New Japaiguri. Vicino alla stazione di New Japaiguri, nella regione di Rangapani, nello Stato del Bengala occidentale, si è verificato un tragico incidente ferroviario che ha coinvolto un treno merci e un treno passeggeri. L’impatto ha causato il deragliamento di almeno due scompartimenti del treno passeggeri, risultando in una situazione drammatica e caotica. I dettagli dell’incidente ferroviario Secondo le prime informazioni fornite dalla polizia locale, il bilancio delle vittime è salito a tredici morti, tra cui il macchinista del treno passeggeri. I feriti ammontano a venticinque, alcuni dei quali versano in gravi condizioni. Le operazioni di soccorso sono state immediate: soccorritori, medici e ambulanze sono stati rapidamente inviati sul luogo dell’incidente per prestare assistenza alle persone coinvolte. Reazioni e misure di soccorso Il chief minister del Bengala occidentale, Mamata Banerjee, ha espresso profonda tristezza e shock per l’accaduto. In una dichiarazione ufficiale, ha sottolineato l’urgenza della situazione, assicurando che tutti i mezzi necessari per il soccorso sono stati dispiegati immediatamente. “Sono profondamente scioccata per il tragico incidente ferroviario,” ha detto Banerjee come riportato da adnkronos.com, “e il nostro pensiero va alle famiglie delle vittime. Stiamo facendo tutto il possibile per assistere i feriti e le loro famiglie.“ L’incidente ha sollevato nuovamente preoccupazioni sulla sicurezza ferroviaria in India, un tema spesso discusso a causa della frequenza di incidenti simili nel Paese. Il governo e le autorità ferroviarie stanno conducendo un’indagine approfondita per determinare le cause esatte della collisione e prevenire futuri incidenti. È emerso che la manutenzione delle linee ferroviarie e la formazione del personale saranno riviste come parte di un più ampio sforzo per migliorare la sicurezza dei trasporti. Questa tragedia ha colpito duramente la comunità locale e ha riportato l’attenzione nazionale e internazionale sulla necessità di migliorare le infrastrutture ferroviarie in India. Mentre le indagini proseguono, l’urgenza di garantire la sicurezza dei passeggeri e di prevenire simili disastri rimane una priorità assoluta per le autorità competenti.
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Cuneo, 'Auto incastrata sui binari travolta da un treno'... ma chissà come ci è finita [La Repubblica]
Immagine dalla Repubblica al 16 maggio 2024 I giornalisti di cronaca quando parlano di incidenti stradali (o di incidenti ferroviari, come in questo caso) spesso minimzzano le responsabilità degli automobilisti. Qui un articolo da manuale: Auto passiva nel titolo (‘Auto incastrata sui binari’) ‘Travolta da un treno’ nel titolo Nessuna osservazione sul fatto che di norma non è una buona idea…
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Rimini. Le poliziotte e i poliziotti nelle scuole superiori con il progetto “Train to be Cool”.
Rimini. Le poliziotte e i poliziotti nelle scuole superiori con il progetto “Train to be Cool”. Si sono conclusi gli incontri tra il personale della Sezione Polfer di Rimini e gli studenti riminesi del “Liceo Statale Alessandro SERPIERI” con il progetto “Train… to be Cool”, proposto a livello nazionale dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza, in collaborazione con il MIUR e “La Sapienza” Università di Roma. Il progetto, che fa riferimento alla doppia accezione di “Train”, ovvero di treno ma anche di formazione e “cool”, cioè “alla moda” secondo il linguaggio giovanile, è stato illustrato in varie giornate a 12 classi per un totale di più di 300 alunni. Nei giorni scorsi, gli operatori Polfer, opportunamente formati, hanno approcciato i ragazzi creando con loro sin dall’inizio una grande sintonia e coinvolgimento. Sono riusciti a suscitare il loro interesse catturandone l’attenzione con slide e filmati, relativi alla sicurezza in generale ed in particolare nella stazione ferroviaria, analizzando le condotte che mettono più a rischio l’incolumità personale. Sono stati raccontati fatti di cronaca accaduti in alcune città italiane che hanno avuto come protagonisti i giovani, rimasti vittime di incidenti ferroviari derivati dall’inosservanza di semplici, ma spesso disattese, norme comportamentali. È stato affrontato il pericolosissimo fenomeno dei “selfie” con il treno in arrivo, spesso esibiti da video reperibili in rete che mostrano performance che sono palesemente false e che possono ingenerare pericolosi fenomeni di emulazione. Grazie all’impegno del referente per la legalità Prof. Gianfranco BONVICINI e alla sensibilità della dirigente scolastica Prof.ssa Francesca TORNATORE, alle insegnanti che hanno partecipato al progetto e grazie soprattutto all’entusiasmo degli studenti si è potuto sviluppare il concetto di sicurezza e fiducia nelle istituzioni, lavorando insieme su un format condiviso dal Servizio di Polizia Ferroviaria. Al termine di ogni incontro i ragazzi presenti hanno compilato elettronicamente, tramite la scansione di un “QR code” dedicato, dei questionari anonimi di gradimento sui temi trattati “pre e post incontro”.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Sciopero treni, domani stop di 8 ore dopo incidente ferroviario in Calabria
(Adnkronos) - Dopo l'incidente ferroviario di ieri in Calabria, i sindacati proclamano per domani giovedì 30 novembre lo sciopero dei lavoratori del settore ferroviario. Diversi gli orari dello stop ai treni: per le organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Orsa trasporti e Fast Confsal la mobilitazione durerà 8 ore dalle 9 alle 17, mentre per i sindacati di base sarà invece di 24 ore. Sciopero di 8 ore, dalle 9 alle 17 di domani, dei lavoratori di tutto il Gruppo Fs italiane e di tutte le imprese ferroviarie per denunciare, in attesa che la magistratura faccia piena luce sull'incidente ferroviario avvenuto ieri nei pressi di Thurio di Corigliano Rossano, "la fragilità di un sistema infrastrutturale dimostratosi nuovamente inadeguato per utenza e lavoratori". A proclamarlo sono le organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Orsa trasporti e Fast Confsal, esprimendo “il nostro cordoglio ai familiari delle vittime e la nostra vicinanza a tutte le persone coinvolte nel grave ed ennesimo incidente ferroviario”. "Da anni - precisano le organizzazioni sindacali - denunciamo la pericolosità dei passaggi a livello in tutti i livelli di confronto, chiedendone la soppressione totale. Eppure, nonostante l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria abbia evidenziato il numero di incidenti e di vittime determinati da incidenti analoghi a quello odierno, i passaggi a livello in Italia sono ancora migliaia”. “Le Istituzioni ed RFI - concludono i sindacati - non si preoccupano di innalzare gli standard di sicurezza sull’infrastruttura ferroviaria, in un continuo rimpallo di responsabilità decisionali ed economiche e c’è addirittura chi progetta la privatizzazione del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, ma intanto le lavoratrici ed i lavoratori muoiono". E sarà invece sciopero di 24 ore quello proclamato dall'Usb, Cub trasporti, Cat e Sgb. "Basta morti: vogliamo il reato di omicidio sul lavoro", chiede il sindacato l'Usb secondo cui si tratta di una nuova "strage" che segue di poco quella di Brandizzo. "I problemi di sicurezza legati all’obsolescenza della rete ferroviaria, agli appalti e ai tanti, troppi passaggi a livello antiquati sono ben noti al gruppo Fsi così come ad Ansfisa, mai concretamente finanziati, messi a progetto e risolti. Puntualmente la scelta di non investire nella sicurezza e nell’ammodernamento della rete ferroviaria presenta il suo tragico conto. Oggi non serve a nulla piangere l’ennesima strage ferroviaria, siamo stanchi delle doglianze complici. A quante altre stragi dovremo assistere prima di vedere introdurre il reato di omicidio sul lavoro nell'ordinamento del nostro paese?", si chiede l'Usb ricordando la proposta di legge di iniziativa popolare in corso. "Possibili ripercussioni su Frecce, Intercity e Regionali. Gli effetti sulla circolazione, in termini di cancellazioni, limitazioni e ritardi, potranno verificarsi anche prima e protrarsi oltre l’orario di termine dello sciopero". E' una nota Fs a spiegare quali potrebbero essere le conseguenze dello sciopero di 8 ore proclamato per domani da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Fast Confsal e Orsa Trasporti. Trenitalia, si legge ancora, invita tutti i passeggeri a informarsi sui collegamenti e i servizi attivi, prima di intraprendere il viaggio, attraverso l’app Trenitalia, la sezione Infomobilità del sito web trenitalia.com, i canali social e web, il numero verde gratuito 800 89 20 21, oltre che nelle biglietterie e negli uffici assistenza delle stazioni ferroviarie, le self-service e le agenzie di viaggio convenzionate. "Concentrare l’astensione collettiva in un’unica grande mobilitazione sindacale, nella giornata del 30 novembre 2023, dalle 9 alle 16.59, considerate le comuni ragioni sottese alla protesta che avrebbe così luogo nell’immediatezza del grave evento". Così il Garante sugli scioperi nei servizi pubblici essenziali 'richiama' i sindacati di base Cub trasporti, Cat, Sgb e Usb sulle mobilitazioni di 24 ore. L'invito da parte della Commissione arriva "pur riconoscendo pienamente le ragioni e il valore dell’azione di protesta, legittimata dal gravissimo incidente ferroviario costato la vita ad una lavoratrice e ad un lavoratori". [email protected] (Web Info) Read the full article
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Il 22 ottobre del 1895 presso la stazione Montparnasse di Parigi si verificò uno degli incidenti ferroviari più spettacolari nella storia delle ferrovie francesi. Una locomotiva non si fermò alla fine del binario e precipitò fuori dalla stazione. Le fotografie dell’incidente fecero il giro del mondo e l’immagine della locomotiva a vapore appesa dal primo piano della stazione di Montparnasse è ancora oggi molto conosciuta. Il treno espresso numero 56, in servizio sulla linea Granville (Bassa Normandia) – Parigi, quel giorno stava trasportando 131 passeggeri. Era in ritardo e per questo motivo il macchinista, Guillaume Marie Pellerin con 19 anni di esperienza, aveva deciso di far andare il treno più veloce nel tentativo di recuperare qualche minuto. Nonostante i tentativi di frenare per tempo la corsa, il treno entrò in stazione a velocità sostenuta e andò a sbattere violentemente contro i respingenti posti alla fine del binario. L’impatto non fece arrestare completamente il treno, che proseguì oltre i binari, sfondò la facciata della stazione e precipitò per una decina di metri, raggiungendo il suolo. Tutti i vagoni passeggeri rimasero all’interno della stazione, cosa che ridusse notevolmente le conseguenze dell’incidente per le persone. I feriti gravi furono cinque: due passeggeri, un vigile del fuoco e due impiegati delle ferrovie. La locomotiva cadde vicino a un’edicola, che si trovava appena all’esterno della stazione. Quel giorno Marie-Augustine Aguilard stava sostituendo suo marito alla rivendita di giornali quando le passò sopra la testa la locomotiva. Stava lavorando a maglia seduta su alcuni gradini: un pezzo di calcinaccio precipitato a causa dell’incidente la colpì a morte. Pellerin, il macchinista, sopravvisse. Nonostante lo spettacolare incidente, la locomotiva rimase praticamente intatta. Furono necessari quattro giorni di lavoro per rimuoverla e la sua presenza attirò molti curiosi, accorsi da diverse parti della città per vedere con i loro occhi la locomotiva precipitata dalla stazione di cui si parlava tanto.
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Incidenti ferroviari: il lavoro della Polizia
A seguito del tragico incidente ferroviario avvenuto a Brancaleone in Calabria in cui sono rimasti coinvolti una madre e i suoi due bambini, sono in corso gli accertamenti della Polizia scientifica che sta effettuando i rilievi, mentre le indagini, coordinate dalla Procura di Locri, sono svolte dalla Polizia ferroviaria.
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Il Servizio Polizia ferroviaria, che…
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sta ad indicare la vendita di beni e merci a prezzi estremamente ridotti che avviene quando un imprenditore affronta la bancarotta o subisce un incidente, tipicamente un incendio, mina irrimediabilmente la prosecuzione dell’attività commerciale. In ambito sportivo il medesimo termine indica la vendita sul mercato di tutti i giocatori più validi e più retribuiti di una società a causa di problemi finanziari.
Nell’ambito della cyber security, invece, questo termine è stato adottato per indicare un attacco organizzato e strutturato alle infrastrutture critiche di una nazione. L’intenzione dell’attaccante è quella di arrestare la rete dei trasporti, i servizi economici e finanziari, nonché i servizi primari e lasciare governo, istituzioni e forze militari e di polizia nella più completa impotenza.
L’attacco è tipicamente strutturato in tre fasi per ciascuna delle quali cerco di tracciare uno scenario di massima e le possibili conseguenze:
Fase 1 – Compromissione e controllo della rete dei trasporti: treni, autostrade, segnaletica stradale, sistemi di controllo del traffico aereo e della movimentazione aeroportuale, ferrovie, metropolitane e infrastrutture portuali e marittime. Nel breve termine si ottiene una situazione di grande caos, di ingorghi e incidenti stradali, di impossibilità di movimento e un forte rischio di incidenti ferroviari, navali e aerei. Successivamente, l’arresto dei trasporti causa la mancata consegna dei beni di prima necessità, dei medicinali urgenti e del carburante, nonché l’impossibilità per diverse persone di raggiungere il posto di lavoro. Inizia il caos e il panico fra la popolazione.
Fase 2 – Compromissione dei servizi economici e finanziari: arresto dei sistemi che regolano gli scambi in borsa e le reti interbancarie nazionali e internazionali. Nel breve termine si ottiene la paralisi dell’intero sistema: le carte di debito e credito non funzionano più, i servizi di Internet Banking non sono disponibili, gli sportelli ATM e i terminali POS vanno fuori linea rendendo impossibili prelievi di denaro e pagamenti telematici. In poco tempo la gente esaurisce il contante e non può ottenerne altro, di conseguenza aumenta ulteriormente lo stato di confusione e paura generale.
Fase 3 – Arresto dei servizi primari: energia elettrica, acqua, gas, rete fognaria e telecomunicazioni. Black out, indisponibilità di acqua corrente e gas, impossibilità di contattare i servizi di emergenza sanitaria o le forze di polizia in caso di necessità. I generatori di emergenza di cui sono dotate le grandi aziende erogano energia elettrica fino al completo esaurimento del combustibile a disposizione che avviene più o meno entro le 72 ore. L’indisponibilità delle comunicazioni telefoniche, satellitari e della rete Internet impedisce alla popolazione di comprendere l’entità del fenomeno e acuisce ulteriormente la già grave situazione di panico e terrore. La prolungata indisponibilità dei servizi primari causa gravi interruzioni di servizio negli ospedali, dove i reparti più critici devono registrare gli inevitabili decessi dei pazienti meccanicamente o elettronicamente assistiti. Successivamente si fanno strada gravi problemi di sicurezza nelle industrie petrolchimiche e nelle centrali nucleari, dove non è più possibile assicurare i fondamentali servizi di protezione e contenimento.
Milioni di persone per strada o chiuse in casa nella più totale impotenza, senza poter comunicare, senza potersi procurare alimenti di prima necessità e senza sapere come gestire la situazione. Penso sia abbastanza facile immaginare quali conseguenze in termini di terrore, rabbia, isteria, panico e caos possono configurarsi in caso di un attacco di questa portata e vi assicuro che la possibilità di registrare decessi di massa non è poi così remota. Terrificante, vero?
La negazione
Come spesso avviene quando il rischio è talmente elevato da risultare inimmaginabile, la reazione della massa è di etichettare l’eventualità come surreale e irrealizzabile. Questa reazione in psicologia viene definita “negazione” e consiste in una spessa corazza protettiva che ci impedisce di guardare in faccia qualcosa che non saremmo in grado di accettare o gestire.
Spesso, quando un individuo sente che un certo argomento lo porta verso una conclusione non gradita, alza questa barriera di rifiuto, solida e impenetrabile, anche a costo di apparire ridicolo. Un meccanismo tanto facile da riconoscere negli altri quanto invisibile in noi stessi, ma che non va né deriso né disprezzato: è una preziosa valvola di sicurezza che consente all’individuo di non impazzire e di non cadere nel disorientamento che gli comporterebbe un’eventualità così difficile da contemplare. È già successo a tutti noi.
Una reazione più che comprensibile per la gente comune, ma non consentita ad un professionista di sicurezza delle informazioni: chiudere gli occhi o voltare la testa dall’altra parte non risolve il problema, perciò non resta che guardarlo in faccia, comprenderlo appieno e adottare le necessarie misure di protezione e prevenzione.
Le infrastrutture critiche nazionali
Al giorno d’oggi intere nazioni sono interamente basate sui computer e sull’automazione industriale. Le infrastrutture critiche nazionali, ovvero trasporti, finanza e servizi primari, operano per mezzo di sistemi di controllo industriale che sfruttano tecnologie informatiche per il controllo sull’erogazione e per il monitoraggio remoto di apparati e servizi.
I sistemi di controllo industriale sono composti da dispositivi programmabili di controllo logico (PLC) per la gestione dei processi industriali, sistemi di controllo distribuito (DCS) per l’elaborazione e l’acquisizione delle informazioni da apparati distribuiti e da sistemi di controllo di supervisione e acquisizione di dati (SCADA) per il monitoraggio e il controllo dei servizi.
Sistemi che sono stati disegnati, prodotti e messi in funzione dieci, venti anni fa o anche prima, in scenari dove la documentazione e le misure di protezione informatica sono da sempre concetti sconosciuti e dove sistemi operativi obsoleti, non aggiornati e non aggiornabili, interfacce di comunicazione antiquate e rozze, scarsa conoscenza informatica e assenza di documentazione tecnica e architetturale costituiscono la normalità. In impianti vecchi di qualche decennio nessuno è più in grado di sapere con certezza a cosa serve un particolare cavo o quale impatto può avere un qualsiasi evento sull’erogazione dei servizi.
Ebbene, la cosiddetta infrastrutture critiche nazionali sono ormai interamente basate su sistemi come quelli descritti e tutto è regolato e controllato per mezzo dell’informatica. Con l’aggravante costituita dalla forte privatizzazione attuata sulle aziende di servizio, di trasporto e sugli istituti finanziari che ha reso pressoché impotenti i governi, i quali non sono più in grado di imporre adeguate misure di sicurezza a tutela della popolazione, se non per mezzo di opportune leggi che sono però molto lontane a venire.
Una minaccia reale
Stando a diverse fonti specializzate, i sistemi industriali sono vulnerabili a numerose tipologie di attacco a causa della relativa obsolescenza tecnologica, del mancato aggiornamento con le necessarie patch di sicurezza, dell’insufficiente ricorso alla protezione perimetrale e antivirus. Il ricorso ad analisi di sicurezza, vulnerability assessment e penetration test è rarissimo e, nei pochi casi in cui si sceglie di realizzare verifiche di sicurezza, i sistemi più critici non vengono toccati per paura di interruzioni di servizio difficilmente gestibili.
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La Polfer del Lazio ha condotto l'operazione “Stazioni sicure”
Polfer Gli scali ferroviari del Lazio sono state interessate nella IV giornata di "Stazioni Sicure" che si è svolta il 29 giugno, con controlli straordinari a viaggiatori e bagagli, nei principali scali ferroviari e a bordo dei treni regionali ed a lunga percorrenza. Il bilancio dell’attività condotta dalla polizia ferroviaria ha portato ad un arresto e due denunce; sono state 1.617 le persone controllate e 199 bagagli ispezionati, 2 le sanzioni amministrative al regolamento Polfer e 7 servizi di vigilanza a bordo di 15 treni. L'operazione, che ha visto impegnati 157 operatori del Compartimento Polizia Ferroviaria per il Lazio, è stata disposta contemporaneamente in tutte le principali stazioni ferroviarie italiane dal Servizio Polizia Ferroviaria, nell'ambito di un piano nazionale di controlli straordinari, allo scopo di contrastare le attività illecite e prevenire possibili azioni improntate all'illegalità. Sono stati 59 gli scali ferroviari presenziati dagli operatori della Polfer al fine di prevenire eventuali attività delittuose, quali attraversamento binari, salita o discesa da convogli in movimento, indebita presenza sulla linea ferroviaria, attraversamento di passaggi a livello chiusi o in movimento, che sono spesso causa di incidenti ferroviari. In particolare un cittadino libico di 35 anni è stato arrestato dagli agenti della Polizia Ferroviaria di Roma Termini per il reato di furto aggravato di indumenti all’interno di un esercizio commerciale della stazione. Read the full article
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In Italia, gli incidenti ferroviari non dovrebbero capitare in campagna elettorale.
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Sicilia: operazione "Rail Safe Day" della Polizia di Stato nelle principali stazioni ferroviarie
Sicilia: operazione "Rail Safe Day" della Polizia di Stato nelle principali stazioni ferroviarie. 828 persone controllate, 3 indagati, 2 sanzioni elevate, 76 siti ferroviari ispezionati di cui 66 stazioni, 88 operatori della Polizia Ferroviaria della Sicilia: sono i risultati della terza Operazione "Rail Safe Day" del 2024, svoltasi su tutto il territorio nazionale, su disposizione del Servizio Polizia Ferroviaria, al fine di contrastare i comportamenti scorretti che pregiudicano la sicurezza della circolazione e degli utenti e l'indebita presenza di soggetti, in ambito ferroviario. Gli agenti, sotto il coordinamento del Centro Operativo Compartimentale della Polizia Ferroviaria, hanno verificato l'inosservanza delle regole vigenti negli impianti ferroviari come l'attraversamento dei passaggi a livello con le sbarre chiuse, il mancato utilizzo dei sottopassaggi, il superamento della linea gialla in attesa dei treni ecc, tutti comportamenti che possono essere causa di incidenti. Gli agenti della Polfer di Taormina hanno elevato una sanzione ad una donna che si era introdotta, senza titolo di viaggio ed una valida giustificazione, nell'area ferroviaria di Giarre, mentre ad Agrigento è stato sanzionato un ragazzo che, a bordo di un treno in servizio tra Roccapalumba ed Agrigento, aveva sporcato i sedili del convoglio poggiandovi i piedi sopra. Nel corso dell'intensificazione dei servizi, a Messina, gli Agenti della Polfer hanno deferito all'Autorità Giudiziaria 3 cittadini extracomunitari che hanno tentato di opporsi ai controlli. I tre, alla vista degli agenti, hanno immediatamente cambiato il loro atteggiamento destando sospetti nei poliziotti che hanno pertanto deciso di sottoporli ad identificazione e a perquisizione personale, trovando nella tasca di un giovane, un telefono cellulare ricevuto in prestito, e mai restituito, al legittimo proprietario. I tre sono stati pertanto denunciati per il reato di resistenza a pubblico ufficiale mentre il possessore del telefono anche per appropriazione indebita.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Un nuovo duo per la sicurezza delle reti stradali e ferroviarie
Reti stradali: l’Italia sarà il primo Paese in Europa ad avere un sistema integrato di monitoraggio del rischio delle infrastrutture critiche, grazie a un accordo tra ENEA, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS). È quanto prevede il protocollo di intesa firmato oggi dal direttore generale per Digitalizzazione, Sistemi Informativi e Statistici del MIMS, Mario Nobile, dal presidente dell’ENEA, Gilberto Dialuce e dal presidente dell’INGV, Carlo Doglioni. Reti stradali: obiettivi del nuovo duo L’obiettivo è di mettere in campo le tecnologie più avanzate per rafforzare la sicurezza di strade e ferrovie del nostro Paese e garantire la continuità delle infrastrutture nazionali e dei servizi di trasporto, mobilità e logistica in caso di incendi e di eventi naturali estremi, come terremoti e inondazioni, in linea con il programma internazionale EISAC.it (European Infrastructure Simulation and Analysis Centre), che ENEA e INGV stanno implementando nel nostro Paese. Nell’ambito dell’accordo con il MIMS, ENEA e INGV lavoreranno a stretto contatto con ANAS e RFI e con gli operatori privati in regime di concessione, per migliorare il livello di conoscenza e di controllo delle opere pubbliche e delle reti stradali e ferroviarie e costituire un patrimonio unico di informazioni che saranno messe a disposizione dei gestori delle infrastrutture per prevenire incidenti e danni da usura. Le parole dei protagonisti Il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, ha espresso soddisfazione per la sottoscrizione del protocollo di intesa. “Innovazione e digitalizzazione sono valide alleate per creare un sistema infrastrutturale che sia sempre più sicuro”, afferma il Ministro. “In questo caso parliamo non solo di infrastrutture tradizionali, ma di una vera e propria info-struttura che permetterà, anche attraverso i dati – aggiunge il Ministro – di proseguire sulla strada della resilienza, non solo rispetto agli eventi naturali estremi, ma anche nell’ottica della mitigazione e adattamento al cambiamento climatico, su cui il Ministero ha posto una grande attenzione negli ultimi mesi”. “Quest’accordo consentirà di rafforzare ulteriormente le collaborazioni in corso tra i soggetti firmatari del protocollo in un ambito di azione strategico, ad iniziare dal sistema trasporti, a supporto della transizione energetica. ENEA già sviluppa modelli e sistemi di analisi e monitoraggio delle infrastrutture critiche (elettricità, acqua e gas, mobilità stradale e ferroviaria, telecomunicazioni), nonché sistemi e strumenti per la protezione da eventi naturali per la gestione delle emergenze e l’analisi del rischio. Svolge, inoltre, l’analisi delle dipendenze infrastrutture-territorio e tra le infrastrutture stesse, sviluppando sistemi di supporto alle decisioni, modelli di simulazione di eventi avversi, di propagazione di guasti e relative contromisure efficaci per ridurne l’impatto e la gestione efficiente delle crisi” sottolinea il Presidente di ENEA, Gilberto Dialuce. “L’INGV ha nel suo mandato istituzionale quello di assistere il Governo nel monitorare i rischi naturali, in particolare quelli sismici, vulcanici e da maremoto. La quantificazione della pericolosità naturale nelle aree dove sono collocate infrastrutture critiche e la sorveglianza h24 di queste zone aiuterà a valutare tutte le azioni che con ENEA e MIMS potranno essere adottate nell’interesse della sicurezza pubblica” ribadisce il Presidente dell’INGV, Carlo Doglioni. L'intesa Tra i punti più rilevanti del protocollo d’intesa, è previsto il supporto alla gestione e all’utilizzo dell’Anagrafe Nazionale delle Opere Pubbliche (AINOP), attraverso lo sviluppo di modelli digitali interattivi delle infrastrutture, corredati da dati sismici, idraulici, idrogeologici e meteorologici. L’Anagrafe sarà al centro del nuovo sistema di gestione della scurezza sia come ‘destinatario’ delle informazioni che verranno acquisite sulle opere, sia come ‘fornitore’ di dati per il supporto alle attività di monitoraggio e di previsione operativa del rischio. In questo contesto, l’ENEA renderà disponibile la piattaforma di supporto alle decisioni CIPCast, uno strumento tecnologico avanzato in grado di fornire previsioni di rischio ‘integrate’, connettendo le informazioni relative alle infrastrutture per la mobilità e i trasporti con quelle di reti elettriche e telecomunicazioni. “Sarà questo il primo caso in Europa in cui vi sarà uno strumento integrato a livello nazionale in grado di monitorare il rischio di tutte le Infrastrutture critiche del Paese. Quello delle infrastrutture è un sistema ormai totalmente interconnesso per cui è diventato necessario predisporre misure di 'protezione sistemica' e non più 'verticali'. Esattamente quello che si vuole iniziare a predisporre per il Paese, iniziando dal sistema della mobilità”, afferma il Professor Fabio Pistella, che avrà il compito di coordinare le attività di ENEA e INGV per l’attuazione del Protocollo e per la realizzazione del programma EISAC.it. Read the full article
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Treno deragliato, le cause dell’incidente: «Uno scambio aperto per errore»
Treno deragliato, le cause dell’incidente: «Uno scambio aperto per errore»
shadow carousel Treno deragliato a Lodi, ecco il punto «zero»: lo scambio trovato aperto Invece, gli investigatori del Nucleo operativo incidenti ferroviari della Polfer lo hanno trovato «aperto», in una posizione attiva per deviare la corsa del convoglio verso sinistra e quindi in direzione del deposito dei mezzi di manutenzione. Una circostanza che non si […]
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La Stradale vicina ai minori vittime di incidente. Ancora pochi giorni per aderire al "progetto Trauma Bear"
L’esperienza dell’incidente rappresenta per tutte le persone coinvolte, ed in particolare modo per i più piccoli, un evento improvviso che determina intensa paura, confusione e dolore. La Polizia di Stato, ormai da tempo, ha portato l’attenzione degli operatori, in particolare, sugli aspetti umani e sugli impatti psicologici delle vittime di gravi incidenti stradali e ferroviari, individuando…
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