#Gennaro Avolio
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gregor-samsung · 5 years ago
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Da cotesta ignoranza e dal materiale concetto della religione, ridotta a recitazione di formole [sic], o vuote di contenuto, o non intese, a feste, luminarie, spari, segue, nel più gran numero di preti, una vita d'ozio, con tutte le sue più o meno deplorevoli conseguenze in rispetto al costume. Vi sono paesi ne' quali il clero, specie quello giovane, non sapendo come impiegare o, meglio, sprecare il proprio tempo, si riunisce, dopo messa, con tutti gli oziosi del paese in qualche caffè o in qualche bettola, per giuocare a carte sino all'ora di desinare: e la sera, di nuovo, sino a tarda ora. Con il giuoco fiorisce, naturalmente, in bocca allo stesso clero, il turpiloquio e la bestemmia. Ricordo che un giuocatore, perdendo, principiò a bestemmiare Iddio; ebbene il compagno di giuoco, un prete, scoppiò a ridere, e non faceva che aizzarlo; mentre l'altro, vieppiù stizzito, vomitava tali orribili bestemmie da fare allontanare, inorriditi, molti laici, senza che il prete cessasse dal ridere e dallo sghignazzare... E potrei dire altro, intorno all'impiego del tempo da parte di molti preti, in certi paesi, che dovrebbero essere evangelizzati da uomini apostolici, e sono invece abbandonati a sé, nell'ignoranza e nella superstizione; depressi, per giunta, moralmente, dal malo esempio del clero; ma riuscirei ancor meno edificante dacché appunto a cotesta vita oziosa segue l'abuso nel mangiare e bere e la disonestà del costume. C'è paesi interi ne' quali le donne sono obbligate a cercar lontano il confessore; o ad aspettar la venuta delle missioni, per accostarsi a' sacramenti, per timore d'avvicinare i preti disponibili, notoriamente corrotti. L'uso delle “sollecitazioni”, in certi paesi, è così diffuso, che una buona vecchietta, interrogata abilmente, un giorno, usc�� in questa eloquente espressione: «Che vuole! È un fatto generale: dice che almeno una volta al mese bisogna cedere... Dopo tutto son uomini come gli altri».
Gennaro Avolio, Le condizioni del Clero; articolo comparso nel numero monografico de La Voce del 16 Marzo 1911, dedicato polemicamente alla Questione Meridionale mentre montava la campagna giornalistica in favore della guerra di conquista della "quarta sponda” (campagna di Libia).
P.S.: Altri illustri contributori furono Giustino Fortunato (Le due Italie), Francesco Saverio Nitti (La finanzia italiana e l’Italia meridionale), Gaetano Salvemini (La piccola borghesia intellettuale) e Luigi Einaudi (Le speranze del Mezzogiorno).
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fedelando · 3 years ago
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TRIANON VIVIANI, “ADAGIO NAPOLETANO” INAUGURA LA STAGIONE DI MARISA LAURITO
Doppia inaugurazione al Trianon Viviani – teatro della Canzone napoletana per la prima stagione “in presenza” firmata dal direttore artistico Marisa Laurito.
Venerdì 15 ottobre, alle 21, ci sarà l’attesa prima teatrale assoluta dello spettacolo che apre il cartellone 2021/2022: Adagio Napoletano. Cantata d’ammore, il musical con la compagnia Stabile della Canzone napoletana scritto e diretto da Bruno Garofalo.
Nello stesso giorno sarà inaugurata la Stanza delle Meraviglie, uno spazio virtuale, unico e innovativo nel panorama italiano e internazionale, disegnato dal regista Bruno Garofalo da un’idea di Marisa Laurito, che offrirà al pubblico, con una fruizione multisensoriale, la possibilità di immergersi nella storia della Canzone napoletana grazie al progetto di digitalizzazione promosso dalla Regione Campania e attuato da Scabec, la società in house della Regione per i beni culturali.
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Adagio Napoletano, già presentato con successo di pubblico in streaming nel periodo più critico della pandemia, è la maggiore produzione del teatro della Canzone napoletana. L’allestimento prevede il ricco cast di attori, cantanti, danzatori e musicisti della compagnia Stabile della Canzone napoletana, che Marisa Laurito definisce «la spina dorsale portante del teatro».
Lo spettacolo è un viaggio nelle melodie partenopee del Novecento, un susseguirsi di quadri singoli e indipendenti che spaziano tra varie stagioni ed emozioni in uno scenario altamente evocativo delle atmosfere, dei luoghi e delle immagini che costituiscono la componente estetica della città. Una produzione significativa, insomma, che, valorizzando il maggiore bene culturale endogeno, ovvero il nostro patrimonio musicale, mira anche a contribuire al potenziamento dell’offerta turistica partenopea. Per questo motivo, lo spettacolo sarà riproposto periodicamente nel teatro storico di Forcella.
«In Adagio Napoletano – racconta l’autore, scenografo e regista Bruno Garofalo – non c’è un filo conduttore o delle sequenze temporali: gli interpreti e i personaggi in costume novecentesco rievocano alcuni riferimenti canonici delle nostre infinite “collezioni” di melodie (maggio e le rose, gli emigranti, la strada, le tammurriate, i pescatori, il mercato e il varieté), alcune immortalate nel Novecento, altre recuperate e inedite in questo contesto, ma che rappresentano sempre una sostanziale importanza per il nostro discorso che spazia dal recupero filologico allo spettacolo puro».
In scena Lello Giulivo, Susy Sebastiano, Francesco Malapena e la partecipazione di Gigio Morra. Con loro Laura Lazzari, Matteo Mauriello, Salvatore Meola, Gennaro Monti, Nadia Pepe e Fernanda Pinto.
Costumi di Mariagrazia Nicotra, arrangiamenti di Tonino Esposito, movimenti coreografici di Enzo Castaldo e immagini videoscenografiche di Claudio Garofalo. La direzione musicale è di Pino Perris, che ha anche curato le rielaborazioni delle canzoni. Disegno delle luci di Gianluca Sacco. Suono di Daniele Chessa.
La musica è eseguita dal vivo da Gaetano Campagnoli (clarinetto e sax soprano), Ciro Cascino (tastiere), Gennaro Desiderio (violino), Luigi Fiscale (batteria), Gaetano Carmine Marigliano (flauto e ottavino), Stefano Minale (tromba e flicorno), Pino Perris (pianoforte), Claudio Romano (chitarra e mandolino), Luigi Sigillo (contrabbasso) e Alessandro Tedesco (trombone).
Con la collaborazione della scuola Essenza danza, diretta da Emanuela Ritondale e Raffaele Speranza, il balletto è composto da Federica Avallone, Priscilla Avolio, Andrea Cosentino, Martina Del Piano, Alex Di Francesco, Alberto Esposito, Olimpia Graziosi e Carmine Rullo.
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Adagio Napoletano. Cantata d’ammore andrà in scena da venerdì 15 a domenica 17 ottobre e da venerdì 22 a domenica 24 ottobre, il venerdì e il sabato alle 21 e la domenica alle 18.
I biglietti sono acquistabili presso il botteghino del teatro, le prevendite autorizzate e online sul circuito AzzurroService.net. Il botteghino è aperto dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 13:30 e dalle 16 alle 19; la domenica dalle 10 alle 13:30. Informazioni: sito istituzionale teatrotrianon.org, tel. 081 2258285.
Nel rispetto della normativa di igiene e sicurezza prescritta per l’emergenza sanitaria, i posti sono contingentati e numerati. È obbligatorio il possesso del green pass e l’uso della mascherina.
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Lo spettacolo è prodotto dal Trianon Viviani con il sostegno del Programma operativo complementare della Regione Campania (Poc 2014-2020). Le attività del teatro della Canzone napoletana si avvalgono della sponsorship tecnica di Enel e il patrocinio di Rai Campania.
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purpleavenuecupcake · 5 years ago
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Giornata internazionale epilessia
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(di Nicola Simonetti) Epilessia, “male sacro”, che genera facile vergogna, crea stigma, induce disuguaglianze di assistenza e di trattamenti. La parola epilessia deriva dal verbo greco epilambano, che significa “'cogliere di sorpresa”, quello che, appunto, fanno le crisi. Improvvisa perdita di coscienza con caduta a terra, irrigidimento di tutto il corpo, arresto del respiro, cianosi, bava alla bocca, scosse ritmiche di tutto il corpo hanno fatto considerare la malattia come un “Mal Sacro” o come 'Possessione demoniaca' (Ippocrate intitolò il suo trattato del V secolo a.C. sull'Epilessia “La Malattia Sacra”). In occasione della Giornata Internazionale Epilessia che si celebra il 10 febbraio, la Società Italiana di Neurologia (SIN) fa il punto su questa patologia neurologica che risulta essere tra le più diffuse, tanto da venir annoverata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) tra le malattie sociali. L’epilessia, infatti, colpisce circa 50 milioni di persone in tutto il mondo e, nei paesi industrializzati, essa interessa 1 persona su 100: si stima, pertanto, che in Europa le persone affette siano 6 milioni e in Italia circa 500.000. Questa patologia si può manifestare in tutte le età, ma registra, in particolare, due picchi di incidenza: uno nei primi anni di vita, legato in misura maggiore a cause genetico-metaboliche, ma anche a rischi connessi a eventuale sofferenza perinatale, e l’altro in età più avanzata, in virtù della maggiore incidenza, negli anziani, di malattie vascolari e neurodegenerative e anche per l’aumento dell’aspettativa di vita. L’aspetto più negativo della malattia riguarda il fatto che le crisi possono manifestarsi all’improvviso, in qualsiasi momento e contesto, e possono provocare la perdita di coscienza con conseguenti cadute traumatiche e lesioni anche gravi; inoltre, se le crisi non sono ben controllate, causano forti limitazioni nella vita quotidiana dei pazienti, dalle attività lavorative alla vita affettiva e sociale, e un peso psicologico enorme da sopportare. “I progressi scientifici degli ultimi anni – ha dichiarato il Prof. Giancarlo Di Gennaro, Direttore UO Centro per la Chirurgia dell’Epilessia IRCCS NEUROMED, Pozzilli (IS) e Coordinatore Gruppo di Studio Epilessia SIN - hanno fatto registrare numerose scoperte nel campo della genetica e delle scienze di base, con significativi passi avanti nella comprensione dei meccanismi molecolari che generano le crisi epilettiche, così come hanno portato a un ricco armamentario di farmaci antiepilettici efficaci, con meccanismi d’azione sempre più innovativi e in genere con migliore tollerabilità”. In quel terzo dei pazienti che risultano farmacoresistenti, inoltre, è possibile valutare, dopo un accurato studio pre-chirurgico multidisciplinare, la possibilità di un trattamento chirurgico   finalizzato a rimuovere la regione di corteccia cerebrale responsabile delle crisi, spesso con ottime possibilità di guarigione. Infine, nei casi farmaco resistenti, che non possono essere operati, vi è la possibilità della cosiddetta “neuromodulazione”, ossia un trattamento palliativo mediante l’impianto chirurgico di dispositivi (stimolazione vagale o stimolazione cerebrale profonda) che erogano stimoli elettrici diretti al cervello, in grado di ridurre il numero e la gravità delle crisi. La malattia interessa il genere maschile poco più del femminile, differenza di genere che potrebbe essere dovuta al genotipo, ad una differente prevalenza di fattori di rischio nei due sessi o all’occultamento della patologia nelle donne per ragioni socio-culturali. La comparsa nel primo anno di vita ��, in parte, spiegato dal ruolo causale di fattori genetici e da rischi connessi a varie cause di sofferenza perinatale. L’aumento di incidenza nella popolazione più anziana è dovuto ad un incremento dell’aspettativa di vita e al concomitante aumento delle patologie causa di epilessia legate all’età: ictus cerebrale, malattie neurodegenerative, tumori e traumi cranici. Un aiuto ai malati viene da cani addestrati a riconoscere l'arrivo imminente di una crisi avvertendo così il padrone e tutti coloro che gli sono vicini, in modo da poter intervenire tempestivamente. In Italia, si stima in oltre 880 milioni di Euro la spesa a carico del SSN per l’epilessia e un impatto sulla spesa farmaceutica di più di 300 milioni di Euro all’anno, pari a un costo medio per paziente di oltre €600 (variazioni individuali a secondo di forma dell’epilessia e di eventuali altre patologie presenti nello stesso soggetto). “La malattia può presentarsi anche in tenera età e specie bambini e ragazzi – denuncia la Società italiana medici pediatri - ne sono penalizzati da pregiudizi, ancora troppo pesanti, secondo il 57% di mamme e papà. Solo il 12% dei bambini è ben integrato e non subisce discriminazioni, uno su tre non ha amici, il 53% solo una cerchia ristretta con cui è riuscito a integrarsi. Il pediatra di famiglia rimane punto di riferimento insostituibile per 1 genitore su 2, anche se 1 si 5 si affida a internet per le informazioni sulla malattia del proprio figlio”. Ancora c’è molto da fare per le persone con epilessia: è necessario incrementare sempre di più la ricerca scientifica e rafforzare le politiche socio sanitarie a favore dei pazienti per migliorare così l’accesso alle cure ed elevare sempre di più gli standard diagnostico-terapeutici. Bisogna però soprattutto educare ed informare le persone circa l’epilessia, sostenendo su larga scala azioni informativo/educative, in particolare nelle scuole primarie e secondarie, allo scopo di abbattere i pregiudizi e le discriminazioni sociali che ancora purtroppo caratterizzano questa patologia. Il ricorso a centri qualificati è importante. Il riconoscimento di centro “ad assetto avanzato”, corrispondente al livello di massima operatività viene conferito ai centri specializzati per l’epilessia dotati di una equipe multidisciplinare, di una piena attività scientifica e diagnostica/terapeutica e di una strumentazione di alto livello tecnologico in grado di effettuare monitoraggi video-EEG prolungati, inclusa la selezione pre-chirurgica dei pazienti con epilessia farmacoresistente. Si distingue, tra gli altri, il “Centro per lo Studio e la Cura dell’Epilessia” della Struttura Complessa di Neurologia Universitaria degli “Ospedali Riuniti" di Foggia. Si tratta di uno dei pochi “centri avanzati” riconosciuti in Italia ed è l’unico in Puglia. Inserito nella Struttura Complessa di Neurologia Universitaria, direttore il Prof. Carlo Avolio, del Dipartimento di Neuroscienze, Direttore il Dott. Ciro Mundi, il Centro per lo Studio e la Cura dell’Epilessia ha nella sua équipe neurologi, neurologi in formazione, tecnici di neuro fisiopatologia, infermieri e psicologa. “Il riconoscimento di centro ad assetto avanzato ci inorgoglisce e premia gli sforzi assistenziali e organizzativi svolti in questi anni”- ha dichiarato il responsabile del centro Dr. Giuseppe d’Orsi. “L’importante riconoscimento non rappresenta un punto di arrivo, ma una ulteriore spinta a rafforzare il centro per lo studio e la cura dell’epilessia per offrire il massimo supporto con umanità e professionalità ai pazienti e alle loro famiglie”- conclude il Direttore Generale del Policlinico di Foggia, Dott. Vitangelo Dattoli. Read the full article
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