#Gaetano Giunta
Explore tagged Tumblr posts
gregor-samsung · 6 months ago
Text
" [Giacomo Matteotti] Non ostentava presunzioni teoriche: dichiarava candidamente di non aver tempo per risolvere i problemi filosofici perché doveva studiare bilanci e rivedere i conti degli amministratori socialisti. E così si risparmiava ogni sfoggio di cultura. Ma il suo marxismo non era ignaro di Hegel, né aveva trascurato Sorel e il bergsonismo. È soreliana la sua intransigenza. La concezione riformista di un sindacalismo graduale invece non era tanto teorica quanto suggeritagli dall'esperienza di ogni giorno in un paese servile che è difficile scuotere senza che si abbandoni a intemperanze penose. Egli fu forse il solo socialista italiano (preceduto nel decennio giolittiano da Gaetano Salvemini) per il quale riformismo non fosse sinonimo di opportunismo. Accettava da Marx l'imperativo di scuotere il proletariato per aprirgli il sogno di una vita libera e cosciente; e pur con riserve poco ortodosse non repudiava neppure il collettivismo. Ma la sua attenzione era poi tutta a un momento d'azione intermedio e realistico: formare tra i socialisti i nuclei della nuova società: il Comune, la scuola, la Cooperativa, la Lega. Così la rivoluzione avviene in quanto i lavoratori imparano a gestire la cosa pubblica, non per un decreto o per una rivoluzione quarantottesca. La base della conquista del potere e della violenza ostetrica della nuova storia non sarebbe stata vitale senza questa preparazione.
E del resto, troppo intento alla difesa presente dei lavoratori, Matteotti non aveva tempo per le profezie. Più gli premeva che operai e contadini si provassero come amministratori, affinché imparassero e perciò nei varii Consigli comunali soleva starsene come un consigliere di riserva, pronto a riparare gli errori, ma voleva i più umili allo sperimento delle cariche esecutive. Non ebbe mai in comune coi riformisti la complicità nel protezionismo, anzi non esitò a rimanere solo col vecchio Modigliani ostinato nelle battaglie liberiste, che per lui non erano soltanto una denuncia delle imprese speculative di sfruttatori del proletariato, ma anche una scuola di autonomia e di maturità politica concreta nella sua provincia. Così procede tutta la cultura e tutta l'azione di Matteotti, per esigenze federaliste, dalla periferia al centro, dalla cooperativa al Comune, dalla provincia allo Stato. Il suo socialismo fu sempre un socialismo applicato, una difesa economica dei lavoratori, sia che proponesse sulla "Lotta" di Rovigo o nella Lega dei Comuni socialisti dei passi progressivi, sia che parlasse dall' "Avanti!" o dalla "Giustizia" a tutto il proletariato italiano, sia che come relatore della Giunta di Bilancio portasse nella sede più drammatica e travolgente il suo processo alle dominanti oligarchie plutocratiche. "
Piero Gobetti, Matteotti, Piero Gobetti Editore, Torino, 1924, pp. 25-27.
NOTA: il brano è tratto dall'opuscolo pubblicato alla fine del luglio del 1924, nel vivo della crisi politica ed istituzionale scatenata dalla tragica scomparsa del deputato Matteotti. Il testo riproduceva integralmente un lungo articolo comparso un mese prima con lo stesso titolo sulla rivista di Gobetti La Rivoluzione liberale, così come erano tratti da questa pubblicazione i Cenni biografici sullo scomparso posti in calce all'opuscolo.
21 notes · View notes
vividiste · 2 years ago
Text
6 gennaio 1980, ucciso a Palermo in viale Libertà il presidente della regione Siciliana Piersanti Mattarella. Appena entrato in auto insieme con la moglie, coi due figli e con la suocera per andare a messa, un killer si avvicinò al suo finestrino e lo uccise a colpi di pistola. Il vice presidente, il socialista Gaetano Giuliano, guidò la giunta regionale fino al termine della legislatura cinque mesi dopo. Nel luogo dove è avvenuto l'omicidio, in Via della Libertà tra il numero civico 135 e il 137, è stata posta una targa in suo ricordo. Le indagini giudiziarie procedettero con difficoltà e lentezza, anche se una chiara linea interpretativa del delitto si rileva negli atti giudiziari che portarono la Procura di Palermo a quella corposa requisitoria sui "delitti politici" siciliani (le uccisioni di Michele Reina, segretario provinciale della Democrazia Cristiana, dello stesso Mattarella, di Pio La Torre e del suo autista Rosario Di Salvo) che, depositata il 9 marzo 1991, costituì l'ultimo atto investigativo di Giovanni Falcone.
Tumblr media
15 notes · View notes
cinquecolonnemagazine · 5 months ago
Text
Presentato il report “Napoli cresce con il turismo”
Con una permanenza media di tre giorni, Napoli è la città italiana – dopo Roma – in cui i turisti restano più a lungo. Il livello di soddisfazione di chi ha visitato la città nei primi mesi di quest’anno è superiore rispetto a quello, già elevato, registrato nel 2023 con il patrimonio storico-monumentale, la cultura e il folklore e l’enogastronomia che sfiorano la valutazione massima. Sono alcuni dei dati che emergono dal lavoro condotto dall’Osservatorio scientifico, lo strumento di cui il Comune di Napoli si è dotato per analizzare in modo costante i flussi di visitatori, in maniera da garantire servizi adeguati e fare del turismo uno stabile fattore di crescita economica e sociale della città.  “Napoli cresce con il turismo” I risultati dello studio sono confluiti nel report “Napoli cresce con il turismo” presentato dal sindaco Gaetano Manfredi e dall’assessora al Turismo e alle Attività Produttive Teresa Armato. All’incontro nella Sala Giunta di Palazzo San Giacomo hanno preso parte anche il presidente della Commissione Turismo del Consiglio Comunale, Luigi Carbone, la coordinatrice del Tavolo Osservatorio scientifico Valentina della Corte e l’architetto Marco Tatafiore.Nel periodo aprile-ottobre 2023 è registrata una media mensile che oscilla intorno a un milione e 200mila pernottamenti, con una marcata crescita rispetto all’anno precedente. In tutti gli altri mesi, ad eccezione di febbraio, è sempre superata la soglia degli 800mila pernottamenti, segno che Napoli comincia ad essere attrattiva davvero 365 giorni all’anno. I primi dati del 2024 sono anche superiori a quelli del 2023. Questionario In base al questionario a cui hanno risposto circa cinquemila turisti italiani (70%) e stranieri (30%), ciò che viene maggiormente apprezzano di Napoli sono storia, paesaggio ed enogastronomia, con una valutazione pari a 4,4 su una scala da 1 a 5. Da notare, inoltre, che nessuna delle offerte valutate – tra le altre, eventi culturali e sportivi, divertimento, offerta alberghiera ed extra-alberghiera e professionalità delle risorse umane – ha ricevuto un punteggio più basso di 3,5. Un giudizio complessivamente positivo, quindi, tale da spingere il 90% degli italiani intervistati e il 91% degli stranieri a dire di voler tornare a far visita alla città.   Un focus particolare è dedicato all’enogastronomia. L’89% del campione ha dichiarato che ricorderà almeno uno dei prodotti tipici assaggiati durante la vacanza. Affinché l’impatto della crescita del settore turistico non vada a discapito della qualità della vita dei residenti, gli esperti dell’Osservatorio hanno raccolto anche il parere di tremila napoletani. Nove residenti su 10 ritengono che il turismo apporti benefici economici alla città (89,39%) e alle attività locali (91,66%), che abbia incrementato l’orgoglio culturale dei residenti (89.39%) e che aiuti a mantenere viva la cultura locale (90,44%). Il 96,02% ritiene un’esperienza positiva incontrare turisti provenienti da tutte le parti del mondo. Napoli e turismo, diffusione dei dati La diffusione dei dati sul turismo precede di pochi giorni la presentazione del nuovo “Brand Napoli”, un’installazione composta da 12 pannelli con la scritta “Napoli” in italiano e in inglese, che verrà collocata in piazza Municipio, nei pressi di via Acton. La scritta accoglierà i turisti in arrivo in città via mare e i tanti visitatori della zona di piazza Municipio. Il progetto è realizzato dall’architetto Marco Tatafiore. L’idea è nata con l’obiettivo di promuovere ulteriormente la città e la sua immagine.   Il “Brand Napoli” offrirà ai turisti l’opportunità di scattare selfie con i simboli di Napoli. Tra questi, sono raffigurati il San Gennaro dipinto da Jorit, la pizza, il babà, la stazione della metropolitana Toledo, Pulcinella, il Vesuvio, la vista sul golfo e il mare. E ancora: Maradona, Palazzo Donn’Anna e il mare di Posillipo. Le parole del sindaco Manfredi “Questo bilancio sull’andamento del turismo ci mostra numeri molto positivi, ma anche l’importanza di una politica di sistema grazie alla quale la qualità dell’offerta è progressivamente migliorata, come ci conferma il gradimento dei turisti che è molto alto. Anche la destagionalizzazione dei flussi è ormai una realtà. Vogliamo rafforzare il nostro brand, che è già molto forte, e migliorare ulteriormente i servizi. Bisogna potenziare anche l’offerta alberghiera per renderla adeguata alle necessità e alle richieste che abbiamo. I processi del turismo vanno governati, ma il lavoro che stiamo facendo ci sta dando grandi soddisfazioni in un settore che per la città è molto importante perché crea economia e lavoro”. Così il sindaco Gaetano Manfredi alla presentazione del report “Napoli cresce con il turismo” Foto di copertina: Comune di Napoli Read the full article
0 notes
lamilanomagazine · 8 months ago
Text
Giovanni Minoli è cittadino onorario di Napoli
Tumblr media
Giovanni Minoli è cittadino onorario di Napoli Giovanni Minoli è ufficialmente cittadino di Napoli. La mattina del 10 aprile il sindaco Gaetano Manfredi ha conferito la cittadinanza onoraria al giornalista, autore e conduttore radiofonico e televisivo. La cerimonia – aperta per volonta del sindaco Manfredi con un minuto di silenzio per la tragedia di Suviana - si è svolta alla presenza della presidente del Consiglio comunale, Vincenza Amato, dell'assessora alle Attività produttive Teresa Armato e del consigliere comunale Sergio Colella. Come location è stato scelto l'Auditorium del Centro di produzione Rai di Napoli, luogo che racchiude in sé la motivazione della decisione dell'Amministrazione comunale. Circa trent'anni fa, da direttore di Rai Tre e della struttura Format, Minoli volle che proprio nella sede partenopea fosse prodotta la serie televisiva "Un posto al sole". Quella felice intuizione fu decisiva per scongiurare la chiusura del Centro di produzione di Napoli. Era il 1996 e da allora "Un posto al sole" ha contribuito a rafforzare l'immagine e il prestigio di Napoli e continua a farlo ancora oggi anche fuori dai confini nazionali. E, attraverso la fiction, Minoli "ha saputo snocciolare lo spirito dei tempi", come ha ricordato Pietrangelo Buttafuoco nella laudatio. Accogliendo anche la richiesta avanzata da artisti e intellettuali, nel febbraio scorso la Giunta comunale aveva deliberato all'unanimità, su proposta del sindaco, il conferimento della cittadinanza onoraria a Giovanni Minoli: un atto di gratitudine e riconoscenza per la capacità di promuovere la bellezza della città di Napoli e per la valorizzazione del Centro di produzione Rai e delle sue maestranze. LE DICHIARAZIONI SINDACO GAETANO MANFREDI "La cittadinanza onoraria a Giovanni Minoli nasce, da un lato, per la volontà - che ha trovato la piena condivisione mia e di tutta l'Amministrazione e del Consiglio Comunale - manifestata da tanti intellettuali, autori, artisti che hanno collaborato e che lavorano a "Un posto al sole", di sollecitare un riconoscimento per colui che ha avuto l'intuizione della prima grande fiction realizzata a Napoli e che ha rappresentato anche un'occasione di rilancio del Centro di produzione Rai, e poi ha anche avviato un percorso che oggi vede Napoli forse la capitale della fiction italiana. Quindi è un riconoscimento a Giovanni Minoli per questa intuizione, ma anche un riconoscimento del rapporto stretto e molto forte che c'è tra la città di Napoli, la RAI ed il Centro di produzione Rai che è una grande risorsa culturale della nostra città, ma anche un formidabile strumento di creazione di professionalità, di lavoro, di economia e quindi elemento fondamentale di una Napoli grande capitale culturale non solo italiana, ma internazionale". GIOVANNI MINOLI "Ricevere la cittadinanza onoraria per me significa tantissimo, io sono torinese, un torinese che è venuto a Napoli a restituire un po' del maltolto dei nostri avi. Questa è la prima considerazione vera che mi va di fare perché è esattamente lo spirito con il quale quando il Centro di Produzione di Napoli doveva essere chiuso e venduto, perché delle persone volevano chiuderlo e venderlo per fare cassa, una consigliera del Sud, un genio assoluto come Elvira Sellerio, una notte mi chiamò e mi disse "Giovanni, io non posso permettere che il Centro di Napoli venga venduto. Tu che hai sempre tante idee, portami delle idee per salvare la sede di Napoli". Io stavo studiando da tempo la lunga serialità, cioè il grande romanzo popolare, perché tutti voi parlate di soap opera, ma questa non è una soap opera, è un grande romanzo popolare che ha alle spalle tanti studi. Perché ho messo insieme i professori dell'università, tutti i ricercatori del CENSIS che ci davano le linee guida dello sviluppo del paese che trasmettevamo agli sceneggiatori per avere la certezza di avere un'aderenza sociale che si sviluppava. E' questa la ragione della vittoria, perché le cose come nascono arrivano. Questa struttura di pensiero profondo, sociale, di radicamento sociale dove lo vedi? Lo vedi nell'aumento delle esterne, perchè le esterne ti consentono di raccontare il paese e questa è stata una scelta strategica che ha vinto. Teniamo conto che gli italiani all'estero sono di più degli italiani in Italia, sono 65 milioni e tutte le comunità italiane guardano 'Un Posto Sole'. Questo è il programma italiano più visto al mondo e gli attori vi possono dire le avventure personali che hanno avuto andando fuori, trionfi da star di Hollywood. Abbiamo girato in 27 anni come se avessimo fatto 1500 o 1600 film, generando 2000-2500 posti di lavoro tra diretto ed indotto; è una macchina potente dove c'è il sud con il nord: io ho portato questa organizzazione tayloristica, che unita alla fantasia, alla creatività, al talento, al geniaccio napoletano ha prodotto il tutto. La realtà cambia sempre e con lei cambia anche questo grande romanzo popolare, non una soap opera, ma un grande romanzo popolare che si lega alla lunga tradizione dei Feuilleton francesi. Quando è nato "Un posto al sole" sembrava una scelta folle e i primi a non crederci erano gli stessi napoletani. Oggi Napoli è capitale della fiction italiana e io mi prendo il merito di aver creduto nelle mie idee, di averle sviluppate contro tutti, perché allora nessuno lo voleva. Non solo Napoli, non voleva nessuno perché comprare e meglio che produrre, per moltissime ragioni. Da cittadino napoletano mi sento che sto imparando, come uno che è alla conquista del far west. Adoro Napoli, sono un torinese che adora il sud. Ho anche casa a Filicudi, quindi immaginate quanto sud c'è nel mio cuore". ROBERTO SERGIO AMMINISTRATORE DELEGATO RAI: "Siamo qui per rendere onore ad un grande protagonista della Rai, ma anche al lavoro di tutti i dipendenti Rai che in questi anni hanno contribuito a rendere la sede di Napoli un luogo importante, un luogo grazie al quale si racconta la città a tutto il paese e Giovanni Minoli, con la sua scelta di portare proprio a Napoli la produzione di 'Un Posto al Sole', ha dato un contributo determinante alla crescita e allo sviluppo di questo luogo così importante. Oggi noi abbiamo una interlocuzione costante con il Sindaco Manfredi e con il Presidente De Luca, ed entrambi ci hanno dato ampia disponibilità per contribuire alla ristrutturazione ed al rilancio del Centro di Produzione e noi, come RAI, nel piano di investimenti immobiliari che abbiamo previsto, abbiamo tenuto conto di questo e vogliamo rendere Napoli un polo all'avanguardia nel paese". ENZA AMATO, PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI NAPOLI "Sono qui in rappresentanza del Consiglio Comunale di Napoli per dire grazie a Giovanni Minoli per il lavoro profuso in tutta la sua carriera al servizio della Rai e della nostra comunità. Grazie soprattutto per averci mostrato come si fa il giornalismo vero e come può essere utilizzato un mezzo così potente come la televisione per fare cultura, informazione e vera integrazione sociale. Per me è un privilegio ricordare il lavoro che il Consiglio Comunale ha fatto in questi anni a difesa del Centro di Produzione Rai di Napoli esprimendosi con una mozione di indirizzo, approvata da tutti i consiglieri, di maggioranza e di opposizione, a sua difesa, per la sua importanza strategica e a tutela di tutti i lavoratori che animano la sede di Napoli".  ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
delectablywaywardbeard-blog · 10 months ago
Text
Per 'Un posto al sole' cittadinanza onoraria di Napoli a Minoli
Il Comune di Napoli conferisce la cittadinanza onoraria a Giovanni Minoli, ideatore tra l’altro di ‘Un posto al sole’, la serie televisiva che da quasi trent’anni si produce nella città partenopea. La Giunta, su proposta del sindaco Gaetano Manfredi, ha approvato all’unanimità la delibera con cui viene accolta la richiesta presentata da artisti e intellettuali.     “La cittadinanza onoraria – si…
View On WordPress
0 notes
siciliatv · 2 years ago
Text
INFIOROSA 2023. A Favara completati i tappeti floreali. Visitabili al Castello Chiaramonte
Tumblr media
Rimarranno visibili e visitabili per tutta una settimana all’interno del Castello Chiaramonte di Favara i due splendidi tappeti floreali realizzati dai Maestri infioratori di Noto, nell’ambito della prima edizione di INFIOROSA - la prima infiorata artistica a Favara – Festival dei Fiori e del Wedding. Oggi, domenica 16 aprile, il Castello di Piazza Cavour rimane aperto anche nel pomeriggio. Uno dei due tappeti floreali ritrae l'immagine dello stemma comunale della città di Favara, l'altro invece, a forma circolare riporta l'immagine della Triscele, conosciuta comunemente anche come Trinacria o Triquetrasi (la raffigurazione di un essere mitologico con tre gambe), simbolo della Sicilia. Questa mattina (domenica 16 aprile) il sindaco della città di Favara, Antonio Palumbo, ha incontrato l’organizzatrice di INFIOROSA 2023, Antonella Airò e alcuni dei suoi stretti collaboratori come Giovanna Crapanzano e i 23 maestri infioratori di Noto che si sono impegnati per la realizzazione delle due opere d’arte floreale. Erano presenti anche i fioristi di Favara che hanno contribuito economicamente alla realizzazione dei due tappeti floreali: F.lli Costa, Noel Patti, Tania Miccichè (Dillo con un fiore), Verde Idea, Piante e Fiori Macauda, Gaetano Matina e Fiorò. Due giorni di intenso lavoro questo venerdì 14 e sabato 15 aprile per i maestri infioratori di Noto che con i due tappeti appena ultimati stanno regalando a tutti i visitatori una vista magnifica. Con l’infiorata di Infiorosa 2023, a Favara è giunta per la prima volta un assaggio della loro arte tramandata da generazioni. Nel pomeriggio di ieri (sabato 15) a loro si era unita pure la stessa organizzatrice, Antonella Airò, che ha festeggiato così pure il suo compleanno. Ha dato il suo contributo nel completamento del tappeto che ritrae la Trinacria. Il fiore sarà protagonista assoluto anche dei futuri eventi. Vedremo il fiore in una veste diversa dal consueto che mostrerà la propria versatilità. Ecco il fiore che è già diventato un tappeto e che diventerà pure uno splendido abito. Read the full article
0 notes
foreverpraying · 4 years ago
Text
March 19 is the feast day of St. Joseph, Spouse of the Blessed Virgin Mary
Tumblr media
Gaetano Gandolfi: The Dream of St. Joseph
Tumblr media
Source of picture: Carlos Uribe on Pinterest
Tumblr media
Clémence Meynet: St. Joseph and the little Jesus Working Together
Tumblr media
Source of picture: Giovanni Giunta on Pinterest
Tumblr media
Giuseppe Maria Crespi: The Death of St. Joseph
18 notes · View notes
corallorosso · 4 years ago
Photo
Tumblr media
Via i senzatetto dal centro di Torino: sporcano e puzzano Avete presente l’espressione “nascondere la polvere sotto il tappeto”? Che poi significa non affrontare un problema alla radice ma semplicemente occultarlo, nasconderlo. Questo e molto altro mi è venuto alla mente quando ho letto del blitz dei vigili urbani contro i senzatetto a Torino. Nel molto altro c’è prima di tutto il paragone con la New York di Rudolph Giuliani, il quale invitava a non fare l’elemosina agli homeless (là si chiamano così) e sanzionava penalmente chi la chiedeva. Nel molto altro c’è la considerazione di un sistema (chiamiamolo per quello che è, rispolveriamo un sostantivo nato col movimentismo ma sempre più attuale) a causa del quale i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri e più numerosi. Nel molto altro – e nello specifico – c’è la considerazione di una giunta comunale a Torino che fu votata anche nella speranza di una politica inclusiva, e che prima ha spedito gli ambulanti irregolari al cimitero ed oggi non lascia dormire per la strada i senzatetto. Nel molto altro c’è la considerazione – che si evince anche e non solo dal paragone con New York – che parlare oggi di differenza fra sinistra e destra è da babbei (mi piace questa espressione poco usata, ma efficace). Ma torniamo al blitz di giovedì mattina in centro a Torino. I barboni mandati via per ripristinare il decoro urbano e i loro averi gettati nell’immondizia. E, per il futuro, niente più cani al seguito. Conosco abbastanza bene le condizioni di vita dei poveri a Torino, avendoci anche scritto un saggio qualche anno addietro. A parte il fatto che ci sono dei poveri (meglio sarebbe chiamarli “miseri” perché la povertà può essere una scelta, la miseria è causata dal sistema) che non riescono o non vogliono dormire in comunità o nei dormitori (oggi anche a causa del pericolo di essere infettati), ma poi consideriamo che a causa proprio del Covid il numero dei posti letto nei dormitori è diminuito per via del rispetto dei distanziamenti, nonché per via del fatto che sempre a causa della pandemia non c’è più turn-over al loro interno: chi c’è, c’è. Sono consapevoli di questa situazione l’assessore ai Servizi sociali e i vigili urbani? Certo che lo sanno. Del resto, si può anche capire la Appendino (il cui motto, ricordiamolo, nel 2016 era “l’alternativa è Chiara”) che, a mio avviso, si preoccupa di tutelare l’immagine della Torino turistica (visto che il settore secondario a Torino è scomparso e il primario mai esistito) (...) In questo quadro, i barboni stonano, puzzano: “pussa via” direbbe Albertone. Come dice una mia cara amica che con i poveri ci lavora: c’è un processo in essere di sostanziale colpevolizzazione quando non di criminalizzazione della povertà, esattamente come negli Stati Uniti. Senza che la mano pubblica si preoccupi minimamente di capire l’uomo che dorme per strada. Dimenticavo, nel molto altro di cui sopra ci sono anche le strofe drammaticamente profetiche (correva l’anno 1978) di Rino Gaetano “mentre vedo tanta gente che non ha l’acqua corrente e nun c’ha niente ma chi me sente? ma chi me sente?”. Fabio Balocco
3 notes · View notes
ateatino · 4 years ago
Text
Tumblr media
Il 31 gennaio si è conclusa per noi un'avventura davvero emozionante!
Così emozionante che vogliamo dare i numeri:
6.166 euro raccolti
259 donatori e donatrici
4.186 visite uniche alla pagina del nostro progetto sulla piattaforma di Produzioni dal Basso.
Abbiamo tanti grazie da dire: a Produzioni Dal Basso e Banca Etica per averci dato l'opportunità con il bando "Impatto +" di poter rendere concreta un'idea progettuale su cui lavoriamo da mesi con O2italia, Il cartolaio del bosco e la Libreria L'Incanta Storie; ad Editoriale Scienza per il sostegno e per gli infiniti stimoli che ci sono venuti dal loro catalogo; alle scuole che riceveranno in dono le scatole per l'entusiasmo e la fiducia.
E, ovviamente, a tutte e tutti voi per aver reso possibile il passaggio alla "fase 2" del progetto.
GRAZIE a: Antonio Mamì, Agata Samperi, Alberto Musco, Aldo Lenzo, Alessandra Rigano De Gaetano, Alessandro Milone, Alessia Barone, Ambrogio Isgrò, Andrea Corno, Andrea Inzerillo, Andrea Scilipoti, Serena Leotta, Angela Costantino, Anita Magno, Anna Fazio, Anna Gallerani, Annalisa Gualtieri, Anna Maria Vaccarino, Antonella Correnti, Antonella Saja, Antonia Sidoti, Antonio Cicero, Antonio Carcione, Elena Bagnoli, Antonio Bellinvia, Anna Bucca, Carmen Papaianni, Carla Cozzolino, Carmelo Catalano, Carmelo Recupero, Carmen Barca, Carolyn Berger, Caterina Abbriano, Marilia Costa, Cettina Pitrone, Chiara Pepe, Chiara Scuteri, Cleopatra Cortese, Claudia Mangano, Stefano Clerici, Carmela Panella, Cristina Grande, Daniela Munafò, Daniela Bersano, Marco Giorgianni, Dario De Pasquale, Diego Zucchelli, Domenica Piazzo, Donato Barbato, Daniela Pappalardo, Elena Poma, Emanuele La Rosa, Enrica Pellegrino, Enza Galluzzo, Enza Zumbo, Erika Bucca, Eva Buttà, Fabio Calabrò, Fabio Genovese, Francesco Caizzone, Federica Correnti, Federica Maio, Federico Mangano, Filippo Nicosia, Matteo Finco, Francesca Rinaldi, Francesca Mirabella, Francesca Petruzzella, Francesca Pitrone, Marco Pandolfo, Francesco Calabrò, Gabriele Sidoti, Lucia Gentile, Giuseppe Geraci, Gian Marras, Garis Giovanna, Giovanna Caravello, Giovanna Rappazzo, Giulia D’Alessio, Giuseppe Aliquò, Agnese Calabrò, Giuseppe Motta, Giuseppe Pampanini, Giusi Caliri, Giusy Caravello, Giusy Russo, Glenda Spiller, Grazia Costantino, Grazia Salamone, Graziella Rao, Antonino Il Grande, Aias Onlus Sezione di Barcellona Pozzo di Gotto, Marcela Salvador, Irene Faranda, Isidora Scaglione, Carmen Italico, Ivan Bertolami, Katia Crifò, Roberto Cervi, Pietro Rossello, Laura Alessandra Bonaceto, Laura Casu, Laura D’Amico, Laura Recupero, Condotta Slow Food Peloritani Tirrenici, Luca Faenzi, Lucia Isgrò, Luciano Aliquò, Luigina Roselli, Lydia Oliva, Margherita Dotti, Maria Assunta De Fazio, Maria Bucca, Maria Sciotto, Mariateresa Carbone, Maria Teresa Collica, Mariella Chiaramonte, Mario Scardino, Marta Mocchetti, Marzia Sindoni, Marco Mattiuzzo, Maura Macchi, Maria Grazia De Pasquale, Mimì Pino, Mimma Pitrola, Associazione culturale La cicale e la formica, Maurizio Calabrò, Monica Guerra, Giovanni Avitabile, Antonio Bonuccelli, Raffaella Campo, Antonino Amato, Nino Calabrò, Nino Sottile, Lucia Vento – Opuntia, Ornella Privitera, Maria Cristina Falcaro, Paola Belardo, Pasquale Rosania, Patrizia Donato, Patrizia Verde, Dario Piccolo, Piera Mannuccia, Pietro Centineo, Riccardo D’Urso, Riccardo Italiano, Riccardo Neri, Rita Ponzo, Rita Sedda, Roberto Iraci, Rossella Alessandrini Iocum-Scuola diffusa, Sara Rucci, Salvatore Alosi, Salvatore e Antonella D’Arrigo, Salvatore Bonaceto, Sara Loddo, Scheggia Sara, Serena Salmeri, Sergio Amato, Sergio Bonvegna, Silvia Geroldi, Sofia Capizzi, Sonia Sgrò, Stefano Giunta, Stefano Nucera, Neotenia LTD, Caterina Martinazzoli, Barbara Todaro, Valeria Bonina, Vera Genovese, Veruska Bagnoli, Veronica Vannelli, Viviana Isgrò, Maria Rotuletti, Mariagrazia Milioti, Annalina Perdichizzi, Felice Spinella, Anna Genovese, Rosalba Caliri, Francesca Floramo, Carmelina De Pasquale, Andrea Biondo, Serena Perdichizzi, Vera Bilardo, Francesco Aricò, Rossana Bilardo, Alessia Ragno, Rizzo Lucia, Mimma Naselli, Graziano Genovese, Giuseppe Ravidà, Alessandro Campo, Mariella Bonomo, Cinzia Catanzaro , Marco Motta, Giusy Scardino, Nicla Ruggeri, Patrizia Cirino, Diego Pirri, Danila Ruvolo, Danilo Calandra, Franco Calabrò, Mariagrazia Caliri, Teresa Sottile, Fabio Alosi, Antonella Bucalo, Ada Trifirò, Hernan Colombo Habot, Zina Giglio, Rosangela David, Rita Martino, Progetto Uomo Nero Racconta, Mariapia Coppolino, Renata Lo Iacono, Rossana Chillemi, Patrizia Mastroeni, Kanö Sartoria Sociale, Scuola dell’Infanzia Corriolo – Maestra Dora Crisafulli, Valeria De Pasquale, Andrea Cristelli, Renata Pettineo, Moravia Paratore
Vi aspettiamo da domani sulla nuova pagina del progetto: https://www.facebook.com/La-Scatola-incantanta-102227571737051
2 notes · View notes
gregor-samsung · 5 years ago
Quote
Da cotesta ignoranza e dal materiale concetto della religione, ridotta a recitazione di formole [sic], o vuote di contenuto, o non intese, a feste, luminarie, spari, segue, nel più gran numero di preti, una vita d'ozio, con tutte le sue più o meno deplorevoli conseguenze in rispetto al costume. Vi sono paesi ne' quali il clero, specie quello giovane, non sapendo come impiegare o, meglio, sprecare il proprio tempo, si riunisce, dopo messa, con tutti gli oziosi del paese in qualche caffè o in qualche bettola, per giuocare a carte sino all'ora di desinare: e la sera, di nuovo, sino a tarda ora. Con il giuoco fiorisce, naturalmente, in bocca allo stesso clero, il turpiloquio e la bestemmia. Ricordo che un giuocatore, perdendo, principiò a bestemmiare Iddio; ebbene il compagno di giuoco, un prete, scoppiò a ridere, e non faceva che aizzarlo; mentre l'altro, vieppiù stizzito, vomitava tali orribili bestemmie da fare allontanare, inorriditi, molti laici, senza che il prete cessasse dal ridere e dallo sghignazzare... E potrei dire altro, intorno all'impiego del tempo da parte di molti preti, in certi paesi, che dovrebbero essere evangelizzati da uomini apostolici, e sono invece abbandonati a sé, nell'ignoranza e nella superstizione; depressi, per giunta, moralmente, dal malo esempio del clero; ma riuscirei ancor meno edificante dacché appunto a cotesta vita oziosa segue l'abuso nel mangiare e bere e la disonestà del costume. C'è paesi interi ne' quali le donne sono obbligate a cercar lontano il confessore; o ad aspettar la venuta delle missioni, per accostarsi a' sacramenti, per timore d'avvicinare i preti disponibili, notoriamente corrotti. L'uso delle “sollecitazioni”, in certi paesi, è così diffuso, che una buona vecchietta, interrogata abilmente, un giorno, uscì in questa eloquente espressione: «Che vuole! È un fatto generale: dice che almeno una volta al mese bisogna cedere... Dopo tutto son uomini come gli altri».
Gennaro Avolio, Le condizioni del Clero; articolo comparso nel numero monografico de La Voce del 16 Marzo 1911, dedicato polemicamente alla Questione Meridionale mentre montava la campagna giornalistica in favore della guerra di conquista della "quarta sponda” (campagna di Libia).
P.S.: Altri illustri contributori furono Giustino Fortunato (Le due Italie), Francesco Saverio Nitti (La finanzia italiana e l’Italia meridionale), Gaetano Salvemini (La piccola borghesia intellettuale) e Luigi Einaudi (Le speranze del Mezzogiorno).
4 notes · View notes
dontresal · 7 years ago
Text
Presentata la Fondazione di Comunità Val di Noto. È la quarta del Sud Italia | Siracusa News
Presentata la Fondazione di Comunità Val di Noto. È la quarta del Sud Italia | Siracusa News
18 marzo 2014 “Rigenerare coesione sociale, far ripartire il Sud”: con questo obiettivo nasce la Fondazione di Comunità Val di Noto, una collaborazione tra le diocesi di Noto e di Siracusa e il terzo settore per promuovere programmi di “policy permanenti” e una “progettualità diffusa” nell’ottica dei territori socialmente responsabili. Alla presentazione di ieri, nella sala conferenze della…
View On WordPress
0 notes
telodogratis · 2 years ago
Text
Calenda mette Gaetano Armao alla guida delle politiche euromediterranee di Azione
Calenda mette Gaetano Armao alla guida delle politiche euromediterranee di Azione
Read More Arriva così un’altra nomina all’interno del partito centrista per l’ex Forza Italia Gaetano Armao, attuale vicepresidente della Regione siciliana e assessore all’Economia della giunta Musumeci The post Calenda mette Gaetano Armao alla guida delle politiche euromediterranee di Azione appeared first on BlogSicilia – Ultime notizie dalla Sicilia. Palermo, armao, azione, calenda,…
View On WordPress
0 notes
cinquecolonnemagazine · 9 months ago
Text
No ai tagli alla cultura: la voce dei lavoratori dello spettacolo
"No ai tagli alla cultura!". È questo lo slogan che ha risuonato oggi sotto la sede della Regione Campania, dove si è tenuto un presidio organizzato dalla SLC CGIL Campania per la mobilitazione dei lavoratori dello spettacolo e della CGIL. No ai tagli alla cultura: il presidio La manifestazione, organizzata dalla Slc Cgil Campania, ha acceso i riflettori su un settore in sofferenza, che rischia di perdere il suo slancio e la sua vitalità senza un adeguato sostegno economico. La questione torna, inevitabilmente, sui fondi sviluppo e coesione intrappolati in un braccio di ferro tra Governo Meloni e Regione Campania. Presenti al presidio il segretario della SLC CGIL Campania Gianluca Daniele e il segretario della CGIL Campania Nicola Ricci. Sul palco si sono succedute personalità politiche come il deputato Gaetano Amato e la vice presidente del Senato Mariolina Castellone, personalità del mondo dello spettacolo come gli attori Arduino Speranza e Nunzia Schiano e professionisti del settore come componenti del coro del San Carlo (ancora al centro di una diatriba per quando riguarda la sovrintendenza dello storico teatro napoletano ed alla ricerca del rinnovo del contratto generale di lavoro scaduto da ormai ben venti anni). Non è mancato il sostegno del mondo dell'informazione con gli interventi del giornalista Carlo Silvestri e poi dell'associazione Articolo 21. I rischi del mancato sblocco Il mancato sblocco dei fondi di sviluppo e coesione, però, mette a rischio la sopravvivenza stessa del settore. La programmazione di eventi, anche di rilevanza internazionale come il Giffoni Film Festival, potrebbe subire pesanti ritardi o addirittura cancellazioni. No ai tagli alla cultura Le richieste dei lavoratori dello spettacolo Tra le richieste avanzate dalla SLC CGIL Campania ci sono: - L'aumento del budget per la cultura - Il sostegno alle piccole e medie realtà culturali - La regolarizzazione del lavoro precario - La formazione e l'aggiornamento professionale dei lavoratori L'incontro con la Regione Campania Al termine della presidio la giunta regionale ha incontrato una delegazione della Cgil. Sono stati condivisi gli obiettivi di rilancio del settore, anche in relazione alla Legge regionale n. 6 del 2007 ("Disciplina degli interventi regionali di promozione dello spettacolo"). Read the full article
0 notes
lamilanomagazine · 8 months ago
Text
Napoli, il sindaco Manfredi e l'Assessora Ferrante premiano il Napoli Futsal, vincitore della Coppa Italia
Tumblr media
Napoli, il sindaco Manfredi e l'Assessora Ferrante premiano il Napoli Futsal, vincitore della Coppa Italia.  Il Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e l'Assessora allo Sport Emanuela Ferrante, insieme al presidente della Commissione Sport Gennaro Esposito hanno incontrato mercoledì pomeriggio, nella Sala Giunta di Palazzo San Giacomo, la Società Napoli Futsal che, domenica scorsa, ha vinto, per la prima volta nella sua storia, la Coppa Italia di Serie A di Futsal. La compagine azzurra del calcio a 5, nata nel 2012 a Fuorigrotta, ha battuto 6-3 la Roma nella finale del Palaercole di Policoro, in provincia di Potenza. Il Presidente e i dirigenti, l'allenatore ed i giocatori sono stati premiati con una targa commemorativa e con le medaglie della città di Napoli. "Napoli Futsal è il segno di una Napoli vincente nello sport, ma non solo – ha affermato il sindaco Manfredi –. Vogliamo che il Napoli Futsal ritorni a giocare in città. Lavoreremo con la società perché questo avvenga presto, magari trovando una soluzione transitoria in attesa di una definitiva. Realizzeremo le condizioni perché il calcio a 5 torni a Napoli fisicamente, perché dal punto di vista del nome, del cuore e dell'anima è sempre qui a Napoli". "Lo sport napoletano – ha sottolineato l'assessora Ferrante – si sta facendo conoscere a livello nazionale, non solo per il calcio, ma anche per le altre discipline cosiddette minori, ma che minori non sono perché sono portatrici di quei valori di impegno e socialità che noi intendiamo promuovere. Grazie a risultati importanti come la Coppa Italia di calcio a 5 stiamo meritando sempre di più il titolo di Capitale Europea dello Sport 2026". "Il Napoli Futsal è un progetto di quartiere che nasce nel 2013. Abbiamo vinto i campionati di serie B, di serie A2 e adesso abbiamo coronato un sogno: abbiamo vinto la Coppa Italia e siamo entrati nella storia – ha commentato il presidente del club, Serafino Perugino –. Purtroppo siamo costretti a emigrare, abbiamo giocato a Cercola e poi ad Aversa, che è un palcoscenico ideale, ma il mio auspicio è quello di poter finalmente giocare a casa nostra, a Napoli, con i nostri tifosi".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
Text
Economia e società del Mezzogiorno: oggi la presentazione del Rapporto Svimez 2023
Al via al Tempio di Adriano a Roma la presentazione del Rapporto Svimez 2023 sull’economia e la società del Mezzogiorno. Attesi, tra gli altri, gli interventi del ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, e il sindaco di Napoli e delegato dell’Anci, Gaetano Manfredi. Il Rapporto Svimez, pubblicazione annuale giunta alla sua 50esima edizione,…
View On WordPress
0 notes
sinapsimagazine · 2 years ago
Text
Presentazione Napoli Pride 2022
Giovedì 30 giugno alle ore 12:30, nella Sala Giunta di Palazzo San Giacomo – il Sindaco Gaetano Manfredi e l’Assessore allo Sport e Pari Opportunità Emanuela Ferrante, interverranno alla presentazione del Napoli Pride 2022 che, dopo due anni di restrizioni Covid, torna itinerante sabato 2 luglio. La manifestazione, co-organizzata dal Comune insieme alle associazioni LGBT, Antinoo Arcigay Napoli,…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes