#Francesco Consalvo
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Voragine a Napoli: cosa sta accadendo al sottosuolo della città
Ieri mattina, nel quartiere Vomero a Napoli, si è aperta una voragine. La terza nella città dall'inizio dell'anno. L'evento poteva trasformarsi in tragedia ma concomitanze favorevoli hanno evitato il peggio. Ciò non toglie che tradisca la persistenza di un problema, quello del dissesto idrogeologico, che sembra non essere compreso nella sua vera complessità. Voragine a Napoli: cos'è accaduto Il filmato dei primi soccorsi dopo l'apertura della voragine è diventato virale. Ricapitoliamo quanto è accaduto. Sono le 5.00 del mattino e nella strada che porta al celebre belvedere di San Martino si apre, appunto, una voragine. Il manto stradale cede inghiottendo due macchine: una parcheggiata in corrispondenza della voragine e una seconda a bordo della quale viaggiavano due ragazzi al rientro da un festeggiamento. Gli amici dei due malcapitati chiamano prontamente i soccorsi mentre dei militari, impegnati proprio nella zona nell'operazione di pattugliamento "Strade sicure", aiutano i due giovani a risalire. Subito dopo il salvataggio, nella voragine precipitano un platano e un palo dell'illuminazione pubblica. Dai video si vede chiaramente che sotto il manto stradale da una condotta idrica danneggiata scorre acqua a una pressione molto forte. Alcuni centinaia di metri più in là, in due strade che seguono il pendio della collina del Vomero, da due palazzi esce una miscela di acqua e fango. I condomini si riversano in strada spaventati. Bilancio della giornata: palazzina in corrispondenza della voragine evacuata per precauzione (sono state riscontrate diverse crepe sospette), scuole della zona chiuse ed erogazione idrica sospesa a tutta la zona. Terzo episodio dall'inizio dell'anno Qualche settimana fa, in una delle due strade che ieri sono state interessate dal fango, via Francesco Solimena, era già accaduto qualcosa di simile. Infiltrazioni d'acqua provenienti dal sottosuolo avevano minato le fondamenta di due palazzine che i vigili del fuoco avevano dovuto sgomberare per motivi di sicurezza. Dodici famiglie senza casa, tre commercianti costretti ad abbassare la serranda, strada chiusa al traffico (ancora ieri come si vede dalla foto di copertina). In entrambi i casi, un collasso della rete fognaria sarebbe all'origine delle infiltrazioni. Se la voragine apertasi in via Morghen ha avuto dirette conseguenze su via Solimena, la situazione è molto più grave di quanto si ritenesse. A gennaio, altre due strade sono state chiuse per dei cedimenti in seguito a un crollo fognario: via Consalvo, nel quartiere Fuorigrotta, e via Manzoni nel quartiere Posillipo. Il guasto di via Manzoni è stato riparato in 10 giorni mentre a via Consalvo i primi interventi hanno evidenziato diversi danni alla rete fognaria; danni più estesi di quanto si pensasse. I lavori per il ripristino termineranno, secondo gli addetti ai lavori, per la prossima Pasqua. La rete idrica "intelligente" Appare evidente come la questione del dissesto idrogeologico a Napoli stia diventando sempre più grave. Nel 2022, l'Abc (Acqua Bene Comune), l'azienda speciale del Comune di Napoli per la gestione dell'acqua, si è aggiudicata un finanziamento per “Abc4innovation”, il progetto di ammodernamento della rete idrica. 27 milioni di euro dai fondi del PON Infrastrutture e Reti per creare una rete idrica "intelligente". Una rete, cioè, che, grazie a un sistema tecnologico e all'avanguardia, ridurrà gli sprechi e sarà resiliente rispetto ai cambiamenti climatici. Il progetto prevede l'installazione di 30.000 misuratori di utenza in telelettura e l’implementazione di strumenti di monitoraggio quali-quantitativo dell'acqua per controllare la pressione ed eventuali perdite. La prima fase del progetto prevedeva la sostituzione di oltre 24 chilometri di rete idrica di distribuzione con l'apposizione di tubi in ghisa sferoidale nei quartieri Scampia, Soccavo, Fuorigrotta, Chiaiano e Bagnoli. Nel gennaio 2023 è stato posato il primo tratto di tubazione a Scampia. Dopo di allora, non ci sono tracce di aggiornamenti sull'avanzamento dei lavori. Dopo questi ultimi eventi ci chiediamo: a che punto è la sostituzione della rete idrica? Perché nel progetto finanziato dal PON non è stata prevista la sostituzione dei tubi anche per i quartieri di Vomero e Posillipo? Sono previsti lavori analoghi anche per la rete fognaria, che è strettamente connessa a quella idrica? Come si ha intenzione di proseguire ora? Read the full article
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Attentato al perito assicurativo di Foggia, inflitti 6 anni a mandante ed esecutore materiale
Attentato al perito assicurativo di Foggia, inflitti 6 anni a mandante ed esecutore materiale
Sono stati condannati a tre anni e quattro mesi e due anni e otto mesi di reclusione, i due foggiani ritenuti rispettivamente mandante ed esecutore materiale dell’attentato dell’18 Novembre scorso a Foggia è questo l’esito della sentenza del processo con rito abbreviato che si è celebrato presso il tribunale di Foggia. I due imputati erano accusati di danneggiamento aggravato e di detenzione…
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#amedeo matera#Antonio#antonio sicuranza#attentato#Carabinieri#consalvo#De stefano#esplosivo#foggia#Francesco#gup#molfetta#perito
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Febbraio (1994)
1994 Febbraio
1. Martedì.Bella giornata, come ieri. Nel pomeriggio: nuvoloso, levante. Il signor Francesco Furnari, via S. Pietro, riferisce di una usanza antica che fa corrispondere ad ogni giorno, a cominciare dal 25 gennaio, un mese dell’anno. Questi giorni vengono chiamati “calennuli”. Cominciano con la conversione di S. Paolo. Con questo sistema veniva calcolato il tempo per i vari mesi…
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#Arciprete Gaetano Cannavò#Arciprete Salvatore Savoca#Card. Dionigi Tettamanzi#Concetto Bellia#Don Achille Quattrocchi#Don Carmelo La Rosa#Don Guglielmo Giombanco#Don Matteo Francaviglia#Don Orazio Edmondo Fallone#Don Orazio Triolo#Don Vincenzo Vecchio#Figlie di S. Anna#Francesco Consalvo#Franco Previte#Ilario Floresta#Lampade Viventi#Madonna della Vena#Maria Tuccari#Mons. Gaetano Alibrandi#Mons. Giuseppe Malandrino#Mons. Vincenzo Mancini#Nello Musumeci#Rodolfo Amodeo#Suor Anna di Gesù Avena
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Foggia, omicidio Traiano: condanne per complessivi 98 anni
Foggia, omicidio Traiano: condanne per complessivi 98 anni. Quasi cento anni di carcere al gruppo criminale ritenuto responsabile della morte di Francesco Traiano, il 38enne titolare del bar “Gocce di Caffè” ucciso a Foggia nel 2020. Lo scorso 15 luglio, il tribunale ha inflitto in primo grado pesanti condanne ad Antonio Bernardo (30 anni di carcere), Antonio Tufo (30 anni), Christian Consalvo (28 anni) e Simone Amorico (10 anni). Inoltre il minorenne, A.C., autore materiale dell’omicidio, era stato precedentemente condannato in sede di giudizio abbreviato dinanzi al gup del Tribunale per i minorenni di Bari ad una pena pari a 16 anni per omicidio volontario, rapina e furto dell’auto utilizzata per commettere il colpo. “Quanto alle posizioni dei maggiorenni – riporta una nota della Questura di Foggia -, tre sono stati riconosciuti colpevoli di concorso in omicidio volontario e rapina, mentre il quarto, con una posizione più marginale, della sola rapina. Ripercorrendo le indagini espletate, in data 25 febbraio 2021, al termine delle serrate indagini svolte dalla squadra mobile della Questura di Foggia, nell’ambito di procedimenti penali coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia e dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Bari, era stata data esecuzione a due provvedimenti applicativi di misure cautelari personali di tipo restrittivo nei confronti di 5 persone, una delle quali minorenne, ritenute gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di omicidio, rapina, furto, ricettazione, incendio e favoreggiamento personale, implicate nell’evento delittuoso avvenuto in data 17 settembre 2020 presso il bar – tabaccheria ‘Gocce di Caffè’, nella cui occasione, uno dei rapinatori, armato di coltello, ha cagionato la morte del proprietario, Francesco Paolo Traiano”. Nella nota si ricorda che “le indagini, avviate a seguito dell’evento delittuoso, sono risultate sin da subito complesse ma gli investigatori della squadra mobile, coordinati dalla Procura della Repubblica di Foggia, tassello dopo tassello come in una sorta di mosaico investigativo sono riusciti, partendo dalle sole immagini dei sistemi di videosorveglianza, a ricostruire tutte le fasi dell’evento delittuoso”. I fatti “Il 17 settembre 2020 alle 14.10 circa, tre persone, tutte travisate da passamontagna artigianale si sono introdotte all’interno dell’attività commerciale ‘Gocce di Caffè’ al fine di compiere una rapina. Nelle drammatiche fasi dell’evento delittuoso, uno dei tre rapinatori, e più precisamente il minorenne, armato di coltello, al fine di impossessarsi dell’incasso ha sferrato all’indirizzo del titolare Francesco Traiano, che si trovava dietro il bancone, una serie di fendenti in direzione del volto, uno dei quali si sarebbe successivamente rivelato letale (la vittima morì in ospedale il 9 ottobre successivo, ndr). Dopo aver inferto alla vittima ulteriori percosse e aver asportato il denaro contenuto nella cassa, i tre rapinatori sono fuggiti a bordo di un’autovettura guidata dal quarto complice”. “I preliminari accertamenti espletati, mediante l’analitica acquisizione delle telecamere di video sorveglianza hanno consentito agli investigatori della mobile la ricostruzione del percorso utilizzato dai rapinatori per la fuga, consentendo di accertare che negli istanti successivi alla rapina due dei quattro appartenenti al gruppo d’azione fossero scesi immediatamente dopo l’evento delittuoso, mentre i restanti due, giunti nelle campagne limitrofe di Foggia avessero abbandonato l’autovettura, per poi essere recuperati da un quinto complice. L’attività investigativa ha consentito di far luce anche sulle fasi antecedenti l’evento delittuoso. In particolare era stato accertato che in data 16 settembre 2020, in via Radesca, era stata asportata una Fiat Punto vecchio modello, poi usata il giorno successivo per l’esecuzione della rapina”. La nota della Questura ricorda infine che “l’analisi delle banche dati, unitamente ai servizi esterni e ai pedinamenti, ha permesso, il 21 settembre 2020, di rintracciare i motorini utilizzati per il compimento del furto della vettura. La ricostruzione delle abitudini di vita dei primi sospettati ha consentito l’installazione di presidi tecnologici di tipo telefonico ed ambientale. L’acquisizione delle fonti di prova è culminata in una serie di perquisizioni poste in essere in data 17 dicembre 2020 a carico del gruppo criminale. In tale contesto operativo sono stati sequestrati dispositivi cellulari in uso agli indagati dalla cui analisi forense sono stati estrapolati ulteriori file e conversazioni che hanno permesso di ricostruire le fasi preparatorie dell’azione criminosa, il successivo incendio dell’autovettura nella nottata tra il 17 e 18 settembre, a distanza di 12 ore dalla rapina, nelle campagne ove la stessa era stata abbandonata, nonché i futili motivi che hanno spinto il gruppo criminale a compiere l’azione delittuosa”.... Read the full article
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1966 Kriminal Also Known As (AKA) Spain La máscara de Kriminal Spain La máscara del criminal Greece (reissue title) O dolofonos Greece (transliterated) O fantomas tou Londinou Uruguay (original subtitled version) Kriminal
Directed by Umberto Lenzi
Music by Romano Mussolini
Writing Credits Umberto Lenzi … (story) Umberto Lenzi … (screenplay) David Moreno Mingote … (screenplay) Luciano Secchi … (comics) (as Max Bunker)
Release Dates Italy 23 December 1966 Spain 11 September 1967 (Barcelona) France January 1968 Spain 28 April 1969 (Madrid) Uruguay 2 June 1969 Mexico 11 February 1976
Cast (in credits order) Glenn Saxson Glenn Saxson … Kriminal Helga Liné Helga Liné … Inge / Trude Andrea Bosic Andrea Bosic … Ispettore Milton Ivano Staccioli Ivano Staccioli … Alex Lafont Esmeralda Ruspoli Esmeralda Ruspoli … Lady Gold Dante Posani Dante Posani … Frank Franco Fantasia Franco Fantasia … Commissario Murad Maria Luisa Rispoli Maria Luisa Rispoli … Margie Swan (as Susan Baker) Armando Calvo Armando Calvo … Kandur Mary Arden Mary Arden … Gloria Farr Rossella Bergamonti Rossella Bergamonti … Nurse Mirella Pamphili Mirella Pamphili … Miss Dickinson
Rest of cast listed alphabetically: Bruno Alias Bruno Alias … Man at casino table (uncredited) Agust��n Bescos Agustín Bescos … Party Guest (uncredited) Sisto Brunetti Sisto Brunetti … Police officer (uncredited) Consalvo Dell'Arti Consalvo Dell'Arti … Comm. Megress (uncredited) Raniero Dorascenzi Raniero Dorascenzi … Man at Casino Table (uncredited) Margherita Horowitz Margherita Horowitz … Woman at casino table (uncredited) Cesare Martignon Cesare Martignon … Zeiland (uncredited) Fulvio Mingozzi Fulvio Mingozzi … Funzionario all'Esecuzione (uncredited) Francesco Narducci Francesco Narducci … Police Sergeant (uncredited) Claudio Ruffini Claudio Ruffini … Hangman (uncredited) Giovanni Scognamillo Giovanni Scognamillo … Man bringing photos (uncredited) John Stacy John Stacy … Sir Winston (uncredited) Alessandro Tedeschi Alessandro Tedeschi … Macintyre of Lloyds (uncredited)
filming locations Incir De Paolis Studios, Rome, Lazio, Italy (studio)
Istanbul, Turkey
London, England, UK
Madrid, Spain
Rome, Lazio, Italy
#kriminal#la maschara de kriminal#la maschara del kriminal#fantomas#glenn saxon#glennsaxson#helga liné#helga line#andrea bosic#fulvio mingozzi#umberto lenzi#umbertolenzi#italian cinefumetto#italian cinefumetti#cinefumetti#cinefumetto#comic movies#comic#comics#sadistik#international cult#cult#cinema cult#italian cult#giallo fever#giallofever#italian giallo#gialli#giallo
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SAN BENEDETTO – Paolo Guarino, l’operaio deceduto martedì scorso a seguito del tragico incidente sul lavoro in viale dello Sport, sarebbe morto per schiacciamento, probabilmente a causa della terra che gli è franata addosso quando è caduto nello scavo. La conferma arriverebbe dalle prime risultanze dell’autopsia sul 65enne. Ad effettuare l’esame autoptico all’obitorio dell’ospedale di San Benedetto è stato nel primo pomeriggio il medico legale Francesco Brandimarti, come consulente della Procura di Ascoli Piceno, alla presenza di Giuseppe Consalvo, nominato dagli indagati.
Sono infatti tre le persone iscritte nel registro degli indagati per omicidio colposo: si tratta di Vito Ferrazzuolo, amministratore unico dell’azienda Tecnobuilding, Luigi di Matteo, responsabile del cantiere e l’ingegnere Alessandro Federici, direttore lavori e coordinatore della sicurezza per i lavori affidati dalla Ciip all’azienda campana. Il sostituto procuratore Cinzia Piccioni, ha disposto il deposito della consulenza entro 90 giorni.
Intanto la salma potrebbe essere riconsegnata ai familiari già nella giornata di venerdì per il via libera ai funerali nella sua città natale, Eboli. Guarino, 65 anni ancora da compiere, era sposato e padre di due figli. Alla terribile notizia la moglie e il figlio maggiore hanno raggiunto la Riviera delle Palme dove il loro congiunto lavorava da parecchi mesi alla realizzazione del mega impianto anti-allagamenti in zona San Pio x.
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“II tessuto criminale della provincia di Ragusa resta connotato dalla convivenza di organizzazioni riconducibili sia a cosa nostra che alia stidda gelese, nonchè ad altri gruppi malavitosi di matrice eterogenea”.
Inizia così la Relazione semestrale della Dia per quanto concerne la Provincia di Ragusa.
“Tale convivenza e sostanzialmente caratterizzata da un “accordo”, in relazione agli ambiti di interesse criminale, che ne garantisce la tenuta degli equilibri interni, ulteriormente condizionati dalla “vicinanza” di cosa nostra catanese”.
Il gruppo che più continua a preoccupare la Dia è quello stiddaro (LEGGI ARTICOLO CON NOMI E FOTO).
“II gruppo stiddaro di maggior rilievo è quello DOMINANTE – CARBONARO, mentre per cosa nostra rileva la famiglia PISCOPO di Vittoria, legata a quella nissena degli EMMANUELLO e rappresentata da pochi soggetti. Tuttavia, il recente rinvenimento e sequestra di armi nella disponibilita di una frangia dei PISCOPO, lascia supporre un tentativo di rico- stituzione del gruppo armato”.
Il gruppo Ventura, fra i più pericolosi, è stato sgominato a metà settembre (LEGGI ARTICOLO).
Nell’operazione vennero arrestati, su tutti Filippo e Giambattista Ventura, poi:
Angelo Ventura (detto u Checco), Angelo Ventura (detto Elvis), Rosario Nifosì, Francesco ed Enzo Giliberto, Maurizio Cutello, Pietro Alessandrello, Francesco Battaglia, Emanuele Galofaro, Marco Papa, Giovanni Savio, Salvatore Macca e Salvatore Nicotra.
Filippo Ventura
Giambattista (detto Titta Ventura)
Angelo (detto u Checco) Ventura
Salvatore Macca
Salvatore Nicotra
Rosario Nifosì
Marco Papa
Giovanni Savio
Angelo Elvis Ventura
Pietro Alessandrello
Fracesco Battaglia (detto Ciccio pizzetto)
Maurizio Cutello
Emanuele Galofaro
Francesco Giliberto (detto u spazzinu)
Enzo Giliberto
Torna a preoccupare gli investigatori della Dia il comune di Scicli.
“Nel comune di Scicli, il gruppo MORMINA, riconducibile alia famiglia MAZZEI di cosa nostra catanese, continua a mantenere i propri interessi nei settori degli stupefacenti e delle estorsioni”.
Franco Mormina (detto u Trinchiti)
Va segnalata, fra le altre cose, la scarcerazione del capo organizzazione, Franco Mormina (detto u Trinchiti) per ragioni di salute.
LA MAFIA NELL’AGROALIMENTARE E GLI ATTENTATI INTIMIDATORI
“Si conferma, inoltre – scrive la Dia -, l’attenzione delle locali organizzazioni criminali, in specie quelle della stidda, verso il settore dell’agroalimentare, anche in ragione dell’importanza che riveste, sul piano nazionale, il mercato ortofrutticolo di Vittoria, strategico al pari di quelli di Fondi (LT) e di Milano”.
II polo ortofrutticolo è stato scenario, nel periodo in esame, di diversi incendi dolosi al punto che, il 20 febbraio, a seguito di un ennesimo, grave episodio, il Prefetto di Ragusa ha convocato, sullo specifico tema, un Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.
Altrettanto significativa dello spessore degli interessi che orbitano intorno al mercato ortofrutticolo, è l’operazione “Truck express” della Guardia di Finanza (LEGGI ARTICOLO) che, nel mese di febbraio, ha eseguito I’arresto di Matteo Di Martino e Pietro Di Pietro, oltre al sequestro della Sud Express, in quanto ritenuti vicini a stidda e cosa nostra, ed in rapporti anche con la camorra. Gli stessi costringevano gli autotrasportatori, provenienti dalla Campania, a pagare una somma tra i 50 ed i 100 euro per ogni operazione di carico e scarico delle merci nel mercato di Vittoria.
Matteo Di Martino (detto Salvatore)
Pietro Di Pietro
Non va dimenticato, infine, l’affare della plastica, in cui sono segnalati da tempo sia il condannato per mafia Giovanni Donzelli con i suoi familiari e le sue molteplici ditte (LEGGI ARTICOLO), sia Claudio Carbonaro.
Claudio Carbonaro
Giovanni Donzelli
E poi ancora Giombattista Puccio (detto Titta u Ballarinu), Vincenzo Di Pietro (detto Enzo u mastru) che ha una delle poche segherie “ignifughe” della zona (incredibilmente mai interessata da incendi!), Emanuele (detto Elio) Greco e Pino Gueli.
I quattro sono tutti all’interno del Mercato con società di “servizi”.
Titta “u ballarinu” con Michael Consalvo
Cassette ed imballaggi (MP Trade Srl) per Titta “u ballarinu” ma anche per Di Pietro (u mastru).
Titta “u ballarinu” che, nelle intercettazioni che portarono all’arresto dei Consalvo, si giustificava impaurito per l’ingresso nel Mercato (LEGGI ARTICOLO), poi divenne uno dei monopolisti del settore, con un’atmosfera di “pace ritrovata” proprio con i Consalvo (attualmente in libertà). E per sancire la “pace” non può mancare la foto su Facebook (che pubblichiamo a lato): un bridisi fra Titta u “ballarinu” e Michael Consalvo.
Poi c’è Emanuele (detto Elio) Greco, altro pezzo da “novanta”, arrestato negli ultimi mesi con la “Vittoria Pack Srl”, intestata alla moglie, Concetta Salerno, che si occupa di realizzazione Vaschette in pet, cassette in plastica ed angolari in carta ed angolari in pvc.
Infine Pino Gueli, del quale ci siamo occupati poco tempo fa, con l’attività imprenditoriale “PackArt” intestata al figlio (LEGGI ARTICOLO).
Emanuele (Elio) Greco
Emanuele (Elio) Greco e Concetta Salerno
Giombattista Puccio (detto Titta u Ballarinu)
Pino Gueli
Giuseppe Gueli (figlio Pino)
Infine va ricordato che il Comune di Vittoria ha, in corso, l’accesso della Commissione Prefettizia per la valutazione dell’eventuale scioglimento.
Nella provincia rimangono consistenti il traffico e lo spaccio di stupefacenti, posti in essere anche con il coinvolgimento di soggetti di altre nazionalita.
“In proposito – scrive la Dia -, due operazioni concluse nel semestre, rispettivamente denominate “Balkan”239 e “Proelio” (quest’ultima menzionata anche con riferimento alia Provincia di Agrigento) hanno confermato gli stretti rapporti esistenti tra pregiudicati ragusani e criminali calabresi, albanesi e greci, finalizzati alia gestione del traffico internazionale di stupefacenti. Da segnalare, in particolare, come nell’ambito dell’operazione “Proelio” dell’Arma dei Carabinieri, tra i reati contestati vi sia anche “una serie indeterminata di furti di bestiame ai danni di aziende di allevamento, site in diverse province siciliane, reinvestendo, poi, i proventi della vendita della refurtiva nell’acquisto di partite di droga, finanziando così I’associazione mafiosa”. La stessa operazione ha fatto luce sui legami di esponenti di cosa nostra vittoriese con clan della medesima organizzazione criminale operanti nella provincia di Agrigento, disvelando inoltre i contatti con le cosche di Gioia Tauro (RC).
Non vanno, inoltre, trascurati, i molteplici sequestri di stupefacenti eseguiti a Pozzallo, durante le procedure di imbarco per I’isola di Malta.
Oltre che nel settore degli stupefacenti, la presenza di gruppi criminali stranieri si rileva anche in riferimento al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
In questo caso, si segnalano sodalizi a forte caratterizzazione etnica (etiope, egiziana, somala, siriana, eritrea, libica ecc.), presenti come “cellule” distaccate, di piu stabili organizzazioni, radicate in altri Paesi.
Connesso all’immigrazione clandestina e il fenomeno della tratta di donne provenienti dalle regioni sub-sahariane e da destinare alia prostituzione. Un’operazione conclusa nel mese di febbraio dalla Polizia di Stato, denominata “Broken Chains”, ha permesso di scardinare un gruppo di nigeriani attivi proprio nella tratta di esseri umani, finalizzata alio sfruttamento della prostituzione, al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed al traffico di sostanze stupefacenti.
La mafia in Provincia di Ragusa per la Dia: preoccupazione per Vittoria, il Mercato ortofrutticolo e Scicli "II tessuto criminale della provincia di Ragusa resta connotato dalla convivenza di organizzazioni riconducibili sia a cosa nostra che alia stidda gelese, nonchè ad altri gruppi malavitosi di matrice eterogenea".
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La stirpe di Morgiano Canti Prima Parte-(NB. il sito www.sergiopietracaprina.it è stato acncellato dall'autore) LA STIRPE DI MORGIANO genere: Musical Sergio Pietra Caprina per: Direzione generale, sceneggiatura, temi in prosa dei canti, regia, scenografia Soggetto tratto dal Romanzo Omonimo di Otello Chelli Fabio Ceccanti per: composizione delle musiche, Direzione dei canti e cori, orchestrazione Marta Goglia per: coreografie Daniela Lenzi per: revisione vernacolo, metrica e parole dei canti Francesco Caffo per: collaborazione alla composizione delle musiche Simonetta Caramelli e Gioiella Devoti per i costumi Valentina Mangani e Sonia Dell'Amico per : Trucco Otello Filippi per: organizzazione Francesca Chiapponi per: presentazione Theatralia per: luci e fonicaInterpreti: Alice Talerico (Donato bambino), Aldo Bagnoli (lo scrittore Donato, anziano), Consalvo Noberini(Mussolini), Giorgio Algranti(Pietro Mascagni), Piero Giorgetti (Mauro, nonno di Donato),Luca Salemmi Alberto(babbo di Donato) e Giusi Serraggi (Artemisia, mamma di Donato), Mario Botteghi(Guerrino), Massimo Vannucci(Enrico Bartelloni), FabioGranchi (Giovanni Guarducci),Alessandro Cevenini (AndreaSgarallino) Fabio Ceccanti(Amedeo Modigliani), FabrizioMazzariol (Nadio), Claudia Culzoni (Isa), Salvatore Capuozzo(uomo di Bruna), Laura Gemmi (Bruna) Marco Rossi (Aiello), Jacub Daball(ufficiale nazista) e Doranna Natali ( Cesara, nonna di Donato) baritono Paolo Morelli, tenori Roberto Di Malta e Mario Botteghi, soprano Fabiola Blandina, Isabella Poli, Chiara Di Palo, cantanti Laura Gemmi e Fabio Ceccanti, ballerinei Greta Candura, Claudia Culzoni, Luna Di Francesco, Valentina Giorgi, Marta Goglia, Alice Talerico,Linda e Michela PietraCaprina, Marco Rossi, Jackub Daball,Dion Elage
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1966 Kriminal Also Known As (AKA) Spain La máscara de Kriminal Spain La máscara del criminal Greece (reissue title) O dolofonos Greece (transliterated) O fantomas tou Londinou Uruguay (original subtitled version) Kriminal
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Writing Credits Umberto Lenzi … (story) Umberto Lenzi … (screenplay) David Moreno Mingote … (screenplay) Luciano Secchi … (comics) (as Max Bunker)
Release Dates Italy 23 December 1966 Spain 11 September 1967 (Barcelona) France January 1968 Spain 28 April 1969 (Madrid) Uruguay 2 June 1969 Mexico 11 February 1976
Cast (in credits order) Glenn Saxson Glenn Saxson … Kriminal Helga Liné Helga Liné … Inge / Trude Andrea Bosic Andrea Bosic … Ispettore Milton Ivano Staccioli Ivano Staccioli … Alex Lafont Esmeralda Ruspoli Esmeralda Ruspoli … Lady Gold Dante Posani Dante Posani … Frank Franco Fantasia Franco Fantasia … Commissario Murad Maria Luisa Rispoli Maria Luisa Rispoli … Margie Swan (as Susan Baker) Armando Calvo Armando Calvo … Kandur Mary Arden Mary Arden … Gloria Farr Rossella Bergamonti Rossella Bergamonti … Nurse Mirella Pamphili Mirella Pamphili … Miss Dickinson
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filming locations Incir De Paolis Studios, Rome, Lazio, Italy (studio)
Istanbul, Turkey
London, England, UK
Madrid, Spain
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“Io comando dentro a Vittoria”. A parlare, nelle intercettazioni, era Giacomino (al secolo Giacomo) Consalvo, lo stesso coinvolto ed arrestato nell’operazione box (LEGGI ARTICOLO) della Polizia per delega della Dda di Catania, stessa autorità giudiziaria che, questa volta tramite la Finanza, ne ha decretato l’ultimo arresto pochi giorni fa (LEGGI ARTICOLO).
A Giacomino Consalvo, così come ai figli Michael e Giovanni, la Dia ha sequestrato il 12 novembre del 2015 un patrimonio di ben 7 milioni di euro (LEGGI ARTICOLO),
“riconducibile – scriveva la Dia – a vario titolo, anche attraverso l’intestazione a congiunti, al predetto CONSALVO Giacomo. I suddetti beni, considerati il provento dell’attività illecita svolta, consistono in 4 aziende, villette, appartamenti con annessi posti auto e terreni agricoli ubicati in Vittoria e nella frazione marinara di Scoglitti, autoveicoli e motocicli, nonché numerose disponibilità bancarie e finanziarie”.
Michael Consalvo
Giacomino Consalvo
Giovanni Consalvo
L’ULTIMO ARRESTO E LA SFIDA DI “GIACOMINO”: “AUGURO LA PACE”
Giacomino Consalvo, come riferivamo prima, è stato tratto in arresto l’ultima volta pochi giorni fa, insieme al figlio Michael, a Giombattista Puccio (detto “Titta ‘u Ballerinu”) ed a Emanuele Greco (detto “Elio”).
Dopo la reimmissione in libertà da parte del Tribunale del riesame, ma con l’ennesimo processo da affrontare, Giacomino Consalvo ed il figlio Michael non hanno trovato di meglio che festeggiare con post su Facebook.
Come a dire “noi siamo qui, ancora una volta”. Nel classico stile mafioso, proprio le accuse che, infatti, gli vengono mosse dagli inquirenti.
Il figlio Michael Consalvo ha scritto pubblicamente su Facebook, con tanto di foto con il figlio dell’altro arrestato, Alberto Greco:
“Alla nostra salute...”
Michael Consalvo e Alberto Greco
Lorena Consalvo
Al netto delle offese che la signora Lorena Consalvo ci ha dedicato pubblicamente sulla pagina Facebook de “La Spia”, stretta parente del delinquente Giacomino (ed anche di Giovanni e Michael, anche loro tecnicamente “delinquenti”), Giacomino Consalvo – anche lui per dare un netto “segnale” – ha mandato agli amici il seguente messaggio di auguri…
“Voglio augurare a te e a tutta la famiglia un gioioso Natale, un Natale vero, all’insegna della speranza di incontrare Gesù e, con Lui la gioia di vivere, il gusto dell’essenziale, il sapore delle cose semplici, la fontana della pace, la ricchezza del dialogo, lo stupore della vera libertà, la tenerezza della preghiera…Buon Natale”.
Come fece Michele Greco (detto il “Papa”), in occasione dell’ultima udienza del maxi processo, anche Giacomino Consalvo ha voluto a suo modo ha voluto dare la “benedizione”.
Ricordiamo al signor Giacomino Consalvo che è inutile che inneggi ad una religione tutta sua, in quanto lui, insieme a tutti i mafiosi, è SCOMUNICATO dal Santo Padre, Francesco.
In quanto tale sarebbe auspicabile che, al di là delle parole alla “Michele Greco”, lo stesso possa affrontare i processi (3 in corso) senza ostentare una potenza che non ha (o quantomeno non ha più!). I Consalvo sono la testimonianza, come i Ventura, che la Giustizia ha vinto e quando arriveranno le condanne (per i reati commessi dei quali sono accusati) Vittoria sarà libera della loro ingombrante presenza. Non abbiate paura di loro!
Infine, per far comprendere la megalomania di Giacomino Consalvo, ricordiamo quando si vantava di conoscere i boss e che Riina lo conoscesse “di fama e di nome”.
All’interno del magazzino Giacomo Consalvo parla con suo figlio Michael e Denise Alvani, assunta da poco tempo in qualità di ragioniera.
La ragazza chiede al Consalvo di raccontarle alcune vicissitudini malavitose del passato che hanno interessato la zona di Vittoria. Consalvo Giacomo le accenna, pertanto, della strage avvenuta il 02.01.1999, causata da uno scontro tra clan, dopodiché le spiega cosa sono i clan.
II Consalvo continua dicendo: “quando uscivo io dal carcere, si sono riuniti tutti i capi clan della Sicilia e volevano che prendevo il comando del clan e diventare il capo del clan. Inizialmente gli ho detto che volevo cambiare vita, quando esco se trovo uomini validi lo prendo II comando, diversamente continuo a fare il mio lavoro e non voglio sapere niente…sono uscito dal carcere e ho vista gi uomini che c’erano, ho visto che i giovani non valevano niente, dei cretini, infami, ho continuato a fare il mio mestiere, anche perchè queste cose, possono portare case buone e case cattive…Vittoria prima era Stiddara e negli anni 90′ ci sono stati molti omicidi”.
La donna, poi, gli chiede se lui ha compiuto degli omicidi ed il Consalvo risponde: “lasciamo perdere chi…queste sono cose motto delicate…c’erano i Carbonaro che comandavano e c’era Cascino che si occupava di tutti gli omicidi, anche perchè, quest’ultimo, aveva le capacità di farlo ma non so come sono stati fatti, non ci sono persone capaci di fare queste cose oltre lui. lo mi sono salvato perche sono state sempre riservato…non voglio ricordare le cose del passato, ormai i morti sono all’obitorio. Sono cose delicate ti dico solo, riguardo al mio passato, che fare le rapine per me era un gioco”.
La Denise gli chiede se ha mai incontrato e parlato con Totò Riina ed il Consalvo risponde: “No, ma” con Totò Riina “ci conosciamo di fama e di nome“.
Incredibile i Consalvo, dopo arresti e sequestri escono dal carcere fra foto ed auguri alla “Michele Greco” “Io comando dentro a Vittoria”. A parlare, nelle intercettazioni, era Giacomino (al secolo Giacomo) Consalvo…
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Dopo averne scritto da anni, un altro pezzo di Giustizia è stata fatta questa mattina a Vittoria.
Su delega di questa Procura Distrettuale della Repubblica, i finanzieri del Comando Provinciale di Catania hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale etneo nei confronti di otto soggetti, per associazione di stampo mafioso finalizzata all’acquisizione di posizioni dominanti nel settore economico della realizzazione di imballaggi destinati alle produzioni ortofrutticole di Vittoria (RG), nonché per intestazione fittizia di imprese e per traffico illecito di rifiuti.
Con il medesimo provvedimento, il Giudice per le indagini preliminari ha disposto il sequestro preventivo di sei compendi aziendali, risultati oggetto di fittizie intestazioni a prestanome al fine di eludere l’applicazione di misure di prevenzione patrimoniali. Il complessivo valore stimato delle imprese sequestrate è pari a 15 milioni di euro. Alcuni degli indagati destinatari della misura della custodia in carcere sono stati riconosciuti dal GIP quali appartenenti all’associazione di stampo mafioso denominata “Stidda”, storicamente riferibile al clan Dominante Carbonaro.
Trattasi segnatamente di:
– Giombattista PUCCIO (cl.1960, detto “Titta ‘u Ballerinu”, per via dell’accertata appartenenza sia alla “Stidda” che al clan di “Cosa Nostra”). Il PUCCIO è responsabile di aver creato con GRECO Emanuele un vero e proprio “cartello mafioso di imprese” che ha assunto il dominio del settore degli imballaggi nel territorio di Vittoria. In tale contesto è risultato inserito anche GILIBERTO Francesco, già colpito, nel settembre di quest’anno, da ordinanza applicativa di misura cautelare in carcere per il reato di cui all’art. 416 bis c.p. in quanto appartenente alla stessa consorteria mafiosa, capeggiata dai fratelli Filippo e G. Battista VENTURA.
– Emanuele GRECO (cl. 1960, detto “Elio”), mai condannato per il reato di cui all’art. 416 bis c.p., ma già in passato vicino al clan Dominante Carbonaro. Il GRECO è risultato controllare e gestire il mercato degli imballaggi unitamente al PUCCIO, mettendogli tra l’altro a disposizione alcuni immobili destinati allo svolgimento delle attività commerciali di questi e inviandogli, dalla propria azienda di imballaggi, rifiuti plastici da smaltire.
– Giacomo CONSALVO (cl. 1955) e il figlio di questi Michael CONSALVO (cl.1989). I due hanno gestito aziende produttrici di imballaggi perfettamente 2 integrate nell’oligopolio mafioso, del quale condividevano prezzi e strategie commerciali. Le indagini, svolte dal G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Catania, coordinate e dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, hanno preso spunto da una segnalazione proveniente dalla Direzione Nazionale Antimafia, relativa ad un esposto presentato dal direttore del Consorzio Nazionale per il riciclaggio dei rifiuti e dei beni a base di polietilene, nel quale veniva denunciata un’illegale raccolta e lavorazione di rifiuti plastici.
Giombattista Puccio (detto Titta u Ballarinu)
Emanuele (Elio) Greco
Giacomo Consalvo
Michael Consalvo
Le indagini, oltre ad accertare il coinvolgimento di alcune aziende riferibili a PUCCIO Giombattista in un articolato sistema di stoccaggio illecito di rifiuti, hanno delineato e palesato il nuovo modus operandi dei consessi mafiosi che, soprattutto in territori, quale quello di Vittoria, interessati da importanti realtà produttive, si impongono attraverso l’acquisizione del controllo esclusivo di settori economici di rilievo come, nel caso specifico, quello della produzione degli imballaggi.
Il controllo viene acquisito con il ricorso alle tipiche modalità dell’agire mafioso, caratterizzate dal sopruso e dall‘intimidazione: le aziende di PUCCIO e GRECO, divenute leader nel settore della produzione degli imballaggi per prodotti ortofrutticoli grazie alla riconosciuta appartenenza dei loro titolari all’organizzazione mafiosa, hanno estromesso le aziende concorrenti che non si piegavano alle condizioni imposte, assumendo in tal modo il controllo dell’intera filiera commerciale. Tale modo di agire è stato messo in luce anche da diversi collaboratori della giustizia: da decenni il mercato degli imballaggi di Vittoria è in mano a imprese mafiose che, attraverso l’opera diretta degli affiliati al clan Dominante-Carbonaro, impongono agli operatori del settore, con l’intimidazione e senza quasi mai dover più ricorrere all’uso della violenza, l’acquisto delle cassette di plastica per l’ortofrutta dalle aziende a loro riconducibili.
Le aziende che non accettano tali condizioni vengono tagliate fuori dal mercato . In questo sistema affaristico che ha asfissiato ogni libera iniziativa economica, PUCCIO Giombattista e GRECO Elio stabilivano i prezzi di vendita e si ripartivano “equamente” gli utili, mentre i CONSALVO, una volta entrati a far parte del sistema, producevano la stessa tipologia di imballaggi in quanto espressamente autorizzati dal PUCCIO e dal GRECO. L’investigazione, sviluppatasi su intercettazioni, servizi di osservazione e di pedinamento, ha dimostrato che l’economia del Vittoriese risulta inquinata dalla presenza di imprese mafiose che hanno acquisito il controllo assoluto di settori produttivi di vitale importanza, escludendo le aziende che non si conformavano a tale sistema. Emblematico quanto emerso da una conversazione telefonica, nel corso della quale un operatore commerciale rassicurava “Titta” PUCCIO che una 3 vendita di cassette di plastica, avvenuta a sua insaputa, era stata destinata fuori dal circuito vittoriese e che, dunque, ciò non avrebbe intaccato il predominio del “cartello” creato dal Puccio e dagli altri indagati .
L’operazione ha portato anche alla luce l’operatività di imprese di raccolta e stoccaggio di rifiuti riconducibili a “Titta” PUCCIO, imprese che hanno operato un sistematico traffico illecito di rifiuti plastici provenienti prevalentemente dalle serre per la coltivazione di prodotti ortofrutticoli, traffico realizzato con la creazione di abusivi siti di stoccaggio. I consistenti quantitativi di materiali plastici monitorati con servizi di osservazione, pedinamento e videoriprese di oltre 20 viaggi di automezzi (per circa 100 tonnellate) non hanno trovato alcun riscontro nei documenti di trasporto esaminati dagli specialisti del G.I.C.O., a testimonianza dell’illiceità di tali movimentazioni.
Si è anche accertato che i rifiuti erano convogliati presso un fabbricato dove venivano triturati in maniera completamente illegale prima del successivo smaltimento. Le risultanze dell’attività investigativa hanno portato la Guardia di Finanza, nell’estate 2015, a sequestrare d’iniziativa terreni per 5.000 mq unitamente a un fabbricato e ad individuare altresì quattro discariche abusive. Nel corso delle intercettazioni telefoniche, i militari del Nucleo di Polizia Tributaria hanno accertato anche l’intento di “Titta” PUCCIO di esportare nell’Europa dell’Est i rifiuti plastici illecitamente raccolti.
In tale sistema illecito, “Titta” PUCCIO si avvaleva dell’opera del figlio Giovanni PUCCIO (cl. 1981) e di Salvatore ASTA (cl.1978), entrambi destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, nonché dell’altro figlio, Luigi PUCCIO (cl.1988) e del genero Giuseppe BUSCEMA (cl.1978), quest’ultimi posti agli arresti domiciliari. Le imprese mafiose operanti da anni nella produzione di imballaggi per i prodotti ortofrutticoli e nella gestione dei rifiuti sono risultate formalmente amministrate da prestanome – soggetti tutti indagati nel presente procedimento – parenti, affini o persone di fiducia di Giombattista PUCCIO il quale, pur gestendo in prima persona i lucrosi affari, non appariva titolare di alcuna carica sociale.
Infatti il PUCCIO, pur essendo il “dominus” indiscusso nei rapporti con clienti e fornitori, assegnava quote sociali e incarichi amministrativi a soggetti che rispondevano solo al suo volere e ciò al fine di eludere ogni misura di aggressione patrimoniale,
Per tali ragioni e risultando integrata l’ipotesi delittuosa di intestazione fittizia di beni (art.12 quinquies del D.L. n.306/1992), il G.I.P. etneo, su richiesta della Procura, ha anche disposto il sequestro preventivo dei patrimoni aziendali delle seguenti imprese:
4 – M.P. TRADE S.R.L. di Luigi PUCCIO, INTERNATIONAL PACKING S.R.L. di Luigi PUCCIO, G.Z.G. S.R.L. di Zaira SCRIBANO, GR TRADE di Emanuele MELFI – tutte con sede in Vittoria (RG) – aventi quale oggetto sociale la “commercializzazione all’ingrosso e al dettaglio di prodotti per l’agricoltura” nonché la “fabbricazione di imballaggi per prodotti ortofrutticoli”;
– Soc. Coop. DECAPLAST di Salvatore ASTA ed ECOLINE S.R.L. di Giuseppina PUCCIO, entrambe aventi sede a Vittoria (RG) e con prevalente attività di “raccolta di rifiuti non pericolosi in plastica e imballaggi usati”.
Titta Puccio non balla più! Vittoria, arrestati per mafia “u ballarinu”, Elio Greco, Giacomino Consalvo e sodali Dopo averne scritto da anni, un altro pezzo di Giustizia è stata fatta questa mattina a Vittoria.
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