denisemoscuzza
The Blonde Dreamer 💫
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Alla ricerca di istanti di pura poesia
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denisemoscuzza · 4 years ago
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Il desiderio è l’incantesimo che ci tiene accesi. È la complessa macchina che ci tiene in vita.
Il desiderio nasce dall’amore, e non necessariamente quello tra le persone. S’intende pure l’amore per se stessi, l’amore per i propri progetti, per gli ideali.
È un velo che ricopre e abbraccia ogni cosa, e senza di esso... nulla ha senso.
Denise Moscuzza
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denisemoscuzza · 5 years ago
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Le speranze si trovano e si perdono. E per entrambi i moti dell’anima è sufficiente poca roba. La gioia della speranza ritrovata nasce anche un piccolo bagliore nel mezzo di un mare nero. E la stessa cosa vale per l’anima che si spegne. È sufficiente un’ombra nera in un mare azzurro per scatenare il panico e lo sconforto.
Quanto è labile la nostra anima, sempre appesa a un filo.
Denise Moscuzza
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denisemoscuzza · 5 years ago
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Servono anni - a volte una vita intera - per accendere un’animo, ma basta un’istante per spegnerlo.
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denisemoscuzza · 5 years ago
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bbiamo quasi tutti questo vizio tremendo e radicato di vivere sempre nel passato o nel futuro. A lei ogni tanto veniva in mente, come un lampo, l’immagine nitida del presente. Era davvero un istante, ma bastava per cambiarle l’intera giornata. Come una specie di presa di coscienza. Così le venivano in mente milioni di piccole parole non dette, gesti non fatti, desideri irrealizzati....e molti si erano messi in fila davanti alla sua porta di casa, altri accalcati disordinatamente come cani randagi presi dal panico durante i botti di capodanno....ospiti irrequieti della sua mente e pure della sua anima e ciascuno suonava al campanello con foga. Un po’ spregiudicati e maleducati! A quale doveva aprire per primo?
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denisemoscuzza · 5 years ago
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È pazzesco come certe emozioni siano inesauribili. Prendi, per esempio, l’alternarsi -apparentemente banale- delle stagioni. La luce che diventa calda, l’aria che inizia a profumare, la natura che si risveglia e si riempie di milioni di sfumature di colore. Quanto è ovvio e semplice tutto ciò? Beh...tantissimo in teoria. Eppure, ogni volta che accade -per dirla tutta...ogni anno- io provo una specie di stupore infantile.
E così altrettanto scontata è la danza del giorno e della notte, che si alternano e si cedono il passo l’un l’altro con cadenza, con eleganza e maestria, come ballerini provetti. E la magia, poi, delle giornate che si allungano... che il cielo mi sembra un dipinto ad acquerelli con i colori sbavati, che colano oltre i margini del pomeriggio per lasciare qualche bagliore di luce nei primi passi della sera.
Probabilmente è proprio in queste cose che risulta evidente il mistero della vita.
Nel fatto che tutti questi dettagli, semplici e ovvi, si ripetono dai tempi dei tempi. Fanno parte della nostra vita fin dal primo istante in cui abbiamo aperto gli occhi, eppure non smettono mai di sorprenderci. Cresciamo e piano piano -purtroppo- smettiamo di lasciarci emozionare da tante cose...eppure di fronte a questi piccoli spettacoli torniamo bambini emozionati.
Denise Moscuzza
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denisemoscuzza · 5 years ago
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Capitano le giornate grigie.
Metti giù un piede dal letto e forse non ti sei resa conto che era quello sbagliato.
Magari guardi fuori dalla finestra e, nonostante stia albeggiando, il cielo è grigio fumo, abbracciato da nuvole scure e sinistre e allora improvvisamente ti senti in empatia con esse.
Diventi grigia anche tu.
Ho imparato, in queste giornate un po’ amare, a provare ad amarmi.
Cerco, nonostante non sopporti neanche il mio riflesso allo specchio, di curarmi, truccarmi, vestirmi bene e provare comunque a sorridere e mi ripeto che “passerà” come sempre questa nuvola nera, perché il vento se la porta altrove.
Sono solo momenti.
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denisemoscuzza · 5 years ago
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E poi ti svegli con un pezzo mancante...con la visuale interrotta come una strada con una buca.
Vedo il paesaggio incorniciato dalla mia palpebra stanca.
E lo so che mi vedete, che rido con un faro solo acceso, e l’altro spento. Lo so che ormai il mio sorriso è una mezza luna storta.
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denisemoscuzza · 5 years ago
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In questi giorni di domiciliari forzati ci siamo reinventati un po’ tutti. Ognuno di noi è diventato una casalinga disperata, alle prese con le pulizie di primavera, nonostante questa tardi ad arrivare. Ci siamo ritrovati tutti concentrati con un panno in una mano e uno spray amuchinadisinfettanteucidebatterivirusfunghidisincrostantedecalcificante nell’altra, intenti a disinfettare le maniglie delle porte, i pulsanti di accensione della luce, il citofono... io disinfetto ogni ora anche il mio smartphone.
E... a parte la psicosi che ci destabilizza e la paura che ci annebbia la mente... c’è qualcosa che ci ha spiazzati.
Anzi, con più esattezza sono due cose, che messe insieme creano una terza entità, una condizione.
Sto parlando del tempo e del silenzio. Questi due simpatici amici che si sono presi per mano e hanno attraversato le strade e i meandri più angusti della nostra mente. Si, sono presuntuosa ad affermarlo.... ma credo che a molti di voi sia successo.
Io, come tantissimi, mi sono riempita la vita e le giornate di mille e improrogabili impegni, abitudini, responsabilità, doveri, piaceri, hobbie, mansioni, occasioni sociali. Tutte queste cose tengono il nostro corpo e la nostra mente impegnati, e non sto dicendo che questo sia un male. Ma effettivamente facevo davvero fatica a trovare un’ora per prendere un caffè con un’amica... perché quell’ora sarebbe stato meglio andare in palestra o sbrigare qualche commissione già rimandata da parecchio, o a vedere un film con la mia famiglia, perché rientrata a casa la sera tardi e stanca morta dopo una giornata piena, avevo a malapena la forza di lavarmi i denti e andare a dormire.
Non lo so effettivamente cosa sia giusto... ma privarsi di tutto quello che riempiva le mie giornate mi ha permesso di guardare la mia vita da un altro punto di osservazione. Mi ha ricordato quanto a volte siamo schiavi delle nostre abitudini e di ciò che crediamo sia necessario e fondamentale. Pensiamo di non poter fare a meno di qualcosa e quando ci viene sottratto ci sentiamo quasi soffocare, ma alla fine ci abituiamo davvero a tutto e ci rendiamo conto che non era poi così importante veramente.
I primi due giorni di quarantena ho pensato che sarei impazzita senza poter andare a camminare, pensavo che non era possibile abituarsi, ma alla fine è successo.
Ed insieme a tutto questo mi sono accorta che la mia mente viaggiava veloce e faceva pensieri. Tristi spesso, di paura, di apprensione. Giravano sempre attorno a discorsi negativi, erano impigliati in una rete nera. E più fuori è silenzioso, più la mente viaggia e non è fermata da nulla che la distragga. E questo mi ha fatto capire che spesso gli impegni che ci riempiono la giornata sono anche qualcosa che ci distrae da quello che proviamo veramente, da come ci sentiamo.
È un periodo particolare, nono stante tutto ciò che di brutto sta accadendo fuori dalle nostre case... è un periodo di silenzi, di lentezza, di ritorno alle origini, di vicinanza familiare, di riscoperta di qualcosa che avevamo ma poi abbiamo perso strada facendo e dobbiamo soltanto ricordare dove fosse per andarlo a recuperare.
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denisemoscuzza · 5 years ago
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Oggi stavo pensando alla magia della vita, che tutto ti da e tutto ti toglie, se e quando lo vuole. E... a proposito di questo, pensavo all’importanza di viverla davvero, spremendola, bevendone il succo e pure la polpa. Ma come si fa?
Bisogna essere felici, mi sono detta...ed allontanare tutto ciò che contamina il nostro equilibrio.
Eh si, ma essere felici non è mica roba da poco.
Per me la felicità è fatta di tanti piccoli istanti di poesia che danno ai miei ricordi quel velo di bellezza nostalgica. Se nel ripensare ad un momento non provo queste sensazioni...probabilmente era un momento vuoto, fatto di tempo che passa.
Ho questa smania dentro di me che mi blocca il respiro e mi annoda la gola.
Quale?
Quella di non perdere tempo.
Eh si... sembra quasi che me ne faccia una malattia, e probabilmente è anche vero. Ma ho paura che il tempo passi in fretta, che le occasioni scappino e che io mi ritrovi un giorno più in là, più lontano...senza essere diventata quella che avrei voluto essere.
E se dopo fosse troppo tardi?
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